orario

I pezzi unici di Antonella Ferrara




Oro, argento, pietre naturali e perle, con l’ambizione di diventare sculture da indossare. Sono il frutto del lavoro di Antonella Ferrara, che ha alle spalle una lunga (35 anni) attività. Dopo aver studiato scultura orafa in Milano, Antonella Ferrara crea gioielli nel suo studio-laboratorio. Al centro del suo universo creativo è significativa la realizzazione di microsculture che utilizzano gemme e opali. Sono tutti pezzi unici con elementi decorativi, figurativi, che evocano simbologie moderne e rimandi storici e costituiscono un segmento tematico della sua produzione, legata all’esperienza artistica.

Anello in oro con rubino
Anello in oro con rubino

Collane, bracciali, orecchini, anelli e spille sono ispirate a temi di largo respiro, come la collezione Galaxia, oppure Tesori del Mare, Ancestralia, ma anche le Meraviglie della Terra. Un esempio delle fonti di ispirazione è il medaglione in madreperla con una figura di fantasia e ispirato all’elemento mitologico della divinità greca Aschepio, in latino Esculapio, simbolo delle scienze sanitarie e della sapienza.

Collana con pendente in argento e oro, smalto
Collana con pendente in argento e oro, smalto
Anello con diamanti e perla scaramazza
Anello con diamanti e perla scaramazza
Orecchini Ethnos con oro e perle
Orecchini Ethnos con oro e perle
Medaglione con oro e madreperla
Medaglione con oro e madreperla
Orecchini con gocce di opale e oro sabbiato
Orecchini con gocce di opale e oro sabbiato

Anello di Antonella Ferrara
Anello di Antonella Ferrara







I gioielli dell’antico Egitto a Vicenza




Anche le donne dell’antico Egitto indossavano bracciali, collane e anelli, che spesso erano associati ad amuleti. Ora alcuni dei gioielli di quella cultura che continua ad affascinare a distanza di migliaia di anni sono raccolti in una mostra (dal 23 dicembre 2022 al 7 maggio 2023) al Museo del Gioiello di Vicenza. Nelle sale del museo la mostra espone scarabei, fiori di loto o il tipico occhio di Horo in forma di amuleto, collane e bracciali in terracotta, fili di perle e anelli d’avorio, sigilli con il nome del faraone. Sono gioielli che erano comunemente utilizzati, come testimoniano dipinti, rilievi e l’analisi del corredo di alcune mummie. Insomma, gli antichi egizi erano vanitosi quanto gli esseri umani oggi.

Amuleto Occhio di Horo
Amuleto Occhio di Horo

E la mostra intitolata Gioielli e Amuleti. La bellezza nell’Antico Egitto, curata dal direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, con la collaborazione dei curatori del Museo Paolo Marini e Cédric Gobeil, è un’occasione interessante per scoprire il gusto di quell’epoca per i monili. Lo spazio museale, gestito da Italian Exhibition Group (la società che organizza Vicenzaoro) assieme al Comune di Vicenza si trova all’interno della Basilica Palladiana, nel centro della città, e abitualmente raccoglie una mostra permanente con gioielli che hanno fatto la storia, oltre a eventi temporanei.

Interno del Museo del Gioiello
Interno del Museo del Gioiello

Orari di visita Museo del Gioiello
dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00
sabato e domenica dalle 10:00 alle 18:00.
www.museodelgioiello.it

Un'immagine della mostra al Museo del Gioiello
Un’immagine della mostra al Museo del Gioiello
Locandina della mostra Gioielli e amuleti. La bellezza nell’Antico Egitto
Locandina della mostra Gioielli e amuleti. La bellezza nell’Antico Egitto
L'esposizione permanente al Museo del Gioiello di Vicenza
L’esposizione permanente al Museo del Gioiello di Vicenza
Maschera funeraria esposta al Museo Egizio di Torino, dettaglio
Maschera funeraria esposta al Museo Egizio di Torino, dettaglio






In mostra i bottoni trasformati in bijoux-design da Lea Stein




La francese Lea Stein è considerata una designer innovativa nel campo dei gioielli in materiale plastico. Alla designer è dedicata una mostra al Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona), che descrive il suo percorso creativo.

Lea Stein, spilla Tenniste. Foto: Luigi Briselli
Lea Stein, spilla Tenniste. Foto: Luigi Briselli

Lorena Taddei, antiquaria milanese, ha fatto da trait d’union fra l’artista e il museo. Direttamente dall’archivio parigino di Lea Stein sono così pervenuti a Casalmaggiore centinaia di pezzi mai esposti prima: le spille più rare, fra cui le strabilianti serigrafate, gli oggetti di tabletterie (alcuni dei quali creati per la Maison Guerlain), bracciali, anelli, collane e bottoni.

Spilla Sacha. Foto: Luigi Briselli
Spilla Sacha. Foto: Luigi Briselli

Proprio da un bottone parte l’avventura sentimentale, e poi anche professionale, di Lea e Fernand Steinberger: si incontrano per caso, lui si complimenta per un originale bottone che lei indossa. Solo alcuni anni dopo quell’incontro, però, i due si ritrovano e possono unire le loro vite e le loro passioni. Nata nel 1936 a Parigi da famiglia ebrea di origine polacca e sfuggita agli orrori della guerra, Lea Stein ha iniziato la produzione delle sue spille negli anni Sessanta: i collezionisti conoscono i suoi personaggi (la Ballerina, Carmen, la Tuffatrice…) e gli animali (il cane Ric, il gatto Gomina, la famosa Volpe…), realizzati nelle più curiose e affascinanti fantasie con fogli di acetato di cellulosa, tagliati e sovrapposti dal marito Fernand con una tecnica da lui stesso inventata e ancora segreta.

Spilla Pavone. Foto: Luigi Briselli
Spilla Pavone. Foto: Luigi Briselli

L’originalità dei suoi pezzi è quindi affidata a questa ricetta geniale ed è garantita dai fermagli di chiusura a coda di rondine sui quali è incisa la scritta Lea Stein – Paris.

Spilla Marcelle. Foto: Luigi Briselli
Spilla Marcelle. Foto: Luigi Briselli

La mostra resterà aperta fino al 16 febbraio 2020 nella Sala Zaffanella del museo ed è curata da Lorena Taddei, in collaborazione con Roberto Cavaglià, Elisabetta Ghidini e Paolo Zani, e con le foto di Luigi Briselli. Traduzioni di Silvia Tomasoni.

Museo del Bijou
Via Porzio 9, Casalmaggiore (Cremona)
Orario: da martedì a sabato: 10.00-12.00 / 15.00 – 18.00; domenica e festivi: 15.00- 19.00
Ingresso: intero 3, euro; ridotto 2,50

Spilla Becassine. Foto Luigi Briselli
Spilla Becassine. Foto Luigi Briselli
Spilla Cicala. Foto Luigi Briselli
Spilla Cicala. Foto Luigi Briselli
Spilla Clown. Foto Luigi Briselli
Spilla Clown. Foto Luigi Briselli
Spilla Demoiselle Volage. Foto Luigi Briselli
Spilla Demoiselle Volage. Foto Luigi Briselli

Spilla Helene Sabot. Foto Luigi Briselli
Spilla Helene Sabot. Foto Luigi Briselli







A Venezia in mostra la storia dei Serpenti Bulgari





A guardare Venezia dall’alto il Canal Grande ha la forma sinuosa di un serpente. Quindi, quale luogo migliore della città Lagunare per una mostra dedicata ai serpenti di Bulgari? Dal 4 dicembre 2019 al 1 marzo 2020 Venezia, al Fondaco dei Tedeschi ospita una mostra dedicata all’iconico gioiello della Maison romana, ora parte del gruppo Lvmh.

Bulgari, Serpenti, particolare
Bulgari, Serpenti, particolare

La mostra è organizzata da Bulgari o, meglio con il suo marchio Bvlgari e T Fondaco dei Tedeschi by DFS, il lifestyle department store nel cuore di Venezia. La mostra si intitola Bvlgari Serpenti – Myth and Mastery e racconta storia e aspetti inediti dei gioielli che hanno affascinato tante donne, comprese dive come Liz Taylor.

Pubblicità di Bulgari con Liz Taylor
Pubblicità di Bulgari con Liz Taylor

L’esposizione è organizzata negli ambienti dell’Event Pavilion, al quarto piano del Fondaco e comprende un excursus delle celebri creazioni Serpenti Bvlgari, dai primi modelli più stilizzati realizzati con la tecnica Tubogas fino a quelli più realistici con scaglie in oro o rivestite di smalti policromi evidenzierà. Una evoluzione che continua ancora.

Su cinque totem sono installate immagini di scatti di grandi fotografi che hanno immortalato muse del mondo del cinema e della moda con indosso creazioni Bvlgari Serpenti di ieri e di oggi. Su video panel, un’antologia di immagini storiche e di opere d’arte ispirate al mito del serpente completerà il racconto offrendo un punto di incontro e riflessione nelle diverse culture del mondo. Tutto intorno, il motivo delle scaglie del serpente avvolgerà il visitatore favorendo l’immersione in un affascinante universo fatto di bellezza, creatività e maestria artigianale.

Serpenti bracelet in gold with jade, rubies and diamonds, 1968 Orologio-bracciale Serpenti in oro con giada, rubini e diamanti, 1968 BVLGARI Heritage Collection
Serpenti bracelet in gold with jade, rubies and diamonds, 1968 Orologio-bracciale Serpenti in oro con giada, rubini e diamanti, 1968. BVLGARI Heritage Collection

Emblema di seduzione, rinascita e trasformazione, il simbolo del serpente si intreccia da secoli con la storia dell’umanità, catturandone l’immaginario a Oriente come a Occidente. Fin dall’antichità, la capacità dell’animale di rinnovarsi cambiando pelle, di rimanere in contatto con la terra e al tempo stesso elevarsi da essa, di avvolgersi sinuosamente o di sconfiggere minacciosi predatori ha alimentato miti e leggende ispirando la produzione artistica in molteplici campi.

Bvlgari advertising campaign form the 1970s
Bvlgari advertising campaign form the 1970s

Negli Anni Quaranta, Bvlgari ha colto la forza espressiva di questo segno così suggestivo reinterpretandolo per la prima volta in gioielleria con flessuosi orologi-bracciale divenuti, decade dopo decade, icone della sua creatività.

I bracciali-orologio a forma di serpente di Bvlgari sono diventati un punto di riferimento della gioielleria. Sono caratterizzati dal quadrante incastonato nella testa, tempestata di gemme e con il cinturino dorato che avvolge il polso.

Serpenti bracelet-watch in gold with green enamel, emerald and diamonds, ca. 1965
Serpenti bracelet-watch in gold with green enamel, emerald and diamonds, ca. 1965

L’origine dei primi bracciali-orologio è legata all’uso della tecnica tubogas di Bvlgari. I primi esemplari risalgono alla fine degli anni Quaranta ed erano a forma di serpente altamente stilizzato con spirali realizzate sia nella tipica tubogas, sia in maglia d’oro che avvolgeva il polso. La cassa dell’orologio e il quadrante, solitamente quadrati o rettangolari, erano posti a una estremità così da evocare la testa del serpente. L’elegante sobrietà di queste creazioni fu un successo immediato negli anni post guerra, quanto la rinascita economica in Europa doveva ancora arrivare e i pezzi vistosi non erano né adatti né abbordabili. Perciò, si sono rilevati accessori ricercati con una funzione, in sintonia con il desiderio femminile di apparire con un ornamento distintivo a discapito dei vincoli monetari che le circondavano.

Serpenti bracelet-watch in gold with polychrome enamel and emeralds, ca. 1967
Serpenti bracelet-watch in gold with polychrome enamel and emeralds, ca. 1967

Negli anni successivi, questo genere di orologio si è visto in versioni sempre più varie e interessanti esplorando qualsiasi tipo di forma per quanto riguarda la cassa e il quadrante: rotonda, quadrata, ottagonale, a pera e dai bordi smussati, con o senza lunetta di diamanti. La cassa era posizionata alla fine o al centro del bracciale in tubogas a spirale, ed era esso stesso realizzato in ogni possibile variante: acciaio, acciaio annerito o in una combinazione di oro e acciaio. Il meccanismo era sempre di alta qualità: Audemars Piguet, Jaeger LeCoultre, Movado e Vacheron Constantin solitamente personalizzavano i loro meccanismi per Bvlgari, il logo di colui che personalizzava il movimento, appariva accanto al logo sul quadrante.

La seconda metà degli anni Cinquanta vide i primi modelli in cui il serpente era reso in maniera realistica, affermando la connessione con la tradizione antica in modo più esplicito. Negli orologi a forma di serpente di Bvlgari di quel periodo, la cassa dell’orologio era nascosta nella testa del serpente e il quadrante giaceva sotto una copertura a cerniera nella parte superiore e centrale della testa.

Numerosi elementi di manifattura particolarmente elaborati formavano il corpo: ogni maglia era realizzata a mano in lamina d’oro ed erano fissate tra loro con perni d’oro saldati o, nel caso delle versioni smaltate, avvitate. L’anima era attraversata da una molla fatta in oro bianco che assicurava una perfetta flessibilità.

Composit of Serpenti bracelet-watches from the 1960s, Bvlgari Heritage Collection
Composit of Serpenti bracelet-watches from the 1960s, Bvlgari Heritage Collection

I primi modelli animalier furono realizzati esclusivamente in oro giallo con le teste e le code in platino e decorate con diamanti. L’orologio di Elizabeth Taylor, immortalato al polso dell’attrice in una fotografia fatta sul set di Cleopatra nel 1962, ne costituisce un magnifico esempio. La testa del serpente è in pavé di diamanti con gli occhi in smeraldo impreziosita da una cresta fatta di diamanti a forma marchese. Naturalmente, negli anni successivi furono prodotte numerosi varianti, anche senza l’orologio stesso. Il corpo del serpente è sempre stato in oro ma le piccole squame del serpente dei primi modelli si sono trasformate in più grandi, adornate con decorazioni di diamanti poligonali o con smalto multicolore nelle più svariate e sgargianti combinazioni tra cui turchese e bianco, rosso e giallo, verde, rosso, nero e celeste e così via. Di queste varianti, per il modello Harlequin, così chiamato poiché era caratterizzato da quattro colori, erano necessarie in media duecento ore di lavoro, essendo più lungo da realizzare poiché era necessario che ogni pigmento smaltato fosse cotto separatamente.

Pubblicità Bvlgari degli anni Settanta
Pubblicità Bvlgari degli anni Settanta

La procedura di smaltamento delle cavità poligonali che trasformava le squame era un processo che richiedeva una lunga e paziente preparazione di tre giorni: la molatura del vetro colorato, la decantazione delle polveri, il lavaggio, l’applicazione, la cottura, il raffreddamento e la finitura. Furono adottate con successo anche le pietre dure come il corallo, turchese, lapislazzuli o giada per creare le squame, generando sempre combinazioni cromatiche di forte impatto. Per completare una linea così intricata, diverse pietre furono usate per simulare gli occhi del serpente. Furono usati diamanti gialli o colorati, rubini, zaffiri e smeraldi con forma a pera, marchese o circolari.

Amanda Wellsh by Gian Paolo Barbieri, 2016
Amanda Wellsh by Gian Paolo Barbieri, 2016

Le vivaci versioni animalier riflettevano le tendenze della società e dei costumi degli anni Sessanta, quando le donne mostravano un atteggiamento più sicuro di sé, riflettendo profondamente sul loro ruolo nella società e sfidando le convenzioni. Audaci e carismatiche, le creazioni Serpenti esprimevano un atteggiamento femminile responsabile delle leggi che governavano la seduzione, prendendo in giro il ruolo tradizionale della “donna peccatrice”. Le creazioni Serpenti avvolte intorno al polso trasmettevano immediatamente la loro appartenenza alla donna carismatica che le indossava.

Benedetta Barzini by Gian Paolo Barbieri, 1968
Benedetta Barzini by Gian Paolo Barbieri, 1968

Diana Vreeland, il giudice della moda di New York, amava indossare la sua cintura pitonata di Bvlgari a doppio giro come collana. Vreeland era così affascinata dal potere seducente dei serpenti che in un memorandum del 1968 indirizzato al suo staff editoriale scrisse: “Non dimenticare il serpente…il serpente dovrebbe essere su ogni dito e attorno ad ogni polso e ovunque”. Non a caso, i giornali di moda cominciarono a proporre scatti fatti dai maestri della fotografia come Gian Paolo Barbieri, Franco Rubartelli o Bret Stern con modelle che indossavano le creazioni Serpenti di Bvlgari in pose sicure di sé. Non a caso, una iconica campagna pubblicitaria di Bvlgari degli anni Settanta era caratterizzata da una grande B avvolta da numerosi varianti dei modelli di Serpenti, affermando ulteriormente l’importanza di questo motivo nell’universo creativo del brand. Oltre ai bracciali-orologio, nel corso degli anni la linea di Bvlgari Serpenti si è arricchita con collane, anelli, cinture, clutch in oro e con lo sviluppo della gamma accessori della Maison negli anni Novanta comprendendo occhiali da sole e borse in pelli pregiate. Il motivo del serpente ha così espresso e continua a esprimere la creatività multiforme della Maison, racchiudendo al contempo la costante evoluzione stilistica. Una centenaria metafora di trasformazione e rinascita, e non c’è animale migliore a incapsulare il mistero del tempo.

BVLGARI Serpenti. Myth and Mastery
Fondaco dei Tedeschi by DFS in collaborazione con Bvlgari
DFS T Fondaco dei Tedeschi
Dal 4 dicembre 2019 al 1 marzo 2020
Venezia, Calle del Fontego dei Tedeschi (Ponte di Rialto)
Orario: 9,30 – 19,30
Non è necessaria la prenotazione
Entrata gratuita







A Milano gioiello contemporaneo al design





A Milano gioielli e arte alla Galleria Rossini in occasione della Design Week ♦︎

Per una settimana, tutti gli anni, Milano diventa la capitale del design. Salone del Mobile (negli spazi della Fiera) e Fuorisalone (le mostre in città) attirano folle e operatori da tutto il mondo. È puntuale anche la proposta della Galleria Rossini, che in occasione della design week organizza la mostra Outsidelounge 2019. Gioiello contemporaneo. Anche il gioiello, infatti, è frutto del design, in particolare quello che nasce da un legame con il mondo dell’arte contemporanea. Insomma, gioielli, ma di ricerca, pezzi unici.

Calcagnini Gioielli
Calcagnini Gioielli

La mostra sarà aperta dal 9 al 20 aprile, in collaborazione con le curatrici Marina Chiocchetta e Sonia Patrizia Catena. I gioielli sono eterogenei, nati dalla ricerca e dalla creatività di designer, orafi e artisti italiani e stranieri. Pezzi non necessariamente creati per essere indossati, ma come piccole sculture. I gioielli in mostra si concentrano su due filoni principali: il linguaggio cosiddetto biomorfico, cioè di imitazione formale della natura, oppure sullo studio di forme geometriche regolari legate al mondo dell’architettura.

Simone Vera, Bath, bracciale in bronzo e argento
Simone Vera, Bath, bracciale in bronzo e argento

Amoridoro, Giovanna Bittante, Silvia Borghi, Calcagnini Gioielli, Glauco Cambi, Marina Cappellano, Dario Scapitta Design, Claudine Dupeyron, Sabrina Formica, Rosanna Frapporti, Genos Gioielli, JewelryGreen, Lakeobject, Lunante, Erica Magliano, Maragisca, Marcia Lima, Monreale Gioielli, MyriamB, Quinta Essenza, Ridolfi Francesco, Flavia Rivetti, Simone Vera Bath, Werner Altinger

Gli autori presenti nella mostra

Opera di Silvia Borghi
Opera di Silvia Borghi

Ci sarà anche una selezione di gioielli d’artista provenienti da un altro progetto, Ridefinire il Gioiello, arrivato alla sua VII edizione e di cui la galleria è partner dal 2012. Saranno esposti i vincitori del Premio Rossini proclamati dalla direttrice artistica Marina Chiocchetta. La galleria ha scelto sette artiste meritevoli per ricerca, tecnica e originalità: Genos di Adriana del Duca, Vanessa Kubach, Lalì creative leather, Emilie Le Dez, Daniela Luzzu, Studiozero vetro di Caterina Zucchi, Qèc di Mariantonietta Davoli.

La mostra, che aprirà al pubblico in occasione del Fuorisalone martedì 9 aprile, sarà visitabile fino al 20 aprile 2019, da martedì a sabato ore 10.00 -19.00. L’incontro con gli artisti è previsto sabato 13 alle ore 16.00.





Glauco Cambi
Glauco Cambi

Marina Cappellano
Marina Cappellano
Dario Scapitta, Euklidea, Blue triangle
Dario Scapitta, Euklidea, Blue triangle
Sabrina Formica
Sabrina Formica
Genos Gioielli, Katana
Genos Gioielli, Katana
Lakeobject, orecchini Ventaglio
Lakeobject, orecchini Ventaglio
Lunante, Inclusioni
Lunante, Inclusioni
Erica Magliano, Organic artefice
Erica Magliano, Organic artefice
Maragisca Design Lab
Maragisca Design Lab
Monreale Gioielli
Monreale Gioielli
Quinta Essenza, spilla Oxidised Lichen
Quinta Essenza, spilla Oxidised Lichen
Francesco Ridolfi, collezione Skycity of Bhujerba
Francesco Ridolfi, collezione Skycity of Bhujerba

Flavia Rivetti, Emmaus
Flavia Rivetti, Emmaus







L’alta gioielleria in mostra a Valenza



A Valenza le tecniche dell’alta gioielleria diventano una mostra itinerante ♦︎

Si dice che Valenza sia la capitale dell’alta gioielleria in Italia. La verità è che non tutta l’alta gioielleria è realizzata nella città piemontese, ma buona parte sì. L’antica tradizione orafa di Valenza è ora mostrata attraverso la mostra Valenza. L’arte e la tecnologia del gioiello tra passato, presente e futuro (23-25 febbraio 2018). La settecentesca Villa Gropella ospiterà la prima e inedita tappa, perché si tratta di una esposizione itinerante. L’esposizione è curata da Giansante Gioielli, realtà locale del settore e permette di osservare dall’interno le tecniche di lavorazione dei gioielli di pregio. «Con questa preziosa rassegna la nostra realtà intende valorizzazione l’arte orafa legata indissolubilmente al territorio di Valenza, oggi come ieri», commenta Marcello Giansante.

La mostra visualizza la produzione artigiana locale, ripercorrendone l’evoluzione attraverso l’esposizione di fotografie, oggetti e scritti che narrano lo straordinario lavoro dei valenti artigiani di quest’area, nota al mondo per i suo raffinati manufatti e diventata oggi un punto di riferimento della produzione orafa internazionale. Molto spesso, infatti, non si ha coscienza del processo creativo che sta dietro un gioiello di pregio. «Le botteghe capaci di lavorare pietre e metalli preziosi sono oggi un patrimonio culturale e non solo economico molto importante», aggiunge Giansante. «Vogliamo che quest’arte venga esaltata e, per questo, abbiamo ideato un progetto espositivo che valorizza il saper fare. La grande precisione e l’abilità manuale, oltre che la fantasia e la creatività, tramandata, con i suoi gesti e i suoi strumenti, di generazione in generazione, da maestro ad apprendista, sono gli elementi che si potranno scoprire nel corso dell’esposizione».

Valenza. L’arte e la tecnologia del gioiello tra passato, presente e futuro
23 – 25 febbraio 2018 dalle 10.00 alle 18.00
Villa Gropella – Strada per Solero, 8 – Valenza (Alessandria)
Ingresso gratuito
www.gioielleriagiansante.it/mostra
Tel. +39 0362 907354





Immagine dalla mostra Valenza. L’arte e la tecnologia del gioiello tra passato, presente e futuro
Immagine dalla mostra Valenza. L’arte e la tecnologia del gioiello tra passato, presente e futuro

Lavorazione con lo stampo
Lavorazione con lo stampo
Lavorazione dei gioielli
Lavorazione dei gioielli
Bracciali a molla di Giansante Gioielli
Bracciali a molla di Giansante Gioielli
Controllo qualità
Controllo qualità

Villa Gropella, a Valenza
Villa Gropella, a Valenza







La Persia dei gioielli in mostra



I gioielli della Persia antica e moderna al Museo del Bijou di Casalmaggiore ♦︎

La Persia non è solo quella delle Mille e una notte. E non è neppure solo quella che ogni tanto si legge nelle cronache di geopolitica. C’è anche una Persia che ha una cultura millenaria, che si esprime anche con la gioielleria. Chi è curioso di sapere in che cosa consiste l’arte di fabbricare gioielli in Iran, può andare a visitare una mostra allestita nel Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona, dal 25 novembre al 28 gennaio). La mostra si intitola Splendida Persia, visioni nel Gioiello, ed curata da Bianca Cappello e della designer iraniana Sogand Nobahar. La mostra propone, ovviamente, una selezione di gioielli storici, ma anche pezzi della oreficeria contemporanea.

Tra i gioielli antichi si trovano pezzi che hanno origine nell’antica Mesopotamia, mentre tra i gioielli contemporanei ci sono quelli di grandi designer iraniani, che reinterpretano idee e simboli della tradizione persiana e islamica. Accanto a loro, con un parallelo ardito, si trova selezione di gioielli made in Italy dagli anni Sessanta agli anni Duemila, anche questi ispirati all’iconografia, ai colori e alla poesia persiana. Sorprendente sapere che esistono. Infine, con un mix ancora più sorprendente, sono esposti i gioielli concettuali di un gruppo di giovani studenti del corso di Design del Gioiello dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Infine, a contorno della mostra, sono esposti gli scatti inediti in Iran del fotografo Federico Wilhelm. Lavinia Andorno

Splendida Persia, visioni nel Gioiello
Museo del Bijoux di Casalmaggiore
Via Porzio 9, Casalmaggiore (Cremona)
Orario: da martedì a sabato: 10.00-12.00 / 15.00 – 18.00
Domenica e festivi: 15.00- 19.00.
Chiuso Natale e Capodanno.
Ingresso: intero 3 euro; ridotto 2,50 euro
Informazioni e prenotazioni: 0375 284424




 Ailin Abrishami
Pendente di Ailin Abrishami
Diadema di Bozart, anni Ottanta
Diadema di Bozart, anni Ottanta
Diadema di Bozart, anni Ottanta
Collana di Carlo Zini, inizio anni Duemila
Collane in corniola incisa, Bactriana III-X secolo d.C.
Collane in corniola incisa, Bactriana III-X secolo d.C.
Collane in faiance, Persia, epoca sasanide VII secolo
Collane in faiance, Persia, epoca sasanide VII secolo
Fateme Safar Talab, collane serie Lady Pomegranate
Fateme Safar Talab, collane serie Lady Pomegranate
Parure di Gianni De Liguoro
Parure di Gianni De Liguoro

Collana in giaietto e argento, secondo XII e XX
Collana in giaietto e argento, secondo XII e XX





Mahnaz Seyedekthiary
Mahnaz Seyedekthiary

Maryam Azadegan, collana e bracciale in ricamo balouch
Maryam Azadegan, collana e bracciale in ricamo balouch
Spilla di Mostafa Daneshi
Spilla di Mostafa Daneshi
Collana di Nahar Najafi
Collana di Nahar Najafi
Nogol Zahabi, collare Dark Blue in ricamo Termeh
Nogol Zahabi, collare Dark Blue in ricamo Termeh
Collana di Ornella Bijoux
Collana di Ornella Bijoux
Ottavio Re, anni Settanta
Ottavio Re, anni Settanta
Sanaz Armaghan. Photo: Mohammad Razaee
Sanaz Armaghan. Photo: Mohammad Razaee
Bracciali di Sharra Pagano
Bracciali di Sharra Pagano
Anello di Shiva Ghorbani
Anello di Shiva Ghorbani

Sogand Nobahar, anello e bracciali serie MyCity, Teheran
Sogand Nobahar, anello e bracciali serie MyCity, Teheran







I gioielli di Gianfranco Ferré




A Torino una mostra dedicata a 200 gioielli disegnati da Gianfranco Ferré ♦︎

Gianfranco Ferré non è stato solo un grande stilista, ma anche un grande inventore di accessori. Spesso utilizzati nelle sfilati, come complemento agli abiti, i bijoux di Ferré, scomparso dieci anni fa a 63 anni, hanno lo stesso stile del designer che, infatti, era attento al loro utilizzo. E ai bijoux Ferré ha dedicato molta della sua creatività. Ora la Fondazione Ferré, assieme alla Fondazione Torino Musei, ha organizzato una mostra dedicata proprio ai gioielli di Gianfranco Ferré. Sarà allestita a Torino, a Palazzo Madama . Il titolo  della mostra è Gianfranco Ferrè sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti e raccoglie 200 gioielli che hanno accompagnato la carriera dello stilista che, tra l’altro, per un periodo della sua vita ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico di Dior. «Per Ferré l’ornamento non è il figlio minore di un prezioso: pietre lucenti, metalli smaltati, conchiglie levigate, legni dipinti, vetri di Murano, ceramiche retrò, cristalli Swarovski, e ancora legno e cuoio e ferro e rame e bronzo, diventano un incantato orizzonte di spille, collane, cinture, anelli, monile, bracciali», ha spiegato la curatrice della mostra, Francesca Alfano Miglietti. L’esposizione è organizzata con la Fondazione Torino Musei. Rudy Serra

Gianfranco Ferré sotto un’altra luce: Gioielli e Ornamenti
12 ottobre 2017 – 19 febbraio 2018
Torino, Palazzo Madama
Piazza Castello, Torino
Aperto tutti i giorni
dalle 10.00 alle 18.00
tranne il martedì

Gianfranco Ferré, spilla
Gianfranco Ferré, spilla
Gianfranco Ferré, bracciale
Gianfranco Ferré, bracciale
Gianfranco Ferré, bracciale in ottone
Gianfranco Ferré, bracciale in ottone
Gianfranco Ferré, collana in ottone
Gianfranco Ferré, collana in ottone
Gianfranco Ferré, spilla con leone
Gianfranco Ferré, spilla con leone
Spilla a forma di anthurium
Spilla a forma di anthurium
Spilla a forma di insetto
Spilla a forma di insetto
Gianfranco Ferré
Gianfranco Ferré







Le spille dell’orgoglio al Museo del Gioiello

Spille da mostrare con orgoglio: le onorificenze sono in mostra al Museo del Gioiello ♦

Ci sono gioielli e gioielli. Di solito i gioielli li indossano le donne, perché amano un oggetto prezioso, oppure per attirare uno sguardo, un commento di ammirazione. Ma ci sono anche i gioielli che servono a comunicare altro. Per esempio, l’appartenenza a uno speciale club, oppure a specificare che la persona che indossa il gioiello è stata particolarmente abile, coraggiosa, intraprendente. Questi gioielli sono segni o, meglio sono la manifestazione di una onorificenza. Qualche volta queste spille da appuntare orgogliosamente al petto sono anche preziose e particolarmente elaborate. E ora si possono anche osservare da vicino nella mostra intitolata Dame e Cavalieri. I gioielli delle onorificenze, organizzata al Museo del Gioiello di Vicenza, diretto da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano e principale studiosa del settore in Italia.

Come sa chi segue gioiellis.com, il Museo del Gioiello è anche un’esposizione permanente all’interno della Basilica Palladiana, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, ed è gestito da Italian Exhibition Group, realtà nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza – in partnership con il Comune di Vicenza.

Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Placca di Gran Croce. Foto: Martina Pace
Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Placca di Gran Croce. Foto: Martina Pace

Che cosa c’è in mostra

La nuova esposizione temporanea, al piano terra del Museo del Gioiello, è articolata in due sezioni. La prima comprende le onorificenze di Cavalierato maschile con circa 40 pezzi, scelti tra le più importanti e rare collezioni del mondo, e 10 pezzi significativi che rendono omaggio alla collezione di Giovanni Giolitti, onorificenze date allo statista italiano dal Re e da altri Stati Europei e mondiali in qualità di Capo di Stato. Tra i pezzi in mostra, per esempio, si trovano le onorificenze dei Ss. Maurizio e Lazzaro, l’Insegna di Gran Croce, il Piccolo Collare della SSa. Annunziata, il Gran Collare di San Giorgio e la Placca di Gran Croce, Ordine Coloniale della Stella d’Italia.

La seconda sezione, quella delle Dame, comprende circa una decina di pezzi, come l’Insegna di Cavalierato dell’Ordine della legione d’Onore e le Insegne dell’Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani.

Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani
Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani

Una lunga storia

Insegne, decorazioni e medaglie che prendono vita nel XI secolo con le onorificenze di Cavalierato conferite solo a uomini, che si fossero distinti per altissime benemerenze, consuetudine estesa poi anche alle Dame solo dal 1662. La mostra presenta inoltre una decina di creazioni di G.B. Ballarino, orafo di una casa di tradizione storica nel campo delle onorificenze, autorizzato a innalzare le armi della Real Casa di Savoia e della Real Casa di Bulgaria con la dicitura «fornitore della Real Casa», con croci-gioiello pendenti in oro, smalto e pietre preziose.

Dame e Cavalieri. I gioielli delle onorificenze
Museo del Gioiello
Basilica Palladiana di Vicenza
dal 24 Maggio al 17 Settembre 2017
Da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
Biglietti: intero 6 euro, ridotto 4 euro

Ordine Reale della Cambogia. Foto:  Martina Pace
Ordine Reale della Cambogia. Credit: Martina Pace
Ordine al merito della Repubblica Italiana, insegna da commendatore. Credit: Martina Pace
Ordine al merito della Repubblica Italiana, insegna da commendatore. Credit: Martina Pace
Croci Gioiello. Credit: Martina Pace
Croci Gioiello. Credit: Martina Pace
Ordine dell'Annunziata. Credit: Martina Pace
Ordine dell’Annunziata. Credit: Martina Pace
Ordine dell'Aquila Rossa. Credit: Martina Pace
Ordine dell’Aquila Rossa. Credit: Martina Pace
Ordine della Corona. Insegna da Cavaliere con spade. Credit: Martina Pace
Ordine della Corona. Insegna da Cavaliere con spade. Credit: Martina Pace
Ordine della Redenzione Africana.  Placca e Insegna di Gran Croce. Credit: Martina Pace
Ordine della Redenzione Africana. Placca e Insegna di Gran Croce. Credit: Martina Pace
Ordine di Sant Alessandro Nevskij. Credit:  Martina Pace
Ordine di Sant Alessandro Nevskij. Credit: Martina Pace

L’India di Al Thani al Grand Palais

La grande collezione di gioielli indiani di Al Thani arriva a Parigi, al Grand Palais ♦

I gioielli dello sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, cugino dell’emiro del Qatar, arrivano a Parigi. Dopo la mostra di Londra, anche chi va nella capitale francese può così ammirare i pezzi della collezione, centrata in particolare sui gioielli di origine indiana, quelli dei moghul e dei maharaja.

Una passione che è nata nel 2009, dopo che Al Thani ha visitato il Victoria & Albert Museum, dove era in corso una mostra si gioielli dei principi indiani. E dire che in India Al Thani non c’era mai stato. Ma un buon conto in banca risolve tutto: in cinque anni lo sceicco ha collezionato 400 pezzi (in mostra ce ne sono 270), dalle gemme imperiali ai pugnali, alle decorazioni per turbanti. Ora i suoi gioielli saranno in mostra al Grand Palais, in una esposizione intitolata Dai grandi Moghul ai Maharaja: i gioielli indiani della collezione Al Thani. Se vi piacciono l’opulenza, la ricchezza, le decorazioni, è la mostra che fa per voi.

L’India è la patria dei grandi gioielli, così come delle grosse pietre preziose. Una storia che inizia forse nel 1526, quando Babur, discendente di Gengis Khan, ha conquistato Delhi e si è proclamato primo imperatore Moghul: una dinastia islamica che ha governato parte dell’India per oltre tre secoli. I purissimi diamanti di Golconda, una regione dello Hyderabad, hanno incentivato la passione per i grandi gioielli. Anche perché per i maharaja, ogni gemma porta con sé una parte dell’energia divina, il karma, che rafforza chi la indossa. In particolare, erano nove le pietre di buon auspicio: rubino, topazio, occhio di gatto, smeraldo, diamante, corallo, perle, zaffiri gialli e blu.

Si deve alla dominazione moghul la tecnica del kundan, un tipo di aggraffatura che utilizza oro puro 24 carati. Si faceva così: bisognava riscaldare l’oro a 200 gradi centigradi. Nastri metallici sottili erano avvolti attorno a una pietra precedentemente posizionato su cera cavità. Per ottenere un buon risultato ci volevano istinto e velocità. Il risultato lo potete vedere al Grand Palais. Federico Graglia

Des grands Moghols aux Maharajahs
29 marzo – giugno 2017
Parigi, Grand Palais, Salon d’Honneur
Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20h. Mercoledì fino a 22h.
Chiuso il Martedì e il 1 maggio
Ticket: 13 o 9 euro (16-25 anni, disoccupati, famiglie numerose).
Gratuito per i bambini sotto i 16 anni
Informazioni e prenotazioni www.grandpalais.fr

Spilla con zaffiro e diamanti
Spilla con zaffiro e diamanti
Bracciale con smalti traslucidi rossi e verde, tipico di Jaipur. Circa 1750
Bracciale con smalti traslucidi rossi e verde, tipico di Jaipur. Circa 1750
Agra, diamante rosa di 28.15 carati, che secondo la leggenda sarebbe stato offerto al Mughal Babur, fondatore dell'impero Moghul, quando ha conquistato la città di Agra, nel 1526
Agra, diamante rosa di 28.15 carati, che secondo la leggenda sarebbe stato offerto al Mughal Babur, fondatore dell’impero Moghul, quando ha conquistato la città di Agra, nel 1526
Spilla in platino con smeraldi e diamanti
Spilla in platino con smeraldi e diamanti
Spilla per cappello con diamanti e rubini
Spilla per cappello con diamanti e rubini
Spilla della francese Mellerio
Spilla della francese Mellerio
Gioiello per Turbante del 19esimo secolo, Jaipur o Hyderabad, in oro, argento e diamanti e spinelli, con ciondolo smaltato
Gioiello per Turbante del 19esimo secolo, Jaipur o Hyderabad, in oro, argento e diamanti e spinelli, con ciondolo smaltato
Maharaja indiano
Maharaja indiano
Spilla con diamanti bianchi e brown
Spilla con diamanti bianchi e brown
Collana di rubini e diamanti
Collana di rubini e diamanti
Collezione Al Thani, spilla per turbante con perle e diamanti
Collezione Al Thani, spilla per turbante con perle e diamanti
Turban (sarpesh). India del Sud, probabilmente Hyderabad. Set in oro con smeraldi e diamanti
Turban (sarpesh). India del Sud, probabilmente Hyderabad. Set in oro con smeraldi e diamanti


Bulgari con Roma a Madrid

Una mostra con 145 gioielli esplora l’influenza (strettissima) tra il design di Bulgari e i monumenti di Roma.

Tra architettura e gioielli il link è stretto. In alcuni casi, poi, è quasi ostentato. Così non sorprende la mostra Bulgari e Roma, organizzata a Madrid, al Museo Thyssen Bornemisza con 145 pezzi di gioielleria che mostrano le somiglianze tra alcuni dei capolavori della Maison e altri capolavori come monumenti e organizzazione urbanistica della Città Eterna. Alcune delle forme come la pianta Piazza San Pietro, Piazza di Spagna, Piazza Navona e Pantheon, per esempio, possono ritrovare in bracciali e collane di Bulgari. Ma persino la vecchia pavimentazione in piccoli blocchi di pietra può diventare il modello di cascate di pietre che formano un mosaico irregolare. Oppure il Colosseo, che con la sua facciata di spazi pieni e vuoti ha ispirato un bracciale del 1934 con diamanti e rubini, in perfetto stile Art Déco. E senza dimenticare che gli obelischi portati a Roma dagli imperatori duemila anni fa hanno visto i loro geroglifici trasformarsi in serpenti e simboli che hanno accompagnato le creazioni di Bulgari per tanti anni. Ricorre anche la forma ottagonale, prediletta in molti monumenti o architetture barocche: un pendente con questa geometria è stato uno dei gioielli regalati da Richard Burton a Elizabeth Taylor per i 40 anni, forse per alleviare lo shock del traguardo. La mostra ospita la Bulgari Heritage Collection, che comprende, appunto, gioielli appartenuti all’attrice americana, più alcuni disegni in prestito da collezioni private come quella della baronessa von Thyssen. Federico Graglia

Bulgari and Rome
From 30 November 2016 to 26 February 2017
Paseo del Prado, 8
28014 Madrid
http://www.museothyssen.org/



Girocollo con diamanti e rubini che riprende la forma del Colosseo
Girocollo con diamanti e rubini che riprende la forma del Colosseo
Il colosseo
Il colosseo
Collier e orecchini come una piazza con colonne
Collier e orecchini come una piazza con colonne
Collana di zaffiri che ricorda la pavimentazione di pietra
Collana di zaffiri che ricorda la pavimentazione di pietra
Collana in oro e diamanti
Collana in oro e diamanti
Bracciale serpente di ispirazione egizia
Bracciale serpente di ispirazione egizia
Bracciale che ricorda la pianta di piazza San Pietro
Bracciale che ricorda la pianta di piazza San Pietro

Bracciale che ricorda i fori imperiali
Bracciale che ricorda i fori imperiali







Gioielli italiani al Poldi Pezzoli

La storia della gioielleria italiana nel Novecento in una mostra al Museo Poldi Pezzoli, a Milano.

Per raccontare la storia del gioiello italiano nel Novecento, non basterebbe un’enciclopedia. Però osservare da vicino una serie di pezzi particolarmente significativi può offrire un riassunto adeguato. Ed è quanto si propone la mostra Il gioiello italiano del XX secolo, organizzata al Museo Poldi Pezzoli di Milano. Melissa Gabardi, che ha scelto e riunito i 150 pezzi esposti, si è proposta di fotografare la produzione italiana attraverso sezioni cronologiche dedicate al Neostoricismo, al Liberty, all’Art Déco, alla produzione degli Anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, fino ad arrivare agli anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta. Insomma, non manca nulla. Per gli appassionati di gioielli o di storia della oreficeria, è un’occasione interessante. Ci sono tiare e diademi, collane ombelicali, anelli, bracciali, spille e orecchini realizzati da maestri come Mario e poi Gianmaria Buccellati, da Alfredo Ravasco (alcune opere sono esposte al pubblico per la prima volta), Filippo Chiappe, dei torinesi Musy, Petochi e Cusi, al neoarcheologismo di Codognato, ai gioielli in corallo della Famiglia Ascione. Il percorso della mostra è ampio.

I gioielli sono stati messi in relazione al loro contesto storico, sociale e economico, con riferimento particolare alla cultura artistica (moda, design, architettura), oltre che a eventi e personaggi che hanno caratterizzato le varie epoche e influenzato l’opinione pubblica, in particolare i membri delle famiglie reali e le star del cinema, che sono stati modelli ispiratori del gusto collettivo. Una evoluzione che ha poi portato a quello che è oggi riconosciuto come made in Italy.

Il gioiello italiano del XX secolo
24 novembre 2016 – 20 marzo 2017
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12 – 20121 Milano
Salle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30)
Il Museo è chiuso tutti i martedì, Capodanno, Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre, Natale, Santo Stefano
Biglietti: intero 10 euro, ridotto 7 euro

Pendente in corallo di Ascione
Pendente in corallo di Ascione
Due opposti modi di intendere la gioielleria. A sinistra, Nardi, Moretto, Albero della vita. A destra, collana di Bulgari stile Art Deco
Due opposti modi di intendere la gioielleria. A sinistra, Nardi, Moretto, Albero della vita. A destra, collana di Bulgari stile Art Deco
Tiara firmata Mario Buccellati, 1929
Tiara firmata Mario Buccellati, 1929
Diadema di Musy gioielli, di Torino
Diadema di Musy gioielli, di Torino
Bracciali firmati Pomellato
Bracciali firmati Pomellato
Anello di Alfredo Ravasco
Anello di Ravasco
Collana di Rivière
Collana di Rivière

Gli anelli di D’Annunzio

I gioielli di D’Annunzio disegnati da Buccellati a Flashback, fiera d’arte a Torino.

I gioielli che Mario Buccellati preparò per Gabriele D’Annunzio. È una curiosità che si può soddisfare con Flashback (3-6 novembre) evento che comprende arte contemporanea, antica e moderna, La manifestazione, diretta da Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, è alla quinta edizione. A torino, al Pala Alpitour sono previste 43 gallerie e un tema di riflessione: il nuovo sincretismo, ovvero l’incontro fra culture ed epoche diverse. E tra opere e oggetti esposti ci sono anche i gioielli di Gabriele D’Annunzio, con la dedica autografa del Vate a una misteriosa Carla. I gioielli sono stati creati per il poeta da Mario Buccellati e realizzati da Mastro Maragon Coppella, orafo del Vittoriale nel 1927. Sono ora portati in fiera dalla Galleria Lorenzo e Paola Monticone. Tra i gioielli ci sono un anello con zaffiro cabochon e diamanti, e un secondo con smeraldo. Sono un pezzo di storia, oltre che un accessorio prezioso. F.G.

Flashback
Da giovedì 3 novembre a domenica 6 novembre 2016
Ore 11 – 20 
Biglietti: Intero: 10 euro, ridotto 8 euro




I gioielli di Gabriele D'Annunzio
I gioielli di Gabriele D’Annunzio

Gabriele D'Annunzio
Gabriele D’Annunzio







A Milano 500 gioielli di moda

La carica dei 500 gioielli di moda in mostra a Palazzo Reale, a Milano.

Moda e gioielli: come dire champagne e bollicine, oppure mare e abbronzatura. Insomma, sono due aspetti dello stesso gioco. Le differenze sono soprattutto quelle legate ai materiali utilizzati che, ovviamente, condizionano anche la forma dei gioielli, ma della creatività espressa. E Milano, capitale italiana della moda, riannoda i fili nella mostra intitolata Gioielli alla moda (Palazzo Reale, dall’8 al 20 novembre, ingresso gratuito). La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano, Palazzo Reale e Homi ed è curata da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello e dell’Accessorio al Politecnico di Milano. Obiettivo: mettere in luce il rapporto tra Gioiello e Moda. L’esposizione presenta 500 gioielli significativi divisi in tre sezioni: Gioielli per la Moda, dedicata ai principali bigiottieri italiani e alla manifattura d’eccellenza, Gioielli di Moda, con designer e brand indipendenti, con un focus sui processi creativi, Gioielli con la Moda, dedicata ai principali stilisti e alla capacità del gioiello di interagire con l’abito.

Insomma, gli organizzatori sottolineano che non si parla di bijoux ma di veri gioielli per la moda, dato che non sono i materiali a rendere prezioso un oggetto, ma la creatività che ne viene utilizzata per idearlo. Allo stesso tempo, però, è difficile sostenere che un paio di orecchini con smeraldi e diamanti non sono preziosi perché ricalcano uno stile già utilizzato.

I gioielli alla moda

8-20 novembre 2016
Palazzo Reale, Milano, Piazza Duomo 12
lunedì 14,30 – 19,30
martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9,30 – 19,30
giovedì – sabato 9,30 – 22,30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso gratuito

Afra Bijoux, 1986. Collana Ottone dorato, cristalli Swarovski
Afra Bijoux, 1986. Collana Ottone dorato, cristalli Swarovski
Blumarine 2014, collana ottone, smalto
Blumarine 2014, collana ottone, smalto
Bozart 1966, collana, ottone, resina plastica, pelle, metallo
Bozart 1966, collana, ottone, resina plastica, pelle, metallo
Carmen Scar, Place Vendôme  Smeraldo 2013, collana tela di lino, colori a olio, resina
Carmen Scar, Place Vendôme Smeraldo 2013, collana tela di lino, colori a olio, resina
Ermanno Scervino, 2014. Bustino tulle, ottone, cristalli
Ermanno Scervino, 2014. Bustino tulle, ottone, cristalli
Fausto Puglisi, Conchiglia 2015, orecchini lega metallica, ottone, conchiglia
Fausto Puglisi, Conchiglia 2015, orecchini lega metallica, ottone, conchiglia
Iosselliani,Collezione Indian Summer, 2014-2013. Collana ottone, agata verde, strass, conchiglie, pietre fuse, galvanica a tre colori
Iosselliani,Collezione Indian Summer, 2014-2013. Collana ottone, agata verde, strass, conchiglie, pietre fuse, galvanica a tre colori
Marni Microrganismi, 2013, collana in legno, metallo, cuoio, resina
Marni Microrganismi, 2013, collana in legno, metallo, cuoio, resina
May mOma GeaSphere 2016. Collana ottone dorato, resina, cristalli Swarovski
May mOma GeaSphere 2016. Collana ottone dorato, resina, cristalli Swarovski
Missoni 2006. Spilla puntale plastica, metallo, cristalli Swarovski, giada
Missoni 2006. Spilla puntale plastica, metallo, cristalli Swarovski, giada
Olivia Monti Arduini. Collezione Opium 2014. Bracciale ottone dorato, porcellana
Olivia Monti Arduini. Collezione Opium 2014. Bracciale ottone dorato, porcellana
Paola Volpi, collezione Armatura 2011. Anelli doppia falange e placca dorso della mano argento
Paola Volpi, collezione Armatura 2011. Anelli doppia falange e placca dorso della mano argento
Prada, Tricks. Collezione 2016. Collana metallo, saffiano, plexiglass
Prada, Tricks. Collezione 2016. Collana metallo, saffiano, plexiglass
Radà, Special edition, collezione 2015. Collana seta, strass, plexiglass, legno, ottone, perline, cuciture a mano
Radà, Special edition, collezione 2015. Collana seta, strass, plexiglass, legno, ottone, perline, cuciture a mano
Sharra Pagano, Marcopaillettes 2014. Collana Paillettes
Sharra Pagano, Marcopaillettes 2014. Collana Paillettes
Sveva Collection. Collezione Scorfanea 2016. Collana metallo, ricami, pietre semipreziose
Sveva Collection. Collezione Scorfanea 2016. Collana metallo, ricami, pietre semipreziose
Ugo Correani. Pinza a pappagallo, collezione Strumenti da lavoro 1980. Spilla resina, strass.  Archivio Associazione Culturale Anna Piaggi
Ugo Correani. Pinza a pappagallo, collezione Strumenti da lavoro 1980. Spilla resina, strass. Archivio Associazione Culturale Anna Piaggi

Sezione aurea a Torino

A Torino le opere-gioielli di avanguardia che arrivano dal Sudamerica nel nome della sezione aurea.

Vi sentite attratti verso le divine proporzioni? Allora probabilmente potreste essere interessati a visitare una mostra intitolata Aureus Feeling. Per chi non lo sapesse, la sezione aurea, o rapporto aureo, o costante di Fidia(l’architetto del Partenone) indica il numero irrazionale 1,6180339887 che si ottiene dal rapporto tra due lunghezze. Non approfondiamo oltre, ma il concetto è che quella proporzione è particolarmente azzeccata. La mostra che si apre a Torino con questo titolo, però, ha una singolare evoluzione: celebra l’universalità del metodo della sezione aurea con il contributo cileno dato al gioiello contemporaneo. Cileno? Esatto: l’esposizione, spiegano gli organizzatori di Creativity Oggetti, apre un dialogo tra Italia e Cile. In Cile e in altri paesi del Sudamerica, è la spiegazione, il fermento creativo nell’ambito della gioielleria contemporanea ha assunto grande rilevanza negli ultimi anni portando la curatrice cilena Veronica Perez a scegliere Creativity come punto di riferimento in Europa per la mostra, con l’intento di dare visibilità oltre oceano alle opere dei suoi artisti. È nato così Aureus Feeling, un progetto in linea con l’idea di creare una rete che si estenda oltre i confini territoriali. La scelta di mettere in relazione artisti cileni e italiani ha dato a Susanna Maffini di Creativity Oggetti l’occasione di coinvolgere a sua volta una rosa di artisti italiani che si sono confrontati sul tema della sezione aurea. La mostra presenta i lavori di Pamela Cavieres, Claudia Correa, Inés Reynoso, María Eugenia Muñoz, Paola Raggo, Rafaella Pruzzo, Rocco Napoli, Vania Ruiz, Valeria Martínez, Verónica Pérez e Paula Zuker. Ci sono anche gli italiani Aqto, Klaus Bamberg, Silvia Beccaria, Chiara Scarpitti, Stenia Scarselli e Yoko Takirai+Pietro Pellitteri.

Creativity Oggetti di Susanna Maffini Massera
Via Carlo Alberto 40/f – 10123 Torino – Italia
Inaugurazione: sabato 29 ottobre. Fino al 31 dicembre
Orari
lun  15-19:30
mar-sab 10-13:30 / 15.30-19:30
gio  10-19:30
Ingresso libero

Sezione aurea a Torino
Opera di Claudia Correa

Creativity-05549

Opera di Silvia Beccaria
Opera di Silvia Beccaria
Opera di Veronica Pérez
Opera di Veronica Pérez

Parigi per Paula Crevoshay

Una mostra a Parigi dedicata alla raffinata designer ed esperta di gemme Paula Crevoshay.

Paula Crevoshay è due donne in una: è una grande esperta di minerali, in particolare di gemme, e allo stesso tempo è una raffinata designer. I suoi gioielli fantasiosi, elaborati, unici, sono ora il soggetto di una esposizione organizzata a Parigi al Musée de Minéralogie. La mostra si intitola Illuminations: de la Terre au Bijou. L’occasione è interessante non solo per ammirare da vicino i gioielli straordinari che sono realizzati da Paula Crevoshay, ma anche per confrontare il risultato finale con quello iniziale, cioè con le pietre grezze da cui ha origine il lavoro della designer-artista. I gioielli che progetta e realizza Paula Crevoshay, infatti, partono sempre da quello che il frutto della terra, le gemme preziose che si trasformano i sfavillanti elementi di gioielleria.

Il museo di Parigi ospita una delle più grandi collezioni di minerali al mondo: quale luogo migliore per rendere omaggio a una virtuosa delle pietre preziose? Tra i gioielli più interessanti l’esposizione comprende la spilla one-of-a-kind Bitterroot, l’ultima creazione,e un braccialetto con sei opali nella loro forma naturale, non tagliati. Federico Graglia

Illuminations: de la Terre au Bijou
dal 9 novembre 2016 al 1 febbraio 2017
Museo di Mineralogia
60 Boulevard Saint Michel
75006 Parigi
Martedì – Venerdì: 13h30 – 18h
Domenica: 10:00 – 12:30 e 14h – 17h

Spilla a forma di farfalla
Spilla a forma di farfalla
Orecchini con opali verdi
Orecchini con opali verdi
Pesce volante con apatite, diamanti neri, bianchi e quattro perle
Pesce volante con apatite, diamanti neri, bianchi e quattro perle
Polipo in oro, diamanti e spinelli: è uno dei pezzi esposti alla mostra
Polipo in oro, diamanti e spinelli: è uno dei pezzi esposti alla mostra
Spilla con zaffiri rosa, arancio e gialli
Spilla con zaffiri rosa, arancio e gialli
Spilla con diamanti neri e rubini
Spilla con diamanti neri e rubini
Spilla a forma di fiore con zaffiri orange e gialli
Spilla a forma di fiore con zaffiri orange e gialli
Spilla a forma di fiore con gemme colorate
Spilla a forma di fiore con gemme colorate
Gioiello a forma di medusa
Gioiello a forma di medusa

Poker di Maison a Parigi

Al Grand Palais di Parigi quattro grandi gioiellieri partecipano alla Biennale des Antiquaires.

Al Grand Palais di Parigi torna la Biennale des Antiquaires. Quadri, sculture, oggetti d’arredo, mobili e, naturalmente gioielli di primissima classe. Quest’anno sono solo quattro le Maison invitate, ma tra gli stand dei 112 antiquari presenti ci sono anche molti gioielli d’epoca (segnaliamo Bernard Bouisset, Epoque Fine Jewels, Martin Du Daffoy, Véronique Bamps). I gioiellieri contemporanei sono, in ogni caso, quattro pesi massimi: Boghossian Jewels, Cindy Chao, De Grisogono e Nirav Modi (lo avevamo anticipato qui). Sotto la grande cupola, insomma, si potranno ammirare anche gioielli eccezionali, come quelli che vedete in questa pagina. Se siete a Parigi dal 10 al 18 settembre, insomma, avete l’occasione di far brillare gli occhi.
Biennale des Antiquaires
Parigi, Grand Palais
Avenue Winston Churchill – 75008
Métro: Champs Elysées-Clémenceau / lignes 1 & 13
Ingresso: 35 euro
Orari: dalle 11 alle 20 (giovedì fino alle 23)

Nirav Modi, anello en tremblant con diamanti rosa e gialli
Nirav Modi, anello en tremblant con diamanti rosa e gialli
Boghossian, anello con zaffiro di Cylon incastonato in calcedonio intarsiato
Boghossian, anello con zaffiro di Cylon incastonato in calcedonio intarsiato
Boghossian, anello con rubino birmano
Boghossian, anello con rubino birmano
Boghossian, orecchini con diamanti fancy
Boghossian, orecchini con diamanti fancy
Boghossian, anello con diamante e smeraldo colombiano
Boghossian, anello con diamante e smeraldo colombiano
Chindy Chao, disegno di collier
Chindy Chao, disegno di collier
De Grisogono, anello della collezione Folies, con dimante e 47 rubini
De Grisogono, anello della collezione Folies, con dimante e 47 rubini
De Grisogono, anello con diamanti e smeraldi
De Grisogono, anello con diamanti e smeraldi
De Grisogono, anello con diamante cushion e smeraldi
De Grisogono, anello con diamante cushion e smeraldi
Nirav Modi, orecchini in diamanti
Nirav Modi, orecchini in diamanti

I gioielli di Masterpiece London

Antiquariato, ma anche tanti gioielli straordinari: Masterpiece London è la principale fiera internazionale per l’arte e il design, che attira collezionisti da tutto il mondo. Tra i 154 stand di selezionati espositori si trova di tutto, dalla statua antica ai gioielli contemporanei. Tutto, però, di un livello alto, altissimo. Tutte le opere sono in vendita e certificate da esperti internazionali per garantire provenienza e qualità. Si trovano, per esempio, gioielli firmati da Suzanne Belperron, di Castellani e perfino di Salvato Dalì, accanto a Maison acclamate come Cartier e Van Cleef & Arpels, Chase, Verdura, Hemmerle, Boghossian, Somlo, SJ Phillips, Véronique Bamps, Chatila e Grima. Non pensate, però, di trovare gli stessi gioielli che potete acquistare in gioielleria. Questi sono una razza a parte. E ci sarà anche Wallace Chan, che farà il suo debutto nel Regno Unito proprio per la Masterpiece London: il designer di Hong Kong presenterà la Collana Seta 2016 creata apposta per la Fiera, composta di 54 diamanti, 124 tormaline rosa, diamanti colorati, zaffiri rosa e agata bianca. Federico Graglia

Masterpiece London
30 giugno – 6 luglio 2016
Royal Hospital Chelsea, South Grounds
www.masterpiecefair.com
Orario: 11:00-21:00

Audouard (circa 1850). Spilla mazzolino di fiori in oro smaltato insieme con vecchi diamanti taglio brillante e granati nei boccioli di rosa
Audouard (circa 1850). Spilla mazzolino di fiori in oro smaltato insieme con vecchi diamanti taglio brillante e granati nei boccioli di rosa
Da Boghart, orecchini con oro e diamanti
Da Boghart, orecchini con oro e diamanti
Bracciale di Boghossian, diamanti e perle
Bracciale di Boghossian, diamanti e perle
Bracciale Giacinto di Fulco di Verdura, oro, platino, zaffiri, diamanti
Bracciale Giacinto di Fulco di Verdura, oro, platino, zaffiri, diamanti
Ciondoli a forma di pesce di Fabergé
Ciondoli a forma di pesce di Fabergé, oro e legno
Spilla-pendente di Boucheron con citrini
Spilla-pendente di Boucheron con citrini
Bracciale in oro giallo con due tigri, diamanti fancy, onice, smeraldi (gli occhi)
Bracciale in oro giallo con due tigri, diamanti fancy, onice, smeraldi (gli occhi)
Collana di René Bonvin, oro giallo, disegnato come una catena, cavo flessibile che sospende una frangia di nappe con diamanti taglio brillante. Consegnata nel 1945 per la principessa Irene di Grecia
Collana di René Bonvin, oro giallo, disegnato come una catena, cavo flessibile che sospende una frangia di nappe con diamanti taglio brillante. Consegnata nel 1945 per la principessa Irene di Grecia
Collana di diamanti e acquamarine di Van Cleef & Arpels
Collana di diamanti e acquamarine di Van Cleef & Arpels
Orecchini Persistenza del Suono, di Salvator Dalì
Orecchini Persistenza del Suono, di Salvator Dalì
Anello Swinging Peral di Grima
Anello Swinging Peral di Grima
Suzanne Belperron, bracciale con citrini
Suzanne Belperron, bracciale con citrini
Spilla di Tiffany & C.
Spilla di Tiffany & C.
Castellani, circa 1880. Collana in stile revival archeologico in oro giallo, rubini cabochon taglio e perle naturali. Una collana simile dalla tenuta del nipote di Augusto Castellani appartiene alle collezioni dei Musei Capitolini di Roma
Castellani, circa 1880. Collana in stile revival archeologico in oro giallo, rubini cabochon taglio e perle naturali. Una collana simile dalla tenuta del nipote di Augusto Castellani appartiene alle collezioni dei Musei Capitolini di Roma

A Cremona Partiture Preziose

Musica del Seicento e gioielli del 2016. Il sorprendente concerto si intitola Partiture Preziose. La musica di Monteverdi e il gioiello contemporaneo. E, in realtà, è una mostra curata da Barbara Caliendo, Monica Farnè, Sonia Catena in programma a Cremona, nel Foyer del Teatro Ponchielli, dal 20 al 28 maggio. Lo spunto è l’edizione 2016 del Monteverdi Festival, Vergini, Ninfe e Regine. Partiture Preziose è un’anteprima di IncorporAzioni-Gesti intorno al corpo che verrà realizzato il prossimo autunno. L’esposizione si concluderà domenica 29 maggio in due location temporanee: Palazzo Cavalcabò (ore 10.30) e Palazzo Pallavicino Ariguzzi (ore 17.30) sedi che ospiteranno due concerti del Monteverdi Festival 2016. L’ingresso è libero.

Chimajarno, Bicolor waterfall
Chimajarno, Bicolor waterfall
Zaira, Divertissement
Zaira, Divertissement
Elisa Lanna, Microcosmo
Elisa Lanna, Microcosmo
Evasiva, Frammenti
Evasiva, Frammenti
Fragiliadesign, Cuori Nascosti
Fragiliadesign, Cuori Nascosti
Lalì Creative Leather, Plume
Lalì Creative Leather, Plume
Mia Gioielli ontemporanei, Own light
Mia Gioielli ontemporanei, Own light
Monica Rotta, Croci & Cammei
Monica Rotta, Croci & Cammei
Xapà Creazioni, Fremito d'ali tra i rovi
Xapà Creazioni, Fremito d’ali tra i roviA 

Venezia indossa l’avanguardia

Dilagano le mostre dedicate al gioiello: la prossima è in programma a Venezia. Dal Museo di Vicenza, passando per le rassegne durante la Design Week di Milano, fino alle grandi mostre ad Asti e Torino: sembra che il gioiello sia diventata l’opera d’arte più cool d’Italia. La nuova rassegna è programmata all’interno della manifestazione sul design Design.Ve. Curata da Ilaria Ruggiero, l’esposizione è realizzata grazie al sostegno della Scuola del Gioiello Alchimia e patrocinata dall’Associazione Gioiello Contemporaneo.

Design.Ve è un festival diffuso nella città lagunare più bella del mondo. E, tra le cose da vedere all’interno di questo evento c’è Adornment – Contemporary Jewelry Exhibition, sezione dedicata al gioiello contemporaneo. Il tema della mostra di quest’anno è The shape of wearable art: «un gioiello che esplora e valica i tipici confini formali del corpo per sfidarne la mera vestibilità e oltrepassarne il limite». In effetti, lo spirito del programma viaggia sul filo dell’avanguardia: sono stati selezionati quei pezzi che per forma, design e uso del materiale, sfidano il convenzionale spazio di vestibilità per oltrepassarlo ed entrare in dialogo con il corpo in una modalità inaspettata, capace di svelare nuovi sensi e significati legati all’identità dell’individuo, in quanto essere singolo o inserito nella collettività.

In mostra saranno esposti 14 tra artisti e designer del gioiello internazionale: Rosalba Balsamo, Florence Croisier, Clara del Papa, Marion Delarue, Eleonora Ghilardi, Elie Hirsch, Florence Jaquet, Laberintho, Chiara Lucato, Letizia Maggio, Paola Mirai, Ōki Izumi, Nazan Pak e Caterina Zanca. Federico Graglia

Adornment – Contemporary Jewelry Exhibition
The shape of wearable art
Venice in a Bottle
Castello 1794
30122 Venezia
25 maggio – 26 giugno 2016
Da lunedì a domenica 10.00 – 20.00
Opening giovedì 26 maggio 2016 alle 19.00

Florence Jaquet, Literary Jewel
Florence Jaquet, Literary Jewel
Composizione concettuale di Caterina Zanca
Composizione concettuale di Caterina Zanca
Marion Delarue, spilla Pappagallo devoto
Marion Delarue, spilla Pappagallo devoto
Lavinia Rossetti, Madeleine
Lavinia Rossetti, Madeleine
Maria Walker, collana Trascendieron
Maria Walker, collana Trascendieron
Chiara Lucato,Il cantastorie, collana con pendente, argento ossidato, acciaio
Chiara Lucato,Il cantastorie, collana con pendente, argento ossidato, acciaio
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