L'allestimento della mostra «il Tempo, la Natura e l’Amore» a Palazzo Reale, Milano. Foto: Santi Caleca
L'allestimento della mostra «il Tempo, la Natura e l’Amore» a Palazzo Reale, Milano. Foto: Santi Caleca

Van Cleef & Arpels in mostra a Milano, ecco le immagini





A Milano 400 gioielli di Van Cleef & Arpels in una grande mostra che racconta la storia della Maison parigina. Con le interviste alla curatrice, Alba Cappelieri, e a Nicolas Bos Presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels ♦︎

Il grande, sfavillante, fantasioso mondo di Van Cleef & Arpels racchiuso nelle sale di una mostra allestita a Milano. Un’occasione unica per ammirare da vicino documenti d’archivio, disegni al tratto e a gouache, oltre a 400 gioielli e orologi, che raccontano le origini della creazione artistica della Maison parigina dal 1906 a oggi.

L'allestimento della mostra «il Tempo, la Natura e l’Amore» a Palazzo Reale, Milano. Foto: Santi Caleca
L’allestimento della mostra «il Tempo, la Natura e l’Amore» a Palazzo Reale, Milano. Foto: Santi Caleca

La mostra dura dal 30 novembre 2019 al 23 febbraio 2020 ed promossa dal Comune di Milano e prodotta da Van Cleef & Arpels, in collaborazione con Fondazione Cologni. Allestita A Palazzo Reale, l’esposizione è curata da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza. I gioielli provengono dalla Collezione Van Cleef & Arpels e da prestiti privati.

Collana Lion Barquerolles, 1971 Van Cleef & Arpels
Collana Lion Barquerolles, 1971 Van Cleef & Arpels. Trasformabile in due bracciali, una clip e un pendente. Oro giallo, smeraldi, diamanti

Leggi anche: Romeo e Giulietta nei gioielli di Van Cleef & Arpels

La mostra offre anche un allestimento speciale, con una scenografia concepita dalla designer americana Johanna Grawunder, che si specchia nelle sale dell’Appartamento dei Principi e le Sale degli Arazzi della reggia milanese, che ospitano le tre sezioni in cui si articola la mostra: il Tempo, la Natura e l’Amore. Temi che hanno ispirato da sempre i designer della gioielleria parigina nella creazione di pezzi entrati nella storia della gioielleria, come la clip con la ballerina, gli animali, la zip.

Collana Collerette, 1928, Patrick-Gries, Van Cleef & Arpels
Collana Collerette, 1928, Patrick-Gries, Van Cleef & Arpels

Alba Cappellieri ha selezionato i concetti chiave attraverso i quali decodificare le creazioni della Maison e la loro relazione con il tempo ispirandosi a un’opera di Italo Calvino, Sei proposte per il prossimo millennio. La sezione iniziale sul Tempo occupa dieci sale, dedicate a tematiche distintive. La prima sala è consacrata a Parigi, mentre le successive alla nozione di Esotismo e ai cinque valori di Calvino: Leggerezza, Rapidità, Visibilità, Esattezza, Molteplicità. Le ultime sale della sezione pongono poi l’accento sulle Intersezioni con altre discipline quali la danza, la moda e l’architettura.

L'allestimento della mostra a Palazzo Reale con la scenografia curata da Johanna Grawunder. Foto: Santi Caleca
L’allestimento della mostra a Palazzo Reale con la scenografia curata da Johanna Grawunder. Foto: Santi Caleca

Nel cuore dell’esposizione, la sezione sull’Amore presenta creazioni, testimonianze e pegni d’amore, che sono stati l’espressione della forza dei sentimenti e che hanno accompagnato alcune grandi passioni del XX secolo ormai entrate nel mito.

Clip Pivoine, 1937, Van Cleef & Arpels
Clip Pivoine, 1937, Van Cleef & Arpels. Platino, oro giallo, Serti Mystérieux rubini, rubini, diamanti

Le ultime tre sale della mostra, infine, sono dedicate alla Natura con la botanica, la flora e la fauna. Esse svelano un mondo incantato in cui l’eccellenza artigianale di Van Cleef & Arpels e la sua ricerca di armonia si fondono in un’arte assoluta.

Clip Cinq feuilles, 1967 Van Cleef & Arpels
Clip Cinq feuilles, 1967. Platino, rubini, diamanti, già Collezione Maria Callas

Van Cleef & Arpels: il Tempo, la Natura, l’Amore
Palazzo Reale a Milano
dal 30 novembre 2019 al 23 febbraio 2020
Curatore  Alba Cappellieri
Mostra promossa da  Comune di Milano e Palazzo Reale
Prodotta da Van Cleef & Arpels
In collaborazione con  Fondazione Cologni
Catalogo Skira Editore
Orari Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
Giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Festività  Sabato 7 dicembre 9.30 – 22.30
Domenica 8 dicembre 9.30 – 19.30
Martedì 24 dicembre 9.30 – 14.30
Mercoledì 25 dicembre 14.30 – 18.30
Giovedì 26 dicembre 9.30 – 22.30
Martedì 31 dicembre 9.30 – 14.30
Mercoledì 1 gennaio 14.30 – 19.30
Lunedì 6 gennaio 9.30 – 19.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso libero

Locandina mostra
La locandina della mostra

Di seguito, il comunicato stampa e poi le interviste alla curatrice, Alba Cappelieri, e al presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels, Nicolas Bos.

Documenti d’archivio, disegni al tratto e a gouache testimoniano le origini della creazione artistica accompagnando i preziosi esemplari provenienti dalla Collezione Van Cleef & Arpels e da prestiti privati.

Promossa dal Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale e prodotta da Van Cleef & Arpels in collaborazione con la Fondazione Cologni, la mostra è curata da Alba Cappellieri, professore ordinario di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza.

Immagine della mostra. Foto: Santi Caleca
Immagine della mostra. Foto: Santi Caleca

La scenografia contemporanea, concepita dalla designer americana Johanna Grawunder, dialoga con le sale dell’Appartamento dei Principi e le Sale degli Arazzi della reggia milanese.

La mostra si articola intorno a tre concetti: il Tempo, la Natura e l’Amore, considerati come i valori più rappresentativi della Maison. Per la curatrice, “il gioiello è sempre in bilico tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento, bellezza e concetto e il rapporto con il tempo è controverso mentre qui vogliamo dimostrare la capacità della Maison francese di rappresentare pienamente sia il tempo frammentato del XX secolo che la capacità di incarnare gli eterni valori della bellezza e, allo stesso tempo, il potere effimero della seduzione.”

L'allestimento della mostra a Palazzo Reale, Milano
L’allestimento della mostra a Palazzo Reale, Milano

Prendendo le mosse dall’opera di Italo Calvino Lezioni Americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Alba Cappellieri ha selezionato i concetti chiave attraverso i quali decodificare le creazioni di Van Cleef & Arpels e la loro relazione con il tempo. La sezione iniziale sul Tempo si snoda in dieci sale: la prima è consacrata a Parigi, seguono l’Esotismo e i cinque valori di Calvino: Leggerezza, Rapidità, Visibilità, Esattezza, Molteplicità. Le ultime sale della sezione pongono l’accento sulle Intersezioni con altre discipline quali la danza, la moda e l’architettura.

Nel cuore dell’esposizione, la sezione sull’Amore presenta creazioni – testimonianze e pegni d’amore – che sono stati l’espressione della forza dei sentimenti e che hanno accompagnato alcune grandi passioni del XX secolo ormai entrate nel mito.

Le ultime tre sale della mostra sono infine dedicate alla Natura con la botanica, la flora e la fauna. Esse svelano un mondo incantato in cui l’eccellenza artigianale di Van Cleef & Arpels e la sua ricerca di armonia si fondono in un’arte assoluta.

Ala Cappellieri e Nicolas Bos
Ala Cappellieri e Nicolas Bos

Nicolas Bos, presidente e Ceo di Van Cleef & Arpels

Com’è nato il progetto di una mostra a Milano in collaborazione con Alba Cappellieri?

Milano è da tempo una delle grandi capitali della cultura in cui desideravamo presentare la storia della Maison. Il ruolo centrale di questa città nel mondo della creazione, del design e delle arti decorative ne fa un luogo per noi imprescindibile. Al di là della presenza della nostra boutique, qui abbiamo sviluppato dei legami con manifestazioni e istituzioni quali il Salone del Mobile, il Museo Poldi Pezzoli, la Scala o la Creative Academy. È del resto grazie alla Creative Academy – la scuola di design del Gruppo Richemont con sede a Milano – che ho potuto incontrare Alba Cappellieri, che qui insegnava in qualità di grande esperta di gioiello. Quando l’opportunità della mostra a Palazzo Reale si è concretizzata, abbiamo voluto affidarle la curatela in modo che apportasse il suo punto di vista sulla Maison attraverso un progetto completamente nuovo, radicato nella cultura italiana. Apprezzo molto questo tipo di collaborazioni capaci di stimolare il dialogo e arricchire lo sguardo sulle nostre creazioni.

Clip Fleur, 1939
Clip Fleur, 1939. Montatura in platino e oro giallo, con due fiori scintillanti dal cuore incastonato con diamanti giunchiglia sono trattenuti da un fiocco

Che cosa l’ha affascinata di questa lettura dell’universo della Maison?

Nelle opere di Italo Calvino a me note – Il barone rampante, Il cavaliere inesistente o Le città invisibili – ero affascinato da questa scrittura del XX secolo che preservava ancora il rapporto col meraviglioso, il racconto, l’infanzia. Grazie ad Alba ho scoperto le Lezioni americane che ci invitavano a un parallelismo tra l’universo della gioielleria e il mondo della letteratura, cercando di trovare una trasversalità, una comunità di valori che non fosse artificiale. Improvvisamente alcune parole di Calvino mi hanno colpito poiché sembravano definirci perfettamente: in effetti negli atelier noi facciamo spesso riferimento alla “precisione” e alla “leggerezza” per qualificare le nostre creazioni. Quando Alba ha sviluppato il progetto, tutto si è attuato in modo naturale, direi poetico. È riuscita a riunire intorno ai valori di Calvino degli insiemi coerenti e armoniosi. Mi piace l’idea di conservare quest’armonioso filo conduttore per tutto il corso della mostra. Ciò del resto è in sintonia con le conferenze di Calvino che avrebbero dovuto trovare compimento in un sesto valore: la Coerenza.

Clip Oiseau de Paradis, 1942. Oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti
Clip Oiseau de Paradis, 1942. Oro giallo, platino, rubini, zaffiri, diamanti

In cosa, secondo lei, la Maison ha sempre saputo radicarsi nella sua epoca pur conservando la capacità di creare esemplari senza tempo?

È molto difficile rendersene conto dall’interno e ciò richiede una presa di distanza rispetto alla storia della Maison e alla sua cronologia. S’individuano così i legami che le differenti creazioni hanno tessuto con la loro epoca e il loro contesto o con certi eventi in particolare, come quelli di carattere espositivo. Tali legami non erano necessariamente coscienti al momento della concezione degli esemplari, ma possono essere intuiti a posteriori. Ciò dipende probabilmente dal modo in cui da sempre la Maison opera, tramite la sua apertura sul mondo, l’attenzione nei confronti dei differenti stili di vita, dei cambiamenti sociali, dell’evoluzione nel modo d’indossare le creazioni, tanto nella moda come nella gioielleria. Van Cleef & Arpels si è sempre interessata all’attualità del mondo artistico, nonché a quella della creazione in senso lato. Il carattere intramontabile dei nostri esemplari è legato alla natura stessa della nostra attività: per definizione la gioielleria impiega materie preziose antichissime che non sono determinate dalla temporalità. Ma il fatto che lo stile della Maison abbia perdurato, si sia sviluppato senza soluzione di continuità, in modo ininterrotto e sempre coerente rappresenta un autentico fattore di atemporalità. Questa capacità di concentrarsi su alcuni mestieri, di rimanere coerente con il proprio stile, d’integrare le innovazioni senza tuttavia lasciarsi dominare dallo spirito del tempo incarna la vera forza della Maison.

In mostra, un posto importante è accordato agli oggetti preziosi. Perché avete voluto mostrare questo aspetto della creazione di Van Cleef & Arpels?

Gli oggetti preziosi costituiscono una parte straordinaria del nostro patrimonio che non è sempre stata oggetto di valorizzazione. Per esempio la mostra Van Cleef & Arpels, l’Art de la Haute Joaillerie al Museo di Arti Decorative di Parigi era focalizzata unicamente sulla gioielleria nelle sue funzioni tradizionali. Contrariamente a collane, bracciali o spille, che s’iscrivono in una tradizione millenaria e verosimilmente destinata a durare, gli oggetti sono legati a momenti specifici dell’arte di vivere. La loro funzionalità è dunque spesso ricondotta a un periodo definito che essi evocano come i ricordi di uno stile di vita passato, ormai lontano. Con questa mostra abbiamo voluto mettere in luce la qualità intrinseca di tali esemplari, cioè non la funzionalità, bensì la qualità della realizzazione, la dimensione di oggetto d’arte. Attraverso il prisma della molteplicità gli oggetti creano la sorpresa e rivelano il meraviglioso che è in essi. Grazie ai loro segreti, gli automi o le pendolette antiche possono talvolta suscitare più stupore che un gioiello tradizionale.

Collana Zip, 1951. Trasformabile in bracciale Platino, oro giallo, zaffiri, smeraldi, rubini, diamanti
Collana Zip, 1951. Trasformabile in bracciale Platino, oro giallo, zaffiri, smeraldi, rubini, diamanti

Nell’ambito della mostra, qual è la sua creazione prediletta?

La collana Zip. Ai miei occhi essa rappresenta una realizzazione assolutamente centrale e distintiva della Maison. Il dialogo che abbiamo instaurato con Alba è cominciato proprio da questa creazione che ha giustamente ispirato la sua riflessione sullo spirito del tempo. La collana Zip è dunque un’icona sia di Van Cleef & Arpels che della mostra.

 


Alba Cappelieri, Curatrice della mostra

Per comprendere l’universo di Van Cleef & Arpels ha fatto ricorso ai 5 valori definiti da Italo Calvino nelle Lezioni americane (Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità). Perché ha adottato questa prospettiva?

Italo Calvino è il primo italiano a essere stato invitato, nel 1984, dall’Università di Harvard a tenere le prestigiose Charles Eliot Norton Lectures. In occasione di questo ciclo di conferenze lo scrittore aveva scelto di trattare dei “valori da preservare per il prossimo millennio” ovvero Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. La conferenza sul sesto valore, la Coerenza, avrebbe dovuto essere redatta direttamente ad Harvard, ma purtroppo Italo Calvino è morto prima, il 19 settembre 1985. Tali “valori, qualità, specificità”, così come sono stati definiti da lui stesso, rappresentano dei valori assoluti per la letteratura, ma anche per il gioiello e per ogni altro oggetto del nostro tempo e supportano l’analisi e la comprensione della nostra epoca al di là delle singole discipline. La Leggerezza, la Rapidità, l’Esattezza, la Visibilità, la Molteplicità offrono delle chiavi di lettura interessanti per decodificare la relazione tra Van Cleef & Arpels e il tempo: un tempo irregolare, spezzato e complesso come quello del XX secolo. L’artificio letterario ha permesso di rilevare che ciascuna di queste cinque “proposte” ben rappresenta alcune icone della Maison francese, che nella loro bellezza eterna esprimono e cristallizzano lo spirito del tempo che ha contribuito a crearle. I valori identificati da Calvino sono ancora attuali, fatto che ne attesta la pertinenza. Essi ci aiutano a comprendere il talento di Van Cleef & Arpels nell’interpretare, plasmare e tradurre il tempo in oggetti preziosi.

Diadema, 1976. Trasformabile in collana. Platino, oro bianco, diamanti
Diadema, 1976. Trasformabile in collana. Platino, oro bianco, diamanti

Nella mostra lei esplora anche altri concetti, come quello delle Intersezioni. Può dirci qualcosa di più in merito?

Ho aggiunto alle proposte calviniane cinque valori supplementari, che appartengono al DNA della Maison: Parigi, l’Esotismo e le Intersezioni con la danza, con la moda e con l’architettura. La sezione dedicata a Parigi è ben più che un semplice omaggio alla città in cui le famiglie Van Cleef e Arpels nel 1906 hanno dato origine a quest’avventura straordinaria, poiché all’inizio del XX secolo la capitale francese era il centro delle arti e della bellezza. L’Esotismo ci permette di comprendere meglio la capacità visionaria dei fondatori della Maison di esplorare mondi sconosciuti alla ricerca di gemme uniche, traendo ispirazioni, colori e motivi da culture altre. Questa capacità di connessione è molto rara nel mondo dell’Alta Gioielleria, che aspira alla trascendenza dell’eternità, abbandonando l’immanenza dell’effimero propria del gusto del momento. In oltre un secolo di storia, Van Cleef & Arpels ha al contrario dato prova del suo particolare talento nel ricavare la bellezza da fonti eterogenee in termini di materie, forme e discipline. Ciò è accaduto in passato e accade ancora oggi. L’intersezione con discipline quali la danza, la moda e l’architettura ha portato alla nascita di capolavori come le clip Ballerina, la collana Zip o i bracciali modernisti.

Spilla Juliette, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, zaffiri, rubini, perle di coltura e Spilla Roméo, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, rubini, perle di coltura
Spilla Juliette, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, zaffiri, rubini, perle di coltura e Spilla Roméo, 1951 ca. Oro giallo, smeraldi, rubini, perle di coltura

In che modo ha scelto il nome della mostra il Tempo, la Natura, l’Amore ovvero i tre grandi temi che strutturano il percorso?

Considero il Tempo, la Natura e l’Amore come i valori più importanti e rappresentativi della vita e quindi degli oggetti che accompagnano il nostro quotidiano. Purtroppo non è facile ritrovarli in gioielleria poiché questa disciplina è in costante equilibrio tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento, bellezza e concetto, natura e artificio. L’Alta Gioielleria coltiva una dimensione che ambisce all’eternità, indifferente allo Zeitgeist, lo spirito del tempo. Ciò non vale per Van Cleef & Arpels che dimostra sempre uno spiccato interesse per il proprio tempo. La mostra illustra la sua capacità di rappresentare un’epoca discontinua come il XX secolo e le sue aporie, la sua facoltà d’incarnare tanto i valori eterni della bellezza quanto il potere fugace della seduzione. Attraverso alcune creazioni della Maison, la natura diventa arte, sia in termini di gemme e di competenze sia di attitudine umanistica che aspira all’armonia. L’amore è l’energia più potente al mondo e ogni gioiello di Van Cleef & Arpels è realizzato con amore. Inoltre le creazioni di Van Cleef & Arpels – in quanto simbolo e pegno d’amore – hanno influenzato alcune leggendarie storie d’amore del XX secolo. È la prima volta che trovo i valori del Tempo, della Natura e dell’Amore riuniti insieme in una Maison di gioielleria. Lo studio della sua storia straordinaria e del suo heritage ha ampiamente superato le mie aspettative.

La sezione “il Tempo” si compone di dieci sale. Cosa l’ha spinta a dare uno spazio così importante a questo tema?

Ogni oggetto dovrebbe rappresentare la propria epoca. È ciò che gli conferisce senso e valore. Il tempo è un elemento cruciale della creatività e della fabbricazione: esso, infatti, modella l’estetica degli oggetti, ne determina la funzione e l’utilità sociale, definisce il loro stile, influenza la scelta dei materiali e delle tecniche, indica la loro origine, stratifica il gusto e soprattutto rivela il contesto. Ho compiuto lunghe ricerche sulla Maison Van Cleef & Arpels per comprendere il modo in cui essa esprime questa nozione di Zeitgeist nei sui oggetti preziosi. È così che ho esaminato e applicato dieci caratteristiche specifiche del XX secolo, adottando come punto di partenza le Lezioni americane di Italo Calvino.

Clip Ballerine, 1945 Oro giallo, zaffiri, rubini, diamanti
Clip Ballerine, 1945
Oro giallo, zaffiri, rubini, diamanti

In mostra, un posto importante è accordato agli oggetti preziosi. Perché avete voluto mostrare questo aspetto della creazione di Van Cleef & Arpels?

Gli oggetti preziosi sono esposti nella sala “Molteplicità”, che ritengo essere una delle più spettacolari della mostra. Essa presenta oggetti che vanno dalla Minaudière – il prezioso scrigno inventato da Charles Arpels nel 1933 – ai portasigarette, dalle lampade ai flaconi da profumo, fino a una gabbia per uccelli, al modellino di una barca o a una scultura di Buddha. Meno conosciuti dei gioielli di Van Cleef & Arpels, questi oggetti sono unici e straordinari in termini di savoir-faire e di stile. Essi ci insegnano qualcosa sulla bellezza, l’arte, l’artigianato e il talento. Per Calvino la Molteplicità è un metodo di conoscenza, un ponte tra gli individui e le idee: è esattamente ciò che Van Cleef & Arpels ha fatto e continua a fare.

Nell’ambito della mostra, qual è la sua creazione prediletta?

La collana Zip, senza dubbio! Naturalmente sono impressionata da numerosi gioielli e oggetti d’arte straordinari della Maison, ma la collana Zip mi ha folgorata. In quanto direttore del Museo del Gioiello di Vicenza, l’ho scelta anche per il museo per la sua capacità di associare la straordinaria manifattura orafa al funzionalismo di matrice industriale della cerniera lampo, in origine applicata alle uniformi americane. Un capolavoro di concetto, innovazione, creatività e tecnica, da scoprire fin nei minimi dettagli!

Bracciale orologio Ludo à volets, 1949 Oro giallo, Serti Mystérieux zaffiri, diamanti
Bracciale orologio Ludo à volets, 1949. Oro giallo, Serti Mystérieux zaffiri, diamanti






2 Comments

  1. Hallo, aus München
    es ist schön, dass ich es doch noch schaffen werde die Ausstellung zu besuchen. Ich habe
    schon Ausstellungen von van Cleef & Arpels in Paris gesehen. Es ist immer wieder ein
    Genuss die Schmuckstücke dieser Zeit zu bewundern. Vielen Dank Ihre Martina Scholz

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