Akillis

Il Puzzle di Akillis

La vita è un rompicapo e le relazioni amorose assomigliano sempre di più alla capacità di far combaciare i diversi pezzi che compongono due personalità. Il marchio francese Akillis, però, vede il puzzle come una collezione capace anche di ricordare che se le tessere si incastrano, la comunione spirituale, oltre che quella fisica, è perfetta. Ma con una avvertenza: la capacità di unire non è per forza relegata alla vita di coppia. Può essere semplicemente un legame di amicizia, oppure relativo alla famiglia, per esempio, per ribadire la vicinanza con figli, nipoti, sorelle e fratelli, cugini, eccetera.

Bracciale Puzzle in oro 18 carati e diamanti
Bracciale Puzzle in oro 18 carati e diamanti

Con queste premesse la collezione Puzzle si propone con il classico design delle tessere utilizzate per il gioco da tavolo, con elementi utilizzati per anelli, pendenti, braccialetti con ciondoli, orecchini o orecchini. C’è anche una collezione Mini Puzzle con pezzi dalla dimensione più piccola. I gioielli sono in oro bianco, giallo o rosa, con o senza diamanti bianchi o neri, mentre un bracciale utilizza anche il titanio e diamanti neri.

Bracciale in titanio con diamanti neri
Bracciale in titanio con diamanti neri
Anello per due dita in oro bianco e diamanti
Anello per due dita in oro bianco e diamanti
Pendente a forma di zebra in oro bianco e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Pendente a forma di zebra in oro bianco e diamanti. Copyright: gioiellis.com

Le gioiellerie che chiudono in Russia




Il vero dramma è quello delle vite umane perse inutilmente, delle vite travolte, delle vite che non saranno più le stesse. Ma la guerra in Ucraina provoca anche un più piccolo, molto più piccolo, ma non per questo irrilevante, dramma legato ai posti di lavoro, in Occidente e in Russia, che saranno persi a causa di una stupida aggressività. Sia i russi sia gli occidentali fanno i conti con le sanzioni, inevitabili e annunciate per tempo, prima dell’invasione, che avranno un impatto sui conti delle aziende, per esempio quelle della gioielleria, oltre che sulle persone che ci lavorano. Il crollo del rublo e il blocco del servizio di carte di credito, infatti, ha indotto molte aziende della gioielleria a sospendere l’attività. Forse chiuderanno del tutto o riapriranno, se tutto finirà, ma chissà quando.

Boutique De Beers a Mosca
Boutique De Beers a Mosca

Al momento in cui scriviamo questo breve articolo, l’ultima insegna occidentale a chiudere la boutique a Mosca è stata Swarovski, mentre Tiffany è stata tra le prime ad abbassare la saracinesca, assieme a Vuitton. Altri lo hanno già fatto, altri seguiranno. L’elenco di Maison occidentali che hanno aperto una boutique a Mosca, San Pietroburgo o in altre città russe, è lungo. A Mosca, per esempio, hanno una boutique Chopard, Van Cleef & Arpels, Akillis, Piaget, De Beers, H. Stern, Stephen Webster, Carrera y Carrera, Mauboussin, Mont-Blanc, Dior, Chaumet, Pandora, Frey Wille, Cartier, Trollbeads, Vuitton, Thomas Sabo, Bulgari, Pomellato, Adamas, Damiani, Buccellati. Altre marche, come quelli Pasquale Bruni o Alcozer sono distribuiti in gioiellerie non di proprietà, oppure nei duty free degli aeroporti.

Boutique Damiani a Mosca
Boutique Damiani a Mosca

Secondo un’analisi che riguarda la gioielleria italiana condotta dall’Ice (l’organismo statale per l’export) in generale, il compratore russo è orientato verso la gioielleria di livello medio o medio-alto. Sempre secondo l’analisi, l’utilizzo quotidiano di anelli, orecchini, braccialetti e collane soprattutto nella capitale e nelle grandi città, è ormai visto come una forma di accessorio alla propria immagine, non necessariamente abbinato a indumenti di lusso o in occasione di eventi speciali. Gli articoli preferiti dalle donne russe sono anelli, catenine e orecchini; gli uomini preferiscono catenine e braccialetti, mentre spille e collier vengono acquistati da una minoranza della popolazione femminile, mentre i gioielli tipicamente maschili come gemelli e spille per cravatte sono poco richiesti. Negli ultimi anni, però, ha avuto successo più la gioielleria in argento che in oro, a causa del cambio rublo-euro sfavorevole. L’Italia (dati 2019) esporta verso la Russia gioielli per circa 77 milioni, la Francia circa 22 milioni, gli Stati Uniti 21 milioni e il Regno Unito 23 milioni. Chi esporta di più in Russia è però la Cina con oltre 88 milioni.

Boutique Tiffany a Mosca
Boutique Tiffany a Mosca

Boutique Cartier a Mosca
Boutique Cartier a Mosca







Nel mirino di Akillis

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I gioielli pieni di adrenalina di Caroline Gaspard, designer di Akillis, con la collezione Capture in motion

In periodi storici così turbolenti, segnati da episodi dolorosi e cruenti, un proiettile non è proprio un oggetto che mette a proprio agio. Eppure Caroline Gaspard, che nel 2007 ha fondato la francese Akillis, continua a proporre le sue collezione Bang Bang e Ak (sigla che contraddistingue anche un famoso mitra), accanto a nuove collezioni meno aggressive, come Capture in motion. Ma non solo.

Anello Capture Me in oro rosa 18 carati
Anello Capture Me in oro rosa 18 carati

Come lei stessa ama descriversi, «La designer ama divertirsi e creare il suo stile per soddisfare i suoi stati d’animo». La verità è che il gusto della provocazione, con pendenti, anelli e bracciali a forma di proiettili, in oro e diamanti, è accompagnato da un rigoroso procedimento creativo, a partire dalla creazione artigianale dei gioielli con processi di produzione tradizionali, come la fusione a cera persa assieme alla tecnologia più avanzata, come la saldatura laser. E dire che non ha mai frequentato una scuola di design anche se, per la verità, gioielli e pietre preziose le ha maneggiate sin da quando era bambina, grazie al padre commerciante di gemme. Ha seguito, invece, una scuola di business, ma abbracciato la gioielleria dopo aver provato a creare alcuni pezzi che hanno riscosso successo.

Orecchini Capture Me in oro bianco e diamanti
Orecchini Capture Me in oro bianco e diamanti

«L’idea per la collezione Ak mi è venuta quando ero in Russia», ha raccontato. Una volta ero in tacchi alti e giacca di pelle, e sparavo con una pistola in un poligono di tiro. C’era un sacco di adrenalina. Ho raccolto i bossoli vuoti come souvenir, e sono quelli che hanno poi ispirato la collezione. La linea di proiettili unisex è la nostra collezione bestseller». Ma se siete stupiti di conoscere una designer che si ispira a una Bond Girl, leggete qui: «Mi piace vivere la vita al limite. Faccio un sacco di attività sportive, come il tennis, lo sci, sci d’acqua e kite surf. Ho anche partecipare a concorsi di salto ostacoli. Mi piace tutto ciò che è veloce e pericoloso, come auto molto veloci. Ho guidato 320 chilometri all’ora domenica scorsa, nel nord della Francia. Potevo andare in galera».

Orecchini pendente Capture Me in oro bianco e diamanti
Orecchini pendente Capture Me in oro bianco e diamanti
Anello Capture Me in oro bianco e diamanti
Anello Capture Me in oro bianco e diamanti
Pendente Fatal Attraction in oro rosa
Pendente Fatal Attraction in oro rosa
Pendente Fatal Attraction in oro bianco e diamanti
Pendente Fatal Attraction in oro bianco e diamanti

Orecchini Python in oro rosa e diamanti
Orecchini Python in oro rosa e diamanti







VicenzaOro Design Room, chi c’è e chi non c’è

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Chi c’è, chi non c’è e chi è da scoprire tra gli 11 designer invitati a VicenzaOro January nella Design Room ♦︎

Aida Bergsen, Akillis, Fernando Jorge, Bia Tambelli, Alissa jewelry, BebPop, Kellyxia Fine Jewelry, Magerit, Noor Jewelry, Netali Nissim, Qayten, Federica Rettore. Sono 11 i creatori invitati nel distretto The Design Room alla prossima VicenzaOro January 2018. L’area riservata alle piccole Maison create da designer giovani, emergenti e, possibilmente, con qualche cosa in più da dire. Rispetto allo scorso anno, quando è stata introdotta questa area espositiva, ci sono alcune conferme, come Federica Rettore, Netali Nissim, Magerit, Qayten e Fernando Jorge. Le novità, invece, iniziano con Aida Bergsen, che nonostante il nome nordico ha sede a Istanbul ed è una designer-scultrice. Akillis è una Maison di Parigi creata da Caroline Gaspard, che si descrive come «une aventurière, audacieuse et determinée». C’è poi Bia Tambelli, emergente designer brasiliana. Kellyxia, invece, è una azienda cinese, con sede a Shanghai, anch’essa per ora ignorata da Google. Infine, Noor Jewelry è il brand di Noor Fares, designer libanese cresciuta a Parigi e trasferita a Londra, già molto quotata. Insomma, nella Design Room sono previsti brand già ben affermati, come Fernando Jorge, Magerit, Qayten o Federica Rettore assieme a nomi che sono letteralmente da scoprire. Forse per aumentare la curiosità. Lavinia Andorno




Noor Fares, anello Flower of Life, pietra luna, oro giallo, pietre di colore e diamanti
Noor Fares, anello Flower of Life, pietra luna, oro giallo, pietre di colore e diamanti
Noor Fares
Noor Fares
Anello in oro di Fernando Jorge
Anello in oro di Fernando Jorge
Fernando Jorge
Fernando Jorge
Akillis, bracciale Puzzle, in oro bianco e diamanti
Akillis, bracciale Puzzle, in oro bianco e diamanti
Caroline Gaspard
Caroline Gaspard
VicenzaOro January 2017
VicenzaOro January 2017






Akillis, orecchini per Bond girls

Caroline Gaspard
Caroline Gaspard

Le sue creazioni sono state considerate una ventata di aria fresca tra i designer francesi: nel 2007 Caroline Gaspard ha fondato Akillis. Il brand, che ricorda la parola inglese to kill (uccidere) è diventato un punto di riferimento per chi ama un design aggressivo, fuori dagli schemi. Il mondo a cui si ispira la designer, infatti, è quello delle bond girl, le bellissime dei film di 007. Un motivo c’è: a 27 anni, erede di una dinastia di forniture per ufficio, Caroline si è trovata coinvolta in una sparatoria a Mosca, dove ha seguito il suo fidanzato. Lei stessa, racconta, ha esploso dei colpi. «Ho provato una specie di paura e di eccitazione mista al senso di potere di essere una Bond girl», ha raccontato. Quella esperienza le ha suggerito l’idea di concepire gioielli a forma di proiettile. «Le mie creazioni sono progettate per Paris Hilton e per uomini che vogliono far sapere che sono pericolosi».

Orecchini Kalshnicov. Prezzo: 17mila euro
Pendente Kalshnicov. A forma di proiettile in oro bianco 18kt. Realizzati a mano in Francia. Prezzo: 17mila euro

La passione per i gioielli, in ogni caso, precede le peripezie da bond girl. Caroline Gaspard ha iniziato a disegnare gioielli a 17 anni, inizialmente per fare regali personalizzati. Il primo gioiello che ha creato è stato il padre: lo ha chiamato Re Giorgio, il nome del genitore. Ha provato anche la pittura su seta, l’acquerello. A Mosca, comunque, la designer francese si trova bene: «Dopo la scuola mi sono innamorata di Mosca. Questo è un paese libero e moderno, dinamico, dove tutto è possibile se lo si desidera. I russi lavorarno sodo e giocano un sacco: è uno stato molto d’animo positivo. Lì, ho lanciato una marca di lingerie, una sorta di Victoria ‘s Secret russa, ma avevo 24 anni e non ero in grado di negoziare con l’Indonesia, trovare produttori». Passata ai gioielli, ha fondato Akillis, cioè Achille. Ma il nome è stato trasformato per significare il lato aggressivo e provocatorio del marchio. Per i suoi gioielli Caroline utilizza oro 18 carati, oro bianco, oro giallo, oro, lucido o satinato rosa. Ma anche oro nero, cioè una patina di rodio nero su oro bianco. Belli, aggressivi: ma non usate questi gioielli per far male a qualcuno. Matilde de Bounvilles 

Orecchini Bang Bang. Prezzo: 8mila euro
Orecchini Bang Bang in oo bianco 18kt e 132 diamanti neri: 2.89ct Prezzo: 8mila euro
Heartbeat, parure di alta gioielleria
Heartbeat, parure di alta gioielleria, bracciale
Parure Heartbeat
Parure Heartbeat, collana
Parure Heartbeat, orecchini
Parure Heartbeat, orecchini
Lavorazione in Francia di Akillis
Lavorazione in Francia di Akillis