Porto Cervo

Damiani continua lo shopping




Una marcia inarrestabile: il gruppo Damiani continua a espandersi. La nuova tappa è l’acquisizione del 100% delle gioiellerie Floris Coroneo. Uno shopping che segue di poche settimane l’acquisizione delle storiche gioiellerie Zimmitti di Siracusa e a ottobre di una quota di minoranza di LuisaViaRoma. Floris Coroneo è un retailer italiano fondato nel 1954, che all’interno dei propri punti vendita di Cagliari e di Porto Cervo distribuisce prestigiosi marchi tra cui Rolex, Patek Philippe, Cartier, Breguet, Bulgari, I.W.C., Jaeger-LeCoultre, Lange & Söhne, Panerai, Piaget e Vacheron Costantin. I proprietari dell’azienda continueranno a collaborare con il Gruppo Damiani.

floris
La gioielleria Floris Coroneo a Cagliari

Dettagli tecnici: nell’operazione il Gruppo Damiani si è avvalso dello studio legale e tributario Biscozzi, Nobili e Piazza, mentre Floris Coroneo dello Studio Perseu. L’azienda acquisita entra così a far parte della rete di distribuzione Rocca, controllata da Damiani. Rocca è l’unica catena italiana di gioielli e orologi di lusso presente in molte vie dello shopping di lusso in Italia e in alcuni scali internazionali degli aeroporti.

Siamo estremamente lieti di aver finalizzato quest’operazione strategica che da un lato garantirà lo sviluppo ad un’azienda così importante nel nostro settore e dall’altro contribuirà a rafforzare ed espandere la leadership di Rocca e dei nostri Brand a livello nazionale ed internazionale.
Giorgio Grassi Damiani, vicepresidente del Gruppo Damiani

Giorgio Grassi Damiani con Sofia Loren
Giorgio Grassi Damiani con Sofia Loren

Il Gruppo Damiani si presenta così come partner nel mondo del retailer di orologeria e gioielleria. La strategia punta a individuare aziende di piccole e medie dimensioni che sono ancora di proprietà delle famiglie fondatrici ma che, a seguito dei mutamenti economici e culturali già in atto da anni, ed ora accelerati dalla pandemia, devono scegliere la strada migliore per continuare ad essere competitive sul mercato. Inoltre, in Italia manca un player di primo piano nella distribuzione nel settore del lusso. Damiani fa notare anche che, da azienda familiare, ha un dialogo più in sintonia con le diverse piccole realtà che hanno una struttura proprietaria simile. Damiani, tra l’altro, è uno dei pochissimi brand internazionali di gioielleria che distribuisce le proprie collezioni non solo attraverso la propria rete di prestigiose boutique monomarca ma anche attraverso selezionati retailer.

Sono orgoglioso di quest’operazione: a seguito dei complessi mutamenti in atto, per le piccole-medie realtà locali, sarà sempre più complicato affrontare il nuovo panorama economico, finanziario e sociale. Abbiamo scelto la famiglia Damiani che conosciamo e stimiamo da decenni per dare continuità alla nostra realtà fondata nel 1954 dai nostri genitori. Essere supportati da un grande gruppo indipendente e guidato da una famiglia con un importante expertise e finanziariamente stabile renderà la nostra realtà molto più forte e competitiva con vantaggi per tutti gli stakeholder.
Ernesto Coroneo

La gioielleria Rocca in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano
La gioielleria Rocca in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano

L’analisi dell’azienda piemontese sottolinea anche che nonostante il fattore covid, Damiani ha continuato a perseguire i propri piani di espansione. Damiani e il brand controllato Salvini hanno rafforzato la propria presenza, in particolare in Asia, attraverso l’apertura di nuovi punti vendita e implementando nuove strategie di comunicazione. Dall’altro, Rocca è diventata Category Partner della Rinascente (grande distribuzione di alta gamma) di Milano. Nei prossimi mesi, infine, sono previste la riapertura, dopo una ristrutturazione, della boutique di Bologna, una boutique monomarca Rolex nella prestigiosa Galleria Vittorio Emanuele II, e una boutique all’aeroporto di Milano Linate.

L'esterno della boutique Rocca all'aeroporto milanese di Malpensa
L’esterno della boutique Rocca all’aeroporto milanese di Malpensa

Il nostro obiettivo è quello di rafforzarci e consolidarci come un Gruppo indipendente nel settore: per questo motivo siamo interessati a realizzare operazioni strategiche con altri player di settore siano essi brand, retailer o produttori d’eccellenza. Siamo certi che queste partnership daranno la possibilità a piccole-medie aziende di affrontare i nuovi mutamenti del settore grazie al supporto di una realtà solida come il Gruppo Damiani: fortemente internazionale e managerializzata, ma che resta umana grazie al diretto coinvolgimento personale della nostra famiglia.
Guido Grassi Damiani, presidente del Gruppo Damiani

Guido Damiani
Guido Damiani, presidente del gruppo di Valenza






Pasquale Bruni in Costa Smeralda




Anche Pasquale Bruni, inteso come brand di gioielleria, va al mare. La Maison ha scelto la Costa Smeralda, in Sardegna, e in particolare Porto Cervo. Si tratta, come nella tradizione, di una boutique che rimane aperta durante l’estate, per la stagione turistica, e si trova in Vicolo del Cervo. Porto Cervo è una delle località più internazionali della Sardegna. Nella boutique, che è gestita in partnership con Damiano Parati, Pasquale Bruni offrirà, in particolare, le collezioni Ton Joli, Petit Jolie e Petit Garden Sapphire.

La boutique in in Vicolo del Cervo
La boutique in in Vicolo del Cervo

Non solo: la collaborazione con Parati si rinnova con un’ulteriore apertura a Firenze, su Ponte Vecchio. Secondo Roberto Bocus, Global Commercial Director dell’azienda con sede a Milano e produzione a Valenza, l’apertura «fa parte di un processo di sviluppo retail del brand partendo dalle località più pregiate del nostro Bel Paese, con risonanza nazionale e mondiale».

L'interno della boutique
L’interno della boutique

Orecchini della collezione Ton Joli in oro rosa, agata verde e bianca
Orecchini della collezione Ton Joli in oro rosa, agata verde e bianca

Collana della collezione Ton Joli in oro rosa, agata verde e bianca
Collana della collezione Ton Joli in oro rosa, agata verde e bianca

Anelli della collezione Ton Joli in oro rosa, agata verde e bianca
Anelli della collezione Ton Joli in oro rosa, agata verde e bianca







Alta gioielleria al mare con de Grisogono



A Porto Cervo (Sardegna) de Grisogono ha presentato tre pezzi di alta gioielleria ♦︎

I festeggiamenti per i 65 anni di Fawaz Gruosi, fondatore di de Grisogono, hanno avuto ampio risalto. Mondanità, musica e celebrity come Gloria Gaynor. Ma è stata anche l’occasione  per presentare nuovi gioielli. Si tratta di pezzi unici di alta gioielleria, nello stile della Maison di Ginevra. A partire da un bracciale sontuoso, composto da 272 smeraldi e 764 zaffiri, su oro bianco rodiato nero di circa 113,55 carati. Altro pezzo eccezionale è un anello di smeraldi e diamanti che circondano una pietra centrale, un diamante taglio smeraldo di 8,40 carati, sorretto da quattro griffe decorate con la tecnica serti neige. Il corpo dell’anello è avvolto da 22 smeraldi taglio navette (circa 8,27 carati), che si aggiungono ai 17 diamanti banchi taglio navette (circa 5,49 carati), 120 piccoli diamanti bianchi e 219 smeraldi. Il terzo pezzo presentato a Porto Cervo da de Grisogono sono orecchini incrostati di diamanti taglio brillante e baguette, bordati da un tratto di smeraldi. Il gioco geometrico è costituito da una intreccio di curve. Gli orecchini sono in oro bianco 18 carati e titanio. Hanno 91 diamanti taglio baguette (circa 11,47 carati), 749 diamanti bianchi (circa 28,26 carati), 2.062 piccoli smeraldi (circa 2,10 carati). Sono stati festeggiati anche loro. Giulia Netrese





Anello di de Grisogono, di diamanti e smeraldi
Anello di de Grisogono, di diamanti e smeraldi

Bracciale con zaffiri e smeraldi, de Grisogono alta gioielleria
Bracciale con zaffiri e smeraldi, de Grisogono alta gioielleria

Orecchini di alta gioielleria de Grisogono
Orecchini di alta gioielleria de Grisogono







Bea Bongiasca stappa una Coca



Una mini collezione dedicata alla bevanda gassata più conosciuta al mondo: la Coca Cola. L’autrice è la designer milanese Bea Bongiasca ♦︎

Riso e Coca Cola. Può sembrare un abbinamento non troppo ortodosso per gli appassionati di buona tavola. Ma se si tratta di gioielli è un altro discorso. Bea Bongiasca ha iniziato la sua carriera con No Rice, No Life, la prima collezione di gioielli che voleva essere un ponte tra l’eredità asiatica e simboli della cultura dei consumatori occidentale. Due visioni opposte di lusso: il riso, una delle risorse più importanti della cultura orientale e un simbolo della vita, assieme alle perle e all’argento, sinonimo di ricchezza nei Paesi occidentali. Qualche anno dopo il cibo visto come simbolo, la designer di Milano ha pensato a un altro emblema della vita occidentale, la Coca Cola. E ha prodotto una mini collezione venduta in esclusiva nella boutique di Rossana Orlandi a Porto Cervo (Sardegna). La bottiglia della bibita diventa così un elemento ornamentale, ma anche allusivo, assieme a fiori rosa, foglie verdi e gemme. I materiali utilizzati sono l’argento, ma anche pietre come topazio, ametista intagliata. Lavinia Andorno





Bracciale Happy go cola, edizione limitata in 10 pezzi, argento e pietre
Bracciale Happy go cola, edizione limitata in 10 pezzi, argento e pietre

Anello Happy go Cola, argento e pietre
Anello Happy go Cola, argento e pietre
Collana Happy go Cola, argento, ametista intagliata, topazio
Collana Happy go Cola, argento, ametista intagliata, topazio
Anello in argento. Prezzo: 240 euro
Anello in argento. Prezzo: 240 euro
Bea Bongiasca, orecchini con perle. Prezzo: 170 euro
Bea Bongiasca, orecchini con perle. Prezzo: 170 euro
Orecchini a cerchio No Rice, No Life. Prezzo: 110 euro
Orecchini a cerchio No Rice, No Life. Prezzo: 110 euro

Bea Bongiasca, anello No Rice, No Life, con perla e argento. Prezzo: 480 euro
Bea Bongiasca, anello No Rice, No Life, con perla e argento. Prezzo: 480 euro







Tre nuove boutique (anche al mare) per Vhernier

Vhernier si allarga in Italia con tre nuove boutique ♦︎

Vhernier, Maison di Valenza specializzata in alta gioielleria di design, si allarga. Anzi, si moltiplica con nuove aperture di boutique. In Sardegna, Vhernier ha aperto un punto vendita a Porto Cervo, località ambita della Costa Smeralda.  La boutique si trova nella Piazzetta, in uno spazio di oltre 60 metri quadri e quattro vetrine, con arredi in rovere sbiancato e in cuoio naturale, rivestimenti realizzati con tessuti Loro Piana color corallo, alternati ai toni neutri del lino. Non mancano gli elementi Palloncino, leit motiv dei negozi del marchio, e che ricordano in versione macro la collezione di orecchini e spille. Sempre in Sardegna, Vhernier ha aperto un negozio all’interno del Forte Village, area poco distante da Cagliari e destinata a un soggiorno di lusso. In questo caso si tratta di uno spazio di 22 metri quadri all’interno della galleria dello shopping.

Dall’isola alla Capitale: a maggio la Maison ha inaugurato un nuovo flagship store in via del Babuino, nella zona dove si concentrano le più importanti insegne orafe. Il nuovo negozio sorge all’interno di un palazzo del Settecento appartenuto ai Principi Boncompagni e si sviluppa su una superficie di circa 100 metri quadri. Al suo interno trovano spazio due ampie sale dedicate alla vendita e un privé.




Interno della boutique di Roma di Vhernier
Interno della boutique di Roma di Vhernier
Spilla Granchio
Spilla Granchio
Spilla Lucertola
Spilla Lucertola
Spilla Scorpione
Spilla Scorpione

Spilla Rana
Spilla Rana







Nuovi orecchini Vhernier

Una nuova versione degli orecchini Vhernier della collezione Vague, con pasta turchese. Immagini e prezzo ♦︎

Cinque anni fa Vhernier ha proposto un paio di orecchini in edizione limitata in abbinata con la più famosa marca italiana di imbarcazioni, Riva. Erano orecchini della classica collezione Vague di Vhernier, ma asimmetrici: uno era realizzato con pasta turchese, l’altro in oro bianco. Ora il brand di Valenza e flagshipstore in via Monte Napoleone, a Milano, rilancia orecchini di colore azzurro. Ma l’occasione è l’apertura dello store a Porto Cervo, approdo della Costa Smeralda, Sardegna, frequentato da turisti notoriamente con ampie disponibilità economiche. Gli orecchini Vague sono forse fra le collezioni di Vhernier, quella che resiste da maggior tempo. Sono però rinnovati non nel design che simula una morbida onda, ma nei materiali. A settembre 2016, per esempio, sono stati aggiunti anche quelli in titanio, uno dei materiali utilizzati dalla Maison per le proprie collezione. Questa nuova versione di monoboccola in pasta di turchese è venduta singolarmente (cioè non a coppia) a 900 euro. Alessia Mongrando

Leggi anche: Titanio di velluto con Vhernier





Vhernier, orecchini con pasta turchese. Prezzo: 900 euro l'uno
Vhernier, orecchini con pasta turchese. Prezzo: 900 euro l’uno

Vhernier, orecchini Vague con pavé di diamanti
Vhernier, orecchini Vague con pavé di diamanti
Vhernier, orecchini Vague in oro e diamanti
Vhernier, orecchini Vague in oro e diamanti
Orecchini Vague in titanio e diamanti
Orecchini Vague in titanio e diamanti

Orecchini Vague Volta Celeste, con zaffiri e diamanti
Orecchini Vague Volta Celeste, con zaffiri e diamanti