Italia seconda nella pirateria di gioielli

Attenti ad acquistare un gioiello: potrebbe essere un’imitazione. E in questo caso oltre a perderci voi, che avete speso soldi per un un falso, ci perde anche l’azienda che ha speso soldi e tempo per creare qualcosa di nuovo. Come nella moda, anche nella gioielleria e nell’orologeria ci sono i falsi. Fake. Copie. Imbrogli. L’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale si è preso la briga di misurare che cosa significa questo fenomeno, in termini economici, per quanto riguarda gioielleria e orologeria.
Risultato: l’Osservatorio, ha calcolato che il 39% dell’attività economica totale della Ue è generato da industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale. Circa il 26 % dell’occupazione complessiva in Europa proviene direttamente da questi settori. Premesso questo, veniamo alla gioielleria: nella Ue ha 80mila addetti e una produzione pari a 11 miliardi di euro (nel 2012). I maggiori produttori sono l’Italia (5 miliardi di euro), la Francia, la Germania, il Belgio (circa 1,2 miliardi di euro ciascuno) e il Regno Unito (circa 1 miliardo). Il settore comprende 37.100 imprese nell’UE, con una media di 2,8 lavoratori per azienda.

Italia piratesca

Su questa industria incide la pirateria che vede l’Italia al secondo posto in Europa, subito dopo la Grecia. La stima dell’effetto complessivo della contraffazione Nella Ue è pari al 13,5% del consumo (1,9 miliardi di euro). Si tratta di una stima diretta delle mancate vendite che i produttori legittimi di gioielli e orologi subiscono ogni anno a causa della contraffazione. L’industria legittima vende meno di quanto avrebbe venduto in assenza di contraffazione e impiega un minor numero di lavoratori. La una perdita totale è di 15mila posti di lavoro nella Ue. Insomma, gli italiani sono tra i maggiori acquirenti di gioielli e orologi falsi, ma questo fa perdere un sacco di posti di lavoro. Il maggiore effetto assoluto, conferma l’analisi riguarda Italia, Francia, Germania e Spagna. Questi quattro paesi rappresentano circa i due terzi delle perdite totali in termini di vendite nell’Ue.pirati

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