I gioielli made in Bangkog di Mokoso Atelier: tecnologia, leggerezza orientale e pietre preziose.
Sono in molti a ritenere Bangkog una delle capitali della gioielleria. Molte Maison europee e americane affidano tutta o parte della lavorazione dei propri gioielli alle abili mani degli artigiani tailandesi. Ma non lo dicono. Dato che questo andazzo dura ormai da decenni, era difficile che non nascessero brand autonomi. Come nel caso di Mokoso Atelier, dove l’atelier è in realtà un’azienda, la Mks, che dà lavoro a 450 persone. Insomma, una industria, seppure con buona parte della lavorazione eseguita a mano accanto alla progettazione con moderni computer e programmi Cad. La storia dell’azienda va avanti da una quarantina di anni, segno che i gioielli di questa azienda non vanno giudicati come prodotti di serie B. Farfalle, fiori, cristalli, si trasformano con una leggerezza inattesa in gioielli con zaffiri o diamanti, grazie anche a una tecnica di setting invisibile. La produzione procede anno dopo anni con ritmi asiatici e ora sono oltre una trentina le collezioni disponibili. Ma il brand non sottolinea questo aspetto, quanto lo sforzo poetico nella creazione dei gioielli. Da conoscere. Giulia Netrese