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Tom Munsteiner, addio a un genio delle gemme

Il 28 dicembre 2023 è scomparso uno dei più grandi artisti nel taglio delle gemme, Tom Munsteiner, fondatore dell’Atelier Munsteiner. È una grande perdita: Munsteiner non era un semplice intagliatore, ma un creativo capace di dare forme inconsuete alle pietre preziose e semi preziose. L’attività della Maison ora sarà portato avanti dalla moglie Jutta e da Philipp Munsteiner, loro figlio, assieme al loro team in Germania. Atelier Munsteiner è un’azienda a conduzione familiare di intagliatori e designer di gioielli che si trova a Stipshausen, nella Renania-Palatinato. Il laboratorio è gestito dalla famiglia Munsteiner ed è conosciuto a livello internazionale.

Tom Munsteiner
Tom Munsteiner

La famiglia è alla terza generazione nel settore della gioielleria, che comprende Bernd Munsteiner, figlio di Viktor e che nel 1973 ha fondato lo studio a Stipshausen. Negli anni Sessanta, Bernd Munsteiner si distinse dai gioiellieri dell’epoca con i suoi Fantasy cut, un nuovo approccio all’arte lapidaria. Questo stile inedito, che rompe i canoni della gioielleria tradizionale, ha ispirato il figlio Tom, il cui lavoro ha uno stile senza pari, tra l’arte della sfaccettatura e della scultura.
Bracciale in oro e tormaline
Bracciale in oro e tormaline

Tom Munsteiner è stato oltre che intagliatore di pietre, anche gemmologo e, tra l’altro, ha anche progettato finestre. La moglie, Jutta Munsteiner è un’orafa, che cura l’abbinamento delle pietre con anelli, bracciali o collane.

Orecchini in platino Apollo con agata nera e acquamarina
Orecchini in platino Apollo con agata nera e acquamarina
Anello con tanzanite
Anello con tanzanite
Anello con acquamarina intagliata di 58,51 carati e tormalina
Anello con acquamarina intagliata di 58,51 carati e tormalina
Collana Aurora
Collana Aurora

Filippo G&G, i riflessi della bellezza

Vi piacciono le gemme? Dovreste conoscere Filippo Gay, che ha fondato a Ginevra la Filippo G&G. L’azienda nasce con una storia alle spalle: la famiglia, di origine torinese, opera da quattro generazioni nel settore delle pietre preziose. L’attività, infatti, è stata iniziata dal bisnonno di Filippo all’inizio del XX secolo. Ma Filippo Gay non si è limitato ad acquistare e rivendere sul mercato all’ingrosso pietre preziose: ha avuto una lunga esperienza andando sul campo a visitare miniere e a scovare i pezzi migliori.

Collana pungitopo in titanio, oro bianco, diamanti, kunzite cabochon di 73 carati. Copyright: gioiellis.com
Collana pungitopo in titanio, oro bianco, diamanti, kunzite cabochon di 73 carati. Copyright: gioiellis.com

Mentre l’azienda di famiglia ha proseguito il suo cammino, tra vendite in Italia e il cugino che taglia gemme e produce gioielli a Valenza e Tailandia, Filippo Gay quando aveva 20 anni è andato a vivere a Bangkok, dove ha studiato gemmologia all’Asian Institute of Gemology, e dove si è diplomato.

Orecchini foglie in alluminio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini foglie in alluminio e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Ma non è tornato in Italia. Ha invece scelto di rimanere a Bangkok, una delle capitali del mercato delle gemme, per altri dieci anni. Frequentando il mercato delle pietre preziose tailandese, Filippo ha confessato di essere stato truffato parecchie volte. Disavventure che gli sono servite per fare esperienza, così come di grande aiuto è stato, quando era un ragazzo, accompagnare il padre tra India e Sri Lanka a scegliere le pietre da portare in Europa. Ed è così che Filippo G&G è diventata una delle società più apprezzate tra i rivenditori di gemme. Non solo: a GemGenéve Filippo G&G ha presentato anche gioielli dal design innovativo, realizzati in titanio e, ovviamente, tante pietre luccicanti.

Orecchini in alluminio, oro bianco e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini in alluminio, oro bianco e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con opale e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con opale e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchino/spilla in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchino/spilla in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Filippo Gay visita una miniera in Africa
Filippo Gay visita una miniera in Africa
Anello in titanio, diamanti e kunzite
Anello in titanio, diamanti e kunzite. Copyright: gioiellis.com
Collier in titanio, diamanti e grossa kunzite al centro
Collier in titanio, diamanti e grossa kunzite al centro. Copyright: gioiellis.com
Anello in titanio con rubellite e diamanti
Anello in titanio con rubellite e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini glicine in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Orecchini glicine in titanio e diamanti. Copyright: gioiellis.com

La rara pietra che pochi conoscono: la csarite o zultanite

Una pietra affascinante, ma rara e poco conosciuta: la csarite o zultanite. Costa come uno smeraldo e può cambiare colore ♦︎

Si chiama zultanite o csarite ed è per i gemmologi una varietà di diasporo (da non confondere con il diaspro), cioè idrossido di alluminio. La csarite si estrae in una sola miniera al mondo, in Turchia: per questa ragione è una pietra piuttosto rara. Il nome, zultanite o csarite, è un brand: non è stato stabilito dai gemmologi, ma dall’azienda proprietaria della miniera, la Milenyum Mining. È stata scoperta solo all’inizio dell’Ottocento e la difficoltà di lavorazione ne ha ritardato il successo: solo una minima parte del minerale è utilizzabile per la gioielleria ed è difficile trasformarla poi in una pietra con sfaccettature. Oggi, però, la csarite è stata utilizzata in gioielli indossati anche da molte star di Hollywood per la notte degli Oscar.

Anello con csarite
Anello con csarite

Caratteristiche. La csarite è una pietra cangiante, con tonalità che vanno dal giallo, al cognac, rosa o rosso. Le tonalità rosse più intense sono provocate da alte concentrazioni di manganese. È anche una delle poche gemme che possono cambiare colore, assieme a zaffiri, granati e alessandrite.

Durezza. La csarite ha una durezza media, al 6,5-7 sulla scala Mohs. In sostanza, è una pietra dura come la tanzanite o il peridoto, perfettamente in grado di essere utilizzata in gioielleria.

Anello in oro rosa e csarite
Anello in oro rosa e csarite

Il nome. Come accennato, zultanite o csarite sono marchi registrati dall’azienda turca che estrae la pietra. Ma il nome del minerale da cui deriva, il diasporo, nasce invece dalla parola greca diaspora, che significa sparpagliare. E questo perché la gemma sembra disperdere la luce e il bagliore.

Le top. Tempo fa l’azienda mineraria ha annunciato una gemma di questo minerale a forma di pera da 121.65 carati, tagliato da una pietra grezza di circa 430 grammi, del valore di 1 milione di dollari. È un record. In precedenza, la più grande csarite sfaccettata, sempre a forma di pera, pesava 88,49 carati. Le uniche altre pietre di csarite di dimensioni simili sono state gemme con taglio cabochon, che presentano l’effetto occhi di gatto, con cambiamento di colore. La zultanite sul mercato ha un prezzo simile a quello degli smeraldi.

Anello in oro bianco con zultanite e diamanti
Evelyn Huang, anello in oro bianco con zultanite e diamanti
Anello con csarite e diamanti
Anello con csarite e diamanti
Anello con csarite taglio a navette e diamanti
Anello con csarite taglio a navette e diamanti
Pendente con csarite e diamanti
Pendente con csarite e diamanti
Pietra di csarite o zultanite
Pietra di csarite o zultanite
Estrazione del minerale
Estrazione del minerale
Csarite a forma di pera da 121.65 carati
Csarite a forma di pera da 121.65 carati

Tenzo, magie da gem-hunter

La magia di Tenzo, cacciatore di gemme russo capace di emozionare con i suoi gioielli ♦︎

C’è chi lo definisce un gem-hunter, una specie di Indiana Jones alla ricerca della pietra straordinaria da incastonare nei suoi gioielli. Di sicuro Alexander Tenzo, designer di alta gioielleria con base a Tallin, in Estonia, ma con costante obiquità, dalla Svizzera agli Stati Uniti, fa parte della piccola pattuglia degli artisti delle gemme. È capace, per esempio, di intagliare uno smeraldo con un’abilità unica, o di utilizzare pietre preziose con forme inusuali. Oltre a scegliere anche le gemme meno note, come l’alexandrite, il crisoberillo, la spessartite, accanto a tormaline, rubini o diamanti.

Anello in platino con tsavorite di 10,9 carati, zaffiri, diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello in platino con tsavorite di 10,9 carati, zaffiri, diamanti. Copyright: gioiellis.com

Per ogni creazione Tenzo cerca di mostrare l’anima nascosta delle pietre. “Parto sempre da quello che una pietra può dirmi”, conferma l’artista-gioielliere a gioiellis.com in una delle rare occasioni in cui accetta di parlare del suo lavoro. Il designer ha fondato il suo piccolo laboratorio nel 1996 e in breve la fama della sua abilità sua è riuscita a varcare i confini nazionali. I suoi pezzi unici, centellinati, uniscono le antiche tradizioni della gioielleria, che in Russia fanno spesso all’eredità di Fabergé, alla sua eclettica abilità compositiva.

Collana con diamanti, spinelli birmani rosa. Copyright: gioiellis.com
Collana con diamanti, spinelli birmani rosa. Copyright: gioiellis.com

La carriera professionale di Alexander Tenzo è iniziata con il viaggio di in Sri Lanka. Nella grande isola che si trova a sud dell’India ha scoperto la passione per le gemme. Per diversi anni, Alexander è stato coinvolto nell’estrazione e nel taglio delle gemme, dall’Asia all’Africa. Un’esperienza che lo ha portato a trasformarsi in designer di gioielli, capace di intagliare le pietre fino a trasformarle in sorprendenti opere d’arte.

Anello con smeraldo intagliato di 18,38 carati. Copyright: gioiellis.com
Anello con smeraldo intagliato di 18,38 carati. Copyright: gioiellis.com
Alexander Tenzo. Copyright: gioiellis.com
Alexander Tenzo. Copyright: gioiellis.com
Orecchini con spinelli naturali e diamanti
Orecchini con spinelli naturali e diamanti
Anello in oro bianco, pietra luna, spessartine
Anello in oro bianco, pietra luna, spessartite
Orecchini con oro bianco e giallo, diamanti grigi, gialli e bianchi
Orecchini con oro bianco e giallo, diamanti grigi, gialli e bianchi
Pendente in oro giallo e argento, spinello, zaffiri, diamanti
Pendente in oro giallo e argento, spinello, zaffiri, diamanti
Orecchini in oro giallo e argento, spinello rosa e rosso
Orecchini in oro giallo e argento, spinello rosa e rosso
Orecchini con granato demantoide, diamanti
Orecchini con granato demantoide, diamanti
Spilla intagliata con morganite, crisoberillo, spessartite, tormalina, crisoprasio
Spilla intagliata con morganite, crisoberillo, spessartite, tormalina, crisoprasio
Anello con rubino e diamanti taglio marquise
Anello con rubino e diamanti taglio marquise
Anello con zaffiro cabochon e diamanti
Anello con zaffiro cabochon e diamanti

Gioielli e oro: vero o falso? Domande e risposte

Vero o falso? L’oro si riconosce con un morso? La vera giada è fredda? La cubic zirconia, spesso confusa con lo zircone, è indistinguibile dal diamante? L’argento provoca allergia? Il 925 è il numero dell’argento perfetto? I riflessi di una pietra devono essere arcobaleno? Sono tra le tante domande che riceviamo spesso con le relative risposte.  

Per controllare che il gioiello sia di oro autentico bisogna morderlo.

FALSO L’oro puro è un metallo molto morbido e, in effetti, i denti possono lasciare facilmente un segno se è purissimo, a 24 carati. Ma morderlo non è una garanzia né una prova raccomandabile. Oltretutto, si possono danneggiare i denti. Senza contare che il piombo è ancora più morbido dell’oro: un gioiello che utilizza piombo placcato oro potrebbe facilmente essere scambiato. Inoltre, di solito per i gioielli è utilizzato oro a 18 carati, o anche meno: 14 e perfino 9 carati. Si tratta di oro in lega con altri metalli: in questo modo si rende l’oro meno malleabile e anche meno costoso. Insomma, in realtà oltre all’oro si finisce per mordere anche altri metalli come argento, rame, palladio, nickel.

Mordere l'oro non è una garanzia
Mordere l’oro non è una garanzia

Per scoprire se una pietra è autentica bisogna guardarla in controluce.

VERO In realtà l’unico modo veramente affidabile per identificare una pietra preziosa è il parere di un gemmologo o di un gioielliere, oppure i test di laboratorio. Premesso questo, ecco un suggerimento utile per decidere se vale la pena di prendere in considerazione la pietra di un anello o di una collana. Ponete la pietra contro la luce del sole e guardare l’arco di colori che produce. Le pietre preziose autentiche di solito mostrano un arcobaleno che si rifletterà su una superficie vicina. La maggior parte delle vere gemme produrrà una gamma completa di colori: avvicinate la pietra all’occhio e inclinatela, dovrebbe comparire un arcobaleno. Le pietre che non producono nulla sono spesso falsi. Ripetiamo: non è una  prova definitiva: per alcune pietre, in particolare quelle molto dense, di colorazione profonda o che non sono state lucidate completamente, il sistema potrebbe non funzionare. Ma è un piccolo test da non trascurare.

Esame di un diamante a un precedente Dubai Jewellery Show
Esame di un gioiello con diamante

Uno zircone è praticamente uguale a un diamante, solo che costa meno.

FALSO Quello chiamato comunemente zircone è in realta una cubic zirconia: una pietra artificiale che assomiglia al diamante.  È brillante, ma molto, molto più economica. In realtà, è solo molto difficile distinguerla da un vero diamante se non siete esperti. È una forma cristallina cubica del biossido di zirconio. È un materiale sintetico molto duro, otticamente perfetto e solitamente incolore, anche se può essere realizzato in una varietà di colori diversi. Non va confuso con lo zircone naturale, pietra composta da  silicato di zirconio, spesso di colore blu. La cubic zirconia a volte viene erroneamente chiamato erroneamente «zirconio cubico». La produzione commerciale è iniziata nel 1976. Suo principale concorrente come una gemma creata in laboratorio è la moissanite sintetica.

Cubic zirconia
Cubic zirconia

L’argento provoca allergia e fa diventare verde la pelle.

FALSO La colorazione non è causata da un’allergia: è una reazione ai metalli usati in gioielleria e con cui spesso è fuso l’argento, soprattutto quando la pelle suda. Insomma, indica che l’argento non è puro. È il rame e non l’argento a provocare spesso un alone verde sulla pelle. L’argento Sterling, per esempio, è al 7,5 per cento una lega con rame. Le macchie più comuni lasciate dai gioielli in argento Sterling, in ogni caso, sono nere e non verdi. Alcuni gioielli in argento Sterling sono rivestiti con prodotti che li aiutano a mantenere la patina, ma i rivestimenti possono svanire nel tempo.

Bracciali in argento a maglia geometrica con charm
Bracciali in argento a maglia geometrica con charm Pandora

Vero o falso? Il numero 925 indica che il gioiello è di vero argento.

VERO Nella parte interna di un gioiello, l’incisione o punzonatura del numero 925 indica che il materiale è, appunto Argento 925, la lega più comune. Ovviamente, la garanzia è relativa: nulla vieta che sia stata apposta su un gioiello falso, ma di solito per l’argento non avviene.

In questo orecchino di Giovanni Raspini è ben visibile la punzonatura con il numero 925
In questo orecchino di Giovanni Raspini è ben visibile la punzonatura con il numero 925

Il negozio cinese sotto casa ha degli anelli di giada a un prezzo molto buono. Posso fidarmi? Mi hanno detto che la vera giada è fredda.

VERO La temperatura non è una prova sufficiente, ma un’indicazione la dà: la giada è scarsamente termoconduttrice. Appoggiandola a una parte sensibile, per esempio sul volto, è facile avvertire una sensazione di freddo. Un’altro suggerimento facile è provare a incidere la pietra con l’unghia: la vera giada è molto dura e non mostrerà un graffio. La stessa prova si può condurre con un oggetto molto caldo: la vera giada non mostrerà segni al contatto. Infine, la giada autentica ha di solito piccole imperfezioni, comuni in natura. Una pietra perfetta dovrebbe farvi nascere un sospetto. In ogni caso, la vera giada è molto costosa.

Anello Palloncino con giada
Anello Palloncino di Vhernier con giada verde

Luminosa Hueb

Dal centro del Brasile il marchio Hueb ha conquistato Usa e Medio Oriente con i suoi gioielli vivaci e raffinati

Il Brasile è uno dei Paesi più ricchi di miniere di gemme. Non stupisce, quindi, che dalla terra brasiliana nascano anche designer di alto livello. Come Cristina e Rogério Hueb, che nel 1987 hanno fondato la loro marca di gioielli Hueb, nella città di Uberaba, nello Stato brasiliano di Minas Gerais, una delle aree ad alta densità di miniere. Ma già dal 1970 la matriarca, Fádua Hueb, aveva iniziato a vendere gioielli per i suoi amici, con un successo che ha dato poi vita all’attività.

Orecchini Tribal in oro giallo e diamanti
Orecchini Tribal in oro giallo e diamanti

Oggi il flagship store di Hueb si trova nel centro di Manhattan, in Madison Avenue. A partire dal 2010, il marchio si è concentrata sullo sviluppo del mercato del Medio Oriente, a Dubai, Abu Dhabi, Bahrain, Kuwait e Doha. Nel 2012, Hueb aperto il suo primo negozio al dettaglio internazionale di Dubai. Ovvio che nei gioielli di Hueb le pietre preziose non mancano mai, a partire dai diamanti. Come nella collezione Luminus, che abbina un design sfavillante a un’impressione di leggerezza.  

Anello Bahia in oro 18 carati e diamanti
Anello Bahia in oro 18 carati e diamanti
Anello in oro bianco 18 carati, diamanti e smeraldi
Anello in oro bianco 18 carati, diamanti e smeraldi
Collana in oro bianco 18 carati, diamanti e smeraldi
Collana in oro bianco 18 carati, diamanti e smeraldi
Collana Mirage in oro bianco 18 carati, diamanti e smeraldi
Collana Mirage in oro bianco 18 carati, diamanti e smeraldi
Orecchini in oro bianco 18 carati, tanzaniti e diamanti
Orecchini in oro bianco 18 carati, tanzaniti e diamanti
Orecchini in oro giallo 18 carati e diamanti
Orecchini in oro giallo 18 carati e diamanti
Orecchini Labyrinth in oro bianco 18 carati, diamanti e smeraldi
Orecchini Labyrinth in oro bianco 18 carati, diamanti e smeraldi

Tutto sulla labradorite




Sapete riconoscere la labradorite? Eppure è una pietra molto utilizzata per bijoux e gioielli. Ecco che cosa dovete sapere sulla labradorite ♦

Quando vi chiedono se vi piace la labradorite non è un riferimento ai cani gialli o neri che sono famosi per la loro abilità nei salvataggi in acqua. Il Labrador, in questo caso, è il luogo (in Canada) dove alla fine del Settecento è stata scoperta questa pietra che fa parte del gruppo molto comune dei feldspati, impiegata con successo in gioielleria. Come per tutte le pietre, c’è qualcuno che attribuisce alla labradorite proprietà miracolose. Ognuno è libero di crederlo…

Anello con diamanti taglio brillante, labradorite grigia, granati, tsavoriti, topazi blu e zaffiri arancioni
Anello con diamanti taglio brillante, labradorite grigia, granati, tsavoriti, topazi blu e zaffiri arancioni

Caratteristiche. La labradorite ha la particolarità di possedere un gioco di colori dal riflesso metallico spesso cangianti tra il blu e il verde. In alcuni casi, più rari, può mostrare tutto lo spettro dei colori. Ne esistono anche varietà incolori, bianche, grigie, grigio-nerastro, grigio-biancastro, giallo, bruno, verde pallido. Non è una pietra molto dura e il taglio più semplice in cui far risaltare i colori è il cabochon, anche se non è raro trovare qualche altro tipo di taglio. Come abbiamo accennato, la labradorite può mostrare un effetto ottico iridescente (o schiller), che è noto anche con il nome di labradorescenza. Il termine labradorescenza è stato coniato dal mineralogista Ove Balthasar Bøggild. Da un punto di vista scientifico, la labradorizzazione è il riflesso della luce da piani submicroscopici orientati in una direzione (raramente in due direzioni). Sono piani che non hanno mai una posizione tale da poter essere espressi da semplici indici, e non sono direttamente visibili al microscopio.

Orecchini Galaxy con labradorite by Fernando Jorge
Orecchini Galaxy con labradorite by Fernando Jorge

Dove si trova. Oltre che in Labrador, la labradorite si trova anche in Madagascar, Messico, Russia e negli Usa. La varietà finlandese è chiamata spektrolith.

Impieghi in gioielleria. La labradorite è utilizzata soprattutto per ciondoli e pendenti con taglio semplice, oppure tagliata in sfere per collane. Ma non mancano gli anelli che utilizzano la labradorite, specialmente nella sua versione cangiante.

Come pulire la labradorite. Dato che la labradorite è una pietra abbastanza fragile, bisogna far attenzione alla sua pulizia, evitando trattamenti troppo rudi. Acqua, una goccia di detersivo e uno spazzolino con sete morbide vanno bene. Evitate, invece, di strofinare la pietra con materiali troppo ruvidi. Attenzione anche a quando la riponete nel cassetto: non disponete il gioiello a contatto con altri oggetti che potrebbero graffiare la pietra.

Bracciale con labradorite di Gil Zohar
Bracciale con labradorite di Gil Zohar
Orecchini con labradorite
Orecchini con labradorite by Pippa Small
Bracciale della collezione Etoile Mysterieuse, in argento, labradorite
Elie Top, bracciale della collezione Etoile Mysterieuse, in argento, labradorite
Stephen Dweck, collana con labradorite
Stephen Dweck, collana con labradorite
Orecchini con aquamarina, labradorite, rainbow pietra luna, diamanti non lucidati, oro giallo riciclato
Nak Armstrong, orecchini con aquamarina, labradorite, rainbow pietra luna, diamanti non lucidati, oro giallo riciclato
Anello con topazio blu e labradorite
Jules Kim, anello con topazio blu e labradorite
Federica Rettore, bracciale con labradorite
Federica Rettore, bracciale con labradorite






Le gemme da sogno di Dorion Soares




Gioielli di alta gamma, con gemme eccezionali: si trovano a Vitória una città del Brasile, capitale dello Stato di Espírito Santo, 500 chilometri a nord di Rio de Janeiro. nel centro della città si trova la boutique di Dorion Soares. Il fondatore, però, è nato a Teófilo Otoni, città nello Stato di Minas Gerais, che è anche la capitale brasiliana delle pietre preziose. Un materiale, le pietre preziose, che ha conosciuto fin da bambini: la sua famiglia ha lunga tradizione nel mercato delle gemme colorate. Per questo i suoi gioielli sono carichi di pietre come tormaline paraiba, rubellite, smeraldi, oltre che di diamanti. Lui stesso ha affiancato il commercio di gemme a quello del gioielliere.

Anello in oro bianco, con rubellite, diamanti e smeraldi
Anello in oro bianco, con rubellite, diamanti e smeraldi

I suoi anelli, collane e orecchini sono pezzi unici, con disegni originali e, soprattutto, di grande impatto visivo. Dorion Soares segue da vicino l’intero processo di produzione dei pezzi, dal taglio e lucidatura delle gemme fino alla finitura finale. Il risultato sono gioielli che appartengono alla categoria dei pezzi speciali.

Orecchini in oro rosa con rubellite e diamanti
Orecchini in oro rosa con rubellite e diamanti

Anello in oro bianco, rubellite e rubini
Anello in oro bianco, rubellite e rubini

Collana con pendente in oro rosa, rubellite e diamanti
Collana con pendente in oro rosa, rubellite e diamanti

Dorion Soares
Dorion Soares
Orecchini in oro bianco, diamanti e smeraldi
Orecchini in oro bianco, diamanti e smeraldi

Anello in oro rosa, rubellite e diamanti
Anello in oro rosa, rubellite e diamanti

Anello in oro bianco, diamanti, tanzanite e tormalina paraiba
Anello in oro bianco, diamanti, tanzanite e tormalina paraiba







Solo gemme naturali per Xiao Wang




Che cosa poteva fare nella vita la figlia di un commerciante di metalli riciclati con un nonno attivo nel settore minerario? Il destino di Xiao Wang, designer di gioielli e fondatrice della sua piccola Maison a New York, era scritto nel destino. A queste radici bisogna aggiungere, inoltre, al sua confessata passione per manga e pop art. Ma, per la verità, la storia della designer non si esaurisce qui, perché prima di concentrarsi sui gioielli, che sono distribuiti anche attraverso le grandi piattaforme online, Xiao Wang è stata anche attrice e modella: ha anche studiato fashion design al Fit di New York.

Anello Neptune in oro 18 carati, zaffiro viola e diamanti
Anello Neptune in oro 18 carati, zaffiro viola e diamanti

I gioielli di Xiao Wang sono realizzati in oro riciclato, ma un altro aspetto (piuttosto raro) è la regola di utilizzare pietre preziose colorate naturali, cioè non trattate con prodotti chmici, oli o scaldate per rendere il colore più intenso o correggerne i difetti. Tormaline, diamanti fancy color, smeraldi, sono proposti quindi nelle stesse condizioni in cui si trovavano nella terra, forma a parte.

Orecchini Galaxy in oro, diamanti, zaffiri
Orecchini Galaxy in oro, diamanti, zaffiri
Anello in oro con zaffiro verde-blu non trattato
Anello in oro con zaffiro verde-blu non trattato
natural color rose cut rustic diamonds and two round natural champagne diamonds
Orecchini in oro con diamanti colorati naturali
Collana Galaxy in oro 18 carati e diamanti
Collana Galaxy in oro 18 carati e diamanti

Anello Galaxy in oro, tormaline, diamanti
Anello Galaxy in oro, tormaline, diamanti

Xiao Wang
Xiao Wang

Anello in oro, zaffiri di diverso colore e diamanti
Anello in oro, zaffiri di diverso colore e diamanti







Gemme per l’Ukraina da Nomad’s




Gemme preziose in asta per l’Ucraina. A lanciare l’idea è Nomad’s, azienda nata in Ucraina, ma che ormai opera nel taglio e commercio delle pietre preziose in tuto il mondo. Nomad’s ha iniziato un’asta il giorno della festa d’indipendenza dell’Ucraina, il 24 agosto, che segna anche i sei mesi dall’invasione delle truppe russe. L’asta online ha l’obiettivo di sostenere il Paese. Nomad’s devolverà l’intero ricavato a United24, il programma di sostegno lanciato dal presidente Volodymyr Zelenskyy .

L'asta di gemme di Nomad's
L’asta di gemme di Nomad’s

In vendita ci sono 13 gemme, tra cui un topazio ucraino e il berillo eliodoro dalla miniera di Volodarsk-Volynskii, una coppia di tanzaniti da 3,63 carati, una tormalina blu-verde da 10,11 carati e una pietra di ametista da 72,40 carati. Anche se di solito Nomad’s vende solo a acquirenti professionali, la società ha aperto l’asta a tutti in modo che tutti possano essere coinvolti.

Tormalina di Nomad's
Tormalina di Nomad’s
Granato spessartite
Granato spessartite

Rubellite
Rubellite







Gemme che sembrano uguali




In gioielleria attenti ai falsi amici. O, meglio, non acquistate pietre che hanno diverso valore, ma un aspetto simile. Simile, ma non uguale. Eppure, nell’equivoco ci sono cascati non solo autorevoli gemmologi, ma anche clienti disposti a pagare cifre con molti zeri e perfino teste coronate. Volete un esempio? Numerose pietre preziose appartenenti al tesoro dello zar Pietro I di Russia, credute per molto tempo rubini, sono più tardi state classificate come rubellite. La stessa gemma, il rubino, ha ingannato anche i reali di Londra: il cosiddetto Rubino del Principe Nero di circa 170 carati montato sulla corona imperiale britannica in realtà non è un rubino, ma uno spinello, posto vicino al diamante Cullinan II, questo autentico. Insomma, pietre con lo stesso colore e abbastanza simili. Ma una vale più dell’altra.

Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello
Al centro della corona il Rubino del Principe Nero, che in realtà è uno spinello

Ma come può accadere uno scambio di pietre preziose così clamoroso? Be’, un tempo era più facile: la gemmologia non era una scienza sviluppata e non esistevano strumenti in gradi di misurare le onde luminose rifratte dalle pietre, che ora sono utilizzate in gioielleria. Ancora oggi, però, molti gioielli della nonna potrebbero avere montate pietre che non corrispondono a quelle attribuite. E questo può cambiare drammaticamente anche il valore del gioiello: potreste scoprire di avere un anello con rubellite invece di un rubino: non vi cambia nulla quando lo indossate, ma potreste avere una cattiva sorpresa se volete venderlo. Insomma, attenti alle false amicizie: come nella vita, anche per i gioielli possono essere pericolose.

Spinello di 8 carati
Spinello di 8 carati

Rubino e spinello. Tutte e due sono pietre rosse, anche se lo spinello può assumere anche altre tonalità, per esempio queste pietre possono essere anche nere. Molti spinelli utilizzati in gioielleria hanno un colore e una limpidezza molto simili a quelle del rubino e allo zaffiro (due pietre che sono varietà di corindoni). Non solo: spesso lo spinello si trova in giacimenti attigui a quelli di queste due più preziose pietre. Oltre allo spinello rosso intenso, ne esiste anche una varietà color lampone che si estrae in Tanzania.

Anello con rubino birmano da 8,80 carati e diamanti
Anello con rubino birmano da 8,80 carati e diamanti
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite

Rubino e rubellite. La rubellite è un’altra pietra rossa, che può avere una tonalità intensa simile a quella di certi rubini. Si tratta, però, di una varietà di tormalina, gemma meno rara dei rubini. La rubellite era conosciuta già ai tempi degli antichi romani e spesso la gemma era confusa con granati e spinelli. La grande diffusione in Occidente è avvenuta all’inizio del Seicento dopo l’importazione da parte degli olandesi della rubellite dello Sri Lanka. Nel 1998 è stata scoperta una grande miniera di tormaline in Nigeria e la rubellite ha invaso le gioiellerie.

Rubellite con tonalità lampone
Rubellite con tonalità lampone

Spinello e taaffeite. Tra queste due pietre è la taaffeite a essere più rara e costosa. La taaffeite prende il nome del suo scopritore, l’irlandese Richard Taaffe, che nel 1945 l’ha individuata confusa con lo spinello. Spedita a Londra per una analisi, è stata identificata come una nuova pietra preziosa, purtroppo molto difficile da trovare. A differenza dello spinello, la taaffeite mostra la proprietà della doppia rifrazione che consente la distinzione tra questi due minerali. Può avere colori diversi, tra cui anche rosso violetto e rosso, che la rendono molto simile a certe varietà di spinello.

Una rara gemma di taaffeite
Una rara gemma di taaffeite

Diamanti e zirconi. Attenzione, non parliamo dei cubic zirconia, che sono pietre artificiali dal prezzo bassissimo e utilizzate per ciondoli e bijoux che costano poche decine di euro o dollari. I veri zirconi sono pietre naturali. Possono avere colori diversi, spesso si trovano nella tonalità blu, ma esistono anche zirconi incolori cone il diamante. Lo zircone, inoltre, ha un indice di rifrazione molto alto, inferiore soltanto a quello del diamante, e per questo è stato scambiato spesso per la gemma a cui assomiglia. Da un punto di vista chimico, però, diamanti e zirconi sono differenti: i primi sono costituiti da carbonio puro, i secondi sono nesosilicati.

Zircone taglio brillante
Zircone taglio brillante

Smeraldo e granato demantoide. Sono tutte e due pietre verdi. Il granato demantoide, proprio come lo smeraldo, assume la tonalità verde a causa della percentuale di cromo e ferro, che portano a tonalità verde vivo o più tendente al verde-giallo, anche verde tendente al blu. Anche un’altra varietà di granato, la tsavorite, ha una tonalità verde che può essere scambiata per smeraldo. Infatti, molti gioiellieri abbinano le due pietre sullo stesso gioiello per abbassarne il costo.

Orecchini con granato demantoide, diamanti
Orecchini con granato demantoide, diamanti by Tenzo
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale caratterizzato da un magnifico smeraldo cabochon ottagonale dello Zambia da 71,88 carati e da 41,06 carati di diamanti rotondi incolori taglio brillante incastonati in platino
Bracciale Serpente in titanio, tsavorite, onice, lacca
Bracciale Serpente in titanio, tsavorite, onice, lacca

Topazio, quarzo, acquamarina. A volte il topazio bianco o con colorazioni tenui sul giallo è scambiato con il quarzo fumé o citrino. Ovviamente un semplice quarzo costa meno del topazio. Nella tonalità azzurra, invece, un topazio dal colore pallido può essere scambiato per una acquamarina. Il valore delle due pietre, però, è diverso.

Pezzo unico. Anello con citrino lemon e zaffiri
Vanessa Martinelli, pezzo unico. Anello con citrino lemon e zaffiri
Collezione Petra, collana in bronzo con topazio giallo by Gaia Caramazza
Collezione Petra, collana in bronzo con topazio giallo by Gaia Caramazza
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello in oro bianco con grande acquamarina
Anello in oro bianco con grande acquamarina






Thomas Frieden, dalla Svizzera con amore (per le gemme)

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Dal 1898 Frieden, a Thun, nel verde Cantone dell’Emmental, in Svizzera, è specializzata in pietre preziose colorate, diamanti e gioielli unici fatti a mano. Oggi Thomas Frieden, diploma al Gia, ed Expert SGG, e René Lauper, anche lui gemmologo con gli stessi studi, coordinano l’azienda. La Maison è stata fondata dal nonno di Thomas Frieden, Emil, inizialmente per produrre gioielli in argento adatti ai costumi popolari.

Anello in oro bianco, zaffiro blu, diamanti
Anello in oro bianco, zaffiro blu, diamanti

All’inizio del XX secolo, la gazza, uccello che ama gli oggetti che luccicano, fu scelta come marchio di Frieden e ancora oggi fa parte del logo dell’azienda e garantisce la qualità dei gioielli. Intorno al 1930, i figli di Emil, Eugene e William, crearono i primi disegni di gioielli in oro 18 carati. Nel 1954, Frieden fu tra i membri fondatori del padiglione gioiello del Basel Jewellery Show e gradualmente, la successiva generazione di Frieden Heinz e Thomas costruirono una società di produzione e commercio all’ingrosso, fornitore di centinaia di gioiellieri al dettaglio. Tra l’altro, l’azienda è stata tra i fondatori di quella che era Baselworld.

Anello in oro bianco, diamanti, zaffiro Padparadscha
Anello in oro bianco, diamanti, zaffiro Padparadscha

Ma l’azienda ha anche un suo marchio di gioielleria, Thomas Frieden, che propone collezioni alto di gamma, con pietre preziose e un design moderno. La collezione Feuille Divine, per esempio, è ispirata a motivi floreali vagamente art déco, ma anche disegni che si trovano anche nei gioielli dei costumi tradizionali svizzeri. Oppure la collezione Rainbow, che utilizza zaffiri di colore naturale (particolarmente rari) della miniera di Pink Valley in Madagascar e comprende orecchini, bracciali, anelli e collane decorati con le sfumature dell’arcobaleno.

Anello in oro bianco, pavé di diamanti, smeraldo
Anello in oro bianco, pavé di diamanti, smeraldo
Orecchini con zaffiri purple e diamanti
Orecchini con zaffiri purple e diamanti
Anello in oro bianco, diamanti, morganite
Anello in oro bianco, diamanti, morganite
Orecchini in oro bianco, zaffiri di diversi colori, diamanti
Orecchini in oro bianco, zaffiri di diversi colori, diamanti

Orecchini in oro bianco, ametista, diamanti
Orecchini in oro bianco, ametista, diamanti







Forse siete in possesso di una di queste cinque rare gemme




Forse avete al dito un anello con una pietra rara: grandidierite, hessonite, jeremejevite, dumortierite e taafeite. Sono gemme che non si trovano facilmente. Spesso queste pietre sono utilizzate in gioielleria, ma non sono tutte uguali e, soprattutto, hanno un valore diverso. Vediamo, quindi, le caratteristiche di queste cinque pietre: grandidierite, hessonite, jeremejevite, dumortierite e taafeite.

Anello in argento con granato
Anello in argento con granato hessonite

Ma con una premessa: se avete cercato una di queste pietre su Google, avrete di sicuro trovato decine di siti che considerano questi minerali come se avessero proprietà magiche. Non credete a una parola di quanto scrivono. Sono fake news, frottole. Le proprietà magiche dei minerali ci sono solo nei libri di Harry Potter o simili, non pensate che una pietra possa curare o avere una benché minima influenza sulla vostra salute o sulla vostra psiche. Per fortuna. D’altra parte, sono pietre bellissime: non è sufficiente?

High Jewellery necklace in pink and yellow gold and precious gemstones
Collana con gemme rosa e gialle su oro
Anelli con gemme di Bulgari
Anelli con gemme di Bulgari

Più in generale, queste cinque pietre fanno parte del mondo inanimato: si contano oltre 4.000 minerali sulla terra, molti dei quali è molto improbabile che possiate vedere da vicino. E spesso costano parecchio, anche se non quanto il diamante rosso, che detiene il record di prezzo per carato.

Grandidierite verde-blu
Grandidierite verde-blu

Grandidierite. È una gemma abbastanza rara di colore verde-blu, giallo-blu o blu-verde. La grandidierite è stata scoperto per la prima volta in Sri Lanka e prende il nome dall’esploratore e naturalista francese Alfred Grandidier (1836-1921). È stato Grandidier che nel 1902, in Madagascar, dove oggi viene estratta la maggior parte di queste pietre, è stato il primo a pubblicarne la descrizione. Sono poche, però, le pietre di grandidierite che si prestano a essere tagliate e utilizzate per la gioielleria. Secondo wikipedia, al mondo esistono solo due dozzine di pietre di questo tipo che sono state tagliate come gemme preziose. E, pare, costano molto care: più di 30.000 dollari a carato. La grandidierite è anche una pietra abbastanza dura: 7.5 nella scala di Mohs, come il granato.

Hessonite tagliata ovale
Hessonite tagliata ovale

Hessonite. È una varietà di granato, chiamata anche pietra cannella per il suo colore giallo rossiccio. Si trova anche in Euroopa, nelle Alpi Occidentali. La hessonite è una varietà comune del grossular, una specie di calcio-alluminio che fa parte del gruppo dei granati. Il nome deriva dal greco antico: hesson significa inferiore. Ma non si riferisce alla bellezza, quanto al fatto che è un tipo di granato meno duro degli altri. La hessonite ha, infatti, una durezza simile a quella del quarzo (circa 7 sulla scala mohs). Questa gemma si trova in Sri Lanka e India, Brasile e California.

Dumortierite montata su un anello
Dumortierite montata su un anello

Dumortierite. È un minerale che prende il nome dal paleontologo francese Eugene Dumortier (1803-1873). Il colore va dal blu a incolore, fino a verde pallido, a volte violetto. È considerato come un quarzo blu, che varia da circa 7 a 8 sulla scala di Mohs. Questa pietra può essere completamente opaca, oppure trasparente, come fosse un cristallo blu di ghiaccio.

Jeremejevite bianco naturale non trattato
Jeremejevite bianco naturale non trattato

Jeremejevite. È un minerale trovato per la prima volta sulle montagne Adun-Chilon, in Siberia, nel 1883. Ha una durezza simile al quarzo, da 6,5 a 7,5 sulla scala Mohs, ed è quindi utilizzabile per la creazione di gioielli. La tonalità può andare dal blu fino a essere quasi completamente senza colore. La jeremejevite è parecchio costosa: è valutata a circa 2.000 dollari per carato.

Taafeite montata su un anello con diamanti
Taafeite montata su un anello con diamanti

Taaffeite. È uno dei minerali più cari utilizzati nella gioielleria: è valutato a 35.000 per carato. È un minerale molto raro e spesso scambiato come spinello. È stata scoperta da poco, nel 1945,a. Dublino (Irlanda), dove era già stata tagliata e lucidata. Ma era etichettata (erroneamente) come spinello: solo dopo un esame gemmologico approfondito è stato considerato un minerale diverso. La differenza principale tra spinello e taafeite, infatti, è la doppia rifrazione che ha questa pietra. La gemma si trova in depositi alluvionali all’interno dello Sri Lanka e della Tanzania.

Anello in argento e dumortierite
Anello in argento e dumortierite
Orecchini pendenti con opale di fuoco, granato hessonite, smalto
Alice Cicolini, orecchini pendenti con opale di fuoco, granato hessonite, smalto






 

Diamanti? Vi spiego come evitare cattivi acquisti




Diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri: quanto valgono? Come riconoscerli? C’è chi li compra per farsi perdonare qualcosa, chi per passione, chi come investimento in un bene rifugio. Qualunque sia la motivazione, il parere di un esperto è fondamentale. Soprattutto perché quando si tratta di diamanti esistono dei parametri che sono una sorta di listino di base per la quotazione, ma nel campo delle gemme colorate, come smeraldi, rubini e zaffiri la faccenda non è semplice. A che cosa stare attenti e quali criteri adottare per la scelta, lo spiega Pio Visconti, docente dell’Istituto Gemmologico Italiano, consulente di molti enti regionali e titolare del Centro analisi gemmologiche di Valenza. La prova che sia un insigne gemmologo, sta nel fatto che la sua perizia è citata come garanzia nei cataloghi delle aste, in caso di una sua certificazione del gioiello. «Come valutare una pietra? Se dovesse comprare un Rolex va dal concessionario autorizzato o si rivolge al conoscente che l’ha acquistato in metropolitana?», spiega in questa intervista a Gioiellis.com.

Pio Visconti in tenuta da golf
Pio Visconti in tenuta da golf

Domanda. Quale delle famose quattro C carati (carat), colore (colour), chiarezza (clarity) e taglio (cut), è più importante nella scelta di un diamante?

Risposta. Il criterio che deve prevalere, secondo me, è il taglio. Certo peso, colore e chiarezza sono importanti, ma poiché la spesa per una pietra IF di 40 punti e una Vs2 di 70 punti magari è abbastanza simile, rimane il fatto che il diamante quando è incastonato deve brillare sulla montatura, deve essere una montagna di luce, come dicevano gli antichi, e questo lo si ottiene solo con un buon taglio.

Fedi eternity in diamanti
Fedi eternity in diamanti

D. Ma chi non è del settore come fa a capire se si tratta di un buon lavoro? Si affida al suo senso estetico?

R. Nel certificato si leggono dei numeri che si riferiscono ai valori della tavola, ossia della parte superiore, per esempio 57%, e all’altezza della corona 14%. Al cliente non dicono nulla e per questo a fianco è scritto il giudizio dell’analista: ottimo, buono, medio, sia come proporzioni sia come accuratezza. In definitiva, io consiglierei un diamante tagliato in maniera ottima, perché gli altri criteri sono legati al prezzo.

D. Che cosa fare se la certificazione non esiste?

R. Le faccio io una domanda: se dovesse comprare un Rolex va dal concessionario autorizzato o si rivolge al conoscente che l’ha acquistato in metropolitana?

Anello Legends of Africa con diamanti bianchi e smeraldi
Anello Legends of Africa con diamanti bianchi e smeraldi

D. Molti marchi conosciuti ci tengono a evidenziare l’utilizzo esclusivo di diamanti certificati, ma non c’è il rischio di ricevere il certificato di un’altra gemma? 

R. Tutto può succedere, però rovinarsi la reputazione per un comportamento poco trasparente per gemme di poco valore non vale la pena, tanto più che basta poco a trasformarsi in una catastrofe commerciale. In casi di pietre molto rare, il diamante è sigillato con il suo certificato all’interno, addirittura negli ultimi dieci anni è sempre più frequente la richiesta dell’incisione del numero di certificato sulla cintura della pietra stessa.

D. La corsa alla certificazione non dipende anche dalla notevole evoluzione tecnologica nella produzione diamanti sintetici che derivano sì dal carbonio, ma realizzati in laboratorio, e dall’aumento del numero di pietre naturali modificate dall’uomo per farle sembrare più belle. Il Gemological Institute of America(Gia), ha addirittura messo a punto un software 3D per smascherare i falsi. Funziona? 

R. È uno strumento in più, ma da solo non basta. Il lavoro del gemmologo è quello di identificare l’autenticità della pietra con una strumentazione adatta. Inoltre, esiste un listino prezzo di massima per ognuna delle 4 C, poi il valore preciso è determinato dalla domanda e dall’offerta. I commercianti addirittura possono valutare la pietra senza nemmeno vederla perché, appunto, fa fede il certificato. Le cose invece, si complicano terribilmente con le pietre di colore: nessun ente certificatore al mondo è riuscito a identificare in maniera seria parametri che possano suggerire il valore di uno smeraldo, di un rubino e uno zaffiro. E per le pietre semipreziose è ancora peggio.

Esame di un diamante a un precedente Dubai Jewellery Show
Esame di un gioiello com diamante

D. Si dice che la provenienza delle gemme ne determini la qualità. È vero che i rubini più belli sono birmani, così come gli smeraldi devono essere colombiani?

R. È una semplificazione: si sa che un rubino birmano solitamente ha delle caratteristiche cromatiche eccezionali perché è di un bel rosso vivo, brillante, senza saturazioni di bruno o di viola, quasi la tonalità delle auto Ferrari per intendersi. Questo non vuol dire che pietre simili non si possano trovare anche nei giacimenti di altri Paesi, ma sicuramente sono più rare. Per esempio quelli tailandesi hanno un’ottima trasparenza, ma anche una sfumatura violacea, per una piccolissima saturazione blu. Lo stesso vale per gli smeraldi: alcuni esemplari, magnifici per colore e trasparenza ossia con caratteristiche tipiche dei berilli colombiani, sono stati scoperti in Brasile. Gli zaffiri del Kasmhir sono di un blu incomparabile, ma rarissimi, mentre quelli di Ceylon sono più chiari ma più caldi e, ancora, quelli del Siam sono di una tonalità molto intensa.

D. Se la provenienza non garantisce la qualità, che dire del taglio?

R. Le pietre colorate hanno dei sistemi cristallini più complicati del diamante, quello che conta è una buona simmetria e un’uniformità colore vista dall’alto, perché di profilo questo non si otterrà mai. Per questo un taglio non perfettamente centrato è accettabile negli smeraldi, rubini e zaffiri. Al contrario, è inaccettabile in un diamante.

Rubino birmano color sangue di piccione non riscaldato da 6,41 carati, montato su un anello in oro giallo e bianco di 18 carati, circondato da diamanti, progettato da Forms
Rubino birmano color sangue di piccione non riscaldato da 6,41 carati, montato su un anello in oro giallo e bianco di 18 carati, circondato da diamanti, progettato da Forms

D. E si torna sempre al taglio…

R. Sfruttare al massimo sia il peso che il colore della gemma dipende dall’abilità del tagliatore: gli zaffiri australiani molto scuri con un sovratono verdastro e per questo poco amati, sono solitamente tagliati abbastanza sottili per evitare di accentuarne la cupezza. Invece, quelli Ceylon dalla tonalità molto bella, ma poco intensa hanno un padiglione molto più ampio per rafforzarne il colore.

D. Ma allora il criterio di scelta per queste pietre è il colore?

R. Sì, deve essere il più puro possibile, rispecchiare l’idea di verde o rosso o blu che abbiamo. Ovviamente, non devo vedere inclusioni a occhio nudo, magari posso aiutarmi con occhiali da una diottria o due, perché le imperfezioni ne abbassano il valore. E se capita di voler fare shopping durante un viaggio, prima di comprare una pietra meglio passare prima da un ente certificatore del luogo.

Anello Margot con zaffiro taglio pera e diamanti
Anello Margot con zaffiro taglio pera e diamanti

D. Quali sono le contraffazioni più comuni e quelle più dannose economicamente? Si sente spesso parlare di smeraldi «No Oil» come segno di autenticità. Vale anche per rubini e zaffiri? 

R. Tra tutti i trattamenti quello citato è più innocuo e anche più antico: Plinio accenna nei suoi scritti che per rendere più belli gli smeraldi era sufficiente metterli a bagno nell’olio. Le microfratture impregnate di resina: quelle sì che sono gravi. Per gli zaffiri il metodo più clamoroso, che riduce di un decimo il valore è la termodiffusione, ossia la colorazione blu di un corindone naturale, ma completamente incolore. Risultato? Una gemma da 70 euro trattamento compreso, potrebbe essere valutata anche 1.200 euro. Mentre le radici di rubino, chiamate così perché opache, sono rubini di bassissima qualità che, con una tecnica molto sofisticata, ricevono infiltrazioni di vetro. In genere sono al piombo per aumentare l’effetto, in modo da rendere i rubini completamente trasparenti. In pratica, una pietra di 4 carati il cui costo al commercio fatica superare i 100 dollari, assume lo stesso aspetto estetico di una da 5mila dollari.

D. Quindi l’ente certificatore garantisce l’autenticità e l’origine del prodotto?

R. Sì, verifica se è naturale o sintetico e, nel primo caso, se ha subito dei trattamenti. Grazie alle inclusioni, che sono delle tracce della roccia nella quale la pietra si è formata, è possibile risalire alla zona geografica. Sul valore c’è una forbice molto ampia legata al commercio, alla moda, alla percezione personale. Monica Battistoni

Pietre di colore: zaffiro, rubino, rubellite e zaffiro giallo
Pietre di colore: zaffiro, rubino, rubellite e zaffiro giallo






 

Le gemme buone di Debra Navarro

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Il suo curriculum comprende il Graduate Gemologist al Gemological Institute of America e il Bachelor of Arts (BA) in Speech Communication and Rhetoric. Con queste esperienze, a Wichita, piccola cittadina nel Kansas, nel mezzo degli Stati Uniti, lavora Debra Navarro. L’azienda di gioielli che porta il suo nome è stata fondata nel 2015. Ma la vita e la missione della designer non si fermano alla creazione di orecchini e anelli con grandi pietre preziose. La sua attività, infatti, è diretta anche a iniziative di charity.

Anello Gee in oro e spessartite
Anello Gee in oro e spessartite

E questa attitudine ad aiutare gli altri si intreccia con la passione per le pietre preziose. Curiosamente, è l’effetto di un documentario chiamato Sharing the Rough, che racconta la storia di una pietra preziosa. Debra Navarro ha quindi sentito il bisogno di conoscere da vicino storia e vita di chi lavora nelle miniere alla ricerca di gemme in Africa orientale. Un viaggio che le ha cambiato la vita. E che si riflette nel suo lavoro, con la scelta di esaltare la bellezza delle pietre non tagliate o sagomate in modo approssimativo.

Bracciale con cinque tormaline verdi, due tormaline arancioni, due granati spessartite, due granati  grezzi, due granati rodoliti, due spinelli rosa, un'acquamarina
Bracciale con cinque tormaline verdi, due tormaline arancioni, due granati spessartite, due granati grezzi, due granati rodoliti, due spinelli rosa, un’acquamarina

Non solo: la designer ha promosso un’organizzazione no-profit di supporto alle comunità di minatori, che si chiama Gem Legacy. L’associazione sostiene l’istruzione, la formazione professionale e le economie locali nelle comunità minerarie dell’Africa orientale, sostenendo i bambini, l’istruzione e l’imprenditorialità. Il cento per cento delle donazioni è destinato direttamente alle comunità in cui vengono estratte le gemme.

Anello Zawadi con scapolite
Anello Zawadi con scapolite
Anello Zawadi con tormalina verde
Anello Zawadi con tormalina verde
Orecchini in oro, lava, diamanti
Orecchini in oro, lava, diamanti
Orecchini Hamisi in oro, tormalina verde
Orecchini Hamisi in oro, tormalina verde

Orecchini Rachel in oro, granato, diamanti, tormalina
Orecchini Rachel in oro, granato, diamanti, tormalina







Gioielli con Dvani

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I preziosi gioielli di Dvani, Maison americana fondata da tre fratelli indiani mezzo secolo fa ♦︎

Preziosi indiani d’America. Nel senso di famiglie originarie dell’India che negli Stati Uniti hanno importato la passione per le grandi gemme, per grandi gioielli, per il grande oro. Con il tempo questo network si è ingrandito, come dimostra la storia di A & D Gem, uno dei principali importatori di pietre colorate negli Stati Uniti, che da quasi mezzo secolo lavora con gioiellieri e rivenditori.

Collana con opale e diamanti taglio brillante
Collana con opale e diamanti taglio brillante

Fondata dai fratelli Kordvani, Abe, David e Johnny, nel 1969, A & D Gem è emersa rapidamente tra le principali fonte di pietre preziose pregiate di New York, conosciuta come Re degli smeraldi. Di questo gruppo fa parte il brand Dvani, sempre della famiglia Kordvani, creato giusto 50 anni fa dai fratelli Kordvani, Abe, David e Johnny. Come è nella tradizione dei gioiellieri indiani, offre collezioni ricche, colorate, ma con un disegno conforme al gusto occidentale. Diamanti, ma anche opali e pietre di colore, sono utilizzate senza risparmio.

Anello in oro con morganite e diamanti
Anello in oro con morganite e diamanti
Anello in oro rosa con smeraldi e diamanti
Anello in oro rosa con smeraldi e diamanti
Anello in oro rosa con rubini taglio pera e diamanti
Anello in oro rosa con rubini taglio pera e diamanti
Bracciale rigido con diamanti
Bracciale rigido con diamanti
Collana con diamanti
Collana con diamanti

Collana con diamanti bianchi e neri
Collana con diamanti bianchi e neri







I cristalli sognanti di JiaJia Jewelry

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Le gemme dei gioielli, prima di essere tagliate secondo forme geometriche decise dall’uomo, sono cristalli. Perché, allora, non mantenere la loro forma originale? Una considerazione che Jia-Jia Zhu, cresciuta tra Shanghai e la California, ha trasformato nel suo brand di gioielleria, che propone collane e bracciali mantendendo il più possibile la natura delle pietre.

Bracciale con zaffiri multicolori e cristallo di quarzo
Bracciale con zaffiri multicolori e cristallo di quarzo

JiaJia Jewelry, però, è nata dopo che Jia-Jia Zhu ha trascorso 14 anni nel settore delle vendite al dettaglio nel settore della moda, con operazioni di vendita al dettaglio presso Issey Miyake e con i marchi del Gruppo Gucci quando era studentessa universitaria a New York. Dopo la laurea, è entrata come manager nell’area acquisti di Macy’s e, dopo un anno, a Saks Fifth Avenue. Dopo cinque anni, che lei descrive come «incredibili e formativi» da Saks Fifth Avenue, è diventata la manager acquisti di Contemporary Womenswear and Jewelry a Bergdorf Goodman.

Anello in oro rosa, diamanti e quarzo fumé
Anello in oro rosa, diamanti e quarzo fumé

Insomma, tanta esperienza nella costruzione di relazioni, merchandising strategico, creazione di partnership e prodotti esclusivi, analisi intuitiva delle tendenze e pianificazione finanziaria proattiva: ha triplicato la crescita nel reparto gioielli aumentando i prezzi medi. Ma, come spesso succede, accumulare tanto lavoro provoca anche una specie di crisi di rigetto. Jia-Jia si è così trasferita a Bali, tra arti curative, yoga, meditazione e reiki. Durante il suo soggiorno, racconta, durante una delle sue meditazioni ha ricevuto «la chiamata» a lavorare con i cristalli. E nel 2020, ha lanciato la sua attività di gioielleria, venduta online. Ora trascorre ogni anno periodi di formazione in Cina e teorizza proprietà straordinarie delle pietre. L’importante, però, è che siano belli da indossare.

Bracciale con radici di rubino
Bracciale con radici di rubino
Collana con amazonite
Collana con amazonite
Collana in oro con cristallo di quarzo
Collana in oro con cristallo di quarzo
Collana con perle di zaffiri multicolori
Collana con perle di zaffiri multicolori

Collana ain oro rosa con quarzo fumé
Collana ain oro rosa con quarzo fumé







Le gemme globali di Nomad’s




Storia di Nomad’s, pietre preziose coinvolte nella Storia, con l’iniziale con la lettera scritta maiuscola. L’azienda è una delle più dinamiche nel settore delle gemme ed è nata in Ucraina, dopo la caduta dell’Unione Sovietica. In quegli anni Mikola Kukharuk lavorava in un’azienda che estraeva quarzo per uso ottico. Ma l’azienda scartava cristalli di berillo, topazio e quarzo: nell’economia del Paese, a quel tempo, non interessavano.

Granato spessartite di 38 carati
Granato spessartite di 38 carati

Così quattro amici, Mikola, Slavik, Max e Olli, hanno pensato di utilizzare le pietre semi preziose scartate. Hanno studiato, letto, si sono informati e, con il tempo, si sono trasferiti a Bangkok, una delle capitali mondiali del mercato delle pietre preziose. La missione dei giovani ucraini comprendeva anche una vita passata da una miniera all’altra, alla ricerca delle gemme migliori. Una vita nomade. E per questo hanno fondato la società con il nome di Nomad’s. E dopo berillo e topazio, la società ha ampliato il suo raggio d’azione a una grande varietà di gemme, come tormalina, spinello, peridoto, acquamarina, granato e zaffiro.

Tormalina rosa di 11,35 carati
Tormalina rosa di 11,35 carati

Con gli anni Nomad’s si è fatta conoscere per la capacità di scegliere e tagliare le gemme, pezzi unici che sono utilizzati nella migliore industria della gioielleria. Nel frattempo, l’azienda è diventata una tribù di artisti, scienziati, gemmologi, commercianti ed esploratori.  Nomad non vende direttamente ai privati: si rivolge ai gioiellieri. Ma se volete acquistare una pietra per farla montare su un anello dal vostro gioielliere potete utilizzare il sito web e inviare una richiesta per sapere dove potete trovarla.

Tanzanite di 32,89 carati
Tanzanite di 32,89 carati
Rubellite di 20,85 carati
Rubellite di 20,85 carati

Tormalina Erongo Lagoon di 16,51 carati
Tormalina Erongo Lagoon di 16,51 carati







Tamara Comolli con Mikado extra-large

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Oggi più che mai si sente il bisogno di colori allegri, come quelli che propone Tamara Comolli. Marchio di gioielleria che è legato al concetto di chic disinvolto, anticonformista, sportivo e naturale, Tamara Comolli presenta diverse novità per il 2020. Per esempio, la nuova collana Mikado, linea di gioielli che tra quelle di maggior successo della designer bavarese. La nuova collana Mikado sottolinea la passione per le pietre colorate del brand e utilizza il classico taglio delle gemme a forma di ghianda.

Tamara Comolli, collana Mikado
Tamara Comolli, collana Mikado

Il concetto di easy chic è riflesso nella disposizione delle pietre che può sembrare casuale. Non lo è. La collana Mikado è disponibile in due diverse lunghezze: corta ha uno stile Lariat, con un look moderno e sofisticato. La versione extra-lunga diventa un sautoir versatile: si può indossare con un doppio giro intorno al collo, oppure con forma a Y. E, ancora, nello stile più lungo. Accanto alla collana Mikado con gemme di colori diversi, dal topazio blu al peridoto verde, dalla corniola all’ametista, la Maison presenta anche una versione con turchesi e piccole ghiande ricoperte da un pavé di diamanti.

Collana in oro con turchesi e diamanti
Collana in oro con turchesi e diamanti
Collana della collezione Mikado
Collana della collezione Mikado

bracciale milkado

Pendenti Mikado con topazio e pavé di diamanti
Pendenti Mikado con topazio e pavé di diamanti
pendenti mikado
Pendenti della collezione Mikado

Tamara Comolli, a sinistra, con Carolyn Murphy
Tamara Comolli, a sinistra, con Carolyn Murphy







Le gemme con taglio esclusivo di John Dyer





Guardate il citrino tagliato a forma di stella dal maestro gemmologo John Dyer: è una delle gemme con una forma eccezionale proposte dall’esperto del Michigan. I suoi tagli chiamati con nomi come StarBrite, Super Trillion o ZigZag hanno rivoluzionato il mercato tradizionalista delle pietre preziose e semi preziose.

Citrino con taglio StarBrite da 29,96 carati di John Dyer & Co
Citrino con taglio StarBrite da 29,96 carati di John Dyer & Co

Anni fa Dyer ha ricevuto il primo premio al concordo tedesco dedicato a Gioielli e pietre preziose. I giudici hanno dato all’unanimità e il massimo dei voti a un citrino pietra rosso-arancione di 88.17 carati, che misura 52,6 millimetri di lunghezza e 20 mm di larghezza. Il tema del concorso era intitolato Light My Fire, e Dyer ha centrato lo svolgimento.

Il citrino brasiliano vincitore del premio
Il citrino brasiliano vincitore del premio

Il maestro intagliatore americano ha vinto quasi 50 premi dal 2002: è ritenuto uno dei massimi esperti e un innovatore. La gemma originale premiata, per esempio, pesava 335.50 carati, mentre il prodotto finale rappresenta circa un quarto di quel peso. Il processo di taglio ha occupato quattro giorni. Dyer è capace di esaltare le caratteristiche di una gemma con un taglio particolarmente raffinato, che sfrutta la luminosità prodotta dai riflessi. Ne sono un esempio alcune delle pietre, che vedete in questa pagina, in cui si può ammirare il minuzioso lavoro di sfaccettatura. Tra l’altro, Dyer ha realizzato anche un video che insegna a distinguere una pietra tagliata bene da una di cattiva qualità.  

Anelli con acquamarina Regal Radiant di John Dyer & Co
Anelli con acquamarina Regal Radiant di John Dyer & Co
Zaffiro del Montana taglio RippleTop
Zaffiro del Montana taglio RippleTop
Anello con morganite Super Trillion d iJohn Dyer & Co
Anello con morganite Super Trillion d iJohn Dyer & Co
Zaffiro rosa taglio StarBrite
Zaffiro rosa taglio StarBrite
Smeraldo da 0,57 carati taglio StarBrite
Smeraldo da 0,57 carati taglio StarBrite
Smeraldo taglio ZigZag
Smeraldo taglio ZigZag