Un classico di sempre: gli orecchini con diamanti a solitario, chiamati anche orecchini di diamanti punto luce.
Semplici ed eleganti, sono un gioiello che dovrebbe essere sempre presente nel proprio jewelbox. Ecco come scegliere gli orecchini di diamanti. Gli orecchini di diamanti punto luce sono il sogno di ogni donna: come scintille illuminano qualsiasi viso. Non a caso si chiamano punti luce. Una moda iniziata con regine e dame di corte nel 1500, che continua sui Red Carpet dei giorni nostri con Angelina Jolie, Natalie Portman, Scarlett Johansson ed Eva Longoria. Ma, oltre a imbellire, gli orecchini di diamanti a solitario hanno un altro pregio: si possono portare anche di giorno senza sentirsi a disagio, perché sebbene non passino inosservati riescono a essere discreti. A patto di avere scelto il modello giusto. Ecco alcuni consigli per l’acquisto, tra cui una verifica delle 4 C adeguata al gioiello.
Indossabilità
La montatura, e quindi il diamante, devono aderire perfettamente al lobo e non pendere, nemmeno leggermente, dall’orecchio, altrimenti la pietra guarda verso il basso e non cattura la luce. È un rischio che si corre con gemme oltre i due carati se gli orecchini non sono ben progettati. Certo, dipende anche dalla misura dell’orecchio, ma è fondamentale che il diamante sia incastonato in modo tale da avere il centro di gravità verso il lobo, perché l’insieme sia equilibrato.
Chiusura
I perni a farfalla, perfetti per gli orecchini più piccoli, hanno una controindicazione: con l’uso è probabile che si allentino, con il rischio di perdere l’amato gioiello. Più sicuro è il perno a vite, ma anche più scomodo da mettere e togliere. C’è un terzo tipo di perno, bombato e circolare con una cavità speciale, che blocca il fermaglio finché non viene premuto ai lati ed è quindi il più affidabile.
Certificazione
Meglio optare per pietre certificate se si tratta di diamanti. In fondo si acquista sostanzialmente la gemma, la lavorazione della montatura è minima.
Le 4 C
Carato È importante perché determina la dimensione e l’aspetto del punto luce. Ma attenzione alle differenze delle varie dimensioni a occhio nudo: un diamante da 2 carati non sembra essere due volte più grande di un diamante di un carato. Non solo, una pietra da 0,50 carati può sembrare più grande se circondata da un bordo di piccolissimi diamanti che in più conferisce maggiore lucentezza all’insieme.
Taglio Dipende dal gusto e dal budget, il taglio tondo, o brillante, è il più diffuso perché con le sue 57-58 sfaccettature riflette maggiormente la luce in, che sembra irradiarsi dal centro verso il bordo esterno e rende la pietra più brillante. A seguire, come popolarità per questo tipo di gioiello, i tagli princess e cuore. Comportano però più materiale di scarto per ottenere la stessa brillantezza del taglio tondo e, quindi, costano di più perché a parità di prodotto finito si utilizzano pietre di maggiori dimensioni.
Colore e chiarezza I diamanti senza inclusioni o macchie sono rari e costosi. Nel caso dei punti luce, è preferibile privilegiare il taglio e poi il colore e quindi la chiarezza. Meglio optare per pietre più bianche, quindi più lucenti, anche se con qualche difetto interno per avere il massimo valore relativo.
Pulizia
I diamanti sono una calamita per la polvere, specialmente gli orecchini così vicini a viso e capelli, quindi più facilmente a contatto con creme e gel. Proprio per questo devono essere puliti almeno una volta alla settimana. Basta un po’ di acqua tiepida, detersivo liquido delicato e uno spazzolino morbido per farli nuovamente brillare.