Palmiero

Come valutare il pavé dei vostri gioielli

Sapete giudicare il pavé del vostro gioiello? Il pavé è la tecnica più utilizzata nella gioielleria, eppure pochi la conoscono davvero. Leggete come valutare i pavé di pietre sui vostri gioielli ♦

Ci sono gioielli composti da gemme così vicine l’una all’altra da sembrare una superficie continua: ecco l’effetto di un pavé fatto a regola d’arte, che trasforma un fiore, un insetto o una forma qualsiasi in un oggetto dall’armonia unica. È il risultato di tante ore di lavoro e grande abilità tecniche. Certo, riconoscere quello migliore non è difficile, basta una certa sensibilità, ma capire perché è così speciale rende l’esperienza ancora più gratificante. Ecco una serie di esempi di alta gioielleria per imparare a conoscere questa tecnica: in fondo saperne un po’ di più aiuta anche a scegliere meglio e fare un acquisto consapevole.

Plumettes, bracciale in oro bianco e pavé di diamanti by Dior
Plumettes, bracciale in oro bianco e pavé di diamanti by Dior

La tecnica

Si scavano nel metallo dei fori conici dove inserire le pietre, successivamente bloccate (incastonate) con minuscole palline ottenute incidendo con uno scalpello (bulino) il materiale di scavo ai lati della pietra. È chiaro che si tratta di un lavoro, quello svolto a mano dall’incassatore, di estrema precisione. La minore distanza tra una pietra richiede una maggiore abilità e attenzione che fanno aumentare i costi di produzione. Viceversa spazi vuoti più ampi riempiti di queste palline indicano il contrario. Ma non solo: con l’affollamento intorno alla pietra spesso si ottiene un effetto di complessiva confusione che gli addetti ai lavori definiscono con il termine sporco.

Michele della Valle, spilla con pavé di zaffiri La Rose de Bourbon
Michele della Valle, spilla con pavé di zaffiri La Rose de Bourbon

La collezione Tubetto di De Grisogono è un esempio da manuale: i diamanti neri dell’anello qui sotto pur essendo di diverse dimensioni sono tutti sullo stesso piano. È l’abilità dell’incassatore a far sì che le gemme più grandi non sporgano troppo e quelle piccole rimangano in evidenza, per cui la profondità del solco deve essere calcolata al millimetro, operazione ancora più difficile quando sono di diverse misure. Inoltre, le minuscole palline che fissano le pietre sono quasi invisibili anche in foto come questa dove l’oggetto è molto ingrandito.

Anello Tubetto con diamanti neri della ormai scomparsa Maison svizzera de Grisogono
Anello Tubetto con diamanti neri della ormai scomparsa Maison svizzera de Grisogono

Ecco altri due esempi mirabili di incassatura invisibile, il Camaleonte di Vhernier e gli orecchini a stelle e strisce di Michele della Valle. Ottenere questo tipo di qualità è molto più difficile con i diamanti incolori su oro bianco, perché con le pietre colorate, se la base è buona, si può migliorare colorando il metallo. Inoltre, in questi due casi il pavé è continuo, non ha delle lastre di metallo che lo delimitano ma avvolge la montatura. Dettaglio che aumenta la difficoltà e il tempo di esecuzione.

Vhernier, spilla Camaleonte con pavé di diamanti bianchi, sugilite, giada nera, opale arlecchino, cristallo di rocca
Vhernier, spilla Camaleonte con pavé di diamanti bianchi, sugilite, giada nera, opale arlecchino, cristallo di rocca
Michele della Valle, orecchini american flag con zaffiri, spinelli e diamanti
Michele della Valle, orecchini american flag con zaffiri, spinelli e diamanti

Qui sotto è interessante notare la raffinatezza delle palline, sono in oro giallo o nero a seconda del colore delle pietre; nella seconda immagine invece, un tecnica mista: le punte su lastra ( dei cilindri applicati sul metallo al posto delle palline incise con lo scalpello) al centro e pavé ai lati.

De Grisogono dettaglio ciondolo
De Grisogono, dettaglio ciondolo

Altri esempi di altissima artigianalità tutta italiana: gli anelli Drapes di Palmiero con pietre di identica misura nonostante il drappeggio, e  il bracciale Pom Pom di Pomellato.

Palmiero anelli Drapes
Palmiero anelli Drapes
Pomellato, bracciale PomPom
Pomellato, bracciale PomPom

Infine, sempre di Pomellato un esempio di pavé questa volta preincassato nella linea Sabbia, dove può sembrare che in fase di progettazione si sia indicato nel software gli spazi necessari per poter posizionare le pietre e i pallini, senza quindi doverli eseguire a mano e ottenere questo preciso effetto. Monica Battistoni

Pomellato, anello Sabbia
Pomellato, anello Sabbia

Palmiero, un esploratore nell’alta gioielleria

Alta gioielleria firmata Palmiero, un esploratore nel mondo del design prezioso. A cui si aggiungono orologi altrettanto preziosi.

Pare che il cognome Palmiero abbia un’origine antica. Designava i pellegrini cristiani che nel Medioevo si erano recati in Palestina, terra di palme. Il portatore di palma diventava, così, Palmiero. Forse le origini dei nomi familiari hanno poca importanza, ma nel caso di Carlo Palmiero, fondatore del brand Palmiero Jewellery Design, qualche connessione c’è. Anche Carlo Palmiero, infatti, 30 anni fa si è addentrato in pellegrinaggio in un viaggio difficile, quello dell’alta gioielleria. Ma senza limitarsi a una visita di cortesia: a Valenza, nella azienda che porta il suo nome, ha infuso il gusto della scoperta, dell’avventura. Come un vero coraggioso pellegrino alla ricerca del sacro Graal del design.

Anello della collezione Rise of Sun in oro e diamanti
Anello della collezione Rise of Sun in oro e diamanti

I gioielli di Palmiero, grazie alla spinta verso la scoperta di nuovi orizzonti, sono pezzi eccezionali, come testimoniano le ultime creazioni della Maison. Per esempio, Collezione Dancing Soul, collier con anima flessibile registrata in oro bianco con diamanti e rubini. Oppure Melting Colors, orecchini in diamanti bianchi e zaffiri rosa degradé su oro bianco, orecchini in diamanti bianchi, colorati e pietre semipreziose su oro bianco: indossando il gioiello le parti si muovono in modo alternato. Oppure la collezione Rise of Sun, dove i raggi di sole sono interpretati da pieghe della superficie d’oro, rischiarate da cascate di diamanti.

Palmiero, anello della collezione Rise of Sun indossato
Palmiero, anello della collezione Rise of Sun. Copyright: gioiellis.com
Anello Rise of Sun in oro, diamanti, smalto rosso
Anello Rise of Sun in oro, diamanti, smalto rosso
Orecchini Rise of Sun in oro, diamanti
Orecchini Rise of Sun in oro, diamanti
Collana e anello Rise of Sun
Collana e anello Rise of Sun. Copyright: gioiellis.com
Carlo Palmiero
Carlo Palmiero. Copyright: gioiellis.com

Gioielli a forma di fiore

Gioielli a forma di fiore: un legame eterno, ma che ogni gioielliere interpreta a suo modo. Ecco i gioielli del flower power ♦
Il legame tra fiori e gioielli è di lunga data: nella gioielleria il flower power non è una riscoperta, come avviene ora nel fashion. Sarà forse perché petali e pistilli sono una fonte d’ispirazione, non pongono limiti alla fantasia, all’uso dei colori e delle forme. Una vera manna per qualsiasi creativo, tanto che ogni anno il tema floreale è una delle tendenze più cool. Insomma, non passa mai di moda e a ragione, perché spesso i risultati sono sorprendenti. Qualche esempio: la collezione di alta gioielleria Secret Garden di Fabergé, un trionfo di pietre preziose circondate da foglie di giada intagliata  che sembrano un mazzo di fiori.

Anello a forma di fiore in titanio, opale di fuoco, diamanti gialli, tsavorite. Copyright: gioiellis.com
Anello a forma di fiore in titanio, opale di fuoco, diamanti gialli, tsavorite di Aso Leon. Copyright: gioiellis.com

Oppure il collier a corolla di Pasquale Bruni, un morbido prato di boccioli, in diamanti bianchi e morganite. L’anello Giglio della collezione Masterpieces di Damiani C’è anche un ramo di un ciliegio, un’esplosione di rosa che avvolge il dito dell’anello aperto di Moorphée Joaillerie o l’intricato e rampicante bracciale-anello di Wendy Yue.

Wendy Yue, bracciale-anello con diamanti neri e fancy, zaffiri blu e rosa, tsavoriti e opali
Wendy Yue, bracciale-anello con diamanti neri e fancy, zaffiri blu e rosa, tsavoriti e opali

E, ancora, l’Albero della vita negli orecchini di Annushka, l’orchidea carnosa di Carrera y Carrera e quella delicata di Autore. Tutti pezzi di altissima artigianalità. Se però cercate qualcosa di più semplice nella forma ma lo stesso di grande impatto, Asprey ripropone un suo classico ormai icona del marchio, gli orecchini a bottone Daisy Heritage con i petali delle margherite che sfumano nel pistillo di diamanti. Monica Battistoni

Pendente per collana o spilla con diamante rosa vivido e coccinella con zaffiro cabochon
Pendente per collana o spilla con diamante rosa vivido e coccinella con zaffiro cabochon di Gimel
Spilla Fiore di Suzanne Belperron, in calcedonio, diamanti, zaffiri su oro bianco
Spilla Fiore di Suzanne Belperron, in calcedonio, diamanti, zaffiri su oro bianco
Anello con fiore arcobaleno con diamanti gialli e bianchi
Anello con fiore arcobaleno con diamanti gialli e bianchi by DiaColor
Paolo Piovan, fiore con petali in opale e diamanti su oro bianco
Paolo Piovan, fiore con petali in opale e diamanti su oro bianco
Kelly Xie, Fiore di loto
Kelly Xie, Fiore di loto
Damiani, anello Giglio, in oro rosa con diamanti bianchi, smeraldi, zaffiri e rubini che sfumano dal fucsia al rosa chiaro
Damiani, anello Giglio, in oro rosa con diamanti bianchi, smeraldi, zaffiri e rubini che sfumano dal fucsia al rosa chiaro
Paula Crevoshay, spilla a forma di fiore con zaffiri orange e gialli
Paula Crevoshay, spilla a forma di fiore con zaffiri orange e gialli
Anello con doppio fiore in oro bianco, diamanti bianchi e fancy di diverso taglio
Crivelli, anello con doppio fiore in oro bianco, diamanti bianchi e fancy di diverso taglio
Anelli a forma di fiore in oro e pietre preziose
Artur Sholl, anelli a forma di fiore in oro e pietre preziose
Roberto Coin, Garden Collection anello in oro giallo e brunito con diamanti bianchi e brown, morganite, granati verdi, ametista e zaffiri gialli e neri
Roberto Coin, Garden Collection anello in oro giallo e brunito con diamanti bianchi e brown, morganite, granati verdi, ametista e zaffiri gialli e neri
Collezione Stelle in fiore, anelli con diamanti bianchi, neri e champagne
Pasquale Bruni, collezione Stelle in fiore, anelli con diamanti bianchi, neri e champagne
Autore, collana Orchid collection con perle South Sea Keshi bianche, zaffiri verdi e diamanti rosa pallido, bianchi e brown
Autore, collana Orchid collection con perle South Sea Keshi bianche, zaffiri verdi e diamanti rosa pallido, bianchi e brown
Palmiero, Flower Collection, anelli in oro bianco con diamanti bianchi, zaffiri e pietre semi preziose
Palmiero, Flower Collection, anelli in oro bianco con diamanti bianchi, zaffiri e pietre semi preziose
Morphée Joaillerie, anello in oro rosa con diamanti incolori, zaffiri e opali rosa
Morphée Joaillerie, anello in oro rosa con diamanti incolori, zaffiri e opali rosa
Annoushka, orecchini The Dream Catcher in oro rosa, diamanti e madre perla, raffiguranti l’Albero della vita con fiori e uccellini
Annoushka, orecchini The Dream Catcher in oro rosa, diamanti e madre perla, raffiguranti l’Albero della vita con fiori e uccellini
CarreraYCarrera1
Carrera y Carrera, bracciale Orquídeas in oro giallo, diamanti e rubini
Iligiz Fazulzyanov, anello da cocktail White Poppies in oro giallo, alexandrite e smalto
Iligiz Fazulzyanov, anello da cocktail White Poppies in oro giallo, alexandrite e smalto
Asprey, orecchini Daisy Heritage in oro giallo, zaffiri gialli taglio marquise e pavé di diamanti; oro bianco, acquamarine taglio marquise e pavé di diamanti
Asprey, orecchini Daisy Heritage in oro giallo, zaffiri gialli taglio marquise e pavé di diamanti; oro bianco, acquamarine taglio marquise e pavé di diamanti

Altri quattro brand per Haute Jewels Geneva




Haute Jewels Geneva attira nuove Maison di gioielleria. Partito in sordina nel 2019 con la presenza di quattro brand, l’evento fondato e organizzato dal Ceo di Yoko London, Michael Hakimian, si è allargato. Per l’edizione 2023 al Fairmont Grand Hotel Geneva da domenica 26 marzo a domenica 2 aprile sono così attesi altri quattro marchi di gioielleria: Pasquale Bruni, Karen Suen, Busatti 1947 e Casato. I nuovi arrivi si aggiungeranno ai 18 brand già presenti nel 2022 e che hanno confermato la presenza per la nuova edizione: Yoko Londra, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D.Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Sicis, Baraka.

Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com

Siamo lieti di dare il benvenuto a quattro marchi unici nella famiglia Haute Jewels Geneva. Dopo un evento di grande successo nel 2022, siamo entusiasti di avere l’opportunità di far crescere il concetto di Haute Jewels Geneva con l’aggiunta di questi marchi.
Michael Hakimian

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com

Haute Jewels Geneva è nata sulle ceneri della dissoluzione di Baselworld e in concomitanza con l’altro grande evento nella città svizzera, Watches and Wonders, dedicato al mondo dell’alta orologeria, che quest’anno si tiene dal 27 marzo al 2 aprile. Haute Jewels Geneva, organizzata all’interno dell’hotel che si affaccia sul lago, è un appuntamento all’insegna della discrezione in un ambiente soft. Sebbene Haute Jewels Geneva sia cresciuta dal suo inizio, notano gli organizzatori, «uno dei suoi obiettivi principali rimane quello di rimuovere la formalità dalla tradizionale esperienza fieristica, offrendo un’atmosfera rilassata sia ai clienti che agli espositori per scoprire design di gioielli esclusivi».
Anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca
Busatti Milano, anello in titanio con smeraldo colombiano incastonato un cristallo di rocca

Georgina Rodriguez con girocollo di Pasquale Bruni
Georgina Rodriguez con girocollo di Pasquale Bruni

Casato, anello della collezione Daphne
Casato, anello della collezione Daphne

Gioielli di Karen Suen
Gioielli di Karen Suen







Haute Jewels Geneva torna il 26 marzo




Haute Jewels Geneva, si replica. Sono 18 i brand di gioielleria che parteciperanno all’evento che si terrà al Fairmont Grand Hotel Geneva dal 26 marzo al 2 aprile 2023. Haute Jewels Geneva è un’idea di Michael Hakimian, Ceo di Yoko London, che ha voluto reagire così alla scomparsa di Baselworld. Per questo l’appuntamento a Ginevra si svolge in parallelo a Watches and Wonders, dedicata all’alta gioielleria, che nel 2023 si svolgerà dal 27 marzo al 2 aprile. Sempre negli hotel della città, inoltre, sono presenti altri marchi di gioielleria.

Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com

Haute Jewels Geneva, però, è organizzato come un evento a sé. Anche nel 2023 è confermata la partecipazione di Yoko London, Roberto Coin, Crivelli, Sutra, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.

Ingresso a Haute Jewels Geneva 2022
Ingresso a Haute Jewels Geneva 2022
Il taglio inaugurale del nastro a Haute Jewels Geneva 2022
Il taglio inaugurale del nastro a Haute Jewels Geneva 2022
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com






 

Haute Jewels Geneva, bilancio positivo




L’idea ha funzionato. Il bilancio di Haute Jewels Geneva, che si è tenuta al Fairmont Grand Hotel Geneva in contemporanea con Watch & Wonders nella città svizzera sul lago di Lemano, ha avuto un riscontro positivo. All’evento hanno partecipato 18 big della gioielleria: Yoko London, Roberto Coin, Crivelli, Sutra, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.

Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com

L’edizione 2022 di Haute Jewels Geneva è stata un successo inequivocabile. Riteniamo che il trionfo di questa mostra segni l’inizio di un nuovo entusiasmante capitolo per l’industria della gioielleria. Eventi commerciali più piccoli composti da marchi che la pensano allo stesso modo possono offrire un’esperienza di lusso più mirata, più piacevole e vantaggiosa sia per i marchi che per i visitatori. Attendiamo con entusiasmo l’edizione 2023 di Haute Jewels Geneva.
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London e Event Founder

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com

Il successo della «mini Baselword» è dovuto anche alla selezione dei brand e all’atmosfera offerta dalla location. Nello stesso albergo, anche se al di fuori di Haute Jewels Geneva, erano presenti, inoltre, altri due marchi: Piero Milano e Dolce & Gabbana, aspetto che ha probabilmente contribuito ad attrarre visitatori.

Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva, gioielli esposti. Copyright: gioiellis.com

Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva al Fairmont Grand Hotel. Copyright: gioiellis.com







In 18 per Haute Jewels Geneva




È arrivata l’ora della piccola Baselworld della gioielleria, come l’ha soprannominata qualcuno. Dal 30 marzo al 5 aprile, al Fairmont Grand Hotel di Ginevra, 18 grandi nomi della gioielleria danno vita a Haute Jewels Geneva. Si tratta di un evento nato dopo la evaporazione di Baselworld e in concomitanza con Watches and Wonders, fiera centrata sull’alta orologeria che si svolge negli stessi giorni nella città svizzera. Un primo esperimento era già stato organizzato nel 2019, ma con soli quattro espositori e con la successiva sospensione a causa del covid. Ora, però, gli organizzatori con in testa Michael Hakimian, Ceo di Yoko London, sono tornati e con una maggiore partecipazione.

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London. Copyright gioiellis.com

In tutto, quindi, i brand presenti al Fairmont Grand Hotel Geneva sono 18, con una maggioranza di Maison italiane: Yoko London, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Etho Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D.Krieger, Leo Pizzo, Verdi Gioielli, Annamaria Cammilli, Barakà, Sicis.

Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com
Gioielli Sutra a Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com
Gioielli Sutra a Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com

Collier di Yoko London a Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com
Collier di Yoko London a Haute Jewels Geneva 2019. Copyright: gioiellis.com







Haute Jewels si allarga con Barakà e Sicis




Si allarga il gruppo di brand che parteciperanno a Haute Jewels Geneva, un evento pensato per un pubblico internazionale, in contemporanea con Watches and Wonders, centrato sull’alta orologeria. I due eventi si svolgeranno, infatti, nelle stesse date, dal 30 marzo al 5 aprile. Alla pattuglia di brand annunciati in autunno, si aggiungono ora due aziende italiane: Baraka e Sicis. La prima è specializzata in gioielli per il mondo maschile. La seconda, invece, è famosa per l’utilizzo della tecnica di micromosaico. In tutto, quindi, i brand che esporranno   al Fairmont Grand Hotel Geneva saranno 18: Yoko London, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Etho Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi Gioielli, Annamaria Cammilli, Barakà e Sicis.

Collana e orecchini indossati by Sicis
Collana e orecchini indossati by Sicis

Siamo lieti di aver avuto l’opportunità di aggiungere altri due prestigiosi marchi globali alla line-up di Haute Jewels Geneva. Sicis e Baraka porteranno ulteriore fascino e interesse al gruppo e si preannuncia un evento magnifico.
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London e fondatore di Haute Jewels Geneva

Michael Hakimian, Ceo di Yoko London
Michael Hakimian, Ceo di Yoko London

Quella che si annuncia come una piccola fiera esclusiva è nata dall’esigenza delle aziende della gioielleria di presentarsi a un pubblico che non ha più a disposizione il palcoscenico di Baselworld, tramontata due anni fa. Un primo assaggio di Haute Jewels Geneva si è svolto già nel 2019, con i primi quattro marchi di gioielli (erano Yoko London, Crivelli, Sutra e Roberto Coin), mentre nei due anni precedenti l’idea è stata congelata dall’epidemia. I visitatori, nel programma degli organizzatori, «sperimenteranno un ambiente intimo e lussuoso per gli acquirenti e i fornitori di gioielli per condurre affari, un concetto che sembra ancora più rilevante dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. Con la possibilità di vedersi di nuovo faccia a faccia, si preannuncia un evento dinamico, che unisce la forza, la creatività e l’esperienza dei marchi partecipanti». La registrazione dei visitatori si effettua sul sito dedicato all’evento.

Gioielli by Barakà
Gioielli by Barakà
collana yoko
Collana di Yoko London esposta nella prima edizione di Haute Jewels. Copyright: gioiellis.com






Haute Jewels Geneva con 16 grandi marchi




By by Baselworld. I gioiellieri si organizzano e fanno da soli, in combinazione com Watches and Wonders, l’evento dedicato ai marchi segnatempo top. La novità si chiama, invece, Haute Jewels Geneva, fiera internazionale dell’alta gioielleria, che si terrà al Fairmont Grand Hotel dal 30 marzo al 5 aprile 2022, in contemporanea con l’evento dedicato agli orologi. Insomma, nessun ritorno a Basilea. Il primo assaggio di Haute Jewels Geneva è stato nel 2019, a gennaio, con la partecipazione di quattro marchi (Yoko London, Roberto Coin, Crivelli e Sutra). L’idea è piaciuta e nel 2020 l’evento doveva essere replicato con otto marchi. Ma la pandemia ha costretto ad annullare l’appuntamento sia nel 2020 sia nel 2021.

Bracciale di perle di Yoko London alla edizione 2019 di Haute Jewels Geneve
Bracciale di perle di Yoko London alla edizione 2019 di Haute Jewels Geneve

Nel 2022, però, Haute Jewels Ginevra tornerà con 16 grandi marchi di gioielleria: Yoko London, Roberto Coin, Sutra, Crivelli, Bayco, Eto Maria, Stenzhorn, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Picchiotti, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leo Pizzo, Verdi, Annamaria Cammilli. La decisione dei brand segna, forse, la pietra tombale sulla ex grande fiera della orologeria e gioielleria di Baselworld. D’altra parte, il mondo cambia in fretta.

Gioielli by Sutra alla edizione 2019 di Haute Jewels Geneve. Copyright: gioiellis.com
Gioielli by Sutra alla edizione 2019 di Haute Jewels Geneve. Copyright: gioiellis.com

Fairmont Grand Hotel di Ginevra
Fairmont Grand Hotel di Ginevra







Palmiero e la Cina vista da giovani designer 

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Un grande atelier di alta gioielleria apre le porte allo spirito creativo di giovani designer. Il risultato sono le collezioni ideate nel corso Triennale in Design del Gioiello dell’Istituto Europeo di Design di Torino, in collaborazione con Palmiero Jewellery Design, atelier-laboratorio di Valenza.

La Maison, famosa per le sue creazioni scultoree di alta gioielleria, è stato anche partner dei progetti di tesi per l’anno 2019/20. L’accordo con l’istituto aveva l’obiettivo di progettare gioielli per il mercato cinese, in particolare per un target di donne tra i 25 e i 55 anni. Lo stesso Carlo Palmiero si era confrontato con le giovani designer studentesse dell’ultimo anno di corso dello Ied Torino.

Luca Plamiero (a sinistra) con Carlo Palmiero (a destra)
Luca Plamiero (a sinistra) con Carlo Palmiero (a destra)

Il progetto in collaborazione con Ied Torino è stato un’esperienza molto interessante per la possibilità di interagire con le studentesse e la loro visione, e di portarle in un mondo lontano, quello dell’Oriente. Un progetto ben riuscito, nato dalla volontà di incentivare i giovani ad avvicinarsi a questa nobile arte, che richiede tanta creatività e innovazione per diventare maestri orafi. È importante riabilitare un concetto a cui tengo molto: l’arte del saper fare e il saper fare con arte. È stato curioso e molto emozionante vedere le diverse interpretazioni e sviluppi creativi che ogni studentessa è riuscita a realizzare nel rispetto del brief. Auguro a tutte loro buona fortuna.
Carlo Palmiero, Fondatore di Palmiero Jewellery Design

Fiore di loto della collezione Bloom di Marzia Gasparotto
Fiore di loto della collezione Bloom di Marzia Gasparotto

I gioielli realizzati si ispirano a classici topos culturali cinesi, dalla calligrafia allo zhezhi, dal mahjong al shan shui, fino alla simbologia di elementi naturali, animali e fiori.

Bracciali di Marzia Gasparotto
Bracciali di Marzia Gasparotto

Come la collezione Bloom del progetto di tesi Road to East di Marzia Gasparotto, che ha scelto come idea ispiratrice il fiore di loto: un involucro di petali in oro bianco e ametiste di varia tonalità racchiude un nucleo di opali tendente al celeste. Nella spilla e nel bracciale, un intreccio di ramificazioni dagli eleganti movimenti plastici, ornati da diamanti e perle nere dai toni bluastri, indirizza la luce cangiante in un richiamo all’ambiente acquatico in cui il fiore nasce.

Collana della collezione The Origin di Shuang Liang
Collana della collezione The Origin di Shuang Liang

La collezione The Origin di Shuang Liang parte, invece dall’antica arte calligrafica cinese. I simboli grafici hanno ispirato la collana in oro giallo (di buon auspicio nella cultura della Regno di Mezzo) assieme a orecchini, anello e spilla, in linea con il gusto del mercato orientale per le parure. Le sfumature in pavé nei toni della terra donano giochi di luce alle superfici sinuose dei gioielli, in un omaggio alle pennellate di inchiostro dei caratteri cinesi.

Orecchini di ShuangLiang
Orecchini di ShuangLiang

In rottura con la tradizione è, invece, la collezione di Francesca Azais, che ha messo al centro l’imperfezione, allontanandosi dai canoni estetici che hanno prevalso per secoli sia in Occidente che in Oriente. Concetto che ha ispirato Imperfect, una linea di gioielli che esalta diversità e imperfezione trasformandole in testimoni di unicità. Per esempio con la parure in oro bianco che utilizza l’asimmetria, con la disposizione apparentemente casuale di zaffiri, acquamarina e diamanti in taglio tondo e a navetta.

Francesca Azais, orecchino
Francesca Azais, orecchino

Altra collezione: Good Luck di Dajana Ferrara, che prende spunto dal mahjong, gioco ma anche strumento di socializzazione. Nella collezione piccole tessere sono sovrapposte l’una sull’altra, in una rotazione che abbraccia la parte del corpo per cui è pensato il gioiello. La gradazione delle pietre, incastonate sfumando dai verdi e blu di acquemarine e zaffiri ai bianchi e beige di diamanti incolore e fancy brown, enfatizza ulteriormente le sensazioni visive di volume e movimento. E tra le 13 proposte presentate, Good Luck è stata selezionata da Palmiero Jewellery Design per la realizzazione di un prototipo.

Orecchini di Dajana Ferrara. Foto: Roberto Borgo
Orecchini di Dajana Ferrara. Foto: Roberto Borgo

I progetti di tesi sono il culmine del percorso triennale dei nostri studenti, il trampolino di lancio verso il loro futuro professionale. È il momento in cui sono liberi di esprimere al massimo la loro creatività e le competenze acquisite durante gli studi. Quest’anno più che mai i nostri studenti hanno dimostrato di saper affrontare le sfide, reagendo alle difficoltà e portando a termine la progettazione con coraggio e determinazione, a volte da altri continenti. La prestigiosa collaborazione con Palmiero Jewellery Design ha permesso alle giovani designer di confrontarsi con le richieste di un’azienda eccellenza del settore e con le esigenze di un mercato estero, facendo emergere la loro personalità e passione.
Paola Zini, Direttore Ied Torino

Il packaging dei gioielli disegnati da Dajana Ferrara
Il packaging dei gioielli disegnati da Dajana Ferrara

I progetti in collaborazione con Palmiero Jewellery Design sono stati realizzati da Francesca Azais, Gaia Cozzi, Dajana Ferrara, Elena Frigierio, Marzia Gasparotto, Shuang Liang, Marzia Marangon, Giulia Milan, Arianna Orla, Delia Perna Ruggiero, Giorgia Pezzano, Gavrylyuk Yana, Ilaria Zardo, diplomate del corso Triennale in Design del Gioiello IED Torino, sotto la guida della Coordinatrice del corso Daniela Bulgarelli.

Orecchino di Dajana Ferrara indossato
Orecchino di Dajana Ferrara indossato
Anello di Shuang Liang
Anello di Shuang Liang

Collier di Francesca Azais
Collier di Francesca Azais







Palmiero tra sole, riflessi e cinema





La nuova alta gioielleria di Palmiero, con un tributo al mondo del cinema ♦︎

Nato nel 1963, Carlo Palmiero ha sviluppato una passione per oggetti belli e gemme preziose già da ragazzo. Una passione che lo ha portato ad aprire il suo atelier privato, con vendite solo su appuntamento, a Roma nel 1985. Ma Palmiero coltiva anche un’altra passione: il cinema. Tanto che ha ideato una Cinema Collection, che comprende lavori di alta orologeria. Come Ingrid, bracciali-orologio con zaffiri rosa dedicati alla Bergman, la grande attrice svedese. Ma, naturalmente, sono i grandi gioielli il focus della Maison di Valenza. Una delle ultime novità, per esempio, è la collezione Rays of Sun. I raggi sono espressi con pieghe di una lamina d’oro che ricordano certe sculture del periodo barocco, con diamanti che formano una speciale aureola, come fossero dei riflessi.

Avete visto il Curious Parrot collier? Guardate qui. 

Palmiero, bracciale orologio Ingrid con quadrante in zaffiri rosa
Palmiero, bracciale orologio Ingrid con quadrante in zaffiri rosa

Sono sempre stato un bambino ricco di fantasia. Passavo ore a montare e smontare oggetti, creare e modellare con la cera piccoli gioielli e nell’oreficeria ho finalmente trovato il modo di mettere in atto la cosa per me più naturale al mondo: la manualità. L’opportunità di osservare e lavorare accanto ai grandi maestri orafi di Valenza ha stimolato fin da bambino la mia curiosità spingendomi ad amare quest’arte e a volerne imparare tutte le tecniche e i segreti.

Carlo Palmiero

 




Rays of Sun: anello in diamanti bianchi su oro rosa e una banda interna di smalto rosso
Rays of Sun: anello in diamanti bianchi su oro rosa e una banda interna di smalto rosso
Rays of Sun: orecchini in diamanti bianchi e oro rosa
Rays of Sun: orecchini in diamanti bianchi e oro rosa
Bubbly Collection: bracciale in diamanti bianchi e gocce di tormalina verde su oro bianco
Bubbly Collection: bracciale in diamanti bianchi e gocce di tormalina verde su oro bianco
Bubbly Collection: collana, anello e orecchini in diamanti bianchi e gocce di tormalina verde su oro bianco
Bubbly Collection: collana, anello e orecchini in diamanti bianchi e gocce di tormalina verde su oro bianco
Ingrid: orologio gioiello in diamanti bianchi su oro bianco. Movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Ingrid: orologio gioiello in diamanti bianchi su oro bianco. Movimento svizzero. Limitato a
50 pezzi
Dreamy: orologio gioiello in diamanti bianchi, neri e marroni su oro rosa. Movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Dreamy: orologio gioiello in diamanti bianchi, neri e marroni su oro rosa. Movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Alter Ego: orologio gioiello in diamanti bianchi e zaffiri viola degradè su oro bianco. Brevettato con tre quadranti che ruotano in un unico orologio, movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Alter Ego: orologio gioiello in diamanti bianchi e zaffiri viola degradè su oro bianco.
Brevettato con tre quadranti che ruotano in un unico orologio, movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Glorious: pendente/spilla in diamanti bianchi, neri e marroni su oro bianco
Glorious: pendente/spilla in diamanti bianchi, neri e marroni su oro bianco







I gioielli d’arte di Palmiero

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L’arte incontra il gioiello con la collezione 2019 di Palmiero, pezzi di alta scuola ♦︎

Quando l’arte incontra il gioiello? Scritta così è una domanda che affiora quando si osserva una collezione o un singolo pezzo di gioielleria, in particolare quelli di alta gioielleria. Dunque, quando l’arte incontra il gioiello? Quando un bracciale, un anello o una collana possono essere considerati opere d’arte? È la stessa domanda che si è posto chi gioielli che sono opere d’arte li disegna e li produce, Carlo Palmiero, uno dei nomi blasonati della gioielleria made in Valenza, Piemonte, Italy. Infatti il gioielliere ha intitolato la sua collezione, presentata a Baselworld 2019, proprio così: Quando l’arte incontra il gioiello (senza punto di domanda). Ma la risposta è: sì, la incontra.

Perché questi gioielli possono essere considerati come piccole (per dimensioni) opere d’arte?

The Curious Parrot: spilla in diamanti bianchi, neri e colorati, zaffiri e pietre semipreziose su oro bianco
The Curious Parrot: spilla in diamanti bianchi, neri e colorati, zaffiri e pietre semipreziose su oro bianco

Innanzitutto si tratta di pezzi unici. Non sono imitabili, hanno un loro inconfondibile stile, per essere realizzati hanno bisogno di manualità esperta, come quella di un pittore che colora con il pennello. E, ancora, sono indiscutibilmente frutto della creatività. E, oltre al design dell’oggetto, anche la scelta delle pietre è frutto di una attitudine creativa: sono diverse e uniche per la loro purezza e la loro qualità. Diamanti bianchi, neri, cognac, azzurri, verdi, gialli, viola, zaffiri che sfumano come colori su una tela in blu, rosa, gialli, topazi reali, tanzaniti, rubelliti, opali, servono a Palmiero come i colori sulla tavolozza. Alessia Mongrando

The Curious Parrot: collier con spilla staccabile in diamanti bianchi, neri e colorati, zaffiri e pietre semipreziose su oro bianco
The Curious Parrot: collier con spilla staccabile in diamanti bianchi, neri e colorati, zaffiri e pietre semipreziose su oro bianco
Tissage Collection: anello in diamanti bianchi e smeraldi su oro bianco
Tissage Collection: anello in diamanti bianchi e smeraldi su oro bianco
Tissage Collection: anello in diamanti bianchi su oro bianco
Tissage Collection: anello in diamanti bianchi su oro bianco
Dancing Soul: collana con anima flessibile, anello e orecchini in diamanti bianchi e zaffiri blu su oro bianco
Dancing Soul: collana con anima flessibile, anello e orecchini in diamanti bianchi e zaffiri blu su oro bianco
Embracing Flowers: anelli in oro bianco e oro rosa con diamanti bianchi, zaffiri colorati e rubellite, tanzanite e ametista centrali
Embracing Flowers: anelli in oro bianco e oro rosa con diamanti bianchi, zaffiri colorati e rubellite, tanzanite e ametista centrali
Galaxy Collection: orecchini in diamanti bianchi e blu su oro bianco
Galaxy Collection: orecchini in diamanti bianchi e blu su oro bianco

Galaxy Collection orecchini in diamanti bianchi e colorati su oro bianco
Galaxy Collection: orecchini in diamanti bianchi e colorati su oro bianco







I 9 vincitori dei Palladio Awards

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A VicenzaOro consegnati i nove Palladio Awards, i premi legati al mondo della gioielleria. Ecco i vincitori ♦︎

Sono definiti gli Oscar del gioiello, ma forse non hanno più necessità di prendere a modello il red carpet cinematografico. I premi a designer, maison e gioiellieri che da cinque anni sono consegnati in occasione di VicenzaOro sono ormai diventati una tradizione a sé. Al Palladio Theater della Fiera di Vicenza, dunque, in apertura di VicenzaOro sono stati premiati i nove vincitori degli Andrea Palladio International Jewellery Awards, che abbracciano progettazione, produzione, retail, comunicazione, della Corporate Social Responsibility e della carriera. Quest’anno la giuria era composta da da Silvana Annicchiarico, direttore Triennale Design Museum, Alba Cappellieri, professore di Design del Gioiello Politecnico di Milano, e Clare Phillips, Curatrice al Victoria and Albert Museum di Londra.

Andrea Palladio International Jewellery Awards January 2018
Andrea Palladio International Jewellery Awards January 2018

Ecco il risultato e la motivazione dei premi:

Best Italian Jewellery Designer: Massimiliano Bonoli

I gioielli di Massimiliano Bonoli si distinguono per la vocazione alla sperimentazione e all’innovazione tanto nei materiali con cui sono realizzati, quanto nelle tecnologie e nelle intersezioni disciplinari. Viene premiata la sua abilità nel guardare ai futuri dell’alta gioielleria.

Armadillo, disegnato da Massimiliano Bonoli per Mattia Cielo
Armadillo, disegnato da Massimiliano Bonoli per Mattia Cielo

Best International Jewellery Designer: Luz Camino

I gioielli di Luz Camino rappresentano l’incontro tra l’armonia delle forme naturali e l’eleganza contemporanea. Natura e bellezza sono interpretati ai massimi livelli.

Orecchini di Luz Camino
Orecchini di Luz Camino a forma di baccello di ebano con turchese, tsavoriti, diamanti in argento e oro

The Best Italian Jewellery Collection: Palmiero

La collezione Underwater World Collection è un omaggio alla perfezione estetica della natura e a quella tecnica della manifattura. Questa collezione prende vita e movimento grazie all’eccellente manifattura orafa e allo studio dei volumi.

Palmiero, collezione Underwater World Collection
Palmiero, anello della Underwater World Collection

The Best International Jewellery Collection: Chanel

La collezione Flying Cloud ha il merito di tradurre in materia preziosa i ricordi della giovane Coco Chanel. Zaffiri, diamanti e metalli preziosi rimandano ai suoi viaggi in Costa Azzurra, alle divise dei marinai, alle crociere sul Flying Cloud, lo yacht appartenuto a Hugh Grosvenor da cui la collezione prende il nome.

CHanel, Flying Cloud collection
Chanel, Flying Cloud collection

The Best Jewellery Communication Campaign: Cartier

How far would you go for love? è una celebrazione dell’amore in piccoli episodi, che rimanda, con qualità e narrativa cinematografica, ad un romanticismo appassionato, coinvolgente come i preziosi Cartier.

Cartier, campagna How far would you go for love?
Cartier, campagna How far would you go for love?

The Best Jewelry Flagship Store: Tiffany, Milano

La nuova location di Tiffany celebra l’eleganza del brand in un palazzo storico di Milano che affaccia su piazza del Duomo. Vetrine scintillanti, custodi di collezioni iconiche e straordinarie opere d’arte contemporanea, mirano a valorizzare le creazioni firmate Tiffany&Co.

Lo store di Tiffany in piazza Duomo, a Milano
Lo store di Tiffany in piazza Duomo, a Milano

 Lifetime Achievement Award: Elsa Peretti

Il premio alla carriera va a una designer visionaria, che ha anticipato i cambiamenti non solo formali ma anche sociali e li ha tradotti in gioielli che hanno definito nuove identità femminili, coraggiose, eleganti e indipendenti.

Elsa Peretti in un abito Halston e con il suo bracciale rigido Bone, 1971
Elsa Peretti in un abito Halston e con il suo bracciale rigido Bone, 1971



Jewellery Corporate Social Responsibility: SeeMe

Un premio alla tenacia di Caterina Occhio per il suo instancabile sostegno alle donne vittime di aggressioni in Tunisia e in Turchia attraverso un simbolo semplice quanto potente: il cuore, per combattere ogni forma di violenza e restituire dignità, speranza e futuro alle donne.

Anello con cuore di SeeMe
Anello con cuore di SeeMe

The Best Communication New Media: VC&A

La creatività di Van Cleef & Arpels viene enfatizzata in un viaggio onirico, L’Arche de Noé racontée par Van Cleef & Arpels – Multisensory Jewellery experience by Robert Wilson – Paris, Hong Kong, New York. Un’esperienza sensoriale che congiunge la migliore tradizione orafa con i nuovi linguaggi della contemporaneità.

Collezione Arche de Noé di Van Cleef & Arpels, pappagalli
Collezione Arche de Noé di Van Cleef & Arpels, pappagalli







Palmiero quattro stagioni



Le quattro stagioni di Palmiero sono piccoli mosaici preziosi ♦︎

Una delle caratteristiche dell’Italia, oltre al buon cibo, all’arte e alla lunga Storia, è il paesaggio. Mari, monti, colline, offrono non solo paesaggi affascinanti, ma anche variabili nel tempo. Alberi, cieli e terreni sono influenzati dalle quattro diverse stagioni che si alternano lentamente, anche se da qualche anno i cambiamenti climatici qualche volta sorprendono. E se il paesaggio è una delle caratteristiche più ammirate da chi visita l’Italia, perché non unire la bellezza della natura alla bellezza del gioiello? È partito da questa considerazione Carlo Palmiero, uno dei grandi gioiellieri italiani che si è affermato nel mondo partendo da Valenza.

Tempo fa Palmiero ha messo a punto una collezione dedicata, appunto, alle quattro stagioni: primavera, estate, autunno e inverno. È una collezione composta da pochi pezzi: due diverse paia di orecchini per ogni periodo dell’anno, a cui si aggiunge un orologio-gioiello (ma segnano le ore, non le stagioni). Presentata di recente sul mercato asiatico, non a caso la collezione è accostata ai componimenti giapponesi haiku, una sorta di poesia che si completa in poche parole, ma dense di emozioni. Gli orecchini sono realizzati in oro, diamanti e zaffiri colorati, in superfici di 9 centimetri quadrati, anche in versione con pendenti. Le pietre incastonate a pavé servono a dipingere piccoli quadretti, come in un mosaico. Un albero su un prato fiorito, il ghiaccio e la neve, le foglie rosse che cadono: lo stesso paesaggio muta con lo scorrere del tempo. Piccole opere di virtuosismo orafo che offrono, in questo caso anche uno spunto di quasi filosofica riflessione. Alessia Mongrando





Palmiero, orecchini Estate pendenti. Oro bianco, diamanti e zaffiri
Palmiero, orecchini Estate pendenti. Oro bianco, diamanti e zaffiri

Orologio Estate
Orologio Estate
Orecchini Inverno
Orecchini primavera
Orecchini Inverno
Orecchini Inverno
Orecchini estate
Orecchini estate

Orecchini autunno
Orecchini autunno







Le piume di Palmiero

I pavoni di Palmiero, virtuosismo orafo per gioielli che sono opere d’arte.

«L’artista del gioiello contemporaneo», come si definisce Carlo Palmiero, ha creato un nuovo pezzo che vale la pena di descrivere. Si tratta di un pendente a forma di ciambella. La superficie del gioiello ideata alla Maison di Valenza è un intricato e voluttuoso rincorrersi di linee, che ricordano in qualche modo certe decorazioni orientali, con curve e volute. Queste strisce di metallo, oro, sono ricoperte da un pavé di pietre preziose: diamanti di diversi colori, bianchi e gialli, e zaffiri blu, azzurri e rosa. Un lavoro da virtuosi della tecnica orafa di cui Palmiero può giustamente pavoneggiarsi. E non per modo di dire: la ciambella riserva un altra sorpresa, perché questo piccolo intreccio di oro e pietre rappresenta la figura di un pavone. «Questa spilla / ciondolo di pavone simboleggia lo spirito riflessivo che si trova in tutti noi», ha commentato Palmiero su Facebook. Accanto al Pavone a forma di ciambella, c’è una spilla in cui il pavone dispiega le ali, e della stessa serie fa parte anche un anello, un piccolo miracolo di oreficeria. I gioielli si aggiungono ai pezzi che fanno già parte della collezione Animali, in cui una linea è dedicata al pavone. Lavinia Andorno

Pendente Pavone con le ali chiuse
Pendente Pavone con le ali chiuse
Pavone con zaffiri e diamanti by Palmiero
Pavone con zaffiri e diamanti by Palmiero
Anello Pavone
Anello Pavone
Pavone con le ali aperte
Spilla Pavone con le ali aperte

Palmiero sboccia con Roseto

Dopo un’intera collezione dedicata al mare Palmiero torna a ispirarsi alla flora e, con i suoi famosi pavé, celebra i fiori. La potenza comunicativa è la stessa della collezione Underwater World (https://gioiellis.com/palmiero-en-tremblant/), ma in questo caso le perle baby Akoya, disposte in modo da imitare le onde impetuose del mare, lasciano il posto a un mare di pietre preziose: zaffiri, tormaline e ametiste rappresentano la farfalla posata su un fiore della collezione Winged Flowers. La forza della natura si esprime anche in un intreccio di rami dorati, coperti da diamanti bianchi purissimi che si attorcigliano intorno al dito come i gambi di un Roseto, che è il nome della linea di anelli. E ancora, Wild Flowers, i fiori di campo con petali leggermente mossi dal vento che circondano vivaci pistilli, composti da luminosi zaffiri di taglio briolette. Infine, un prezioso bouquet si appoggia dolcemente su più dita, secondo il nuovo trend nella gioielleria contemporanea. Ed è subito Floral Treasures. Matilde de Bounvilles

Winged Flowers, anello in oro bianco 18 carati con diamanti, zaffiri, tormaline e ametiste
Winged Flowers, anello in oro bianco 18 carati con diamanti, zaffiri, tormaline e ametiste
Winged Flowers, anello in oro bianco 18 carati con diamanti, zaffiri e citrino ametiste
Winged Flowers, anello in oro bianco 18 carati con diamanti, zaffiri e citrino ametiste
Roseto, anelli in oro bianco e rosa 18 carati con diamanti e zaffiriblu
Roseto, anelli in oro bianco e rosa 18 carati con diamanti e zaffiriblu
Wildflowers, anelli in oro bianco e rosa 18 carati con diamanti e zaffiri briolette blu, rosa e gialli
Wildflowers, anelli in oro bianco e rosa 18 carati con diamanti e zaffiri briolette blu, rosa e gialli
Floral Treasures, anello in oro bianco 18 carati con diamanti e zaffiri
Floral Treasures, anello in oro bianco 18 carati con diamanti e zaffiri

Palmiero en Tremblant

Collezione Tremblant di Palmiero. Per chi non lo sapesse, en tremblant è un tipo di montatura che, come suggerisce il nome, rende leggermente flessibili, oscillanti (tremanti) le pietre montate su piccole molle. Insomma, come tanti piccoli fiori su un prato che possono muoversi al vento. Con questa collezione Palmiero propone tre ricchi anelli composti da capolini di pavé-con diamanti e pietre preziose. Oro bianco con diamanti, rubini e zaffiri compongono tre pezzi degni di essere ammirati: li vedete in questa pagina. A proposito, la tecnica e il raffinato design del brand di Valenza hanno conquistato una delle più famose e prestigiose rassegne di gioielleria del Medio Oriente, Jewellery Arabia. Palmiero ha vinto il premio come miglior Jewellery Design. «Abbiamo creato pezzi su misura per i principi arabi, donne russe e perfino il Sultano del Brunei. Tendiamo a mantenere i numeri di pezzi in produzione bassi per assicurarsi che siano speciali», ha spiegato il fondatore della Maison, Carlo Palmiero. «Sono incredibilmente appassionato di arte. Forse ha a che fare con il mio sangue italiano e il fatto che l’Italia ha una grande storia di arte. Era quindi naturale per Palmiero creare prodotti che rendono omaggio ad alcuni dei grandi artisti del mondo: Picasso, Mondrian, Van Gogh, Matisse. I miei artisti preferiti sono Kandinsky, che usa un sacco di colori per esprimere emozioni, così come Caravaggio». Matilde de Bounvilles

Anello firmato Palmiero
Collezione Underwater World, l’anello firmato Palmiero che ha vinto il Middle East Best Theme Jewellery 2015 Award
Luca Plamiero (a sinistra) con Carlo Palmiero (a destra)
Luca Plamiero (a sinistra) con Carlo Palmiero (a destra)
Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e rubini
Anello in oro bianco e rubini
Anello con diamanti, rubini e zaffiri
Anello con diamanti, rubini e zaffiri

Palmiero wild

È un Mondo Sommerso quello della nuova collezione di Palmiero presentata a Baselworld: forme morbide e pietre dai toni degli abissi con diamanti incolore, zaffiri blu, viola e rosa e ancora tormaline verdi e azzurre per evocare la vita che si muove nel mare. Dai pesci alle meduse ai coralli è la magia della natura che da sempre ispira Carlo Palmiero e assume ogni anno nuove forme e dimensioni in gioielli in edizione limitata. Succede anche nella terraferma con gli orecchini e l’anello Pavone dai colori più vivaci che mai. M.d.B.

MondoSommerso anello
MondoSommerso anello
Mondo sommerso, anello con diamanti incolte e zaffiri
Mondo sommerso, anello con diamanti incolte e zaffiri
 Mondo sommerso, anello con diamanti incolore, zaffiri colorati e pietre preziose
Mondo sommerso, anello con diamanti incolore, zaffiri colorati e pietre preziose
Mondo sommerso, la sagoma di un pesce
Mondo sommerso, la sagoma di un pesce
Palmiero, orecchini Pavone
Palmiero, orecchini Pavone
Palmiero, anello Pavone
Palmiero, anello Pavone

Reportage: Baselworld dietro le quinte

Dai nostri inviati a Baselworld

[wzslider]La grande fiera del gioiello e dell’orologeria, Baselworld, dietro le quinte. Con qualche malumore, una discreta soddisfazione e molte curiosità. Dal punto di vista del trend per la gioielleria, grande riscoperta dello smalto, conferma delle dimensioni maxi, ricerca del gusto orientale, quindi con una lavorazione molto elaborata, a volte con qualche eccesso.

Il mercato: Baselworld riflette lo stato dell’economia mondiale. A Basilea è un concentrato di buyers, curiosi, appassionati del lusso. Il primo dato certo è che il mercato non è in crisi. Sia orologi che gioielli si vendono ancora. Solo che non si vendono esattamente come prima della grande crisi dell’economia mondiale, anche se vanno meglio di un paio di anni fa. Il grande interrogativo, piuttosto, è la tenuta del mercato asiatico, un punto di sbocco di molte aziende del settore. Hong Kong (che a Basilea ha un intero padiglione dedicato ai produttori locali) ha diminuito gli acquisti, così come il mercato cinese. Però diminuire non significa zero, ma  che il numero di pezzi è in calo rispetto al boom degli anni scorsi. D’altra parte, operatori asiatici a Baselworld se ne sono visti parecchi per gli stand, dove erano attesi con ansia dalle aziende. «Gli appuntamenti non mancano, per fortuna», racconta Silvia Prandoni, marketing manager di Italian Design, «Baselworld rimane uno dei punti di riferimento per il settore, come l’appuntamento di Las Vegas». Non tutto, però, è filato liscio. «La fiera funziona, ma è incredibile che ci facciano pagare a parte la connessione wi-fi, oltretutto solo limitata a cinque utenti», protesta un operatore, che chiede di rimanere anonimo. «Con quello che costa essere presenti qui il collegamento a internet potevano anche includerlo nel prezzo». Per il resto, il grande palazzo progettato dagli architetti Herzog & de Meuron, inaugurato lo scorso anno funziona bene.

Impressioni raccolte in due giorni di maratona tra gli stand: grande successo per alcuni, per esempio Pesavento o Palmiero, desolatamente vuoti altri. Ma, in media, abbiamo raccolto una discreta soddisfazione. Di sicuro, per i giornalisti l’organizzazione di Baselworld è impeccabile e sarebbe bello fosse imitata da altri enti fieristici: materiale a disposizione, area riservata con connessione wi-fi (per l’invidia degli espositori), ristoro gratuito a getto continuo, abbondanza di informazione. Per i giornalisti il gioiello più ammirato è stato il media center. Matilde de Bounvilles, Federico Graglia

 

 

 

 

ukReport: Baselworld behind the scenes

From our correspondents at Baselworld

The largest exhibition of jewelery and watch behind the scenes. With some bored, a decent satisfaction and a lot of curiosity. From the point of view of the trend for jewelry, enamel great discovery, confirmation of the size maxi search of oriental taste, so working with a very elaborate, sometimes with some excess.

The market: Baselworld reflects the state of the world economy. It is a concentration of buyers, curious, passionate about luxury. The first fact is that the market is not in crisis. Both watches jewelry that they sell more. They just do not sell like before the great crisis of the world economy, even if they go better than a couple of years ago. The big question, though, is the seal of the Asian market, an outlet point for many companies in the industry. Hong Kong (which in Basel has an entire hall dedicated to local producers) decreased purchases, as well as the Chinese market. But decrease does not mean zero, but that the number of items is lower than in the boom of recent years. On the other hand, Asian operators at Baselworld if they are seen in several booths, where they were eagerly awaited by the companies. “The events there, luckily,” says Silvia Prandoni, marketing manager of Italian Design, “Baselworld remains a point of reference for the sector, such as the appointment of Las Vegas.” Not everything, however, went smoothly. “The show works, but it’s amazing that we do have to pay part of the free wi- fi, plus only limited to five users,” a protest operator, who asked to remain anonymous. “With what it costs to be present here the connection to the internet could also include it in the price”. For the rest, the great building designed by architects Herzog & de Meuron, opened last year works well.

Impressions gathered in a two-day marathon in the stands : great success for some, for example Pesavento or Palmiero, desolately empty others. But, on average, we have collected a fair satisfaction. Of course, for the organization of journalists Baselworld is impeccable and it would be nice to be imitated by other trade fair organizers : material available, reserved area with free wi- fi (to the envy of exhibitors), free refreshments in a continuous stream, abundance information. For journalists the jewel was the most admired media center.

france-flagReportage: Baselworld dans les coulisses

De nos correspondants à Baselworld

La plus grande exposition de bijoux et de montres dans les coulisses. Avec un peu de mécontentement, une satisfaction décent et une certaine curiosité. Du point de vue de la tendance pour les bijoux, l’émail grande découverte, la confirmation du maxi recherche taille de goût oriental, afin de travailler avec un très élaborée, parfois avec un certain excès.

Le marché : Baselworld reflète l’état de l’économie mondiale. Il s’agit d’une concentration des acheteurs, curieux, passionnés de luxe. Le premier fait est que le marché n’est pas en crise. Les deux montres bijoux qu’ils vendent plus. Ils ne vendent pas comme avant la grande crise de l’économie mondiale, même si elles vont mieux que il ya quelques années. La grande question, cependant, est le sceau du marché asiatique, un point pour de nombreuses entreprises de l’industrie de sortie. Hong Kong (qui à Bâle dispose d’un hall entièrement dédié aux producteurs locaux) diminué des achats, ainsi que le marché chinois. Mais la diminution ne signifie pas nulle, mais que le nombre d’éléments est inférieur à celui de la flèche de ces dernières années. D’autre part, les opérateurs asiatiques à Baselworld si elles sont considérées dans plusieurs stands, où ils étaient très attendues par les entreprises. “Les événements là-bas, heureusement”, explique Silvia Prandoni, directeur du marketing du design italien,” Baselworld reste un point de référence pour le secteur, comme la nomination de Las Vegas. “Pas tout, cependant, s’est bien déroulée. «Le spectacle fonctionne, mais il est étonnant que nous ne devons payer une partie de la wi-fi gratuit, plus seulement limité à cinq utilisateurs,” dit un opérateur, qui a demandé à rester anonyme. “Avec ce qu’il en coûte d’être présent ici la connexion à l’Internet pourrait également inclure dans le prix.” Pour le reste, le grand bâtiment conçu par les architectes Herzog & de Meuron, ouvert l’année dernière fonctionne bien.

Impressions recueillies dans un marathon de deux jours dans les stands: grand succès pour certains, par exemple Pesavento ou Palmiero, d’autres désolation vides. Mais, en moyenne, nous avons recueilli une satisfaction équitable. Bien sûr, pour l’organisation de journalistes Baselworld est impeccable et il serait agréable d’être imité par d’autres organisateurs de foires : le matériel disponible, la zone réservée avec une connexion wi-fi (à l’envie des exposants), des rafraîchissements gratuits dans un flux continu, l’abondance information. Pour les journalistes le bijou était le centre le média le plus admiré.

german-flagBericht: Baselworld hinter den Kulissen

Von unserem Korrespondenten auf der Baselworld

Die größte Ausstellung von Schmuck und Uhren hinter den Kulissen. Mit etwas Unzufriedenheit, eine anständige Zufriedenheit und etwas Neugier. Aus der Sicht der Trend für Schmuck, Emaille große Entdeckung, Bestätigung der Größe Maxi Suche nach orientalischen Geschmack, so dass die Arbeit mit einem sehr aufwendig, manchmal mit einem gewissen Übermaß.

Der Markt : Baselworld spiegelt den Zustand der Weltwirtschaft. Es ist eine Konzentration der Käufer, neugierig, leidenschaftlich über Luxus. Die erste Tatsache ist, dass der Markt nicht in der Krise. Beide Uhren -Schmuck, dass sie mehr verkaufen. Sie wissen nur nicht verkaufen wie vor der großen Krise der Weltwirtschaft, auch wenn sie besser als ein paar Jahren zu gehen. Die große Frage ist jedoch, die Dichtung des asiatischen Marktes, eine Austrittspunkt für viele Unternehmen in der Branche. Hong Kong (die in Basel hat eine ganze Halle gewidmet, um lokalen Produzenten) verringerte Einkäufe, sowie in den chinesischen Markt. Aber Rückgang bedeutet nicht Null ist, sondern dass die Anzahl der Elemente geringer als in der Boom der letzten Jahre ist. Auf der anderen Seite, asiatische Betreiber auf der Baselworld, wenn sie in mehreren Kabinen, wo sie eifrig von den Unternehmen erwartete gesehen. “Die Ereignisse dort, zum Glück”, sagt Silvia Prandoni, Marketing Manager von Italian Design “Baselworld bleibt ein Bezugspunkt für die Branche, wie die Ernennung von Las Vegas.” Nicht alles ging aber reibungslos. “Die Show funktioniert, aber es ist erstaunlich, dass wir nicht haben, einen Teil der kostenlose Wi-Fi, zuzüglich nur zu fünf Benutzer beschränkt,” Protest ein Operator, der anonym bleiben wollte. “Mit dem, was es kostet, hier anwesend zu sein, die Verbindung mit dem Internet könnte auch sie in den Preis.” Für den Rest, der große Bau der Architekten Herzog & de Meuron, im vergangenen Jahr eröffnet konzipiert funktioniert gut.

Impressionen gesammelt in einem Zwei -Tage- Marathon in der steht : großer Erfolg für einige, zum Beispiel Pesavento oder Palmiero, trostlos leer andere. Aber im Durchschnitt wir einen fairen Zufriedenheit gesammelt haben. Natürlich, für die Organisation von Journalisten Baselworld ist einwandfrei, und es wäre schön, von anderen Messeveranstaltern nachgeahmt werden : Material zur Verfügung, reservierten Bereich mit kostenlosem Wi -Fi (an den Neid der Aussteller), kostenlose Erfrischungen in einem kontinuierlichen Strom, Überfluss Informationen. Für Journalisten das Schmuckstück war der am meisten bewunderte Media Center.

flag-russiaДоклад: Baselworld за кулисами

От наших корреспондентов на выставке Baselworld

Крупнейшая выставка ювелирных изделий и часов за кулисами. С некоторым недовольством, достойной удовлетворения и любопытством. С точки зрения тенденции на ювелирные изделия, эмаль великое открытие, подтверждение размера макси поисках восточной вкус, поэтому работать с очень сложными, иногда с некоторым избытком.

Рынок : Baselworld отражает состояние мировой экономики. Это концентрация покупателей, любопытная увлечены роскоши. Первый факт, что рынок не находится в кризисе. Оба часы украшения, которые они продают больше. Они просто не продавать, как до великого кризиса мировой экономики, даже если они идут лучше, чем пару лет назад. Большой вопрос, однако, заключается в печать на азиатском рынке,точка выхода для многих компаний в этой отрасли. Гонконг (который в Базеле имеет весь зал, посвященный местных производителей) снизился покупки, а также на китайский рынок. Но снижение не означает ноль, но это количество элементов меньше, чем в стреле последних лет. С другой стороны, азиатские операторы на выставке Baselworld, если они видели в нескольких киосках, где они были долгожданные компаниями. “События там, к счастью,” говорит Сильвия Prandoni, менеджер итальянского дизайна маркетинг,” Baselworld остается точкой отсчета для сектора, таких как назначение Лас-Вегасе “.Не все, однако, шло гладко. “Шоу работает, но это удивительно, что мы должны заплатить часть Бесплатный Wi-Fi, а также ограничивается только пяти пользователей,”оператор протеста, пожелавший остаться неизвестным.” С чего это стоит, чтобы присутствовать здесьподключение к Интернету могут также включать его в цену “. Для остальных,большое здание по проекту архитекторов Herzog & де Мерон, открытых в прошлом году хорошо работает.

Впечатления собрались в двухдневном марафоне на трибунах : большой успех для некоторых, например Песавенто или Palmiero, безутешно пустые другие. Но, в среднем, мы собрали справедливое удовлетворение. Конечно, для организации журналистов Baselworld безупречно и было бы неплохо для подражания другими организаторов выставок : материал, доступный, зарезервированная зона с бесплатным Wi-Fi (на зависть экспонентов), бесплатные напитки в виде непрерывного потока, численности информация. Для журналистов жемчужина была наиболее почитаемых медиа-центр.

spagna-okReportage: Baselworld detrás de las escenas

De nuestros corresponsales en Baselworld

La mayor exposición de joyas y relojes detrás de las escenas. Con un poco de descontento, una satisfacción decente y algo de curiosidad. Desde el punto de vista de la tendencia de la joyería, esmalte gran descubrimiento, la confirmación de la búsqueda maxi tamaño de sabor oriental, por lo que trabajar con un muy elaborado, a veces con un poco de exceso.

El mercado : Baselworld refleja el estado de la economía mundial. Se trata de una concentración de los compradores, curiosos, apasionados por el lujo. El primer hecho es que el mercado no está en crisis. Ambos relojes joyas que se venden más. Ellos simplemente no se venden como antes de la gran crisis de la economía mundial, incluso si van mejor que hace un par de años. La gran pregunta, sin embargo, es el sello del mercado asiático, un punto de salida para muchas compañías en la industria. Hong Kong (que en Basilea tiene todo un pabellón dedicado a los productores locales) disminuyeron las compras, así como el mercado chino. Pero la disminución no significa cero, pero que el número de elementos es menor que en el boom de los últimos años. Por otro lado, los operadores asiáticos en Baselworld si son vistos en varios stands, donde se esperaba con ansia por las empresas. “Los acontecimientos allí, por suerte”, dice Silvia Prandoni, gerente de marketing de diseño italiano, “Baselworld sigue siendo un punto de referencia para el sector, tales como el nombramiento de Las Vegas. “No todo, sin embargo, se desarrolló sin contratiempos. “El programa funciona, pero es increíble que nosotros tenemos que pagar parte de la conexión wi- fi, además sólo se limita a cinco usuarios “, un operador de la protesta, que pidió permanecer en el anonimato. “Con lo que cuesta estar presente aquí la conexión a Internet también podría incluirlo en el precio”. Por lo demás, el gran edificio diseñado por los arquitectos Herzog & de Meuron, inaugurado el año pasado funciona bien.

Impresiones recogidas en un maratón de dos días en las gradas : gran éxito para algunos, por ejemplo Pesavento o Palmiero, otros desolado vacíos. Pero, en promedio, hemos recogido una satisfacción equitativa. Por supuesto, para la organización de periodistas Baselworld es impecable y que sería bueno para ser imitado por otros organizadores de ferias comerciales : Área de materiales disponibles, reservadas con conexión wi -fi (para envidia de los expositores), refrescos gratis en un flujo continuo, abundancia información. Para los periodistas que la joya era el más admirado del centro multimedia.