Il programma 2024 del Museo del Gioiello di Vicenza inizia con il ciclo di visite guidate alla mostra Pop Beat Italia 1960-1979. Le visite negli ambienti della Basilica Palladiana hanno come titolo Il gioiello degli anni Sessanta e Settanta: liberi di creare. Al centro, i materiali del gioiello in quel periodo di grande libertà creativa, con il fenomeno del bijou e del gioiello artistico, di cui la scuola di Padova è esempio. Le visite si svolgeranno la domenica pomeriggio tra le 16.30 e le 18.00, il 24 marzo, 28 aprile, 26 maggio e 30 giugno (da prenotare). Prezzo ridotto per tutti i visitatori che esibiscono il biglietto della mostra in Basilica e agevolazioni per i residenti a Vicenza e provincia. Il museo è il primo in Italia dedicato esclusivamente all’arte orafa e gioielliera.
A maggio il programma prevede anche un ciclo di visite organizzato con il Museo Diocesano di Vicenza per conoscere i gioielli di arte sacra patrimonio della città: la corona e il pettorale della Madonna di Monte Berico, santa protettrice di Vicenza, due capolavori dell’arte orafa vicentina realizzati nel 1900 a partire da gioielli preesistenti di grande valore, donati in segno di devozione dalle famiglie del capoluogo. Le visite sono in programma domenica 5 e 19 maggio, alle 10, con partenza dal Museo Diocesano, dove sarà possibile ammirare i tesori che hanno ispirato le due creazioni: il Reliquiario della Sacra Spina (XIII-XIX secolo), il Calice della chiesa di Santa Corona(XVII secolo), e la Croce astile della Cattedrale (XV secolo) a cura dei servizi educativi del Museo Diocesano di Vicenza. Il gruppo si sposterà poi al vicino Museo del Gioiello per ammirare corona e pettorale, con il commento esperto di Stefano Soprana, che ne ha curato il restauro, titolare della storica gioielleria Soprana, collocata sotto la Basilica Palladiana, dove prima sorgeva la bottega del maestro Angelo Marangoni, che realizzò in origine le due opere.
Continuano anche nel 2024 le attività didattiche e i laboratori per tutte le età, per esplorare il processo di progettazione e creazione del gioiello. Per le famiglie sono in programma tre laboratori: sabato 30 marzo tutti alla scoperta dei misteri delle pietre con l’incontro interattivo Minerali: materie preziose, domenica 28 aprile è la volta di Il mio mosaico prezioso, mentre domenica 26 maggio si terrà il laboratorio Eco-gioielli, centrato sul tema del riciclo e sui materiali riutilizzati.
Per gli adulti che desiderano cimentarsi nella creazione di gioielli sono in programma quattro workshop con la designer orafa Barbara Uderzo, i cui gioielli sono stati esposti in gallerie d’arte e musei internazionali, come La Triennale di Milano, il Museo delle Arti Decorative di Berlino, il Victoria & Albert Museum di Londra. Gli incontri, tutti di domenica, saranno dedicati alle diverse espressioni del gioiello: il 23 marzo il laboratorio Ripetere e agganciare: dal modulo alla collana, il 14 aprile Intrecciare e ribattere: dal filo di metallo all’anello, il 12 maggio Sagomare e ribattere: dai forma al tuo bracciale e il 23 giugno Piegare, infilare, legare: realizza i tuoi orecchini con i colori dell’estate. Il Museo del Gioiello partecipa anche alla Notte dei Musei, sabato 18 maggio, con attività dedicate.
Gioielli non da indossare, ma da guardare. Gioielli storici, iconici, mitici. Sono quelli esposti a Vicenza al Museo del Gioiello, che nel 2022 ha più che raddoppiato il numero di biglietti staccati rispetto al periodo pre-pandemia: +134% nel confronto con gli ingressi registrati nel 2019. Il progetto museale è gestito da Italian Exhibition Group (la società che organizza Vicenzaoro) in partnership con il Comune di Vicenza.
Il museo è anche il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, dove sono esposti pezzi di grandi Maison, ma anche quelli legati a mostre temporanee, come la recente Gioielli e amuleti. La bellezza nell’antico Egitto (prosegue fino al 7 maggio), che comprende anche una serie di appuntamenti didattici particolarmente dedicati al mondo dei bambini (info cliccando qui, mail all’indirizzo info@museodelgioiello.it). I bambini dai 5 ai 12 anni possono entrare gratuitamente al Museo, mentre per partecipare ai laboratori la tariffa sarà di 4,50 euro. Il costo per l’ingresso degli adulti è di 10,00 euro (5,00 euro se residenti a Vicenza e provincia), 4,50 euro per il laboratorio.
I gioielli dell’antico Egitto a Vicenza
Anche le donne dell’antico Egitto indossavano bracciali, collane e anelli, che spesso erano associati ad amuleti. Ora alcuni dei gioielli di quella cultura che continua ad affascinare a distanza di migliaia di anni sono raccolti in una mostra (dal 23 dicembre 2022 al 7 maggio 2023) al Museo del Gioiello di Vicenza. Nelle sale del museo la mostra espone scarabei, fiori di loto o il tipico occhio di Horo in forma di amuleto, collane e bracciali in terracotta, fili di perle e anelli d’avorio, sigilli con il nome del faraone. Sono gioielli che erano comunemente utilizzati, come testimoniano dipinti, rilievi e l’analisi del corredo di alcune mummie. Insomma, gli antichi egizi erano vanitosi quanto gli esseri umani oggi.
E la mostra intitolata Gioielli e Amuleti. La bellezza nell’Antico Egitto, curata dal direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, con la collaborazione dei curatori del Museo Paolo Marini e Cédric Gobeil, è un’occasione interessante per scoprire il gusto di quell’epoca per i monili. Lo spazio museale, gestito da Italian Exhibition Group (la società che organizza Vicenzaoro) assieme al Comune di Vicenza si trova all’interno della Basilica Palladiana, nel centro della città, e abitualmente raccoglie una mostra permanente con gioielli che hanno fatto la storia, oltre a eventi temporanei.
Orari di visita Museo del Gioiello
dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00
sabato e domenica dalle 10:00 alle 18:00.
www.museodelgioiello.it
Dopo il periodo di chiusura pandemica riapre il Museo del Gioiello di Vicenza. Le nelle nove sale tematiche interamente dedicate all’eccellenza creativa, artistica, produttiva e tecnologica del gioiello Made in Italy sono state riaperte al pubblico il 25 settembre. All’interno della Basilica Palladiana, che ospita il museo è possibile visitare per la prima volta dal vivo l’esposizione permanente Una Storia Italiana, inaugurata online lo scorso 15 dicembre e finora fruibile in formato digitale sul sito.
Per la quarta edizione, il sito museale lascia la sua veste mutante per diventare un museo permanente dedicato al gioiello Made in Italy. Mantenendo il pluralismo come chiave di interpretazione, il Museo aggiunge un altro livello di lettura che riguarda il territorio italiano, in termini di creatività e di manifattura. Le nove sale mettono in evidenza l’alto artigianato delle maison orafe, i grandi artisti orafi, i protagonisti del gioiello moda, i designer, le eccellenze caratterizzate da tecniche e materiali propri del Made in Italy: dal corallo alla filigrana, dal micromosaico alla pietra lavica e gli scenari del futuro. I visitatori potranno trovare l’eccellenza italiana tra tradizione e contemporaneità, il bello e ben fatto che, ancora oggi, è il segno distintivo della produzione nazionale.
Alba Cappellieri, direttrice del Museo del Gioiello
Lo spazio museale di Italian Exhibition Group (società che organizza Vicenzaoro), gestito in collaborazione con il Comune di Vicenza, dal 2019, infatti, è entrato ufficialmente all’interno del circuito di location museali e monumentali del centro storico, visitabili con il biglietto unico Vicenza Card. Per l’accesso al Museo del Gioiello sarà necessario esibire il Green Pass. La prenotazione non è obbligatoria.
Con mucho gusto a
Sono particolarmente soddisfatto per la riapertura del Museo del Gioiello. Mi sono impegnato personalmente per arrivare a questo traguardo che consente di arricchire la già ampia offerta del circuito museale cittadino che tante soddisfazioni ci sta dando in questa estate 2021, sia in termini di presenze turistiche sia per quanto riguarda gli introiti dai biglietti d’ingresso. Un tassello in più che va ad impreziosire l’ampio progetto che stiamo realizzando per la candidatura di Vicenza a capitale italiana della cultura per il 2024. Ringrazio il presidente di Ieg, il direttore del museo e tutti coloro che hanno lavorato per il raggiungimento di questo importante risultato.
Francesco Rucco, sindaco di VicenzaCon grande piacere annunciamo la riapertura al pubblico del Museo del Gioiello, l’unico esempio in Italia e tra i pochi al mondo di questo genere, che negli anni ha saputo affermarsi quale baricentro narrativo e di valorizzazione dell’universo culturale dell’oreficeria e della gioielleria. Nato nella città di Palladio, luogo di indiscusso valore artistico e culturale nonché uno dei più importanti distretti manifatturieri al mondo, il museo celebra la tradizione orafa vicentina e il suo patrimonio artigiano e imprenditoriale. Un museo per tutti e di tutti, che attraverso uno sforzo comune e una progettualità condivisa con l’amministrazione comunale di Vicenza veicola contenuti di assoluto valore per l’economia del territorio e per la comunità.
Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group
Alta gioielleria artigianale, made in Italy: è quella di Margherita Burgener, ammirata e apprezzata in tutto il mondo, anche grazie al prezioso utilizzo del titanio ♦︎
La passione per i gioielli di Margherita Burgener inizia nell’officina del futuro marito, a Valenza: nella patria dell’alta gioielleria italiana, Burgener scopre le pietre preziose e l’arte orafa. Poi inizia ad avvicinarsi al design del gioiello e dalla sua prima creazione nel 2003 non si è più fermata. Oggi i suoi pezzi unici sono battuti nelle aste Important Jewels di Sotheby’s, Christie’s e Bonhams, mentre dal 2011 disegna piccole collezioni in edizione limitata.
Oro giallo, bianco, rosso o dalle sfumature rosate, sono la base cromatica per esaltare forma e pietre, ma ama sperimentare nuovi materiali come il titanio. Infatti, caratteristiche come leggerezza e possibilità di ottenere infinite sfumature di colore ne fanno uno dei suoi metalli preferiti. E proprio in titanio sono i petali dalle tonalità cangianti della spilla con topazi e diamanti della designer che è apparsa un paio di anni fa sulla copertina del catalogo della mostra Skin: la superficie del gioiello al Museo del Gioiello di Vicenza. Una “pelle” da guardare e se possibile toccare. Matilde de Bounvilles
Visite online al Museo del Gioiello
Visitare un museo online non è una novità, ma è diventato un obbligo in tempi di pandemia. Ecco perché il Museo del Gioiello di Vicenza propone il percorso intitolato Una storia Italiana attraverso il web. Il Museo del Gioiello è uno spazio dedicato al mondo della gioielleria. È stato inaugurato nel 2015 ed è gestito da Italian Exhibition Group (la soccietà che organizza Vicenzaoro) in collaborazione con il Comune di Vicenza. L’inaugurazione del nuovo percorso è previsto per martedì 15 dicembre alle 18, in diretta sul sito del museo.
La nuova edizione del percorso è affidato alla presentazione della direttrice, Alba Cappellieri, e a Marco Carniello, group brand director Jewellery & Fashion di Ieg. I gioielli in mostra sono stati selezionati da un comitato scientifico che ha coinvolto per la prima volta i principali distretti di Vicenza, Valenza, Arezzo e Torre del Greco: I pezzi disposti all’interno della sede, le sale all’interno della Basilica Palladiana, saranno quindi visitabili online. Finita l’emergenza sanitaria, ovviamente, riprenderanno le normali visite dirette. Per ora, comunque, si possono visitare online gli allestimenti delle nove sale tematiche Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro.
Ruudt Peters al Museo del Gioiello
L’artista-designer Ruudt Peters al Museo del Gioiello di Vicenza nella mostra Bron ♦︎
Ruudt Peters, olandese, è designer di gioielli, scultore, visual artist. Ha frequentato la Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam e nel 1973 ha fondato la Galerie Ekster a Leeuwarden. Ha anche insegnato presso numerose accademie europee e, in Italia, è stato docente ad Alchimia – Scuola di Gioielleria Contemporanea di Firenze. Ora sale il gradino più alto: fino al 22 settembre le sue opere saranno nello Spazio Off del Museo del Gioiello, a Vicenza, nella mostra intitolata Bron, parola che significa fonte.
Lo spazio gestito da Italian Exhibition Group offre una panoramica dell’opera dell’artista, dai primi anni settanta alle creazioni più recenti scaturite dall’esplorazione di diverse culture, costumi e abitudini. Un’installazione multimediale offre la possibilità di scoprire in profondità il suo lavoro attraverso dei cortometraggi attivati tramite QR code.
“Tutti i miei gioielli sono interconnessi e scaturiscono da un flusso di eventi e varie fonti di ispirazione. Causa ed effetto. Azione-reazione. Cadere e rialzarsi. Incertezza. Scoperta. Curiosità. Questo insieme costituisce la mostra Bron, che non solo offre una panoramica del mio lavoro ma esplora anche le mie fonti di ispirazione”, spiega Peters.
“Ruudt Peters è uno dei maestri del gioiello contemporaneo”, commenta il direttore del Museo del Gioiello Alba Cappellieri. “attraverso la sua opera il Museo conferma il suo approccio pluralistico includendo visioni multiple sul gioiello”.
Orari di apertura Museo del Gioiello
da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00;
sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00.
Biglietti: intero 8 euro, ridotto 6 euro
Terza vita per il Museo del Gioiello
Il Museo del Gioiello di Vicenza si rinnova con la terza esposizione curata da Alba Cappellieri. Ecco come sarà ♦︎
È stato bello, lo sarà ancora di più. Dopo quattro anni il Museo del Gioiello di Vicenza ospitato all’interno della Basilica Palladiana si rinnova. Ma non è una sorpresa: l’esposizione permanente, infatti, è nata proprio con l’idea di un rinnovamento continuo dei gioielli esposti.
Il museo, iniziativa di Italian Exhibition Group Spa in partnership con il Comune di Vicenza, propone al pubblico una mostra di 310 pezzi unici, molti dei quali appartenenti a collezioni private, che generalmente non sono accessibili né al pubblico né agli operatori del settore.
I gioielli sono concessi al museo per due anni. Ora è la volta della terza edizione, che si inaugura il 14 dicembre e sarà visitabile fino alla fine del 2020.
Il Museo del Gioiello è diretto da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano, oltre che principale studiosa del gioiello in Italia. Tante le novità che gli appassionati di gioiello potranno ammirare. Come la collana Flora High Jewellery di Bulgari. “Ho scelto questo oggetto straordinario perché è un omaggio alla manifattura e alla bellezza italiana. Bulgari si ispira ai dipinti di Sandro Botticelli, la cui grazia eterna si riverbera in questo prezioso e delicato bouquet fiorito e la splendida manifattura esalta la capacità artigiana italiana.”, spiega Cappellieri.
Il percorso espositivo si snoda attraverso nove sale, ognuna delle quali accoglie una diversa accezione del gioiello, in un pluralismo di contenuti, epoche, geografie e provenienze.
Sono il gioiello come Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro, ciascuna, nella nuova edizione, affidata a un curatore di fama internazionale che ne ha interpretato il significato attraverso preziosi di straordinaria bellezza e inestimabile valore.
È di Pascale Lepeu, direttore della collezione Cartier da oltre 30 anni, la selezione della Sala Simbolo che ospita gioielli straordinari capaci di raccontare la potenza simbolica degli ornamenti. Simbolo di potere, di ricchezza, di religione, regalità, manifattura.
A Cristina Boschetti, archeologa, esperta di produzioni artistiche del Mediterraneo Ellenistico e Romano, è invece affidata la Sala Magia: amuleti e talismani protettivi, monili propiziatori per allontanare influenze maligne. Per la Sala Funzione è stato scelto Massimo Vidale, professore di Archeologia dell’Università di Padova, che ha centrato l’attenzione sulla funzione comunicativa del gioiello. Dai gioielli dei guerrieri di diverse culture, fino agli anelli e ai pendenti utilizzati dai rapper.
L’interpretazione della Sala Bellezza è curata da Patrizia di Carrobio, esperta di diamanti. Per lei i gioielli trasferiscono bellezza in chi li ammira. Il tema è il gioco, in un mix affascinante di valori, dove l’alta gioielleria si mischia con gioielli moda. A Marie-José van den Hout, gallerista olandese, fondatrice della galleria Marzee, è stata affidata la Sala Arte. Il tema è l’oro e il racconto si dipana attraverso i processi di sperimentazione degli artisti internazionali, che non hanno avuto timore di portare al limite la creatività e la sperimentazione ottenendo risultati sorprendenti.
Nella Sala Moda, curata da Chichi Meroni, anima creativa de l’Arabesque Cult Store di Milano, si trovano bijoux creati per la moda tra gli anni Venti e Ottanta mentre, la Sala Design è stata curata da Alba Cappellieri con una selezione dedicata ai designer che non hanno esplorato altri prodotti che non fossero il gioiello.
La Sala Icone è curata da Gabriele ed Emanuele Pennisi, antiquari milanesi specializzati nel gioiello antico: ospita capolavori del passato tra il XVII e il XX secolo, icone dei loro tempi: dalle montature dell’Ottocento alla manifattura mirabile dei gioielli in smalto, fino ai sigilli e ai ritratti di personaggi famosi. L’ultima sala, dedicata al tema del Futuro, è stata curata da Olga Noronha, fashion designer internazionale: dalla gioielleria digitale che modifica il corpo ai gioielli invisibili che si innestano sottopelle, dai gioielli terapeutici ai gioielli home made che si possono autoprodurre.
Potere & Gioielli, una mostra scopre gli intrecci
I simboli del potere: tiare e corone in una mostra al Museo del Gioiello di Vicenza ♦︎
Non solo i gioielli servono a sottolineare il corpo di chi li indossa, non solo mostrano il gusto di chi li sceglie e non solo sono un indice di ricchezza. Sono anche, in alcune occasioni, simboli del potere. Come tiare e corone, medaglie e spille, anelli e diademi. A loro, ai gioielli del potere, è dedicata la nuova mostra al Museo del Gioiello di Vicenza, all’interno della Basilica Palladiana. Il museo è il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello ed è gestito da Italian Exhibition Group (società che organizza anche VicenzaOro) in partnership con il Comune di Vicenza.
La nuova mostra temporanea si intitola I Gioielli del Potere: Corone e Tiare ed è curata da Alessandra Possamai (22 settembre-17 marzo 2019).
Sotto le teche si trova un’accurata selezione di corone e tiare provenienti da tempi e contesti diversi, dall’alta gioielleria alla moda. “La mostra rappresenta un excursus tra le corone e le tiare del passato e del presente, e pone l’attenzione su quello che sono e quello che sono state. Un vero e proprio salto nel gusto e nello stile di epoche diverse attraverso opere di grandi artisti”, spiega la curatrice, Alessandra Possamai. “Un mondo, tuttavia di interesse creativo, un banco di prova per orafi e designer contemporanei. I preziosi manufatti protagonisti della mostra sono segno dell’eccellenza dell’arte orafa, caratterizzata da cura del dettaglio e qualità del lavoro, che ha reso grande il Made in Italy nel mondo”.
“Da sempre la moda assorbe e partorisce forti valori iconici e le corone sono potenti ispirazioni per il loro immediato e universale simbolismo. Siamo molto orgogliosi di questa nuova mostra temporanea: Alessandra Possamai ha saputo intrecciare tempi e contesti diversi, presentando corone e tiare dall’alta gioielleria alla moda, confermando e ampliando lo spirito pluralistico e inclusivo del Museo del Gioiello”, aggiunge Alba Cappellieri, direttore del Museo del Gioiello.
A Vicenza i gioielli di Gio’ Pomodoro
I gioielli di Gio’ Pomodoro: sculture indossabili al Museo di Vicenza ♦︎
Se andate in gita a Vicenza, fino al 2 settembre potete unire gioielleria e arte della scultura. Il Museo del Gioiello di Vicenza, all’interno della Basilica Palladiana, gestito da Italian Exhibition Group assieme al Comune di Vicenza, dedica allo scultore Gio’ Pomodoro (1930-2002) una mostra speciale. Perché, ovviamente, le sculture esposte sono opere orafe. La mostra si intitola I gioielli di Gio’ Pomodoro: il segno e l’ornamento ed è curata da Paola Stroppiana. L’esposizione dedicata all’orafo, incisore, scultore e scenografo, avviene a 16 anni dalla sua scomparsa. La mostra è l’occasione per una riflessione sul gioiello d’artista, non solo ornamento ma anche creazione che vive in autonomia. «In tutti i gioielli convivono una grande capacità di progettazione, il segno, intellettualmente espresso in disegni di rara bellezza, e l’ornamento, frutto di un ricco archivio di riferimenti alla cultura classica e alla dimensione rituale-metafisica», spiega Paola Stroppiana. «Pomodoro seppe inoltre mantenere uno stretto legame con la produzione scultorea, trasponendo nei gioielli, e viceversa, gli esiti delle proprie ricerche plastiche, dalle Tensioni e Folle ai Gusci, dai Contatti ai Soli».
Da segnalare la linea di gioielli progettati per la Gem del cognato Giancarlo Montebello alla metà degli anni Settanta, uno dei primi esperimenti di produzione seriale di «gioielli d’arte economici», e la realizzazione di un taccuino di 38 tavole per prototipi di tagli in pietra dura, molti dei quali esposti in mostra, per la Cesari&Rinaldi dell’inizio degli anni Novanta. Giulia Netrese
I gioielli di Gio’ Pomodoro: il segno e l’ornamento
Martedì-venerdì dalle 15.00 alle 19.00
Sabato e domenica dalle 11.00 alle19.00
Biglietti: intero 6 euro, ridotto 4 euro
Catene per scatenarsi
A Vicenza in mostra 80 gioielli che hanno come protagonista la catena. Per chi vuole scatenarsi… ♦
Ci sono catene che legano e ci sono catene che liberano. Ci sono anche catene che piacciono. Quelle che sono utilizzate in gioielleria, per esempio, sono catene desiderate, specialmente se bracciale o collana diventano originali, oggetti preziosi con una precisa identità. È partita da questa considerazione, forse, Alba Cappellieri nel curare la mostra Intrecci Preziosi. La catena tra funzione e decorazione al Museo del Gioiello di Vicenza (27 ottobre 2017-25 marzo 2018). Sotto i vetri delle bacheche del primo museo permanente dedicato alla gioielleria ci sono 80 catene che dalla fine del Settecento a oggi hanno segnato tappe nella manifattura orafa.
«La catena stringe, lega, sostiene, decora, racchiude simbologie universali, allude all’idea affascinante della circolarità, è un ornamento senza confini, né cronologici, né geografici, che attraversa la storia del costume come dell’arte, dell’oreficeria e della moda», commenta Cappellieri, che è anche docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano. «Le catene hanno tradizionalmente una duplice interpretazione: nell’accezione negativa sono i segni della schiavitù umana, mentre in positivo rappresentano la bellezza e il prestigio sociale e come tali sono state rappresentate dai più grandi pittori della storia dell’arte per simboleggiare valori universali come l’onore, la fedeltà, l’amore».
In mostra sono presenti una selezione di catene realizzate in Veneto, fin dal Rinascimento,, e pezzi realizzati sia artigianalmente, sia industrialmente, da importanti aziende orafe italiane, come Fope, Franco Pianegonda, Marco Bicego, Mattioli, Nanis, Pasquale Bruni, Pesavento, Pomellato, Roberto Coin, Unoaerre, Vendorafa Lombarda, Vhernier. E accanto alla firma delle Maison, ci sono i lavori di designer come Giampaolo Babetto, Francesca Braga Rosa, Emma Francesconi, Stefania Lucchetta, Stefano Marchetti, Carla Riccoboni, Barbara Uderzo, Daniela Vettori, Alberta Vita.
Il Museo del Gioiello, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, è frutto dell’impegno di Ieg in partnership con il Comune di Vicenza nel promuovere l’universo culturale dell’oreficeria e della gioielleria italiana, settori in cui Italian Exhibition Group è riconosciuta player di livello mondiale grazie alla Manifestazione internazionale VicenzaOro. Federico Graglia
Le spille dell’orgoglio al Museo del Gioiello
Spille da mostrare con orgoglio: le onorificenze sono in mostra al Museo del Gioiello ♦
Ci sono gioielli e gioielli. Di solito i gioielli li indossano le donne, perché amano un oggetto prezioso, oppure per attirare uno sguardo, un commento di ammirazione. Ma ci sono anche i gioielli che servono a comunicare altro. Per esempio, l’appartenenza a uno speciale club, oppure a specificare che la persona che indossa il gioiello è stata particolarmente abile, coraggiosa, intraprendente. Questi gioielli sono segni o, meglio sono la manifestazione di una onorificenza. Qualche volta queste spille da appuntare orgogliosamente al petto sono anche preziose e particolarmente elaborate. E ora si possono anche osservare da vicino nella mostra intitolata Dame e Cavalieri. I gioielli delle onorificenze, organizzata al Museo del Gioiello di Vicenza, diretto da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano e principale studiosa del settore in Italia.
Come sa chi segue gioiellis.com, il Museo del Gioiello è anche un’esposizione permanente all’interno della Basilica Palladiana, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, ed è gestito da Italian Exhibition Group, realtà nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza – in partnership con il Comune di Vicenza.
Che cosa c’è in mostra
La nuova esposizione temporanea, al piano terra del Museo del Gioiello, è articolata in due sezioni. La prima comprende le onorificenze di Cavalierato maschile con circa 40 pezzi, scelti tra le più importanti e rare collezioni del mondo, e 10 pezzi significativi che rendono omaggio alla collezione di Giovanni Giolitti, onorificenze date allo statista italiano dal Re e da altri Stati Europei e mondiali in qualità di Capo di Stato. Tra i pezzi in mostra, per esempio, si trovano le onorificenze dei Ss. Maurizio e Lazzaro, l’Insegna di Gran Croce, il Piccolo Collare della SSa. Annunziata, il Gran Collare di San Giorgio e la Placca di Gran Croce, Ordine Coloniale della Stella d’Italia.
La seconda sezione, quella delle Dame, comprende circa una decina di pezzi, come l’Insegna di Cavalierato dell’Ordine della legione d’Onore e le Insegne dell’Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani.
Una lunga storia
Insegne, decorazioni e medaglie che prendono vita nel XI secolo con le onorificenze di Cavalierato conferite solo a uomini, che si fossero distinti per altissime benemerenze, consuetudine estesa poi anche alle Dame solo dal 1662. La mostra presenta inoltre una decina di creazioni di G.B. Ballarino, orafo di una casa di tradizione storica nel campo delle onorificenze, autorizzato a innalzare le armi della Real Casa di Savoia e della Real Casa di Bulgaria con la dicitura «fornitore della Real Casa», con croci-gioiello pendenti in oro, smalto e pietre preziose.
Dame e Cavalieri. I gioielli delle onorificenze
Museo del Gioiello
Basilica Palladiana di Vicenza
dal 24 Maggio al 17 Settembre 2017
Da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00
sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
Biglietti: intero 6 euro, ridotto 4 euro
Il Museo del Gioiello fa il bis
Il Museo del Gioiello di Vicenza si rinnova per il secondo biennio di vita: nuovi pezzi, nuovi curatori, stessa piacevole offerta.
Il Museo del Gioiello di Vicenza fin dall’inizio si è presentato come una specie di camaleonte: i pezzi esposti sono di prima qualità ma, inevitabilmente, cambiano nel tempo. Ogni due anni, infatti, i gioielli tornano ai loro rispettivi proprietari e sono sostituiti da altri. Il secondo ciclo è appena iniziato: la seconda edizione 2017-2018 è stata inaugurata alla presenza di dieci nuovi curatori internazionali. E, oltre ai nuovi gioielli, c’è anche una novità istituzionale: il Museo, voluto con forza e perseveranza da Matteo Marzotto, finora presidente della Fiera di Vicenza, ora fa capo alla nuova realtà nata dall’unione tra la struttura vicentina e quella di Rimini, e cioè Italian Exhibition Group. Ecco perché il via al nuovo ciclo è stato dato da Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group. Marzotto rimane, comunque, come vice presidente della nuova azienda: «Sin dal primo giorno di apertura al pubblico il Museo del Gioiello si è dimostrato un’idea vincente. Autorevole baricentro di racconto dell’universo culturale dell’oreficeria e della gioielleria, all’insegna dell’innovazione e di una ricerca raffinata», ha spiegato. «Profondamente e logisticamente radicato a Vicenza, una delle capitali mondiali del gioiello, esprime con la sua personalità unica un’elevata vocazione internazionale; particolarmente apprezzato non solo per la qualità delle curatele, ma anche per la provenienza e l’eccellenza dei pezzi esposti, per i numerosi visitatori italiani e esteri accolti, per l’insolito percorso museale adatto ad ogni tipo di pubblico. Un profilo globale che verrà ulteriormente accentuato grazie alla nuova esposizione e alla collaborazione dei nuovi curatori nel prossimo biennio 2017-18».
Le novità
Lo spazio del museo è di oltre 410 metri quadrati ed è curato e diretto da Alba Cappellieri, docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano. Ospita ora una nuova selezione di circa 400 gioielli, di assoluta eccellenza e prestigio, selezionati in base alla sensibilità dei nuovi curatori di livello internazionale coinvolti: da Glenn Adamson, direttore del Museum of Arts and Design di New York a Nicolas Bos, presidente & Ceo di Van Cleef & Arpels; dalla critica dell’arte e collezionista Helen Drutt English, all’antropologa Cristina Del Mare, dalla storica dell’arte Alessandra Possamai a Stefano Piaggi, Direttore Archivio Anna Piaggi; dall’architetto Marco Romanelli, alla storica dell’arte e autrice Paola Venturelli, al pluripremiato Designer Odo Fioravanti.
Il museo
Primo in Italia e uno dei pochi al mondo, dedicato esclusivamente al gioiello, collocato all’interno della Basilica Palladiana di Vicenza, edificio storico del XVI secolo, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1994, il Museo del Gioiello in due anni dalla sua apertura, il 24 dicembre 2014, ha registrato 34.000 visitatori.
Gioielli per la pelle in mostra
Sabato 23 gennaio, mentre i padiglioni di VicenzaOro erano attraversati da una folla di buyer assatanati, in centro, nella nobile Basilica Palladiana, veniva inaugurata la mostra Skin: la superficie del gioiello, allestita nelle sale del Museo del Gioiello. L’inaugurazione più che un successo è stata un eccesso: una folla non sazia degli ori pregustati negli stand si è riversata nelle belle, ma relativamente piccole sale del Museo. La mostra, che resterà allestita fino al 1 maggio 2016, ha come filosofia la considerazione che il primo incontro con gli oggetti, di qualsiasi natura essi siano, è prettamente superficiale, e solo in seguito si possono apprezzare o meno elementi come l’indossabilità, la materialità e il peso. Curata da Alba Cappellieri e Livia Tenuta, la mostra si affianca alla esposizione permanente (potete quindi vedere tutte e due). I gioielli hanno tutti una superficie, ma in particolare la mostra si occupa delle spille, attraverso l’utilizzo di tecniche tradizionali e innovative, il colore, le strutture e i volumi. Non a caso la spilla sta conoscendo un revival anche nel mondo della gioielleria commerciale. Sono esposti i gioielli prodotti da oltre 70 artisti affermati e designer orafi italiani e internazionali.
Ecco l’elenco degli artisti con opere in mostra: Senay Akin, Barbara Antolini, Alessia Ansaldi, Francesca Antonello, Sanae Asayama, Rosalba Balsamo, Silvia Beccaria, Emanuela Bergonzoni, Maura Biamonti, Dana Bloom, Giulia Boccafogli, Patrizia Bonati, Massimiliano Bonoli per Mattia Cielo, Fabrizio Bonvicini, Luisa Bruni, Margherita Burgener, Fabio Cammarata, Maria Jennifer Carew, Alessandro Cremonesi, Isabella Del Bono, Elviro Di Meo e Antonio Rossetti, Sandra Dipinto, Anna Fornari, Laura Forte, Emma Francesconi, Stefano Fronza, Francesca Gabrielli, Lucilla Giovanninetti, Heidemarie Herb, Laura Lanaro, Marta Laudani e Marco Romanelli, Benjamin Lignel, Limodoro, Eliana Lorena, Stefania Lucchetta, Letizia Maggio, Laura Magro, Alba Rosa Mancini, Manuganda, Stefano Marchetti, Alberto Mariani, Mattioli, Tomoko Mizu, GianCarlo Montebello, Nach Bijoux, Kazumi Nagano, Olga Noronha, Barbara Paganin, Jinbi Park, Ricardo Peiro, Marco Picciali, Alba Polenghi Lisca, Patrizia Pompeo, Patricia Posada, Paolo Quagliotto, Claudio Ranfagni, Daniela Repetto, Carla Riccoboni, Ivana Riggi, Roberta Risolo, James Rivière, Maddalena Rocco, Stenia Scarselli, Gianluca Staffolani, Barbara Uderzo, Silvia Valenti, Federico Vianello, Francesca Villa, Violavaleriano, Cristian Visentin, Laura Volpi, Andy Yuk, Chiara Zanetti, Cristina Zani, Roberto Zanon.
Anteprima: ecco il Museo del Gioiello
Anteprima del Museo del Gioiello. L’inaugurazione è prevista per il 24 dicembre, ma Gioiellis ha visitato in anteprima i locali della Basilica Palladiana, nel centro di Vicenza. Presente all’anteprima per la stampa il presidente di Fiera Vicenza, Matteo Marzotto. Che ha approfittato dell’occasione per fare il punto sulla strategia di VicenzaOro. «L’accordo con Panama (https://gioiellis.com/un-canale-panama-per-fiera-vicenza/) è la porta per il Sudamerica», ha spiegato, «mentre Dubai è la piattaforma per Far East e Africa. La regione del Golfo Persico è il più importante cliente dell’export gioielli italiano». E VicenzaOro, che a gennaio cambierà? «Abbiamo ampliato i saloni, il format dell’oro è stato completamente cambiato, più innovativo e basato su sei community diverse, anche nella linea grafica. Avrà sei sentieri d’acquisto per semplificare la visita dei clienti, per esempio i buyer internazionali che hanno poco tempo a disposizione: non vogliamo essere i più grandi come dimensioni, ma i migliori nel combinare domanda e offerta». Secondo il presidente di Fiera Vicenza, l’Italia è un grande distretto, da Valenza ad Arezzo, fino a Torre del Greco: tutti territori con una grande tradizione e Vicenza si è affermata come piattaforma di internazionalizzazione dell’intera filiera italiana. L’obiettivo è, ovviamente, anche migliorare il fatturato dell’ente Fiera Vicenza, a 32 milioni, di cui 21 derivano da VicenzaOro.
Il museo. È il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, situato nei 410 metri quadrati all’interno della Basilica Palladiana. Direttore è Alba Cappellieri, docente di Design del gioiello al Politecnico di Milano, mentre la progettista è Patricia Urquiola. L’esposizione permanente si sviluppa in un percorso articolato su due livelli: al piano terreno l’ingresso, con il bookshop con testi nazionali ed internazionali sul gioiello. Poi, la sala delle esposizioni temporanee, in cui sono previste mostre dedicate ai preziosi della gioielleria. Il piano superiore è il cuore del Museo, con nove sale espositive che accolgono circa 400 gioielli e accompagnano i visitatori in un percorso inedito, nel tempo e nelle culture, dalla preistoria al futuro: Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro. Si punta, dunque, su ambiti tematici e non cronologici. Un’impostazione fortemente voluta dal direttore perché il concetto di gioiello muta con il tempo e segue le trasformazioni della società. E infatti, le opere che si trovano nelle sale curate da esperti internazionali come Aldo Bakker, Gijs Bakker, Bianca Cappello, Franco Cologni, Deanna Farneti Cera, Graziella Folchini Grassetto, Stefano Papi, Maura Picciau e Paolo Maria Guarrera, Alfonsina Russo e Ida Caruso, cambieranno ogni due anni. Per esempio nella sala Bellezza, interpretata da un’imprenditore come Cologni, già alla guida di Cartier international e attualmente presidente onorario del gruppo Richemont, gli oggetti esposti rappresentano la capacità tutta italiana di combinare il bello al saper fare. Il prossimo curatore, magari un francese a capo di una grande maison come Van Cleef &Arpels, selezionerà altre opere partendo da una filosofia e un gusto probabilmente diversi. Insomma, la rotazione non solo renderà il messo sempre vivo e dinamico, ma offrirà ai cittadini e si spera anche ai clienti della fiera una continuità. Non a caso, la scelta vede affiancati gioielli antichi, ma anche moderni, fino alle ultime creazioni realizzate con le stampanti in 3D. Monica Battistoni
Museo del Gioiello Vicenza, Basilica Palladiana Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 sabato, domenica e giorni festivi dalle 9 alle 19 Durante le festività: 24 dicembre 16-19, 25 dicembre 15-20, 31 dicembre 9-1 di notte, 1 gennaio 10-19. Biglietto: intero 6 euro, ridotto 4 euroAnteprima: i gioielli di Vicenza
[wzslider]Nove pezzi unici di grande valore: sono i gioielli simbolo delle nove sale a tema del primo Museo del Gioiello (https://gioiellis.com/arriva-
Preview: jewelery from Vicenza
Nine pieces of great value: are the jewels symbol of the nine themed rooms of the first Museum of Jewelry (https://gioiellis.com/arriva-
Avant-première: bijoux de Vicence
Neuf pièces de grande valeur: sont les joyaux symbole des neuf chambres à thème de la première Musée des joyaux (https://gioiellis.com/arriva-
Vorschau: Schmuck aus Vicenza
Neun Stücke von großem Wert: sind die Juwelen Symbol der neun Themenzimmer des ersten Museums für Schmuck (https://gioiellis.com/arriva-
Предварительный просмотр: драгоценности из Виченцы
Девять штук большое значение: это символ драгоценности из девяти тематических номеров первого музея Ювелирные изделия (https://gioiellis.com/arriva-
Vista previa: joyas de Vicenza
Nueve piezas de gran valor: son el símbolo de las joyas de las nueve salas temáticas del primer Museo de la joyería (https://gioiellis.com/arriva-
Arriva il primo museo del gioiello
Per la prima volta l’Italia avrà un Museo del gioiello. Lo aprirà Fiera di Vicenza, che organizza la classica VicenzaOro. Il museo è stato presentato a Milano e si tradurrà nella prima realtà museale permanente in Europa completamente dedicata all’arte orafa. Aprirà la vigilia di Natale, il 24 dicembre 2014, nella Basilica Palladiana, edificio del XVI secolo e patrimonio mondiale dell’Unesco dal 1994. «Non è solo una nostra iniziativa, ma un regalo all’Italia, destinato a diventare patrimonio di tutti», ha spiegato Matteo Marzotto, presidente di Fiera di Vicenza. «Il museo, 500 metri quadrati curati e diretti dalla docente di design del gioiello al Politecnico di Milano Alba Cappellieri, è stato ideato, finanziato e gestito dalla Fiera con il patrocinio del Comune di Vicenza, e allestito da Patricia Urquiola: «Siamo l’ultima pietra del restauro della basilica che quest’anno compie 400 anni. Abbiamo creato un piano terreno con un bookshop e una sala polifunzionale e, al piano superiore, nove spazi», ha detto la designer spagnola. Fiera di Vicenza, che ha chiuso il 2013 con ricavi oltre i 31 milioni di euro, oltre 1 milione di risultato netto e un ebitda del 15% («che potrebbe arrivare al 20% nel 2014», ha detto Marzotto) ha anche presentato i progetti per il 2015: 18 eventi, il nuovo format espositivo VicenzaOro The boutique show (23/28 gennaio 2015 e 5/9 settembre), la prima edizione di VicenzaOro Dubai (23/26 aprile) in joint venture con Dubai World Centre, e la nuova manifestazione HIT (14/16 febbraio) dedicata a caccia, outdoor e tiro sportivo. Federico Graglia
It’s coming the first museum of jewelery
For the first time Italy has a museum about the jewels. It will be open by Fiera di Vicenza, which organizes the classical VicenzaOro. The museum was presented in Milan and will result in the first really permanent museum in Europe entirely dedicated to jewelery. It will open on Christmas Eve, December 24, 2014, at the Palladian Basilica, built in the sixteenth century and a Unesco World Heritage Site since 1994. “It’s not just our initiative, but a gift to Italy, set to become the heritage of all” explained Matteo Marzotto, President of Fiera di Vicenza. The museum, 500 square meters, cared for and directed by the lecturer in jewelery design at the Politecnico di Milano Alba Cappellieri, was conceived, funded and managed by the Fair under the patronage of the Municipality of Vicenza, and designed by Patricia Urquiola: “We are the last stone of the restoration of the basilica, which this year celebrates 400 years. We have created a ground floor with a bookshop and a multipurpose room and, upstairs, nine spaces, “said Spanish designer. Vicenza Fair, which closed 2013 with revenues of more than eur 31 million, over 1 million of net income and Ebitda by 15% (“which could reach 20% in 2014,” said Marzotto) also presented the projects for 2015: they are 18 events, the new format of fair, VicenzaOro the boutique show (23/28 January and 5/9 September 2015), the first edition of VicenzaOro Dubai (23/26 April) in a joint venture with Dubai World Trade Centre, and the new event HIT (14/16 February) dedicated to hunting, shooting and outdoor sports.
Pour la première fois en Italie il y a un musée sur les bijoux. Il sera ouvert par Fiera di Vicenza, qui organise la classique VicenzaOro. Le musée a été présentée à Milan et se traduira par le premier musée permanent, le premier en Europe, entièrement dédié à la bijouterie. Il ouvrira la veille de Noël, le 24 Décembre 2014, à la basilique palladienne, construit au XVIe siècle et un site du patrimoine mondial de l’Unesco depuis 1994. «Il n’y a pas que notre initiative, mais un don à l’Italie, en passe de devenir le patrimoine de tout», explique Matteo Marzotto, président de Fiera di Vicenza. Le musée, 500 mètres carrés, pris en charge et dirigés par l’enseignant dans la conception de bijoux au Politecnico di Milano Alba Cappellieri, a été conçu, financé et géré par la foire sous le patronage de la municipalité de Vicenza, et conçu par Patricia Urquiola: «Nous sommes la dernière pierre de la restauration de la basilique, qui fête cette année 400 ans. Nous avons créé un rez de chaussée avec une librairie et une salle polyvalente et, à l’étage, neuf espaces», a déclaré la designer espagnol. Vicenza Fair, qui a clôturé 2013 avec des revenus de plus de 31 millions d’euros, plus de 1 million de revenu net et l’Ebitda de 15% (“qui pourrait atteindre 20% en 2014», a déclaré Marzotto) a également présenté les projets pour 2015: ils sont 18 événements, le nouveau format de foire, VicenzaOro le spectacle de charme (23/28 Janvier et Septembre 5/9 2015), la première édition de VicenzaOro Dubaï (23/26 Avril) dans une joint-venture avec Dubai World Trade Centre, et le nouveau événement HIT (14/16 Février) dédié à la chasse, le tir et sports de plein air.
Es kommt das erste Museum für Schmuck
Zum ersten Mal Italien hat ein Museum über die Juwelen. Es wird von Fiera di Vicenza, die die klassischen VicenzaOro organisiert geöffnet sein. Das Museum wurde in Mailand vorgestellt und wird in der ersten wirklich dauerhaftes Museum in Europa ganz auf Schmuck gewidmet führen. Es wird am Heiligabend, 24. Dezember 2014 die Basilika von Palladio zu öffnen, in dem sechzehnten Jahrhundert und ein Unesco-Weltkulturerbe seit 1994 gebaut “Es ist nicht nur unsere Initiative, sondern ein Geschenk nach Italien, gesetzt, um das Erbe zu alle”, erklärt Matteo Marzotto, Präsident der Fiera di Vicenza. Das Museum, das 500 Quadratmeter, gepflegt und von dem Dozenten in Schmuckdesign an der Politecnico di Milano Alba Cappellieri gerichtet, wurde konzipiert, finanziert und von der Messe unter der Schirmherrschaft der Gemeinde von Vicenza verwaltet und von Patricia Urquiola: “Wir sind der letzte Stein der Restaurierung der Basilika, die in diesem Jahr 400 Jahre. wir haben ein Erdgeschoss mit einem Buchladen und ein Mehrzweckraum und, im Obergeschoss, neun Räume geschaffen”, sagte der spanische Designer. Vicenza Messe, die 2013 mit einem Umsatz von über eur 31 Mio. um 15% geschlossen, über 1 Millionen der Nettogewinn und Ebitda (“die im Jahr 2014 20% erreichen konnte”, sagte Marzotto) präsentierte auch die Projekte für das Jahr 2015: Sie sind 18 Events, das neue Format der Messe, VicenzaOro das Boutique-Show (23/28 Januar und 5/9 September 2015), die erste Ausgabe des VicenzaOro Dubai (23/26 April) in einem Joint Venture mit der Dubai World Trade Centre und das neue Veranstaltung HIT (14/16 Februar) auf die Jagd, das Schießen und Outdoor-Sportarten gewidmet.
Он идет первый музей драгоценностей
Впервые Италия есть музей о драгоценностях. Он будет открыт с Fiera Di Vicenza, который организует классическую Vicenzaoro. В музее была представлена в Милане и приведет к первой действительно постоянного музея в Европе полностью посвященной украшений. Она откроется в канун Рождества, 24 декабря 2014 года, в Палладио базилики, построенной в шестнадцатом веке и список Всемирного наследия юнеско с 1994 года “Это не просто наша инициатива, но подарок в Италию, собирается стать достоянием все “объяснил Маттео Marzotto, Президент Fiera Di Vicenza. В музее, 500 квадратных метров, заботятся и по указанию преподавателя в ювелирном дизайне в Политехнический университет Милана Альба Cappellieri, был задуман, финансируется и управляется ярмарке под патронажем муниципалитета города Виченца, и предназначена Патрисия Urquiola: “Мы последний камень реставрации базилики, которая в этом году отмечает 400 лет. Мы создали первый этаж с книжным магазином и многоцелевой комнате и, наверху, девять пространства “, сказал испанский дизайнер. Виченца ярмарка, которая закрыта 2013 с доходами более Eur 31 млн, более 1 млн чистой прибыли и Ebitda на 15% (“, которая может достичь 20% в 2014 году,” сказал Marzotto) также представлены проекты на 2015 год: они 18 события, новый формат выставки, VicenzaOro бутик-шоу (23/28 января и 5/9 сентября 2015), первое издание Vicenzaoro Дубае (23/26 апреля) в рамках совместного предприятия с Dubai World Trade Centre, а новый ХИТ событие (14/16 февраля) посвящен охоте, стрельбе и спорта на открытом воздухе.
Está llegando el primer museo de joyas
Por primera vez Italia tiene un museo sobre las joyas. Estará abierto por Fiera di Vicenza, que organiza la clásica VicenzaOro. El museo se presentó en Milán y se traducirá en el primer museo realmente permanente en Europa enteramente dedicado a la joyería. Se abrirá el día de Nochebuena, 24 de Diciembre de 2014, en la Basílica de Palladio, construida en el siglo XVI y declarada Patrimonio Mundial de la Unesco desde 1994. “No es sólo nuestra iniciativa, pero un regalo a Italia, a convertirse en la herencia de todo”, explicó Matteo Marzotto, el presidente de Fiera di Vicenza. El museo, de 500 metros cuadrados, cuidados y dirigidos por el profesor de diseño de joyería en el Politecnico di Milano Alba Cappellieri, fue concebido, financiado y gestionado por la Feria con el patrocinio del Ayuntamiento de Vicenza, y diseñado por Patricia Urquiola: “Somos la última piedra de la restauración de la basílica, que este año cumple 400 años. Hemos creado una planta baja con una librería y una sala de usos múltiples y, arriba, nueve espacios”, dijo el diseñador español. Feria de Vicenza, que cerró 2013 con unos ingresos de más de 31 millones de euros, más de 1 millón de los ingresos netos y el Ebitda en un 15% (“que podría llegar al 20% en 2014”, dijo Marzotto) también presentó los proyectos para el 2015: son 18 eventos, el nuevo formato de feria, VicenzaOro la boutique espectáculo (23/28 de enero y el 5/9 septiembre 2015), la primera edición de VicenzaOro Dubai (23/26 de abril) en una empresa conjunta con el Dubai World Trade Centre y el nuevo HIT evento (14/16 de febrero) dedicado a la caza, tiro y deportes al aire libre.