Speciale: le novità viste a Homi

«Homi? Una scommessa vinta», secondo il presidente di Fiera Milano, Michele Perini, che si affida ai numeri: 80 mila buyer hanno visitato la terza edizione del ex Macef appena conclusa a Milano, 2 mila in più rispetto allo scorso settembre. Come sempre, girando tra gli stand del padiglione dedicato al mondo dei bijoux le impressioni sono diverse: c’è che lamenta una minore affluenza, chi è contento per la presenza degli stranieri (si calcola il 15%) e chi invece è entusiasta di pubblico e ordini.

Homi, interno sezione Sperimenta
Homi, interno sezione Sperimenta
Nina tra le nuvole, nuova linea con lische di pesce
Nina tra le nuvole, nuova linea con lische di pesce

Bijoux e conferme

Per esempio, Elena Rosso, graphic designer di professione e anima del brand torinese Nina tra le nuvole, che in soli due anni si è affermato in settore super affollato, con galvaniche, resine e pvc per pezzi retrò come i cammei, riproposti anche per la prossima stagione, rock come i nuovi orecchini con pietre e scritte dal carattere rotondo anni Settanta. E, ancora, un’inedita linea con la lisca di pesce come tema e sottili bangle a 22 euro ciascuno da cui pendono chiavi, cuori, teschi, stelle e la mano di Fatima, simbolo più che mai di moda. Una conferma anche per Rue des Mille, marchio italianissimo guidato da Antonella, e i suoi tre figli, che continua una sogno iniziato con il marito Roberto: una collezione in argento 925 placcata in oro rosa, fatta di catenine e bracciali con ciondoli di varie dimensioni e forme. A carrozze, ranocchi con la corona, portafortuna e lettere si aggiungono due nuovi temi per festeggiare due eventi di questa famiglia così unita, il tradizionale cappello di laurea e una cicogna. Altra novità è il bracciale due in uno Io&te, con cuore esterno in placcatura rosata e uno interno in argento da staccare regalare a chi si vuol bene. Un’idea molto carina che ne anticipa un’altra pronta per VicenzaOro: sottili bracciali con figurine in smalto e scritte come Amore e Pace.

Rue des Mille,  bracciale Io&Te  con un cuore esterno rosa e uno interno bianco
Rue des Mille, bracciale Io&Te

Materiali diversi

La voglia di mettersi in gioco si vede anche nell’uso di materiali tradizionali per il bijoux come il vetro, reinterpretati con ironia o accostamenti inusuali. Niccolò Tagliapietra, nel classico negozio di Murrine a Venezia, inserisce biglie irregolari di vetro soffiato dai colori un po’ terrosi o molto accesi in fili d’acciaio battezzati Bantu, per dare freschezza a una tradizione antica. Barbara Proverbio, piemontese di ritorno con solidi studi in architettura sul Canal Grande, invece, al vetro di Murano che lavora a lume (una fiamma calda all’interno della quale vengono sciolte delle bacchette di vetro per essere modellate), abbina fibre vegetali e sintetiche. Collane con stoffe a righe e palle trasparenti, oppure perle caratterizzate da una decorazione ottenuta per sottrazione. Acquarelli, disegni digitali, collage e tessuti vintage sono lo sfondo dei monili che Nadia Vieira, designer spagnola e neofita di Homi alla sezione Sperimenta, copre con cupole di vetro saldate in una lega di zinco e rame. In questo spazio dedicato appunto ai designer emergenti espone la foggiana Annamaria Cardillo, che torna sulla collezione MA_SAI con fili di Pvc assemblati da strisce di pelle, lunghe collane con inserti di legno, calamite e boule vetro. Eleonora Ghilardi, lodigiana, rappresenta una tradizione artigianale della sua terra, la ceramica. Scultrice e designer, per la sua ultima collezione si è ispirata alle isole delle Hawaii. Inutile dire che anche le forme sono frutto di una ricerca concettuale.

Niccolò Tagliapietra, bracciali Bantu in acciaio e vetro
Niccolò Tagliapietra, bracciali Bantu in acciaio e vetro
Barbara Proverbio, collana con boule di vetro
Barbara Proverbio, collana con boule di vetro
Nadia Vieira, monili in vetro, metallo e disegni
Nadia Vieira, monili in vetro, metallo e disegni
Eleonora Ghilardi, gioielli dalle Hawaii in ceramica
Eleonora Ghilardi, gioielli dalle Hawaii in ceramica

Scongiuri preziosi

Anche Amlé, marchio di Santa Maria Capua Vetere, conosciutissimo per l’uso corno nei gioielli, le collane a cerchi incatenati di Hermès erano ancora nella mente dell’ufficio stile, punta su territorio e tradizione. Ma lo fa attraverso una sapiente ricerca per dare alla collezione un tocco contemporaneo: ex voto, ottenuti dagli stampi borbonici originali, formano maxi collane, orecchini e anelli, invece i mini tamburelli in pelle di capra e dipinti a mano in loco sono degli orecchini, e i piccoli frutti del presepe napoletano decorano le ruote dei carretti-pendenti. Ovviamente, non potevano mancare la Regina e o’ Sarracino. L’idea, nuova e anche piuttosto astuta, di regalare come investimento un diamante a un neonato è venuta all’International Trading Company, azienda specializzata nel trading di diamanti. Il costo della confezione, battezzata Namuri e presentata nella nuova sezione Prezioso, dipende della pietra: per esempio per 0,3 carati la spesa è di 98 euro, mentre per 0,22 carati si arriva ai mille euro. Monica Battistoni

Lo stand di Amlé
Lo stand di Amlé

 

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