Dal Brasile a New York, aspirate pietre preziose e mobili di Moritz Glik ♦
Per Moritz Glik (non fatevi ingannare dal nome tedesco-polacco: è un gioielliere di origine brasiliana. In Brasile ha iniziato come disegnatore di scarpe, ma vive a New York dagli anni Novanta), non c’è niente di più magico dello scintillio di diamanti liberi di muoversi sotto due castoni trasparenti che usa per i pendenti, vale a dire il vetro zaffiro. In verità Chopard ci aveva già pensato con gli orologi nel 1976 e ha ripreso il concetto anche successivamente, ma Glik ci ha messo il suo e con un forte senso del design ha creato Kaleidoscope, una collezione continua che ha vinto il Couture Show per due anni consecutivi.
All’inizio lo stile prevedeva un motivo minimalista modellato su metallo brunito e montato a filo. Il passo successivo sono state le montature retrò. Ora è il turno delle forme tondeggianti in oro rosa e giallo opulento con pavé di pietre che incorniciano diamanti di tutti i colori, zaffiri di varie tonalità, smeraldi e rubini lucidi o grezzi. Tutti i pezzi sono realizzati interamente a mano nel suo studio di New York, se e alcuni assumono una forma precisa solo quando indossati, tutti danno l’illusione di diamanti che fluttuano nell’aria. La collezione Kaleidoscope, per esempio, è composta da ciondoli, anelli, bracciali e orecchini che racchiudono diamanti sciolti e pietre colorate all’interno di un cristallo zaffiro bianco, in modo che si muovano con chi li indossa. Alessia Mongrando