Alessandro Bogliolo

Lvmh cambia i vertici di Tiffany

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Il record di gioielli venduti durante il periodo che precede il Natale non è bastato al Ceo, Alessandro Bogliolo, per conservare il posto al vertice di Tiffany. Il gruppo francese del lusso Lvmh, a poche ore dalla ratifica dell’acquisizione del più famoso brand della gioielleria Usa, ha nominato i nuovi vertici di Tiffany. Le nomine concludono l’acquisizione da 15,8 miliardi di dollari della storica azienda di gioielli statunitense, arrivata dopo un’aspra battaglia legale, con Lvmh che ha cercato di sottrarsi all’accordo al culmine della pandemia da covid-19, che ha colpito duramente il settore del lusso. Lvmh e Tiffany hanno quindi accettato di rinegoziare il prezzo dell’accordo, ridotto a 425 milioni di dollari.

Lo store di Tiffany all'angolo tra la 57a Strada e Fifth Avenue, New York
Lo store di Tiffany all’angolo tra la 57a Strada e Fifth Avenue, New York

Ma veniamo alle nomine: Lvmh ha nominato Anthony Ledru, top manager del marchio Louis Vuitton, come Ceo di Tiffany. Alessandro Bogliolo lascia Tiffani a partire dal 22 gennaio. Nella Maison americana entra anche Alexandre Arnault, uno dei figli di Bernard Arnault, Ceo di Lvmh. Alexandre assumerà il ruolo di vicepresidente esecutivo e sarà a capo della produzione e comunicazione, mentre Michael Burke, Ceo e presidente di Vuitton, diventerà presidente di Tiffany.

Alexandre Arnault
Alexandre Arnault
Anthony Ledru
Anthony Ledru
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany







Tiffany passa a Lvmh e diventa francese

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Una rivoluzione nel mondo dei gioielli e del lusso: Tiffany diventa francese. Dopo il rilancio di Bernard Arnault, il gruppo americano ha accettato l’offerta di Lvmh.

Tiffany si è concentrata sull’attuazione delle nostre priorità strategiche chiave per favorire una crescita sostenibile a lungo termine. Questa transazione, che si verifica in un momento di trasformazione interna per il nostro marchio leggendario, fornirà ulteriore supporto, risorse e slancio per quelle priorità mentre ci evolviamo per diventare The Next Generation Luxury Jeweler. Come parte del gruppo LVMH, Tiffany raggiungerà nuove vette, sfruttando la sua straordinaria competenza interna, la sua maestria senza pari e forti valori culturali.
Alessandro Bogliolo, amministratore delegato di Tiffany & Co

Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany

L’accordo prevede che Lbmh acquisirà Tiffany per un valore di 14,7 miliardi di euro, che equivalgono a 16,2 miliardi di dollari, cioè 135 dollari per azione. E in contanti. Tiffany aveva respinto la prima offerta, ma lasciando aperta la porta a un rilancio. Che è avvenuto.

Un'immagine di «Colazione da Tiffany»
Un’immagine di «Colazione da Tiffany»

A seguito di una revisione strategica che includeva un processo interno ponderato e una consulenza esterna esperta, il board ha concluso che questa transazione con Lvmh offre un entusiasmante percorso in avanti con un gruppo che apprezza e investirà nei beni unici di Tiffany e nel capitale umano forte, offrendo allo stesso tempo un prezzo interessante con certezza del valore ai nostri azionisti.
Roger N. Farah, presidente del consiglio di amministrazione di Tiffany

Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers
Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers

L’acquisizione di Tiffany è il più grande business di Lvmh e, ovviamente, rafforzerà la sua posizione nel mercato della gioielleria, oltre ad aumentare la sua presenza negli Stati Uniti. Tiffany è un marchio globale e si aggiungerà a Maison come Bulgari, Chaumet o Dior, che fanno già parte di Lvmh.

arnault
Bernard Arnault, presidente di Lvmh

Siamo lieti di avere l’opportunità di dare il benvenuto a Tiffany, un’azienda con un patrimonio senza pari e una posizione unica nel mondo della gioielleria globale, nella famiglia Lvmh. Abbiamo un immenso rispetto e ammirazione per Tiffany e intendiamo sviluppare questo gioiello con la stessa dedizione e impegno che abbiamo applicato a ciascuna delle nostre Maison. Saremo orgogliosi di avere Tiffany al fianco dei nostri marchi iconici e aspettiamo con impazienza che Tiffany continui a prosperare per i secoli a venire.
Bernard Arnault, presidente e amministratore delegato di Lvmh

Lady Gaga con i gioielli di Tiffany
Lady Gaga con i gioielli di Tiffany






Colazione da Tiffany per Lvmh

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Lvmh mette sul piatto 14,5 miliardi di dollari per acquistare Tiffany. Ci riuscirà?

Bulgari vuole comprare Tiffany. O, meglio, il gruppo Lvmh, che controlla tra l’altro marchi della gioielleria come Bulgari e Chaumet, ha offerto 14,5 miliardi di dollari per Tiffany. Secondo quanto scrive il Wall Street Journal, l’offerta sarebbe in contanti e ha l’obiettivo di rafforzarsi sul mercato dei gioielli americano. Ma, al momento, l’offerta sarebbe stata respinta da Tiffany: questione di prezzo. In sostanza, sembra di capire, se il patron di Lvmh, Bernard Arnault, proponesse un prezzo più alto l’affare potrebbe concludersi.

Tiffany, New York
Tiffany, New York

Va detto che l’offerta di Lvmh valuta Tiffany a circa 120 dollari per azione, oltre il 22% in più rispetto alla chiusura di venerdì alla Borsa di New York, dove la Maison americana è quotata. Per Lvmh si tratterebbe della maggiore acquisizione mai effettuata, superiore anche a quella per acquistare la quota restante di Christian Dior nel 2017.

Bernard Arnault
Bernard Arnault

Acquistare Tiffany consentirebbe all’impero di Bernard Arnault di diversificarsi ulteriormente aumentando la sua esposizione ai gioielli, uno dei settori a più forte crescita sul mercato del lusso. Con i suoi 300 punti vendita a livello globale, Tiffany è uno dei maggiori gioiellieri al mondo insieme a Cartier e Bulgari, che fa parte dell’impero di Arnault.

Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany

L’interesse di Lvmh per gli Stati Uniti è risaputo ed è stato confermato dal nuovo stabilimento aperto in Texas la scorso settimana alla presenza di Donald Trump e di sua figlia Ivanka Trump. Con i suoi 4 miliardi di ricavi l’anno, Tiffany da anni soffre la concorrenza e è a caccia di un rilancio che solo di recente sembra intravedere. Dopo aver cacciato su amministratori delegati e visto i suoi titoli crollare a 60 dollari per azione, sotto la guida del numero uno Alessandro Bogliolo il colosso dei gioielli americano sta ritrovando il lustro che sembrava aver perso. Con Alessandro Bogliolo infatti Tiffany ha rifatto il look del suo flagship sulla Quinta Strada a New York, all’interno del quale ha aperto anche un ristorante, coronando il sogno di Holly Golightly di fare colazione da Tiffany. La società è impegnata anche ad allargare il suo pubblico lanciando una linea di gioielli tutti al maschile: un centinaio di oggetti i cui prezzi variano fra i 200 e i 15.000 dollari.

Lady Gaga con il Tiffany Diamond
Lady Gaga con il Tiffany Diamond

La collezione è destinata ad ampliarsi anche all’arredamento, con pinze da giacchio e boccali di birra only for men. Inoltre, Bogliolo è un volto familiare per Lvmh. È stato per 16 anni a Bulgari prima che fosse acquistata proprio da Arnault e poi è stato il responsabile del Nord America per Sephora, altro marchio di Lvhm.

Cate Blanchett con collana di Tiffany alla premiazione degli Oscar
Cate Blanchett con collana di Tiffany alla premiazione degli Oscar







Tiffany dai gioielli ai profumi (anche per uomo)

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Tiffany oltre ai gioielli: la Maison lancia due nuovi profumi, anche per uomo

I gioielli non hanno odore, né tantomeno profumano. I marchi del lusso, invece sì. Per questo, come altre Maison hanno giù fatto, Tiffany & Co. rilancia i profumi con il suo prestigioso e globale marchio. L’azienda di gioielli guidata da Alessandro Bogliolo, infatti, per il 1 ottobre ha deciso di lanciare una campagna globale per due nuove fragranze, Tiffany & Love for Him e Tiffany & Love for Her. Tiffany vende già tre profumi: Signature, Sheer e Intense. Ma ora si aggiunge anche un profumo per l’uomo e l’impressione è che il marchio punti ad allargare il suo campo di azione. Nei mesi scorsi, per esempio, sono stati annunciati nuovi accessori per la casa, in argento. E, per i gioielli, una linea riservata all’uomo.

La campagna pubblicitaria realizzata con le fotografie di Cass Bird
La campagna pubblicitaria realizzata con le fotografie di Cass Bird

I nuovi profumi, secondo Tiffany, sono “un omaggio alla connessione emotiva e ai molti modi in cui l’amore è definito ed espresso”. Per il chief artistic officer, Reed Krakoff, le nuove fragranze sono “un riflesso dell’amore moderno e delle connessioni autentiche che riflettono la forza, la gioia e la promessa che troviamo l’una nell’altra”.

Naturalmente Tiffany non produce direttamente le fragranze, che escono dai laboratori di Coty, azienda che cura anche altre fragranze di lusso, tra cui quelle a marchio Calvin Klein e Burberry. Tiffany & Love for Him, secondo quanto anticipato, ha un profumo agrumato con una base infusa di legno, creato dai profumieri Sophie Labbé e Nicolas Beaulieu di International Flavours & Fragrances. Tiffany & Love for Her, invece, è un profumo floreale e legnoso, creato dai profumieri Honorine Blanc e Marie Salamagne della società svizzera di aromi e profumi Firmenich.

Le bottiglie die profumi sono uguali di volume, ma ognuna con una tinta di una diversa di blu, con un tappo nero per lui e uno nel classico colore Tiffany Blue per lei.





Flacone del profumo Intense di Tiffany
Flacone del profumo Intense di Tiffany

I nuovi profumi Tiffany & Love for Him e Tiffany & Love for Her
I nuovi profumi Tiffany & Love for Him e Tiffany & Love for Her

Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany

Reed Krakoff
Reed Krakoff







Operazione trasparenza da Tiffany

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Rivoluzione da Tiffany: la Maison ha deciso di rendere trasparente la provenienza dei diamanti utilizzati nei suoi gioielli ♦︎

I sondaggi lo hanno messo in luce da tempo: la platea di chi non si accontenta di acquistare un diamante a scatola chiusa si allarga, anche se la confezione è di una marca prestigiosa. Lo hanno capito le grandi marche della gioielleria, che sempre più spesso enfatizzano la provenienza “virtuosa” dei materiali impiegati per realizzare le proprie collezioni. Anche Tiffany ha deciso di imboccare la via della gioielleria sostenibile con una iniziativa forte, soprattutto considerando la grande quantità di gioielli che produce e vende. Tiffany, infatti, gestisce laboratori per la lucidatura dei diamanti in tutto il mondo, nei quali impiega più di 1.500 artigiani.

Tiffany, infatti, ha annunciato che rivelerà la provenienza dei suoi diamanti. Non solo: si impegna a fornire informazioni sulla tracciabilità delle pietre in modo completamente trasparente.

Expertise in un laboratorio Tiffany
Expertise in un laboratorio Tiffany

I fornitori di pietre dovranno anche sottoscrivere una garanzia che certifica che i diamanti non provengono da zone di conflitto, indicando esplicitamente la provenienza geografica (regione o paesi di provenienza) dei diamanti lucidati venduti a Tiffany.

I clienti della Maison americana, insomma, sapranno da quale regione o Paese provengono i diamanti. E questo è possibile anche grazie alle nuove tecnologie, che permettono una tracciabilità dei prodotti in modo più sicuro e trasparente, per esempio con l’utilizzo del sistema blockchain. Inoltre, entro il 2020 Tiffany fornirà informazioni sul processo artigianale utilizzato è questa è una novità nel settore. L’operazione sottoveste di Tiffany ha anche un nome: Diamond Source e, spiega l’azienda, è il frutto di 20 anni di investimenti volti a garantire un approccio responsabile in materia di approvvigionamento e di lavorazione artigianale dei diamanti.

I diamanti con caratura pari o superiore a 0,18 carati sono registrati singolarmente e a tutti è applicato un numero di serie unico T&Co che è inciso al laser sulla pietra, ma non visibile a occhio nudo.

Solitaire di Tiffany
Solitaire di Tiffany

Da quel numero si può risalire alla provenienza geografica specifica di ogni pietra. E questo per assicurare che le pietre siano stati estratte in miniere gestite in modo responsabile e che non provengano da zone di conflitto.

La nuova pratica di trasparenza inizia subito: nel primo trimestre del 2019 Tiffany inizierà a includere informazioni sulla provenienza nel Tiffany Diamond Certificate per i diamanti registrati singolarmente, aggiungendo anche altre specifiche, ossia informazioni che non sono riportate nelle relazioni di altri laboratori del settore o che non sono fornite da altri produttori di gioielli di lusso di importanza mondiale. Nel 2020, oltre ai dati sulla provenienza, la Maison inizierà a condividere informazioni sul processo artigianale, tra cui indicazioni sul luogo in cui sono stati realizzati il taglio e la lucidatura.

I diamanti si sono formati 3 miliardi di anni fa e sono affiorati sulla superficie terrestre per  un miracolo della natura. Simboleggiano i momenti più importanti delle nostre vite e, quando si parla di diamanti Tiffany, tutto deve essere chiaro. I nostri clienti vogliono e meritano di conoscere la provenienza dei loro preziosissimi e amatissimi gioielli con diamanti e di sapere come sono giunti fino a noi.

Alessandro Bogliolo, Ceo di Tiffany

Alessandro Bogliolo
Alessandro Bogliolo

Qualora la provenienza del diamante sia sconosciuta (come nel caso delle pietre Tiffany Heritage, che sono state utilizzate prima dell’adozione di questa politica), Tiffany confermerà che il diamante in questione sia stato estratto con le tecniche più avanzate. Gli standard di Tiffany superano i requisiti della Kimberley Process Certification (che certificano una provenienza lecita della pietra) stabiliti per i diamanti grezzi e, per le pietre lucidate, viene rispettato il Protocollo di Garanzia Diamond Source di Tiffany. Se, per esempio, un diamante appartiene a un lotto acquistato da un fornitore di fiducia ed è stato sottoposto a diverse operazioni gestite in modo responsabile, si parlerà di Tipo Botswana. In questo caso si tratta di diamanti grezzi estratti in Botswana e in miniere selezionate della Namibia, del Sudafrica o del Canada, che seguono rigorosamente il protocollo Kimberley Process Certification pur non essendo tracciabili.

Da tempo, Tiffany & Co. si impegna a garantire la tracciabilità dei diamanti e a superare le norme del settore per promuovere la protezione dell’ambiente e dei diritti umani. Una descrizione trasparente del processo di approvvigionamento responsabile riflette i molteplici vantaggi che caratterizzano ogni fase della catena di fornitura dei diamanti.

Anisa Kamadoli Costa, Chief Sustainability Officer di Tiffany & Co





Catalogazione dei diamanti
Catalogazione dei diamanti

Controllo della qualità del diamante
Controllo della qualità del diamante
Analisi in un laboratorio Tiffany
Analisi in un laboratorio Tiffany

Diamanti al microscopio
Diamanti al microscopio

Orecchini Tiffany Novo, con diamanti di oltre 5 carati l'uno
Orecchini Tiffany Novo, con diamanti di oltre 5 carati l’uno

Anelli Tiffany True in platino e oro
Anelli Tiffany True in platino e oro, diamanti bianchi e gialli







Coltivazione da Tiffany

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Alla collezione Everyday Objects di Tiffany si aggiungono pezzi sempre più costosi ♦︎

Addio colazione da Tiffany. D’ora in avanti ci sarà la coltivazione da Tiffany. Di fiori, carote, zucchine: fate voi. L’importante sarà utilizzare l’annaffiatoio firmato dalla più grande casa di gioielleria del mondo. Prezzo: 35.000 dollari. Ovviamente l’annaffiatoio di Tiffany non è di latta, ma di argento e rame (non presente, però, sul mercato europeo). Ed è l’ultimo pezzo che si aggiunge alla linea di oggetti per la casa della Maison americana.

Tiffany, accanto ai gioielli, ha da tempo lanciato la linea Everyday Objects, composta da una serie di prodotti di uso quotidiano. Ma preziosi.

Annaffiatoio in argento e rame di TIffany. Prezzo: 35.000 dollari
Annaffiatoio in argento e rame di TIffany. Prezzo: 35.000 dollari

L’annaffiatoio, che costa come un’automobile, è uno di questi. La collezione, che è stata introdotta lo scorso anno, è stata rinnovata dal nuovo direttore creativo, Reed Krakoff. Everyday Objects comprende, per esempio, come una gomitolo in argento da 11.000 euro, una molletta da bucato, sempre in argento, da 650 euro, oppure degli elementi del gioco Lego, ma in argento, a 2.100 euro. Pare che sia una categoria di  prodotti in crescita, ha spiegato l’amministratore delegato della Maison, Alessandro Bogliolo. Che a novembre, in una conferenza con gli analisti finanziari ha detto di essere “molto soddisfatto” delle prestazioni degli articoli per la casa.

Nella collezione si trovano anche finte lattine porta matite, in argento e vermeil, vasi di fiori, mollette, catenelle di cristallo, sedie pieghevoli in miniatura e, per alcuni mercati, una serra da 275.000 dollari in argento, rame e vetro, una lanterna in edizione limitata (20.000 dollari), un metro a nastro (1.250).





Gomitolo in argento di Tiffany
Gomitolo in argento di Tiffany

Lattina porta matite in argento e vermeil
Lattina porta matite in argento e vermeil
Lego in argento
Lego in argento

Molletta da bucato in argento
Molletta da bucato in argento







Tiffany chiusa per ristrutturazione





Tiffany chiude. Ma niente paura: il negozio sulla Quinta Strada del brand più famoso del mondo fa una pausa perché si ristruttura ♦︎

Il negozio di gioielli più famoso del mondo si trova a New York: è quello di Tiffany. Oltre a essere il punto vendita-bandiera del più grande gruppo di gioielleria, la grande boutique di Tiffany è anche un mito. Buona parte del merito va assegnato a una fortunata combinazione che ha portato Tiffany nel titolo di uno dei più famosi film. La gioielleria su Fifth Avenue è quella ammirata da Audrey Hepburn, con un tubino nero di Givenchy, nell’edizione cinematografica del romanzo di Truman Capote, Colazione da Tiffany.

Se anche voi siete passate davanti alle vetrine tra 57th Street e Fifth Avenue di New Yoirk, oppure avete programmato di andarci, sappiate che il negozio chiude i battenti. Non è, però, una chiusura definitiva, ma solo una pausa piuttosto lunga, tre anni, in vista di una radicale ristrutturazione.

Tiffany, New York
Tiffany, New York

I lavori di rinnovamento cominceranno nel 2019 per concludersi alla fine del 2021.

Il costo dell’operazione è stato calcolato in 250 milioni di dollari. Una montagna di soldi, che cambierà volto del negozio aperto nel 1940. A decidere l’operazione è stato il nuovo amministratore delegato, l’italiano Alessandro Bogliolo. A lui, non a caso, è stata affidato il delicato compito di rinnovare l’azienda. E i dati delle vendite sembrano dargli ragione. Il negozio sulla Quinta Strada, ha spiegato Bogliolo, è sempre stato sinonimo di innovazione: per esempio, è stato uno dei primi al mondo con l’aria condizionata.

Quel negozio di Tiffany è stato inaugurato il 21 ottobre 1940, ai piedi di un edificio di granito e pietra calcarea, con influenze Art Déco e porte in acciaio. È sorvegliato da una statua in bronzo alta circa 3 metri che raffigura Atlante, gigante della mitologia che in questo caso porta sulle spalle un orologio invece del mondo. È stato anche il primo orologio pubblico di New York. Ora chiude. E chi vuole acquistare i gioielli Tiffany? Gioielli, vasellame e argenti di Tiffany si trasferiranno durante i lavori negli adiacenti locali dell’ex Niketown.





Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany

Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany», davanti alle vetrine del negozio di New York
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Tiffany, New York
Tiffany, New York
Interno di Tiffany a New York
Interno di Tiffany a New York

Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.
Il classico anello in oro bianco e tre diamanti di Tiffany & co.







Tiffany con celebrity a Londra

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Tiffany glamour a Londra per lanciare la collezione Paper Flowers ♦︎

Tiffany e celebrity è un binomio inscindibile. A maggior ragione ora, in cui la Maison di New York è alla ricerca di nuovi consensi tra i Millenials. Ecco, quindi, una serie di eventi organizzati con l’idea di offrire glamour soprattutto a una fascia d’età giovane. In questo caso a Londra, per lanciare la collezione Tiffany Paper Flowers, di cui abbiamo parlato qui.

Al Lindley Hall, sede del Royal Horticultural di Londra, dunque, è stato organizzato l’evento per la presentazione europea della nuova collezione di gioielli con diamanti: protagonisti, giovani attrici e modelle: Elle Fanning (attrice e modella statunitense, sorella minore dell’attrice Dakota Fanning), Maddie Ziegler (ballerina, attrice e modella statunitense) in un video con colonna sonora di A$AP Ferg, rapper statunitense che reinterpreta Moon River.

Sotto gli occhi di Alessandro Bogliolo, da un anno Ceo di Tiffany, sono sfilate Natalie Dormer (attrice e modella britannica, nota per il ruolo di Anna Bolena nella serie televisiva I Tudors), Naomie Harris (attrice britannica candidata all’Oscar alla miglior attrice non protagonista nel 2017 per il film Moonlight), Iris Law (modella inglese), Lottie Moss (sorella della più nota Kete Moss), Douglas Booth (attore e modello britannico), Bel Powley (attrice britannica che ha vinto un Gotham Award nel 2015 per la sua interpretazione nel film Diario di una teenager), Kaya Scodelario (attrice e modella britannica) , Eleanor Thomlinson (attrice britannica) e la cantante Jessie Ware. Ecco la sfilata delle celebrity di Sua Maestà.




Natalie Dormer
Natalie Dormer
Iris Law
Iris Law
Lottie Moss e Iris Law
Lottie Moss e Iris Law
Naomie Harris
Naomie Harris
Bel Powley
Bel Powley
Jessie Ware ,Natalie Dormer, Iris law, Naomie Harris
Jessie Ware ,Natalie Dormer, Iris law, Naomie Harris
Kaya Scadelario
Kaya Scadelario
Kaya Scodelario ,Douglass Booth, Bel Powley
Kaya Scodelario ,Douglass Booth, Bel Powley
Orecchini con diamanti bianchi e tanzaniti
Orecchini con diamanti bianchi e tanzaniti
Collana con diamanti bianchi e tanzaniti
Collana con diamanti bianchi e tanzaniti
Pendente della collezione Tiffany Paper Flowers
Pendente della collezione Tiffany Paper Flowers

Orecchini con diamanti e tanzaniti
Orecchini con diamanti e tanzaniti







Tiffany come Apple

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Tiffany inaugura a Londra un negozio in stile Apple. È una svolta per il marchio Usa? ♦︎

Tiffany come Apple? Il paragone è, ovviamente, azzardato. Eppure la grande Maison americana è intenzionata a percorrere una nuova strada e ad aprire un think different con i Millenials. O, almeno ci prova. La novità è un nuovo store che nel cuore di Londra, a James Street, si propone come qualcosa di nuovo per il mondo della gioielleria. Secondo Tiffany, il negozio, attivo a partire da luglio, si presenta come un luogo dove creare e giocare. Insomma, un approccio interattivo con i clienti. Una strada percorsa da Apple, in ambito tecnologico, con i suoi Store dove sperimentare i prodotti dell’azienda fondata da Steve Jobs. In questo caso, invece, l’innovazione avrà il marchio di Alessandro Bogliolo, dall’estate 2017 ceo di Tiffany.

Secondo gli esperti di marketing, il principale problema della Maison, infatti, sarebbe proprio quello del rapporto con il pubblico più giovane, che subisce meno il fascino dello storico marchio. Che sia vero o no, l’esperimento londinese potrebbe aprire una nuova strada, dato che lo spazio inviterà i visitatori a esplorare, personalizzare, creare un proprio stile. Insomma, una gioielleria più informale, che non intimorisce.

La boutique comprenderà anche le confezioni Tiffany Blue con gli accessori Everyday Objects del marchio, la personalizzazione #MakeItTiffany e un distributore automatico di fragranze. Lo store sarà promosso anche con eventi, sessioni di stile, performance, installazioni e animazioni. Federico Graglia





Insegna di Tiffany a Londra
Insegna di Tiffany a Londra

Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Alessandro Bogliolo, ceo di Tiffany
Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers
Tiffany, Fifth Avenue, New York, in occasione del lancio della collezione Paper Flowers
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany»
Anello aperto della collezione Tiffany Paper Flowers
Anello aperto della collezione Tiffany Paper Flowers
Orecchini con diamanti bianchi e tanzaniti
Orecchini con diamanti bianchi e tanzaniti

Apple Store a New York
Apple Store a New York







Nuovo presidente per Tiffany

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Tiffany ha un nuovo presidente: è Roger Farah, affianca il ceo Alessandro Bogliolo ♦︎

Dopo aver scelto come Ceo l’italiano Alessandro Bogliolo per la guida operativa, Tiffany & Co. ha eletto anche un nuovo presidente. È Roger Farah, indicato dal consiglio di amministrazione della sua società di New York. Dal 2 ottobre 2017, Farah, 64 anni, sostituisce Michael J. Kowalski, ex presidente di Tiffany, richiamato frettolosamente in servizio per sostituire Frederic Cumenal. È terminato, insomma, il periodo transitorio al vertice del colosso della gioielleria. Farah è entrato a far parte del consiglio di Tiffany nel marzo 2017. In precedenza è stato top manager in corporate come Ralph Lauren Corporation, Venator Group e Macy ed è stato co-amministratore delegato e direttore di Tory Burch da settembre 2014 a marzo 2017. Ora l’azienda ha una nuova leadership e ha di fronte a sé il compito di ridare soddisfazioni ai propri azionisti, come ha recentemente commentato Francesco Trapani, l’ex numero uno di Bulgari e numero due di Lvmh, ora azionista e nel board di Tiffany. Federico Graglia

Roger Farah
Roger Farah

Alessandro Bogliolo

Janelle Monáe per Tiffany
Janelle Monáe per Tiffany
Bracciale con ciondoli, collezione Tiffany HardWear
Bracciale con ciondoli, collezione Tiffany HardWear
Tiffany, New York
Tiffany, New York

Tiffany, campagna d’autunno

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La nuova campagna di Tiffany per l’autunno 2017 arruola cinque donne di successo. E un uomo ♦︎

La cura Alessandro Bogliolo, da ottobre nuovo numero uno di Tiffany (leggi anche Bogliolo nuovo gioiello di Tiffany)  non è ancora iniziata. Ma il colosso dei gioielli di New York si è preparato alla stagione autunno-inverno 2017 con una nuova campagna pubblicitaria. L’obiettivo, come è stato con il coinvolgimento di Lady Gaga in primavera con la collezione Hardwear, è cercare di coinvolgere di più i giovani. La nuova campagna si chiamerà There’s Only One, e ha chiamato sei donne che hanno raggiunto il successo in modo creativo. L’attrice Elle Fanning (sorella minore di Dakota) è sfilata sul red carpet del Festival di Cannes, la cantautrice Janelle Monáe ha appena vinto il premio Fashion Icon Award di CFDA, Zoë Kravitz è diventata una trend setter, mentre St.Vincent, nome d’arte di Annie Clark, è una polistrumentista di successo, mentre Cameron Russell è una supermodella statunitense. C’è anche un uomino, la star del Bolshoi e del Ballet Theatre of America, David Hallberg. I volti di Tiffany sono stati fotografati dal duo olandese Inez & Vinoodh. Giulia Netrese






Elle Fanning per Tiffany
Elle Fanning per Tiffany

Zoë Kravitz per Tiffany
Zoë Kravitz per Tiffany
Janelle Monáe per Tiffany
Janelle Monáe per Tiffany
Collezione City Hardwear, anello in oro con ciondolo a sfera. Prezzo: 2250 euro
Collezione City Hardwear, anello in oro con ciondolo a sfera. Prezzo: 2250 euro
Anello Ball in argento. Prezzo: 200 euro
Anello Ball in argento. Prezzo: 200 euro

Collana in argento. Prezzo: 2.150 euro
Collana in argento. Prezzo: 2.150 euro







Alessandro Bogliolo: la sua strada per Tiffany

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Un ritratto inedito del nuovo numero uno di Tiffany, Alessandro Bogliolo ♦︎

«Quando ho acquistato la mia prima coppia di jeans Diesel a Roma, molti anni fa, sono costati 100.000 lire. Sono rimasto sorpreso perché per i jeans avrei normalmente pagato la metà. La qualità e l’artigianalità del prodotto erano alti e ora stiamo ora tornando a quello che il marchio era allora». Sono le parole pronunciate solo un anno fa in un’intervista alla testata online Drapers da Alessandro Bogliolo, fino a ottobre 2017 amministratore delegato di Diesel, e da quella data in poi di Tiffany (leggi anche Alessandro Bogliolo nuovo gioiello di Tiffany). In fondo, lo stesso percorso affrontato nell’azienda fondata da Renzo Rosso dovrà essere gestito nel colosso della gioielleria, reduce da una serie di conti deludenti. In Diesel, Bogliolo ha affrontato la riorganizzazione chiudendo store non più redditizi e concentrando il marchio su una fascia alta del mercato. E secondo una recente analisi del Wall Street Journal (leggi anche Tiffany sotto la lente del Wall Street Journal) anche il problema di Tiffany è proprio quello di posizionamento. Riuscirà il manager a far tornare il buonumore agli azionisti della company americana? Maria Silvia Sacchi, la più informata giornalista finanziaria del settore, ha scritto per il Corriere Economia (allegato al Corriere della Sera) un ritratto del manager alla guida di Tiffany.
Alessandro Bogliolo

«La prima telefonata è arrivata a febbraio.Tiffany aveva appena licenziato l’amministratore delegato Frederic Cumenal per i delu­denti risultati finanziari e il colosso americano della gioielleria era alla ricerca del suo sostituto. Quasi cinque mesi dopo quel primo contano, l’annuncio ­che a guidare Tiffany sarà Alessandro Bogliolo, attuale ammini­stratore delegato di Diesel, il princi­pale marchio della Otb di Renzo Ros­so.

Si potrebbe dire un ritorno a casa. Non perché Bogliolo abbia mai lavorato in Tiffany, quanto piuttosto per­ché il manager conosce la gioielleria molto bene: 16 anni della sua già lun­ga carriera professionale (nonostante abbia solo 52 anni) li ha trascorsi in Bulgari, la casa romana che oggi fa parte della scuderia Lvmh (Arnault). In Bulgari ha lavorato a stretto contat­to con Francesco Trapani, che del suc­cesso della società italiana è stato l’artefice, prima che fosse venduta ai francesi. E oggi Trapani è azionista di Tiffany (ha il 5% insieme al fondo attivista Jana Partners) ed è membro del suo consiglio di amministrazione. Per questo molti hanno scritto che la vecchia frequentazione abbia in un certo senso aiutato Bogliolo. Semmai, racconta chi è stato vicino alla trattativa, è stato il contrario, visto che Tiffany è una public company quotata a Wall Street e le regole americane sui possibili conflitti di interesse sono molto strette.

Orecchini della linea Whispers of the Rain Forest
Tiffany, orecchini della linea Whispers of the Rain Forest

In Veneto

Bogliolo si trasferirà nel quartier generale diNew York dal prossimo 2 ottobre. Ma fino ad allora resterà a gui­dare Diesel dove era arrivato esattamente quattro anni fa con il compito di restituire una direzione è un posizionamento­ corretto al marchio principe di casa Otb. Un lavoro che Bogliolo ha fatto fianco a fianco con Renzo Rosso e che sta iniziando a dare i suoi frutti. Nella sede di Diesel a Breganze, inVeneto, dicono che le persone della sua squadra lo rimpiangeranno, così come era già successo in Bulgari, per­ché è uomo che protegge il proprio team. E lui rimpiangerà Diesel dove non solo ha lavorato bene, ma anche volentieri,­ essendo il marchio che da sempre usa nel tempo libero.

Certo, Bogliolo ai cambiamenti è abi­tuato. Bocconiano con studi di perfe­zionamento a Parigi, inizia la carriera proprio nella capitale francese come consulente per Bain, da cui viene trasferito nella sede appena aperta a Milano. Ma la consulenza gli sta stretta, vuole provare a mettere in pratica ciò che suggerisce a imprenditori e a manager. Per questo accetta la sfida di andare in Piaggio. Erano gli anni di Giovannino Agnelli, il figlio di Umberto scomparso a soli 33 anni, che risollevò l’azienda di ­Pontedera, in Toscana.

Quello è per Bogliolo un momento fondante in tutti i sensi. Il manager viene infatti mandato in Cina, dovere­ sta cinque anni fino a diventare vice­ presidente vendite e marketing della Grande Cina. Era la prima metà degli anni Novanta e la Cina non era la stessa di oggi: era il Paese dei terzisti del mon­do, non dei primi clienti del mondo. Da loro si comprava cercando il prez­zo migliore, non si andava a vendere prodotti ad alto prezzo.

Il ritratto di Alessandro Bogliolo sul Corriere Economia
Il ritratto di Alessandro Bogliolo sul Corriere Economia

Ma l’incarico di Bogliolo era vendere Piaggio in Cina. Le trattative erano così lunghe e complesse che si racconta che il manager avesse adottato la strategia di tenere due riunioni in contemporanea: mentre in un ta­volo la controparte traduceva e si confrontava, ­lui passava all’altro fino a che non si arrivava a una conclusione. È in Cina che il nuovo ceo di Tiffany conosce la moglie, italiana, con cui ha due figli (una ragazza e un ragazzo adolescenti) che lo seguono nel corso di tutta la carriera e che an­dranno con lui a New York.




La cosmetica

L’incontro con Bulgari avviene nella Grande Cina, proprio quando Bogliolo decide che è ora di rientrare i n Europa. Gli offrono un posto a Singapo­re dove resta cinque anni per poi ani­ arrivare a Roma. Chiude i 16 anni in Bulgari come Coo Chief Operating Officer di gruppo. È quella la carica che ha quando la famiglia Bulgari – i fratelli Paolo e Nicola Bulgari e il nipote Francesco Trapani –  decidono di vendere a Lvmh. Una trattativa conclusa in un fine settimana a un prezzo che gli analisti definiscono stellare­. A Bogliolo viene offerto di trasferirsi negli Usa, a San Francisco, come Coo di Sephora, la catena di cosmetica di Lvmh, dove resterà solo un anno (dal 2o12 al 2013) perché richiamato in Italia da Renzo Rosso; ma dove impara l’uso dei so­cial, che negli Usa sono già sviluppati soprattutto nella cosmesi. Esperienza che poi consolida in Diesel. Adesso conosce le logiche della produzione, sa di distribuzione, sa costruire e mantenere il giusto posizionamento di un brand, è consapevole della cen­tralità del servizio, sa usare i social. Dalla fabbrica di Pontedera da cui esce un’icona a due ruote a quella che produce un’icona per la bellezza, tutto si lega. Ora si tratta di far sì che questo si traduca in un’ultima riga del bi­lancio che dia soddisfazione agli azionisti. Anche perché qui c’è un salto rispetto al passato: non più una famiglia azionista ma tanti piccoli azionisti singoli. Ma uno dei mantra di Bogliolo è che per crescere bisogna saper ripartire» Maria Silvia Sacchi

L'interno della boutique Tiffany di piazza Duomo, a Milano
L’interno della boutique Tiffany di piazza Duomo, a Milano







Bogliolo nuovo gioiello di Tiffany

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Dai blue jeans al Blue Book: Alessandro Bogliolo da Diesel al vertice di Tiffany ♦︎

Dai blue jeans al Blue Book. Al vertice di Tiffany c’è ora un italiano, Alessandro Bogliolo, attuale Ceo di Diesel. Sarà operativo a partire da ottobre, ha comunicato la Maison americana, che ha attraversato un periodo difficile (leggi anche Tiffany sotto la lente del Wall Street Journal ). Bogliolo ha 52 anni, una laurea in business administration alla Bocconi e ha iniziato la carriera con la società di consulenza globale Bain & Co. Bogliolo ha accumulato un’esperienza professionale globale, passando dalla Cina all’Europa, fino appunto agli Stati Uniti, dove andrà ad amministrare la maison più antica, nata a New York nel 1837, 180 anni fa. Prima di salire al vertice di Diesel, casa di moda fondata da Renzo Rosso, ha lavorato per 16 anni da Bulgari, dove ha rivestito l’incarico di chief operating officer ed executive vice president per l’area di orologi, gioielli e accessori. Questo avveniva tra il 1996 e il 2012, poi Bulgari ha preso la strada della Francia, con l’acquisizione da parte di Lvmh. Il suo curriculum registra anche un passaggio da Sephora.  Si chiude così il periodo transitorio, dopo l’allontanamento di Frederic Cumenal da Tiffany in febbraio. Al suo posto era stato richiamato sulla poltrona del vertice l’ex Michael J. Kowalski, chairman e interim Ceo.
Alessandro Bogliolo

«Con l’annuncio di oggi si conclude il processo per identificare una figura leader da posizionare al vertice dell’azienda per seguire la sua crescita sostenibile», è la dichiarazione di rito di Kowalski. «Alessandro ha una stimata reputazione per creatività e performance, avendo in precedenza lavorato per marchi internazionali. La sua visione e il suo approccio team-oriented abbracciano i valori di Tiffany».

Commento di prammatica del nuovo Ceo, chiamato a un compito non semplice: «Sono onorato ed entusiasta dell’opportunità di guidare questa azienda così importante. Tiffany, con la sua storia leggendaria, ha sempre rappresentato il lusso, lo stile euno straordinario standard di qualità ed eccellenza. Mi impegnerò a rafforzare la posizione della compagnia come uno dei più importanti marchi del lusso e diffondere il suo valore a tutti i suoi consumatori», ha detto Bogliolo. Auguri. Federico Graglia

Tiffany, New York
Tiffany, New York
Frederic Cumenal e indossatrici
Frederic Cumenal e indossatrici
Michael Kowalski
Michael Kowalski