De Beers, bracciale Glacier
De Beers, bracciale Glacier

I diamanti sintetici di De Beers

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De Beers nel business dei diamanti sintetici: il colosso ne produrrà 500.000 carati l’anno ♦︎

Se ci pensate, la notizia è quasi paradossale: DeBeers, il colosso mondiale dei diamanti, propone ora anche pietre artificiali, che saranno in vendita dall’autunno 2018 sul sito Lightbox.com (prezzi a partire da 200 dollari per un diamante di 0,25 carati). Insomma, se finora De Beers è apparsa come l’acerrima nemica dei diamanti artificiali, ora ha deciso a sua volta di venderli. Come scrisse il generale cinese Sun Tzu circa 2500 anni fa: se non puoi battere il nemico, unisciti a lui.

Come distinguere i diamanti

Come abbiamo scritto più volte su Gioiellis.com, i diamanti artificiali sono sempre meno distinguibili da quelli naturali. Un semplice esame gemmologico, anche di un esperto, non è in grado di indicare quale diamante è vero e quale è falso o, meglio, creato in laboratorio. Solo pochissimi centri di analisi, con macchinari molto costosi e difficili da utilizzare, riescono oggi a stabilire se una pietra è stata estratta da una miniera in Leshoto (per esempio) o prodotta in una fabbrica in Cina o in Usa.

Così i diamanti sintetici iniziano a essere venduti sempre più spesso, e sono venduti, qualche volta, con certificati (falsi) che ne attestano l’autenticità. Perché, allora, non hanno invaso il mercato? Per due motivi. Il primo è che produrre diamanti sintetici di ottima qualità è un procedimento costoso e, quindi, il prezzo è inferiore ma non troppo a quello di una pietra naturale. Il secondo è che un’invasione di diamanti avrebbe la conseguenza di abbattere il prezzo sul mercato ed è un risultato a cui nessuna azienda che commercia in diamanti vuole raggiungere.

Insomma, ora anche il diamante artificiale è per sempre? De Beers cerca di smorzare il clamore della notizia: sarà, spiega l’azienda, un business secondario, commercializzato con il marchio Lightbox. Sarà. Ma sta di fatto che per produrre diamanti artificiali De Beers ha investito 94 milioni di dollari per una fabbrica di diamanti sintetici a Portland, in Oregon (Usa). E ne ha già un’altra attiva in Inghilterra. Secondo le previsioni, l’impianto americano produrrà diamanti per 500.000 carati l’anno. I diamanti sintetici di De Beers avranno un vantaggio: non saranno spacciati per pietre naturali, un incubo per gioiellieri e clienti. Saranno apprezzati dai consumatori? Federico Graglia




De Beers, collana Radiating Lotus
De Beers, collana Radiating Lotus
Collana della linea Awakeing, con un diamante pendente di 18,79 carati blu-verde e diamanti bianchi
Collana della linea Awakeing, con un diamante pendente di 18,79 carati blu-verde e diamanti bianchi
Spilla De Beers, Blooming Lotus, con diamanti di diverso taglio
Spilla De Beers, Blooming Lotus, con diamanti di diverso taglio
De Beers, anello della linea Awakening
De Beers, anello della linea Awakening
DeBeers Glacier
De Beers, bracciale Glacier
DeBeers Stream
De Beers, bracciale Stream con diamanti a goccia taglio pera
DeBeers diamante giallo
De Beers, anello con diamante giallo da 70 carati montato su oro rosa






3 Comments

      • Hai assolutamente ragione, in questo modo almeno il consumatore è consapevole.
        Sicuramente sbaglio io, ma mi sembra uno scendere a compromessi solo per il vil danaro…… e da un colosso simile sembra proprio un rinnegare tutti i valori che ha difeso fino a ieri…..

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