Victoire de Castellane, direttore creativo dell’alta gioielleria di Dior da 17 anni, non si ferma mai e ha appena lanciato una capsule collection battezzata Rose des vents. Protagonista una stella formata dai quattro punti cardinali e da altrettanti intermedi, quindi otto, come il numero portafortuna di Christian Dior. Infatti, lo stilista non solo era molto superstizioso, tenne sempre con sé una stella trovata davanti all’ambasciata d’Inghilterra a Parigi come amuleto, ma amava consultare periodicamente veggenti e indovine. E la stella è un disegno ricorrente anche nel mosaico nel giardino della ex villa di Dior a Granville, in Francia. Da qui, nasce l’ispirazione per questi braccialetti e collane con una delicata catena e al centro un tondo in oro giallo o rosa che in cornicia il simbolo sempre in metallo prezioso con al centro un diamante e il fondo in madre perla, opale rosa, lapislazzulo o turchese. Una sobrietà inconsueta per de Castellane, che ha ormai abituato i clienti della maison e tutti i suoi fan nel mondo della gioielleria a gioielli flamboyant, in un trionfo di montature spericolate e un caleidoscopio di pietre preziose. Ma secondo la designer il simbolo si adatta solo a piccoli oggetti. La scelta dei colori è dettata dalla capacità della madreperla e dell’opale rosa di intonarsi alle diverse tonalità di pelle, mentre il turchese è una variante per l’estate e il blu del lapislazzulo è un colore chic e militare senza essere duro, come ha spiegato al Wall Street Journal, la designer, che ha anche confessato di indossare nella vita di tutti i giorni solo la fede nuziale e un sottile anello di Dior, ovviamente, con la scritta «Oui», perché camminare da casa all’ufficio con tanti gioielli la metterebbe a disagio. Il motivo? Non le piace attirare l’attenzione. Una preoccupazione inaspettata da un personaggio come lei. Matilde de Bounvilles
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