Ingrid Bergman

Palmiero tra sole, riflessi e cinema





La nuova alta gioielleria di Palmiero, con un tributo al mondo del cinema ♦︎

Nato nel 1963, Carlo Palmiero ha sviluppato una passione per oggetti belli e gemme preziose già da ragazzo. Una passione che lo ha portato ad aprire il suo atelier privato, con vendite solo su appuntamento, a Roma nel 1985. Ma Palmiero coltiva anche un’altra passione: il cinema. Tanto che ha ideato una Cinema Collection, che comprende lavori di alta orologeria. Come Ingrid, bracciali-orologio con zaffiri rosa dedicati alla Bergman, la grande attrice svedese. Ma, naturalmente, sono i grandi gioielli il focus della Maison di Valenza. Una delle ultime novità, per esempio, è la collezione Rays of Sun. I raggi sono espressi con pieghe di una lamina d’oro che ricordano certe sculture del periodo barocco, con diamanti che formano una speciale aureola, come fossero dei riflessi.

Avete visto il Curious Parrot collier? Guardate qui. 

Palmiero, bracciale orologio Ingrid con quadrante in zaffiri rosa
Palmiero, bracciale orologio Ingrid con quadrante in zaffiri rosa

Sono sempre stato un bambino ricco di fantasia. Passavo ore a montare e smontare oggetti, creare e modellare con la cera piccoli gioielli e nell’oreficeria ho finalmente trovato il modo di mettere in atto la cosa per me più naturale al mondo: la manualità. L’opportunità di osservare e lavorare accanto ai grandi maestri orafi di Valenza ha stimolato fin da bambino la mia curiosità spingendomi ad amare quest’arte e a volerne imparare tutte le tecniche e i segreti.

Carlo Palmiero

 




Rays of Sun: anello in diamanti bianchi su oro rosa e una banda interna di smalto rosso
Rays of Sun: anello in diamanti bianchi su oro rosa e una banda interna di smalto rosso
Rays of Sun: orecchini in diamanti bianchi e oro rosa
Rays of Sun: orecchini in diamanti bianchi e oro rosa
Bubbly Collection: bracciale in diamanti bianchi e gocce di tormalina verde su oro bianco
Bubbly Collection: bracciale in diamanti bianchi e gocce di tormalina verde su oro bianco
Bubbly Collection: collana, anello e orecchini in diamanti bianchi e gocce di tormalina verde su oro bianco
Bubbly Collection: collana, anello e orecchini in diamanti bianchi e gocce di tormalina verde su oro bianco
Ingrid: orologio gioiello in diamanti bianchi su oro bianco. Movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Ingrid: orologio gioiello in diamanti bianchi su oro bianco. Movimento svizzero. Limitato a
50 pezzi
Dreamy: orologio gioiello in diamanti bianchi, neri e marroni su oro rosa. Movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Dreamy: orologio gioiello in diamanti bianchi, neri e marroni su oro rosa. Movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Alter Ego: orologio gioiello in diamanti bianchi e zaffiri viola degradè su oro bianco. Brevettato con tre quadranti che ruotano in un unico orologio, movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Alter Ego: orologio gioiello in diamanti bianchi e zaffiri viola degradè su oro bianco.
Brevettato con tre quadranti che ruotano in un unico orologio, movimento svizzero. Limitato a 50 pezzi
Glorious: pendente/spilla in diamanti bianchi, neri e marroni su oro bianco
Glorious: pendente/spilla in diamanti bianchi, neri e marroni su oro bianco







Il cuore di Bulgari a Mosca

Gli storici gioielli di Bulgari in una grande mostra organizzata nel cuore del Cremlino ♦︎

I gioielli tornano nel Cremlino. Ma non sono quelli degli zar. Per la prima volta in Russia, i Musei di Mosca ospitano una mostra retrospettiva che presenta opere di alta gioielleria realizzate Bulgari. La mostra è stata curata da Lucia Boscaini, Brand and Heritage Curator della Maison.

In mostra (7 settembre 2018-13 gennaio 2019) ci sono oltre 400 pezzi unici di alta gioielleria della Bulgari Heritage Collection, oltre a quelli provenienti dalle collezioni private di tutto il mondo.

Il banner della mostra
Il banner della mostra

Curiosamente, uno dei temi principali della mostra è il riflesso delle idee della femmininilità nelle opere di Bulgari. Forse le donne che hanno indossato Bulgari hanno maggiore coscienza del proprio genere? Chissà. Il tema, spiegano gli organizzatori, è esplorato attraverso la collezione creata dalla maison di gioielli in vari decenni del secolo scorso, quando la distruzione degli stereotipi sul ruolo tradizionale delle donne nella società si è riflessa nella gioielleria e nelle altre arti.

Con radici nell’Ottocento, quando è stata fondata da Sotirio Bulgari, dal 1920 la maison romana ha creato gioielli esclusivi e orologi nello stile art déco e iniziato a utilizzare grandi diamanti tondi. Nei decenni successivi lo stile della gioielleria è cambiato con lo stile di vita delle donne. Ma è negli anni Cinquanta e Sessanta che i grandi gioielli di Bulgari sono diventati un mito internazionale, anche grazie all’utilizzo di grandi pietre di colore.

La storia del marchio è strettamente legata a donne leggendarie come Anna Magnani, Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Gina Lollobrigida, Monica Vitti e Sophia Loren.

Ma il mito si deve anche a collezioni di orologi da polso come quelli della linea Serpenti, sviluppati da Bulgari dalla metà degli anni Quaranta. alla tecnica tubogas impreziosita da smalti, pietre, oro opaco e lucido, dall’utilizzo di monete greche, romane e persiane di valore storico colossale. i pezzi esposti vanno dalla fine del XIX secolo fino agli anni Novanta. Federico Graglia





Collana in oro con perle, diamanti, zaffiri, rubini
Collana in oro con perle, diamanti, zaffiri, rubini

Bulgari, bracciale orologio Serpenti in oro, platino, rubini e diamanti
Bulgari, bracciale orologio Serpenti in oro, platino, rubini e diamanti
Sotuar Bulgari in oro, grande smeraldo, rubini, diamanti, 1970. Collezione Heritage Bulgari
Sotuar Bulgari in oro, grande smeraldo, rubini, diamanti, 1970. Collezione Heritage Bulgari
Elizabeth Taylor con collier Bulgari
Elizabeth Taylor con collier Bulgari
La collana indossata da Elizabeth Taylor, ora esposta alla retrospettiva Bulgari a Mosca, presenta 16 smeraldi colombiani ottagonali a gradini, ciascuno circondato da diamanti, con un pendente con smeraldo 23,44 carati che era stato una spilla
La collana indossata da Elizabeth Taylor, ora esposta alla retrospettiva Bulgari a Mosca, presenta 16 smeraldi colombiani ottagonali a gradini, ciascuno circondato da diamanti, con un pendente con smeraldo 23,44 carati che era stato una spilla







Chantecler, campanelle di compleanno

I 70 anni di Chantecler e la collezione che celebra la Maison di Capri ♦

Chantecler, maison nata a Capri con Salvatore Aprea e Pietro Capuano,protagonista quest’ultimo della Dolce Vita dell’Isola Azzurra, compie 70 anni con la collezione celebrativa intitolata Anima 70: un omaggio ai simboli del marchio, come la Campanella, il Gallo, il Corno e Joyful, che racchiudono l’atmosfera di Capri, e i colori iconici della maison che utilizza coralli, turchesi, kogolong e onice. Sono collane leggere, vivaci bracciali multi-charme e proposte inedite, come gli orecchini a lobo con la piccola campanella e gli hoop earrings, rilettura dell’avventura cominciata nel 1947. La presentazione di Anima 70, a Roma, con i fratelli Aprea, Costanza, Maria Elena e Gabriele eredi della tradizione di Chantecler che oggi oltre alla boutique a Capri, conta su altri negozi a Cortina, Tokyo, Astana e Hong Kong.

Leggi anche L’anima di Chantecler 

La storia
Alla fine degli anni Quaranta, il napoletano Pietro Capuano apre una gioielleria a Capri assieme a Salvatore Aprea, giovane isolano molto creativo. Con il periodo della Dolce Vita Capri vive una favola irripetibile: sull’Isola arrivano le donne più belle e famose del mondo, gli uomini più ricchi del mondo e tanti intellettuali. Pietro Capuano, soprannominato Chantecler, come il gallo dell’opera di Edmond de Rostand, il cui canto ha il potere di evocare la nascita del sole, è l’eccentrico maestro di cerimonie di Capri, l’imperatore delle notti sull’Isola.

I protagonisti del jet set internazionale portano via dall’Isola della Dolce Vita i gioielli Chantecler, simbolo della magia di Capri, la cui fama risale ai tempi dell’Impero Romano: tra i primi ad apprezzarla Cesare Augusto e Tiberio che la scelse come sua dimora. Ma furono gli anni Cinquanta a decretarne il successo mondiale. La mitica Piazzetta divenne il centro mondano dell’Isola, tanto che nel corso degli anni viene soprannominata «salotto del mondo».

Hollywood a Capri
Negli anni Cinquanta Liz Taylor, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Maria Callas, Rita Hayworth, l’imperatrice Soraya e la principessa Grace Kelly s’innamoravano dei gioielli Chantecler. Anche Jacqueline Kennedy Onassis divenne cliente della boutique di Capri: nel 1970 l’armatore greco le regalò una stella di diamanti dal valore inestimabile. Pietro Capuano creava i suoi gioielli ispirandosi alla donna che li avrebbe indossati. Nascevano così pezzi unici realizzati con gemme rare. Collier di diamanti e turchesi come il mare caprese; zaffiri blu che ricordano il cielo stellato; fuochi d’artificio di rubini; smeraldi preziosi per colore, grandezza e taglio.

Riprende il nome da uno dei luoghi più belli di Capri, l’anello Grotta Azzurra, in oro bianco, diamanti e una splendida acquamarina centrale. I diamanti taglio rosa sorreggono l’acquamarina azzurra come il mare, dal taglio a cuscino. Il girocollo Galli è una delle creazioni più iconiche della maison che ne riproduce il logo in modo originale. Il gioiello, in oro rosa e pavé di diamanti simboleggia la lunga tradizione del brand con numerosi galletti di dimensione decrescente. Le Campanelle sono ispirate da un’antica leggenda: a un pastorello in cerca della sua unica pecorella scomparsa a Capri, apparve su una nuvola San Michele, che si sfilò dal collo una campanella e la donò al giovane, dicendogli che al suo suono avrebbe ritrovato la pecora smarrita. E così fu. La leggenda si ripetè nel 1944 quando Chantecler realizzò una campana in bronzo e la donò al presidente americano Franklin Delano Roosevelt per celebrare la auspicata fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1950 Chantecler creò la prima campanella gioiello, Premiere, regalata alla contessa Edda Ciano. Di recente Chantecler ha disegnato la Campanella Daisy per le figlie del presidente Obama. Patrizia Vacalebri (Ansa)




Anello in oro e rubini
Anello in oro e rubini
Orecchini della collezione Anima 70
Orecchini della collezione Anima 70
Bracciale in oro e kolong
Bracciale in oro e kolong
Bracciale in oro e corallo
Bracciale in oro e corallo
Bracciale in oro e kolong
Bracciale in oro e kolong
Orecchini in oro e onice
Orecchini in oro e onice
Collana in oro e corallo
Collana in oro e corallo
Campanella in oro e diamanti
Campanella in oro e diamanti

Campanella in oro, turchesi e corallo
Campanella in oro, turchesi e corallo







Georg Jensen, omaggio a Vivianna Torun

La Maison danese Georg Jensen celebra Vivianna Torun, la grande designer svedese che ha segnato un’epoca ♦

I miti non muoiono, si prendono semplicemente una vacanza. Continuano a vivere per lungo tempo nei ricordi ma, soprattutto, nelle opere che costituiscono la loro testimonianza. La pensa così anche il designer danese Georg Jensen, famoso per la sua raffinata ricerca di linee essenziali. Il mito che continua a vivere con lui è quello di Vivianna Torun, donna che ha segnato un’epoca non solo nel mondo della lavorazione artigianale del metallo.

Nata a Malmö, in Svezia, nel 1927, Vivianna ha iniziato fin da giovane a cimentarsi con la gioielleria. A metà degli anni Cinquanta si è trasferita a Parigi, dove ha conosciuto e frequentato Picasso e Matisse, e anche grazie a loro ha contato tra le sue clienti star dello spettacolo come Billie Holiday, Brigitte Bardot e Ingrid Bergman. Una donna in anticipo sui tempi, libera (tre matrimoni), creativa, essenziale. Vivianna Torun è scomparsa a Copenaghen nel 2004 e ora, nel cinquantesimo anniversario della collaborazione con Georg Jensen, la Maison danese rilancia Savannah, un anello in argento assieme ad altri gioielli progettati dalla designer svedese. Lavinia Andorno

Bracciale di Vivanna Torun disegnato nel 1968
Bracciale di Vivanna Torun disegnato nel 1968
Bracciale Forget me knot, in oro
Bracciale Forget me knot, in oro
Pendente con topazio azzurro
Pendente con topazio azzurro
Pendente con malachite
Pendente con malachite
Bracciale con onice
Bracciale con onice
Bracciale disegnato nel 1974 e rilanciato nel 2016
Bracciale disegnato nel 1974 e rilanciato nel 2016
Moebius, del 1968, anello con superfici senza fine
Moebius, del 1968, anello con superfici senza fine
Collier con pendente in giada nera
Collier con pendente in giada nera
Bracciale-orologio disegnato nel 1969
Bracciale-orologio disegnato nel 1969
Savannah, anello in argento e cristallo di rocca
Savannah, anello in argento e cristallo di rocca
Vivianna Torun
Vivianna Torun


Un selfie con Bulgari (da Harrods)

Bulgari per un mese star da Harrods, il più celebre e raffinato grande magazzino di Londra. La mostra dedicata al brand italiano, passato sotto le insegne del gruppo Lvmh, celebrerà i grandi gioielli che hanno soggiornato sulla pelle di grandi attrici come Elizabeth Taylor, Gina Lollobrigida, Ingrid Bergman e Anita Ekberg. Immagini d’epoca serviranno a descrivere il periodo storico, gli anni Sessanta, in cui Bulgari è diventato un marchio ambito dallo star-system del cinema. Non solo: Bulgari ha anche preparato alcuni pezzi in edizione limitata disegnati in esclusiva da per Harrods. In più, se passate nella capitale britannica e volete approfittare per acquistare un gioiello della Maison italiana, potete usufruire anche di un salone privato, dove i clienti possono prenotare un appuntamento per provare qualche pezzo di alta gioielleria. Il salone offre una specchiera con una speciale macchina fotografica che consente alle clienti di farsi una specie di selfie mentre indossano virtualmente i pezzi di gioielleria scelti. Insomma, si può vedere in anteprima l’effetto di un gioiello indossato. Un fotografo professionista sarà disponibile nel salone per fotografare i clienti con i loro gioielli scelti. È il caso, però, di fissare prima un appuntamento: nel caso, inviate una e-mail a  bulgari@harrods.com, oppure provate a chiamare lo 0207 893 8508 a Londra. Federico Graglia

Interno di Harrods
Interno di Harrods
Harrods, il più esclusivo magazzino londinese
Harrods, il più esclusivo magazzino londinese
Ingrid Bergman nel film «La Vendetta della Signora», 1963. Indossa una parure di Bulgari
Ingrid Bergman nel film «La Vendetta della Signora», 1963. Indossa una parure di Bulgari
Anello e collana d Bulgari
Anello e collana d Bulgari
Gina Lollobrigida con  diadema firmato Bulgari
Gina Lollobrigida con diadema firmato Bulgari
Collana di diaman ti e smeraldi di Bulgari appartenuta a Liz Taylor
Collana di diaman ti e smeraldi di Bulgari appartenuta a Liz Taylor
Liz Taylor con orecchini di Bulgari
Liz Taylor con orecchini di Bulgari
Liz Taylor con la collana di diamanti e smeraldi
Liz Taylor con la collana di diamanti e smeraldi

Chantecler porta Capri all’Expo

Un debutto in grande stile per Chantecler, marchio storico del made in Italy, amato anche da celebrity come Jacqueline Kennedy e Ingrid Bergman. Gabriele Aprea, il maggiore dei tre figli di Salvatore Aprea, co-fondatore del marchio assieme a Pietro Capuano, racconta a Gioiellis.com i progetti dell’azienda guidata con le sorelle Maria Elena e Costanza «La nostra sfida è mantenere la medesima qualità estetica e artigianale del prodotto, ma anche di soddisfare le esigenze di una clientela internazionale», spiega Aprea.

Gabriele Aprea presidente di Chantecer
Gabriele Aprea, presidente di Chantecer

Domanda. Dopo la pubblicazione di un libro sulla storia della Maison, avete in cantiere altre iniziative?

Risposta. Come membri del Club degli Orafi Italia, in occasione di Expo 2015, realizzeremo un’esposizione delle nostre creazioni presso il Museo Poldi Pezzoli di Milano. Riportare il tema del food nel gioiello non è cosa semplice, ma devo dire che ci siamo riusciti piuttosto bene, realizzando una collezione che si lega al tema del food e al tempo stesso alle nostre radici mediterranee. L’abbiamo battezzata L’oro di Capri, collezione in smalto cattedrale e argento vermeil dove protagonisti assoluti sono gli agrumi con le loro sfumature di colore.

D. Il marchio Chantecler è molto riconoscibile con i suoi tanti pezzi iconici, ma ce n’è uno a cui siete più affezionati

Una delle creazioni che ha segnato fortemente la storia di Chantecler risale al 1944, quando Pietro Capuano e Salvatore Aprea presero ispirazione dalla leggenda di San Michele e fecero forgiare una campana di bronzo da donare come portafortuna e simbolo di pace a Franklin Delano Roosevelt, allora presidente degli Stati Uniti. La collezione Campanelle affonda le proprie radici in questo evento, ed è diventata un simbolo iconico del nostro marchio a cui siamo molto affezionati.

La celebre Campanella nella versione Maiolica
La celebre Campanella nella versione Maiolica

D. Nel 2015 siete andati per la prima volta alla fiera di Basilea. Con quali novità?

R. Per Baselworld abbiamo realizzato tre nuove collezioni, molto raffinate nel design, nella realizzazione tecnologica e nei materiali utilizzati. Per esempio, le leggerissime volute in oro e smalto dipinto a mano di Giardino Improbabile, che si intrecciano a formare fiori e farfalle svolazzanti, lievi e preziose. Oppure di Dandelion, dove le punte dei fiori del soffione si rivestono di luccicanti diamanti e colorati coralli e turchesi. Infine, Maioliche, una collezione preziosa non solo nei materiali (diamanti, turchesi, coralli, zaffiri) ma anche nella lavorazione, realizzata con le tecniche dell’ intarsio tipiche della lavorazione della penisola sorrentina.

Anello collezione Giardino Improbabile
Anello collezione Giardino Improbabile

D. È chiaro che puntate ai mercati internazionali, ma con quali obiettivi?

Certo, Baselworld ha rappresentato una scelta strategica, dettata dalla volontà di aprirci ai mercati internazionali. Negli ultimi anni abbiamo preparato il terreno per la crescita, investendo più sull’essere che sull’apparire. Siamo convinti che il mercato premierà i nostri sforzi, tanto che per quest’anno prevediamo una crescita di fatturato dell’ordine del 20%.

Orecchini collezione Giardino Improbabile
Orecchini collezione Giardino Improbabile

D. Come mai avete scelto la fiera svizzera invece di VicenzaOro?

Perché ci è sembrata più in sintonia con la nostra strategia di internazionalizzazione. Sentivamo la necessità di aprirci a nuovi orizzonti, la fiera svizzera è la piazza internazionale più importante per la gioielleria di alta gamma, in linea sia con la tipologia merceologica di Chantecler che con i nostri obiettivi.

Orecchini collezione Maiolica
Orecchini collezione Maiolica

D. L’apertura verso nuovi mercati vi porterà a introdurre altri stili, pietre e colori? A un ritorno ai pezzi unici?

Uno dei nostri punti di forza sta nell’avere una gamma di prodotti piuttosto ampia, offrendo un ventaglio di proposte adatto a diverse esigenze sia per fascia di prezzo che per tipologia di design e materiali. Le nostre creazioni spaziano da pezzi unici di alta gioielleria a gioielli in argento o in oro nove carati. È possibile l’inserimento di nuovi materiali, pur rimanendo fedeli all’identità del brand.

Collana collezione Maiolica
Collana collezione Maiolica

D. Chantecler con i suoi gioielli vestiva il jetset internazionali e le attrici del passato. Ora quale star di Hollywood, principessa o it girl vi piacerebbe avere come cliente?

Abbiamo sempre avuto e ancora abbiamo celebrities che indossano i nostri gioielli ma la nostra miglior testimonial è la donna che ama quello che facciamo e lo porta con gioia.

Ingrid Bergman con Salvatore Aprea
Ingrid Bergman con Salvatore Aprea

Altri progetti?

La sfida è mantenere la medesima qualità estetica e artigianale del prodotto, la sua identità e riconoscibilità venendo sempre più incontro alle esigenze della clientela internazionale. L’obiettivo è rappresentato da una crescita controllata, che permetta di coniugare il modello dell’Italian family business, vincente in termini dimensionali e produttivi, con i processi distributivi e comunicativi del lusso globale, in modo da preservare il Dna dell’azienda, la sua filosofia caprese e, soprattutto, quel patrimonio di relazioni che ci distingue fin dalla nascita. Monica Battistoni

A Roma una Domus per Bulgari

Un piccolo museo per ospitare una grande collezione: è la Domus Bulgari inaugurata in via Condotti a Roma. E per l’occasione la maison è diventata soggetto di un «corto» del regista premio Oscar Paolo Sorrentino. Al secondo piano dello storico negozio c’è l’allestimento, Roman Heritage, che ospita la storia del marchio con gioielli appartenuti alle star o «pezzi» unici di alta gioielleria. Dal sautoir con zaffiro da 50 carati di Elizabeth Taylor, regalo di Richard Burton per i 40 anni dell’attrice, alle spille in rubini e diamanti degli anni Cinquanta appartenute ad Anna Magnani, fino ai gioielli indossati da Ingrid Bergman, Anita Eckberg, Gina Lollobrigida, Sophia Loren. Tra tutti gli oggetti espostiì spicca il sautoir anni Settanta con tre monete di epoca Romana (54-68 D.C.) in argento, oro e bronzo raffiguranti l’effigie dell’imperatore Nerone. Un legame quello di Bulgari con la Città Eterna che si riflette in molte altre creazioni, per esempio la collana anni Novanta rivestita di smeraldi  ametiste, zaffiri e diamanti si ispira alla pianta di Castel S. Angelo. E, ancora, in un collier di diamanti c’è idealmente la volta del Pantheon, mentre la via Appia, lastricata di rubini, ametiste e acquemarine, splende nel bracciale Sassi. Foto e bozzetti d’epoca fanno da cornice alle pareti. Per Paolo Bulgari questa è la realizzazione di un sogno coltivato da tempo e anche un motivo di orgoglio:« Poter celebrare in questo spazio una storia lunga 130 anni fatta di Arte, Bellezza ed eccellenza italiana». M.d.B.

Il soutire di Eliz esposti alla Domus Bulgari. Foto dal sito Facebook di Bulgari
Alcuni dei gioielli esposti alla Domus Bulgari. Foto dal sito Facebook di Bulgari
Bulgari in primo piano, anche per il quotidiano La Stampa, che ha pubblicato una lunga intervista al ceo di Bulgari (che ora fa parte del gruppo francese Lvmh), Jean-Christophe Babin. Ecco l’intervista di Michela Tamburrino.

Jean-Christophe Babin
Jean-Christophe Babin
Un piccolo pezzo di storia a caratura purissima che, per Bulgari, può essere solo brillante. Benvenuti nel tempio del lusso, eretto a immagine sempiterna di una Maison sulla quale mai tramonta il sole. Giusto allora che si celebri in un museo, nel cuore di Roma, nel cuore del negozio in via Condotti, nel quale tutto nacque e che ha fatto girare la testa a principi e dive. Tra marmi pregiati e salette della memoria condivisa, svettano i gioielli recuperati, quelli dell’epopea: le spille di Anna Magnani, la collana che Burton regalò a Liz Taylor. Lo spazio Domus, ovattato, è destinato alla valorizzazione della Heritage Collection della casa grazie anche alla straordinaria inventiva e certosina ricerca storica dell’architetto Peter Marino. Fermo immagine ed ecco l’incubo visionario del premio Oscar Paolo Sorrentino, che racconta in un corto da brivido, «The Dream» il Bulgari misterioso, con anime perse pronte a ritrovarsi nelle stanze del negozio, tragitti notturni dell’aldilà con Valeria Golino in veste di Beatrice. È anche questa una Grande Bellezza potrebbe dire e certamente pensa il Ceo della Maison Jean-Christophe Babin.

Interno e bozzetti Domus Bulgari.
Interno e bozzetti Domus Bulgari. Foto dal sito Facebook di Bulgari
La vostra grande bellezza in mostra. Perché?
«È il primo museo fisso nel tempio di Bulgari. Poter aggiungere al marchio commerciale anche l’aspetto museale. Ci piaceva, dopo aver accumulato 130 anni di storia, una chiave di lettura diversa. Così le creazioni di oggi si possono ammirare meglio. Comprendendo il passato si gusta di più il contemporaneo. Le radici sono importanti».
Ma oggi il lusso dove va?
«Va dove lo si apprezza nei suoi valori di autenticità e di unicità con un savoir faire particolare. Se un marchio è antico durerà ancora a lungo. Si spende con più sicurezza se si ha la percezione della solidità. Se si percepisce l’eternità. Un pezzo Bulgari tra vent’anni andrà sempre di moda. È un’affermazione ulteriore della nostra strategia».
Ma in un momento di crisi tutto cambia?
«Oggi viviamo in un mondo incerto dalla difficile lettura. Navighiamo come su una nave nella nebbia. L’importante è non dimenticare mai la direzione presa e l’obiettivo che si vuole raggiungere. Magari rallenti, farai fatica, per evitare la tempesta prenderai vie diverse, ma alla fine bisogna arrivare lì dove si deve».
È la vostra strategia?
«La forza del nostro marchio è qui. Non sappiamo nulla del 2015, ma siamo certi che investiremo più di quanto fatto nel 2013 e nel 2014. Il lusso della gioielleria ha tempi lunghi».
Come si fidelizza il cliente?
«Osando, sempre. Il cliente compra poche volte nella vita e se sei troppo timoroso rischi di perdere l’opportunità che potrebbe non ripresentarsi mai più. Perso un acquirente è per sempre. Nel lusso i cicli d’acquisto sono lenti, un marchio deve essere il primo che ti viene in mente, deve generare un’associazione spontanea categoria-marca. Con una rete di boutiques mondiali ci trovano ovunque: trecento negozi, cinquanta negli aeroporti e una pubblicità che copre tutto l’arco dell’anno, non più sotto Natale come accadeva anni fa. Prima si faceva il 30% del fatturato in sei settimane. Ora tutto è più normale. Non vendiamo panettoni».
Alla Biennale di Parigi avete presentato una collana da 17 milioni di euro. Il vostro cliente tipo appartiene solo a questa fascia di possibilità?
«No, anzi. Il grosso dei prodotti venduti si aggira tra i 1.000 e i 6.000 euro. Non bisogna mai dimenticare che tra la nostra clientela c’è gente che apprezza l’artigianalità e che magari ha risparmiato un anno per fare quell’acquisto. Ed è il cliente che io prediligo perché aggiunge un valore emozionale alla spesa e ti sarà sempre fedele».
Lei parla di gioielli non di accessori come borse e cinte?
«Certo. Il prezzo delle borse invece è superiore alla media, miriamo alla parte alta del mercato, vogliamo essere “la creme” e dare la possibilità di portare qualcosa di esclusivo».
L’integrazione con il gruppo Lvmh ha creato dei grandi cambiamenti?
«Il gruppo ha acquisito azioni Bulgari e ha lasciato a Bulgari ampia libertà d’azione, ci ha portato sinergie utilissime per ottenere posizioni migliori. Siamo un’azienda fortemente integrata, una società di diritto italiano con impianti italiani. Tutto il nostro prodotto è realizzato in Italia e in Svizzera per quanto riguarda gli orologi, il design è italiano. Possediamo manifatture e competenze per poterlo produrre in toto, vale a dire che non abbiamo fornitori esterni. Insieme siamo solo più forti. Se voglio avere uno spazio da 200 metri quadrati in una mall posso chiederlo da solo ma se con il gruppo ne chiediamo 2000 i miei 200 li otterrò a condizioni migliori. Questione di buon senso e di vantaggi di costo, aggregandoci formiamo massa critica. Ma sono libero di decidere come meglio credo».
Anche di fare acquisizioni, anche di aggregare altri marchi del lusso?
«Certo ma non è nella nostra strategia. Lvmh è a capo a 60 aziende di moda e di orologi perciò Bulgari non ha interesse ad acquisire altri marchi. Il nostro scopo principale è alimentare la nostra fama, diventare sempre più mitici. Il management deve pensare solo Bulgari come gioielli, orologi e tutto il resto. Nel ranking mondiale siamo al quindicesimo posto, siamo nella top ten dei profumi e se guardiamo al segmento di prezzo, sopra i 2.000 euro siamo nella top five».
Una mitologia che si amplifica anche attraverso il segmento alberghiero.
«Gli alberghi sono molto importanti, sono l’espressione massima della nostra filosofia. Ne abbiamo annunciati tre, altri tre li abbiamo aperti, l’ultimo a Pechino. Cinque li inaugureremo nel 2020 oltre ai 20 store aperti nelle città che hanno un grande impatto multiculturale nel mondo, vale a dire, località turistiche che incidono».
Quali sono allora le città sulle quali puntare in un futuro prossimo?
«Se parliamo di flussi, non bisogna mai dimenticare le città simbolo che sono Parigi, Milano, Londra, New York, Tokyo, Shanghai alle quali vorrei aggiungere Pechino, Dubai, San Paolo e Sydney. Ripeto, il lusso è un business a circolo lento».
Il riferimento a Pechino non è casuale.
«È un segno importante di come Bulgari si sta rafforzando. L’albergo ne è la prova del nove. Un lusso a 360 gradi è l’interpretazione integrale del brand che non è solo oggetto ma stile e filosofia di vita».

Interno Domus Bulgari.  Foto dal sito Facebook di Bulgari
Interno Domus Bulgari. Foto dal sito Facebook di Bulgari

ukIn Rome a “Domus” for Bulgari

A small museum to host a big collection: is the Domus Bulgari opened in Via Condotti in Rome. For the occasion, the brand has been the subject of a “short” of the Oscar-winning director Paolo Sorrentino. On the second floor of the historic shop there is the installation set up, Roman Heritage, that hosts to the brand’s history with jewelry that belonged to the stars, or “pieces” of unique high jewelry. From the sapphire sautoir with 50-carat of Elizabeth Taylor, a Richard Burton gift for the 40th anniversary of the actress, to the rubies and diamonds brooches belonged to Anna Magnani, to the jewelry worn by Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida Sophia Loren. Of all the objects espostiì stands out sautoir Seventies with three coins of the Roman period (54-68 AD) in silver, gold and bronze depicting Emperor Nero. The bond between Bulgari and the Eternal City is reflected in many other creations, such as the necklace coated with emeralds amethysts, sapphires and diamonds, inspired by the plan of Castel Sant’Angelo. And, again, in a diamond necklace is ideally the Pantheon’s vault, while the Appian Way, paved with rubies, amethysts and aquamarines, shining in the bracelet Sassi. Vintage photos and sketches are alla round the museum. To Paolo Bulgari this is the fulfilment of a long held and also a source of pride: «Being able to celebrate in this space without a history of 130 years of Art, Beauty and Italian excellence».

france-flagA Rome une “Domus” pour Bulgari

Un petit musée pour accueillir une grande collection: est la Domus Bulgari ouvert dans la Via Condotti à Rome. Pour l’occasion, la marque a fait l’objet d’un court-métrage par le réalisateur oscarisé Paolo Sorrentino. Au deuxième étage de la boutique historique il ya l’installation, Roman Heritage, qui héberge l’histoire de la marque avec des bijoux ayant appartenu à des stars, ou « pièces » uniques de haute joaillerie. Du sautoir de saphir de 50 carats d’Elizabeth Taylor, un cadeau par Richard Burton pour le 40e anniversaire de l’actrice, à les broches de rubis et diamants appartenaient à Anna Magnani, à les bijoux portés par Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida Sophia Loren. De tous les objets espostiì se démarque une sautoir avec trois monnaies de l’époque romaine (54-68 AD) en argent, or et bronze représentant l’empereur Néron. Le lien entre Bulgari et la Ville éternelle se reflète dans beaucoup d’autres créations, comme le collier enduit d’émeraudes améthystes, saphirs et diamants, inspiré par le plan de Castel Sant’Angelo. Et, encore, dans un collier de diamants est idéalement la voûte de la Panthéon, tandis que la Via Appia, pavée de rubis, des améthystes et des aigues-marines, brille dans le bracelet Sassi. Photos et croquis vintage sont tout autour du musée. Pour Paolo Bulgari cette est l’accomplissement d’une longue tenue et aussi une source de fierté: «Le fait de pouvoir célébrer dans cet espace sans une histoire de 130 ans d’art, la beauté et l’excellence italienne».

german-flagIn Rom ein “Domus” für Bulgari
Ein kleines Museum, eine große Sammlung veranstalten: die Domus Bulgari eröffnete in der Via Condotti in Rom. Zu diesem Anlass hat sich die Marke, die Gegenstand einer “kurzen” des Oscar-prämierten Regisseurs Paolo Sorrentino. Auf der zweiten Etage des historischen Shop gibt es die Installation einrichten, römische Erbe, die an der Geschichte der Marke mit Schmuck, der zu den Sternen, oder “Stücke” der einzigartige High Schmuck gehörte hostet. Von dem Saphir sautoir mit 50-Karat Elizabeth Taylor, Richard Burton ein Geschenk für den 40. Geburtstag der Schauspielerin, den Rubinen und Diamanten Broschen gehörte Anna Magnani, zum Schmuck von Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida Sophia Loren getragen . Von all den Objekten espostiì abhebt sautoir Seventies mit drei Münzen aus der Römerzeit (54-68 AD) in Silber, Gold und Bronze Darstellung Kaiser Nero. Die Bindung zwischen Bulgari und der Ewigen Stadt ist in vielen anderen Kreationen, wie die Halskette mit Smaragden Amethyste, Saphire und Diamanten beschichtet, inspiriert von dem Plan der Engelsburg nieder. Und wieder in einem Diamant-Halskette ist im Idealfall die Pantheon Gewölbe, während der Via Appia, gepflastert mit Rubinen, Amethysten und Aquamarine, glänzend in das Armband Sassi. Weinlese-Fotos und Skizzen sind alla Runde des Museums. Paolo Bulgari dies ist die Erfüllung eines lang gehegten und auch eine Quelle des Stolzes: «Die Möglichkeit, in diesem Raum ohne eine Geschichte von 130 Jahren Kunst, Schönheit und italienische Exzellenz feiern».

flag-russiaВ Риме в “Domus” для Bulgari

Небольшой музей, чтобы провести большую коллекцию: является Domus Bulgari открылся в Виа Кондотти в Риме. По этому случаю, бренд был предметом «короткой» оскароносного режиссера Паоло Соррентино. На втором этаже исторического магазина есть установка, Роман наследия, на котором размещена историю бренда с драгоценностями, который принадлежал к звездам, или “кусков” уникальной высокой ювелирных изделий. Из сапфира sautoir с 50-каратного Elizabeth Taylor, в подарок Richard Burton на 40-летия актрисы, на броши рубинами и бриллиантами пятидесятых принадлежал Anna Magnani, в ювелирные изделия носили Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida, Sophia Loren. Из всех объектов espostiì выделяется sautoir Семидесяти трех монет римского периода (54-68 г. н.э.) в серебро, золото и бронзу с изображением императора Нерона. Связь между Bulgari и Вечного города отражается и во многих других творений, таких как ожерелья, покрытой изумрудами аметистами, сапфирами и бриллиантами, вдохновленный плана замка Сант-Анджело. И, опять же, в бриллиантовое колье идеально свод Пантеона, в то время Аппиевой дороге, вымощенной рубинами, аметистами и аквамарины, сияющий в браслет Сасси. Винтажные фотографии и эскизы по всему музею. Для Paolo Bulgari это выполнение тех пор состоялось, а также является источником гордости: «Находясь в состоянии праздновать в этом пространстве без истории 130 лет искусства, красоты и итальянского совершенства».

spagna-okEn Roma una “Domus” para Bulgari

Un pequeño museo para alojar una gran colección: es la Domus Bulgari abrió en Via Condotti en Roma. Para la ocasión, la marca ha sido objeto de un “corto”, de el director ganador del Oscar, Paolo Sorrentino. En el segundo piso de la histórica tienda se encuentra la instalación, Roman Heritage, que aloja la historia de la marca con joyas que pertenecieron a las estrellas, o “piezas” única de alta joyería. Desde el sautoir de zafiro con 50 quilates de Elizabeth Taylor, Richard Burton un regalo para el 40 aniversario de la actriz, a los rubíes y diamantes broches pertenecido a Anna Magnani, para la joyería usada por Ingrid Bergman, Anita Ekberg, Gina Lollobrigida Sophia Loren . De todos los objetos espostiì destaca setenta Sautoir con tres monedas de la época romana (54-68 dC), en plata, oro y bronce que representa el emperador Nerón. El vínculo entre Bulgari y la Ciudad Eterna se refleja en muchas otras creaciones, como el collar de esmeraldas recubierto con amatistas, zafiros y diamantes, inspirado en el plan de Castel Sant’Angelo. Y, de nuevo, en un collar de diamantes, ideal bóveda del Panteón, mientras que la Vía Apia, pavimentada con rubíes, amatistas y aguamarinas, brilla en la pulsera de Sassi. Fotos y dibujos vintage son alla por el museo. Para Paolo Bulgari esto es el cumplimiento de una larga data y también una fuente de orgullo: «Ser capaz de celebrar en este espacio sin una historia de 130 años de arte, belleza y excelencia italiana».