Patek Philippe

Addio Baselworld, arriva Hour Universe




Hour Universe. Il post Baselworld è (anche) un gioco di parole. Hour, parola inglese che indica l’arco temporale di 60 minuti, assomiglia anche a our, nostro. Un universo, insomma, che allude al concetto di tempo, quello misurato dagli orologi. Dopo il clamoroso suicidio di Baselworld, la più blasonata fiera dedicata alla gioielleria e all’orologeria, la società organizzatrice Mch ha cambiato tutto.

Rendering di Hour Universe
Rendering di Hour Universe

Hour Universe si volgerà a Basilea dall’8 al 12 aprile 2021, covid permettendo. La nuova iniziativa è descritta come una piattaforma ibrida per la comunità di orologi, gioielli e pietre preziose con un’offerta digitale moderna per tutto l’anno, combinata con gli incontri fisici in fiera. L’evento dal vivo programmato e inclusivo ha l’obiettivo di facilitare il networking e fornire un’esperienza basata sulle esigenze di espositori e visitatori.

Mch promette anche un nuovo concetto di ospitalità basato su prezzi equi e supportato dall’industria alberghiera locale. Proprio i costi esorbitanti per la partecipazione a Baselworld sono stati il deterrente che ha messo in crisi la fiera.

Uno degli allestimenti a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Uno degli allestimenti a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Hour Universe riuscirà a convincere i grandi gruppi che hanno abbandonato Baselworld? Non sarà facile. I big del settore del lusso non solo hanno detto addio, ma hanno anche organizzato altri eventi. Hanno salutato Baselworld aziende come il Gruppo Lvmh, con brand che comprendono Tag Heuer, Hublot e Zenith e la Maison Bvlgari, oltre a Rolex, Tudor, Patek Philippe, Chanel e Chopard, Swatch e tanti altri, compresi grandi marchi della gioielleria. Molti parteciperanno a Watches & Wonders Geneva, manifestazione che ha anche portato il format in Cina. Altri marchi organizzeranno eventi per conto loro. Insomma, la strada per Hour Universe sembra in salita.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019
Il booth di Jacob a Baselworld
Il booth di Jacob & Co a Baselworld

Sfilate a Baselworld 2019
Sfilate a Baselworld 2019







Torna l’appuntamento con Faraone Casa d’Aste 




Terminato il lungo periodo di lockdown torna la voglia di aste di gioielli. Ce ne sono in programma due a Milano, organizzate da Faraone Casa d’Aste. Le date individuate per la vendita sono il 29 giugno e il 20 luglio. Anche se, rispetto agli anni passati, l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi ha, però, ridotto di un terzo il numero di pezzi che saranno battuti: sono 200 contro i circa 300 abituali. Bisogna aggiungere che, inoltre, lo svolgimento dei due appuntamenti sarà strettamente regolato dalle disposizioni di sicurezza sanitaria in vigore: saranno a porte chiuse e in diretta streaming, con la partecipazione del pubblico in collegamento telefonico, via web e attraverso offerte scritte.

Anello con rubino birmano non scaldato
Anello con rubino birmano non scaldato

La prima asta, in programma alle 15.30 del 29 giugno, proporrà i primi 100 lotti, suddivisi in gioielleria delle più celebri maison come Buccellati, Cartier, Sabbadini, Chantecler e Cusi, ma anche orologi di marchi come Rolex, Patek Philippe, Cartier e Jaeger LeCoultre. Tra i gioielli, in catalogo spiccano un anello con rubino birmano no heat del peso di 3,80 carati, due anelli con smeraldi colombiani rispettivamente del peso di 6,60 e 6,61 carati, due diamanti di circa 7,70 e 4,02 carati.

anello con smeraldo colombiano
Anello con smeraldo colombiano

Altri pezzi notevoli sono un paio di orecchini in platino, oro bianco e diamanti firmati Chaumet, una spilla Giraffa e un pendente Panthére entrambi Cartier, un bracciale Frascarolo, quattro api Sabbadini e un bracciale serpente anni Ottanta firmato Faraone.

Spilla Ape di Sabbadini
Spilla Ape di Sabbadini

Per gli appassionati di orologi sono in vendita un Rolex Daytona acciaio e oro del 2001, con ancora pellicola e sigillo oltre che scatola e garanzia, un Patek Philippe Tegolino anni Quaranta in oro giallo e un Jaeger LeCoultre Reverso Grand Taille Duoface del 1998 con cassa in oro rosa.

Ape in oro bianco e diamanti
Ape in oro bianco e diamanti
Ape in oro giallo e zaffiri rosa
Ape in oro giallo e zaffiri rosa
Ape in oro giallo e ametista
Ape in oro giallo e ametista
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldo
Anello in oro bianco, diamanti e smeraldo
Rolex Daytona
Rolex Daytona

Serpente in oro giallo di Faraone
Serpente in oro giallo di Faraone







Addio a Baselworld anche per Rolex, Chopard e…




È la fine di un’era, quella di Baselworld. È accaduto quello che fino a tre o quattro anni fa sembrava impensabile. Forse la fiera tenterà un rilancio, non si sa: ma la grande kermesse dedicata a orologi e gioielli di sicuro non sarà più la stessa, se mai dovesse continuare a vivere.

Il cielo dal piazza che collega i padiglioni di Baselworld
Il cielo dal piazza che collega i padiglioni di Baselworld

Le più grandi aziende, capaci di attrarre visitatori e buyer da tutto il mondo, e cioè Rolex, Patek Philippe, Chanel, Chopard e Tudor, hanno annunciato il loro addio a Baselworld. In alternativa, le aziende proporranno un nuovo watch trade show, ma al Palaexpo di Ginevra. Si terrà da aprile 2021, insieme alla Fondation de la Haute Horlogerie, che organizza il salone Watches & Wonders (ex Sihh). Quest’anno le due manifestazioni, Baselworld e Watches & Wonders, sono state sospese a causa del coronavirus.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Siamo presenti a Baselworld fin dal 1939. Tuttavia, nonostante il nostro grande attaccamento a questo evento, vista la sua evoluzione e le recenti decisioni prese dal gruppo Mch abbiamo deciso di ritirarci e, in seguito delle discussioni avviate da Rolex, ci è sembrato naturale creare un nuovo evento con dei partner che condividessero la nostra visione e il nostro supporto continuo e incrollabile per l’orologeria svizzera.
Jean-Frédéric Dufour, Ceo di Rolex e board member di Tudor.

Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Giorni fa è nata una querelle a proposito dei costi già sostenuti: Baselworld, infatti, ha proposto di utilizzare l’85% del pagamento anticipato dagli espositori per la successiva fiera, fissata a fine gennaio 2021, mentre il 15% era da considerarsi a copertura dei costi sostenuti da Mch, la società che gestisce la fiera di Basilea. Una proposta che ha fatto insorgere le aziende e che ha portato alla forte decisione di abbandonare Baselworld al proprio destino.

Business a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Business a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

“L’obiettivo è offrire ai brand partner la miglior piattaforma professionale possibile, con una visione condivisa che permetta di affrontare le future sfide del mondo dell’orologeria. L’evento darà inoltre un’importanza cruciale alla competenza e alle innovazioni del settore, sia in Svizzera che a livello internazionale”, è scritto nel comunicato stampa delle aziende transfughe.

Oggi Patek Philippe non è più in linea con la visione di Baselworld: ci sono state troppe discussioni e problemi irrisolti che hanno minato la nostra fiducia. Dobbiamo rispondere alle esigenze legittime dei nostri rivenditori, dei clienti e della stampa di tutto il mondo. Questi devono essere in grado di scoprire i nuovi modelli dagli orologiai svizzeri ogni anno, in una volta, in un unico posto e nel modo più professionale possibile. Ecco perché, a seguito di un confronto approfondito con Rolex e in accordo con altri marchi partecipanti, abbiamo deciso di creare, tutti insieme, un evento unico a Ginevra, rappresentativo del nostro savoir-faire.
Thierry Stern, presidente di Patek Philippe

Mch Group, da parte sua, ha espresso “grande sorpresa e profondo rammarico”. Ma il danno, ormai, è fatto.

Interno di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Interno di Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Padiglione 1 di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Padiglione 1 di Baselworld. Copyright: gioiellis.com







È già in programma la seconda edizione di Vo Vintage





Un piccolo grande successo. La prima edizione di Vo Vintage, una mini fiera nella fiera di VicenzaOro, ha riscosso un ottimo interesse di pubblico. L’area dedicata all’orologeria e alla gioielleria d’epoca era, in effetti, una scommessa. Organizzata in un’area aperta al pubblico di VicenzaOro (che è invece un evento riservato agli operatori), e in un periodo più limitato (18-20 gennaio) ha visto la partecipazione di 30 espositori. Un successo che ha spinto gli organizzatori di Ieg a programmare già la prossima edizione.

Al piano superiore Vo Vintage, sotto VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Al piano superiore Vo Vintage, sotto VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Vo Vintage ha attirato collezionisti di gioielli e orologi d’epoca, un mercato in crescita stimato nel nostro Paese a 1 miliardo di euro. Non solo fiera, comunque, ma anche appuntamenti di carattere culturale, come il Vo Vintage Talk, dialogo tra Michele Mengoli, uno dei massimi esperti italiani di orologeria e Sandro Fratini, famoso collezionista italiano di orologi vintage, con un patrimonio di oltre 2000 pezzi del valore di circa 1 miliardo di euro, tra cui spiccano i marchi Rolex, Patek Philippe, Vacheron Constantin e Audemars Piguet. Il nuovo format ha potuto contare anche sui preziosi contributi diGiulio Papi, direttore Audemars Piguet Renaud & Papi, Stefano Mazzariol, uno dei più grandi esperti di Rolex Daytona al mondo, e Bruno Bergamaschi, con il suo forum Orologi & Passioni, Ugo Pancani della Fondation de la Haute Horlogerie, del presidente di Assorologi Mario Peserico.

Lavoro su orologi d'epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
Lavoro su orologi d’epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
Gioielli d'epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
Gioielli d’epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January 2020
VicenzaOro January 2020

Gioielli d'epoca a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com
Gioielli e orologi a Vo Vintage. Copyright: gioiellis.com







Baselworld 2018, selezione e novità




Baselworld 2018 parte all’insegna della selezione. Ma le novità non mancano ♦︎

«Il mondo sta cambiando velocemente. Di fronte a questa sfida ci sono solo due alternative: ingigantirsi o concentrarsi. Noi abbiamo scelto di concentrarci». Le parole di Sylvie Ritter, managing director di Baselworld, hanno aperto la nuova edizione, la numero 101, della grande fiera dedicata a orologi e gioielleria di lusso. Anzi, sempre più di lusso, perché se Baselworld 2017 ha contato 135.000 visitatori totali, in calo dai 145.000 del 2016, a novembre il gruppo Mch, che organizza la fiera, ha annunciato che avrebbe dimezzato la lista degli espositori e ridotto la durata dell’evento di due giorni, in risposta alla fase di difficolta registrata dai player dell’orologeria elvetica (l’export di orologi svizzeri, però, dopo due anni di crisi ha ripreso a lievitare a +12,6% nei primi mesi 2018). Baselworld ha anche ridotto del 10% le tariffe per l’affitto degli stand.

Il risultato è che a Basilea ci sono circa 700 espositori, quasi dimezzati rispetto ai 1.300 del 2017, anno in cui erano già calati di 200 rispetto al 2016, ma avevano comunque attratto 106mila buyer e 4.400 giornalisti (tra cui quelli di gioiellis.com). Eppure, se nella orologeria non ci sono più brand come Movado o Eberhard, rimangono sempre nomi di primo piano come Rolex, Patek Philippe, il gruppo Swatch con i tanti suoi brand, alcuni dei quali, come Omega. C’è anche il gruppo Lvmh con Maison come Bulgari e Tag Heuer. E non mancano molti top brand della gioielleria da quelli fashion come Swarovski, fino all’haute joaillerie con Graff, de Grisogono o Harry Winston, Pasquale Bruni, fino a i piccoli ma con grande creatività come Alessio Boschi, ai marchi classici della gioielleria italiana, Nanis, Giovanni Ferraris, Annamaria Cammilli, Picchiotti, Fope, Leo Pizzo, Casato, tanto per citarne alcuni. Insomma, Baselworld è dimagrita, ma conserva sempre un bel po’ di fascino: i 101 anni li porta bene. Racconteremo nei prossimi giorni le novità.




Sylvie Ritter
Sylvie Ritter inaugura Baselworld 2018
Booth Swarovski
Booth Swarovski
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Ingresso principale allo spazio espositivo di Baselworld
Collana Swarovski
Collana Swarovski
Al lavoro nei booth
Al lavoro nei booth

Interno di Baselworld
Interno di Baselworld







Gobbi, una spirale lunga 175 anni



Gobbi compie 175 anni e lancia la sua prima collezione di gioielli ♦︎

Nel mondo, ha rilevato qualche anno fa una ricerca, poche grandi imprese riescono a superare i 40 anni di vita. Se, invece, si considerano le piccole aziende in Italia, la vita è ancora più breve: la media nazionale è di circa 12-13 anni.

Questa premessa serve a sottolineare un record, quello di una gioielleria che ha sede nel centro di Milano, proprio in piazza Duomo: Gobbi. L’azienda, infatti, detiene forse il Guinnes di longevità del settore: compie 175 anni. Non solo. A dispetto della veneranda età, Gobbi è arzilla, come ha dimostrato un eccellente dinner party organizzato al Castello Sforzesco di Milano per celebrare il compleanno, assieme a Rolex e Patek Philippe. Non solo: l’occasione è servita anche per lanciare Fairytale, la prima collezione di gioielli firmati Gobbi. La location era adeguata anche perché ricorda le origini dell’azienda, che sono legate al tempo in cui i castelli non erano solo meta turistica.

Quindi, dato che Gobbi rappresenta un unicum, vale la pena di ricordare la storia di questa impresa famigliare che affonda le sue radici nel 1842. Quella che segue è la ricostruzione della storia come la racconta dall’azienda stessa.

Nel 1842 Raimondo Gobbi, appassionato di orologeria, aprì a Modena, sotto il Portico del Collegio San Carlo, la sua bottega. L’attività veniva svolta con competenza ed impegno tali che già dieci anni dopo, nel 1852, il Gran Duca gli concesse di fregiarsi della qualifica di Orologiaro della Real Corte. All’epoca il commercio e l’assistenza riguardavano unicamente articoli da tasca e pendoleria. Il figlio minore, Giuseppe, contribuì con le sue competenze tecniche allo sviluppo dell’azienda e, nel 1896, si trasferì a Milano dove aprì la sua bottega sul Corso Vittorio Emanuele II, insignita oggi anche dell’onorificenza di Boutique Storica. In quel periodo la nipote Adriana sposò Luigi Pozzolini, un intraprendente rappresentante di marche orologiaie che subentrò nella direzione del business di famiglia. I pronipoti Aldo e Gastone si impegnarono in azienda fin dai primi anni Trenta, decretandone il definitivo successo e ottenendo il primato nel commercio di orologeria svizzera in Italia. Fu con loro che vennero successivamente aggiunte l’oreficeria e la gioielleria interne e con loro prese forma l’attività come la conosciamo oggi. Purtroppo la prima sede venne distrutta durante il secondo conflitto mondiale ma, forti della storia e del percorso intrapreso fino a quel momento, il 4 settembre 1949 venne inaugurata l’attuale boutique che, ancora oggi gode degli arredi originali dell’epoca e di un suo laboratorio tecnico al piano superiore. Attualmente l’azienda è gestita da Luca Pozzolini Gobbi, figlio di Gastone, e da sua figlia Serena.

Insomma, un’azienda storica che, però, ancora oggi è attiva e attenta ai trend attuali. «Possiamo affermare con orgoglio di essere un punto di riferimento molto importante per la clientela milanese e oggi anche per quella internazionale, un piccolo ed esclusivo salotto nel quale poter scegliere il proprio oggetto del desiderio», è il commento di Serena Pozzolini Gobbi. «Vogliamo portare avanti la nostra filosofia e promuovere la nostra tradizione come abbiamo fatto sino ad oggi, rimanendo sempre fedeli al principio di non sacrificare mai la qualità per l’effimero e assicurando sempre la massima serietà e competenza. Siamo infatti convinti che dietro a un orologio di pregio non ci siano solo dei meccanismi perfetti, ma anche un servizio altrettanto preciso e puntuale. La passione per gli orologi ha naturalmente influenzato la nostra personale visione nella creazione di questa linea di gioielli. C’è un connubio molto sottile fra anima e corpo, fra pensiero e raziocinio, tra creatività e realizzazione. Abbiamo trovato nella spirale il simbolo perfetto per rappresentare il dna della nostra azienda e della nostra secolare tradizione».

La collezione Fairytale comprende 20 pezzi tra collane, anelli, orecchini e ciondoli, dalle forme morbide e dalle linee sinuose caratteristiche della spirale, un simbolo universale che coniuga l’idea del movimento continuo dell’orologio con quello più classico dell’immortalità.




Pendente in oro e diamanti della collezione Fairytale
Pendente in oro e diamanti della collezione Fairytale
Orecchino in oro rosa e diamanti bianchi della collezione Fairytale
Orecchino in oro rosa e diamanti bianchi della collezione Fairytale
Gioielli indossati della collezione Fairytale
Gioielli indossati della collezione Fairytale
Serena Pozzolini Gobbi al dinner party al Castello Sforzesco
Serena Pozzolini Gobbi al dinner party al Castello Sforzesco
Festa al Castello Sforzesco, a Milano
Festa al Castello Sforzesco, a Milano
Luca Pozzolini Gobbi, accanto al ritratto del fondatore Romualdo Gobbi
Luca Pozzolini Gobbi, accanto al ritratto del fondatore Romualdo Gobbi
La boutique Gobbi
La boutique Gobbi
Interno della boutique Gobbi
Interno della boutique Gobbi







Asta Bolaffi con diamante top

Bolaffi mette all’asta un diamante da 10,40 carati (e altri 300 gioielli) ♦

Anche Milano, per un giorno, diventa capitale dei diamanti. Una grande pietra da 10,40 carati, montata su anello, taglio smeraldo, sarà protagonista dell’asta Bolaffi in programma il 5 aprile al Grand Hotel et de Milan. Nelle sale dell’albergo che ospitò Giuseppe Verdi, in via Manzoni, saranno messi in vendita gioielli dall’Ottocento a oggi e circa 300 orologi. Il diamante top, in particolare, è certificato di colore F, purezza VVS1 e parte da una base d’asta di 320 mila euro. «Il colore F, nella classificazione internazionale, indica il bianco straordinario», spiega Maria Carla Manenti, esperta del dipartimento Gioielli di Aste Bolaffi. «A questo si aggiunge una particolare purezza, attestata dal foglio di lavoro addizionale che stabilisce che il diamante potrebbe diventare potentially flawless».

Anello con diamante da 10,40 carati, taglio smeraldo
Anello con diamante da 10,40 carati, taglio smeraldo

Tra gli altri gioielli,sono in catalogo un paio di orecchini Calderoni di inizio Novecento con diamanti di 14,50 carati (base d’asta 90 mila euro), una demi-parure in diamanti firmata Van Cleef & Arpels (base 33 mila euro) e un anello in diamanti di Faraone (base 15 mila euro). Saranno in vendita anche le creazioni di nomi storici torinesi dalla maison Capello, fornitrice ufficiale di Casa Savoia, fino a Orisa (Anna Bacchelli) che, a partire dagli anni Trenta, conquistò l’alta società piemontese con la squisita fattura dei suoi gioielli spesso ispirati alla natura e dallo stile originale caratterizzato dal rifiuto della simmetria.

Tra gli orologi sono compresi, invece, esemplari da polso e da tasca dal Settecento a oggi, come un raro savonette Patek Philippe del 1915 con cronografo e contatore dei 30 minuti (base 9 mila euro) e un orologio di fine Ottocento a tripla complicazione realizzato a Roma dal celebre orologiaio Franz Michaelsen (base 13 mila euro). Tra gli esemplari da polso più ricercati, il top lot è un Rolex Pre-Daytona del 1953, all’incanto da 40 mila euro, «particolarmente raro per lo stato di conservazione eccezionale, originale e perfetto in ogni sua parte, e privo di restauri. Una qualità che agli occhi dei collezionisti lo renderà ancor più ricercato», osserva Maurizio Piumatti, direttore operativo di Aste Bolaffi.

«Dopo il successo dell’asta autunnale, durante la quale abbiamo aggiudicato un raro diamante naturale Very light Pink alla cifra stellare di 755 mila euro, record per la nostra casa d’aste, torniamo con una nuova proposta di altissimo livello per quanto riguarda gioielli e pietre preziose, con lotti prestigiosi per una base d’asta complessiva che sfiora il milione e mezzo di euro. Siamo anche orgogliosi di presentare un catalogo di orologi con, per la prima volta, una selezionata scelta di esemplari da polso dei marchi più importanti, tra cui Patek Philippe e Rolex», conclude Filippo Bolaffi, ad della società. Federico Graglia





Demi parure di Van Cleef & Arpels, anello e orecchini a clip a gocce bombate
Demi parure di Van Cleef & Arpels, anello e orecchini a clip a gocce bombate

Antica spilla con diamanti, circa 1860, con fiore en tremblant
Antica spilla con diamanti, circa 1860, con fiore en tremblant
Bracciale in oro firmato Vincenzo Capello. 1960 circa
Bracciale in oro firmato Vincenzo Capello. 1960 circa
Parure in oro giallo, diamanti taglio carré, zaffiri, rubini, smeraldi
Parure in oro giallo, diamanti taglio carré, zaffiri, rubini, smeraldi
Bracciale e spilla Bettina Gabetti. Ametiste, peridoti, perline
Bracciale e spilla Bettina Gabetti. Ametiste, peridoti, perline
Spille con quarzi citrini
Spille con quarzi citrini

Collana in corallo, oro, pasta turchese
Collana in corallo, oro, pasta turchese







12 orologi-gioiello per il 2017

Ecco 12 orologi-gioiello che vorreste avere al vostro polso.




Per sapere che ore sono un orologio serve poco: smartphone e computer sono sempre a disposizione per svelare il tempo con precisione assoluta. Ma un bracciale che, tra l’altro, segna anche il tempo, è un’altra cosa. I gioielli-orologio non fanno parte della categoria dei semplici meccanismi che scandiscono i secondi. Sono invece un ornamento, un accessorio, un prezioso cerchio che cinge il polso e che risplende. Quelli più preziosi, inoltre, sono dei capolavori di alta gioielleria, con elaborate incrostazioni di diamanti e pietre preziose, capaci di scaldare gli occhi (e il portafogli) di chi li cerca e di chi li indossa. Spesso sono di diamanti, con elaborati pavé che formano motivi geometrici. Altri prediligono complicate decorazioni attorno alla cassa dell’orologio, di solito ridotta ai minimi termini. Ma c’è anche chi si lancia in accostamenti di pietre colorate e perfino corallo. Ecco, quindi, 12 orologi che sono soprattutto gioielli, per contare le ore dell’anno nuovo. Lavinia Andorno

Harry Winston , Premier Collection, con oro rosa e diamanti
Harry Winston , Premier Collection, con oro rosa e diamanti
Bulgari, orologio Serpenti in oro bianco, diamanti taglio brillante e baguette
Bulgari, orologio Serpenti in oro bianco, con diamanti taglio brillante e baguette
Cartier, Cartier orologio meccanico Saturno in oro grigio, diamanti
Cartier, Cartier orologio meccanico Saturno in oro grigio, diamanti

Damiani, orologio in oro bianco con diamanti
Damiani, orologio in oro bianco con diamanti





Jaeger LeCoultre, orologio Rendez-Vous Secret, in oro grigio e 304 diamanti
Jaeger LeCoultre, orologio Rendez-Vous Secret, in oro grigio e 304 diamanti

Patek Philippe, orologio in oro giallo con diamanti e corallo. Prezzo: 32.000 euro
Patek Philippe, orologio in oro giallo con diamanti e corallo. Prezzo: 32.000 euro
Louis Vuitton, orologio con diamanti riviére in oro grigio e diamanti
Louis Vuitton, orologio con diamanti riviére in oro grigio e diamanti
Patek Philippe, orologio Gondolo, in oro bianco e diamanti
Patek Philippe, orologio Gondolo, in oro bianco e diamanti
Tiffany, orologio Cocktail, in oro bianco e diamanti
Tiffany, orologio Cocktail, in oro bianco e diamanti
Van Cleef & Arpels, orologio Sweet Charms, con pavé di diamanti con taglio brillante e baguette
Van Cleef & Arpels, orologio Sweet Charms, con pavé di diamanti con taglio brillante e baguetteorologio
Bracciale orologio Montre à Secret Signature Diamant
Chanel, mracciale orologio Montre à Secret Signature Diamant

Bracciale-orologio di diamanti
Graff, bracciale-orologio di diamanti