diamond

Le onde di Lark & Berry

Lark & Berry sottolinea di essere stato il primo brand di gioielli a proporre solo diamanti creati in laboratorio. E, naturalmente, non ha cambiato idea negli anni. Ora che le pietre artificiali sono proposte persino da chi estrae diamanti naturali nella terra (stiamo parlando di te, De Beers), l’azienda londinese fondata da Laura Chavez può fregiarsi di aver precorso i tempi. Lark & Berry fa notare, inoltre, che il modo in cui vengono prodotti i diamanti e le pietre in laboratorio è un po’ più sostenibile, meno dannoso per l’ambiente e garantito al 100% senza connessione con zone di conflitti.

Anello in oro e diamante di laboratorio
Anello in oro con diamante di laboratorio

Il brand ha un flagship store a Marylebone, Londra, ma i suoi gioielli sono venduti anche a New York, Los Angeles e Hong Kong, oltre che online. E ha una doppia missione: vendere, ma anche fare divulgazione sul mondo dei diamanti sintetici. I gioielli proposti sono originali, ma senza esagerare. Come nel caso della collezione Wave, in oro 14 carati e diamanti di laboratorio, che utilizza un design che ricorda il movimento dell’acqua nel mare.

Veto Crescent, orecchino a bottone in oro 14 carati con diamanti e zaffiri di laboratorio
Veto Crescent, orecchino a bottone in oro 14 carati con diamanti e zaffiri di laboratorio
Star Diamond Pavé, orecchino a bottone in oro 14 carati
Star Diamond Pavé, orecchino a bottone in oro 14 carati
Shimmering Star Chain, orecchino a bottone in oro 14 carati
Shimmering Star Chain, orecchino a bottone in oro 14 carati
Anello in oro 18 carati con diamanti e zaffiri creati in laboratorio
Anello in oro 18 carati con diamanti e zaffiri creati in laboratorio
Anello in oro 18 carati e diamante sintetico
Anello in oro 18 carati e diamante sintetico

Che cosa sono i diamanti taglio rosa?

Il taglio a rosa per i diamanti è tornato di moda. Ma questo tipo di taglio della pietra più famosa del mondo ha dei pro e dei contro. Ecco quello che dovete sapere prima di acquistare un gioiello con un diamante taglio rosa. E, soprattutto, imparate a conoscere questo antico taglio della pietra più preziosa e amata. La prima domanda è: che cosa sono i diamanti taglio rosa? Se avete dei dubbi, sappiate che in realtà questa forma non imita l’aspetto del fiore.

Anello con cluster di diamanti rose-cut
Anello con cluster di diamanti rose-cut

Come riconoscere il taglio rosa. Il taglio rosa è un tipo di lavorazione del diamante che era utilizzato in passato, in particolare nell’era georgiana, cioè il periodo della storia dell’Inghilterra che va dal regno di Giorgio I a quello di Giorgio IV, fra il 1714 e il 1830. I diamanti rose cut sono spesso confusi con quelli taglio brillante, o rotondo, ma la differenza è notevole. I diamanti taglio rosa hanno una parte superiore bombata, ma la base piatta. La parte superiore della pietra presenta sfaccettature triangolari diverse rispetto ai diamanti taglio brillante. I diamanti a taglio brillante sono diventati popolari dalla fine del 1800 e riescono a far apparire il diamante molto più scintillante grazie a 57-58 sfaccettature. I diamanti taglio rosa, invece, hanno al massimo 24 sfaccettature. I diamanti taglio brillante hanno una parte inferiore che finisce a punta, e che riflette di più la luce. I diamanti taglio rosa, in compenso, possono essere più luminosi, anche se meno scintillanti.

Anello con diamanti per 15 carati
Sutra Jewels, anello con diamanti per 15 carati, rose cut

Il vantaggio. I diamanti taglio rosa pesano meno rispetto a quelli taglio brillante, dato che sono meno spessi (non hanno la parte inferiore appuntita). Per questa ragione, a parità di carati (cioè del peso di una pietra) avranno una superficie maggiore. Sono, insomma, più grandi a parità di peso. Un diamante taglio brillante da 1 carato misura 6,5 millimetri se visto dall’alto, mentre un diamante taglio rosa dello stesso peso misura circa 7,5 millimetri. Non solo: i diamanti con taglio a rosa possono avere molte forme diverse: rotondi, ovali, a pera, aquiloni, esagoni, quadrati, oppure possono anche essere tagliati in forme casuali e irregolari. Non bisogna confondere, infatti, il taglio con la forma del diamante, che si riferisce al contorno della pietra (rettangolare, rotondo, a pera). Il taglio, invece, si riferisce ad aspetti come proporzione, sfaccettature e lucidatura.

Anello di alta gioielleria con smeraldi per 6 carati, e diamante rose-cut al centro
Anello di alta gioielleria con smeraldi per 6 carati, e diamante rose-cut al centro

La classificazione. I diamanti taglio rosa seguono la consueta classificazione degli altri diamanti: il colore va da D (completamente incolore) a Z (sfumatura marrone o gialla). Dato che scintillano meno, i diamanti taglio rosa sono utilizzati spesso anche in colorazioni più accentuate come grigio, champagne, bianco opaco, nero e giallo. Anche la chiarezza è classificata come per gli altri diamanti.

La differenza tra un taglio rosa e un taglio brillante
La differenza tra un taglio rosa e un taglio brillante

Conviene comprare un diamante taglio rosa? Spesso i diamanti taglio rosa sono proposti come rarità, o come scelta stilistica del gioielliere. Si tratta indubbiamente di un taglio più semplice da realizzare e, quindi, più veloce e meno costoso. In India il taglio rose cut fa parte della tradizione ed è ancora molto utilizzato. Ci sono altri brand, come 64Facets di New York che utilizzano prevalentemente diamanti rose cut. Prima di acquistare un gioiello con diamanti rose cut, però, è bene valutare la resa estetica. La cosa migliore è mettere a confronto un gioiello con diamanti rose cut a uno con pietre dal taglio più moderno, per valutare la differenza con i propri occhi.

Anello con diamante taglio brillante al centro e taglio rosa ai lati by 64Facets
Anello con diamante taglio brillante al centro e taglio rosa ai lati by 64Facets

William Goldberg e il taglio Ashoka

William Goldberg e i rari diamanti con taglio Ashoka, su modello di una delle più antiche e famose pietre del mondo ♦︎

C’era una volta, e c’è ancora, l’antichissimo diamante originale Ashoka: classificato come D (completamente incolore), pesa 41,37 carati. Il nome è in onore del guerriero buddista Ashoka Maurya, vissuto due secoli prima di Cristo, ed è stato venduto e riacquistato due volte da Harry Winston. Il diamante ha affascinato re e miliardari, ma anche commercianti innamorati delle pietre preziose, come William Goldberg, detto Bill, scomparso nel 2003. Tanti anni fa il dealer e gioielliere ha studiato ognuna delle sfaccettature di Ashoka: dalla sua forma elegante e allungata ai bordi arrotondati. Infine, è riuscito a carpire il segreto di quella pietra eccezionale fino a brevettarne il taglio: ma ci vuole uno speciale diamante grezzo per diventare un diamante Ashoka.

Anello con diamante fancy yellow con taglio Ashoka
Anello con diamante fancy yellow con taglio Ashoka

Goldberg è nato a Brooklyn, New York. Ha iniziato a tagliare diamanti nel 1948, e poi a commerciare gemme di alta qualità. La Goldberg & Weiss, con il tagliatore di diamanti Irving Weiss, è stata fondata nel 1952. E nel 1973 ha fondato la William Goldberg Diamond Corporation, nel Diamond District della città. Nel 1978 è stato eletto presidente del New York Diamond Dealers Club. Ha trattato diamanti famosi, tra cui il diamante Regina d’Olanda , il Premier Rose , lo Scudo Rosso e il diamante Pumpkin Diamond. Ora William Goldberg è il nome della Maison americana condotta dagli eredi, ma Ashoka rimane un difficile traguardo, perché meno dell’1% dei diamanti grezzi soddisfa gli standard esigenti richiesti. Tutti i diamanti Ashoka sono tagliati dai maestri di William Goldberg. Ma, naturalmente la William Goldberg non propone solo gioielli con diamanti Ashoka.

Anello eternity con diamanti taglio Ashoka
Anello eternity con diamanti taglio Ashoka
Bracciale rigido con diamanti taglio Ashoka
Bracciale rigido con diamanti taglio Ashoka
Anello con diamante taglio Ashoka
Anello con diamante taglio Ashoka
Orecchini pendenti con diamanti taglio Ashoka
Orecchini pendenti con diamanti taglio Ashoka
Anello con zaffiro taglio Ashoka
Anello con zaffiro taglio Ashoka
William Goldberg il giorno del suo matrimonio con Lili Gordon
William Goldberg il giorno del suo matrimonio con Lili Gordon

 

I gioielli a V di V Rai con diamanti di laboratorio

I gioielli con diamanti creati in laboratorio del brand americano V Rai hanno una storia speciale. Sono realizzati con il frutto della produzione dell’azienda americana Diamond Foundry, che produce diamanti utilizzando il metodo della deposizione chimica in fase vapore (CVD). La società è nata nel 2015 e tra i suoi investitori c’era anche Leonardo DiCaprio, reduce dal film Blood Diamond, convinto nel sostenere una via tecnologica al diamante. E Vrai è il marchio di gioielli sostenuto da Da Diamond Foundry e rivolto al consumatore. Il brand ha collaborato con Balmain, Givenchy e Dover Street Market. Ora lancia la collezione di gioielli V.

Choker in oro 18 carati e diamanti di laboratorio
Choker in oro 18 carati e diamanti di laboratorio

Con V, volevo che il design si concentrasse sull’incastonatura piuttosto che sulla moltitudine di tagli di diamanti normalmente disponibili nelle nostre collezioni. Spero che offra ai clienti di V Rai un look fortemente identificativo, elegante ma audace, che sembri un’audace celebrazione del tuo stile autentico, con ogni linea spigolosa che riflette l’individualità di chi indossa i gioielli.
Mona Akhavi, presidente di V RAI.

Anello in oro bianco e diamanti di laboratorio
Anello in oro bianco e diamanti di laboratorio

I gioielli della collezione V RAIVè sono caratterizzati da linee spigolose e da un’incastonatura che utilizza la forma a V, che ospita diamanti di laboratorio a taglio brillante e allude al logo del brand. L’azienda, che vende online in tutto il mondo, sottolinea anche l’introduzione del braccialetto Flex, il primo con filo a molla, che si flette facilmente per consentire una semplice indossabilità. La collana da tennis e il girocollo sono entrambi dotati di fermagli invisibili: una soluzione che mette in risalto il design.

Bracciale V Rai V in oro bianco e diamanti
Bracciale V Rai V in oro bianco e diamanti
Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio
Bracciale tennis in oro bianco e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Bracciale in oro giallo e diamanti di laboratorio
Bracciale in oro giallo e diamanti di laboratorio

L’arte del gioiello di Artëmer

Dal 2011 Artëmer è un punto di riferimento per gli amanti dei gioielli design. Dalla sua parte ha l’abilità dei designer, ma anche il fatto di trovarsi nel bel mezzo di uno dei maggiori distretti mondiali dei diamanti, quello di Tel Aviv, in Israele. A fondare lo studio è stata una giovane coppia che aveva voglia di trascorrere ogni giorno, Tanya e Tomer. Tutti e due sono diplomati all’Accademia di Arte e Design. Tomer ha lavorato come gioielliere dopo la sua formazione e Tanya si è diplomata come artista video e ha lavorato per una start-up. Nella loro bio la coppia racconta l’inizio della storia come qualcosa di fortuito.

Anello in stile art déco in oro giallo e diamanti baguette
Anello in stile art déco in oro giallo e diamanti baguette

Tomer è stato licenziato dal suo lavoro e ha iniziato a lavorare sull’anello di fidanzamento di Tanya, invece di cercare un altro lavoro come dipendente. L’anello è diventato il primo gioiello della Maison. Lo stile del brand è minimalista, ma non troppo. Pietre a taglio baguette allineate formano cluster di gemme, per la maggior parte diamanti, che arricchiscono gli anelli, la tipologia più presente in un catalogo davvero vasto. Tutti prodotti nello TLV Studio che si trova nel Diamond Exchange District di Israele.

Anello Bubble in oro e zaffiri di diverse sfumature
Anello Bubble in oro e zaffiri di diverse sfumature
Anello New moon con diamante nero a mezzaluna e diamanti bianchi baguette
Anello New moon con diamante nero a mezzaluna e diamanti bianchi baguette
Orecchini a bottone con zaffiri rosa e viola
Orecchini a bottone con zaffiri rosa e viola
Orecchino in oro giallo e diamanti
Orecchino in oro giallo e diamanti
Anello Rainbow in oro e zaffiri multicolori
Anello Rainbow in oro e zaffiri multicolori

Creati in laboratorio un terzo dei diamanti per anelli di fidanzamento

Negli Stati Uniti più di un terzo degli anelli di fidanzamento del tipo solitaire, cioè con una pietra centrale, venduti lo scorso anno sono stati realizzati con diamanti creati in laboratorio. Lo indica un sondaggio online condotto su quasi 12.000 coppie statunitensi dalla società specializzata in organizzazione di matrimoni The Knot. Il numero rappresenta il doppio rispetto al 2020. Il sondaggio ripropone il duello tra diamanti creati artificialmente, che da un punto di vista chimico sono identici a quelli naturali, e le gemme tradizionali estratte in miniera.
I diamanti di laboratorio sono sostenibili?
Che cosa sono i diamanti di laboratorio?

Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds
Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds

I diamanti creati in fabbrica, perlopiù in Cina o India dove l’energia arriva principalmente da grandi centrali elettriche inquinanti, costano un terzo di quelli naturali e, se non dovete rivendere il gioiello tra qualche anno, difficilmente qualcuno riuscirà a distinguere la differenza tra una gemma naturale e una artificiale, almeno a occhio nudo. Attualmente, ha scritto il Wall Street Journal, un diamante coltivato in laboratorio da un carato viene venduto al dettaglio per circa 1.430 dollari, mentre una gemma tradizionale estratta della stessa dimensione viene venduta per 5.635 dollari.
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice
Anello in oro con diamanti di laboratorio della collezione Solstice di Brilliant Earth

Molte grandi Maison della gioielleria, però, restano contrarie all’uso di diamanti di laboratorio. Recentemente Cyrille Vigneron, Ceo di Cartier ha ribadito la sua contrarietà e si è schierato per i diamanti tradizionali, almeno per quelli di fidanzamento: “C’è una differenza nell’avere qualcosa creato dalla Terra in 4 milioni di anni e qualcosa fatto in quattro minuti nel tuo garage, quando vuoi esprimere un simbolo di eternità», ha detto.
Anello con diamanti di laboratorio
Anello con diamanti di laboratorio

Intanto, però, i diamanti artificiali sono ora utilizzati anche da grandi marchi della orologeria. Per esempio, Tag Heuer (gruppo Lvmh) ha utilizzato i diamanti lab grown nel modello Carrera Plasma: la corona è composta da un diamante intero, mentre il resto dell’orologio è tempestato di pietre di forma irregolare. Fare lo stesso con le pietre estratte sarebbe stato uno spreco, dato il taglio e la sagomatura che sarebbero stati necessari, secondo l’azienda.
Tag Heuer Carrera Plasma con diamanti lab grown
Tag Heuer Carrera Plasma con diamanti lab grown

Anche Gucci e Breitling hanno utilizzato pietre di laboratorio. Non solo: Breitling ha annunciato che tutti i suoi orologi utilizzeranno solo diamanti coltivati in laboratorio entro il prossimo anno. E ha già presentato il primo segnatempo con pietre artificiali, il Super Chronomat 38 Origins.
Breitling Super Chronomat Automatic 38 origins, con diamanti di laboratorio
Breitling Super Chronomat Automatic 38 origins, con diamanti di laboratorio

Il diamante blu illumina Christie’s




Quasi 60 milioni di dollari in gioielli. È quanto ha totalizzato l’asta di Magnificent Jewels di Christie’s a New York. Per la precisione, il venduto totale è di 58,8 milioni di dollari, con il 93% venduto per lotto e il 105% aggiudicato al di sopra della stima minima. Il top lot è stato un diamante blu fantasia di 31,62 carati, il più grande mai apparso in asta, venduto per 11,8 milioni di dollari. I diamanti come investimento, insomma, sono sempre interessanti. Tra gli altri pezzi che hanno ottenuto una valutazione a sei zeri ci sono una collana con ciondolo di diamanti di 86,64 carati, venduta per 5,7 milioni, e una spilla cin un grande diamante fancy yellow da 107,46 carati di Graff venduta per 2,6 milioni, mentre un importante anello di diamanti di 51,60 carati è stato acquistato per 2,5 milioni dal principe dei dealer William Goldberg.

Diamante taglio smeraldo Fancy Vivid Yellow, Internally Flawless di 13,75 carati di de Beers
Diamante taglio smeraldo Fancy Vivid Yellow, Internally Flawless di 13,75 carati di de Beers

Altri risultati sottolineati da Christie’s: un pendente Art Déco con zaffiro e diamanti è stato venduto per 1,4 milioni, quasi dieci volte la sua stima più bassa, un paio di orecchini con diamanti colorati a forma di cuore sono stati battuti per 1,4 milioni, oltre cinque volte la loro stima più bassa. Venduti con successo anche una spilla Bouquet di Van Cleef & Arpels, appartenuta a Evita Perón, venduta per 195.300 dollari, e una spilla Flower Brooch della stessa Maison parigina di rubini e smeraldi, che ha realizzato 1,2 milioni.

Anello con diamante ovale di 51,60 carati
Anello con diamante ovale di 51,60 carati
Collana di diamanti con un eccezionale diamante taglio pera di colore D da 86,64 carati
Collana di diamanti con un eccezionale diamante taglio pera di colore D da 86,64 carati

Spilla Bouquet con zaffiro retrò, zaffiro colorato e rubino appartenuta a Evita Peron
Spilla Bouquet di Van Cleef & Arpels con zaffiro retrò, zaffiro colorato e rubino appartenuta a Evita Peron

Ciondolo con diamante blu di 31,62 carati
Ciondolo con diamante blu di 31,62 carati







Da Christie’s in arrivo un nuovo rosa record





Il 2022 è l’anno del rosa. Christie’s, infatti, propone in asta un nuovo diamante rosa che, secondo le stime, potrebbe essere venduto fino a 35 milioni di dollari, con una stima minima di 25 milioni. Il diamante è considerato uno dei migliori diamanti taglio smeraldo rosa vivido fantasia mai offerto all’asta e farà parte della vendita di Magnificent Jewels il 6 dicembre, al Rockefeller Center di New York, durante la Luxury Week.

Fancy Vivid Pink Diamond di 13,15 carati
Fancy Vivid Pink Diamond di 13,15 carati

Il diamante Fancy Vivid Pink Diamond è incastonato su un anello e ha un’impressionante purezza VVS1, con un peso di 13,15 carati. Un diamante rosa di questa dimensione e qualità è raro. Nella gamma fancy vivid pink, raramente si incontra un diamante di oltre 6 carati e meno del 10% dei diamanti rosa pesa più di un quinto di carato. Il Fancy Vivid Pink Diamond è considerato quindi uno dei diamanti colorati più importanti apparsi sul mercato. Il Winston Pink Legacy (18,936 carati) ha superato i 50 milioni nel 2018 e ha stabilito un prezzo record mondiale per carato per un diamante rosa venduto all’asta.
Rahul-Kadakia durante un'asta di Christie's
Rahul-Kadakia durante un’asta di Christie’s

Dopo il successo di The Fortune Pink, che ha raggiunto quasi 30 milioni di dollari a Ginevra, siamo orgogliosi di essere stati contattati da un collezionista privato per offrire questo incredibile diamante all’asta a dicembre. Questa stagione ha visto risultati eccezionali per i diamanti dai colori fantasia e questo particolare rosa vivido fantasia è di altissimo livello. Con una saturazione impressionante, sfaccettature a gradini e un grado di purezza potenzialmente impeccabile internamente, questo rosa vivido fantasia da 13,15 carati è magnificamente raro.
Rahul Kadakia, International Head of Christie’s Jewellery

Il Fancy Vivid Pink Diamond sarà esposto a New York dal 14 novembre al 15 novembre, a Hong Kong dal 25 novembre al 28 novembre e presentato a New York dal 2 dicembre al 5 dicembre.

DIAMANTI ROSA TOP VIVID OFFERTI DA CHRISTIE’S

The Winston Pink Legacy
The Winston Pink Legacy

The Winston Pink Legacy
Diamante a taglio rettangolare con angoli tagliati rosa vivido fantasia di 18,96 carati
US$ 50.375.000 / Prezzo per carato: US$ 2.650.000
The Pink Promise, diamante ovale fancy vivid pink diamond di 14.93 carati. Venduto per 32,163 milioni di dollari a Hong Kong
The Pink Promise, diamante ovale fancy vivid pink diamond di 14.93 carati. Venduto per 32,163 milioni di dollari a Hong Kong

The Pink Promise
Diamante fancy rosa vivo di forma ovale di 14,93 carati
US$ 32.163.932 / Prezzo per carato: US$ 2.150.000
Fortune Pink, diamante rosa vivido fantasia da 18,18 carat
Fortune Pink, diamante rosa vivido fantasia da 18,18 carat

The Fortune Pink
Fantasia rosa vivo a forma di pera di 18,18 carati
US$ 28.816.336 / Prezzo per carato: US$ 1.585.056

Fancy Vivid Pink Diamond di 13,15 carati
Fancy Vivid Pink Diamond di 13,15 carati







Un canarino dorato da 303 carati




Sotheby’s ha messo il turbo. La grande casa d’aste continua a presentare pietre eccezionali. Questa volta la novità arriva da Dubai, dove Sotheby’s ha mostrato uno dei più grandi diamanti, chiamato The Golden Canary, il canarino d’oro. Si tratta di un “mostro” da 303,10 carati, ed è il più grande diamante impeccabile o internamente impeccabile mai classificato dal Gia. Insomma, una pietra eccezionale anche se il prezzo rimarrà probabilmente inferiore a quelli di diamanti rosa o blu. Le stime per The Golden Canary indicano circa 15 milioni di dollari. La pietra sarà messa all’asta da Sotheby’s New York a dicembre. Curiosamente, sarà offerto senza riserva con rilanci a partire da un solo dollaro.

The Golden Canary, diamante di 303.10 carati Fancy Deep Brownish Yellow, Courtesy: Sotheby's
The Golden Canary, diamante di 303.10 carati Fancy Deep Brownish Yellow, Courtesy: Sotheby’s

Abbiamo avuto un anno eccezionale in cui abbiamo presentato straordinari diamanti colorati alle nostre aste di gioielli globali, poiché la domanda e l’appetito per queste rarità continuano a crescere. Solo due settimane dopo la vendita da record della Williamson Pink Star per 57,7 milioni di dollari, siamo onorati di offrire il più grande diamante lucidato esistente ad apparire all’asta. Immerso nella storia, The Golden Canary è uno dei diamanti più squisiti mai scoperti, non solo per le sue dimensioni e l’intensità del colore, ma per la sua straordinaria bellezza che sicuramente affascinerà i collezionisti di tutto il mondo. Sotheby’s ha il privilegio di aiutare a scrivere il prossimo capitolo di questa gemma incomparabile e rinata.
Quig Bruning, Head of Jewelry per Sotheby’s America’s

Quig Bruning, Head of Jewelry per Sotheby's America's
Quig Bruning, Head of Jewelry per Sotheby’s America’s

The Golden Canary resta comunque una pietra eccezionale: è stata classificata come Fancy Deep Brownish-Yellow Diamond. La gemma ha anche una storia da raccontare. È stato tagliato da un gigantesco diamante grezzo di 407 carati con una forma a scudo. The Golden Canary di conseguenza è stato tagliato a forma di pera. Il diamante sarà presentato in un tour mondiale. Dopo Dubail, sarò a Taipei, Ginevra e Hong Kong.

Il diamante è staro ricavato da una pietra grezza di 407 carati
Il diamante è staro ricavato da una pietra grezza di 407 carati. Courtesy: Sotheby’s

The Golden Canary. Courtesy: Sotheby's
The Golden Canary. Courtesy: Sotheby’s







I gioielli buoni di Brilliant Earth





Se vi siete accorti che tra i gioiellieri è in corso una gara a chi è più rispettoso dell’ambiente e utilizza principi etici nell’approvvigionamento di oro e gemme, sappiate che c’è anche chi ci ha pensato prima degli altri. Brilliant Earth, con sede a San Francisco, vende gioielli e anche singole gemme, naturali o di laboratorio che garantisce siano di provenienza etica. E dato che negli anni il trend della gioielleria sostenibile e sensibile all’ambiente ha iniziato a fare presa sul grande pubblico, nel 2021 la società ha deciso anche di quotarsi a Wall Street.

Anello in oro giallo e diamante taglio brillante
Anello in oro giallo e diamante taglio brillante

Brilliant Earth è stata fondata nel 2005 da Beth Gerstein ed Eric Grossberg. Secondo molti, l’esempio dell’azienda californiana ha spinto molti altri gioiellieri a imitarne la filosofia. Brilliant Earth utilizza diamanti naturali che provengono dalle miniere di Diavik ed Ekati, in Canada, dalla Namibia e dal Botswana. Gli zaffiri, invece, arrivano dall’Australia o dal Malawi. Oro, argento e platino sono riciclati oppure da cooperative che soddisfano gli standard stabiliti dall’Alliance for Responsible Mining. Inoltre, sono Certified Carbonfree Business Partner e utilizzano legno certificato sostenibile anche per le scatole delle confezioni di gioielli. Ovviamente l’azienda è certificata dal Responsible Jewellery Council e, come se non bastasse, utilizza una piattaforma di blockchain per garantire la tracciabilità delle gemme.

Orecchini in oro bianco e topazio blu
Orecchini in oro bianco e topazio blu

L’elenco delle buone azioni comprende anche il finanziamento di una scuola mobile a Lungudi, nella Repubblica Democratica del Congo, e la collaborazione con Rainforest Alliance, un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro. Ah, già, e i gioielli? Sono piuttosto tradizionali. Attraverso il sito internet è possibile anche creare un anello scegliendo il tipo di impostazione, forma e qualità del diamante. Anche questo è un atto di bontà (per chi acquista).

Anello in oro bianco e diamanti Petite Twiste Vine
Anello in oro bianco e diamanti Petite Twiste Vine
Anello Lunette Luxe in oro bianco e diamanti
Anello Lunette Luxe in oro bianco e diamanti
Orecchini con acquamarina e diamanti
Orecchini con acquamarina e diamanti
Anello in oro bianco con diamante ovale
Anello in oro bianco con diamante ovale






Che cosa è una zirconia cubica?




Cubic zirconia o zirconia cubica: questa pietra è usata spesso in gioielleria. Ma pochi sanno che cosa è davvero  una cubic zirconia. Per esempio, da che cosa è composta una cubic zirconia? È molto diversa da un diamante? Quali sono le differenze? Le risposte sono note a (quasi tutti) quelli che si occupano di gioielli. Ma, se state leggendo questo articolo, è perché volete sapere esattamente quali sono le caratteristiche di una cubic zirconia che, forse, è montata su un anello o un paio di orecchini che state indossando.

Anello in metallo placcato con cubic zirconia
Anello in metallo placcato con cubic zirconia by Stroili

Attenti alla definzione

Prima di spiegare che cosa è, davvero, una cubic zirconia occorre chiarire un equivoco. Spesso le aziende di gioielleria propongono anelli, collane, orecchini o bracciali “con zirconi”. Ebbene, sappiate che nel 99,9% dei casi non è vero. Lo zircone, infatti, è una pietra naturale piuttosto rara e costosa (leggi anche: Diamanti o cubic zirconia?). Una cubic zirconia, invece, è una pietra artificiale. Quindi, fate attenzione quando leggete che un gioiello è composto con zirconi, probabilmente non è vero. Fateci caso: chi usa questo stratagemma di marketing propone i falsi “zirconi” con metalli come l’acciaio o l’argento, difficilmente con l’oro a 18 carati. A proposito, a volte la cubic zirconia è indicata solo con la sigla usata in chimica, CZ.

Anello in argento placcato oro e cubic zirconia
Anello in argento e cubic zirconia di PdPaola

Che cosa è una cubic zirconia?

In breve la risposta è: si tratta (quasi sempre) di una pietra artificiale, prodotta in una fabbrica. Anche se apparentemente assomiglia a un diamante, una cubic zirconia è composta da biossido di zirconio e non da carbonio come le gemme naturali. In natura, per la verità, sono stati individuati grani microscopici di cubic zirconia naturali: non sono di certo quelli utilizzati comunemente in gioielleria.

Orecchini a cerchio in argento e zirconia cubica colorata
Orecchini a cerchio in argento e zirconia cubica colorata di Rosato

Qual è la differenza con i diamanti di laboratorio?

Come abbiamo spiegato, la cubic zirconia è composta da biossido di zirconio. I diamanti creati in laboratorio, artificiali, sono composti da carbonio, come i diamanti che si trovano in natura. Per saperne di più leggete anche: Che cosa sono i diamanti di laboratorio?

Anello Champs Elysées in argento e cubic zirconia
Anello Champs Elysées in argento e cubic zirconia di Aliviero Martini 1A Classe

Quali sono le caratteristiche di una zirconia cubica?

La caratteristica principale, che è la chiave del successo della cubic zirconia, è la somiglianza con il diamante. Ma non ha le medesime proprietà. Per esempio, se si guarda la superficie inferiore di un diamante, si può notare un riflesso arcobaleno. Le cubic zirconia, invece, si limitano a un riflesso arancione e blu a causa di un differente indice di rifrazione. Se esposta ai raggi UV a onde corte una zirconia cubica emette una fluorescenza che tende al giallo, giallo verdastro o beige. Un’altra caratteristica riguarda la durezza. La zirconia cubica è a 8–8,5 sulla scala di Mohs, quindi è un po’ più dura della maggior parte delle gemme naturali semipreziose, anche se meno del diamante, che è a 10. Eppure la cubic zirconia è considerata fragile, si rompe facilmente.

Anello a fascia placcato oro rosa con cubic zirconia
Anello a fascia placcato oro rosa con cubic zirconia di Bronzallure

Come si produce una zirconia cubica?

Il metodo più utilizzato è quello chiamato fusione a cranio. Nessuno viene decapitato: si chiama così per la forma del crogiolo utilizzato che assimiglia a un cranio, circondato da bobine di rame attivate a radiofrequenza. È un sistema brevettato da Josep F. Wenckus nel 1997: consiste nello scaldare il materiale di base a temperature di oltre 3000 gradi. Con questo metodo, però, è difficile prevedere la dimensione dei cristalli prodotti a non si può controllare il processo di cristallizzazione. Per migliorare il risultato sono state introdotte diverse tecniche, tra cui rivestire la zirconia cubica finita con un film di carbonio, simile al diamante, con un processo che utilizza la deposizione chimica da vapore. Oppure qualcuno spruzza sottovuoto uno strato estremamente sottile di un metallo prezioso (come l’oro), che crea un effetto iridescente. L’effetto però non è duraturo. L’inizio della produzione commerciale della cubic zirconia è avvenuta nel 1976. Ma non è l’unica pietra artificiale a essere usata al posto del diamante. Di recente, infatti, si è diffusa la moissanite sintetica, dalle caratteristiche simili.

Collana in argento con cubic zirconia
Collana in argento con cubic zirconia di Gerardo Sacco

Come si distingue da un diamante?

Un esperto gemmologo può scoprire subito la differenza tra una zirconia cobica e un diamante. Per prima cosa, una pietra artificiale non ha inclusioni al suo interno, come spesso avviene per una gemma naturale. Inoltre, la zirconia cubica pesa molto di più del diamante. Ha una densità che è circa 1,7 volte quella della gemma naturale. Basta quindi confrontsre il peso di due pietre della stessa dimensione. Se fate cadere le pietre in un liquido e confrontate i tempi di discesa vedrete che il diamante affonderà più lentamente di una cubic zirconia, perché è più leggero. È diverso anche l’indice di rifrazione: la zirconia cubica lo ha di 2,15–2,18, rispetto a 2,42 della gemma naturale. Paradossalmente, inoltre, la cubic zirconia è più perfetta di un diamante: solo rarissime gemme naturali sono veramente incolori (con una classificazione D). La maggior parte dei diamanti ha una leggera sfumatura di giallo o marrone. Una zirconia cubica è spesso del tutto incolore: equivalente a una D del diamante. Esiste, però, anche le zirconia cubica colorata.

Anello in argento con zirconia cubica bianca
Anello in argento con zirconia cubica bianca di Pandora






 

La sfida dei diamanti rosa: Williamson Pink Star venduto per 57 milioni




Un diamante rosa batte tutti i record. Il campione è il Williamson Pink Star, diamante rosa vivid fancy da 11,15 carati. La pietra è stata venduta a Hong Kong da Sotheby’s per oltre 57 milioni, superando le stime di prevendita, che si erano prudentemente fermate a 21 milioni di dollari. Ad acquistare il prezioso diamante non è stato, però, un magnate cinese, ma un miliardario dalla Florida. Come è tradizione, il nuovo proprietario ha cambiato nome alla gemma, che ora si chiama The Rosenberg Williamson Pink Star.

Il diamante rosa Williamson Pink Star
Il diamante rosa Williamson Pink Star

Il diamante è stato estratto dalla miniera di Williamson, in Tanzania, e poi tagliato da Diacore. È stato anche il secondo diamante vivid pink più grande mai apparso all’asta, dopo, il CTF Pink Star, che pesa 59,6 carati ed è stato acquistato nel 2017 dal gruppo di Hong Kong Chow Tai Fook per 71,2 milioni: è la gemma più costosa mai venduto all’asta. Subito dopo, però, c’è il Williamson Pink Star, con un prezzo per carato di circa 5,2 milioni, il doppio del precedente record di 2,7 milioni per carato del Winston Pink da 18,96 carati venduto da Christie’s nel 2018.

Il diamante grezzo di 32 carati da cui è stato ricavato The Williamson Pink Star
Il diamante grezzo di 32 carati da cui è stato ricavato The Williamson Pink Star

Quanto durerà il nuovo record? Il prossimo 8 novembre, a Ginevra, Christie’s venderà un altro diamante fancy  a forma di pera da 18,18 carati, che si chiama The Fortune Pink: le stime pre-vendita indicano un valore tra 25 milioni e 35 milioni di dollari. La gara è in corso.

Il diamante The Fortune Pink, 18,18 carati
Il diamante The Fortune Pink, 18,18 carati







Che cosa sono i diamanti di laboratorio?

Se ne parla da anni, ma molte persone ancora non hanno le idee chiare su che cosa sono le pietre chiamate diamanti creati in laboratorio, o semplicemente lab grown. Se siete alla ricerca di una descrizione veloce e sintetica dei diamanti prodotti artificialmente, eccoci qui. In sostanza, ci sono due metodi per produrre i diamanti artificiali, ma in tutti e due i casi le gemme sono identiche, da un punto di vista chimico, alle pietre naturali. Ma la somiglianza finisce qui.

Synthesis diamond con taglio a pera
Synthesis diamond con taglio a pera, pietra creata in laboratorio

Il nome dei diamanti

Ma, prima di tutto, come vanno chiamati questi diamanti? In lingue inglese la definizione lab grown è la più utilizzata, soprattutto dal marketing di chi produce o vende questi diamanti sintetici. L’idea che i diamanti crescano in laboratorio come dei pomodori in serra offre una visione più green del prodotto. E proprio sull’idea che i diamanti creati in laboratorio (ma in realtà si tratta di fabbriche, come per qualsiasi altro prodotto), siano più sostenibili è basata la comunicazione di chi li produce e li vende. Giusto? Sbagliato? Vediamo.

Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds
Diamante di laboratorio prodotto da Aether Diamonds

La sostenibilità

Un diamante naturale, creato 2 o 3 miliardi di anni fa dal movimento della crosta terrestre, è frutto dell’incredibile pressione provocata dallo spostamento dei continenti. I diamanti naturali, per questo, si trovano sotto il suolo. Per essere estratti, i diamanti devono essere cercati in profondità o attraverso grandi scavi in aree remote. Certo questa attività, seppure oggi sia ben controllata, non può essere definita sostenibile. Ma, per contro, non bisogna dimenticare che l’estrazione di diamanti naturali offre anche un sostentamento per migliaia di famiglie in zone povere, come l’Africa. Infine, qualsiasi smartphone che avete in tasca è il frutto dell’estrazione dalla terra di un gran numero di minerali e nessuno se ne scandalizza.

Un impianto di produzione di diamanti sintetici
Un impianto di produzione di diamanti sintetici

In ogni caso, è vero che i diamanti creati in laboratorio sono green? Dipende. Innanzitutto, per essere prodotti i diamanti artificiali hanno necessità di una enorme quantità di energia. In grande maggioranza questi diamanti sono prodotti in Cina e India, ma anche Stati Uniti e Israele e in molti Paesi le centrali a carbone rappresentano ancora la preponderante fonte di energia. Le emissioni causate dalla produzione di diamanti lab grown non possono essere considerati del tutto green. Inoltre, per produrre i diamanti sintetici occorrono poche persone e, quindi, il loro apporto positivo all’economia sociale è moto basso.

Ricerca di gemme in miniera
Ricerca di gemme in miniera

Come sono prodotti?

I diamanti che escono da un laboratorio sono prodotti utilizzando due metodi molto diversi: CVD (deposizione chimica da vapore) e HPHT (alta pressione ad alta temperatura). Attualmente il sistema CVD sembra prevalere e, secondo alcuni, offre anche un risultato migliore. Quindi, se volete comprare un gioiello con diamante sintetico, potete togliervi la curiosità di chiedere da quale tipo di fabbrica è stato prodotto. Tutti e due i metodi, però, usano la stessa materia base: il carbonio.

Il sistema HPHT

Il processo HPHT utilizza un catalizzatore metallico per dissolvere il carbonio. Questo processo ha uno svantaggio: qualche minuscolo frammento di metallo può entrare nel diamante e causare inclusioni visibili. Il carbonio utilizzato, infatti, viene pressato all’interno di un cubo di metallo, esposto a un immenso calore e pressione attraverso impulsi elettrici. In questo modo il carbonio si scompone e si cristallizza in un diamante. Ma minuscole tracce di metallo all’interno potrebbe rendere il diamante attratto da un magnete. Certo non sarebbe bello acquistare un anello con diamante e poi appenderlo alla porta del frigorifero (stiamo scherzando).

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

Il sistema CVD

Per produrre un diamante con il metodo CVD, un minuscolo frammento di diamante naturale è rinchiuso in una macchina. Qui è esposto a gas ricco di carbonio e portato a temperature estremamente elevate. Nel giro di poche settimane, il gas di carbonio si ionizza e le particelle si attaccano di minerale si incollano al diamante originale e poi si cristallizzano.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD

I diamanti di laboratorio sono uguali agli altri?

Da un punto di vista chimico i diamanti prodotti in laboratorio sono uguali a quelli estratti in una miniera. Sono, quindi, come qualsiasi oggetto prodotto in serie. I diamanti naturali, invece, hanno una imprevedibilità di colore, trasparenza e dimensione che, ovviamente, non è presente nei diamanti sintetici.

Punto luce di Lightbox
Punto luce con diamante di laboratorio Lightbox

I diamanti sintetici sono tutti uguali?

No, come per quelli naturali, anche i diamanti sintetici possono avere una qualità diversa. È solo da poco tempo, però, che i maggiori istituti hanno iniziato a classificarli. GIA e IGI, per esempio, li giudicano per taglio, colore e purezza, come per i diamanti naturali. Taglio eccellente, colore da D a F e purezza da VS2 a SI1 sono le categorie migliori.

Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro
Diamante di laboratorio del peso di 2 carati, venduto da Lightbox per 1850 euro

Quanto costa un diamante sintetico?

Il prezzo di un diamanti creato in laboratorio è determinato da molti fattori. Il primo è la dimensione, poi dalle famose 4 C che servono a classificare tutti i diamanti. Fino a poco tempo fa le fabbriche di diamanti non riuscivano a produrre gemme grandi, oltre uno e due carati. Adesso è molto più comune e sono stati prodotti anche diamanti piuttosto grandi. Il prezzo, però, è molto più alto. In ogni caso, i diamanti lab grown costano meno di quelli naturali. Nel tempo, però, il loro prezzo diminuisce, quello dei diamanti naturali tende ad aumentare.

Leggi anche: https://gioiellis.com/it/il-futuro-dei-diamanti-di-laboratorio

Anello con diamanti di laboratorio
Anello con diamanti di laboratorio

Le caratteristiche

I diamanti da laboratorio sono duri e resistenti quanto i diamanti naturali: hanno un punteggio di 10, che è il massimo, sulla scala di Mohs. Anche su un gioiello brillano esattamente come gli altri. Quando acquistate un gioiello con diamante potete distinguere se è naturale o sintetico? No, anche per un gioielliere o un gemmologo è impossibile distinguere un diamante naturale da uno artificiale. Ci sono però laboratori con speciali attrezzature che possono identificare un diamante creato in laboratorio.

Orecchini lab-grown di Lightbox
Orecchini lab-grown di Lightbox






Da Christie’s un diamante rosa da 18,18 carati che porta fortuna




Si chiama The Fortune Pink. Sarà perché porta fortuna, o perché chi potrà acquistarlo di sicuro ha avuto molta fortuna nella vita? Il dubbio è destinato a rimanere, anche perché è prevedibile che il futuro acquirente di The Fortune Pink, rimarrà anonimo. La gemma sarà messa all’asta da Christie’s il prossimo dicembre a Ginevra. Si tratta di un diamante dalle caratteristiche eccezionali: rosa vivido fancy a forma di pera e dimensioni fuori dal comune per un diamante di questo tipo: pesa 18,18 carati. E per questo è il più grande pear-shaped fancy vivid pink mai messo in vendita all’asta. Il diamante sarà il pezzo più pregiato della vendita di Magnificent Jewels: è valutato tra 25 e 35 milioni di dollari.

Il diamante The Fortune Pink, 18,18 carati
Il diamante The Fortune Pink, 18,18 carati

Dopo The Rock, un diamante da 228 carati venduto questo maggio a Ginevra, Christie’s è orgogliosa di presentare The Fortune Pink, il più grande diamante rosa vivido fantasia a forma di pera messo in vendita all’asta. Con il suo peso di buon auspicio di 18,18 carati, questo eccezionale diamante rosa dal colore fenomenale porterà sicuramente fortuna al suo nuovo proprietario.
Rahul Kadakia, International Head of Jewellery di Christie’s

Rahul-Kadakia durante un'asta di Christie's
Rahul-Kadakia durante un’asta di Christie’s

Il nome del diamante deriva da una interpretazione in lingua cinese. Il numero che indica i carati, infatti, può essere interpretato come di buon auspicio di prosperità in lingua mandarina. Il più grande diamante rosa vivido venduto da Christie’s è stato finora il Winston Pink Legacy da 18,96 carati, che ha raggiunto 50 milioni di franchi svizzeri, record mondiale. Il Fortune Pink sarà mostrato a New York la settimana del 3 ottobre, prima del tour a Shanghai, Taiwan e Singapore. Il diamante sarà poi esposto al pubblico durante la Christie’s Luxury Week al Four Seasons Hotel des Bergues di Ginevra dal 2 all’8 novembre.

Il Winston Pink Legacy, diamante rosa da 18,96 carati
Il Winston Pink Legacy, diamante rosa da 18,96 carati







Ajoomal tra antico e moderno




Pietre rare, tagli raffinati, tradizione e innovazione: tutto questo è Harshad Ajoomal, gioielliere di Mumbai ♦︎

Il taglio briolette, dalla forma allungata a goccia, è tornato di moda in gioielleria. Lo ha ripetuto Harshad Ajoomal, gioielliere di Mumbai che ha utilizzato questa forma nata negli anni Sessanta, che dice ispirata al tradizionale taglio Goswala indiano. Quando le pietre preziose hanno il taglio briolette e sono esposte a una luce forte, ogni sfaccettatura riflette il colore in modo da creare un effetto di scintillante caleidoscopio. Un effetto che il, designer indiano ha applicato nella collezione Mozambico, dedicata a un Paese che custodisce nelle sue miniere una grande varietà di pietre preziose.

Anello con pietra luna intagliata, diamanti bianchi e brown,  rubellite al centro
Anello con pietra luna intagliata, diamanti bianchi e brown, rubellite al centro

Geloso della tradizione e della cultura indiana, Harshad Ajoomal ha utilizzato questa forma per la capsule collection realizzata con pietre preziose naturali come zaffiri, tanzaniti, peridoti e ametiste arancio. Ma anche pietre inconsuete, come la pietersite della Namibia. Harshad Ajoomal, in effetti, ha sempre messo l’accento sul design d’avanguardia, sulle pietre preziose e sull’artigianato. È un brand indiano, ma molto attento al mondo del fashion occidentale, come si nota anche nella collezione Mozambico.

Anello con smeraldo di 8,58 carati dello Zambia e diamanti taglio baguette
Anello con smeraldo di 8,58 carati dello Zambia e diamanti taglio baguette
Medaglione in oro bianco, diamante a goccia, occhio di tigre
Medaglione in oro bianco, diamante a goccia, occhio di tigre
Orecchini Cirque du Noir con onice intagliato, diamanti e oro
Orecchini Cirque du Noir con onice intagliato, diamanti e oro
Orecchini in platino con diamanti
Orecchini in platino con diamanti
Orecchini con conchiglie fossili e diamanti
Orecchini con conchiglie fossili e diamanti
Orecchini in platino con smeraldi, diamanti, tanzanite
Orecchini in platino con smeraldi, diamanti, tanzanite
Orecchini in oro e diamanti
Orecchini in oro e diamanti







In vendita da Sotheby’s un diamante rosa record




Un diamante rosa di 11 carati è una gemma molto rara. Per questo l’asta di Sotheby’s che si terrà a Hong Kong il 5 ottobre è un evento speciale anche sotto il profilo del prezzo: il diamante, che è stato chiamato Williamson Pink Star, è valutato per oltre 20 milioni di dollari. Sarà venduto alla’asta a lotto singolo. Williamson Pink Star è il risultato, dopo il taglio, di un diamante che in origine era una pietra grezza di 32 carati rinvenuta nella miniera di Williamson a Mwadui, in Tanzania. È una miniera che ha già fornito diamanti con questa rara colorazione.

Williamson Pink Star, diamante rosa di 11 carati
Williamson Pink Star, diamante rosa di 11 carati

Diacore ha acquistato il diamante per 13,8 milioni di dollari, circa 427.000 per carato, dall’azienda minerario Petra Diamonds nel dicembre 2021. Il diamante è stato successivamente tagliato a forma di cuscino e montato su un anello in oro 18 carati, affiancato da diamanti taglio trapezio e rosa taglio brillante. . La gemma è di qualità impeccabile e, secondo Sotheby’s, è il secondo diamante rosa vivido fantasia più grande mai apparso in un’asta, dopo il CTF Pink Star da 59,60 carati, acquistato dalla cinese Chow Tai Fook per 71,2 milioni di dollari nell’aprile 2017.

Williamson Pink Star è montato su un anello diamanti taglio trapezio e rosa taglio brillante
Williamson Pink Star è montato su un anello diamanti taglio trapezio e rosa taglio brillante
Il diamante rosa Williamson Pink Star
Il diamante rosa Williamson Pink Star

Il diamante grezzo di 32 carati da cui è stato ricavato The Williamson Pink Star
Il diamante grezzo di 32 carati da cui è stato ricavato The Williamson Pink Star







Chi acquista diamanti di laboratorio?




Chi acquista i diamanti prodotti in fabbrica? I diamanti sintetici, da un punto di vista chimico del tutto identico a quelli naturali, sono una recente scommessa sul mercato della gioielleria. Mentre fino a pochi anni fa questi diamanti, prodotti con metodi diversi, erano confinati per l’utilizzo industriale (per esempio, per le macchine da taglio), ora i diamanti artificiali sono più diffusi anche in gioielleria. Chi li vende definisce queste pietre come “coltivate” o “cresciute” in laboratorio. Fateci caso: i due termini, scelti per il marketing, suggeriscono che le pietre siano come piante che crescono o sono coltivati in una specie di serra. Un’idea che è stata così associata al concetto di sostenibilità: i diamanti che escono da un impianto di produzione sono green, quelli estratti dalla terra non lo sono. Un’idea che non trova tutti d’accordo. Di sicuro, comunque, sono diamanti più economici.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio

In ogni caso, il marketing e l’advertising sono strumenti potenti, come certifica una ricerca di mercato condotta negli Stati Uniti da The MVEye. La ricerca ha individuato i gruppi di acquirenti che, secondo la società di analisi, stanno spingendo una crescita globale esplosiva del settore dei diamanti coltivati in laboratorio. La società ha diviso i clienti di questi diamanti sintetici in diversi gruppi. Il primo gruppo è definito come In the Know (cioè informato) ed è composto da millennial di età compresa tra 25 e 38 anni. Giovani, insomma, che hanno stabilito che i diamanti di laboratorio sono davvero green. Il gruppo, specifica l’indagine, include più etnie e coppie non tradizionali.

Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox di De Beers
Orecchini con diamanti di laboratorio Lightbox di De Beers

Il secondo gruppo, al contrario, è stato descritto come In the Dark (cioè sono all’oscuro). Anche questo segmento di persone è composto da millennial di età compresa tra 25 e 38 anni che, però, non hanno sentito parlare di diamanti coltivati in laboratorio. In compenso, secondo The MVEye possono essere facilmente convinti ad acquistare gioielli con diamanti sintetici. Anche questo gruppo include anche più etnie e coppie non tradizionali.

Punto luce di Lightbox
Punto luce con diamante di laboratorio Lightbox

Il terzo gruppo rilevato è quello degli Upgraders (cioè quelli che amano aggiornarsi sulle novità). Sono consumatori più maturi, di età pari o superiore a 55 anni, ma pronti ad acquistare anelli di fidanzamento (se sono arzilli) oppure più facilmente per qualche anniversario. Spesso non hanno molte conoscenze sui diamanti coltivati in laboratorio, ma potrebbero essere motivati ad acquistare un diamante di una dimensione maggiore se scoprissero che quelli artificiali sono più convenienti. Insomma, è una questione di budget. Infine, un altro gruppo è stato definito come SPF, sigla che sta per Self-purchasing females, cioè donne che acquistano gioielli per se stesse. Anche loro sarebbero, secondo la ricerca, un tipo di cliente pronto ad acquistare un diamante artificiale grazie al vantaggio di prezzo.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers
Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD di De Beers







Il lusso extra large di Chatila

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Uno dei marchi di gioielleria più esclusivi del mondo è Chatila. La Maison è stata fondata nel 1860 ed è rimasta un’azienda a conduzione familiare, con i nipoti del fondatore attivamente coinvolti nella gestione quotidiana dell’azienda. Chatila opera a tra Ginevra e Londra ma, in realtà, i gioielli sono disegnati in Italia e a Parigi, anche se le gemme sono poi montate sul gioiello finale dagli artigiani della casa. Se cercate una boutique di Chatila, provate nelle vie più dello shopping di lusso: si trovano showroom nelle strade più prestigiose, come Rue du Rhône a Ginevra, Old Bond Street a Londra e Madison Avenue a New York.

Collana di diamanti con sette smeraldi colombiani da 4 a 23 carati
Collana di diamanti con sette smeraldi colombiani da 4 a 23 carati

La storia della Maison, però, non inizia a Londra, ma a Birut, dove il fondatore, George Chatila aprì la sua bottega. Ora è la terza e quarta generazione, Nicholas Chatila e i suoi figli, Marwan, Edward e Carlos, che possiedono l’attività e continuano sulle orme del fondatore. Nel 1983 la ditta si è trasferita in Svizzera. Oggi uno showroom di punta di Chatila in Rue du Rhône a Ginevra, mentre l’altro principale si trova nella Old Bond Street di Londra. Un nuovo showroom è stato aperto a Riad nel 2003 e un altro, a Doha nel 2014.

Anello moi et toi in oro con diamanti fancy
Anello moi et toi in oro con diamanti fancy

La specialità di Chatila sono i super diamanti. È stata tra le prima, tra l’altro, a utilizzare grandi diamanti colorati. È di Chatila, inoltre, uno dei pochi diamanti rossi al mondo, The Flame of Argyle. Tutti i membri della famiglia prendono parte al processo di selezione e valutazione di pietre preziose uniche e rare. Un esempio di rarità è l’anello con un diamante chamaleon di 4,29 carati taglio radiant. La definizione di chamaleon si riferisce al fatto che è un rarissimo diamante con sfumature che cambiano secondo l’intensità della luce che lo colpisce. Probabilmente cambierà colore anche la persona che deciderà di acquistarlo, quando saprà il prezzo.

Collana di diamanti
Collana di diamanti
Collana con pendente composto da diamanti colorati di diverse tonalità: marrone-verde, marrone, arangio-giallo, arancio-marrone. Peso complessivo di 11,5 carati
Collana con pendente composto da diamanti colorati di diverse tonalità: marrone-verde, marrone, arangio-giallo, arancio-marrone. Peso complessivo di 11,5 carati
Parure di diamanti e smeraldi colombiani
Parure di diamanti e smeraldi colombiani
Anello con smeraldo colombiano di 17 carati e diamanti
Anello con smeraldo colombiano di 17 carati e diamanti
Collana con zaffiro pendente
Collana con zaffiro pendente






Nuove geometrie di Etho Maria

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Le nuove geometrie senza compromessi di Etho Maria, maison che accosta ceramica e diamanti ♦︎

Nata nella patria della filosofia, Atene, Etho Maria ha scelto la filosofia del lusso con un pizzico di sorpresa. La Maison, che dalla Grecia si è presto allargata al resto d’Europa e agli Usa, è ancorata all’idea dei gioielli con tanta geometria. Non a caso Euclide ed Archimede era  no greci. Geometria, ma preziosa. E sorprendente. Come quando Etho Maria ha presentato una collezione che abbina la ceramica rossa a sfavillanti diamanti bianchi. Senza dubbio un abbinamento che è rimasto nella memoria. L’idea, tra l’altro, ha fruttato riconoscimenti come il Diamond Classic al Centurion Design Awards 2018 e l’Editor’s Choice ai Centurion Design Awards 2017 di Scottsdale, in Arizona.

Bracciale in oro con diamanti marquise e ovale, con tocchi di smalto
Bracciale in oro con diamanti marquise e ovale, con tocchi di smalto

Oltre alla ceramica rossa, la Maison ha anche deciso di utilizzare il binomio ceramica-diamanti anche con altri colori, come bianco o nero. L’effetto funziona sempre. Accanto a questa serie di gioielli che utilizzano una estetica innovativa a un tecnica orafa altrettanto raffinata, la Maison propone gioielli più tradizionali, ma sempre con un design che non dimentica lo stile moderno che, per esempio, non tralascia pietre tagliate con la forma del triangolo. Gioielli che sono stati scelti da catene di lusso, come Neiman Marcus o Saks Fifth Avenue per vendite ad hoc.

Orecchini in oro bianco con zaffiri blu e lapis
Orecchini in oro bianco con zaffiri blu e lapis
Orecchini pendenti in oro bianco con zaffiri blu e diamanti
Orecchini pendenti in oro bianco con zaffiri blu e diamanti
Anello in oro giallo, diamanti, ceramica
Anello in oro giallo, diamanti, ceramica
Orecchini in oro giallo, diamanti, ceramica
Orecchini in oro giallo, diamanti, ceramica
Collana con zaffiri verdi e diamanti brown
Collana in oro con zaffiri verdi e diamanti brown

Collana  in oro rosa con zaffiri blu e diamanti
Collana in oro rosa con zaffiri blu e diamanti







I gioielli di Mindi Mond




Mindi Mond si descrive come una moglie e una madre devota e un membro del consiglio dedicato della Fondazione Thanc (Thyroid, Head and Neck Cancer). È più conosciuta, però, come fondatrice e designer della Maison che porta il suo nome. Vive e lavora a New York, ma i suoi gioielli sembrano più ispirati all’antica (ma moderna) Art Déco. In effetti, Mondi racconta che sua madre era una collezionista di gioielli d’epoca, compresi quelli dell’era vittoriana ed edoardiana.

Bracciale Pearl Spoke in oro giallo, diamanti, perle Akoya
Bracciale Pearl Spoke in oro giallo, diamanti, perle Akoya

Una passione che si riverbera sulle collezioni che propone la designer: per esempio, i gioielli possono essere realizzati con elementi di antichi anelli, collane, orecchini, bracciali oppure orologi smontati e riadattati secondo il gusto di Mindi. Ma non solo, naturalmente. Sono gioielli di classe, in oro a 18 o 14 carati, ma anche argento, diamanti, e qualche volta pietre di colore, come la rubellite. I diamanti sono la pietra più utilizzata dalla designer, in particolare con tagli differenti montati sullo stesso gioiello.

Anello in oro bianco, diamanti, rubellite
Anello in oro bianco, diamanti, rubellite
Anello Clarity Cube  Link in oro giallo e  diamanti
Anello Clarity Cube Link in oro giallo e diamanti
Anello Clarity Floating diamond in oro giallo e diamanti
Anello Clarity Floating diamond in oro giallo e diamanti
Orecchini Clarity con diamanti e zaffiri rosa
Orecchini Clarity con diamanti e zaffiri rosa
Orecchini Fire and Ice in oro bianco e giallo, diamanti
Orecchini Fire and Ice in oro bianco e giallo, diamanti

Orecchini chandelier in oro bianco e diamanti
Orecchini chandelier in oro bianco e diamanti







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