allergia

I gioielli a basso prezzo sono pericolosi?

I gioielli comprati sulle bancarelle o ai mercatini sono pericolosi? Provocano allergie? Hanno scoperto che… ♦︎

L’allarme è arrivato tempo fa da Londra. Ma può tranquillamente essere esteso all’intera Europa e, forse, agli Stati Uniti, Australia, eccetera. Il problema riguarda i bijoux a basso costo che sono venduti sulle bancarelle, ai mercatini, nei negozi cheap. Questi gioielli, che nella quasi totalità dei casi sono fabbricati nei Paesi dell’estremo Oriente, come la Cina, contengono spesso sostanze tossiche. Insomma, costano poco, ma i soldi che si risparmiano saranno poi spesi in medicine.

Bijoux in vendita
Bijoux in vendita

I risultati dell’indagine

Secondo un’indagine condotta dalla London Trading Standards e resa nota tempo fa da Professional Jeweller, oltre la metà dei componenti delle collane a basso costo hanno livelli eccessivi di materiali tossici. Per accertarlo sono state acquistate 30 collane in metallo da bancarelle e negozi a Londra. I bijoux sono stati analizzati per individuare i componenti, in particolare i livelli piombo, cadmio e il rilascio di nichel, misurati secondo i parametri europei (il regolamento Reach). Piombo e cadmio, infatti, sono metalli tossici e sono consentiti solo livelli molto bassi in gioielleria (0,05% e 0,01% del peso complessivo). Risultato: delle 30 collane testate, 19 non sono risultate conformi alle regole (63,3%), solo 11 varianti (36,7%) avevano livelli accettabili di piombo, cadmio e nichel, mentre il 50% aveva un eccesso di piombo, in un caso addirittura l’82,4%.

Come evitare le allergie da nichel 

Bigiotteria in vendita
Bigiotteria in vendita

Allergia al nichel

Il nichel, in particolare, è noto per creare una reazione sensibilità ed è la causa più comune di allergia da contatto in Europa. E una delle collane testate aveva un tasso di nichel molto alto, oltre il 60% del massimo consentito.

Bracciali indiani
Bracciali indiani

Forse non sapete che molti metalli con i quali capita di venire in contatto sono tossici. Ecco i 35 più pericolosi: antimonio, arsenico, bismuto, cadmio, cerio, cromo, cobalto, rame, gallio, oro, ferro, piombo, manganese, mercurio, nichel, platino, argento, tellurio, tallio, stagno, uranio, vanadio e zinco.

Quando avviene un’eccessiva esposizione a questi metalli si possono avvertire astenia e stanchezza, fino a danni cerebrali, ai polmoni, ai reni, al fegato, fino ad anomale variazioni della composizione del sangue.

Certo è molto difficile che a causare questi sintomi sia un gioiello. Ma bisogna sapere che un prolungato contatto con questi metalli può tradursi in una progressiva degenerazione muscolare e neurologica, con sintomi tipici di gravi malattie degenerative come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer e la distrofia muscolare, oltre ai tumori.

Da notare che nell’elenco compaiono anche metalli come l’oro e l’argento, che non sono ritenuti dannosi. Questo è senza dubbio verto per quanto riguarda i gioielli. Eppure anche l’oro se inalato (per esempio quando è in polvere) oppure ingerito può essere nocivo. Inoltre, esiste un piccolo gruppo di persone che è allergica anche all’oro.

 

Bancarella di bijoux
Bancarella di bijoux
Mercatino di Portobello, Londra
Mercatino di Portobello, Londra

I gioielli che profumano di Savoni

Abbinare gioielli e profumi è un’idea ricorrente. Nel caso di Savoni, però, è anche un’esigenza nata dall’allergia di Kristine Savoni al contatto della pelle con le micro gocce delle essenze. La soluzione è arrivata con l’aiuto della sorella Lelde Savoni, architetta con base a Milano ed esperta nella progettazione 3D. Nel 2019, così, le sorelle originarie della Lettonia, fondano Savoni, brand che ha sede legale a Riga, capitale del Paese baltico, ma che opera in tutto il mondo grazie all’e-commerce.

Orecchini profumati
Orecchini profumati

I gioielli, quindi, sono studiati per profumare oltre che per essere ammirati. Come per Eclipse, linea di gioielli in acciaio inossidabile placcati in oro 18 carati. Il bracciale è proposto assieme a un disco in resina di diversi colori. Il disco è removibile e nasconde una superficie che si può aromatizzare con qualsiasi fragranza o un olio essenziale. La cavità forata del gioiello consente un rilascio graduale e continuo del profumo, che ha una durata stimata di cinque giorni. La collezione di Savoni, per ora, sarà disponibile su Kickstarter, piattaforma che serve al lancio di nuovi prodotti. Per il lancio è previsto anche uno sconto del 40% sull’acquisto dei gioielli.

Girocollo profumato
Girocollo profumato
La ricarica di un anello Savoni
La ricarica di un anello Savoni
La confezione del bracciale
La confezione del bracciale
Anello profumato
Anello profumato

Come evitare le allergie da nichel

Avete mai trovato dei segni sulla pelle dove avete indossato anelli, collane oppure orecchini? Potrebbero essere stati causati dalla allergia al nichel. Ecco che cosa dovete fare per evitare l’allergia al nichel ♦
Ricevere in regalo un bellissimo anello e non poterlo indossare: la colpa è dell’allergia. Succede spesso che un gioiello, magari il preferito, si riveli un nemico della pelle. La causa più comune è la dermatite da nichel, chiamata anche dermatite da contatto, allergia al nichel. Il problema può insorgere in qualsiasi momento e a qualsiasi età. Anche gioielli che fino a quel momento non hanno mai causato irritazioni, possono all’improvviso rivelarsi nocivi. Ogni singolo corpo umano reagisce in modo diverso al nichel a seconda della tolleranza e del livello di sensibilità. Tra l’altro, esistono rari casi in cui l’allergia si manifesta anche indossando gioielli d’oro o d’argento: ma la causa più frequente è, anche in questo caso, il contenuto di nichel presente nei bijoux. L’oro puro e l’argento sono metalli troppo morbidi per essere trasformati in montature. Il nichel è stato spesso aggiunto, come zinco e rame, per rendere oro e argento più resistenti e permettere di dare la forma desiderata. Inoltre, il nichel dona un effetto di brillantezza. Zinco e rame non danneggiano la pelle, che è invece sempre più al nichel.

Saranno gioielli a prova di dermatite?
Saranno gioielli a prova di dermatite?

I metalli pericolosi. Tenete conto che l’oro 14 carati o 18 carati contiene una maggiore quantità di metalli diversi rispetto all’oro a 24 carati, l’unico completamente puro. Insomma, più l’oro è puro, meno allergie provoca. Il nichel è utilizzato in gioielleria anche in lega con platino e oro bianco. Ma i gioielli in platino sono piuttosto costosi e, statisticamente, si rilevano meno casi di allergie, dato che sono più rari. Inoltre, platino e oro bianco sono spesso rinforzati anche con il palladio, un metallo che non causa allergie. È però più costoso.

Bancarella di bijoux
Bancarella di bijoux

Spesso l’allergia è provocata dal contatto del metallo con lo strato più sensibile della pelle, come per il foro nel naso o all’orecchio. Il nichel penetra attraverso la pelle fino al flusso sanguigno del corpo. A questo punto le cellule reagiscono al nichel. Un’altra causa che può fare insorgere l’allergia è il sudore. Quando fa caldo e i gioielli sono indossati a lungo, la pelle suda. La traspirazione entra in contatto con il metallo dei gioielli, scioglie il nichel, e forma sali di nichel. Il sale reagisce a contatto con la pelle e provoca l’allergia. È opinione comune che le donne soffrano di più rispetto agli uomini, ma il numero di uomini che indossa gioielli è di gran lunga inferiore.

L'attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso
L’attrice e modella Kendall Jenner su Instagram con un enorme anello al naso

I sintomi. L’allergia da nichel può provocare una perdita di sangue, oppure un rigonfiamento e la produzione di pus. Nella maggior parte dei casi, invece, si prova un costante prurito o bruciore attorno alla zona dove la pelle è stata a contatto diretto con il gioiello. Più di rado chi è allergico trova una colorazione blu al loro dito dopo aver tolto un anello, oppure eruzioni cutanee o macchie rosse sulla pelle. Chi soffre di allergia al nichel finisce per indossare solo gioielli in acciaio inox. In realtà, anche questo metallo contiene nichel, ma non lo lascia anche come è tenuto ermeticamente, viene raramente in contatto diretto con la pelle.

Orecchini di metallo con lega di nickel indossati
Orecchini di metallo con lega di nickel indossati

Un altro nemico sono le tracce di acqua e sapone sotto i gioielli. I detergenti rompono lo scudo protettivo della pelle e permettono al nichel per entrare in contatto diretto con gli strati più profondi. Orecchini e anelli hanno maggiori probabilità di trattenere gocce d’acqua dopo un bagno. Togliersi i gioielli prima di lavarsi è una precauzione utile, specialmente quando si fanno lavori domestici e le mani vengono lavate innumerevoli volte. Detergenti o altri prodotti per la pulizia che finiscono sotto un anello possono provocare allergia. Purtroppo, cure non ce ne sono: i dermatologi offrono alcuni trattamenti medici, ma di solito sono efficaci solo per breve termine. Dopo qualche tempo, indipendentemente dal trattamento l’allergia riappare.

Dermatite da anello
Dermatite da anello

Come evitare l’allergia. Se proprio non volete farlo, oppure vi dimenticate di togliere gli anelli, passate all’interno del gioiello uno strato di smalto per unghie trasparente: può servire a evitare il contatto diretto con il metallo. Un’altra precauzione per evitare allergie può essere applicare borotalco prima di indossare i gioielli: in questo modo si evita l’umidità. Inoltre, chi teme una reazione allergica deve stare attenta a non indossare orecchini stretti, anelli o catene: se l’aria passa attraverso il gioiello è meno facile che il contatto con la pelle provochi una reazione. Alternare i gioielli più spesso riduce il rischio. Infine, ricordatevi di mantenere i gioielli puliti e asciutti. Chi è molto sensibile al nichel può scegliere gioielli laccati, oppure placcato con palladio.
Volete sapere che cos’è il nichel?
Pare il nome originario di questo metallo, nickel, derivi dalla parola svedese Nickel, diminutivo di un nome proprio, Nicolaus. E nella tradizione del Paese nordico Nicolaus era un nome affibbiato alle persone di scarso valore, ma anche ai folletti. Ma il metallo non c’entra con il mondo magico di Henry Potter. Il nichel, o nickel, è un metallo che si usava già nell’età del bronzo, oltre 3500 anni fa, in Medio Oriente e in Cina. In Occidente il nichel è entrato nell’uso comune a metà del Settecento, quando il barone Axel Frederik Cronstedt, tentando di estrarre rame da un minerale, la niccolite, ha ottenuto un metallo bianco che ha chiamato nichel, nome che deriva dal tedesco Kupfernickel, cioè falso rame, o da nickel (folletto, diavoletto in tedesco).

La moneta di nickel da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson
La moneta di nickel (al 25%) da 5 centesimi di dollaro con Thomas Jefferson

Perché si usa?
Il nichel è un metallo bianco, argenteo. Fa parte al gruppo del ferro ed è quindi duro, ma anche malleabile, facile da lavorare. Anche in oreficeria è apprezzato per le proprietà che conferisce quando è in lega con oro, platino o argento, soprattutto perché conferisce robustezza ed è resistente alla corrosione.

Il nichel, oltre a essere presente in molte leghe di gioielleria assieme all’oro, è utilizzato in una vasta gamma di prodotti. Quindi, se avete segni di allergia sulle mani, forse non è colpa dei vostri orecchini, ma di posate, orologi, forbici, accendini, cellulari, maniglie e persino le monete. E se avete segni sul collo non è detto che la causa sia la collana, ma forse di occhiali, cibo e pentole…

Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel
Una moneta da 5 centesimi: contiene nickel

La prima cosa da fare, insomma, è verificare con quali metalli venite in contatto spesso.

Ma, attenzione: forse non sapete che il nichel può essere nascosto anche nei cosmetici, nei prodotti di igiene personale (come tinture per capelli, dentifrici, shampoo, smalti). In questo caso la caccia la nichel è più facile. Leggete bene l’etichetta: la presenza di nichel deve essere dichiarata dall’azienda produttrice, anche se magari la trovate scritta con caratteri minuscoli. Finito? No: chi è davvero molto allergico rischia anche a tavola. Alcuni alimenti, infatti, contengono naturalmente nichel, anche se in quantità davvero minime. In ogni caso, se la vostra allergia non scompare, eliminate questi alimenti.

Insalata
Insalata

Ecco gli alimenti proibiti:

mirtilli, avena, grano saraceno, noci e nocciole, broccoli, patate, lievito in polvere, albicocche, cavoli, spinaci, arachidi, carote, pomodori, ostriche, fichi, cipolle, asparagi, lenticchie, farina di grano intero, fagioli, liquirizia, pere cotte e crude, funghi, mais, lattuga, piselli, mandorle, tè, aragosta, margarina, cacao e cioccolato, avocado.

Mirtilli
Mirtilli: buoni, ma…

Per fortuna, secondo gli esperti, solo meno del 20% delle allergie da nichel è causata o peggiorata dal cibo. Ma se questo fosse il caso dovete eliminare del tutto questi alimenti per almeno un mese o un mese e mezzo prima di vedere una differenza. In ogni caso, niente paura, non rischiate di morire di fame.

Ecco alcuni alimenti senza nichel:

radicchio, indivia, songino (valeriana), finocchi, melanzane, zucchine, peperoni, cetrioli, barbabietole, anguria, melone, agrumi, pesche, banane, fragole, uva, latte e latticini, farina 00, riso, carne, pesce (ma non cozze, vongole, ricci di mare e crostacei), lievito di birra.

Ottimi peperoni
Ottimi peperoni

Ultimi consigli se soffrite di allergia da nichel:

    • Quando aprite il rubinetto fate scorrere l’acqua per qualche minuto per eliminare eventuali tracce di nichel rilasciate dai tubi.
    • Se cucinate una torta, per lievitare usate il bicarbonato al posto del lievito in polvere.
    • Scegliete pentole in pirex, vetro, alluminio, ceramica non smaltata, silargan, teflon. Questo tipo di stoviglie evitano il rilascio del nichel dalle posate o altri utensili che utilizzate.

Che cosa fare se gli orecchini provocano allergia

È successo di nuovo: quegli orecchini che vi piacciono tanto hanno provocato una reazione allergica. Purtroppo non siete le sole: circa il 20% delle donne soffre di allergie ad alcuni metalli e gli orecchini sono uno dei peggiori nemici. Il lobo dell’orecchio, infatti, è una parte molto delicata del corpo. La reazione allergica al nichel, la dermatite da contatto, è la risposta immunitaria del corpo verso qualcosa che ritiene sia nocivo, proprio come avviene per combattere un batterio o un virus.

Orecchini Lolli Bijoux indossati
Orecchini Lolli Bijoux indossati

I sintomi allergici provocati dal contatto con il metallo compaiono di solito da 24 a 48 ore dopo aver indossato gli orecchini. Il fastidio consiste in prurito, arrossamento, gonfiore, sensazione di calore e, per chi è molto sensibile, anche pelle secca e vesciche. La cattiva notizia è che sono rarissimi i metalli che sono a prova di allergia. Di solito chi soffre di queste allergie sceglie orecchini ipoallergenici. Ma la verità è che non sempre è una buona idea. Che cosa fare se si scatena una reazione allergica? Consultare un medico è sempre l’idea migliore. Probabilmente, un dermatologo prescriverà rimedi come antistaminici orali e cortisone per ridurre l’infiammazione. Se, però, l’allergia è lieve, basta non indossare i gioielli e, nel caso, utilizzare una crema lenitiva.

Che cosa fare se si scatena una reazione allergica? Consultare un medico è sempre l’idea migliore.
Che cosa fare se si scatena una reazione allergica? Consultare un medico è sempre l’idea migliore.

La parola ipoallergenici, infatti, non significa che siano immuni dal causare reazioni allergiche. Il termine ipoallergenico significa solo che gli orecchini hanno meno probabilità di provocare un’allergia, non che siano garantiti al 100%. Di solito gli orecchini ipoallergenici funzionano per la maggior parte delle donne. Ma non vanno bene proprio per tutte: c’è chi è più sfortunata.

I metalli che provocano allergie

Il nichel è l’imputato numero uno. Questo metallo è stato utilizzato a lungo in lega con l’oro per rendere il metallo giallo più resistente e attenuarne il colore originale, fino a farlo diventare bianco, ed è la principale fonte di intolleranza per chi ha una pelle sensibile. Ma il nichel non è l’unico metallo a provocare allergie. Il nichel è utilizzato nell’oro giallo. Ma anche l’oro rosa può provocare allergie a chi non tollera il rame, metallo utilizzato in lega per la tonalità rosata. Attenzione ai carati: se l’oro a 18 carati, il migliore, significa che comunque che il 25% del vostro gioiello è composto da altri metalli, che potrebbero provocare allergie. Se, poi, ha 14 carati, significa che quasi la metà del metallo non è oro.

Orecchini indossati
Orecchini indossati

Purtroppo, anche se viene proposto sempre come materiale ipoallergenico, anche l’acciaio può causare allergie (anche se di solito è proposto con l’aggiunta della parola chirurgico, che dovrebbe rassicurare chi lo utilizza). L’acciaio, infatti, può contenere tracce di nichel e ferro e può causare una reazione a chi ha la pelle ipersensibile. Se siete allergiche al rame, fate attenzione all’ottone. Questa lega è composta, infatti, di rame e zinco. Spesso i gioielli placcati oro sono in ottone. Se vi svegliate con i lobi delle orecchie verdi, sappiate che probabilmente avete indossato orecchini composti con ottone.

Fate attenzione anche agli orecchini placcati. La placcatura di solito consente di mantenere bassi i prezzi del gioiello, ma è una barriera molto sottile, spesso non supera pochi millesimi di millimetro, in pratica lo spessore equivale a un decimo di un capello. Basta poco per corrodere o graffiare questa superficie. Se soffrite di allergie al metallo, una placcatura potrebbe non essere sufficiente per evitare la reazione ai vostri lobi.

Orecchini in titanio verde e diamanti di Jacob & Co
Orecchini in titanio verde e diamanti di Jacob & Co

I metalli buoni

Ci sono metalli che al 99% sono tollerati anche dalle orecchie più sensibili. Un metallo ipoallergenico è il platino, prezioso e ancora più robusto dell’oro. Anche il titanio è a basso rischio allergie. Un altro metallo che non provoca allergie, ma è molto raro che sia impiegato in gioielleria, è il tantalio. È resistente ed estremamente resistente alla corrosione. C’è chi propone fedi nuziali di tantalio.

Orecchino indossato
Orecchino indossato

Come trasformare gli orecchini che provocano allergie

Se avete degli orecchini a cui non potete rinunciare, l’idea migliore è portarli da un gioielliere per sostituire la parte metallica a contatto con le orecchie con un materiale ipoallergenico, un metallo buono insomma. Potete anche tentare una soluzione più semplice: splalmare sui perni dello smalto per unghie trasparente. Lo smalto crea una barriera tra il nichel e i vostri preziosi lobi. Bisogna però ricordarsi che questa operazione va ripetuta dopo aver indossato gli orecchini.

Orecchini della collezione I Am indossati
Orecchini della collezione I Am indossati

Come pulire e conservare i gioielli in argento




Consigli utili sull’argento. Che cosa significa il numero 925, come pulire i gioielli in argento, allergie all’argento ♦

L’argento ha schiere di appassionati: non solo perché i gioielli realizzati con questo metallo costano mediamente meno di quelli in oro. C’è anche chi ama la lucentezza e la leggerezza di questo metallo. Ma, attenzione: non tutto l’argento è tutto d’argento. E, soprattutto, bisogna sapere come pulire e conservare l’argento.

Orecchini in argento della collezione Zephirus
Mikky Eger, orecchini in argento della collezione Zephirus

Sterling Silver. C’è argento e argento. I gioielli di solito non sono di un metallo puro, perché l’argento è troppo morbido per creare gioielli che non si deformino. Per renderlo più robusto, l’argento è fuso di solito assieme a piccole parti di rame. L’argento Sterling è un mix di argento puro circa il 92,5% e il 7,5% di altre leghe. Il numero che spesso è impresso, cioè 925, si riferisce appunto alla percentuale di metallo puro utilizzato, 925 parti su 1000. Ci sono Paesi dove solo l’argento 925 può essere etichettato come argento puro. Ma in altri Stati la tolleranza è maggiore. In Italia, per esempio, è ammesso anche l’argento contrassegnato come 800.

Anello a forma di turbante ottomano. Argento, oro, crisoprasio
Anello a forma di turbante ottomano. Argento, oro, crisoprasio di Elena Okutova

Caratteristiche. L’argento è utilizzato da sempre in gioielleria anche perché il metallo più bianco di tutti allo stato puro. Non solo: ha anche la più alta conducibilità termica, cioè si scalda più facilmente degli altri. Attenti, però: è anche il metallo che ha la più alta conducibilità elettrica, più del rame. Non è vero che l’argento a contatto con l’aria diventa scuro. L’argento è stabile nell’aria pura e nell’acqua pura. Si scurisce, invece, quando è a contatto con l’ozono, l’acido solfidrico o aria contenente tracce di composti dello zolfo.

Bracciale in argento rodiato e cubic zirconia
Bracciale in argento rodiato e cubic zirconia di Pianegonda

Questione di pelle. L’argento è bello da vedere, sia nella versione lucida che in quella satinata, ma alcuni lo preferiscono con i segni di ossidazione, che conferiscono un’aria più vissuta. L’argento o gli altri metalli che sono aggiunti nella lega, però, possono causare allergie per le pelli più sensibili: infiammazioni, annerimenti.

Anello della collezione Paillettes
Anello della collezione Paillettes di Giovanni Raspini
Collane in argento e turchese del marchio Kolié 925, indossate
Collane in argento e turchese del marchio Kolié 925, indossate

Placcati o massicci. Nel caso vogliate capire se il vostro gioiello è in argento placcato oppure massiccio, provate a esaminare le articolazioni o le aree di usura. Se si nota un diverso colore del metallo (ma non l’ossidazione), questo significa che il gioiello è in argento placcato.
Come pulire i gioielli d’argento. L’argento è un metallo morbido e delicato, quindi bisogna lavarlo delicatamente. Una pulizia può essere facilmente eseguita con uno spazzolino da denti morbido e pochissimo dentifricio, a patto che non sia di quelli sbiancanti o gel. Insomma, ci vuole il dentifricio meno aggressivo possibile. Basta strofinare delicatamente e risciacquare subito il gioiello. Un’alternativa è utilizzare polvere di bicarbonato, reso come pasta dopo aver aggiunto qualche goccia d’acqua. Anche in questo caso il rischio è di eliminare troppo argento, quindi bisogna pulire delicatamente e risciacquare subito.

Anello Yakasha con zaffiri blu su argento rodiato nero
Anello Yakasha con zaffiri blu su argento rodiato nero di Flora Bhattacharya
Choker in argento indossato
Choker di Giovanni Raspini in argento indossato
Anello antico del Kazakistan in argento e turchese
Anello antico del Kazakistan in argento e turchese







Gioielli in oro rosa, che cosa c’è da sapere

L’oro rosa va di moda. Ma non tutti sanno che cosa è, davvero, l’oro rosa e in quali casi è meglio indossarlo. Ecco, quindi, tutto quello che volevate sapere sull’oro rosa.

Mattioli, anello in oro rosa
Mattioli, anello in oro rosa

La composizione dell’oro rosa

Come abbiamo spiegato qui, l’oro estratto dalla terra, naturale, è di colore giallo intenso. Tutte le altre colorazioni dell’oro sono il risultato della fusione dell’oro giallo con altri metalli. In particolare, l’oro rosa è una lega costituita principalmente tra oro e rame, a volte con l’aggiunta di un pizzico di argento. Più rame è presente nella lega, maggiore sarà il colore tendente al rosso. Ecco le percentuali di composizione dell’oro rosa:

Oro rosso 18 carati: 75% oro, 25% rame
Oro rosa 18 carati: 75% oro, 22,25% rame, 2,75% argento
Oro rosa 18 carati: 75% oro, 20% rame, 5% argento
Oro rosso 12 carati: 50% oro e 50% rame

Bracciale in oro rosa e diamanti della collezione City Hardwear
Bracciale in oro rosa e diamanti della collezione City Hardwear di Tiffany

Bisogna aggiungere che in alcuni casi è aggiunto anche fino al 15% di zinco quando il rame è preponderante. Lo zinco serve a cambiare il loro colore dell’oro da rosso a giallo scuro. In Medio Oriente si trova anche oro rosso 14 carati, che contiene il 41,67% di rame. Esiste anche una versione piuttosto rara di oro rosa di 22 carati.

Anello in oro rosa e diamanti, ispirato all'architettura di un quartiere di Pechino disegnato da Zaha Hadid
Carla Abras, anello in oro rosa e diamanti, ispirato all’architettura di un quartiere di Pechino disegnato da Zaha Hadid

La storia dell’oro rosa. Per molto tempo l’oro rosa è stato chiamato anche oro russo oppure oro rosso. E questo perché l’oro rosa era molto popolare in Russia all’inizio del diciannovesimo secolo.

Anello in oro rosa e diamanti Tentazioni
Anello in oro rosa e diamanti Tentazioni di de Grisogono

I gioielli in oro rosa. Tornato prepotentemente di moda, l’oro rosa è ormai utilizzato pressoché per ogni tipo di gioiello. Anche le fedi nuziali, un tempo proposte solo in oro giallo, oggi sono disponibili anche nelle versioni di metallo rosa, oltre che bianco. Non ci sono, quindi, controindicazioni per acquistare un gioiello di questa tonalità. Ma, anche se i gioielli sono quasi sempre sottoposti a una rodiatura, che li rende lucidi grazie a una invisibile patina, fate attenzione nel caso soffriate di allergia al rame. Un’allergia al rame, sfortunatamente, può causare prurito, solletico, viso arrossato, brividi, nausea, problemi di stomaco. Se scegliete, però, gioielli con oro a 18 carati sarà più difficile irritare la pelle, dato che il rame contenuto in questa lega è scarso.

Anello Drina in oro rosa e diamanti bianchi, due rubini
Misahara, anello Drina in oro rosa e diamanti bianchi, due rubini

Indossare oro rosa. Questa tonalità di oro è la più calda e risalta meglio su pelli abbronzate o comunque di tipo mediterraneo. Questo non vuol dire che chi ha la pelle bianca non debba indossare gioielli in oro rosa, ma solo che chi ha una tonalità più calda del corpo ne trarrà maggior beneficio estetico. L’oro rosa si può indossare con qualunque abito, ma sarà valorizzato meglio accanto a una stoffa blu, azzurra o verde. C’è chi consiglia di scegliere gioielli in oro bianco in occasione di cerimonie importanti o anniversari: ma ormai è una consuetudine superata, potete indossare oro rosa quando volete.

Bracciale della linea Arcadia in oro rosa e pavé di diamanti
Bracciale della linea Arcadia in oro rosa e pavé di diamanti by Treemme

Come si pulisce l’oro rosa?
La risposta è facile: i gioielli in oro rosa si puliscono come quelli in oro giallo e bianco. Non cambia nulla: immergete il gioiello (ma attenzione che non abbia materiali delicati, come le perle o l’opale) in acqua tiepida con una goccia o due di sapone liquido. Lasciate a bagno una decina di minuti, poi pulitetlo con uno spazzolino da denti a setole morbide. Infine, risciacquate il gioiello. Se, però, il gioiello non è completamente di oro rosa (per esempio, è di argento), ma è solo placcato o rivestito con uno strato sottile, la pulizia deve essere eseguita con maggiore attenzione, per evitare di rovinare la placcatura.

Anello in oro rosa
Anello in oro rosa di Gavello
Anello in oro rosa e diamanti
Van Cleef & Arpels, anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti bianchi
Fred, anello in oro rosa e diamanti bianchi
Roberto Demeglio, anello in oro rosa e diamanti
Roberto Demeglio, anello in oro rosa e diamanti
Anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro rosa 18 kt
Bulgari, anello B.zero1 XXth Anniversary a cinque bande in oro rosa 18 kt

Come scoprire se avete allergia all’oro





È possibile essere allergici all’oro? Purtroppo la risposta è sì. Leggete come scoprire se avete una allergia all’oro e che cosa dovete fare ♦︎

È possibile essere allergici all’oro? La risposta è: sì, potete essere allergiche ai gioielli in oro. Per fortuna, però, essere allergici all’oro è molto raro, perché il metallo giallo è considerato generalmente anallergico, cioè un materiale neutro, che non provoca irritazioni e bruciori alla pelle. A meno che sia in lega con altri metalli, come il nichel.

Leggi anche: Come evitare allergie da nichel

Una possibile allergia può essere provocata quando l’oro non è a 24 carati, cioè al 99% puro. E, in effetti, non avviene praticamente mai che un gioiello sia di oro 24 carati. Dato che la maggior parte dei gioielli è a 18 carati o meno, questo significa che l’oro utilizzato per i gioielli è stato fuso assieme a nichel (per quelli più vecchi), oppure rame o ad altri metalli. Oltre a rendere l’oro meno costoso, perché è meno puro, la lega con altri metalli rende il metallo per i gioielli più robusto e dona una diversa colorazione. L’oro in natura è giallo, mentre spesso i gioiellieri utilizzano oro bianco o rosa. Quindi, se un gioiello d’oro vi provoca allergia è probabile che, in realtà, la causa sia un altro metallo utilizzato in lega.

Maldamore, anello in oro giallo
Maldamore, anello in oro giallo

Allergia vai via

Ma esiste, comunque, anche la rara possibilità di essere allergici proprio all’oro: lo ha confermato il dottor Thomas Liji sulla rivista specializzata Medical Life Science. L’oro è un metallo nobile, molto equilibrato da un punto di vista chimico e, come abbiamo detto, per questo è generalmente neutro, considerato quindi non allergenico. Eppure è stato individuato qualche caso di dermatite da contatto dovuta proprio all’oro. Per scoprire se è proprio l’oro a provocare allergia sulla pelle, si usa un esame che utilizza il tiosolfato di sodio allo 0,5% in vaselina. È un sistema che si usa anche per individuare una eventuale allergia per i dentisti che utilizzano le otturazioni in oro. Tra l’altro, il tiosolfato di sodio è utilizzato anche per il processo di estrazione dell’oro nelle miniere, in alternativa al cianuro.

Sintomi allergici
Sintomi allergici

I sintomi

Ma quali sintomi può provocare il più nobile dei metalli? Chi soffre di allergia all’oro presenta i sintomi di dermatite da contatto, stomatite da contatto, eczema e, nel caso dei denti d’oro, lichen planus orale (una malattia mucocutanea). Chi ne è colpito può trovarsi con una eruzione pruriginosa in diversi punti del corpo, come mani, orecchie o collo, ma anche intorno agli occhi o sulle palpebre. Gli studi medici hanno stabilito che chi soffre di questa rara allergia è spesso sensibile anche al nichel.

Dermatite da contatto
Dermatite da contatto

Come fare?
Purtroppo la sola via da seguire, pare, è evitare ogni contatto con l’oro. In fondo, ci sono sempre ottimi gioielli di design realizzati con altri metalli, come argento, platino e persino con l’acciaio… Coraggio.  

24K

Anello Wave Stacking in oro 24 carati
Menē, anello Wave Stacking in oro 24 carati

22K

Anello serpente in oro 22 carati e rubini
Anello serpente in oro 22 carati e rubini

18K

Anello in oro giallo 18 carati con pavé di diamanti sui bordi
Bulgari, anello in oro giallo 18 carati con pavé di diamanti sui bordi

14K

Orecchini in oro 14 carati e diamanti
Orecchini in oro 14 carati e diamanti

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Catena a maglia cubana in oro 10 carati
Catena a maglia cubana in oro 10 carati






Quale metallo scegliere per il piercing




Guida alla scelta dei metalli giusti per orecchini e piercing. Quale metallo scegliere per evitare allergie o infezioni? ♦

Sull’ombelico, al setto nasale e, ovviamente, alle orecchie: orecchini e piercing possono essere il tipo di gioiello che preferite, ma hanno delle controindicazioni. La vostra pelle, infatti, potrebbe non tollerare il contatto con alcuni tipi di metallo. Come saperlo? Tanto per cominciare, se la vostra pelle si annerisce quando indossate bijoux in argento o in altri metalli, è probabile che siate allergiche al nichel, elemento utilizzato molto spesso in lega con altri. Questo problema può diventare più serio se il metallo entra in contatto con parti del corpo irritate o, peggio, non completamente cicatrizzate. Ecco alcuni consigli per evitare che un orecchino o un piercing diventino un problema fastidioso.

Cara Delevigne con piercing al labbro
Cara Delevigne con piercing al labbro

La prima regola è: scegliere metalli sicuri.

Per il piercing il migliore è l’acciaio chirurgico (cioè Surgical Stainless Steel, con la sigla SSS). Questo metallo ha diversi pregi: dura a lungo, non reagisce con i fluidi corporei. È contraddistinto dalla sigla 316L oppure 316LVM. Attenzione, però: questo acciaio contiene una piccola percentuale di nichel. Chi è allergico può scegliere un prodotto più costoso, ma più sicuro: il titanio. È un metallo super resistente e, di solito, contiene solo piccolissime quantità di nichel. Tra l’altro, si può trovare anche in diversi colori. Un altro metallo consigliato è il niobio. È poco conosciuto, ma è indicato per chi soffre di allergie ed è anche meno costoso del titanio. Se proprio avete una pelle sensibile al contatto con qualsiasi metallo, potete ripiegare sul Tygon, una plastica chirurgica che può essere utilizzata per il piercing.

Collezione Arpia, piercing
Bia Tambelli, collezione Arpia, piercing

Attenzione a questi metalli.

Argento: mai indossare gioielli in argento, piercing o orecchini se la pelle non è perfettamente cicatrizzata. Lo Sterling è composto per il 92,5 per cento da argento e per il 7,5 per cento da un altro metallo, di solito il rame. Questo metallo è aggiunto perché rende l’argento più durevole, ma il rame può causare reazioni allergiche. Inoltre, l’argento Sterling si ossida quando entra in contatto con i tessuti del corpo e i fluidi.

Piercing in oro bianco e diamanti
Piercing in oro bianco 18 carati e diamanti

Bijoux: non indossate gioielli poco costosi, con metalli che utilizzano quantità di nichel, se il buco nei lobi delle orecchie on in altre parti del corpo non è perfettamente rimarginato.

Gioielli placcati oro: di solito la placcatura è molto, molto sottile. Il sudore o la frizione con la pelle può eliminare la placcatura in breve tempo e la pelle si ritrova a contatto con il metallo sottostante.

Oro: per un piercing meglio scegliere quello a 14 e 18 carati. Il motivo è semplice: l’oro puro, cioè a 24 carati, è molto morbido e potrebbe permettere ai microbi di annidarsi con più facilità. Attenzione, però: l’oro a 18 o 14 carati è una lega con altri metalli, spesso nichel, palladio e rame. Quindi può causare allergie. Ricordate: l’oro a 24 carati è puro, quello a 18 carati è composto da 18 parti d’oro puro e 6 parti di altri metalli, quello a 14 carati da 14 parti d’oro puro e 10 parti di altri metalli e così via.

Piercing in oro bianco e diamanti, fiore di loto
Maria Tash, piercing in oro bianco e diamanti, fiore di loto
Drew Barrymore con piercing sulla lingua
Drew Barrymore con piercing sulla lingua
Dala Dangle and Ultra Barbell, piercing per ombelico
Dala Dangle and Ultra Barbell, piercing per ombelico
Orecchini di Hannah Martin
Orecchini di Hannah Martin
Orecchini di Hannah Martin in oro bianco
Orecchini di Hannah Martin in oro bianco
Piercing da orecchio con diamanti bianchi
Ivi Kyratzi, piercing da orecchio con diamanti bianchi






 

Qual è la differenza tra oro giallo e oro bianco?




Qual è la differenza tra oro giallo e oro bianco? Ovvio, il colore. Ma voi volete saperne di più. È una buona idea, perché ci sono molte differenze tra oro giallo e oro bianco. E anche la valutazione, nel caso vogliate vendere un gioiello, può variare, sia per l’oro giallo sia per l’oro bianco. Quindi, oltre al colore, quali differenze ci sono tra oro giallo e oro bianco? E l’oro bianco provoca allergia?

Anello chevalier in oro bianco
Anello chevalier in oro bianco di Schreiber

Partiamo da un fatto: l’oro che si estrae nelle miniere oppure nelle pagliuzze che si trovano tra la sabbia di alcuni fiumi, è giallo. In natura non esiste l’oro bianco, che è un’invenzione umana. L’oro bianco è prodotto unendo l’oro giallo con altri metalli. Ma, apriamo una parentesi: anche quasi tutti i gioielli in oro giallo sono uniti in lega con altri elementi. L’oro in natura è a 24 carati, ma è anche molto malleabile. I gioielli in oro a 24 carati si deformano facilmente e sono usati solo da pochissimi gioiellieri, in particolare in Paesi come l’India. In generale, invece, per i gioielli si utilizza oro fuso con altri metalli, come il rame o l’argento, che lo rendono più solido.

Spilla in oro giallo e bianco con diamanti e perla barocca al centro
Spilla in oro giallo e bianco con diamanti e perla barocca al centro by Buccellati

Quanto oro puro c’è in un gioiello? La risposta è facile: lo indicano i carati. Per esempio, un anello in oro a 18 carati, avrà 750 parti di oro puro e 250 parti di altri metalli. Oppure, un gioiello con oro di 14 carati avrà il 585 parti di oro e 415 parti di altri metalli. E con 9 carati la percentuale di oro puro scende a 375 parti o, se preferite, è al 37,5%. Naturalmente, con meno carati di oro anche il valore sarà più basso.

Anello in in oro 24 carati martellato
Anello in in oro 24 carati martellato

E l’oro bianco? Anche per l’oro bianco vale lo stesso concetto. Ma, a differenza dell’oro giallo, è fuso assieme con metalli bianchi, per formare una lega che fa perdere del tutto o quasi il colore giallo. Insomma, è una scelta puramente estetica. Anche se, per la verità, fino a qualche decennio fa l’oro bianco non era così apprezzato. Nel secolo scorso, chi desiderava un anello con metallo bianco spesso sceglieva un gioiello di platino. Un metallo che, però, è anche più difficile da lavorare e più raro (oltre che più costoso).

Bracciale in oro bianco, diamanti e zaffiro blu
Bracciale in oro bianco, diamanti e zaffiro blu by Gismondi 1754

L’oro bianco è diventato molto popolare, ed è utilizzato, in particolare, per gli anelli di fidanzamento. Ma, come abbiamo scritto all’inizio, non tutto l’oro bianco è uguale. Per la precisione, si trovano gioielli di oro bianco realizzati con almeno una quindicina di leghe diverse. Le principali leghe di oro bianco sono ottenute con l’aggiunta di nichel, in diverse percentuali, oppure palladio e argento, ma anche rame e zinco. A questi bisogna aggiungere il rodio, un metallo che molto spesso è utilizzato come una patina esterna, per rendere il gioiello più lucido e più bianco. Con gli anni, oppure a causa di qualche graffio, questa patina si può rovinare. Ma basta portarla da un gioielliere per far rodiare di nuovo il gioiello.

Anello in oro bianco rodiato e diamanti della collezione Milano di Pomellato
Anello in oro bianco rodiato e diamanti della collezione Milano di Pomellato

L’oro bianco provoca allergia? È molto difficile che l’oro provochi un’allergia cutanea. Ma non è raro che siano i metalli contenuti in lega con l’oro a causare qualche reazione della pelle. Questo accade più facilmente con i gioielli che hanno un basso contenuto di oro in percentuale, in sostanza quelli con una caratura più bassa.

Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti

Un gioiello di oro bianco vale meno di uno in oro giallo? La risposta è no. Il valore di un gioiello può essere determinato dalla forma (per esempio, se è di una marca famosa), dalle pietre con cui è composto, per esempio diamanti o gemme preziose, e dalla percentuale di oro contenuta nel metallo. Cioè dai carati di oro: un gioiello in oro bianco a 18 carati contiene la stessa quantità di oro di un gioiello in oro giallo a 18 carati.

Bracciale Love in oro bianco e 10 diamanti
Bracciale Love in oro bianco e 10 diamanti di Cartier

Per quali tipologie di gioielli è consigliato l’oro bianco? La risposta è facile: per tutti.  Ma, in particolare, l’oro bianco fa risaltare i diamanti, a patto che le pietre abbiano un colore eccellente, in sostanza siano classificate da D a G. Un diamante con un colore da H a K o L (cioè con una leggerissima tendenza al giallo o grigio) probabilmente risalterà di più su oro giallo: sembrerà più bianco. Ma i diamanti più colorati, dalla classificazione Light Yellow in poi, torneranno a essere apprezzati meglio su oro bianco.

Anello Atlas X in oro bianco con diamante di Tiffany
Anello Atlas X in oro bianco con diamante di Tiffany

Fedi in oro bianco e giallo
Fedi in oro bianco e giallo di Niessing






I 9 colori dell’oro

Sapete perché l’oro può avere diversi colori?

Può essere bianco, giallo, rosa, ma anche blu o viola. Imparate a conoscere i colori dell’oro, anche quelli che provocano allergie. Si fa presto a dire oro. Il metallo più utilizzato nella gioielleria di lusso, da secoli considerato il bene più prezioso, custodito in lingotti nei caveau delle banche, ha in realtà molte facce. Perché da quando è stato utilizzato per realizzare anelli e collane, bracciali e orecchini, l’oro ha subito diverse trasformazioni. Innanzitutto può essere più o meno puro.

Quando un gioiello è al 100% d’oro ha 24 carati, mentre se è al 75% è a 18 carati. Il restante 25% è composto da altri metalli.

Trasformista, bracciale convertibile in oro 18kt e diamanti. Inciso manualmente utilizzando un bulino
Trasformista, bracciale convertibile in oro 18kt e diamanti di Nanis. Inciso manualmente utilizzando un bulino

Una percentuale del 58% indica una lega di 14 carati e, infine, quando di oro ne rimane solo il 38% si hanno i 9 carati. Quando è unito in lega con altri metalli, inoltre, l’oro può cambiare colore, secondo il tipo di metallo che viene aggiunto. Tutti conoscono le tre principali tonalità: oro giallo, bianco e rosa, colori che possono essere più o meno intensi. In realtà molti gioiellieri utilizzano percentuali differenti, che donano all’oro anche sfumature completamente diverse. Nello schema in questa pagina abbiamo riassunto le principali combinazioni che scaturiscono dalla unione dell’oro con altri metalli, in particolare argento e rame.

In natura, infatti, l’oro ha un colore giallo intenso, tendente all’arancio, ed è un metallo molto morbido, che si deforma facilmente (1 grammo può essere trasformato in un foglio di 1 metro quadrato).

Anelli in oro giallo, rosa e brunito
Anelli in oro giallo, rosa e brunito

Anche per questo, oltre che per abbassarne il costo, l’oro è quasi sempre unito con altri metalli. Per esempio, assieme all’argento può diventare oro bianco o giallo pallido, ma anche leggermente verde. Con l’aggiunta di rame diventa rosa o rosso. Ci sono, inoltre, gioiellieri che uniscono l’oro con altri metalli, con sfumature ori blu, viola, nero. Ma le possibilità sono molte.

1 Oro giallo

Più è giallo intenso, più è puro, come si trova in natura. L’oro puro al 99% è a 24 carati ed è esclusivamente giallo intenso. L’oro giallo è anche quello più utilizzato in gioielleria. Ci sono Paesi, come l’India, che prediligono l’oro di questo colore che è, poi, la sua tonalità naturale. L’oro giallo può anche essere di un colore meno intenso, specialmente se in lega con l’argento. Ovviamente l’oro giallo con meno carati, cioè in lega con altri metalli, ha un colore più facilmente meno intenso.

Collana in oro giallo di Amrapali
Collana in oro giallo di Amrapali

2 Oro bianco

È una lega con un metallo bianco. Se si tratta di gioielli vecchi spesso si tratta di nichel (che però può far insorgere allergie, in media a una persona su otto), oppure manganese, palladio, ma anche argento. La lega di oro e nichel è molto apprezzata in gioielleria perché rende il metallo più resistente per anelli e spille. L’oro con il palladio è invece più morbido e rende più facile l’incastonatura delle pietre. L’oro bianco spesso non è perfettamente bianco, ma ha sfumature di giallo, marrone o rosa.

Anello Tourbillon in oro bianco e diamanti
Vhernier, anello Tourbillon in oro bianco e diamanti

<style=”text-align: center;”>3 e 4 Oro rosa e rosso

L’oro con questi colori è in una lega che utilizza il rame. L’oro rosa è stato molto di moda in Russia nell’Ottocento ed è tornato in auge negli anni scorsi. La differenza di colore tra sfumature rosse e rosa dipende dal contenuto di rame. Per esempio, un oro rosso 18 carati utilizza il 75% oro e il 25% di rame. Un oro rosa 18 carati il 75% oro, il 20% di rame e il 5% di argento. C’è anche chi aggiunge fino al 15% di zinco per aggiungere una sfumatura giallo scuro.

Tiffany, collezione T, bracciale in oro rosa
Tiffany, collezione T, bracciale in oro rosa

5 Oro verde

L’oro verde era noto già nell’antichità: questa sfumatura si ottiene con l’aggiunta di argento. Il colore del metallo con questa lega è giallo-verdastro, a volte ottenuto anche con il cadmio, un metallo che, però, può causare allergie. La tonalità verde chiaro è ottenuta con una lega di oro al 75%, rame 23%, cadmio 2%. Il colore verde più intenso ha invece il 75% di oro, il 15% di argento, il 6% di rame e il 4% di cadmio.

Anello in oro verde con cristallo di di berillio e diamanti verdi
Anello in oro verde con cristallo di di berillio e diamanti verdi

6 Oro grigio

Il colore grigio è utilizzato specialmente per gioielli con un design moderno. Questo colore si ottiene con un mix di oro giallo e palladio oppure argento, manganese e rame. Se gli altri metalli sono aggiunti in quantità minime il colore si avvicina di più a quello dell’oro bianco.

Anello in oro grigio e diamante di Niessing
Anello in oro grigio e diamante di Niessing

7 Oro viola

L’oro viola si ottiene con una lega che comprende un particolare tipo di alluminio. Ma l’oro viola risulta più fragile di altre leghe di oro e per questo non è utilizzato spesso: un colpo secco potrebbe causare la frantumazione del metallo e, quindi, del gioiello. Spesso l’oro viola è impiegato solo per piccoli dettagli dei gioielli, assieme a oro (più robusto) con altre colorazioni.

Jens Hansen, Replica ring, in oro rosa violetto
Jens Hansen, Replica ring, in oro rosa violetto

8 Oro blu

È utilizzato piuttosto raramente, ma è senza dubbio sorprendente. L’oro di questo colore si ottiene con una lega con due metalli poco utilizzati in gioielleria: accanto al metallo giallo (46%), infatti, si aggiungono gallio o indio. nel caso, prima di acquistarlo accertatevi di non avere allergie a questi metalli.

Anello in oro blu 14 carati con zircone
Anello in oro blu 14 carati con zircone

9 Oro nero

Può essere prodotto con vari metodi: tramite galvanotecnica, con una patina di rodio o rutenio. Oppure con una patinatura che utilizza zolfo e ossigeno o con una ossidazione forzata da cromo o cobalto. Più recentemente l’oro nero è stato realizzato creando nanostrutture sulla superficie e un trattamento al laser. È un colore di forte impatto, utilizzato spesso dai gioiellieri negli ultimi dieci anni.

Dionea Orcini, anello con oro nero, diamanti neri, zaffiri rosa
Dionea Orcini, anello con oro nero, diamanti neri, zaffiri rosa

In questo schema grafico tratto da Wikipedia potete vedere il mix di metalli che aggiungono una tonalità di colore all’oro. Si va dal rosa molto profondo, che ha più rame (angolo in masso a destra) a quello bianco, di solito ottenuto con l’aggiunta di argento. La punta in alto del triangolo tende invece al giallo.

La composizione dei colori più comuni dell'oro
La composizione dei colori più comuni dell’oro

 

Gioielli e allergia





Avete gioielli che provocano allergia o irritazione alla pelle? Ecco come risolvere il vostro problema ed evitare una allergia da nichel ♦︎

Qualcuno sostiene che le allergie sono in aumento. Per quanto riguarda i gioielli, purtroppo, sono sempre state un problema. Il motivo è semplice: ci sono metalli che a contatto con la pelle provocano reazioni allergiche. Ma ci sono anche metalli meno pericolosi per chi soffre di allergie, come l’oro o l’acciaio.

Leggi anche: Come evitare le allergie da nichel

Per questo motivo chi soffre di allergie sceglie gioielli in oro. Il metallo giallo, infatti, è anallergico, cioè provoca raramente reazioni a contatto con la pelle. Ma, allora, perché capita anche chi indossa un gioiello in oro di soffrire per arrossamenti o irritazioni sulla parte del corpo a contatto con orecchini, bracciali o collane?

Come evitare allergie e vivere felici
Come evitare allergie e vivere felici

L’irritazione causata dai gioielli: si tratta di una reazione allergica chiamata dermatite da contatto ed è provocata quando non si utilizza oro puro. È un problema che, secondo alcuni calcoli, interessa il 10% delle donne. Questo metallo, allo stato naturale (24 carati) è troppo morbido e si deforma facilmente. Per questo motivo i gioiellieri lo hanno legato assieme ad altri metalli, come il nichel. In questo modo il gioiello d’oro diventa più resistente. In Europa, però, ormai da oltre 20 anni la Ue ha emanato una direttiva, che si è trasformata in legge nei Paesi aderenti, che riduce in modo drastico l’utilizzo del nichel nella gioielleria. Il nichel, però, continua a essere presente nei gioielli realizzati prima delle nuove regole. In Italia, per esempio, l’utilizzo del nichel deve essere non solo nei limiti di legge, ma anche indicato nell’etichetta.

Orecchino con allergia
Orecchino con allergia

In ogni caso, il nichel non è l’unico metallo contenuto in lega nei gioielli che può causare una allergia. Infatti, bisogna ricordare che tutti i gioielli in oro a 18, 14 oppure 9 carati, sono in lega con altri metalli. Oro a 18 carati, per esempio, significa che su 10 grammi di metallo, solo 7,5 sono in oro puro, mentre a 14 carati si scende circa al 50%.

I trucchi per evitare allergie. Come evitare l’allergia al nichel? La prima risposta è ovvia: nel caso acquistiate un gioiello vintage chiedete al gioielliere se la lega di metallo del gioiello contiene nichel.

Se a casa avete già dei gioielli che provocano irritazione alla pelle o allergia, un semplice trucco è utilizzare lo smalto per le unghie: spennellato sul gioiello eviterà il contatto del metallo con la pelle. Dovete utilizzare quello trasparente, ovvio. Questo sistema non funziona bene con le collane a catena, ma può risolvere il problema con un anello o un bracciale. Basta ricoprire la parte interna del gioiello, quella a contatto con la pelle, con lo smalto. In questo modo si evita che il nichel sia a contatto con la pelle delle mani o del polso. Naturalmente bisogna verificare nel tempo che lo smalto non si consumi con l’utilizzo del gioiello.

Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze
Gioielleria di Ponte Vecchio, a Firenze

Altri metalli. Un altro modo, più costoso, per evitare allergie è scegliere gioielli in platino o in titanio, due metalli ipoallergenici. Il rame, consigliato da molti, non è certo una vera alternativa all’oro: non solo non ha la stessa lucentezza (anche se costa molto meno), ma a contatto con il sudore della pelle può rovinarsi e tingere la pelle. Anche l’argento, a patto che sia sterling (puro al 92,5%) è spesso tollerato da chi ha allergia al nichel, ma va costantemente pulito per evitare che si annerisca.

Leggi anche: I gioielli a basso prezzo sono pericolosi?

Sintomi allergici
Sintomi allergici