VicenzaOro torna ai fasti del 2007: incremento di visitatori e buyer ♦︎
Che la crisi dell’economia, e di conseguenza del settore orafo, sia terminata? Il bilancio di VicenzaOro sembra lasciarsi alle spalle gli interrogativi della vigilia. E, sì, sembra che sia andato tutto bene, anzi, più che bene. I numeri comunicati da Ieg, gruppo organizzatore della rassegna sono, forse, superiori alle aspettative: è stato raggiunto il migliore risultato dal 2007. VicenzaOro September ha visto sfilare tra padiglioni e stand 23mila visitatori (+20%), tra cui 14mila sono stati i buyer (+22,7% rispetto all’edizione al settembre 2016). Stabili i brand presenti, 1.300, da 36 Paesi. Merito anche degli investimenti dell’Ice (l’istituto statale per l’export), che ha ospitato a sue spese 500 buyer selezionati dai principali mercati, e 800 gold gestiti direttamente da Ieg. Insomma, la formula di Italian Exhibition Group funziona, e il supporto governativo aiuta.
«Vicenzaoro rappresenta pienamente l’innovativa visione di Ieg. È il nostro prodotto a maggior tasso d’internazionalità, promotore di una filiera di eccellenza ed in grado di far sedere allo stesso tavolo tutti i protagonisti del comparto in una fruttuosa ottica di sistema. Un evento ambasciatore della migliore gioielleria mondiale», ha commentato il vicepresidente di Ieg, Matteo Marzotto. E Corrado Facco, direttore generale della nuova realtà fieristica, che ha in programma la quotazione in Borsa nel prossimo autunno, ha sottolineato come la ripresa avvenga nonostante a livello geopolitico rimangano zone del mondo in tensione.
L’aspetto meno positivo è che l’incremento è dovuto soprattutto dall’estero, più che dall’Italia. Insomma, il mercato interno dei gioielli resta meno vivace. Invece, i buyer più attivi sono stati quelli provenienti dall’Europa, in particolare da Germania, Regno Unito, Francia, Belgio e Spagna, ma anche dall’Europa centro-orientale. Positivi anche Turchia e l’Iran, in stallo gli operatori del Medio Oriente, in modesto incremento America, Cina e Russia.