Rf Jewels è uno dei marchi italiani che ha deciso di partecipare al Luxury tradeshow in Las Vegas organizzato da Jck. Il brand è nato in Italia, nel cuore di Roma su iniziativa di Andrea Frattarelli, con una lunga esperienza in marchi come Verdi e Riviere, e propone gioielli in uno stile che si può definire classico-moderno. Allo stesso tempo, il marchio tiene a sottolineare la sua radice con la Città Eterna. Gioielli in oro, con diamanti o altre pietre sono interpretati in modo innovativo, ma senza discostarsi troppo dai canoni della gioielleria tradizionale.
Per esempio, con bracciali e collane con lettere dell’alfabeto della linea Iconic Motion. I gioielli si possono personalizzare utilizzando fino a 11 differenti lettere oltre simboli diversi, come stelle o cuore. Alma collection, invece, punta sulla geometria morbida dell’oro, con anelli creati attorno all’idea di cerchi aperti, doppi o con volume non simmetrico. Accanto all’oro, bianco, giallo o rosa, sono utilizzati diamanti taglio pera.
A Jck e Couture 130 aziende italiane di gioielleria
Il mondo della gioielleria si sposta a Las Vegas. La capitale del Nevada ospita i due appuntamenti più importanti dell’anno: il Jck (dal 2 al 5 giugno 2023 al The Venetian Expo & The Veneziano) con 17.000 partecipanti e oltre 1.800 espositori e il Couture Show (1-4 giugno al Wynn), che ospita una selezione di oltre 300 espositori di alta gamma. Con le due super fiere della gioielleria sono previsti anche eventi e concorsi.
Per esempio, per il Jck sono previsti il Meet the Designers e il Jewelers Choice Awards Toast nella Design Collective Lounge, sponsorizzati dall’International Gemological Institute. Il quartiere di Design Collective presenta anche The Jewelry Loupe Project con Women’s Jewelry Association e De Beers, nonché stand dedicati di designer selezionati che espongono dalla Black in Jewelry Coalition. Oppure l’evento Jewelers For Children Facet of Hope, che si svolgerà nella sala da ballo di Palazzo al livello 5 del Venetian. Brosway Italia, invece, è main sponsor di Jck Rocks, evento esclusivo del 4 giugno.
A proposito di aziende italiane: saranno quelle, a parte gli Stati Uniti, ad avere la più grande presenza, con oltre 130 produttori e marchi. I distretti orafi del made in Italy sono, in effetti, uno dei punti di forza del Paese e molte aziende possono vantare una capacità raffinata produttiva, oltre a uno stile apprezzato a livello globale. Un centinaio di aziende esporranno al Jck, altre al Couture Show. Secondo Federorafi, associazione che raggruppa molte aziende del settore, gli Stati Uniti sono il primo mercato per l’export di gioielleria italiana. La presenza massiccia ai due eventi nella capitale del Nevada si deve anche all’aiuto dell’Agenzia per il Commercio Estero.
La sfida vincente di Nelson Jewelry
Da Hong Kong le collezioni di Nelson Jewelry, un gigante del settore ♦︎
Hong Kong è da tempo una delle capitali della gioielleria. Non solo perché nella città a Sud della Cina si tiene una delle più importanti fiere del settore, ma anche perché a Hong Kong è fiorita una attività prima artigianale e poi anche industriale legata al mondo del gioielli. La storia di Nelson Ho è esemplare. Nato in una famiglia di falegnami, Nelson decide di imparare la lavorazione artigianale di gioielli. Nel 1980 fonda Nelson Jewelery Arts in un ufficio di 50 metri quadri. Nel 1991 l’azienda ha già il primo ufficio all’estero.
Ora l’azienda è in tutto il mondo ed è diventata una potente realtà della gioielleria. È stato il primo a informatizzare tutta la filiera produttiva, ha ottenuto i certificati ufficiali di qualità sulla produzione. Insomma, Nelson Jewelry ha tutte le carte in regola per essere protagonista sulla scenda della gioielleria. Ma non solo. La Maison ha anche ottenuto riconoscimenti internazionali per il design dei suoi gioielli, come il JCK Jewelers ‘Choice Awards 2008 per la sua tecnica Invincible Setting. Insomma, i gioiellieri europei dovrebbero cercare di capire qual è la chiave del successo di Nelson. La Cina è vicina…
Tornano a pieni giri i gioielli nelle due più grandi fiere americane con la Las Vegas Jewelry Week. Al Couture e all’evento Jck (9-13 giugno) si ritrova buona parte del mondo della gioielleria. In particolare, quest’anno le due fiere del dopo-pandemia ospitano una folta rappresentanza di marchi italiani. Dopo il workshop a New York organizzato dall’Agenzia per il Commercio Estero (Ice) chiamato The Italian Jewelry Manifesto, saranno 130 le aziende italiane presenti nella città del Nevada: 30 aziende saranno al Couture, un centinaio al JCK e al Luxury, sia all’interno che all’esterno del Padiglione Italia Bella Italia.
Le aziende rappresentano i distretti produttivi famosi per la produzione di gioielli e componenti per la gioielleria: Vicenza per argento e fine jewelry, Arezzo per oreficeria e produzione industriale, Valenza (Alessandria) per l’alta gioielleria e Torre del Greco (Napoli) per coralli e cammei. Gli Usa sono il mercato di esportazione principale per i gioielli italiani (15,9% del totale) con un trade di 1,3 miliardi. E lo scorso anno le esportazioni verso gli Usa sono aumentate del 65,6%.
Feral e i gioielli preistorici
Dalle ossa di mammuth ai denti di tricheco: la natura più rara è la materia prima di Feral ♦︎
Un gioiello realizzato con un osso di mammuth non è più una novità. Ma forse lo è una pigna dello Utha rivestita d’oro. Oppure una stalattite vecchia di centinaia di migliaia di anni fatta a fette per essere trasformata in una collana o in un bracciale. Susan Oster fa ha fondato a Los Angeles la sua Feral, marchio di gioielleria dal carattere senza dubbio originale. Ma, chiariamo subito, non è una iniziativa estemporanea di una giovane promessa del design. Al contrario, Susan Oster ha una lunga esperienza nel design, ma applicato agli arredi interni o alla grafica. «Sono cresciuta in una casa piena di oggetti d’antiquariato, dove riorganizzare i mobili è stato uno sport di famiglia», ha spiegato Susan.
Dopo aver studiato presso la Carnegie-Mellon University e l’Ucla School di Architettura e Interior Design, Susan Oster ha lavorato con la stilista Barbara Barry. Poi, nel 1997, ha fondato la Susan Oster Design. Fino ad arrivare ai gioielli, che nel 2017 ha debuttato al Jck di Las Vegas. Oltre a corna di alce con diamanti e denti di tricheco fossili (ma con diamanti), Feral ha in catalogo anche gioielli meno esotici, come ambra e diamanti.
A Las Vegas prevista la metà dei visitatori
La domanda se la pongono tutti gli operatori della gioielleria, venditori, acquirenti, aziende: vale la pena di tornare a partecipare a una fiera di settore? Una risposta sembra darla un sondaggio condotto da National Jeweler, che ha indagato sulle intenzioni di viaggio verso Las Vegas, dove a fine agosto si terranno i diversi show in programma. Sarà questo il primo grande appuntamento per la gioielleria nell’era del dopo covid (si spera). Le attese sono molte: anche se le piattaforme digitali hanno sopperito alla mancanza di contatti dal vivo, vedere e valutare i gioielli di persona è tutta un’altra cosa.
Il sondaggio condotto su 515 tra rivenditori, grossisti, produttori o altre figure professionali, però, non dissipa i dubbi: la maggior parte degli intervistati (77%) ha dichiarato di partecipare frequentemente o regolarmente alle fiere di gioielleria a Las Vegas (di solito a fine maggio-giugno). Ma per il 2021 solo circa la metà, il 54%, ha dichiarato di voler partecipare all’appuntamento di agosto. Tra questi, il 78% ha detto di essere pronto a partire. E, tra questi intraprendenti. il 22% ha già prenotato il viaggio parzialmente e il 56% completamente. Sempre secondo il sondaggio, l’85% ha dichiarato di voler partecipare a Jck Las Vegas, il 53% al Luxury di Jck, il 37% al Couture, il 36% ad Agta GemFair e, infine, il 26% al Las Vegas Antique Jewelry & Watch Show. Naturalmente queste sono le intenzioni fino a questo momento e non è detto che la realtà sia, invece, più positiva.
Del 46% degli intervistati che ha dichiarato di non voler andare a Las Vegas, il 32% non cambierà idea, mentre il 14% non è sicuro. Il motivo principale per evitare il viaggio sono le preoccupazioni per il covid (40%), la necessaria presenza per l’attività (28%) e le date non gradite.
Bros Manifatture torna a Jck Las Vegas e Vicenzaoro
Il gioiello di Bros Manifatture ha battuto il covid e ora torna nelle fiere di settore. L’azienda di Montegiorgio (Fermo, Marche, Italia) ha confermato di aver chiuso il 2020 con un bilancio in positivo (i ricavi erano di circa 40 milioni nel 2019), seppure inevitabilmente con vendite in calo causa pandemia. Un risultato, commenta il comunicato stampa dell’azienda, che è frutto «dell’impegno di un gruppo compatto e solido, capace di supportare i propri retailers con promozioni mirate a sostenere il sell out alla riapertura». Parallelamente alla forte presenza negli store fisici, compreso quello aperto a Miami, l’azienda ha anche incrementato del 178% le vendite online dei marchi della casa: Brosway, Rosato, S’Agapo e Pianegonda.
Ma l’azienda non si affida solo al canale digitale: Bros Manifatture ha già deciso di partecipare in presenza alle due fiere internazionali Jck a Las Vegas il prossimo agosto e a Vicenzaoro September. L’aspettativa sul business del futuro è infatti più che raddoppiata rispetto allo scorso anno e cresce di pari passo la propensione a partecipare ad eventi fisici per rinsaldare il rapporto diretto con i retail partner e instaurare nuove collaborazioni durature nel tempo.
Bros Manifatture ha anche ribadito l’impegno sociale dell’azienda e il supporto a cause benefiche, oltre alla riscoperta delle proprie origini italiane. Per questo, sono state attivate e rinnovate collaborazioni con onlus e associazioni no-profit in Italia e all’estero e sono stati devoluti fondi a supporto della ricerca scientifica. In particolare, Rosato, in collaborazione con Legambiente, ha sviluppato una linea prodotto per la campagna Tartalove a salvaguardia delle tartarughe marine caretta caretta. In America, Brosway Italia è impegnata con la fondazione Lauren’s Kids nella lotta contro la violenza sui minori e ha prestato un fondamentale ausilio alla Red Cross nella gestione della crisi pandemica.
A livello locale, il forte legame con il territorio marchigiano ha fatto sì che particolare attenzione fosse destinata anche a opere di recupero ambientale: lo storico Palazzo Alaleona in pieno centro storico a Montegiorgio (FM) è stato ristrutturato e sarà aperto al pubblico in forma di relais di lusso, che ospiterà turisti da tutto il mondo e aggiungerà valore agli itinerari di riscoperta dei piccoli borghi italiani.
Inoltre, anche la tenuta Officina Del Sole, conosciuta per la sua posizione sulle colline marchigiane, le viste mozzafiato e la produzione di olio e vino autoctoni e già apprezzata da centinaia di turisti e affezionati ogni anno, diventerà sede di un’attività didattica e ospiterà un museo della civiltà contadina.
OroSoffiato, la creatività è precisione
OroSoffiato: un brand italiano di gioielli che vanta la precisione di un orologio svizzero ♦︎
Giuseppe De Cassan è un imprenditore di Arcugnano, piccolo paese in provincia di Vicenza, che ha fondato Effe Due, azienda che produce gioielleria, e Galvanotec, specializzata nella lavorazione di metalli preziosi. Dalla produzione per conto terzi l’impresa ha fatto nascere OroSoffiato, un marchio proprio con cui propone nuove collezioni. Gioielli semplici, ma anche con un design originale. Un modello di gioielleria che piace e che è apprezzata anche all’estero. E questo anche grazie alla capacità produttiva, aspetto che non deve essere sottovalutato: è stata la prima azienda in Italia a realizzare gioielli con il metodo della elettroformatura, nel laboratorio di proprietà, con l’utilizzo di una speciale lega binaria composta da soli metalli nobili: oro e argento.
I gioielli, cioè, sono totalmente privi di rame, indio e cadmio. Non solo: l’azienda sottolinea l’utilizzo di uno spettrometro a raggi x e ad assorbimento atomico, che garantisce la precisione delle proporzioni tra i diversi metalli utilizzati (con una tolleranza di almeno 3 millesimi). Il trattamento galvanico aggiunge il colore desiderato dell’oro in modo altrettanto preciso. Ed è quasi ovvio che, con queste premesse, la progettazione sia non solo manuale, ma anche svolta con l’ausilio di software di disegno 3D. Insomma, niente è lasciato al caso per raggiungere gioielli perfetti.
La nuova vita di VTse
A volte i divorzi fanno bene. Almeno è così nel caso di VTse, azienda creata a Pasadena (California) nel 2014 da Victoria Banh Tse dopo la separazione dal designer Christian Tse, da cui ha acquistato anche le attività di produzione. Victoria Tse, di origine vietnamita, ha fatto le cose in grande: è partita con uno staff di 40 artigiani per creare gioielli in platino, oro giallo 18 carati, bianco e rosa, con pietre preziose e semi-preziose, gemme colorate e diamanti.
Il pubblico a cui si rivolge è quello che disposto a pagare i pezzi da 5.000 a oltre 25.000 dollari. Victoria Tse non è una novellina: lavora nel mondo dei gioielli da oltre 20 anni e conosce bene gusti e opportunità. Nata e cresciuta nel sud della California, Victoria Tse si è appassionata ai gioielli fin da ragazza. E con l’ex marito ha fondato e gestito il marchio Christian Tse Corporation, che ha avuto un buon successo. Ora però, i favori del pubblico li avrà tutti per se stessa, e non c’è da dubitarne a guardare i gioielli che ha presentato al Jck di Las Vegas.
Mazza, da Napoli a New York
I gioielli della famiglia Mazza, da Torre del Greco a Las Vegas, passando per New York ♦
In periodi in cui le migrazioni coinvolgono milioni di persone, con aspetti anche drammatici, ci dimentichiamo che il movimento di persone da un continente all’altro non è una novità. Nei due secoli passati, per esempio, l’Italia è stata un Paese da cui sono partiti centinaia di migliaia di persone in cerca di fortuna. Tra loro c’era anche la famiglia Mazza, specialista nel lavoro orafo a Torre del Greco, vicino a Napoli. È noto che in questa piccola area sono cresciuti, e ancora risiedono, specialisti nell’arte della lavorazione del corallo e del cammeo.
A partire dal 1840 anche la famiglia Mazza ha lavorato corallo e madreperla per cammei. Fondata l’azienda nel 1864, la famiglia si è trasferita negli Stati Uniti, a New York. Louis Mazza ha proseguito il lavoro con l’aiuto dei quattro figli. Il terzo figlio, William, in particolare, nel 1970 ha prodotto la sua prima collezione per I. Magnum & Co. e Bergdorf Goodman sotto il nome di Mazza. Oggi la famiglia è alla quinta generazione e William è affiancato dai suoi tre figli William jr, Jeffrey e Steven. La storia continua, ancora con il corallo e, naturalmente, con altre tecniche che si sono aggiunte a quella di partenza. Rudy Serra
Le armi ammazza-virus della Fiera di Hong Kong
Fiere di gioielleria: mentre Baselworld si spegne e sono state cancellate il Couture e il Jck di Las Vegas, Hong Kong International Jewellery and Diamond Show tenta di partire per la terza volta, assieme all’evento gemello Gem & Pearl Show. Il coronavirus ha sconvolto i programmi del mondo della gioielleria. La fiera di Hong Kong, originariamente prevista per marzo e poi slittata a maggio, è stata riprogrammata dal 3 al 6 agosto 2020.
Ma lo spettro del coronavirus potrebbe influire sulla partecipazione di buyer ed espositori. Per rassicurare entrambi, gli organizzatori puntano su rigide misure di sicurezza sanitaria. Per esempio, i visitatori che entreranno negli spazi dell’AsiaWorld-Expo dovranno passare attraverso un’installazione che controlla la loro temperatura e igienizza i vestiti e gli oggetti trasportati. Per riuscire a eliminare i pericolosi coronavirus, vestiti di visitatori e personale e superfici nel centro conferenze saranno sterilizzate utilizzando un sistema a raggi ultravioletti, che può impedire la crescita di microbi fino a 12 mesi. Inoltre, saranno purificata l’aria e i locali con un disinfettante liquido ad ampio spettro, che uccide virus e batteri. Insomma, sarà come guardare gioielli in un ospedale.
Anche il Couture 2020 salta per il covid-19
Come Baselworld, anche Couture 2020 di Las Vegas, grande evento mondiale per la gioielleria, è stato cancellato. Anche l’Antique Jewelry & Watch Show e la GemFair Las Vegas dell’American Gem Trade Association, tutti eventi in programma per la prima settimana di giugno, sono stati annullati a causa del covid-19. L’annullamento del Couture in programma dal 1 al 5 giugno al Wynn Las Vegas era nell’aria. L’evento slitta al prossimo anno, dal 3 al 7 giugno 2021, sempre al Wynn.
La cancellazioni segue il rinvio di Jck Las Vegas (dal 2 al 5 giugno) e Luxury, organizzati da Reed Jewelry Group. Al momento non sono ancora state annunciate le prossime date dei due eventi. Per rimanere in tema, anche il congresso annuale dell’American Gem Society ha seguito lo stesso destino ed è finito in quarantena. La decisione di rinviare il Couture non è certo positiva neppure per i grandi gruppi della gioielleria, che non trovano un palcoscenico per presentare le proprie novità. D’altra parte, la maggior parte delle aziende del settore hanno chiuso l’attività in attesa che cessi l’epidemia.
Le Vian dal cioccolato alle spezie
Non solo chocolate diamond, ecco i gioielli colorati di Le Vian ♦︎
Dal cioccolato alle spezie. O, meglio, dai diamanti chocolate alle gemme con tanti colori. Le Vian, al Jck di Las Vegas, ha deciso di portare non solo i gioielli per i quali questa maison con sede in Usa è famosa, e cioè quelli con i diamanti chocolate (l’azienda ha perfino registrato il marchio Chocolate Diamonds), ma anche tanti anelli (soprattutto) che utilizzano pietre come granati, zaffiri, smeraldi. Non solo. Accanto ai classici anelli con tante gemme, ha deciso di mostrare anche pezzi unici, del genere animalier.
Leggi anche: Le Vian, carati a tavola
Non tutti sanno che Le Vian è un’azienda di gioielli tra le più antiche al mondo. La famiglia, di origine persiana, ha una storia nella gioielleria che risale addirittura al 1400. Nel 1746, Nadir Shah, uno dei più potenti governanti della Persia, scelse un Le Vian per salvaguardare la collezione di gioielli che aveva accumulato, incluso il famoso diamante Kooh-i-Noor, che ora è appuntato sulla corona della regina Elisabetta. Di esperienza nella gioielleria, insomma, Le Vian ne ha parecchia e vanta circa 100.000 disegni originali nel suo archivio.
Vale la pena di raccontare anche la strategia di Le Vian: acquista un tipo di gemma molto disponibile sul mercato durante il picco della produzione in una particolare miniera, quando cioè ha ancora un prezzo relativamente basso. Conserva le pietre, che poi utilizza quando la miniera si esaurisce e il prezzo delle gemme sale, ma a quel punto Le Vian può offrire i gioielli a un prezzo minore, più democratico. Inoltre, l’azienda si impegna a devolvere il 10% dei guadagni in beneficienza. Un’idea che piace a tutti, come il cioccolato.
Novità di Ferrarifirenze al Jck di Las Vegas. Per esempio, un anello ispirato al papavero ♦︎
Ferrarifirenze, azienda della gioielleria che ben rappresenta l’Italia dell’industria preziosa, ha deciso di partecipare al Jck di Las Vegas. Alcuni pezzi attirano l’attenzione, come l’anello Poppy, dedicato al fiore di papavero, ma non quello dai petali rossi. Questo nuovo fiore della Maison fiorentina, invece, è composto da delicati diamanti bianchi e fancy montati su oro, con pietre nelle tonalità del giallo e del rosa, oltre che del bianco. Ferrarifirenze specifica che l’anello ha richiesto molte ore del lavoro agli artigiani orafi.
Il tema dei fiori, d’altra parte, è uno dei classici dell’azienda toscana, che a volte utilizza anche la tecnica en tremblant, cioè con elementi mobili, come nel caso dei petali. Tra le novità anche un anello della collezione Maya: in questo caso in oro giallo 18 carati con zaffiri rosa e gialli e diamanti. Lavinia Andorno
Addio Jck, VicenzaOro va al Couture Show
VicenzaOro trasloca a Las Vegas: lascia Jck e stringe un accordo per il Couture Show ♦︎
Ciao ciao Jck. VicenzaOro ha programmato un trasloco a Las Vegas. Poche centinaia di metri, ma per le aziende italiane che in questi anni sono approdate al Jck Las Vegas, tradizionale fiera dedicata al gioiello organizzata nella capitale del Nevada, si tratta di un cambiamento radicale. Italian Exhibition Group, società fieristica che organizza VicenzaOro, ha infatti deciso di spostare il baricentro sul Couture Show, fiera concorrente, organizzata sempre a Las Vegas nello stesso periodo. Il Couture Show è considerato più esclusivo ed è l’evento a cui partecipano designer e Maison di alto livello. Ieg ha così stretto un accordo con Emerald Expositions, l’organizzatore del prestigioso show annuale, che prevede anche un ambito concorso a premi. Ieg, tra l’altro, ha acquisito da poco il 51% di Fb international, società specializzata negli allestimenti fieristici nel Nord America.
Emerald Expositions, inoltre, dal 2019 nello stesso periodo del Couture organizzerà anche il nuovo show Premier di Las Vegas, durante la Las Vegas Market Week, coinvolgendo affermati produttori di gioielleria e orologi al Las Vegas Convention Center insieme al Las Vegas Antique Jewellery & Watch Show e Agta Gemfair Las Vegas. È bene ricordare che le imprese italiane del gioiello hanno esportato nel 2017 oltre 1 miliardo 170 milioni di euro, con una crescita del valore del 15,8% rispetto al 2016.
«La partnership con un organizzatore fieristico del calibro di Emerald Expositions ci rende orgogliosi e conferma fattivamente il progetto di potenziare la nostra presenza nel segmento del gioiello a livello internazionale e, in particolare, negli Stati Uniti, mercato primario per l’export del Made in Italy», è il commento di Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery&Fashion di Ieg.
Due nuove collezioni di Coronet
Al Jck Las Vegas Coronet presenta due nuove collezioni disegnate da Reena Ahluwalia ♦︎
Da tempo Coronet, marchio di Hong Kong che fa parte del gruppo Aaron Shum, ha stretto una collaborazione con la designer canadese Reena Ahluwalia. Al JCK Las Vegas ecco due nuove collezioni frutto della sinergia: The Alyssum Collection e Silver Soul Carousel.
Alyssum collection è centrata sulla forma dei fiori. Una collezione che Coronet definisce «leggera, facile, ariosa» ed è ispirata, in particolare all’alisso (alyssum è il nome botanico), un fiore dal profumo dolce e persistente. I quattro petali di Alyssum, secondo Reena Ahluwalia, rappresentano l’amore, la passione, i sogni e la speranza. I gioielli sono però anche la testimonianza del marchio stilistico della designer: il fiore con stella a quattro punte nel centro. I gioielli sono disponibili in oro rosa 18 carati, oppure giallo e bianco, con diamanti incastonati e in alcuni casi con smalto. Reena, spiegano a Coronet, ha utilizzato lo smalto per mostrare il colore, l’atteggiamento e le espressioni individuali che i consumatori cercano oggi. Prezzo: la collezione Alyssum parte da 499 dollari.
Silver Soul Carousel è invece una collezione con elementi rotanti che utilizza l’argento sterling assieme a Swarovski Created Stones. È una collezione con prezzi accessibili, che partono da 299 dollari.
Sempre a Las Vegas Coronet presenta la collezione Inner Brilliance Spinning Diamond, sempre disegnata da Reena Ahluwalia la borsa da Guinness dei primati presentata a Baselworld a forma di Coca-Cola, con quasi 10.000 diamanti. Lavinia Andorno
Con VicenzaOro in cento a Las Vegas
Una spedizione di cento aziende italiane del gioiello per Jck Las Vegas assieme con la piattaforma VicenzaOro ♦︎
Alessi Domenico, Asolo Gold, Colpo & Zilio, Dasan Group – Jessica Jewels, Fratelli Chini, Giorgio Visconti, Gold Art, Hasbani Gioielli, Karizia, Lenti & Villasco, Richline Italy. E new entry come Ab Aeterno Watches, C.A. Oro, Dago Jewels Milano, Lancaster Italia, Osigem Forever Unique, Pippo Perez, Qualità Aretina, Roma 1947 – Better Silver, Strumento Marino. Sono alcuni dei brand italiani che stanno per volare in Nevada assieme a Italian Exhibition Group per partecipare a Jck Las Vegas (1-4 giugno). Ieg è l’azienda che organizza anche VicenzaOro e OroArezzo: negli Usa porterà un centinaio di aziende italiane nell’area riservata del Mandalay Bay Convention Center. Il format di VicenzaOro sarà arricchito con una serie di appuntamenti per gli operatori del settore. Obiettivo: promuovere i valori della gioielleria e dell’oreficeria Italiana in uno dei principali mercati per il consumo della gioielleria Made in Italy, che nei primi nove mesi del 2017 ha fatto registrare una crescita del 16% per la gioielleria preziosa (dati del Dipartimento Business Strategy di Italian Exhibition Group).
Al Jck Las Vegas il padiglione firmato VicenzaOro sarà situato strategicamente all’ingresso del piano nobile della manifestazione (Shoreline 2) e attiguo all’area Plumb Club, in cui espongono produttori leader della gioielleria, diamanti e orologeria. Non mancherà l’Osservatorio di Forecasting mondiale del gioiello e dei preziosi di VicenzaOro, Trendvision Jewellery + Forecasting, tema cardine dei trend session esclusivi, della durata di una ventina di minuti, che coinvolgeranno per tutto l’arco della manifestazione giornalisti, blogger e buyer americani.
Las Vegas si gioca il gioiello
Las Vegas capitale del gioielli con il Jck Show e il Couture: c’è anche un pezzo di gioielleria italiana ♦
A Las Vegas è l’ora del Jck Show (5-8 giugno 2017) al Mandalay Bay Resort & Casino. È il principale evento annuale dell’industria dei gioielli di questa parte del mondo e riunisce oltre 30.000 professionisti del settore. Coinvolge aziende di gioielleria, orologi, pietre preziose, attrezzature, forniture, tecnologia, sicurezza e soluzioni di business: oltre 23.000 i rivenditori presenti e circa 9.400 negozi. Il 23% delle presenze arriva da fuori degli Stati Uniti.
VicenzaOro a Las Vegas
Tra i protagonisti c’è VicenzaOro, format di Italian Exhibition Group (società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza), che ha portato nella città del Nevada famosa per i suoi casinò un centinaio di aziende italiane della gioielleria. Il Jck, infatti, è un’opportunità per l’industria della gioielleria e del lusso. Il padiglione italiano è posizionato al piano nobile della manifestazione (Shoreline 2). Sono presenti brand dell’alta gioielleria e oreficeria conosciuti a livello internazionale tra cui: Biancaspina, Chrisos, Fani Gioielli, Falcinelli, Giorgio Visconti, Hasbani, Karizia, Leo Pizzo, Misis, Novecentonovantanove, Richline e Unoaerre, oltre ad aziende del packaging di settore. Accanto allo spazio espositivo, è previsto un palcoscenico per l’Osservatorio indipendente di forecasting mondiale del gioiello e dei preziosi Trendvision Jewellery + Forecasting e del nuovo Trendbook 2018+. Da questa edizione, inoltre, Trendvision Jewellery + Forecasting organizza i buying trails, workshop destinati ai buyer con l’obiettivo di supportarli e guidarli all’acquisto nei rispettivi distretti di interesse.
Il Couture
Sempre a Las Vegas c’è anche il Couture, ospitato al Wynn Resort, altra destinazione per il mercato di gioielli e orologi di lusso. Qui sono previsti oltre 4.000 buyer top per circa 200 designer e marchi di primo piano, come Bulgari, Bell & Ross, David Yurman, Victor Velyan, Stephen Webster, Sevan Bicakci, o italiani come Qayten, Antonini, Casato, Damiani, Crivelli, Dada Arrigoni, Chantecler, Federica Rettore, Garavelli, Gavello, Gucci, Maria e Luisa, Mariani, Misani, Moraglione, Officina Bernardi, Piero Milano, Picchiotti, Pasquale Bruni, Pomellato, Ponte Vecchio, Repossi, Spallanzani, Superoro, Terra Cielo Mare, Vendorafa. Federico Graglia
Talento Italiano fa Aqua a Las Vegas
Nella pattuglia di gioiellieri italiani che si trasferisce a Las Vegas per il Jck Show c’è anche Talento Italiano. Il brand lombardo con sede a Milano e Legnano presenta negli States la sua collezione Aqua. Il designer, Antonio Sartori, per realizzare la collezione si è ispirato alle trasparenze e ai colori della Laguna di Venezia. Utilizza, infatti, il vetro tipico di Murano, che consente una interazione di riflessi e trasparenze con gli altri materiali impiegati, oro, diamanti e zaffiri. Il tutto nello stile ormai consolidato di Sartori, che ha la gioielleria nel sangue: si è diplomato all’istituto d’Arte Benvenuto Cellini di Valenza e si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano, con una tesi sugli Ori di Taranto. Ha fondato Talento Italiano nel 1994, mantenendo come filo stilistico quello dell’arte italiana e delle tradizioni orafe. Ma partendo da questo ha imposto un design che di antico non ha nulla, anzi, i suoi gioielli hanno forme guizzanti, molto moderne. Come dimostra la collezione Aqua. Lavinia Andorno
VicenzaOro pronta ad atterrare a Las Vegas
Sono oltre 120 i brand che con Fiera di Vicenza parteciperanno al Jck Show di Las Vegas (3-6 giugno 2016). Al Las Vegas atterra anche il nuovo format internazionale di VicenzaOro, Italian Passion. Made with Love. L’evento nel Nevadaè per molte aziende un’opportunità: gli Stati Uniti restano una delle principali destinazioni per le esportazioni orafe italiane, con un export di 570 milioni di euro, lievitato del 13,5% nel 2015 rispetto al 2014. Il piccolo esercito di gioiellieri made in Italy sarà ospitato all’interno del Mandalay Bay Resort & Casino, VicenzaOro Italian Passion. All’appuntamento negli States sono attesi oltre 23mila operatori del gioiello e dell’orologeria da più di 40 Paesi. Il Padiglione Italiano (Booth S10112) in questa nuova edizione occuperà una posizione prestigiosa, all’entrata del nuovo settore del Mandalay Bay Resort & Casino di Las Vegas che ospiterà anche il Plumb Club. Forse non a caso il palazzo è di color oro. Tra i brand presenti si contano Leo Pizzo, Giorgio Visconti, Talento International, FerrariFirenze, Piero Milano, Broggian D Donna, Marchisio e Fani Gioielli. Ci sarà, poi, l’area Trendvision Jewellery + Forecasting, il «pensatoio» che studia le tendenze del mondo del gioiello, le attitudini dei consumatori e gli andamenti del mercato internazionale con un percorso composto da quattro vetrine virtuali secondo i trend individuati per il 2017, con i relativi profili dei consumatori: Sophisticore, I-History, Geo-Luxury e Digital Hypnosis. Infine sarà disponibile il Trendbook 2017+ la guida che raccoglie e aiuta a comprendere a designer, aziende e professionisti le tendenze del mercato della gioielleria e del lusso contemporaneo a livello internazionale.