riviére

Guida ai gioielli rivière

Rivière e Tripla X: due termini che ogni tanto sono utilizzati in gioielleria. Volete sapere che cosa significano rivière e Tripla X? Leggete qui ♦

Tempo fa, a New York, in un’asta di Bonhams, una collana rivière di 51 diamanti, classificati triple X-Cut, è stata venduta per 1,2 milioni dollari. Per la cronaca, è stato il gioiello che ha totalizzato il prezzo più alto. Ogni diamante della collana è stato accompagnato da un certificato del Gemological Institute of America. I diamanti in questione pesano oltre 70 carati: nella collana sono uniti da un fermaglio a forma di cuore del peso di 2,04 carati. Le pietre sono montati in platino. Ma sapete che cosa significano le definizioni rivière e tripla X?

Collana rivière di diamanti di metà XIX secolo
Collana rivière di diamanti di metà XIX secolo

Rivière. Il termine rivière deriva dalla parola francese che sta a significare fiume. Nella gioielleria indica una fila di pietre che hanno le stesse dimensioni oppure in scala, cioè da più grandi a gradatamente più piccole. È anche un modo per valorizzare il più possibile le pietre di diverse misure e ordinarle secondo uno schema geometrico. È un set utilizzato spesso per le collane di diamanti, più raramente con altre pietre. Molto alla moda in Inghilterra durante il periodo georgiano, le collane in stile rivière sono popolari ancora oggi.

Collana rivière in stile art déco in oro bianco, tormalina, malachite, onice e diamanti
Boucheron, collana rivière in stile art déco in oro bianco, tormalina, malachite, onice e diamanti

Le collane rivière sono di solito progettate senza ornamenti, per valorizzare le pietre utilizzate. Ma in alcuni casi queste collane nascondono un piccolo anello che consentono di aggiungere un pendente. C’è anche un motivo pratico quando si tratta di collane con pietre di diversa dimensione: valorizzare quelle più grandi, disponendole sulla parte anteriore della collana, rende  il gioiello più snello. L’effetto prospettico delle pietre che diventano più piccole quando si avvicinano alla nuca, inoltre, rende la collana più slanciata. Infine, è difficile per un gioielliere avere a disposizione tante pietre della stessa dimensione e della medesima qualità. In questo modo si risolve il problema.

Nicole Kidman con una collana rivière in un'immagine di qualche anno fa
Nicole Kidman con una collana rivière in un’immagine di qualche anno fa

Tripla X. Conosciuta anche come «Triple Ex», è una denominazione informale, per lo più nel settore del commercio, che significa un diamante che ha ottima cesellatura, simmetria e taglio. La definizione è destinata solo ai diamanti taglio brillante.

La collana rivière appartenuta a Zsa Zsa Gabor. Stima: 1,2-1,5 milioni di dollari
La collana rivière appartenuta a Zsa Zsa Gabor
Bonhams Riviere necklace
La collana rivière venduta da Bonham’s per 1,2 milioni di dollari
Collana rivière a tre fili
Collana rivière a tre fili
collana cartier
Collana Rivière di Cartier. Venduta per 2,8 milioni di dollari

I segreti dalla incastonatura




Sapete in che modo le pietre sono incastonate in un anello? Le incastonature non sono tutte uguali. Ecco che cosa significa incastonatura e quali sono le differenze ♦︎

Sapete che tipo di lavorazione ha l’anello che indossate? Se utilizza anche una gemma, è probabile che l’artigiano che ha realizzato l’anello lo abbia sistemato con una incassatura. Ma forse non sapete che ci sono diversi tipi di incassatura, cioè la sistemazione delle pietre sopra e all’interno del metallo che le contiene: un’operazione che viene eseguita a mano con la necessaria perizia. L’incassatura serve a tenere ferme le pietre nei gioielli: lo spazio che accoglie la pietra si chiama castone.

Anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca
Busatti Milano, anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca

Leggi anche: tutto sul castone

Castone a giorno. L’incassatura «a giorno» significa che la pietra è sistemata in un metallo forato e riceve la luce dal rovescio. In sostanza i raggi di luce colpiscono anche il retro o il fianco della pietra, che è incastrata in un cerchio metallico (se la pietra è rotonda). Naturalmente per questo tipo di incassatura è necessario che la pietra sia estremamente trasparente, come un diamante. In questo modo la luce può attraversare la pietra e riflettersi al di fuori. Il vantaggio di questo tipo di lavorazione è che la pietra risulta più luminosa, dato che riceve i raggi di luce anche dalla superficie inferiore. Per contro, è necessario che il lavoro del gioielliere sia compiuto con molta attenzione, per evitare che la pietra esca accidentalmente dal metallo.

Anello Bon Ton Atelier, il retro con il pavé di diamanti
Anello Bon Ton Atelier, il retro con il pavé di diamanti

A notte o chiuso. L’incassatura a notte è, ovviamente il contrario di quella a giorno. Si utilizza, infatti, quando la pietra montata nel gioiello non è particolarmente trasparente e, quindi, non ha necessità di far filtrare la luce attraverso di essa. Con la montatura a notte l’alloggiamento della pietra è chiuso, con un fondo metallico su cui si appoggia la pietra. È anche il caso più comune di incastonatura, specialmente nei gioielli che utilizzano pietre semi preziose.

Retro di un anello con castone
Retro di un anello con castone

Pavé. Quanto tante piccole pietre sono poste una vicino all’altra, tanto che è difficile scorgere il metallo che le contiene, si ottiene un pavé: può essere limitato a una fila o coprire una intera superficie del gioiello.Il pavé può circondare una pietra più grande, creando così un castone che risulta formato da altre gemme invece che da metallo.

Nuovo anello della collezione Firework con pavé di diamanti e tanzanite taglio ovale
Nuovo anello della collezione Firework con pavé di diamanti e tanzanite taglio ovale

Riviére. L’incassatura di questo tipo è composta con una fila di gemme, quasi sempre diamanti a taglio brillante, che sono disposti lungo una linea retta: anche in questo caso con poco metallo visibile. A differenza della classica riviére utilizzata, per esempio, per le collane, in questo tipo di incassatura le pietre non sempre hanno una dimensione scalare. Sono utilizzate cioè, pietre tutte della stessa misura.

Anello con incassatura riviére di zirconia cubica
Anello con incassatura riviére di zirconia cubica







Come scegliere la collana




Una breve guida ai 12 principali stili delle collane per aiutarvi a scegliere quella giusta. Se volete imparare a riconoscere lo stile di una collana leggete qui ♦

Pensate di conoscere tutti gli stili in cui può essere realizzata una collana? Noi ne abbiamo individuati 12, i principali. Ce ne sono anche altri, ma sono piuttosto rari. Ecco, dunque, una breve guida per imparare a riconoscere gli stili delle collane. E scegliere la collana giusta per voi.

Collana Butterfly di Sicis
Collana Butterfly di Sicis

1 Sautoir È una parola francese che indica una collana molto lunga, spesso con un ciondolo in fondo a forma di nappa. La collana sautoir è diventata di moda negli anni Venti e Trenta, e spesso è associata allo stile Art Deco. Può avere un unico fili oppure due o tre. Il vantaggio di una collana Sautoir è che può essere trasformata anche in bracciale a più giri, oppure come decorazione sui capelli e persino come cintura. È, insomma, un tipo di collana molto versatile, che si adatta bene a essere utilizzata con diversi tipi di abito e in differenti situazioni. Ha un solo difetto: le dimensioni generose la rendono spesso abbastanza costosa, se è realizzata in oro.

Sautoir in turchese di Van Cleef & Arpels
Sautoir in turchese di Van Cleef & Arpels

2 Matinée Lunga circa 50-58 centimetri, è spesso indossa con abiti che hanno scollature, che sono quindi sottolineate dalla collana matinée. La collana, però, è indossata di solito al di sopra della scollatura. È un tipo di gioiello che va benissimo per diverse occasioni: si adatta facilmente ad diversi tipi di abbigliamento e si può indossare sia in occasioni informali sia in occasioni di cerimonie. Un classico della collana matinée è il filo di perle. E, come, per il sautoir, questa collana può avere anche diversi fili.

Collana in diamanti e smeraldi, indossata a Baselworld
Collana in diamanti e smeraldi di Jacob & Co, indossata

3 Principessa Non occorre avere sangue blu per indossare una collana principessa. In realtà è una collana di media lunghezza, tra i 43 e i 45 centimetri di lunghezza, che si può indossare praticamente in ogni occasione. È la tipica collana classica e si accompagna meglio, in particolare, a un abito abbastanza formale. È spesso una collana che privilegia l’utilizzo di gemme, più o meno preziose.

Collezione Dancing in the Rain Aquamarine, collana indossata
Collezione Dancing in the Rain Aquamarine, indossata

4 Girocollo-Choker Di gran moda nell’Ottocento, queste collane ultra corte sono tornate di moda negli anni Ottanta e riproposte recentemente. È sconsigliata a chi ha un collo corto o un po’ grosso. Al contrario, è capace di far risaltare chi vanta un collo da cigno. La principessa Diana indossava spesso un choker di perle, ma il girocollo può essere anche una semplice catena, oppure un filo di pietre preziose: la definizione di girocollo non indica lo spessore del gioiello, ma la sua lunghezza.

La principessa Diana con il choker di perle e tiara
La principessa Diana con il choker di perle e tiara

5 Opera È una variante di collana sautoir, lunga tra 70 e 90 Centimetri. Come suggerisce il nome, è stata introdotta per essere indossata nelle grandi serate ed è di solito realizzata con oro e pietre preziose. Non è una collana che si trova in tutti i cassetti, insomma. Indossata in un unico filo, la collana dovrebbe scendere al di sotto della linea del busto o, addirittura, fino all’ombelico.

Buccellati7
Opera, collana doppia in oro giallo e bianco e diamanti

6 Bavaglio Il nome non rende giustizia di queste collane che sono spesso molto decorative. Larghe sul petto, vanno indossate con attenzione, perché il loro disegno va attentamente coordinato con il resto dell’abbigliamento. Possono essere di tipo etnico, oppure con motivi astratti, con perline o cristalli. Sono collane impegnative: bisogna saperle indossare. Ce ne sono anche di molto preziose.

Collana in platino e diamanti di Van Cleef & Arpels, circa 1939. È composta da oltre 600 diamanti rotondi e baguette: apparteneva alla madre di Faouk, regina Nazli
Collana in platino e diamanti di Van Cleef & Arpels, circa 1939. È composta da oltre 600 diamanti rotondi e baguette: apparteneva alla madre di Faouk, regina Nazli

7 Lavaliére Collana con pendente che si collega a una catena. Il ciondolo principale può essere collegato a sua volta a frange o ad altri pendenti. È stata una collana popolare nel primo Novecento, quando imperavano lo stile Liberty, Edoardiano e Art Deco. Ma è tornata di moda, con molte varianti, specialmente nell’alta gioielleria.

Collana Lavaliére in oro e perle
Collana Lavaliére in oro e perle

8 Multi filo Come indica il nome, sono collane composte da tanti fili collegati. È un classico delle collane di perle e perline. Questo tipo di collana non è legato a una lunghezza precisa, ma indica semplicemente la possibilità di accorciare una collana lunga avvolgendola in più giri attorno al collo. Ma fate attenzione: se gli elementi che compongono la collana sono grossi (grandi anelli per le catene, gemme sintetiche, perle coltivate) è necessario non esagerare. In questi casi meglio limitarsi a due giri o mantenere un unico filo. Al contrario, le catene sottili sono indicate per essere indossate come collana multi filo.

Collana Ivy in oro e diamanti a due giri
Collana Ivy in oro e diamanti a due giri di Nanis

9 Collana con pendente Un ciondolo alla fine della collana può essere un espediente banale per arricchire una semplice catena oppure un capolavoro di alta gioielleria. Insomma, medaglioni e ciondoli di grandi dimensioni vanno scelti attentamente per non far attirare lo sguardo su qualcosa che è vale poco. Nel caso di bijoux, insomma, meglio un pendente piccolo. Un vantaggio dei pendenti è che spesso possono essere personalizzati con date, iniziali, dediche: niente di meglio per attirare uno sguardo.

Pendente con acquamarina e diamanti
Pendente con acquamarina e diamanti

10 Riviére Si chiama così una collana composta da una o due file di pietre preziose o semipreziose. Le pietre o le perle hanno una dimensione differente: più grandi nella parte anteriore della collana, più piccole in quella che abbraccia il collo. Questa disposizione, infatti, mette in evidenza le pietre di maggiore grandezza. Dato che di solito si tratta di un gioiello costoso, queste collane hanno una dimensione contenuta, spesso quella di un choker.

Collana rivière
Collana rivière

11 Collare Non è esattamente un chocker: con questa definizione si intende una collana circolare molto sottile che circonda esattamente la base del collo. Molto corta, può essere indossata anche su una maglietta o un abito estivo senza colletto. Spesso si tratta di collane molto sportive e non particolarmente preziose. Ma ci sono anche collane di questa misura in oro e pietre preziose.

Aster Double Bloom Collar, in oro giallo e diamanti
Maria Canale, Aster Double Bloom Collar, in oro giallo e diamanti

12 Rope Parola che in inglese significa corda, indica una collana con fili attorcigliati, fino a comporre un unico volume, come fosse una grossa fune. Inutile aggiungere che fanno parte della categoria le collane di poco prezzo o che adottano un design d’avanguardia. Ma, in realtà, i cordini possono anche essere utilizzati per gioielli di lusso. Per esempio, quando il laccio di stoffa o di cuoio è utilizzato assieme a un pendente con pietra preziosa.

Pendente Scavia, con diamante Fancy Yellow
Pendente Scavia, con diamante Fancy Yellow di Diamond Love Bond






Il savoir faire di Rivière

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Altri gioielli della collezione Savoir Faire di Rivière e dal Couture Show nuovi pezzi con diamanti e zaffiri ♦︎

Savoir Faire è un’espressione francese che indica la capacità di sapersi muovere, confrontare, parlare in ogni circostanza. Specialmente quando si tratta di rapporti tra due persone. Insomma, il savoir faire, è indispensabile per incontrare il desiderio del partner. La Maison romana Rivière ha dedicato a questo modo di dire una collezione di gioielli piuttosto ampia. Come accade quando la scelta incontra il gusto del pubblico, alla collezione si aggiungono altri pezzi nel corso del tempo. Nel 2018, in particolare, sono stati presentati un paio di orecchini con frange in oro, una collana nello stesso stile, e tre bracciali che si aggiungono alle numerose varianti della collezione: tutti i pezzi utilizzano oro, piccoli diamanti a seguire il perimetro dei gioielli e perle di diverso colore.

L’abbinamento tra il colore pastello delle perle e l’oro è una costante di Rivière. Che, però, non si ferma qui. Al Couture Show di Las Vegas, per esempio, la Maison ha presentato nuovi gioielli con il classico binomio tra diamanti e zaffiri blu, gioielli che forse hanno un maggiore impatto sul pubblico americano. Anche questa è una dimostrazione di savoir faire. Alessia Mongrando





Bracciale in oro bianco, diamanti e perla
Bracciale in oro bianco, diamanti e perla

Bracciale in oro giallo, diamanti e perla
Bracciale in oro giallo, diamanti e perla
Bracciale in oro rosa, diamanti e perla
Bracciale in oro rosa, diamanti e perla
Pendente della collezione Savoir Faire
Pendente della collezione Savoir Faire
Rivière, orecchini della collezione Savoir Faire
Rivière, orecchini della collezione Savoir Faire
Anello in oro rodiato, diamanti e zaffiri
Anello in oro rodiato, diamanti e zaffiri
Orecchini pendenti in oro rodiato, diamanti e zaffiri
Orecchini pendenti in oro rodiato, diamanti e zaffiri

Orecchini in oro rodiato, diamanti e zaffiri
Orecchini in oro rodiato, diamanti e zaffiri







Baselworld: tenuta o flop?




Baselworld 2018, numero di visitatori invariato. Ecco chi è contento e chi è perplesso tra i gioiellieri ♦︎

Dipende. Il giudizio finale su Baselworld 2018 si può riassumere così: dipende. Perché la Fiera della orologeria e gioielleria di Basilea (22-26 marzo 2018) ha avuto due facce. Una è quella sintetizzata da due numeri: 1300 e 650. Il primo è il numero di espositori, già in calo, del 2017 (erano 1500 nel 2016). Il secondo è il numero di espositori del 2018, meno della metà. Una strage. «Una selezione», preferisce definirla la managing director di Mch, l’azienda che organizza Baselworld. Ma, appunto, dipende dai punti di vista. Di fronte a una diminuzione così drastica poteva andare molto peggio. Il bilancio finale di Baselworld 2018, nelle parole degli organizzatori è, se non entusiasmante, almeno sufficiente. Il numero dei visitatori, per esempio, «è rimasto stabile». Dato che la fiera è durata due giorni in meno questo è da considerarsi un successo. Al momento non si conosce, invece, il numero di buyer presenti. I giornalisti accorsi a Baselworld sono stati 4.400, il 15% in meno dall’Europa, ma il 5% in più dall’Asia. E se molti grandi marchi, come Festina o Dior, quest’anno hanno disertato la fiera di Basilea, Breitling, Rolex, Patek Philippe, Swatch, Chanel e Gucci hanno già annunciato che saranno presenti anche il prossimo anno, dal 21 al 26 marzo 2019.

E gli espositori? I pareri sono diversi. Anche in questo caso, dipende. Tra le opinioni raccolte da gioiellis.com tra i gioiellieri, prevale uno scarso entusiasmo per la nuova formula «concentrata», che per alcuni è «triste» se confrontata all’atmosfera che si respirava fino a un paio di anni fa. Ma, allo stesso tempo, molti hanno confermato che l’attività commerciale non è mancata e, dunque, la presenza a Basilea ha ancora un motivo d’essere. Dai commenti raccolti durante la fiera, possiamo sintetizzare così il mood:

Siamo soddisfatti ugualmente: Fope, Pasquale Bruni, Nanis, Alessio Boschi, Tamara Comolli, Picchiotti, Messika, Mattioli, Rivière

Tutto ok, ma qualche perplessità: Casato, Annamaria Cammilli, Leo Pizzo, Yoko London, Giovanni Ferraris, Djoula, Facet, Crivelli

No comment: Coronet, Sutra, Butani





Baselworld 2018
Baselworld 2018

Tra gli stand di Baselworld
Tra i booth di Baselworld
Visitatori a Baselworld
Visitatori a Baselworld
Ingresso alla messe
Ingresso alla messe

Modella di Jacob & co
Modella di Jacob & co







Le geometrie di Riviére



La collezione Savoir-vivre della Maison romana Riviére: geometrie in oro e pietre preziose ♦︎

Riviére, Maison romana tornata da qualche anno in primo piano grazie a un nuovo impulso imprenditoriale, ha deciso di proporsi al pubblico con in sette categorie di collezioni: a Regola d’Arte, Savoir-faire, Allure, Senza Tempo, Mandalay, Myriad e Savoir-vivre. Lo stesso stile è comune a tutte le collezioni ma, naturalmente, con spunti e percorsi differenti. Si va dalle perle che un paio di anni fa hanno conquistato la piazza d’onore al Couture Show, a gioielli come quelli di Savoir-vivre che puntano su geometrie moderne realizzate in oro bianco o rosa, con l’aggiunta di diamanti o pietre preziose come rubini e zaffiri. Insomma, il gioiello classico rivisitato, arrotondato, reso moderno da curve che si intersecano oppure raddoppiano senza incontrarsi. Un esercizio che sarebbe piaciuto a Moebius, ma probabilmente piace anche a chi non si interessa di teoremi geometrici, ma bada alla semplice, cara, inesauribile vanità. D’altra parte, bisogna savoir vivre. Lavinia Andorno





Anello doppio in oro rosa, diamanti e smeraldi
Anello doppio in oro rosa, diamanti e smeraldi

Riviére, orecchini in oro rosa e diamanti
Riviére, orecchini in oro rosa e diamanti
Orecchini in oro rosa, diamanti e smeraldi
Orecchini in oro rosa, diamanti e smeraldi
Orecchini in oro rosa, diamanti  e rubini
Orecchini in oro rosa, diamanti e rubini
Collana in oro rosa, diamanti e smeraldi
Collana in oro rosa, diamanti e smeraldi
Collana in oro bianco, diamanti e zaffiri
Collana in oro bianco, diamanti e zaffiri
Bracciale in oro bianco e diamanti
Bracciale in oro bianco e diamanti
ANVAL5035BWXX
Anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa, diamanti  e rubini
Anello in oro rosa, diamanti e rubini

Anello in oro bianco, diamanti e zaffiri
Anello in oro bianco, diamanti e zaffiri