Compro oro...

Cala la vendita dei gioielli di famiglia

C’è meno gente che va a vendere i propri gioielli. Un segno che l’economia globale sta migliorando è proprio la diminuzione dell’oro proveniente dal riciclo di gioielli, lingotti, monete e prodotti dell’industria, che è sceso a 1.122 tonnellate. Secondo il World Gold Council, l’associazione industriale delle principali aziende minerarie aurifere, il volume non è mai stato così basso dal 2007. In pratica, il rapporto pubblicato in collaborazione con il Boston Consulting Group sostiene che si sia tornati a livelli pre-crisi. Il motivo? Il giro d’affari della principale fonte di metallo prezioso di seconda mano, ossia i gioielli, è diminuito perché se ne vendono sempre meno per avere liquidità. Gli analisti affermano che gli shock economici possono determinare un aumento del 20% delle attività dei cosiddetti compro oro e simili, è successo durante la crisi asiatica alla fine del 1990 e c’è stato un aumento del 25% durante l’ultima crisi nel 2008-2009. Un lucroso commercio che, però, ora sembra in declino, almeno negli Stati Uniti, con alcuni casi eclatanti come quello di Cash4Gold.com. Il sito specializzato nel compro oro nel 2009 aveva un giro d’affari tale da potersi permettere di pagare 3 milioni di dollari per mandare in onda un suo spot pubblicitario durante il Super Bowl, ma dopo appena tre anni è fallito.  Forse la colpa non è solo da imputare a un drastico calo di clienti, ma di fatto questa azienda ha dichiarato bancarotta e ha cambiato

proprietario. Anche la svalutazione dell’oro ha pesato: sempre gli esperti hanno evidenziato una correlazione tra calo dei prezzi dei metalli e e l’attività di compro oro. Per esempio, nel 1999, quando un’oncia (poco più di 28 grammi) di metallo giallo valeva 250 dollari la provenienza era così ripartita: 73% produzione mineraria e 17% riciclo. Dieci anni dopo il valore ha superato per la prima volta i 1000 dollari, il secondo tasso è salito al 42%, un record visto che si attesta al 26%. Certo, in paesi come Cina e India che rappresentano il 60% della domanda mondiale è un settore ancora da sviluppare, ma in Occidente le cose stanno cambiando. Federico Graglia

Lingotti d'oro pakistani
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