Anello con diamante fancy vivid yellow
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Il segreto dei diamanti riscaldati




Vi interessa conoscere qualche segreto sui diamanti? Leggete qui: la giornalista del Corriere della Sera, Enrica Roddolo, ha intervistato Alex Popov numero uno di World Diamond Mark, l’organizzazione fondata nel 2012 dalla World Federation of Diamond Bourses. La fondazione si basa sulla premessa che i diamanti e gioielli con diamanti possono e devono avere un ruolo maggiore nel mercato consumer dei prodotti di lusso. Insomma, l’organizzazione si propone di pubblicizzare i diamanti. Chi meglio di lui, quindi, può parlare delle tendenze del mercato delle pietre preziose più amate. Ecco un estratto dell’intervista, in cui mister Popov svela anche a quali trattamenti è sottoposto spesso un diamante. Lo sapevate?

Alex Popov numero uno di World Diamond Mark
Alex Popov numero uno di World Diamond Mark

di Enrica Roddolo, da Corriere.it

Mr Popov, mentre la compagnia mineraria canadese Lucara Diamond ha appena rivelato la scoperta, in Botswana, del più grande diamante (1.111 carati) mai estratto, il Wall Street Journal ha messo in guardia: la produzione mondiale di diamanti si sta assottigliando. Secondo un rapporto McKinsey dopo un picco di produzione nel 2017 con qualcosa come 164 milioni di carati estratti, a meno che non ci siano all’orizzonte nuove scoperte di giacimenti, la produzione è destinata al declino.
«Veramente non lo penso. Intanto i gruppi minerari, compresi quelli dei diamanti non sono in grado di prevedere la produzione oltre una decade o due – nessuno ha una sfera di cristallo. E poi, pensiamoci, se negli anni ‘70 e ‘80 le previsioni delle compagnie petrolifere — interessate a tenere alti i prezzi — che in una decade o due il mondo sarebbe stato a corto di petrolio si fossero realizzate adesso andremmo tutti in bicicletta anziché in auto. Piuttosto, credo che da quando De Beers ha smesso di sostenere campagne di marketing per raccontare i valori dei diamanti, oggi è tanto più importante che i diamanti siano raccontati con il giusto messaggio di marketing. Ed è appunto l’ambizione della World Diamond Mark Foundation. Intendiamo lavorare in questa direzione, in stretto collegamento con la nuova Diamond Producers Association e le associazioni di settore in India, Belgio e Israele».

Sempre a proposito dell’andamento del mercato dei diamanti: perché c’è una crescente domanda di diamanti fancy, colorati, come quelli che vengono estratti dalle miniere di Alrosa?E come quello appena battuto all’asta da Christie’s, e aggiudicato dal miliardario di Hong Kong, Joseph Lau (che si sarebbe aggiudicato pure il diamante blu all’incanto da Sotheby’s, per farne dono alla figlia Josephine di 7 anni)?
«Ci sono dei diamanti rossi persino più belli di quelli rosa estratti da Alrosa. Nei numeri, comunque, solo uno ogni 10 mila diamanti estratti è un brillante colorato naturale. E solo uno ogni 11 diamanti lavorati supera gli 0,05 carati. Da ciò si può concludere che i diamanti colorati, naturali, specialmente i più grandi sono davvero i più rari sul mercato. La loro popolarità, ovviamente, è stata alimentata da alcune celebrities, per esempio quando Ben Affleck ha regalato a Jennifer Lopez un diamante rosa da 6,1 carati, i commercianti di diamanti worldwide si sono visti richiedere proprio diamanti rosa».

Lei parla di diamanti colorati naturali, dunque non tutti sono «genuini»…
«Ci sono dei trattamenti. Trattamenti ad alte temperature e alta pressione. Una tecnologia più recente che consente di trasformare diamanti naturali in tutti i colori dell’arcobaleno è poi l’Irradiazione, nulla di nucleare intendiamoci: bombardamento con elettroni che produce una luce verde-blu che penetrando nelle pietre metti in risalto sfumature tra l’arancio e il rosa. È straordinario vedere per esempio delle pietre non particolarmente belle, anzi sul marrone, trasformate in diamanti rosa. E tutto questo è il frutto della domanda dei consumatori. Quanti non possono permettersi un diamante colorato naturale possono assicurarsi una pietra trattata, e chi non può acquistare una pietra trattata, può pensare forse a una pietra irradiata».

In generale c’è grande richiesta di pietre colorate, un’alternativa ai diamanti? I diamanti non sono più «i più amati dalle ragazze»?
«Indubbiamente c’è un interesse crescente per le pietre colorate, ma questo non può che far bene anche all’industria dei diamanti. Ogniqualvolta viene montata una pietra colorata viene accostata comunque a brillanti! E poi i prezzi favolosi pagati alle aste di zaffiri, rubini, smeraldi ma anche tanzanite, dimostrano che i consumatori apprezzano la rarità e l’unicità di ogni gemma — e questo è buono per tutto il nostro settore, non solo quello delle pietre colorate. E gli ultimi prezzi pagati per straordinari diamanti rosa e blu, i 12.03 carati del Blue Moon per oltre 48 milioni di dollari (e andati a un acquirente di Hong Kong) dimostrano che i diamanti rimangono i sovrani imbattuti, una categoria a parte».

Per concludere, quali i piani 2016 di World Diamond Mark?
«Vogliamo provare a restituire la storia dei diamanti ai loro consumatori. La storia positiva di queste pietre, la love story dei diamanti. I consumatori devono poter ascoltare racconti come quello del Botswana, un Paese grande come la Francia con 2,5 milioni di abitanti, un tasso di corruzione basso per l’Africa, un servizio scolastico gratuito fino all’università e tutto grazie ai diamanti. Abbiamo già lavorato in questa direzione nell’area dl Golfo, in Paesi asiatici come la Malesia. E il prossimo anno affronteremo questa realtà in Europa e Usa: è già stato definito un accordo di collaborazione con Fiera Vicenza e con loro stiamo preparando una serie di iniziative che andranno avanti per tutto il 2016».

Anello con diamante fancy pink
Anello con diamante fancy pink
Anello con diamante fancy vivid yellow
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Enrica Roddolo
Enrica Roddolo
Diamante con taglio a brillante
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Diamante verde
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