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Il 51% delle donne acquista gioielli per sé

Oltre la metà delle donne acquista da sola i gioielli. E ama il metallo bianco ♦︎

Le donne di New York sono diverse da quelle di Boston, Londra, Parigi o Milano? Probabilmente no. È da leggere con attenzione, quindi il sondaggio condotto tempo fa da MVI Marketing sulle abitudini di acquisto di donne americane giovani e giovanissime, tra cui le cosiddette Millennials. Secondo il sondaggio, le ragazze nate a cavallo dell’anno Duemila, definite anche Generation Y, acquistano spesso gioielli per sé.

Shopping da Tiffany
Shopping da Tiffany

La società di analisi di mercato ha interrogato 1.001 donne di età compresa tra 25 e 40 anni situate negli Stati Uniti e con un reddito familiare di almeno 75.000 dollari. Risultato: il 51% delle donne giovani acquista gioielli per sé stessa, come gratificazione per qualche raguardo raggiunto o per il proprio piacere. Questo è un elemento interessante per chi produce gioielli: si tratta di potenziali clienti, infatti, per i prossimi 30 anni. E il fatto di avere un comportamento così autonomo nei confronti della gioielleria significa anche, probabilmente, un orientamento diverso rispetto ai gioielli classici, destinati a cerimonie o anniversari. Il 14% delle donne intervistati, invece, ha dichiarato di acquistare un gioiello come regalo per il proprio marito o partner, mentre il 17% di acquistare gioielli in coppia, probabilmente per occasioni speciali. Interessante anche la preferenza riguardo al metallo: il 35% ha indicato l’oro bianco, il 17% l’argento e il 15% il platino. Va di moda il bianco, insomma: solo il 13% ha indicato l’oro rosa e l’11% quello giallo.

L'interno della boutique di Roma di Van Cleef & Arpels
L’interno della boutique di Roma di Van Cleef & Arpels

Il sondaggio ha chiesto anche quali fossero i brand preferiti e, in questo caso, bisogna ricordare che l’indagine è stata condotta negli Usa. In ogni caso, sono risultate ai primi posti Tiffany, Pandora e Swarovski, in un elenco che comprendeva anche Alex e Ani, Gucci, Cartier e Tory Burch. Ma, appunto, si tratta di un risultato che vale per gli Stati Uniti.

Infine, un altro dato interessante: MVI ha chiesto alle intervistate se avrebbero acquistato un diamante sintetico, prodotto in laboratorio. Il 43% si è detta possibilista, ma incerta, il 21% non lo ha escluso, ma chiede più informazioni, mentre e il 13% ha risposto di sì, acquisterebbe un diamante sintetico.

Sogni in Place Vendôme, Parigi
Sogni in Place Vendôme, Parigi
Shopping in Place Vendôme, Parigi
Shopping in Place Vendôme, Parigi
Vetrina di uno store Pandora, in California
Vetrina di uno store Pandora, in California

Wendy Brandes pop in oro

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Lo stile pop, hip-hop, post punk in oro e platino di Wendy Brandes ♦︎

Wendy Brandes ha iniziato come giornalista al Wall Street Journal, poi ha lavorato alla Cnn ed è stata direttore editoriale del sito web della rivista People. Infine, ha cambiato vita ed è passata al design di gioielli a New York. Non solo. Tempo fa ha introdotto un innovativo sistema di vendita per i suoi gioielli: Wendy Brandes Concierge. L’idea era di offrire senza obblighi un particolare gioiello a un rivenditore, che può scegliere dal catalogo. In una città il gioielliere che accetta la proposta ottiene l’esclusiva del brand. Un cliente ha quindi la possibilità di acquistare il gioiello nel negozio. Se, invece, non viene effettuato alcun acquisto, il gioiello viene rispedito a Wendy senza costi aggiuntivi. Wendy si impegna anche a fornire un supporto informativo via web per quanto riguarda le sue collezioni. Ma attualmente questo tipo di partnership sembra accantonato.

Anello di fidanzamento in oro, con rubino e diamanti
Anello di fidanzamento in oro, con rubino e diamanti

E lo stile dei gioielli? È presto detto: stile pop, post punk, hip-hop. La sua linea è divisa in tre collezioni distinte, ispirate alle qualità uniche di metalli preziosi specifici, ma legate dalla definizione di gioielleria per persone spiritose: Wendy Brandes oro, Wendy Brandes platino e Wendy Brandes argento.

Anello chevalier in oro con il segno iconico della donna
Anello chevalier in oro con il segno iconico della donna
Anello in oro con perla di Tahiti
Anello in oro con perla di Tahiti
Collana in oro a forma di filo spinato
Collana in oro a forma di filo spinato
Pendente ion oro con diamante a forma di margherita
Pendente ion oro con diamante a forma di margherita
Anello a forma di filo spinato, disponibile, in oro platino o argento
Anello a forma di filo spinato, disponibile, in oro platino o argento
Orecchino singolo con l'emoji del dito medio
Orecchino singolo con l’emoji del dito medio
Collana con pendente in oro satinato, onice e diamanti
Collana con pendente in oro satinato, onice e diamanti
Anello Empress Wu Dragon, in oro e lapislazzulo
Anello Empress Wu Dragon, in oro e lapislazzulo
Wendy Brandes
Wendy Brandes (da Facebook)






Pandora cresce e chiama una nuova manager

Notizie finanziarie dal più grande gruppo mondiale della gioielleria, Pandora. Il business del gruppo continua a veleggiare ad alta quota, come testimoniano i dati relativi al secondo trimestre 2022, con una organica pari al 3% (+17% rispetto al corrispettivo trimestre 2019). La crescita, ha annunciato la società danese, è sostenuta dai risultati della piattaforma Moments, ma anche dalle vendite della nuova collezione dedicata ai personaggi Marvel. Ma, allo stesso tempo, il grande mercato degli Stati Uniti ha registrato un calo del 12% rispetto al 2021: il passo indietro è da imputarsi alla fine dei sussidi governativi erogati per il covid. Ma rispetto al 2019 la crescita organica è del 59%. Anche Spagna e Messico hanno registrato una crescita a due cifre, mentre la Cina continua a subire l’impatto negativo delle chiusure poer l’epidemia e impatta sulla crescita organica del gruppo per il 4% rispetto al 2021 e per il 7% rispetto al 2019.

Store Pandora
Store Pandora

Volano le vendite online, con una crescita organica di quasi il 100% rispetto al secondo trimestre 2019. L’Ebit (margine lordo) è stato del 22,1%. L’azienda ha annunciato anche la nuova collezione di gioielli con diamanti creati in laboratorio, che sarà sarà lanciata in Nord America il 25 agosto. Altra notizia da Pandora è l’arrivo di Mary Carmen Gasco-Buisson, manager nata nella Repubblica Dominicana e di nazionalità statunitense-spagnola. Attualmente la manager è Global Vice President di Unilever: entrerà a far parte di Pandora come nuovo Chief Marketing Officer, riportando ad Alexander Lacik, Ceo del gruppo, ed entrando a far parte dell’Executive Leadership Team. Mary Carmen Gasco-Buisson è un’esperta nella crescita e trasformazione di brand di largo consumo in diverse categorie quali fragranze, beauty & personal care e salute delle donne.

Mary Carmen Gasco-Buisson
Mary Carmen Gasco-Buisson
Charm in argento Pandora
Charm in argento Pandora
Alexander Lacik
Alexander Lacik, presidente e Ceo di Pandora

Il segreto di Stone and Strand

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Perché il minimalismo di lusso del brand di New York Stone and Strand ha avuto successo ♦︎

Il minimalismo a New York si chiama Stone and Strand. L’azienda di gioielli fondata da Nadine McCarthy Kahane, cresciuta tra Singapore e Londra, ha puntato tutto sulle forme ridotte e la leggerezza, che significano anche prezzi contenuti. L’imprenditrice e designer ha avuto l’idea di una gioielleria di alta gamma di questo tipo mentre perseguiva il suo Mba alla Wharton School of the University of Pennsylvania, ateneo che, tra gli altri, è stato frequentato anche da Donald Trump, Elon Musk (Tesla) e dal finanziere Warren Buffett. Chissà, forse sarà anche per questo che Stone and Strand è stata un’idea di successo.

Collana Rainbow multigemme
Collana Rainbow multigemme

Stone and Strand produce e vende gioielli propri, ma è anche un marketplace per altri designer di gioielli, a patto che siano coerenti con la filosofia estetica di Nadine. La maggior parte dei gioielli sono sono realizzati in oro 10 o 14 carati, mentre diamanti e pietre preziose utilizzati sono naturali al 100% provenienti da Paesi senza conflitti. Una parte di successo della Maison di New York è dovuta anche all’abilità di marketing, con un sito che trabocca di foto seducenti, con i gioielli indossati. Il contrario della grande maggioranza dei siti web delle aziende di gioielleria, che sono ingessati da poche immagini dei migliori gioielli in catalogo, spesso vecchi di anni. Ed è questa un’altra idea della fondatrice del brand, che aveva l’obiettivo di rendere più allegro il mondo della fine jewelry. Ci è riuscita.

Anello a banda in oro 10 carati e diamanti
Anello a banda in oro 10 carati e diamanti
Anello in oro 10 carati e diamanti baguette e brillante
Anello in oro 10 carati e diamanti baguette e brillante
Orecchini con zaffiri blu, peridoto, tormalina rosa
Orecchini con zaffiri blu, peridoto, tormalina rosa
Bracciale con zaffiri rosa e orange, peridoto
Bracciale con zaffiri rosa e orange, peridoto
Orecchini in oro 10 carati e diamanti
Orecchini in oro 10 carati e diamanti

Anello con zaffiri, tanzanite, peridoto
Anello con zaffiri, tanzanite, peridoto







Lezione di marketing: come vendere i gioielli




Per presentare il nuovo corso di e-commerce per i negozi di gioielli, Erika Zacchello e Antonio Kropp, due consulenti di marketing, hanno scritto questo articolo in cui spiegano che per il gioiello occorre impostare una comunicazione e una strategia di marketing diversa da quelle che funzionano per altri prodotti.
Maggiori informazioni sul corso sono disponibili qui:
E-Commerce del Gioiello – Tecniche e strumenti specifici per la vendita di gioielli online.

Vendere gioielli online è differente.

Perché l’e-commerce per il gioiello deve seguire regole diverse rispetto a quello per altri prodotti? Perché è necessario un corso specifico per le gioiellerie?

Gioielleria durante il periodo natalizio
Gioielleria durante il periodo natalizio

 

A causa dei ripetuti lockdown, diversi negozi stanno ultimamente valutando l’opportunità di vendere online la propria merce. Anche il settore del gioiello si sta dimostrando sensibile a questo tema sebbene, da sempre, la maggior parte degli operatori si sia dimostrata scettica rispetto a questa tipologia di business.

Molte web agency e consulenti digital, valutando quello del gioiello come un settore ricco, si propongono alle aziende promettendo guadagni significativi tramite la vendita online ma, salvo situazioni sporadiche, non abbiamo notizia di casi di successo nella vendita di gioielli tramite e-commerce.

È importante a questo punto riflettere sul fatto che il gioiello non ha un’utilità concreta, non offre al cliente benefici tangibili o misurabili e che tale aspetto lo rende profondamente differente dagli altri prodotti, motivo per cui è così difficile affermare un nuovo marchio in questo ambito.

L’unico modo di fare brand ai nostri giorni è, in effetti, distinguersi radicalmente dalla concorrenza, fornendo un prodotto con elementi o caratteristiche uniche che rappresentino un reale vantaggio per i clienti o un particolare tipo di target.

Lavorazione di gioielleria
Lavorazione di gioielleria

Sorgono a questo punto diverse domande alle quali occorre dare una risposta:
Quali vantaggi effettivi può offrire un gioiello?
Come facciamo a convincere un utente online a comprare il nostro gioiello rispetto ad un altro?
E, ancora più importante, come facciamo a convincerlo a comprare un gioiello piuttosto che un altro prodotto?

Se ho bisogno di un trapano, valuto online l’offerta e verifico i prodotti sulla base delle mie esigenze: ampiezza e profondità dei fori che devo realizzare, maneggevolezza, rumorosità, versatilità, ecc. Sulla base delle descrizioni, decido di acquistare un prodotto oppure un altro e posso farlo tranquillamente online, posto che, nel caso le caratteristiche attese non vengano rispettate, ho sempre la possibilità di effettuare un reso.
Di rado l’acquirente di un trapano pensa: “se non lo tengo in mano, se non lo vedo dal vivo, se non mi dà emozioni mentre lo maneggio, il trapano non lo compro”.

Interno della gioielleria Rocca a Catania
Interno della gioielleria Rocca a Catania

Per il gioiello invece il discorso è differente. Come abbiamo detto precedentemente infatti, non ha un’utilità oggettiva: qual è dunque la motivazione all’acquisto di questo prodotto?

Le risposte a questa domanda potrebbero essere molteplici, ad esempio: completa il mio outfit, mi fa essere “alla moda”, mostra agli altri che sono benestante, mi fa sentire più bella, ecc.

La varietà delle risposte suggerisce che le motivazioni d’acquisto (o meglio le “giustificazioni” d’acquisto) siano sempre soggettive e arbitrarie e che l’esigenza di acquistare un gioiello e le ragioni della scelta proprio di quel gioiello, abbiano la loro radice in qualcosa che non è propriamente dettato dalla ragione, ma piuttosto da un impulso emotivo.

Tralasciando per ora il movente, la questione è capire quale sarà comunque il risultato (conseguente alla scelta e all’acquisto) una volta che il gioiello sarà indossato.

Quel gioiello diverrà inevitabilmente il “mio” gioiello, qualcosa che ho deciso di portare escludendo altre possibilità, che ho selezionato tra una molteplicità di alternative come il migliore per me, a tal punto da esporlo sul mio corpo per comunicare al mondo che mi appartiene, che fa parte della mia vita ed esprime il mio modo di mostrarmi, il modo migliore in cui voglio essere percepito.

Gioielleria Desiderio, Capri
Gioielleria Desiderio, Capri

Il gioiello inevitabilmente è coerente con le caratteristiche di chi lo indossa, i suoi gusti, il suo stile, le sue passioni, il suo modo di essere, il suo carattere.

Attraverso il gioiello l’individuo afferma maggiormente la propria unicità, acquisisce maggiore consapevolezza di sé e tramite questa consapevolezza definisce meglio e rende più stabile la propria identità

Questo lo dimostra ad esempio il fatto che, spesso, chi si trova accidentalmente nella situazione di non poter indossare il proprio gioiello, soprattutto in contesti che producono stress, ha la sensazione di essere “nudo”, percepisce una “mancanza” che lo rende particolarmente vulnerabile e insicuro.

Esterno di una gioielleria Helzberg Diamonds
Esterno di una gioielleria Helzberg Diamonds

Il mio gioiello è una sorta di amuleto, uno scudo, qualcosa che mi rende più forte nell’affrontare la vita quotidiana in cui la mia identità e le mie scelte sono sempre in discussione e messe alla prova.

La lunga analisi svolta fin qui è necessaria per capire che, se questa è la natura più autentica del gioiello, allora da sempre sbagliamo a comunicarlo se lo trattiamo come un oggetto qualsiasi.

Il gioiello non è un accessorio, un prodotto non necessario, un capriccio adatto a persone frivole. Il gioiello è strettamente connesso con la natura dell’individuo che lo indossa, è un suo completamento, la sua migliore rappresentazione.

Per questo motivo, per indurre qualcuno ad acquistare un gioiello online (ma anche offline), occorre fare leva sul ruolo che il gioiello avrà nella sua vita, cosa che quasi nessun marchio sa fare. Solo così si potrà sradicare il pregiudizio più ricorrente a riguardo: “il gioiello online non vende”.

Perchè un ecommerce del gioiello funzioni è necessario innanzitutto sintonizzare la comunicazione sul vero significato del gioiello che, a differenza di quanto si sente dire, esprime una necessità, soddisfa un vero e proprio “bisogno”.

Gioielleria a Milano
Gioielleria a Milano

Immagini, video e testi devono spiegare al cliente il beneficio che avrà nell’acquistare un gioiello piuttosto che un altro prodotto e nello scegliere proprio quel gioiello, piuttosto che quello di un altro marchio.

Lo sviluppo del sito web, dell’ecommerce e della strategia complessiva di marketing, pensata specificamente per il gioiello e coerente con quello che di essenziale questo prodotto può offrire alla persona che lo acquisterà, diventa dunque di fondamentale importanza.

Non si può parlare del gioiello come di un trapano, ma nemmeno, come fa la maggior parte dei marchi di gioielleria, continuare a trattarlo come fosse un’entità fine a se stessa, autoreferenziale, escludendo che possa avere un senso e trasmettere i significati profondi che in realtà sono la fonte del suo fascino e rappresentano la vera ragione d’acquisto.

Bisogna adottare un modo nuovo e rivoluzionario di comunicare che trova il suo punto di forza nella capacità di svelare al pubblico il senso più autentico di quel particolare gioiello e il ruolo che può svolgere nella vita del suo potenziale acquirente.

Per tutti questi motivi io e Antonio Kropp abbiamo pensato di realizzare un video-corso destinato ai negoziani relativo alla vendita online proprio del gioiello, dove parleremo di questo modo nuovo ed efficace di comunicare finalizzato alla vendita e di tutte le misure da adottare per attivare una strategia di marketing in grado di generare reali atti d’acquisto tramite e-commerce.
Il corso è disponibile in pre-vendita a questo link
E-Commerce del Gioiello.
Tecniche e strumenti specifici per la vendita di gioielli online.

Lo store di Tiffany in piazza Duomo, a Milano
Lo store di Tiffany in piazza Duomo, a Milano







Nuova vita per LeBebé 




LeBebé vuole crescere. È naturale. Per questo, a 13 anni dalla nascita (ormai è un teenager), il brand di gioielleria dell’azienda napoletana Lucebianca, si rifocalizza. Obiettivo: ampliare il proprio target di riferimento, oltre a quello legato a momenti particolari della vita femminile, come l’attesa e la nascita di un bimbo (come indica il nome del marchio). Ora l’azienda punta al mondo delle donne che amano la contemporaneità ed affrontano la vita con gioia e passione.

Un'immagine del video di leBebé
Un’immagine del video di leBebé

Dal 2007 abbiamo fatto tanta strada, immettendo sul mercato sempre nuove proposte e ampliando anno dopo anno la nostra presenza sul territorio nazionale: un cammino in continua crescita, vissuto sempre con soddisfazione e tanta emozione. Sentiamo però ora il bisogno di rinnovarci con l’obiettivo di diventare un brand di riferimento per la donna contemporanea. Il team aziendale, da sempre, è per noi fondamentale: i dipendenti e i professionisti che collaborano con leBebé gioielli devono sia essere all’altezza di capire e interpretare le esigenze del brand e dei nostri clienti, ma anche essere in grado di fare un buon lavoro di squadra per affrontare le complessità del mercato, grazie a una visione condivisa in termini di metodologia e di obiettivi. L’operazione di rifocalizzazione è stata affidata al nuovo Marketing & Sales Director Andrea Pennacchioni, un manager proveniente da una decennale esperienza nell’orologeria di lusso nel Gruppo Richemont, per supportare l’azienda in questa delicata fase di riposizionamento e, successivamente, per consolidarne i risultati.
Paolo Verde, Ceo e Proprietario di Lucebianca

Paolo Verde
Paolo Verde

La squadra di leBebé comprende anche due professionisti con grandi competenze nel settore: Barbara Robecchi (comunicazione e ufficio stampa), e il fotografo Giuseppe Toja. Entrambi i consulenti hanno collaborato con Officine Panerai e con brand del mondo del lusso. Confermato Ruggero Sandini a capo della direzione creativa.

Collana ependente in oro giallo leBebè
Collana e pendente in oro giallo di leBebé

Con la nuova squadra, ha preso il via l’operazione di riposizionamento: sono numerose le attività che stiamo portando avanti per rinnovare l’immagine di leBebé gioielli. In particolare, dalla metà del mese di ottobre siamo online con il nuovo sito all’indirizzo: lebebeshop.com, con una veste grafica più aspirazionale e in linea con il nuovo posizionamento. Abbiamo inoltre riprogettato e velocizzato la piattaforma E-commerce, razionalizzato i data base clienti per essere più efficaci nelle attività di Crm, ripensato la comunicazione sui canali social e triplicato l’investimento sulle campagne Google Ads.
Andrea Pennacchioni, Marketing & Sales Director

Nuovo sito web di leBebé
Nuovo sito web di leBebé

L’azienda, inoltre, sarà on air dal 18 al 31 ottobre sui canali Mediaset con un nuovo video da 15’’ prodotto da Shortvideo Publitalia. Il nuovo spot, spiega l’azienda, narra la quotidianità della donna contemporanea e la complicità che ha con i suoi gioielli leBebé: un legame forte e unico per raccontare le proprie emozioni. Il filmato è girato in modalità cinema. I gioielli rappresentati fanno parte di due linee iconiche per il brand: I classici, in oro giallo 9 carati, e I Pavé, in oro bianco 18 carati e diamanti.

Il percorso di riposizionamento si completerà nel 2021 con il rinnovo dei materiali espositivi presso i 700 punti vendita, il lancio di nuovi prodotti adatti allo stile della donna contemporanea e la concretizzazione di una serie di partnership che interpretino al meglio i valori aziendali.







Gismondi 1754 rafforza il marketing con Francesca Ventura





Gismondi 1754, società quotata sul mercato Aim Italia, annuncia l’ingresso di Francesca Ventura in qualità di direttrice commerciale del gruppo. La manager sarà responsabile dello sviluppo internazionale di Gismondi 1754, con particolare riferimento alla definizione di strategie e sinergie funzionali all’espansione e al consolidamento del brand nel mondo. Ventura coordinerà, inoltre, l’agenzia americana SoBe Luxury, che da tre anni sta assicurando un solido sviluppo del marchio a Neiman Marcus e sei negozi multibrand, e per il quale è previsto un importante piano di crescita nei prossimi tre anni.

Francesca Ventura
Francesca Ventura

Nel proprio curriculum professionale, Francesca Ventura ha ricoperto il ruolo di foreign business developer per Chantecler per quattro anni e, precedentemente, è stata per nove anni in Pomellato dove, come ultimo incarico manageriale, ha ricoperto il ruolo di responsabile delle wholesale a livello internazionale.

Collana con diamanti e smeraldi di Gimondi 1754
Collana con diamanti e smeraldi di Gimondi 1754 vincitrice a Couture Design Awards

Questa nomina rappresenta un ulteriore passo d’implementazione del percorso di crescita commerciale sui mercati internazionali, sempre più strategici per il piano di sviluppo del Gruppo, già previsto a seguito della nostra recente quotazione in Borsa.
Massimo Gismondi, Ceo di Gismondi1754

Contemporaneamente, entrano a far parte della divisione commerciale anche Umberto Vano, agente con un ricco portfolio di clienti in Spagna e Portogallo, con un passato in Chantecler e Pomellato, e Fabrizio Saini, agente proveniente da Stephan Hafnere grande esperto del Middle East e dei mercati dell’EstEuropa, dove negli anni ha costruito importanti relazioni commerciali.

La nuova collezione Dedalo di Gismondi 1754
La nuova collezione Dedalo di Gismondi 1754







Negli Usa diamanti sintetici nel mirino

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Diamanti sintetici contro diamanti naturali: negli Usa scende in campo la Federal Trade Commission ♦︎

Diamanti sintetici, scattano i primi allarmi. A lanciare un avvertimento è la Federal Trade Commission degli Stati Uniti. La Ftc è un’agenzia governativa che tutela i consumatori e si è occupata, in particolare, della pubblicità di alcune aziende che vendono diamanti creati in laboratorio. Nel mirino sono finite affermazioni che possono ingannare i possibili acquirenti di diamanti sintetici. Tra l’altro, un anno fa la Federal Trade Commission aveva pubblicato le linee guida per chi si occupa di marketing e comunicazione per le aziende che vendono diamanti artificiali.

Diamanti sintetici
Diamanti sintetici

Gli esempi citati dall’ente americano, che possono tradursi in sanzioni per otto aziende finite sotto la lente dei controllori (tutte attive negli Usa), sono affermazioni che definiscono i diamanti sintetici come naturali, per esempio riferiti a alla cubic zirconia, che è invece creata in laboratorio. Oppure semplicemente coltivati, come fossero piante o perle. In realtà per fabbricare un diamante sintetico è necessario utilizzare una grande quantità di energia elettrica.

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox

Secondo l’ente americano, quando si vende un diamante sintetico bisogna specificare che è cresciuto in laboratorio, oppure creato in laboratorio e indicare il nome del produttore che lo ha realizzato. La parola coltivato, invece, può indurre i consumatori ad associare i diamanti a un processo non artificiale. Vietato anche definirli come veri diamanti, sebbene da un punto di vista chimico non ci sia differenza con quelli naturali. E se, come avviene per alcune aziende, viene affermato che la produzione è sostenibile per l’ambiente, è necessario fornire le prove che sia vero. Per esempio, si deve indicare quali sono le fonti di energia utilizzate per creare i diamanti.

Anversa: valutazione di un diamante
Anversa: valutazione di un diamante

Alcuni operatori, infine, fanno notare che è facile rivendere un diamante naturale, mentre non esiste (al momento) un mercato per i diamanti artificiali. In questo caso, insomma, un diamante artificiale è per sempre (vostro).

Anello in oro bianco e diamante di laboratorio
Anello in oro bianco e diamante di laboratorio







I diamanti dei Millenials

Un rapporto completo di Bain & Company sul mercato dei diamanti, i prezzi, le tendenze, le scelte dei Millenials.




Volete sapere qualcosa di più sul mercato dei diamanti? L’Antwerp World Diamond Centre e la società di consulenza Bain & Company hanno pubblicato il loro sesto rapporto annuale su diamanti e gioielli. Fa un bilancio degli anni recenti e una previsione per il futuro. Prima di acquistare diamanti vi conviene leggere almeno questo articolo. Se volete leggerlo tutto potete scaricare il pdf con il rapporto completo qui.

Sintesi del rapporto di Bain & Company

  • Dopo un periodo di crescita, dal 2012 fino al 2014, il consumo di gioielli con diamanti ha rallentato. Nel 2015, le vendite al dettaglio di gioielli con diamanti sono cresciute del 3% a cambi costanti, ma sono scese circa il 2% se si traduce la cifra in dollari. Gli Stati Uniti sono rimasti il motore della crescita delle vendite del mercato globale gioielli con diamanti.
  • Il calo le vendite presso i principali rivenditori di gioielli nel primo semestre del 2016 indicano un possibile rallentamento della domanda negli Stati Uniti e in Cina.
  • La nuova generazione di consumatori, i Millennials, rappresenta un’opportunità interessante per l’industria dei diamanti. La popolazione dei Millennials in Cina, India e Stati Uniti è pari a circa 900 milioni nel 2015. Il loro reddito lordo complessivo ammonta a circa 8 miliardi di dollari. I Millennials sembrano assomigliare ad altri gruppi di età nelle loro preferenze per i gioielli con diamanti, ma non nei loro comportamenti di acquisto. Per catturare pienamente la domanda Millennials nel lungo periodo, gli operatori del settore hanno bisogno di investire in marketing e sul brand e di ridefinire l’esperienza del cliente in un ambiente di vendita al dettaglio.
  • Nel lungo periodo, il consumo può continuare a rallentare in Cina, e non vi è il rischio di una recessione ciclica negli Stati Uniti. I diamanti sintetici come una categoria emergente in competizione per i diamanti restano un rischio, ma le aziende che vendono diamanti sono determinate a ridurre la minaccia delle pietre sintetiche attraverso la commercializzazione degli attributi emozionali di pietre naturali.
  • I Millennials in Cina e negli Stati Uniti, però, stanno pensando ai diamanti sintetici come alternativa a quelli naturali. In Cina e in India, per esempio, i Millennials indicano la tecnologia avanzata che serve alla produzione di materiali sintetici come uno dei motivi per la scelta. Alla domanda sulle sensazioni che evocano i diamanti sintetici, i Millennials riportano diverse associazioni negative, come «falso», «non reale» e «a buon mercato», ma anche quelli neutri come il «meno costoso», «tecnologici» e «abbordabili».



  • Le prospettive a lungo termine per il mercato dei diamanti rimangono positive. Il rapporto prevede che la domanda di diamanti grezzi torni a una crescita a lungo termine di circa il 2% e il 5% l’anno in media. La fornitura di diamanti grezzi è prevista con un calo annuo dell’1% al 2% in termini di valore fino al 2030. Federico Graglia
    Diamanti
    Diamanti
    Anversa: acquisti di un buyer
    Anversa: acquisti di un buyer
    Orecchini in oro bianco e diamanti
    Orecchini in oro bianco e diamanti
    Anversa: gioielleria specializzata in diamanti
    Anversa: gioielleria specializzata in diamanti
    Anello con diamante da 30 carati
    Anello con diamante da 30 carati
    Collana in oro bianco e diamanti
    Chanel, collana in oro bianco e diamanti

    Bracciale di diamanti firmato Graff (da Instagram)
    Bracciale di diamanti firmato Graff (da Instagram)