Tarì

Salvatore Collaro tra perle e corallo

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Corallo più perle: Salvatore Collaro prosegue la tradizione dei gioielli figli del mare ♦︎

Se anagrammate la parola corallo, potete ottenere Collaro. Chissà, forse è anche questo che ha legato così la famiglia Collaro al rosso figlio del mare. Fondata alla fine degli anni Cinquanta da Salvatore e Lella Collaro, l’azienda di Torre del greco (Napoli) continua a osservare la tradizione dei fondatori. Il corallo, però, si è adeguato ai tempi e i gioielli presentano un aspetto moderno, con volumi poco inclini alla lavorazione di cesello ma, piuttosto, con superfici lisce e ben levigate.

Anello in oro, corallo rosa, ametista
Anello in oro, corallo rosa, ametista

Al Centro Orafo il Tarì, dove ha sede la Salvatore Collaro, si lavora però anche un altro tipo di frutto del mare: la perla. Australiane, cinesi, giapponesi o  di Thaiti, le perle sono utilizzate per i gioielli ideati dalla fantasia di Liliana e Lucia, che continuano la tradizione di famiglia. I gioielli con le perle hanno anche il vantaggio di essere interpretati in chiave più giovane, con linee più leggere, mentre i gioielli con il corallo, accostato spesso a un pavé di diamanti, sono più impegnativi. Ecco alcune delle ultime creazioni della Maison napoletana.

anello perla
Anello con perla e diamanti
Bracciale con perle e diamanti
Bracciale con perle e diamanti

Anello in oro con perla dorata e diamanti
Anello in oro con perla dorata e diamanti

Orecchini con corallo rosso e diamanti
Orecchini con corallo rosso e diamanti

Collana in oro bianco, diamanti e corallo rosso
Salvatore Collaro, collana in oro bianco, diamanti e corallo rosso
Collana con pendente di corallo
Collana con pendente di corallo

Anelli con perle e ametiste
Anelli con perle e ametiste







Il Tarì riapre Open a ottobre




Dopo la positiva esperienza dell’evento nel maggio scorso, il centro orafo il Tarì di Marcianise (Caserta) si prepara alla ripartenza di ottobre con la nuova edizione di Open!, in calendario dall’8 all’11 ottobre. Con un incremento del 15% di ingressi nelle prime settimane di giugno rispetto al mese di maggio, il Tarì si prepara all’estate con ottimismo.

Il centro orafo Il Tarì
Il centro orafo Il Tarì

Il Tarì rappresenta davvero un punto di vista privilegiato rispetto aIl’andamento generale del comparto produttivo e distributivo della gioielleria italiana, in particolar modo dell’Italia Centrosud. Dopo il difficile periodo dettato dalla pandemia, il rientro alla normalità atteso, anche in virtù della campagna vaccinale, vede in primo luogo protagoniste le regioni italiane con più spiccata attitudine turistica. Da questo punto di vista, la centralità del Tarì nelle regioni del Centrosud offre alla categoria dei gioiellieri il grande vantaggio di avere a disposizione ogni giorno un contesto organizzato, con la presenza stabile di artigiani, aziende di produzione, distribuzione e servizi altamente specializzati, in grado di dare immediata risposta a ogni esigenza del mercato.
Vincenzo Giannotti, presidente del Tarì

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti

Tra l’altro il centro orafo ha contribuito alla campagna vaccinale con la realizzazione di un Hub vaccini interamente dedicato al mondo orafo: un0’iniziativa che ha generato un grande apprezzamento tra i professionisti del settore e rafforzato la percezione del Tarì come vero punto di riferimento.

In occasione dell’edizione di ottobre di Open! tornerà anche la manifestazione Tesori Nascosti, promossa da Ice e ospitata nuovamente dal Tarì. Con un format Phigital innovativo l’evento vedrà la partecipazione in presenza di 80 buyers selezionati provenienti da Europa e Mediterraneo, mentre su piattaforma virtuale gli incontri di business potranno coinvolgere direttamente anche buyer internazionali oggi ancora penalizzati dalla difficoltà dei trasporti aerei.

Vetrina a Open!
Vetrina a Open!







Open days con numeri in ripresa per il Tarì




Bilancio degli Open Days al Centro orafo il Tarì di Marcianise (Caserta, Italia). L’evento b2b dal 14 al 17 maggio ha visto la presenza di 450 aziende, con presenze in ripresa, che si avvicinano a quelli del 2019, confermati dalla soddisfazione degli operatori per il riscontro commerciale. In particolare, sono state registrate 12.600 presenze, con oltre 3.200 primi ingressi di buyer italiani.

Esterno del Tarì
Esterno del Tarì

Non è questo il tempo di limitarsi a contare numeri e fatturato. Il nostro obiettivo è ben altro: contribuire fattivamente, in modo sinergico, alla ripresa del nostro settore. Con questa iniziativa abbiamo inteso porci al fianco di tutti i professionisti della gioielleria italiana, siano essi produttori che gioiellieri, e offrire loro l’opportunità di ritrovarsi, in sicurezza e concretezza. Queste giornate hanno rappresentato la prima concreta opportunità di tornare a guardare con fiducia i prossimi mesi, e intravedere, questa volta concretamente, una luce in fondo al tunnel degli ultimi mesi.
Vincenzo Giannotti, presidente del Tarì

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti

Organizzazione puntata sulla programmazione di arrivi e presenze, agende preordinate di appuntamenti commerciali, rigoroso rispetto dei protocolli, servizi di assistenza personalizzata, hanno consentito di rassicurare e sensibilizzare gioiellieri di tutte le regioni, in particolare da Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia, oltre la stessa Campania, che puntano oggi sulla ripresa annunciata dal rilancio del settore del turismo italiano. Prossimo obiettivo, subito dopo l’estate, è l’appuntamento di Open! in calendario dall’8 all’11 ottobre. In quella occasione, il Centro Orafo celebrerà i 25 anni del Centro, con la presentazione della nuova identità, dedicata ad una visione innovativa e sempre più emozionale del gioiello.

Il Centro Orafo il Tarì
Il Centro Orafo il Tarì

Vetrina a Open!
Vetrina a Open!







Il Tarì sfida l’emergenza con Open Anteprime


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Conto alla rovescia per Open Anteprime, organizzato al Tarì, il polo distributivo e produttivo di Marcianise (Caserta), da venerdì 12 a lunedì 15 marzo. I quattro giorni sono dedicati interamente al business B2B del gioiello, con un programma di speciali promozioni e occasioni ad hoc che permetteranno di coinvolgere attivamente tutti i player del mercato. L’appuntamento nasce dalla posizione di osservatore speciale che il Centro riveste, grazie alle 380 aziende che ospita quotidianamente e che prenderanno parte all’evento.

Esterno del Tarì
Esterno del Tarì

Da un’indagine interna sono emersi dati significativi relativi alle esigenze delle imprese del settore in questo momento così particolare: il 92,2% ritiene che gli eventi siano fondamentali per il business, in particolare, l’85% dichiara che visionare in loco le collezioni, avere possibilità di confronto e analizzare i trend del mercato in vista di periodi cruciali per il settore, quali Natale o Pasqua siano occasioni importantissime. A partire dalla seconda metà del 2020 e in particolare nel periodo delle festività natalizie, quasi il 75% delle aziende ha riscontrato una leggera ripresa del mercato e guarda con fiducia al 2021. Il 92% delle aziende confida in particolar modo nella ripresa di eventi e fiere, ritenuti luoghi di scambio e relazione insostituibili per la continuità al business.

Vetrina a Open!
Vetrina a Open!

Con questo evento vogliamo stimolare in maniera propositiva il mercato, lavorando concretamente per invertire il trend negativo dello scorso anno e dando allo stesso tempo un segnale di fiducia a tutto il comparto.
Vincenzo Giannotti, presidente del Centro Orafo il Tarì

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti

Con Open Anteprime il Tarì conferma la volontà di credere e investire fortemente nella ripresa del mercato, svolgendo un ruolo da protagonista attivo che consenta di coinvolgere tutti i player del settore grazie a speciali promozioni ideate appositamente per questo appuntamento. Molti dettaglianti di diverse regioni italiane hanno, infatti, confermato in questi giorni la partecipazione al weekend di incontri con le aziende del Tarì che, ai sensi del Dpm in vigore (il provvedimento di legge che regola l’emergenza sanitaria), sarà possibile raggiungere, per comprovate esigenze lavorative, munendosi di autocertificazione.

Il centro orafo Il Tarì
Il centro orafo Il Tarì







Vintage con sorprese per Luise

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Gioielli, preziosi, antichi, ma non solo. Nel vasto catalogo che la famiglia Luise ha raccolto in circa un secolo di attività, si trovano anche gioielli non usuali, come quelli in osso scolpito oppure in ebano e perfino in pietra lavica. L’azienda, che è giunta alla quarta generazione è nata, infatti, a Napoli, proprio sotto il Vesuvio, vulcano che sovrasta la città. Ora ha sede a pochi chilometri di distanza, nel Centro orafo il Tarì di Marcianise (Caserta). I gioielli di antiquariato comprendono una vasta scelta di pezzi di alta manifattura, che possono essere modificati e personalizzati a richiesta.

Anello in oro giallo e argento, pietra lavica, smeraldi, diamanti e perle
Anello in oro giallo e argento, pietra lavica, smeraldi, diamanti e perle

Oltre ai gioielli vintage di marche come Bulgari, Buccellati o Chimento, non mancano le specialità della zona, come quelli in corallo o i cammei. Inoltre, accanto ai gioielli, Luise propone gemelli da polso e orologi. Il catalogo dell’azienda è online, ma Luise partecipa anche a fiere di gioielleria specializzata in tutto il mondo, come Miami, Hong Kong, Las Vegas e New York.

Orecchini in oro rosa e argento, pietra lavica e diamanti
Orecchini in oro rosa e argento, pietra lavica e diamanti
Orecchini in oro con lapislazzuli
Orecchini in oro con lapislazzuli
Orecchini in oro bianco, topazi, diamanti e zaffiri
Orecchini in oro bianco, topazi, diamanti e zaffiri
Bracciale in oro, diamanti, onice
Bracciale in oro, diamanti, onice
Anello in oro, diamanti e zaffiri
Anello in oro, diamanti e zaffiri
Anello in oro bianco, rubini, diamanti e citrini
Anello in oro bianco, rubini, diamanti e citrini

Anello cluster di diamanti, ioliti e granati
Anello cluster di diamanti, ioliti e granati







Coscia, un secolo di perle sotto il Vesuvio

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La tradizione secolare di perle di Coscia, gioiellieria nata proprio 100 anni fa a Torre del Greco ♦

La storia è piuttosto avventurosa: risale al 1919, quando Vincenzo Coscia, partito da Torre del Greco, approdò su una piccola isola del Mozambico, dove le spiagge erano disseminate di conchiglie corniola, le migliori per produrre cammei. Coscia, gioielleria che oggi sfoggia uno showroom al Centro orafo di Tarì (Caserta) è nata sotto il segno del viaggio. Dalla ricerca di pietre e materiali preziosi in lidi lontani, fino ai mercati di New York, Cape Town, Sidney.

Orecchini in oro rosa, diamanti e perle rosa
Orecchini in oro rosa, diamanti e perle rosa

Negli anni Cinquanta l’attività è stata proseguita dal figlio, Vittorio, che allarga l’orizzonte e si specializza nella lavorazione delle perle coltivate, australiane e giapponesi. Attività proseguita e ampliata negli ultimi vent’anni da Giancarlo Coscia, che ha modernizzato l’azienda per renderla adatta ad affrontare le nuove sfide commerciali, con linee ad hoc, come Lelune (collane di perle classiche), oppure Coscia 925 (stile più giovane, con bracciali e ciondoli). L’azienda, ormai conosciuta anche all’estero, mantiene però le radici a Torre del Greco, cittadina alle falde del Vesuvio, conosciuta in tutto il mondo per la produzione di cammei e la lavorazione di coralli. Ma sono soprattutto le perle il fulcro della produzione di Coscia. Ecco alcuni dei gioielli più significativi delle collezioni del brand campano. Giulia Netrese

Anello in oro rosa, con diamanti e perla rosa
Anello in oro rosa, con diamanti e perla rosa

collana con perle e pietre dure
collana con perle e pietre dure

Girocollo in oro rosa con perla, madreperla e diamanti
Girocollo in oro rosa con perla, madreperla e diamanti

Girocollo Oceania in oro con pendente, perla, diamanti
Girocollo Oceania in oro con pendente, perla, diamanti
Orecchini in oro bianco, perle e diamanti
Orecchini in oro bianco, perle e diamanti

Bracciale con perle e diamanti
Bracciale con perle e diamanti







Tarì dribbla il virus e conferma il business




Ci è chiusa Open! Sembra un gioco di parole, ma non lo è. Open! è l’evento organizzato al Tarì, polo distributivo e produttivo di Marcianise: quattro giorni dedicati al business del gioiello. E, nonostante i tempi infausti, il bilancio sembra positivo: 480 aziende presenti, tra quelle operative tutto l’anno presso il Centro e quelle invitate per l’occasione, per un totale di oltre 3.700 punti vendita. Sembra che l’arrivo del direttore generale, Corrado Facco, che ha alle spalle l’esperienza maturata nello stesso ruolo a VicenzaOro, abbia giovato.

Esterno del Tarì
Esterno del Tarì

Siamo molto soddisfatti per la numerosa partecipazione a Open!. I risultati fanno ben sperare sul rilancio del settore: le difficoltà sono state tante, ma la voglia di rialzarsi è ancora più grande e Open! lo ha dimostrato. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa, volendo a tutti i costi trasferire al mercato un segnale di operosità e fiducia molto forte, che è stato ampiamente apprezzato. Abbiamo investito su tecnologie molto avanzate e sulla formazione delle risorse umane, per fronteggiare al meglio la sfida della sicurezza con la quale ci siamo confrontati. I risultati ci hanno ampiamente ripagato, confermando la grande fiducia del dettaglio italiano nei confronti della formula di business proposta da il Tarì.
Vincenzo Giannotti, presidente del Tarì

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti

I dati di affluenza e il volume di affari, secondo gli organizzatori, sono stati stabili rispetto all’ultimo importante appuntamento di business che si è svolto al Tarì prima della epidemia, nell’ottobre 2019. Molti i cambiamenti organizzativi intervenuti, complici di questo successo, come le nuove modalità di accesso al Centro e un sistema di pre registrazione degli operatori.

Grazie alla collaborazione con Ice, inoltre, si è svolto un atteso incoming di buyers europei provenienti da Polonia, Croazia, Bulgaria, Slovenia, Spagna e Albania, anch’esso organizzato con un’agenda strutturata di appuntamenti.

Vetrina a Open!
Vetrina a Open!

Corrado Facco
Corrado Facco







Sospeso Spring Preview, il Tarì si arrende al coronavirus




Il Centro Orafo il Tarì ha deciso di sospendere l’evento Spring Preview, in programma dal 14 al 16 marzo. Alla luce delle decisioni del governo che limitano riunioni e distanze da rispettare tra le persone, il consiglio di amministrazione de Il Tarì ha deciso di rinviare a data da definire l’iniziativa denominata Open Days, che si sarebbe dovuta svolgere nei giorni di sabato 14 e domenica 15 marzo. Il prossimo Evento in programma presso il Tarì sarà quindi il nuovo format Summer Preview, previsto dall’8 all’11 maggio. Per l’occasione, spiega un comunicato, «il Centro valorizzerà ulteriormente il suo ruolo di piattaforma fisica di business per tutte le aziende insediate e per quelle che perverranno dall’esterno, al fine di presentare le loro migliori collezioni generando così momenti di business imperdibili con le numerose delegazioni di operatori nazionali ed internazionali che arriveranno in quelle date presso Il Tarì».

 

Lavorazione di gioielli alla scuola del Centro Orafo
Lavorazione di gioielli alla scuola del Centro Orafo il Tarì

«Il Tarì non si ferma ma visto il complicato scenario che stiamo vivendo riteniamo fondamentale seguire le direttive emanate dalle Istituzioni», dichiara il presidente, Vincenzo Giannotti. «In risposta a questa situazione stiamo già lavorando al prossimo appuntamento dove aziende e dettaglianti nazionali e internazionali potranno valorizzare a pieno la loro offerta e contribuire allo sviluppo del nostro settore».

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti
Il Tarì di Marcianise (Caserta)
Lavorazione orafa al Tarì
Il TarìIl Tarì visto dall'alto
Il Tarì visto dall’alto






Ciaravolo, non solo rosso

Corallo, più pietre preziose, più oro: ecco i gioielli di Ciaravolo, gioielleria napoletana da tre generazioni ♦

Ogni tanto è bene lasciare le Maison che godono di un palcoscenico alimentato dai media per conoscere da vicino i piccoli, ma eccezionali, laboratori di oreficeria che si trovano sparsi per l’Italia. Una parte di queste abilità artigianali si trova, è noto, nell’area di Torre del Greco, a due passi da Napoli. Qui da generazioni si tramanda l’arte della lavorazione del corallo, che nel tempo si è evoluta fino a trasformarsi in gioielleria di prima qualità. Insomma, quelli che qualche operatore del settore chiama con sufficienza i «corallari», sono spesso dei virtuosi del cesello e della incastonatura, veri artisti di quel prezioso dono del mare. È questa anche la storia di Ciaravolo, che dura ormai da tre generazioni. Iniziata dal maestro incisore di statue e cammei Vincenzo, è stata continuata dal figlio Giuseppe. Da semplice cesellatore, Pino Ciaravolo oltre 50 anni ha iniziato a produrre gioielli. Oggi alla guida dell’azienda c’è Vincenzo, che si è guadagnato una fama che supera i confini nazionali.

Bracciale Civetta, realizzato a mano in oro giallo 18 carati, diamanti, corallo rosso per il piumaggio e nero per gli occhi
Bracciale Civetta, realizzato a mano in oro giallo 18 carati, diamanti, corallo rosso per il piumaggio e nero per gli occhi

Ciaravolo ha trovato una collocazione nel vicino Centro Orafo il Tarì di Marcianise (Caserta), dove alla lavorazione del corallo ha aggiunto quella dell’oro e delle pietre preziose. Grandi catene con pavé di diamanti, elaborati orecchini che accostano il corallo alle pietre, sontuosi anelli, testimoniano la lunga strada percorsa da quello che da piccolo laboratorio è diventata una realtà orafa di alto livello.

Collana e orecchini in corallo rosso e diamanti
Collana e orecchini in corallo rosso e diamanti
Anello con corallo rosa
Anello con corallo rosa
Orecchini in corallo rosa
Orecchini in corallo rosa
Spilla con corallo rosa e pavé di diamanti
Spilla con corallo rosa e pavé di diamanti
Spilla a forma di panda con diamanti e corallo
Spilla a forma di panda con diamanti e corallo
Orecchini in oro bianco, diamanti e turchesi
Orecchini in oro bianco, diamanti e turchesi
Anello in oro con corallo rosso e diamanti
Anello in oro con corallo rosso e diamanti
Spilla in corallo rosa e diamanti
Spilla in corallo rosa e diamanti
Bracciale in corallo rosso e diamanti su oro bianco
Bracciale in corallo rosso e diamanti su oro bianco
Collier con pendente ovale di corallo rosa
Collier con pendente ovale di corallo rosa

I 100 anni di Coscia

Coscia compie cento anni e festeggia il traguardo a VicenzaOro. Coinvolgendo anche lo Ied ♦︎

Un secolo da festeggiare. Nel 2019 Coscia compie cento anni e l’azienda di Torre del Greco ha deciso di festeggiare l’evento a VicenzaOro September con un evento speciale (che comprende l’esposizione dei pezzi iconici dell’azienda), domenica 8 settembre. Non sono molte le Maison della gioielleria che possono vantare una analoga longevità, ottenuta grazie alla capacità imprenditoriale e alla creatività della famiglia che da tre generazioni interpreta il gioiello. Perle, cammei e coralli sono gli elementi distintivi del marchio Coscia, fondata nel 1919 dal capostipite Vincenzo, a Torre del Greco, la città che è ancora oggi un centro per la lavorazione del corallo e del cammeo.

Leggi anche: Coscia, un secolo di perle sotto il Vesuvio

Perle barocche Coscia
Perle barocche firmate Coscia

Negli anni Ottanta, grazie a Giancarlo Coscia, nipote di Vincenzo e attuale patron, l’azienda ha allargato la sua offerta alle perle coltivate, altro marchio di fabbrica della Maison. Per questo, dopo il trasferimento dell’azienda al Centro orafo Il Tarì, nel logo dell’azienda la «O» di Coscia è stata sostituita dall’immagine di una perla. Il successo dell’azienda ha dato ragione a questa scelta.

Collane di perle Coscia
Collane di perle Coscia

Il Giappone è la nazione con cui Coscia intrattiene le maggiori relazioni commerciali e che le ha riconosciuto un ambìto attestato che certifica il rapporto di stretta e leale collaborazione con l’associazione degli Esportatori di Perle Giapponesi (Jpea). Giancarlo Coscia, dal 2012, ne è membro associato.

Tre generazioni di Coscia
Tre generazioni di Coscia

Ai festeggiamenti ha aderito anche lo Ied, l’Istituto Europeo di Design. Gli studenti per l’occasione hanno partecipato al concorso intitolato  – I nostri primi 100 anni tra tradizione e innovazione. Il bando prevedeva la realizzazione di due diversi progetti, uno per la linea iconica di Coscia, l’altro per quella glamour, conosciuta con il nome Lelune. Il vincitore del concorso sarà svelato e premiato durante la serata dell’8 settembre.

Collana di perle
Collana di perle
Orecchini con perle su oro rosa
Orecchini con perle su oro rosa

Borsa di studio da Tarì e Comitato Leonardo

Gioielli e gemme entrano all’università con una borsa di studio: tra Centro Orafo Il Tarì e Comitato Leonardo per i Premi di Laurea 2019 la collaborazione si rinnova. Alla migliore tesi inerente al bando La Generazione Z e i gioielli: analisi di mercato e strategie di comunicazione per conquistare il cliente del futuro sarà concessa una borsa di studio di 3 mila euro.

 L’obiettivo: premiare le ricerche di giovani studiosi o addetti del settore che, attraverso un’analisi della percezione del gioiello made in Italy e degli stili di vita dei giovani, evidenzino prospettive di vendita di gioielleria presso un nuovo target di consumatori potenziali, i rappresentanti della Generazione Z. E anche capire che cosa vogliono i nuovi consumatori, ovvio.

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti

«Da anni il Tarì supporta con un proprio Premio di Laurea la straordinaria attività del Comitato Leonardo», commenta Vincenzo Giannotti, Presidente del Tarì. «Per noi imprenditori il rapporto con il mondo dei giovani e delle Università riveste una straordinaria importanza, perché ci consente di osservare il mercato da un punto di vista critico e innovativo, attraverso occhi e competenze estremamente stimolanti. Crediamo molto nel valore e nelle potenzialità dei Giovani, ai quali è affidato il futuro delle nostre imprese. Anche per questo motivo abbiamo scelto loro come tema di indagine per il Premio 2019».

L'interno del Tarì
Mondo Prezioso, l’interno del Tarì

« mercati sempre più globali, competitivi e tecnologicamente avanzati, oggi alle imprese è richiesto un sforzo maggiore caratterizzato da un investimento costante in innovazione tecnologica ma soprattutto in competenze e formazione. Un impegno che non deve interessare solo gli imprenditori ma anche le Università che preparano i giovani all’ingresso nel mondo del lavoro», aggiunge Luisa Todini, Presidente del Comitato Leonardo. «Puntare su percorsi formativi mirati abbinati ad abilità digitali e creative, a cui i nostri ragazzi sono già predisposti naturalmente, è la chiave vincente per le sfide globali. Con i Premi di Laurea del Comitato Leonardo supportiamo da 22 anni i giovani brillanti e preparati, consolidando un dialogo tra impresa e lavoro».

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Il Tarì visto dall’alto

Per aderire al Premio di Laurea offerto dal Centro Orafo il Tarì saranno necessaria la tesi di laurea specialistica con titolo conseguito successivamente al 1 gennaio 2017. Nella scelta del vincitore saranno poi determinanti il grado di analisi dell’elaborato in riferimento al mercato della gioielleria in Italia e ai trend di consumo dei più giovani e l’innovatività delle strategie di comunicazione e promozione proposte.

La candidatura potrà essere presentata inviando il modulo di partecipazione, la tesi in formato elettronico e una breve sintesi alla Segreteria Generale del Comitato Leonardo (c/o ICE, via Liszt 21 – 00144 Roma tel. 06.59927990-7991) entro e non oltre l’8 novembre 2019.

Il bando integrale è consultabile sul sito www.comitatoleonardo.it/it/categoria-premi/premio-centro-orafo-il-tari/ e su www.tari.it/

La premiazione si svolgerà nel corso della prossima Giornata Qualità Italia alla presenza del Presidente della Repubblica.

Torna Mondo Prezioso





Mondo Prezioso Winter, l’appuntamento con la gioielleria del Sud (e non solo) ♦︎

La gioielleria italiana si sposta da Nord a Sud. Archiviata VicenzaOro è la volta del Tarì con Mondo prezioso (12-15 ottobre). Il tarì (con la t minuscola) era l’antica moneta di Amalfi. Ora il Tarì (con la T maiuscola) si collega proprio a quella tradizione medioevale per marcare la propria identità. Nel centro in cui si svolge l’evento, infatti, si progetta e si producono gioielli, in buona parte con aziende che hanno alle spalle una lunga tradizione. Il Centro Orafo di Marcianise è, in fondo, l’erede dei quartieri medioevali dove operavano le gilde artigiane. Solo che ora buona parte dell’opera è destinata a varcare i confini dell’Italia.

Nella edizione di Mondo Prezioso Winter sono attese circa 500 aziende, 85 delle quali ospiti.

Mondo Prezioso
Mondo Prezioso

E all’appuntamento b2b Tesori Nascosti sono attesi anche 55 buyer di 19 Paesi. La fiera, che ha già compiuto 20 anni, accende i riflettori sul lavoro del polo produttivo di Marcianise. “Mondo Prezioso è il momento in cui si confronta il lavoro delle aziende che lavorano al Centro Orafo”, racconta Floriana Marino, marketing manager del polo. “Ma è anche un’occasione per l’economia del Sud: da qualche tempo, per esempio, la gioielleria e l’orologeria sono tornati ad appassionare molti giovani, che a Marcianise trovano un’occasione di lavoro e per sviluppare la propria creatività”.

A Mondo Prezioso sono previsti quattro giorni di eventi, incontri e vetrine, alternano novità e classici con la formula del Tarì: ritmi serrati, spazio accogliente, atmosfera e ospitalità al top, con centinaia di operatori orafi ospiti dell’evento.

Centro Orafo Tarì
Centro Orafo Tarì

Da sottolineare anche i servizi di assistenza che i soci del Tarì offrono, unici in Italia, ai clienti presenti: incastonatura, riparazioni e assistenza personalizzata, il sabato e domenica consentono ai dettaglianti in visita di effettuare molte attività indispensabili, e spesso introvabili altrove.

Accanto all’attività commerciale sono previsti appuntamenti per cogliere spunti moda e tendenze anche in gioielleria, con focus tematici ed eventi focalizzati su due aspetti: Gioielli da Oscar e Street Style.





Orecchini con perle e diamanti
Orecchini con perle e diamanti

Gioielli in corallo e diamanti
Gioielli in corallo e diamanti

Lavorazione di gioielli alla scuola del Centro Orafo
Lavorazione di gioielli alla scuola del Centro Orafo







Il Bon Ton di Gianni Carità

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La linea Bon Ton di Gianni Carità & Figli, gioielleria di lusso made in Sud ♦︎

Il matrimonio celebrato la scorsa estate (2017) a Capri tra Pierpaolo Carità e Dalila Leperino (con 200 invitati), ha rimesso sotto i riflettori quella che è ormai una dinastia di gioiellieri accreditati dal successo. Gianni Carità & Figli (Pierpaolo è il più giovane dei tre) ha sede nel Tarì, centro orafo a pochi chilometri da Napoli. Ma i gioielli dell’azienda sono particolarmente apprezzati a molti chilometri di distanza, in Paesi come Belgio, Germania, Inghilterra, Polonia, Romania, Russia, Spagna e Stati Uniti, ma anche Giappone, dove sono arrivati nel 1985 con l’apertura del primo corner nel Department Store di Yokohama. I gioielli della Maison napoletana non sono, però, legati al particolare stile della tradizione della località. Per sintetizzare, l’azienda non è specializzata solo in gioielli di corallo o camei. Come esemplificano le collezioni che si basano su oro bianco e diamanti, Gianni Carità & Figli, viaggiano nel territorio alto di gamma, nel solco della tradizione orafa classica. Così come, altrettanto classica, è la lavorazione dei gioielli, consolidata in una tradizione orafa artigianale. Un esempio? La linea Bon Ton Brillanti, con gli anelli lavorazione a pavé. Giulia Netrese





Anello con brillanti
Anello con brillanti

Gianni Carità, collezione Bon Ton
Gianni Carità, collezione Bon Ton
Anello con pavé di brillanti
Anello con pavé di brillanti

Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti







Cammei a colori

I tradizionali cammei, ma con la tormalina, firmati Carada, azienda del centro Tarì.

È bene che un Paese coltivi le proprie tradizioni. In Italia le aree dove si concentrano le produzioni di gioielli sono quattro: Vicenza, Valenza, Arezzo e la zona di Napoli-Torre del Greco. Molte aziende di quest’ultima area si sono poi trasferite nel centro del Tarì, nome della moneta utilizzata nella antica della Repubblica marinara di Amalfi, che è stata scelta come nome per questa confederazione di artigiani del gioiello alle porte di Caserta. Tra loro c’è anche Carada, nome scelto da una famiglia che le tradizioni le conosce molto bene: Ciro Schiavo. La piccola azienda negli anni Cinquanta a Torre del Greco e prende il nome del fondatore. Come altre imprese con tradizioni simili, anche Ciro Schiavo è un maestro nelle incisioni che servono per creare elaborati cammei. I figli Mario e Tommaso Schiavo hanno continuato sulla strada iniziata dal padre, ma con il nuovo marchio di Carada. La tradizione resta intatta: la produzione è di cammei e corallo, ma con l’aggiunta di pietre colorate, come la tormalina. Lavinia Andorno

Cameo con perle e tormaline
Cammeo con perle e tormaline
Cammeo di Carada
Cammeo di Carada
Cammeo con corallo bianco, peridoto e ametista
Cammeo con corallo bianco, peridoto e ametista
Cammeo con corallo bianco, peridoto e ametista
Cammeo con corallo bianco, peridoto e ametista
Cammeo con corallo bianco e tormaline
Cammeo con corallo bianco e tormaline
Cammeo con tormaline rosa e oro 18 carati
Cammeo con tormaline rosa e oro 18 carati
Cameo di Carada
Cammeo di Carada
Cameo con turchese, perle e tormaline
Cammeo con turchese, perle e tormaline

Il caviale napoletano di 1,618demaria

La nuova collezione di 1,618demaria, orefici napoletani da cinque generazioni.
Leggiamo su Wikipedia: «La sezione aurea o rapporto aureo o numero aureo o costante di Fidia o proporzione divina, nell’ambito delle arti figurative e della matematica, indica il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la somma delle due». Per farla breve vi diciamo che il risultato di questo rapporto, dopo complicate equazioni matematiche, è il numero 1,618. La sezione aurea, conosciuta nei secoli come simbolo della perfezione, è anche la cifra simbolo assunta da una piccola azienda del Tarì, il centro orafo di Caserta, che ha deciso di chiamarsi 1,618demaria. Di sicuro è un brand che si ricorda. Difficile dire se i gioielli del brand italiano siano un simbolo di perfezione, ma l’impegno per raggiungere l’obiettivo non manca. E, soprattutto, non manca l’esperienza: l’azienda ha in catalogo 10.000 modelli accumulati nell’arco di cinque generazioni. La storia dell’azienda di famiglia De Maria, oggi condotta da Dario e Ivana, risale all’Ottocento, quando a Napoli Salvatore De Maria è stato «precursore di una delle tecniche che ha senza dubbio interessato fin dall’antichità generazioni di orafi, ossia la lavorazione a canna vuota». Una tecnica che consentiva la lavorazione di spessori di oro molto ridotti ottenendo dei monili dal non elevato impiego di materia prima e di costo accessibile. Generazione dopo generazione, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, l’azienda è stata una delle prime a Napoli ad utilizzare la tecnica della microfusione a cera persa con la centrifuga a molla o ad elastico. Aspetti tecnici. L’ultimo risultato del lavoro è la collezione curiosamente dedicata a un elemento gastronomico prezioso, ma non certo abbondante a Napoli, il caviale. Alessia Mongrando

Collezione Caviar, anelli
Collezione Caviar, anelli
Collezione Caviar, bracciali
Collezione Caviar, bracciali
Collezione Caviar, anelli con pietre dure
Collezione Caviar, anelli con pietre dure
Collezione Unique, anelli
Collezione Unique, anelli
Collezione Unique, anelli in oro e diamanti neri
Collezione Unique, anelli in oro e diamanti neri
Collezione Unique, anelli
Collezione Unique, anelli
Collezione Corporate, orecchini e anelliCollezione Corporate, orecchini e anelli
Collezione Corporate, orecchini e anelli
Collezione Corporate, orecchini
Collezione Corporate, orecchini
Collezione Corporate
Collezione Corporate

Collaro, il classico è sempre in voga

Con un passato societario piuttosto burrascoso (era la fine degli anni Novanta) è difficile riprendersi. Ma Teresa Squillante, forse grazie alle sinergie offerte dal Centro Orafo Il Tarì, vicino a Caserta, può oggi ripresentare sul mercato il brand Collaro, fondato dal marito Tommaso, mostrando prima di tutto la sua produzione orafa. Che era, e rimane, di un buon livello qualititativo. Gioielli, realizzati interamente a mano con la giusta cura per i dettagli, a base di oro bianco, diamanti, pietre preziose. Niente di rivoluzionario: l’idea è, semmai, quella di rassicurare visivamente che l’obiettivo principale è realizzare gioielli che durino nel tempo. Insomma, che non passino di moda e conservino il loro valore. Orecchini pendenti con rubini, anelli con pavé di diamanti e piccoli smeraldi erratici, collane con fiori di pietre preziose: sono alcuni esempi della perizia della gioielleria partenopea, che si è spinta al Jck di Las Vegas alla ricerca di buyer esteri. Alessia Mongrando

Anello con diamanti e zaffiri
Anello con diamanti e zaffiri
Orecchini con diamanti e zaffiri
Orecchini con diamanti e zaffiri
Orecchini con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti e rubini
Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e zaffiri
Collana con diamanti e zaffiri
Collana con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e rubino
Collana con diamanti e rubino
Anello con diamanti e smeraldi
Anello con diamanti e smeraldi
Orecchini Petali con diamanti
Orecchini Petali con diamanti
Anello con diamanti e rubini
Anello con diamanti e rubini

Torna Mondo Prezioso (con corallo)

Al Tarì di Caserta torna Mondo Prezioso (vedi anche https://gioiellis.com/intervista-parla-mr-tari). Al Centro orafo di Marcianise dal 29 aprile al 2 maggio va in scena la l’appuntamento (che si ripete da 18 anni) con 480 espositori, di 400 che fanno base all’interno del Tarì, e 80 aziende della gioielleria made in Italy. Oltre all’attività commeciale (è una fiera b2b) sono in programma anche appuntamenti come Seduzione senza tempo. Corallo e cammei tra memoria e modernità, mostra promossa da Assocoral (Associazione dei produttori di corallo, cammei e affini) curata dall’antropologa Cristina Del Mare: inaugurazione sabato 30 aprile alle 12.00, a cui partecipano 30 aziende associate che esporranno collezioni private di haute joaillerie, ovviamente a base di corallo e cammei, prodotti nel distretto di Torre del Greco (Napoli). Lunedì 2 maggio, data di chiusura della mostra, è inoltre in programma un convegno sulle novità legislative, tecniche e tracciabilità nel settore gioielliero, organizzato assieme a Federpreziosi e Federorafi. Federico Graglia

Collier di corallo
Collier di corallo
Orecchini di corallo e diamanti
Orecchini di corallo e diamanti
Anello esposto a Mondo Prezioso
Anello esposto a Mondo Prezioso
Il Tarì
Il Tarì
Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti, presidente del Tarì

Intervista: parla mr Tarì

Parla Mr Tarì. Cioè Vincenzo Giannotti, da settembre alla guida del consorzio di 400 imprese che ha stabilito alle porte di Caserta il quartier generale. Centro di produzione orafa sui generis, ora il Tarì (il nome deriva dall’antica moneta di Amalfi) compie 20 anni. Il consorzio rappresenta un valore non da poco: il giro d’affari delle aziende che ne fanno parte, peraltro non solo napoletane, è di circa 850 milioni. Il compleanno spinge Giannotti a rilanciare quello che è non soltanto un sodalizio commerciale e a delineare i progetti per il futuro. A partire, spiega a Gioiellis.com in questa intervista, dai rapporti con Fiera Vicenza, che ha appena siglato un matrimonio con OroArezzo: «Il discorso con VicenzaOro, dopo l’accordo siglato a gennaio, va avanti. Facciamo parte della stessa famiglia: è chiaro che come Paese dobbiamo lavorare nella stessa direzione». Giannotti, che è appena tornato da VicenzaOro Dubai, è convinto della necessità di coordinare le forze: «La scommessa sul mercato degli Emirati e dell’Oriente e dintorni è stata giusta. Certo, alla seconda edizione non si può pretendere che la partita sia già stata vinta, ma la direzione è quella e bisogna andare avanti».

Evolution

D’altra parte, aggiunge Giannotti, tutto si evolve. Anche il Tarì è nato due decenni fa sulle basi di un semplice bisogno di sicurezza, di un luogo dove poter lavorare in un’area difficile, come quella della Campania, senza subire furti o rapine. Da Forte Apache, però, il Tarì si è trasformato in qualcosa di molto più complesso: un centro di scambi e di servizi business to business. «A partire dalla formazione: i nostri corsi per orafi e tecnici dell’orologeria sono un successo, che testimonia come il lavoro in questo settore possa dare uno sbocco sicuro a tanti giovani», chiosa il presidente del Tarì. La scuola, che ha 25 anni, precede in effetti anche la nascita del consorzio.

Fieri di essere in fiera

Un capitolo importante è quello delle fiere. Giannotti ha molto apprezzato il lavoro dell’ex viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, ora spostato dal governo a Bruxelles «ma credo che la strategia che riguarda il comparto fieristico resti immutata», commenta. E per il futuro? Avanti tutta con l’internazionalizzazione: «È un compito istituzionale che ci siamo dati. E le fiere di gioielleria Mondo Prezioso sono inserite nel calendario internazionale degli eventi di maggior rilievo». Due gli appuntamenti della rassegna, con la partecipazione delle 400 aziende interne e di 80 espositori esterni, il primo è fissato dal 29 aprile al 2 maggio, con la partecipazione di operatori esteri anche da Cina, Corea del Sud, Giappone e Paesi del Mediterraneo. Mondo Prezioso sarà replicato con la sessione autunnale (7-10 ottobre). A questi due capisaldi si aggiungono una edizione di Bijoux, fiera dedicata al gioiello fashion, e due eventi speciali specializzati alle vendite sul «pronto» (12-13 giugno), e sulle collezioni estive (27-28 novembre).

Oro rosso

Il lavoro è lungo e punta alla valorizzare la specificità della gioielleria italiana. Per quanto riguarda il Tarì, anche della tradizione orafa napoletana. Quella del corallo, per esempio: «Non escludo di sollecitate una campagna di informazione per rendere giustizia alla lavorazione di questo materiale, un’eccellenza dell’area campana», anticipa il numero uno del consorzio. E non a caso Assocoral, l’associazione che raccoglie i produttori di corallo di Torre del Greco, ha nominato il presidente del gruppo Roberto Giannotti portavoce del comitato promotore del progetto per il riconoscimento del corallo come patrimonio dell’Unesco. Chissà che la rinascita di Napoli non parta anche dall’oro rosso del mare.

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti
Il Tarì di Marcianise (Caserta)
Lavorazione orafa al Tarì
L'interno del Tarì
L’interno del Tarì
Il Tarì di Marcianise (Caserta)
Il Tarì di Marcianise (Caserta)

VicenzaOro polo aggregante, accordo con il Tarì

VicenzaOro è anche il palcoscenico per concludere accordi strategici. Fiera Vicenza ne ha annunciati un paio. Il primo coinvolge il Tarì, Centro Orafo di Marcianise (Caserta), punto di riferimento per gioielleria e oreficeria nel Sud Italia. L’accordo prevede il coordinamento del calendario delle proprie manifestazioni fieristiche, con l’obiettivo di supportare il settore orafo italiano. Insomma, come ha spiegato il presidente di Fiera Vicenza, Matteo Marzotto, è finito il tempo delle guerre tra piccoli, è iniziata l’era della collaborazione, con l’obiettivo di fare sistema. La firma da parte di Marzotto e eel Presidente del Tarì, Vincenzo Giannotti, rende l’idea. Come recita il comunicato finale, «Fiera di Vicenza e il Tarì intendono così mettere a sistema le proprie elevate competenze e la propria consolidata esperienza definendo un programma coordinato di Eventi per la promozione delle aziende che operano nel campo della manifattura e della distribuzione orafa, puntando ad accrescere le occasioni di business per il settore di riferimento a livello nazionale ed internazionale». Insomma, la società pubblica veneta si propone come «Glocal aggregator al servizio del distretto orafo-gioielliero italiano».

Grazie all’accordo, il Tarì promuoverà ad operatori qualificati, nazionali ed internazionali, e ai propri soci le manifestazioni organizzate da Fiera di Vicenza in Italia all’estero, vale a dire VicenzaOro January e VicenzaOro September a Vicenza, VicenzaOro Dubai negli Emirati Arabi, così come la presenza ai più importanti trade show al mondo, come il Jck di Las Vegas. In cambio, Fiera di Vicenza svilupperà un calendario che include anche le tre manifestazioni organizzate presso il Tarì.

In buona sostanza, VicenzaOro si propone (e lo è, in effetti) come leader del settore fieristico e polo aggregante per quanto riguarda la gioielleria. Obiettivo: raggiungere quella che gli economisti definiscono come «massa critica», cioè la dimensione adeguata per affrontare un mercato che è sempre più globale. Vanno in questo senso, ha spiegato Marzotto, le trattative  per l’integrazione con Fiera Verona. Ma questa è un’altra storia.

L’altro accordo siglato tra i padiglioni di VicenzaOro riguarda la collaborazione per le attività di formazione professionale con Federpreziosi. Prevede la promozione e il sostegno di nuove iniziative di aggiornamento professionale presso le sedi territoriali di Confcommercio Imprese per l’Italia su temi quali la gestione aziendale nel suo complesso, con particolare attenzione agli aspetti normativi, fiscali, di retailing e di comunicazione, ma anche a quelli legati alla cultura gemmologica. Fiera di Vicenza fornirà ulteriori opportunità formative, di promozione, comunicazione, informazione attraverso la propria rete di espositori e i propri canali d’informazione.

Federpreziosi riconosce Fiera di Vicenza quale partner fieristico italiano esclusivo e si impegna a fornire supporto logistico e organizzativo nel coinvolgimento di delegazioni di operatori in occasione delle Manifestazioni organizzate dalla Società fieristica vicentina. Grazie all’accordo, gli associati a Federpreziosi potranno usufruire di agevolazioni per la partecipazione agli Eventi di VicenzaOro.

Da sinistra: Steven Tranquilli (Federpresiosi),-Giuseppe Aquilino (Tarì), Matteo Marzotto (presidente Fiera Vicenza), Corrado Facco (direttore Fiera Vicenza)
Da sinistra: Steven Tranquilli (Federpresiosi), Giuseppe Aquilino (Tarì), Matteo Marzotto (presidente Fiera Vicenza), Corrado Facco (direttore Fiera Vicenza)
Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile
Interno di Fiera Vicenza September. Foto di Carolina Nobile

Quei burloni del Tarì

Dall’8 all’11 maggio l’oro di Napoli si ritrova a Marcianise, provincia di Caserta, al Tarì, con Mondo Prezioso. Il distretto orafo ospita quasi 450 aziende per il classico appuntamento b2b, cioè riservato solo agli operatori del settore. Le aziende, anche durante le fiere, sono distribuite nei padiglioni al piano terra, al primo e al secondo piano del complesso. Non manca qualche nome di spicco, come Leo Pizzo, Crivelli, Nardelli. Certo, per competere con VicenzaOro o anche con OroArezzo, ce ne corre. La comunicazione della fiera campana è a dir poco scarsa. Anzi, è totalmente insufficiente. E gli organizzatori non si affaticano a spiegare perché un operatore dovrebbe fare qualche centinaio di chilometri per recarsi a Marcianise, che non è proprio dietro l’angolo. Inoltre, non aggiornano neppure il sito internet: un aspetto che rivela una sciatteria e un incomprensibile menefreghismo. Per esempio, cliccando sul banner dedicato all’evento di maggio qui, invece di ottenere informazioni si viene catapultati nella pagina di Tarì bijoux di marzo. Così l’autocelebrazione contenuta nel sito web sotto la voce «Breve storia», suona davvero comica: «È un simbolo di sfida imprenditoriale, di capacità organizzativa, di condivisione di obiettivi che ancora oggi, a 15 anni dalla nascita, non ha confronti né in Italia, né a livello internazionale». Non ha confronti, in effetti. 

Tarì, interno
Tarì, interno

Tarì, un esterno