Nirav Modi fuggito a Londra chiede asilo in Gran Bretagna. La più grande truffa (2,2 miliardi di dollari) legata al mondo della gioielleria ♦︎
Quando arriva l’estate si leggono di più i libri con storie thriller. Ma, a volte, non occorre acquistare un libro, basta leggere le notizie di cronaca. Che, in questo caso, riguardano il mondo dei gioielli. E non parliamo del solito furto compiuto ai danni di una gioielleria o in una casa. Questo bottino è ben più alto: 1,77 miliardi di dollari, forse 2,2. Altro che Ocean Eleven o simili. E l’aspetto più sconvolgente è che il presunto colpevole non è un rapinatore qualsiasi, ma una delle star dell’alta gioielleria: Nirav Modi.
Miliardario indiano con la passione per i diamanti, che conosce bene perché ha vissuto molti anni ad Anversa, per seguire il commercio di pietre della famiglia, ha creato una delle più esclusive Maison di alta gioielleria. Ma a inizio 2018 è stato il protagonista di un clamoroso caso di frode. Ora reclama asilo politico nel Regno Unito, per sfuggire al processo in India. Nirav Modi, in effetti, è scomparso già a febbraio dopo che sono emerse le accuse, che lui ha definito una «persecuzione politica».
Il grande inganno
L’accusa, però, è pesante. La seconda più grande banca di Stato dell’India, la Punjab National Bank (Pnb), ha affermato che due società di gioielleria guidate da Nirav Modi e da suo zio Mehul Choksi con il Gruppo Gitanjali, avevano truffato la banca per circa $ 2,2 miliardi. Dopo questo allarme, sono emerse frodi verso altri istituti di credito come State Bank of India, Union Bank, Axis Bank e Allahabad Bank, tutte esposte verso il ricco e sempre sorridente (adesso si capisce perché) Nirav Modi. Le accuse hanno provocato un’inchiesta che ha portato alla chiusura delle boutique in India, a partire dallo store di Mumbai, conti bancari e auto di lusso. Come se non bastasse, pare che Nirav Modi abbia giocato sporco anche con i bilanci della sua azienda. Una perizia sulle pietre preziose in magazzino, per esempio, ha stabilito che il loro valore è solo il 27% di quanto dichiarato in bilancio. Insomma, Nirav Modi avrebbe gonfiato i conti del suo prezioso impero di oltre il 70%.
Il meccanismo della frode
Ma come diavolo hanno fatto Nirav Modi e lo zio a impossessarsi di oltre 2 miliardi di dollari? La truffa, da quanto è emerso, sembra quasi incredibile. In sostanza, tre società legate a Modi e Gitanjali hanno chiesto fondi per pagare, all’estero, acquisti di pietre preziose. Acquisti finti, però. Alcuni funzionari delle banche si sono lasciati abbindolare dal ricco gioielliere senza seguire il giusto processo di verifica. I prestiti, insomma, erano concessi senza verificare se fossero coperti da una polizza assicurativa per coprire una eventuale inadempienza. La truffa è andata avanti dal 2011 a gennaio 2018, fino a quando un funzionario più solerte non si è accontentato della parola di Nirav e soci. E una verifica più approfondita ha fatto emergere la truffa. Anche se bisogna ammettere che la strategia era brillante. Come i diamanti. Federico Graglia