Argento vivo. Morbido, liquido, naturale. I gioielli di Leigh Miller sono diversi dagli altri. E non costano neppure molto. Tutto nasce (e continua) dalla sua passione per la scultura. Ma quella viene dopo. Originaria di Santa Monica, cittadina balneare vicino a Los Angeles, la designer si è laureata in fashion design all’Otis College of Art and Design della grande città californiana. Poi, si è trasferita a New York, dove ha lavorato per alcuni designer del settore moda. Ma senza lo sbocco creativo che immaginava. Circa dieci anni fa ha iniziato a pensare a che cos’altro avrebbe potuto fare.
Nel frattempo si era fidanzata con un brasiliano e trasferita a Rio, dove ha frequentato l’Atelier Mourao, scuola fondata negli anni Sessanta dal gioielliere Caio Mourao. Il gioiello, in realtà, è un compromesso. Nel cuore di Leigh Miller c’è la scultura, una strada però, troppo incerta. Meglio, dunque, creare piccole sculture, ma che si possono vendere subito.
Per i suoi gioielli utilizza la tecnica della fusione a cera persa, ma con uno stile personale: riscalda la cera, la scioglie e la versa su una superficie, per ottenere le forme che desidera. Ma, dice, spetta sempre alla luna e alle stelle decidere come fondere la cera. Si ispira anche a forme naturali, come a una varietà di pietre marine. Ma senza dimenticare star della scultura come Jean Arp, Barbara Hepworth e Henry Moore. I gioielli sono realizzati in argento sterling parzialmente riciclato.