Résonances, una strepitosa serie di pezzi di alta gioielleria di Cartier presentati a New York ♦︎
Il virtuosismo orafo della alta gioielleria di Cartier continua le Résonances. Non sono suoni che si riverberano, ma colori, forme, volumi. La Maison ha organizzato un gala a New York con Carey Mulligan, Sofia Coppola, Diane Kruger, Martha Stewart, Sofia Boutella, Jason Wu, Fernando Garcia e Laura Kim, Arthur Elgort, Jessica Hart, David Neville e Gucci Westman, Jill Kargman, Nicky Hilton Rothschild, Carolyn Murphy, dopo aver scelto un club esclusivo di Londra, per presentare una nuova tornata di pezzi eccezionali, di quelli che passano direttamente sui libri e nelle teche dei collezionisti. Ma perché Résonances? La spiegazione è semplice, sono gli echi della storia stessa della Maison francese, che risiede nell’Olimpo della gioielleria. Le creazioni, tante, che hanno segnato la vita di Cartier nella alta gioielleria ritornano, insomma, non come repliche, ma come spunti che offrono l’occasione di presentare una serie di pezzi di grande impatto visivo. Grandi diamanti, smeraldi da urlo, rubini, ma anche pietre meno usuali come rubellite, peridoto o la rara sugilite.
Le risonanze sono, per esempio, quelle dello stile tutti frutti, con un bracciale in cui le pietre sono intagliate proprio con la forma di more, lamponi, ananas. Oppure gli echi degli anni Venti si trovano nel diadema con diamanti e un sontuoso smeraldo cabochon al centro. Spiccano anche grandi collane, come il collier di platino con diamanti bianchi, due fancy yellow e perle. Oppure le resonance dello stile indiano, con la collana Bangalore, con zaffiri, rubini e diamanti tagliati a perle oppure con la delicata forma di foglie. Ma, come in altre collezioni di alta gioielleria di Cartier, ogni pezzo ha una storia alle spalle. Oppure delle risonanze. Giulia Netrese