granato

Tutto sul granato, pietra di gennaio

Il granato è una delle pietre più utilizzate in gioielleria. Ma sapete riconoscerlo? Ecco quello che dovete sapere sul granato, pietra del mese di gennaio, che in realtà riunisce tante tipologie diverse ♦

Si fa presto a dire granato. In realtà questa pietra è classificata in modi diversi e confusa con altre pietre dello stesso colore. Un vizio antico: in passato l’unico criterio per descrivere una pietra era, in modo generico, il colore. Così tutte le gemme rosse erano riconosciute come rubini, dal latino rubeus che significa rosso, appunto. Non stupisce, quindi, che per 700 anni la pietra centrale della corona d’Inghilterra, di 170 carati, sia stata chiamata «il rubino del Principe Nero», pur essendo un magnifico spinello, pietra che non è un granato, ma ci assomiglia. Anche alcune varietà di granato in passato sono state erroneamente categorizzate come rubini. La faccenda però si complica ulteriormente perché non solo ha altre colorazioni come viola, marrone, arancio, giallo e verde, ma spesso è venduta con il nome commerciale e non quello scientifico. Insomma, la natura abbonda pietre preziose colorate eppure non è sempre stato facile catalogarle. Come distinguerle e quali scegliere? Ecco una guida.

Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto
Pendente in oro giallo, con granati mandarino, diamanti e smalto

 Rhodolite

È una varietà di granato. Dal punto di vista geologico, la pietra è composta per il 55% di piropo e per il 37% di almandino. Il granato si differenzia dal rubino non solo per la sua composizione, ma anche per come si comporta sotto la luce: da un rubino naturale emergerà un doppio arcobaleno con varie tonalità di rosso e di blu, mentre la rhodolite risulta ancora più brillante e viva, e mostrerà un solo arcobaleno con il verde e il giallo. Attenzione: la rhodolite può essere sintetizzata in laboratorio, ma è una delle poche pietre a non essere mai trattata artificialmente. Il suo nome deriva dal greco rhodo (rosa) e lithos (pietra) e fu coniato da George Frederick Kunz per la sua somiglianza con il colore del fiore del rododendro di montagna.

Colore: rispetto agli altri granati rossi è leggermente più chiaro e per questo è confuso con il rubino, ma presenta delle sfumature viola e porpora. Non a caso le colorazioni più ricercate sono rosso-porpora e Lampone scoperta nel 1987, dalla tonalità del frutto.

Dove si trova: è stata scoperta in Carolina del Nord, ma i maggiori giacimenti si trovano in Sri Lanka, Tanzania, dove nella regione di Kangala è stata individuata la varietà Lampone e nella valle Umba quella viola pallido, Zimbabwe e Brasile. Dalla regione indiana di Orissa e solo da qui provengono le pietre color uva, simile all’ametista.

Anello con rodolite e zaffiri blu
Anello con rodolite e zaffiri blu

 Granato almandino

La presenza di metalli come manganese e calcio conferisce al granato tantissime colorazioni, ma quando la componente di almandino è predominate, l’aspetto è rosso scuro, talvolta tendente al marrone. Ed è questa la varietà più conosciuta, anche con il nome di granato del Mozambico, dal nome dal paese dell’Africa orientale da cui proviene. Citata nella mitologia greca, elogiata nella tradizione ebraica e musulmana e usata dai vichinghi per gli ornamenti funerari, è piuttosto dura e con un alto indice di rifrazione. A volte prende il nome di Granato orientale.

Dove si trova: Mozambico, India e Brasile.

Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato
Naomi Sarna, anello con granato almandino intagliato

 Spessartite

Il nome deriva da Spessart, località bavarese dove fu scoperta la metà dell’Ottocento. Inizialmente poco usata in gioielleria perché molto rara, dopo il rinvenimento di un altro giacimento in Namibia, la sua diffusione è cresciuta moltissimo, anche perché è la varietà di granato che ha il più alto indice di rifrazione dopo il diamante. Caratteristica che la rende una delle gemme più versatili.

Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet
Vhernier, spessartite al centro del collier Orange Velvet

Colore: dal manganese deriva il suo caratteristico colore arancio primario mentre la presenza di ferro dona le sfumature rosse e vira verso l’arancio rosso, arancio dorato, arancio giallino o rosso cupo. Il Granato mandarino è la varietà più pregiata di Spessartina, scoperta a Kunene, in Namibia.

Dove si trova: se la miniera di Spessart è ormai esaurita, la Namibia continua a essere il punto di riferimento insieme alla Nigeria, mentre altri giacimenti sono in Australia, Brasile, Kenya, Madagascar, Mozambico, Pakistan, Sri Lanka, Tanzania e Zambia.

Tsavorite

È il nome commerciale del Granato Grossularia Verde, coniato nel 1974 dal geologo britannico Campbell R. Bridges e da Henry B. Platt, due consulenti di Tiffany, in onore dello Tsavo National Park in Kenya, luogo del ritrovamento.

Colore: deve il suo colore alla presenza del vanadio e in piccola parte del cromo, gli stessi elementi che conferiscono allo smeraldo i suoi colori. Se una maggiore quantità di vanadio ne accentua il verde della Tsavorite, una sfumatura giallognola invece indica la presenza di ferro. Il verde va dal vivido e chiaro al profondo e vellutato e, come tutti i granati, ha un’ottima brillantezza, grazie all’alto indice di rifrazione. Rispetto allo smeraldo però ha meno inclusioni e può essere anche senza difetti a occhio nudo.

Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti
Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti

Dove si trova: più raro dello smeraldo ha due principali siti di estrazione, la miniera Scorpion vicina al Tsavo National Park in Kenya e le colline Merelani nella regione di Arusha in Tanziana. E un piccolo giacimento nella provincia di Tuléar in Madagascar.

Granato Demantoide

Varietà del Granato Andradite, scoperta negli Urali nel 1849, ha una brillantezza eccezionale e il suo nome è stato mutuato dal tedesco Demant perché simile al diamante come sfavillio. Passione del gioielliere Carl Fabergé, che appena poteva lo inseriva nelle sue creazione e contribuì alla sua fama leggendaria, era ambito da molti anche dal capo gemmologo di Tiffany, George Frederick Kunz, che si spinse fino in Russia con l’obiettivo di acquistare tutti gli esemplari sul mercato. La rivoluzione sovietica ne bloccò le mire e la commercializzazione, ma molti anni più tardi, nel 1991, grazie alla riprese delle attività mineriarie negli Urali e alla scoperta di altri giacimenti in Namibia, tornò alla ribalta.

Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose varietà del granato Demantoide
Una varietà verde della andradite, minerale che è uno delle più preziose tipologie del granato Demantoide

Colore: a seconda della quantità di cromo e ferro, varia dal verde intenso al giallastro a giallo verde o verde oliva. In pratica, maggiore è la presenza di ferro più gialla è la pietra. E sebbene verde foresta sia il tono di riferimento, nel caso del Demantoide ciò che davvero conta è il fuoco, ossia la varietà e l’intensità del gioco di colori quando riflette la luce.

Dove si trova: dagli Urali provengono esemplari di color verde intenso con una peculiarità, le inclusioni coda di cavallo, che le rendono speciali, mentre le pietre delle Namibia sono più chiare e senza inclusioni.

Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Anello con granato mandarino e zaffiri rosa
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Bracciale in oro bianco, diamanti e granato
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Pendente Demeter con granato mandarino e diamanti
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello in oro giallo con granato mandarino e smalto nero
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con tsavorite al centro, opale di fuoco, ametista, apatite, zaffiro
Anello con spessartite abochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite
Anello con spessartite cabochon di 32 carati, diamanti, zaffiri rosa, topazio imperiale, acquamarina, labradorite, andalusite

Tutto sulla tsavorite

La tsavorite ha già compiuto 50 anni: è stata scoperta nel 1967. La storia della tsavorite è molto avventurosa, e comprende anche un omicidio ♦︎

La storia. Nel 1967, in Tanzania, il geologo scozzese Campbell R. Bridges stava camminando in campagna quando un bufalo lo ha caricato. Per salvarsi la vita Campbell è saltato in un pozzo, dove ha notato una roccia verde brillante. Non è stato in grado di estrarre un campione, visto che era impegnato a salvarsi. Ma la curiosità lo ha spinto fare delle ricerche e sette anni dopo ha scoperto una gemma simile agli smeraldi: la tsavorite.

Orecchini in oro 18 carati, diamanti, tsavoriti
Neha Dani, orecchini in oro 18 carati, diamanti, tsavoriti

Le miniere in Tanzania, però, sono state nazionalizzate negli anni Settanta, e Campbell Bridges ha spostato le sue ricerche in Kenya. In una zona impervia ha trovato di nuovo un giacimento di tsavorite. Convinto che fosse una pietra preziosa, ha costruito una casa in cima a un albero  per difendersi dagli animali feroci e ha arruolato un pitone a fare la guardia alle prime gemme che aveva trovato. In seguito nella sua tenuta ha messo anche dei leopardi invece i cani da guardia. Ma non è servito a evitare la sua morte: nel 2009, a 71 anni, Campbell è stato ucciso in un’imboscata tesa da una ventina di banditi che volevano sfruttare la sua concessione mineraria. Oggi l’estrazione della tsavorite è affidata al figlio, Bruce Bridges, ma procede con molta difficoltà.

Campbell Bridges e la casa sull'albero che è stata la sua prima base
Campbell Bridges e la casa sull’albero che è stata la sua prima base

Caratteristiche. La tsavorite prende il nome del Tzavo National Game Park al confine tra Kenya e Tanzania in cui la pietra fu scoperta per la prima volta e dove si trovano le uniche miniere conosciute. È una pietra verde, che da un punto di vista gemmologico è una varietà di granato, in particolare grossularia. Il merito della diffusione della tsavorite è di Tiffany, che negli anni Settanta ha iniziato a farla conoscere: Campbell Bridge era un geologo consulente della Maison americana. È stato proprio Henry Platt, presidente della Tiffany, a proporre il nome di tsavorite alla pietra ancora sconosciuta.

Una spilla di Tiffany in oro bianco con tsavorite, diamanti e perle
Una spilla di Tiffany in oro bianco con tsavorite, diamanti e perle

Il colore. La pietra va dal verde pallido a un verde molto intenso, assai brillante in tutte le tonalità. Come tutti gli altri granati, la tsavorite ha un alto indice di rifrazione alla luce. Al contrario di altre pietre, non subisce trattamenti per farla diventare più brillante, non viene scaldata e neppure immersa nell’olio. La sua durezza è simile a quella dello smeraldo, ma è più resistente agli urti. Rispetto allo smeraldo è anche più facile da tagliare e meno soggetto ai danneggiamenti accidentali. È particolarmente utilizzabile per l’incastonatura cosiddetta invisibile. Di solito le pietre sono piccole, è raro trovare pietre grezze di dimensioni superiori ai 5 carati. Il suo prezzo è in costante ascesa.

Anello in platino con tsavorite e diamanti
Anello in platino con tsavorite e diamanti by Tiffany
Hemmerle, anello in alluminio con tsavorite
Hemmerle, anello in alluminio con tsavorite
Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti
Selim Mouzannar, orecchini con tsavoriti, avorio, smalto, diamanti
Anello in oro rosa, argento annerito, tsavorite, zaffiri gialli, diamanti
Arteau, anello in oro rosa, argento annerito, tsavorite, zaffiri gialli, diamanti
Valerio, anello con rubini e tsavorite
Shaill Jhaveri, Valerio, anello con rubini e tsavorite
Bracciale Butterfly in oro nero, opali, tsavoriti, diamanti neri, bianchi e champagne
Wendy Yue, bracciale Butterfly in oro nero, opali, tsavoriti, diamanti neri, bianchi e champagne
Michele della Valle, collana con smeraldi e tsavoriti a forma di edera
Michele della Valle, collana con smeraldi e tsavoriti a forma di edera
Lydia Courteille, anello in oro rodiato, diamanti gialli, zaffiri, tsavoriti e onice
Lydia Courteille, anello in oro rodiato, diamanti gialli, zaffiri, tsavoriti e onice
Orecchini Jolene in oro rodiato, diamanti, tsavorite
Neha Dani, orecchini Jolene in oro rodiato, diamanti, tsavorite

Gemme che sembrano uguali




In gioielleria attenti ai falsi amici. O, meglio, non acquistate pietre che hanno diverso valore, ma un aspetto simile. Simile, ma non uguale. Eppure, nell’equivoco ci sono cascati non solo autorevoli gemmologi, ma anche clienti disposti a pagare cifre con molti zeri e perfino teste coronate. Volete un esempio? Numerose pietre preziose appartenenti al tesoro dello zar Pietro I di Russia, credute per molto tempo rubini, sono più tardi state classificate come rubellite. La stessa gemma, il rubino, ha ingannato anche i reali di Londra: il cosiddetto Rubino del Principe Nero di circa 170 carati montato sulla corona imperiale britannica in realtà non è un rubino, ma uno spinello, posto vicino al diamante Cullinan II, questo autentico. Insomma, pietre con lo stesso colore e abbastanza simili. Ma una vale più dell’altra.

Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello
Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello

Ma come può accadere uno scambio di pietre preziose così clamoroso? Be’, un tempo era più facile: la gemmologia non era una scienza sviluppata e non esistevano strumenti in gradi di misurare le onde luminose rifratte dalle pietre, che ora sono utilizzate in gioielleria. Ancora oggi, però, molti gioielli della nonna potrebbero avere montate pietre che non corrispondono a quelle attribuite. E questo può cambiare drammaticamente anche il valore del gioiello: potreste scoprire di avere un anello con rubellite invece di un rubino: non vi cambia nulla quando lo indossate, ma potreste avere una cattiva sorpresa se volete venderlo. Insomma, attenti alle false amicizie: come nella vita, anche per i gioielli possono essere pericolose.

Spinello di 8 carati
Spinello di 8 carati

Rubino e spinello. Tutte e due sono pietre rosse, anche se lo spinello può assumere anche altre tonalità, per esempio queste pietre possono essere anche nere. Molti spinelli utilizzati in gioielleria hanno un colore e una limpidezza molto simili a quelle del rubino e allo zaffiro (due pietre che sono varietà di corindoni). Non solo: spesso lo spinello si trova in giacimenti attigui a quelli di queste due più preziose pietre. Oltre allo spinello rosso intenso, ne esiste anche una varietà color lampone che si estrae in Tanzania.

Anello con rubino birmano da 8,80 carati e diamanti
Anello con rubino birmano da 8,80 carati e diamanti
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite

Rubino e rubellite. La rubellite è un’altra pietra rossa, che può avere una tonalità intensa simile a quella di certi rubini. Si tratta, però, di una varietà di tormalina, gemma meno rara dei rubini. La rubellite era conosciuta già ai tempi degli antichi romani e spesso la gemma era confusa con granati e spinelli. La grande diffusione in Occidente è avvenuta all’inizio del Seicento dopo l’importazione da parte degli olandesi della rubellite dello Sri Lanka. Nel 1998 è stata scoperta una grande miniera di tormaline in Nigeria e la rubellite ha invaso le gioiellerie.

Rubellite con tonalità lampone
Rubellite con tonalità lampone

Spinello e taaffeite. Tra queste due pietre è la taaffeite a essere più rara e costosa. La taaffeite prende il nome del suo scopritore, l’irlandese Richard Taaffe, che nel 1945 l’ha individuata confusa con lo spinello. Spedita a Londra per una analisi, è stata identificata come una nuova pietra preziosa, purtroppo molto difficile da trovare. A differenza dello spinello, la taaffeite mostra la proprietà della doppia rifrazione che consente la distinzione tra questi due minerali. Può avere colori diversi, tra cui anche rosso violetto e rosso, che la rendono molto simile a certe varietà di spinello.

Una rara gemma di taaffeite
Una rara gemma di taaffeite

Diamanti e zirconi. Attenzione, non parliamo dei cubic zirconia, che sono pietre artificiali dal prezzo bassissimo e utilizzate per ciondoli e bijoux che costano poche decine di euro o dollari. I veri zirconi sono pietre naturali. Possono avere colori diversi, spesso si trovano nella tonalità blu, ma esistono anche zirconi incolori cone il diamante. Lo zircone, inoltre, ha un indice di rifrazione molto alto, inferiore soltanto a quello del diamante, e per questo è stato scambiato spesso per la gemma a cui assomiglia. Da un punto di vista chimico, però, diamanti e zirconi sono differenti: i primi sono costituiti da carbonio puro, i secondi sono nesosilicati.

Zircone taglio brillante
Zircone taglio brillante

Smeraldo e granato demantoide. Sono tutte e due pietre verdi. Il granato demantoide, proprio come lo smeraldo, assume la tonalità verde a causa della percentuale di cromo e ferro, che portano a tonalità verde vivo o più tendente al verde-giallo, anche verde tendente al blu. Anche un’altra varietà di granato, la tsavorite, ha una tonalità verde che può essere scambiata per smeraldo. Infatti, molti gioiellieri abbinano le due pietre sullo stesso gioiello per abbassarne il costo.

Orecchini con granato demantoide, diamanti
Orecchini con granato demantoide, diamanti by Tenzo
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale Serpente in titanio, tsavorite, onice, lacca
Bracciale Serpente in titanio, tsavorite, onice, lacca

Topazio, quarzo, acquamarina. A volte il topazio bianco o con colorazioni tenui sul giallo è scambiato con il quarzo fumé o citrino. Ovviamente un semplice quarzo costa meno del topazio. Nella tonalità azzurra, invece, un topazio dal colore pallido può essere scambiato per una acquamarina. Il valore delle due pietre, però, è diverso.

Pezzo unico. Anello con citrino lemon e zaffiri
Vanessa Martinelli, pezzo unico. Anello con citrino lemon e zaffiri
Collezione Petra, collana in bronzo con topazio giallo by Gaia Caramazza
Collezione Petra, collana in bronzo con topazio giallo by Gaia Caramazza
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello in oro bianco con grande acquamarina
Anello in oro bianco con grande acquamarina






Gli Iris sbocciano su Ponte Vecchio




Ponte Vecchio Gioielli, azienda fiorentina che ha scelto il nome del celebre luogo della città toscana, si è ispirata a un fiore, Iris, per la sua collezione realizzata in oro 18 carati, diamanti e pietre semi preziose come il granato, il citrino, il topazio, l’ametista. Tutte pietre con colori vivaci, così come è notoriamente esuberante il carattere dei toscani. A partire dal fondatore e attuale proprietario della Maison, Ugo Calà.

Anello in oro bianco e topazio sky
Anello in oro bianco e topazio sky

Vale la pena di aprire una parentesi su un mondo che non esiste più: narra la storia dell’azienda che Ugo Calà fosse poco più che bambino quando aiutava il padre nel negozio di barbiere, che si trovava proprio accanto al Ponte Vecchio. Ovviamente la bottega era frequentata dai maestri orafi che lavoravano proprio nei laboratori che si trovano vicino o proprio sul celebre ponte. Ugo decise quindi di diventare apprendista di uno dei più celebri gioiellieri del Ponte Vecchio. Il risultato si chiama, appunto, Ponte Vecchio Gioielli, azienda orafa che lavora anche per conto terzi.

Pendente in oro rosa con diamante, topazio e granato
Pendente in oro rosa con diamante, topazio e granato

La collezione Iris è una delle ultime creazioni ed è realizzata con l’’utilizzo di tagli e colori dégradé delle pietre, che aumentano la profondità volumetrica dei gioielli e ne garantiscono la leggerezza.

Anello in oro giallo con citrini e diamanti
Anello in oro giallo con citrini e diamanti
Anello in oro rosa con topazio, ametista e diamanti
Anello in oro rosa con topazio, ametista e diamanti
Bracciale in oro rosa con topazio blue London e sky
Bracciale in oro rosa con topazio blue London e sky
Collana girocollo in oro giallo, citrini e diamanti
Collana girocollo in oro giallo, citrini e diamanti
Orecchini in oro rosa con ametista e diamanti
Orecchini in oro rosa con ametista e diamanti

Orecchini in oro rosa con topazio e diamanti
Orecchini in oro rosa con topazio e diamanti







La doppia vita di Lauren Christy

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Da New York a Milano: i gioielli di Lauren Christy tra America e Italia ♦

C’è chi, giustamente, vede New York come uno delle città più creative del mondo. Ma c’è anche chi dagli States vola fino a Milano per imparare i segreti della gioielleria. È il percorso di Lauren Christy, che dopo cinque anni a New York, dove ha lavorato per i gioiellieri come Philip Crangi e Carol Workinger, si è trasferita nella città lombarda, nel Nord Italia, dove ha frequentato la Scuola Orafa Ambrosiana. L’esperienza le è piaciuta e Milano è diventata la base dove progetta e disegna i suoi gioielli.

Lauren Christy, pendente in oro 9 carati con moissanite
Lauren Christy, pendente in oro 9 carati con moissanite

Sono oggetti in oro 9 carati, oppure argento e ottone, con l’aggiunta di pietre dure come granati, crisoprasio o moissanite. Lo stile? Molto personale. Lei dice che le sue collezioni si ispirano alla natura, al mare, all’Italia e la sua storia, con un disegno semplice e senza tempo. In ogni caso, li vende sia online che direttamente negli States: un curioso esempio in cui il Made in Italy ha un passaporto americano. Giulia Netrese

Orecchini Ides in oro 9 carati
Orecchini Ides in oro 9 carati
Anello Aurora, oro lavorato a mano. Prezzo: 232 euro
Anello Aurora, oro lavorato a mano con moissanite. Prezzo: 232 euro
Orecchini Seneca. Oro e moissanite. Prezzo: 185 euro
Orecchini Seneca. Oro e moissanite. Prezzo: 185 euro
Orecchini Druzy, oro e agata nera sbriciolata. Prezzo: 176 euro
Orecchini Druzy, oro e agata nera sbriciolata. Prezzo: 176 euro
Anello con crisoprasio. Prezzo: 165 euro
Anello con crisoprasio. Prezzo: 165 euro
Anello Gemma, in oro e moissanite
Anello Gemma, in oro e moissanite
Orecchini con granati. Prezzo: 147 euro
Orecchini con granati. Prezzo: 147 euro
Collana Tella. Oro, argento, moissanite
Collana Tella. Oro martellato, argento, moissanite
Bracciale Capnella, oro e capnella (varietà di corallo). Prezzo: da 101 a 516 euro
Bracciale Capnella, oro e capnella (varietà di corallo). Prezzo: da 101 a 516 euro







TinyOm, un mantra alle pietre

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Da TinyOm la linea di gioielli Stones: sette come i chakra della tradizione indiana ♦︎

Dato che avete già sillabato il vostro mantra mattutino, avete provveduto al consueto saluto al sole e compiuto i necessari esercizi di yoga, potete soffermarvi sulla nuova linea Stones che si inserisce nella Collezione Chakra, icona del marchio Tiny-Om.

La collezione rappresenta i sette centri energetici del corpo, secondo la tradizione indiana, mediante i sette fiori di loto.

Bracciale della linea Stones
Bracciale della linea Stones

Nel caso non lo sappiate, TinyOm è stata fondata da Virginie Dreyer, ex avvocato a Parigi. Lasciati i libri di legge, in Medio Oriente Virginie ha scoperto la sua capacità creativa ed è diventata appassionata di yoga, che pratica e insegna. Ecco perché i suoi gioielli sono strettamente legati al mondo orientale. Il nome TinyOm, per esempio, deriva dal Mantra Om, che celebra la nascita dell’universo.

La nuova linea, Stones, simbolizza i chakra attraverso sette pietre, associate ai sette chakra, sette colori e sette stati emotivi. Le sette pietre utilizzate sono la tormalina rosa (Unità), l’ametista viola (Serenità), la iolite blu (Comunicazione), il peridoto verde (Amore), il citrino giallo (Fiducia), la cornalina arancione (Creatività) e il granato rosso (Radici). Giulia Netrese





Orecchini con peridoto
Orecchini con peridoto

Orecchini con tormalina rosa
Orecchini con tormalina rosa
Collana della collezione Chakra
Collana della collezione Chakra
TinyOm, bracciali con le sette pietre chakra
TinyOm, bracciali con le sette pietre chakra
Orecchini con iolite blu
Orecchini con iolite blu

Orecchini con tormalina rosa
Orecchini con tormalina rosa







Sicis al volo

Due farfalle con granati, agate e diamanti volano dall’atelier di Sicis.

Di Sicis abbiamo parlato molte volte: è un brand unico nel mondo della gioielleria. Non solo per il design delle sue proposte, ma anche per la tecnica con cui realizza i gioielli:la antica, complessa, virtuosa arte del micromosaico. Tante minuscole tessere che concorrono a formare figure e forme inedite. Come nel caso di questi due pezzi: le farfalle che si librano nell’aria. Sono realizzate in oro bianco 18 carati, e le ali sono decorate con diamanti e micro mosaico nei toni del verde oppure del viola. Ogni dettaglio va osservato da vicino, come le antenne incassate di diamanti. Le due farfalle sono legate ai fili che terminano con piccoli diamanti. Sono disponibili in due versioni: con fili in granato rosso violetto e ametista o con agata. La montatura delle farfalle è in oro bianco 18 carati.

Parure Butterfly indossata
Parure Butterfly indossata
Le due versioni della collana
Le due versioni della collana
Collana Butterfly con diamanti e granati
Collana Butterfly con diamanti e granati
Collana Butterfly con diamanti e agata
Collana Butterfly con diamanti e agata

Paul Wild, l’arte è di pietra

10Le straordinarie gemme firmate Paul Wild alla Hong Kong Jewellery & Gem Fair.

Paul Wild, azienda fondata nel 1927, è una presenza fissa a Hong Kong Jewellery & Gem Fair (nell’autunno 2016 programmato per il 13 settembre). Ogni volta la visita al suo spazio è fonte di meraviglia e stupore. Paul Wild, infatti, è uno dei più grandi e geniali rivenditori di pietre preziose. Ma la definizione è riduttiva: in realtà è un artista capace di creare gioielli semplicemente abbinando vicine una all’altra straordinarie gemme, sapientemente selezionate, scovate e valorizzate. Sono proposte in una sorta di set e occorre solo unire una pietra all’altra per comporre collane maestose, bracciali abbacinanti, orecchini da principessa. L’azienda ha base a Kirschweiler, in Germania, ma da tempo ha aperto filiali a Bangkok, Tailandia, e Cina. All’appuntamento di Hong Kong Jewellery & Gem Fair la Maison, diretta da Markus Wild, ha deciso di presentare quattro inconsuete coppie di granato demantoide verde: saranno orecchini fuori dall’ordinario. Granato mandarino  e morganite, in tutto 45 pietre, per un totale di più di 300 carati, servono invece per un eccezionale bracciale. Infine, ecco un collare realizzato con 348 spinelli in coordinate sfumature, per un totale di oltre 367 carati. «È emozionante vedere come i designer si ispirano i nostri schemi nei loro progetti finiti», ha commentato Wild. Federico Graglia

Delicate tormaline e peridoti presentate a Baselworld
Delicate tormaline e peridoti presentate a Baselworld
Granato mandarino e morganite
Granato mandarino e morganite
Collana con opali etiopi
Collana con opali etiopi
Coppie di rari granati demantoidi verdi
Coppie di rari granati demantoidi verdi
Markus Wild
Markus Wild
Polipo ricavato da una rubellite
Polipo ricavato da una rubellite
Spinelli (348) per una collana
Spinelli (348) per una collana
Tanzanite per collana
Tanzanite per collana
Tormaline a forma di conchiglie e pesci
Tormaline a forma di conchiglie e pesci

Le stelle di Daniela De Marchi

La designer milanese Daniela De Marchi non manca l’appuntamento con Vicenzaoro Fall. E ci arriva volando. O, perlomeno, ispirandosi alla canzone più nota di Domenico Modugno «Volare». Luna e stelle sono, infatti, protagoniste della collezione di Daniela. Sono gioielli artigianali in argento, ottone, bronzo e pietre naturali. Lune crescenti e calanti, stelle cadenti e luccicanti. Per la prima volta, la designer usa piccoli cabochon in adularia trasparente, granato intenso, pietra di luna rosata e ametista: colori che ricordano le atmosfere notturne. Collane di pietra e metallo e piccoli orecchini che, però, possono benissimo essere portati di giorno. Non c’è solo la notte da vivere… Matilde de Bounvilles 

Collana con stelle
Collana con stelle
Daniela De Marchi, orecchini
Daniela De Marchi, orecchini

 

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Montblanc, eleganza nel segno di Grace

[wzslider]Montblanc non vuole solo dire stilografiche di lusso, copiate (inutilmente) in tutto il mondo, ma anche alta gioielleria. A Milano il brand nato ad Amburgo oltre un secolo fa (nel 1906) ha presentato la sua nuova collezione, con la partecipazione straordinaria di Susie Otero, managing director Jewellery di Montblanc. Insomma, la musa ispiratrice dei pezzi esposti. Il brand della stella bianca si è presentata con una suite di gioielli all’insegna del classico, ma anche con un po’ di disinvoltura, come dimostra il moschettone utilizzato come chiusura di un paio di collana e bracciale. I materiali sono sempre di pregio, come è nello stile della casa: oro bianco e diamanti o granati, il design ricorda i petali di rosa e curve di stampo quasi vintage. Matilde de Bounvilles

Montblanc does not want to just mean luxury fountain pens, copy (unsuccessfully) all over the world, but also fine jewelry. In Milan, the brand was born in Hamburg over a century ago (in 1906) he presented his new collection, with a special appearance by Susie Otero, managind director of Montblanc Jewellery.