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Settore orafo cresciuto del 7,4%, ma ora…

Nel 2023 il fatturato del settore orafo in Italia è cresciuto del 7,4%. Lo indica il Rapporto Club degli Orafi-Intesa Sanpaolo commentato durante l’assemblea annuale dell’associazione, ospitata nella sede di Unoaerre. Secondo il rapporto, il settore nel 2023 ha esportato per oltre 10 miliardi, con una crescita dell’11% in valore e del 7,1% in quantità. Primi mercati gli Usa (+7%) e la Svizzera (+20,7%). Ma il 2024si è aperto con la prospettiva di un rallentamento: secondo l’analisi, sono emersi chiari segnali di un cambio di direzione del ciclo internazionale. L’indagine del sentiment imprenditoriale svolta dal Club degli Orafi e da Intesa Sanpaolo a fine 2023 aveva già manifestato come la principale preoccupazione sia il calo degli ordini, in particolare sul mercato interno, che nel giro di pochi mesi ha superato tutte le altre criticità, anche quella del reperimento della manodopera. Gli investimenti delle aziende, però, non sembrano essere rallentati. Nelle aziende italiane si continua a investire.

Artigiani al lavoro nel laboratorio Boccadamo
Artigiani al lavoro nel laboratorio Boccadamo

Nel corso dell’assemblea si è svolto anche il passaggio di testimone tra il presidente uscente, Giorgio Villa (8853 spA) e la neo-eletta Maria Cristina Squarcialupi (Unoaerre Industries) e il vice presidente Mauro di Roberto (Bulgari).

Sono stati tre anni entusiasmanti, che hanno visto il Club degli Orafi rafforzare la propria attività in termini di promozione delle eccellenze orafe, di sviluppo di nuove idee progettuali e di momenti di incontro. Abbiamo avvicinato ancora di più il mondo del gioiello a quello dell’arte, avviato l’osservatorio sul digital marketing, ideato un progetto in risposta alle esigenze di formazione sul campo per le Aziende italiane, uno studio sulle nuove dinamiche del retail e implementato il lavoro di indagine sul settore grazie alla sempre più stretta collaborazione con Intesa Sanpaolo. Lascio alla collega Maria Cristina Squarcialupi un Club rappresentativo e riconosciuto come interlocutore privilegiato sul panorama nazionale ed estero, con la certezza che proseguirà e rafforzerà il processo di sviluppo intrapreso.
Giorgio Villa

Giorgio Villa
Giorgio Villa

Sono onorata per la fiducia accordatami dai Soci del Club e ringrazio in particolare Giorgio Villa per il suo straordinario impegno. Sono intenzionata a continuare sulla strada tracciata, lavorando per il sempre più chiaro riconoscimento delle unicità del settore orafo-gioielliero italiano. So di poter contare sull’apporto prezioso di tutti i Soci del Club e di un Consiglio Direttivo forte e rappresentativo di tutte le anime del comparto.
Maria Cristina Squarcialupi

Completano la squadra di presidenza i consiglieri Candido Operti (Antica Orologeria Candido Operti), Antonio Songa (Songa Antonio), Giorgio Villa (8853 spa), i past president Andrea Broggian, Luciano Mattioli e Augusto Ungarelli e i probiviri Francesco Bonacci, Giancarlo De Paulis e Paolo Valentini.

Lavorazione di gioielleria nell'atelier Crieri
Lavorazione di gioielleria nell’atelier Crieri

Le immagini di Buccellati in mostra a Venezia

La storia di Buccellati, una delle Maison storiche della gioielleria italiana, che oggi fa parte del gruppo Richemont, in mostra. Al brand fondato oltre un secolo fa è dedicata The Prince of Goldsmiths, Rediscovering the Classics, che comprende pezzi di alta gioielleria che riassumono la storia e l’artigianalità di Buccellati. La mostra (18 aprile-18 giugno 2024) è ospitata negli spazi di Oficine 800 sul canale della Giudecca, Venezia. Il concept creativo e la realizzazione sono di Balich Wonder Studio, mentre la cura è stata affidata ad Alba Cappellieri, che ha selezionato i preziosi gioielli realizzati con la tipica tecnica a bulino dell’oreficeria fiorentina (i Buccellati, che operano a Milano da inizio del secolo scorso, sono di origine toscana).

Una collana nella sala The Gallery of the Icons
Una collana nella sala The Gallery of the Icons

Il titolo della mostra, The Prince of Goldsmiths, il Principe degli Orafi, allude alla definizione attribuita a Gabriele d’Annunzio, uno degli scrittori e poeti italiani più influenti del Novecento, che nel 1936 aveva definito in questo modo Mario Buccellati. E, dato che lo stile di Buccellati eredita la tradizione orafa che affonda nel Rinascimento, il tema della mostra è Rediscovering the Classics, la riscoperta dei classici.

Orecchini Cockatil in oro, morganite, diamanti
Orecchini Cockatil in oro, morganite, diamanti

I classici offrono il piacere della riscoperta, evocando mondi di eleganza, arte e natura fuori del tempo. Ripercorrerli significa reinterpretare tradizioni e forme millenarie con uno sguardo sempre attuale. Questo l’obiettivo della mostra, per noi momento ancora più prezioso in quanto ospitato a Venezia.
Andrea Buccellati, direttore creativo e presidente Onorario

Andrea Buccellati, Maria Cristina Buccellati, Lucrezia Buccellati, Luca Buccellati
Andrea Buccellati, Maria Cristina Buccellati, Lucrezia Buccellati, Luca Buccellati

Buccellati non è solo gioielli. La mostra offre un panorama anche degli argenti artistici concepiti come oggetti per la casa, che hanno aggiunto lustro alla storia della Maison.

Questa mostra è una meravigliosa macchina del tempo che ci fa viaggiare dagli inizi del Novecento, quando Mario creava oggetti sublimi per Gabriele d’Annunzio e le sue muse, agli anni Settanta in cui Gianmaria modellava le tecniche orafe del Rinascimento con il colore dei suoi sontuosi gioielli cocktail. Fino al presente, che Andrea interpreta con l’eleganza contemporanea dei suoi bracciali Cuff e delle sue parure morbide. I Buccellati ci dimostrano che senza passato non c’è futuro.
Alba Cappellieri, Ordinario di Design del Gioiello al Politecnico di Milano

Alba Cappelieri
Alba Cappelieri

Uno dei gioielli simbolo è una farfalla, la Buccellati Venezia Butterfly, creata per l’occasione, e che guida ogni sezione fin dalla prima sala: da sempre simbolo della Maison e delle generazioni della famiglia che ne hanno guidato la direzione creativa, la farfalla incarna l’evoluzione e l’anima di Buccellati, rappresentando in forme diverse le sue fasi.

Venezia Butterfly
Venezia Butterfly

Per la mostra Marco Balich si è ispirato alla forma distintiva, lunga e stretta, di Oficine 800, dividendole in due sezioni parallele. Un gioco di linee e geometrie traccia una linea prospettica ideale, che diventa il percorso per il visitatore: a volte è un percorso immaginario guidato dalle videoinstallazioni, altre volte la prospettiva è infinitamente moltiplicata, grazie ad un sapiente gioco di specchi.

The Gallery of the Icons
The Gallery of the Icons

Le icone della produzione orafa di Buccellati, si sposano perfettamente con i simboli del nostro patrimonio artistico, quali Amore e Psiche. La mostra celebra in una città senza tempo la bellezza delle creazioni della Maison e delle arti classiche attraverso una lettura contemporanea e una regia emozionale, capaci di generare meraviglia.
Marco Balich, Chairman di Balich Wonder Studio

Lavorazione a bulino di Venezia Butterfly
Lavorazione a bulino di Venezia Butterfly

La prima sala, The Buccellati Generations, mostra subito il disegno delle ali della Buccellati Venezia Butterfly. La seconda sala, Manmade Wonders, rivela preziose creazioni in argento, tra cui scatole, accessori da fumo e borsette, tutte testimonianze dell’abilità artigianale della Maison. La terza sala, Natural Wonders, propone i capolavori in argento, caratteristici dello stile Buccellati, che si distingue per quella che nel Rinascimento era indicata come l’Arte Sottile, ovvero l’arte di lavorare magistralmente l’argento. Esemplifica l’abilità artigianale dei maestri di Buccellati nelle antiche tecniche di lavorazion

e, come lo sbalzo e il cesello per realizzare foglie, boccioli, conchiglie e lussureggianti creature, tra cui crostacei, animali marini, piume e pellicce magistralmente ricreate con la tecnica Furry. L’ultima sala, The Gallery of the Icons, un’infinita galleria completamente bianca, presenta una serie di colonne
dallo stile neoclassico, disposte su due file parallele e opposte, creando un effetto visivo moltiplicatore. In questo ambiente quasi surreale, i gioielli sono esposti in una sezione trasparente, praticata nelle colonne all’altezza degli occhi, quasi come fossero esseri fluttuanti. Le quattro colonne centrali della sala mostrano le principali tecniche distintive della Maison: Tulle, Pizzo, Incisione e Incatenature.

Una farfalla in oro, perla barocca e smeraldi nella sala The Buccellati Generations
Una farfalla in oro, perla barocca e smeraldi nella sala The Buccellati Generations
Gianluca Brozzetti, vicepresidente esecutivo, e Nicolas Luchsinger, Ceo di Buccellati
Gianluca Brozzetti, vicepresidente esecutivo, e Nicolas Luchsinger, Ceo di Buccellati
L'installazione alla mostra The Prince of Goldsmiths, Rediscovering the Classics
L’installazione alla mostra The Prince of Goldsmiths, Rediscovering the Classics
Boutique Buccellati in Place Vendôme, 1979
Boutique Buccellati in Place Vendôme, 1979
Una storica tiara di Buccellati in mostra a Venezia
Una storica tiara di Buccellati in mostra a Venezia

I crescita i ricavi di Gismondi 1754

Crescita del fatturato, anche grazie alle acquisizioni messe a segno lo scorso anno: il primo trimestre 2024 di Gismondi 1754, quotata sull’Euronext Growth Milan, ha reso noto su base volontaria i risultati consolidati gestionali delle vendite. Al 31 marzo Gismondi 1754 ha registrato ricavi delle vendite totali pari a 4,3 milioni di euro, in aumento del 5% rispetto a ai 4,1 del primo trimestre 2023. In crescita sono il canale special sales (1,4 milioni) e in il canale Wholesale (1,5 milioni), in leggera contrazione rispetto al corrispettivo periodo 2023. Da notare che nel bilancio consolidato entra il nuovo canale production, che riguarda l’acquisizione di Hyperionlab, che ha contribuito al 7% del fatturato, mentre i punti vendita hanno evidenziato una contrazione dei consumi dovuta alla crisi geopolitica.

Orecchini della collezione Genesi in oro e zaffiri rosa
Orecchini della collezione Genesi in oro e zaffiri rosa

Sono soddisfatto di questo risultato positivo perché, come già durante il lockdown, in questo periodo di incertezza e crisi globale, la nostra filosofia di attenzione al cliente ci consente, attraverso le vendite speciali e grazie alla stabilità del wholesale americano, di presentare una crescita rispetto al primo trimestre 2023, in controtendenza rispetto ai risultati del settore gioielliero. Siamo fiduciosi di poter presentare numeri soddisfacenti, nonostante il perdurare della crisi, nella restante parte dell’anno grazie a al consolidamento dei mercati già presidiati e all’apertura di nuovi mercati. Inoltre, l’acquisizione di Hyperion garantirà il presidio della filiera produttiva con un incremento dei margini e del fatturato.
Massimo Gismondi, CEO di Gismondi 1754

Massimo Gismondi. Copyright: gioiellis.com
Massimo Gismondi. Copyright: gioiellis.com

I big presenti a Oroarezzo

Conto alla rovescia per Oroarezzo (Arezzo Fiere, 11-14 maggio), fiera dedicata alla manifattura made in Italy: dalle catene in oro o argento, ai semilavorati, dalla componentistica, alle chiusure per collane, ma anche gioielli pronti per la vendita al pubblico e al classico concorso Première, che premia le migliori creazioni orafe presentate dalle aziende espositrici. Oroarezzo è organizzata da Ieg, società che ha ormai un ambito internazionale e che in Italia propone anche Vicenzaoro.

Bracciale della collezione Dinasty di Alessi Domenico
Bracciale della collezione Dinasty di Alessi Domenico

Oroarezzo è fortemente votato all’export, con Emirati Arabi, Turchia, Stati Uniti, Hong Kong e Francia che sommano il 65% degli acquisti nel settore orafo, per un valore di 1,6 miliardi. Per questo ad Arezzo sono presenti molti big del settore, come Richline Italia, Giordini, Omega Art, Amp, Coar, Croma Catene, Quadrifoglio e Silo tra le manifatture, e poi Unoaerre, Alessi Domenico, Karizia, Chrysos, F.lli Bovo, Veneroso e D’Orica, Gold Art, Artlinea, Moraglione 1922, Giloro e New Ander. Ci sarà anche una presenza internazionale con le turche Zen Diamonds e Arpas ,la spagnola Alias Concept e la portoghese Galeiras.

Ingresso a Oroarezzo
Ingresso a Oroarezzo

Gioielli a OroArezzo
Gioielli a OroArezzo

Haute Jewels Geneva 2025 cambia sede

Ecco i numeri di Haute Jewels Geneva, evento dedicato al mondo della gioielleria in concomitanza con Watches and Wanders. Il bilancio degli organizzatori è positivo: il numero degli espositori nel 2024 è più che raddoppiato, da 23 marchi nel 2023 a 47. All’evento hanno partecipato quasi 2.300 buyer di gioielli e orologi provenienti da tutto il mondo. Il 56,9% dei partecipanti dall’Europa, il 21,83% è arrivata dalle Americhe e dal Canada, il 13,59% dall’Asia, il 6,19% dal Medio Oriente e l’1,80% da Africa e Oceania.

Haute Jewels Geneva 2024. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva 2024. Copyright: gioiellis.com

Haute Jewels Geneva 2024 è stato un successo clamoroso. Ne abbiamo riuniti 47 i migliori marchi di gioielleria del mondo in un ambiente lussuoso e intimo ancora una volta che il concetto di Haute Jewels Geneva ha un posto fisso all’interno del calendario del commercio di gioielli.
Michael Hakimian, fondatore e amministratore delegato di Haute Jewels Geneva, Yoko London

Michael Hakimian, Haute Jewels Geneva 2023. Copyright: gioiellis.com
Michael Hakimian, Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com

Quest’anno gli espositori sono stati suddivisi in due differenti location: il tradizionale Fairmont Grand Hotel Geneva e l’InterContinental Hotel, più vicino al Palaexpo dove si svolge la kermesse dedicata all’orologeria. Il Fairmont, però, chiuderà per ristrutturazione. Nel 2025, quindi, Haute Jewels Geneva si terrà all’InterContinental Hotel.

Haute Jewels Geneva, InterContinental Hotel. Copyright: gioiellis.com
Haute Jewels Geneva, InterContinental Hotel. Copyright: gioiellis.com

Il fondo Peninsula Capital entra in Mattioli

La maison torinese Mattioli ha un nuovo socio di minoranza: il fondo di private equity Peninsula Capital. Ne dà notizia il Sole 24Ore, precisando che il brand guidato da Licia Mattioli avrebbe ceduto il 23% del capitale al fondo britannico, con l’assistenza legale di Gianni Origoni e Cleary Gottlieb. Mattioli è un brand nato dopo la cessione, nel 2013, della storica azienda di gioielleria e oreficeria Marchisio al gruppo Richemont, controllato da Luciano Mattioli. Un’operazione che ha convinto la figlia, Licia Mattioli, a lanciare un nuovo brand, che in pochi anni si è affermato sul mercato con collezioni innovative e uno stile ben definito.

Collana della collezione Smarties
Collana della collezione Smarties by Mattioli

L’attività dell’azienda, oltre che a Torino (con 300 addetti) si svolge anche a Valenza e nel distretto del Tarì di Caserta, comprende anche lavorazione di gioielleria, che hanno spinto i ricavi a 100 milioni di euro. L’ingresso nel capitale di Peninsula Capital, che in gennaio è entrato con una quota del 30% nel big della cosmetica Veralab, sarebbe propedeutico a nuovi investimenti di Mattioli, che vuole accrescere la sua presenza sui mercati internazionali. Negli anni passati Licia Mattioli è stata anche candidata alla presidenza di Confindustria (associazione delle imprese italiane).

Bracciale Calatrava in oro bianco e diamanti bianchi e neri
Mattioli, bracciale Calatrava in oro bianco e diamanti bianchi e neri

Designer e nuovi talenti a GemGèneve

Fin dall’inizio GemGèneve ha proposto un mix tra espositori di gemme, di gioielli vintage, ma anche di nuovi talenti e designer emergenti. E anche per al prossima edizione di GemGenève (9-12 maggio 2024, padiglione 1 del Palexpo) Nadège Totah ha curato lo spazio Emerging Talents &

L’area dedicata ai nuovi creatori attira sempre l’attenzione dei visitatori. Per l’ottava edizione gli organizzatori di GemGenève hanno selezionato cinque Talenti Emergenti e cinque Nuovi Designer, alcuni dei quali debuttano all’evento di Ginevra.

Nadège Totah
Nadège Totah

William Griffiths. È un gioielliere inglese che ora lavora in Australia e che si è formato a Londra presso la maison di gioielleria di famiglia, a Hatton Garden. Ha maturato esperienze professionali da Barcellona ad Auckland, per stabilirsi infine a Melbourne nel 2004 e fondare il proprio marchio. Propone creazioni tanto scultoree quanto mistiche.
Shavarsh Hakobian. Il designer armeno torna dopo la partecipazione a GemGèneve di novembre e torna con nuovi pezzi del tutto inediti. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Yerevan, ha fondato il marchio col suo nome nel 2008.

Shavarsh Hakobian. Copyright: gioiellis.com
Shavarsh Hakobian. Copyright: gioiellis.com

Villa Milano. Un altro ritorno dopo il debutto a novembre. In realtà si tratta di una gioielleria emersa da tempo, visto che è nata nel 1889. Ora, però, la nuova direttrice creativa Alice Villa, assieme alla sorella Francesca, ha infuso nuova energia e idee alla Maison.

Alice Villa
Alice Villa. Copyright: gioiellis.com

Aso Leon. Anche per lui è un ritorno. Il designer lavora in Cina ispirato dalla filosofia zen. Incarna la nouvelle vague dell’alta gioielleria cinese e presenterà pezzi inediti che combinano titanio, la sua specialità, e gemme d’eccezione.

Aso Leon. Copyright: gioiellis.com
Aso Leon. Copyright: gioiellis.com

Jaqueline Powers. È il nome di un marchio americano dietri cui sono due designer con base a Miami: Corina Tahuil e Vince Gerardis. Fonde il mondo della gioielleria con quello della moda e considera i gioielli arte da indossare.
A.Win Siu. Anche la designer cinese fa ritorno a Ginevra con nuovi gioielli. Fondata nel 2017 dalla designer Xiao Xintong, è una maison che propone creazioni pop e colorate, come spille che sembrano caramelle e gioielli a forma di pistola.

Xiao Xintong. Copyright: gioiellis.com
Xiao Xintong. Copyright: gioiellis.com

Lagarde. È il brand fondato da Estelle Lagarde, che ha iniziato come disegnatrice al guazzo di alta gioielleria. Poi, ha deciso di fare da sola. Nel 2023 ha presentato la sua prima collezione.

Diana Zhang. Salita alla ribalta dieci anni fa alla Biennale des Antiquaires di Parigi, Diana Zhang è oggi una delle figure più influenti della scena artistica asiatica. Considera i gioielli un mezzo per esplorare il significato della vita. I suoi gioielli sorprendentemente realistici riflettono una realtà riscritta per mezzo delle pietre preziose.
Diva Jewels. Il gioielliere indiano Rishi Mehta torna a GemGèneve con i suoi gioielli mobili, frutto di ardite composizioni con titanio e gemme: colibrì articolati, pappagalli, tutti i pezzi di Diva Jewels sono realizzati en tremblant.

Rishi Mukesh Mehta. Copyright: gioiellis.com
Rishi Mukesh Mehta. Copyright: gioiellis.com

Chang Ho Art Jewellery. Da Hong Kong, il designer Ho Siu Chong, per perfezionare la propria tecnica ha proseguito la formazione anche in Italia e nel Regno Unito. Prima di fondare il marchio col suo nome, il creatore ha lavorato per diversi anni per il prestigioso gioielliere di Hong Kong Cheng & Cheung.
Alicia Stanska. Polacca, propone un incontro tra moda e gioielleria, che utilizza il ricamo per impreziosire i tessuti con pietre preziose e cristalli. Grande esperta della tecnica Lunéville ideata nel XIX secolo, Alicia Stanska ha elevato ad arte il ricamo con perline e paillettes.

Ginevra diventa capitale del gioiello

Ginevra capitale della gioielleria per una settimana da lunedì a lunedì, 8-15 aprile. Mentre al Palexpo (oltre con eventi in città) si svolge Watches and Wonders (precedentemente Salon International de la Haute Horlogerie, SIHH), in altre tre location si concentrano grandi maison della gioielleria. Il primo a scegliere la città svizzera è stata Haute Jewels Geneva. Partito in sordina nel 2019 con soli quattro brand, l’evento organizzato dall’attivissimo Michael Hakimian di Yoko London, è diventato in breve tempo un punto di riferimento per molti brand. Quest’anno i marchi di gioielli che hanno aderito a Haute Jewels Geneva sono saliti a 47. Un numero che ha indotto a dividere in due differenti location: il Fairmont Grand Hotel e l’InterContinental Hotel.

Haute Jewels Geneva
Haute Jewels Geneva. Copyright: gioiellis.com

Al Fairmont Grand Hotel Geneva si trovano (rigorosamente in ordine alfabetico) Annamaria Cammilli, Baraka, Bayco, Carrera y Carrera, Crivelli, Dehres, Dolce & Gabbana, Eto Maria, Gorgoglione, Hans D. Krieger, Leone Pizzo, Marco Bicego, Mariani, Palmiero, Pasquale Bruni, Picchiotti, Roberto Coin, Scott West, Serafino Consoli, Sicis, Stenzhorn, Sutra, Verdi, Yoko London. L’InterContinental Hotel Geneva, invece, ospita Arakelian, AWKN1, Benjamin Fine Jewellery, Busatti 1947, Butani, Capolavoro Casato, Chimento, Diamond Group, Fabio Collection, FerriFirenze, Fullord Le Vian, Lenti 1963, Luisa Rosas, J’Or, Mattia Cielo, Mattoli, Gruppo Nigaam, Pace Group, PieroMilano, Smart Arts Jewellery, Zancan.

Michael Hakimian, Haute Jewels Geneva 2023. Copyright: gioiellis.com
Michael Hakimian, Haute Jewels Geneva 2023. Copyright: gioiellis.com

La concomitanza con la più prestigiosa fiera dedicata all’alta orologeria, inoltre, da tre anni ha attirato l’attenzione di Howard Hauben, Ceo di H2 Events, che ha organizzato Jewellery Geneva (9-15 aprile) all’Hotel President. In questo evento parteciperanno Anan Jewels, Ariha, Artexpo, Artur Scholl, Bloch, Busatti Milano, Damaso, David Gotlib, Di.Go Srl/Valentina Callegher, Giorgio Visconti, Hasbani Gioielli, Heinz Mayer, Hulchi Belluni, Isabellefa, Italgold Valenza 1967, J Jewels Milano, Jewels By Jacob, Kahn High Jewellery, K Di Kuore, Luca B, Matthia’s & Claire, Misani, Nader Kash, Nanis, Rf Jewels, Schreiner, Solo Collection, Staurino, Tirisi, Zydo.

Jewellery Geneva 2023 booth
Jewellery Geneva 2023. Copyright: Gioiellis.com

Torna il Gioiello Contemporaneo Contest

Torna la Milano Design Week e torna anche la mostra dei finalisti del Gioiello Contemporaneo Contest alla Galleria Rossini (13 aprile – 4 maggio, Viale Monte Nero, 58, Milano). La mostra comprende l’esposizione di oltre 50 gioielli contemporanei realizzati da artisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Le curatrici Marina Chiocchetta e Sonia Patrizia Catena hanno selezionato pezzi unici e versatili, sfaccettati ed eterogenei, nati dalla ricerca e dalla creatività di designer, orafi e artisti italiani e stranieri. La mostra si propone di fare il punto sullo stato dell’arte del gioiello.

Anello di Lalice arte orafa
Anello di Lalice arte orafa

Gli autori selezionati, in alcuni casi, propongono gioielli che sfidano la percezione tradizionale dell’indossabilità, incorporando elementi interattivi o trasformabili che coinvolgono l’utente in un’esperienza unica e coinvolgente. Gli autori sono Adagio Lab, Basia Arte Gioielli, DarioJewelDesign – Dario Gargiulo, Flora Sica, Patrizia Giachero, Kleo Glens, Kolata Design, Lalice arte orafa, Lamb Gioielli di Laura Agnello Modica, Local Heavens, Magistri Gioielli, MagmaLab, Maiesta, Mari Design, Marion Sterner, Paola Cisterni, Andrea Scarpa, V Design Lab Jewellery.
Collana scapolare di Maiesta, Giulia Fulgenzi
Collana scapolare di Maiesta, Giulia Fulgenzi

I finalisti sono stati scelti da due giurie, una interna alla galleria e una esterna, composte da curatori, esperti d’arte, docenti e designer. Ai vincitori, proclamati durante l’inaugurazione della mostra, sabato 13 aprile, sarà offerta la possibilità di una mostra personale in Galleria Rossini, l’opportunità di esporre al Museo del Bijou di Casalmaggiore, allo Spazio Heart di Vimercate e allo Spazio E di Ghemme.
Durante la mostra saranno esposti anche i gioielli d’artista di Gioi Giulia Vignetti, vincitrice del Premio Rossini, proclamata durante la serata inaugurale di Ridefinire il Gioiello, progetto arrivato alla sua IX edizione e di cui la galleria è partner dal 2012. In esposizione anche le opere scultoree dell’artista Chiò.

Pendente di Kleo Glens
Pendente di Kleo Glens

A GemGèneve i misteri dell’opale

I misteri, il fascino e l’ambiguità di una gemma che si differenzia completamente dalle altre: l’opale. L’ottava edizione di GemGèneve (9-12 maggio 2024, padiglione 1 del Palexpo, Ginevra) offrirà anche una mostra dedicata alla pietra più enigmatica. L’iridescenza dell’opale è uno degli aspetti più suggestivi. È stata soprannominata regina delle pietre preziose da William Shakespeare, e ha conquistato le preferenze dell’imperatrice Giuseppina e dalla regina Vittoria.

Series Lollipop Opal Brooch, with diamonds, tanzanites, tsavorites, enamel and aluminium
Spilla Lollipop con opale, diamanti, tanzanite, tsavorite, smalto, alluminio

La mostra, Flames of Opal Essence, è articolata in una selezione di circa 50 gioielli e opere d’arte con un viaggio attraverso i misteri dell’iridescenza. La scenografia progettata dall’agenzia Autre Idée mette in luce tutte le proprietà di questa pietra. La mostra è curata dal direttore di GemGenève, Mathieu Dekeukelaire, con il sostegno del Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, Piaget, Imagem e di Boris Chauviré, dottore in mineralogia presso GeoGems, in qualità di collaboratore scientifico.

Grazie al dialogo tra gioielli e arte contemporanea, Flames of Opal Essence traccia un viaggio sensoriale, grafico e iniziatico per svelare tutti i misteri dell’iridescenza.
Nadège Totah, membro del Consiglio di amministrazione

Nadège Totah. Photo David Fraga
Nadège Totah. Photo: David Fraga

Nelle sue collezioni, il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra (MAH) possiede numerosi pezzi antichi con opali incastonati. Alcuni saranno esposti nella mostra, come un bracciale con medaglione, probabilmente realizzato tra il 1800 e il 1850, con un’opale incastonato, che nasconde un minuscolo scomparto segreto in cui è conservata la sottile ciocca di capelli di un bambino.
Vhernier, spille con opale, cristallo di rocca e diamanti. Faerber Collection
Vhernier, spille con opale, cristallo di rocca e diamanti. Faerber Collection

L’opale, proprio per le sue caratteristiche, nell’antichità è stato a lungo considerato una pietra maledetta, poco amata. Per questo è stata raramente utilizzata in gioielleria prima del XIX secolo.
Thomas Faerber, cofondatore di GemGenève

Thomas Faerber. Copyright: gioiellis.com
Thomas Faerber. Copyright: gioiellis.com
Imagem, dettaglio di opale
Imagem, dettaglio di opale
Kreis Jewellery, anello con opale nero australiano di 8,80 carati
Kreis Jewellery, anello con opale nero australiano di 8,80 carati
piaget White gold. Opal dial. 44 marquise cut diamonds
Piaget, orologio con opale e diamanti taglio marquise
Boris Chauviré
Boris Chauviré

Brosway in stile make-up a Genova

Brosway apre un nuovo monomarca nel cuore di Genova. Lo store presenta anche un nuovo format, con arredi e soluzioni espositive che rimandano ai negozi di make-up, con un contatto diretto tra gioiello e cliente. L’idea è quella di proporre al cliente di immergersi completamente nel mondo Brosway, con un viaggio sensoriale tra colori e design. La boutique, spiega Bros Manifatture, l’azienda proprietaria del brand, rappresenta una grande vetrina a livello internazionale e un importante passo avanti nella strategia di crescita del brand con l’obiettivo di offrire ai clienti un’esperienza di shopping all’insegna della creatività Made in Italy.

Anello Fancy in argento con cubic zirconia
Anello Fancy in argento con cubic zirconia

L’arredamento e le soluzioni espositive del monomarca, caratterizzati da linee essenziali e tonalità calde che spaziano dal bianco al beige con accenti di legno naturale, creano l’ambiente ideale per esaltare le collezioni donna e uomo e la linea best seller Fancy, in argento e zirconi, ispirata ai colori delle emozioni che, per prima, ha introdotto il concetto di make-up jewelry. Con un focus sull’armocromia, la collezione Fancy offre gioielli versatili e personalizzabili «che consentono a chi li indossa di esprimere il proprio umore e di trovare un equilibrio personale, valorizzando l’armonia dei colori in ogni occasione».

Orecchini Fancy in argento e cubic zirconia
Orecchini Fancy in argento e cubic zirconia

Gismondi 1754 punta a consolidare il business

Più investimenti e un po’ meno utili per Gismondi 1754, che ha reso noti i risultati di bilancio 2023. L’azienda genovese, quotata all’Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, nello scorso anno ha acquistato Vendorafa e Hyperion Lab , oltre ad aver siglato un accordo quinquennale di franchising (con opzione di rinnovo tra le parti a scadenza) con la famiglia Al Mana (Qatar) per la distribuzione dei gioielli del brand italiano nell’area del Golfo: operazioni che si riflettono nel risultato economico. Oltre ad aver approvato il bilancio, il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti modifiche al regolamento dei Warrant Gismondi 1754, previsti in scadenza nel 2024 e allungati al 2026, con nuovo prezzo e l’obiettivo di consentire «ai titolari dei Warrant un tempo più esteso per l’esercizio». L’effetto è anche quello di prorogare il termine di sottoscrizione dell’aumento di capitale necessario, con evidente beneficio finanziario per la società.

Bracciale in oro rosa e zaffiri rosa di Gismondi 1754
Bracciale in oro rosa e zaffiri rosa di Gismondi 1754

Nonostante il perdurare dello stato di incertezza socioeconomica – determinato dalle guerre e dalla crisi cinese e nonostante la fine dell’effetto revenge shopping che ha influito positivamente sui fatturati del 2021/2022- sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti, in quanto l’azienda ha dimostrato prontezza e flessibilità nel fronteggiare lo scenario negativo che ha influenzato tutto il segmento del lusso. Sia pur con la giusta prudenza, sono fiducioso nel futuro perché la azioni intraprese per il totale controllo della supply chain, grazie all’acquisizione di Hyperionlab, ci permetteranno di espandere il nostro business con maggiori profitti.
Massimo Gismondi, CEO di Gismondi 1754

Massimo Gismondi. Copyright: Gioiellis.com
Massimo Gismondi. Copyright: Gioiellis.com

In sintesi, Gismondi 1754 mostra per il 2023 un valore della produzione di 14,5 milioni, in flessione del 4%. L’Ebitda (risultato lordo) consolidato si è ridotto dal 20% del 2022 (3 milioni) al 7% del 2023 (970.493). Di conseguenza si è ristretto anche l’utile netto a 35.335 rispetto a 1,6 milioni del 2022. Per il 2024 l’azienda si attende lo sviluppo dell’alto di gamma e rafforzamento delle nuove collezioni di Vendorafa, assieme ad azioni di razionalizzazione e ottimizzazione dei costi della rete di negozi direttamente gestiti e un impulso dall’apertura del primo negozio in franchising di Doha.
Collana Foglie in oro e diamanti arrivata seconda al Design Coutre Awards. Copyright: gioiellis.com
Collana Foglie di Vendorafa in oro e diamanti arrivata seconda al Design Coutre Awards. Copyright: gioiellis.com

Oro al record, continuerà a salire?

L’oro ha toccato il massimo storico: continuerà a salire? Oppure si è trattato solo di una fiammata destinata a spegnersi? La risposta interessa sia il mondo della gioielleria sia chi investe nel metallo giallo. Tutti sanno che il futuro è imprevedibile anche per gli analisti più esperti. Si può, però, disegnare un quadro che può offrire delle indicazioni.

oro 1 anno

A inizio aprile le quotazioni dell’oro a New York hanno superato 2.286 dollari l’oncia, con un picco di 2.145,40 dollari. Eppure il record precedente era stato raggiunto solo tre mesi prima: il 4 dicembre il valore dell’oro era salito a 2.135 dollari, ma poi era sceso. Il punto fondamentale, però, secondo gli esperti è il superamento della quota 2.000 dollari a metà febbraio: una soglia psicologica, che apre a qualsiasi scenario, tanto che in una settimana il metallo giallo è aumentato di circa 100 dollari.

Polsini in oro giallo a forma di vite e bullone. Prezzo: 4200 euro
Villa Gioielleria. Gemelli in oro giallo a forma di vite e bullone

Perché il valore dell’oro è salito così tanto? I principali fattori sono due: le tensioni geopolitiche che spingono verso beni rifugio e le manovre dei grandi fondi di investimento. Il primo fattore è semplice da comprendere: guerra in Medio Oriente, guerra in Ucraina, elezioni americane che possono essere un fattore di ulteriore incertezza. Motivi che spingono molti investitori a puntare una parte dei loro soldi sulla solidità dell’oro. Questo fattore condiziona alcuni fondi di investimento che, anche per gli algoritmi che determinano le scelte di portafoglio, si aggregano al trend. In questo modo alimentano ulteriormente l’ascesa delle quotazioni.

Bracciale in oro con la forma di teschio di ariete
Bracciale in oro con la forma di teschio di ariete by Vicky Shawe. Copyright: gioiellis.com

Attenzione: non è un meccanismo automatico, destinato a ripetersi in eterno. Un altro aspetto che condiziona la quotazione dell’oro è, per esempio, l’andamento dei tassi d’interesse. Gli investitori si aspettano che la Federal Reserve, la banca centrale americana, possa diminuire i tassi visto che l’inflazione sembra sotto controllo. Questa attesa influisce sul rendimento dei titoli di Stato americani e la quotazione del Treasury Bond ha già in parte riflette queste aspettative. Se il valore delle obbligazioni diminuisce, pensano molti investitori, un’alternativa è comprare oro. Certo, se poi la Fed non dovesse abbassare i tassi e le guerre in giro per il mondo dovessero finire o, almeno, trovare una tregua, probabilmente l’oro perderebbe parte del suo appeal, con un ridimensionamento delle quotazioni.

Piccoli lingotti d'oro
Piccoli lingotti d’oro

Tendenza bianco per Rue Des Mille

Whiteside, primavera tendente al bianco per Rue Des Mille, marchio italiano di bijoux che sceglie elementi in stile perle per la sua collezione che comprende bracciali, collane, anelli e orecchini. I bijoux della linea Whiteside sono realizzati in argento 925 con galvanica oro 18 carati. I gioielli utilizzano, inoltre, perle di conchiglia, piccole sfere chiamate anche perle shell o perle fantasia. Sono simili alle perle prodotte e lavorate utilizzando una combinazione di polvere di conchiglia e resina.

Orecchini in argento con galvanica oro e perle di conchiglia
Orecchini in argento con galvanica oro e perle di conchiglia

L’anello con sei perle di conchiglia è regolabile, per essere indossato a qualsiasi dito. È realizzato in argento 925, galvanica oro 18 carati e costa 75 euro. Il bracciale con intreccio scooby-doo e perla di conchiglia centrale sempre in argento 925 con galvanica oro costa 38 euro e la la coppia di orecchini con di perle di conchiglia rotonde a scalare e punto luce di cubic zirconia, realizzato in argento 925 e galvanica oro, è proposto a 95 euro.

Bracciale con perla di conchiglia
Bracciale con perla di conchiglia
Anelli e collane della collezione Whiteside
Anelli e collane della collezione Whiteside
Orecchini e collana della collezione Whiteside
Orecchini e collana della collezione Whiteside
Collezione Whiteside di Rue des Mille
Collezione Whiteside di Rue des Mille

Uno zaffiro trascina l’asta di Bolaffi

Primavera all’insegna del blu per Aste Bolaffi a Torino. La vendita all’incanto organizzata dalla società per fine marzo è culminata nell’aggiudicazione di un anello con un prestigioso zaffiro blu del Kashmir di 4,61 carati, venduto per 370.000 euro dopo un duello telefonico e in sala tra numerosi collezionisti internazionali. Il gioiello è stato acquistato da un importante compratore newyorkese. La pietra, priva di segni di riscaldamento e di inclusioni, è caratterizzata da un colore uniforme blu vellutato, il più ricercato e apprezzato. Il gioiello proviene dagli eredi di un’importante famiglia milanese insieme ad altri preziosi. La vendita per la maison torinese si è conclusa con oltre 2,4 milioni di euro, record per il dipartimento gioielli.

Orecchini in zaffiri blu e diamanti
Orecchini in zaffiri blu e diamanti

Lo zaffiro era privo di certificazioni sulla provenienza, ma indagini gemmologiche del Ssef di Basilea ne hanno ufficialmente confermato la provenienza: la regione del Kashmir, a nordovest della catena Himalayana, dove nell’Ottocento fu scoperta una piccola miniera ricca di zaffiri di straordinaria bellezza, poi sfruttata intensamente, solo per pochissimi anni, per volere del maharajah e ora esaurita.

Un’asta memorabile sia in generale, per il record del dipartimento gioielli, sia per questo spettacolare zaffiro, che è la prova del valore aggiunto che Aste Bolaffi può offrire ai venditori. Nello specifico, sono orgoglioso di averlo potuto dimostrare, grazie alla competenza e alla caparbietà della nostra specialist, Maria Carla Manenti, che ha permesso alla famiglia venditrice di vedersi tramutare un bello zaffiro in una pietra dalla provenienza eccezionale. Una volta accertata questa scoperta, certificata dall’autorità suprema in materia da noi interpellata, l’altro valore aggiunto è stato dato dal nostro network internazionale che ha portato a battagliarsi all’asta i più importanti compratori da tutto il mondo, permettendo così il clamoroso risultato.
Filippo Bolaffi, amministratore delegato di Aste Bolaffi

Girocollo composto da cinque fili di perle naturali di acqua salata
Girocollo composto da cinque fili di perle naturali di acqua salata

Tra gli altri gioielli che hanno spuntato le migliori aggiudicazioni si segnalano un paio di orecchini in zaffiri blu e diamanti, saliti fino a 167.000 euro, un raro girocollo composto da cinque fili di perle naturali di acqua salata, acquistati per 143.000 euro, oltre tre volte il prezzo di partenza, un anello in platino con diamante taglio rettangolare a gradini di 5 carati, aggiudicato a 50.000 euro, un cammeo in corniola inciso da Benedetto Pistrucci, acquistato a 45.000 euro (lotto 203), una coppia di fermalibri in agata e smalti firmati da Alfredo Ravasco, tra i principali orafi italiani degli anni Venti-Trenta del Novecento, raffiguranti pesci tropicali, contesi fino a 25.000 euro.
Anello in platino con diamante taglio rettangolare a gradini di 5 carati
Anello in platino con diamante taglio rettangolare a gradini di 5 carati

Le date di Milano Fashion&Jewels settembre

L’edizione di settembre 2024 di Milano Fashion&Jewels si svolgerà ancora nella Fiera di Rho da sabato 14 a martedì 17. Sabato l’ingresso dei visitatori sarà solo su invito. Inoltre, le giornate dal 15 al 17 (domenica-martedì) saranno in concomitanza con Micam Milano, Salone Internazionale della Calzatura, Mipel Salone internazionale della pelletteria e dell’accessorio moda.

Homi Fashion&Jewels Exhibition 2022. Copyright: gioiellis.com
Homi Fashion&Jewels Exhibition. Copyright: gioiellis.com

In tre giorni, oltre all’apertura di sabato dedicata all’ingresso esclusivo con invito da parte degli espositori, si potranno così concentrare meglio tutte le attività e gli eventi speciali della manifestazione, offrendo ai visitatori, ai buyer e giornalisti presenti, una proposta molto mirata per conoscere e apprezzare le potenzialità di Milano Fashion&Jewels. In un’ottica di ottimizzazione delle opportunità di visita anche a settembre è prevista la parziale sovrapposizione (martedì 17) con Lineapelle, mostra internazionale di pelli, accessori, componenti, tessuti, in agenda dal 17 al 20 febbraio 2024.

Esposizione di gioielli a Homi Fashion&Jewels
Homi Fashion&Jewels

La storia di Tiffany & Co in vetrina

Non è vero che per piacere è necessario essere giovani e, magari, mentire sulla propria età. Tiffany, per esempio, ci tiene a sottolineare la sua data di nascita: il 1837. Un anno che ricorre anche nella sua nuova campagna di pubblicità: With Love, Since 1837. Insomma, da quasi due secoli il marchio americano, oggi di proprietà francese, con i suoi gioielli è testimone di nozze, fidanzamenti e dichiarazioni d’amore. E, sempre affondando l’ispirazione fino alle sue storiche radici, le immagini che accompagnano la comunicazione alludono alla creatività di Gene Moore, designer e vetrinista americano entrato in Tiffany nel 1955 come direttore artistico e diventato poi vicepresidente. In effetti, la vetrina è il primo biglietto da visita di una gioielleria.

Bracciale Knot
Bracciale Knot

Le collezioni di gioielli più importanti della Maison, come Lock, T, Knot, HardWear, Sixteen Stone e Tiffany Setting sono state visualizzate dal fotografo e regista Dan Tobin Smith, che ha rievocato in foto e video una serie di vetrine realizzate da Gene Moore, tra quinte teatrali e allusioni al filone artistico surrealista. La campagna parla del patrimonio della Maison, dell’origine di ogni collezione e di pezzi come il braccialetto Lock, l’anello Jean Schlumberger by Tiffany & Co. Sixteen Stone, i gioielli HardWear e altre creazioni.

Bracciale Knot
Bracciale Knot

Dan Tobin Smith ha lavorato con la scenografa Rachel Thomas, tra modelli in miniatura o di grandi dimensioni che fluiscono insieme senza soluzione di continuità attraverso cambiamenti di prospettiva. La campagna è frutto della collaborazione tra il team creativo interno di Tiffany e l’agenzia creativa Tbwa\Chiat\Day LA.

T bracelet
Bracciale della collezione T
Setting ring Hero
Tiffany Setting ring

Un film per Serafino Consoli

Il brand Serafino Consoli presenta un video, The Shape of Life, che oltre a essere un veicolo per la comunicazione dei gioielli, vuole diventare un manifesto dei valori e la storia del marchio. Ambientato tra il Monte Rosa e il Circolo Filologico di Milano, centro culturale della città, il video è interpretato dalla ballerina e coreografa tedesca Anne Jung, con elementi di danza e sport: ha gareggiato alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.

Il video è presentato come testimonianza del cammino stilistico intrapreso da Serafino Consoli, marchio nato nel 1959 in una piccola gioielleria del Nord Italia, in provincia di Bergamo, che ancora oggi porta il nome del suo fondatore. Le collezioni Brevetto e Serafino uniscono tradizione e innovazione: la tecnologia introdotta dal marchio rende i gioielli estremamente flessibili, in grado di adattarsi a ogni misura. Nella collezione Serafino, per esempio, gli anelli possono trasformarsi in bracciali, con due modalità di indossare il medesimo gioiello.

Serafino Consoli, bracciali e anelli
Serafino Consoli, bracciali e anelli

Con The Shape of Life abbiamo voluto creare un prodotto di comunicazione nuovo e innovativo. Per la sua produzione abbiamo individuato professionisti giovani che hanno portato la loro creatività e freschezza di idee per superare il concetto del classico spot. Insieme abbiamo pensato a questo progetto, poi girato e montato in un vero e proprio film-manifesto che, in pochi minuti e senza fronzoli inutili, parli, interpreti e trasmetta i concetti di natura, relazioni umane, cambiamenti. Perché la forma della vita è mutevole come i nostri anelli, che durano per sempre adattandosi al tempo che scorre. Per noi The Shape of Life non è una semplice e classica iniziativa di marketing, è un progetto che mira ad accompagnarci e a rappresentarci come azienda e persone, perché indaga e mette a confronto la sensibilità e la bellezza che è in ognuno di noi.
Ivan Consoli, Ceo di Serafino Consoli

Il film è prodotto dalla creative&production company indipendente Jumpp, è scritto e diretto da Nicola Martini, sotto la direzione creativa esecutiva di Giovanni Verdicchio. La direzione fotografica porta la firma di Luca Costantini, le musiche sono a cura di Daniele De Virgilio.

La locandina di The Shape of Life
La locandina di The Shape of Life

Un libro e una lega per Atelier VM

Compie un quarto di secolo Atelier VM, marchio milanese che ha deciso di festeggiare la ricorrenza con un progetto e un libro edito da Corraini Edizioni. Atelier VM, fondato dalle designer Marta Caffarelli e Viola Naj-Oleari, ha organizzato anche una retrospettiva a cura di Milovan Farronato, in Via Cesare Correnti 14 a Milano. Il libro, Due nomadi Gold, è a metà tra diario, album di ricordi e riflessione: ripercorre la storia di VM dai suoi esordi, con le due giovanissime amiche, oggi alla guida di un’azienda prevalentemente femminile e made in Milan. Il volume contiene disegni, foto e una conversazione con le due fondatrici, tra ricordi personali e aneddoti. Atelier VM sottolinea la capacità di innovare i canoni classici del gioiello grazie alla valorizzazione dell’aspetto emotivo legato all’oggetto.

Uno schizzo preparatorio pubblicato nel libro Due nomadi gold
Uno schizzo preparatorio pubblicato nel libro «Due nomadi gold»

Il libro contiene testi di Domitilla Dardi, Milovan Farronato e Alessandra Pomarico, Marta Caffarelli e Viola Naj-Oleari in conversazione con Alessandra Pomarico. Inoltre, dieci anni dopo aver lanciato L’Essenziale, l’idea dei «gioielli saldati sul corpo», Atelier Vm lancia ora la nuova lega chiamata 3Kt, composta da oro, rame e argento.

Foto: Archivio Goldschmied & Chiari
Foto: Archivio Goldschmied & Chiari
Bracciali Cosmo indossati
Bracciali Cosmo di Atelier Vm indossati

Il programma del Museo del Gioiello

Il programma 2024 del Museo del Gioiello di Vicenza inizia con il ciclo di visite guidate alla mostra Pop Beat Italia 1960-1979. Le visite negli ambienti della Basilica Palladiana hanno come titolo Il gioiello degli anni Sessanta e Settanta: liberi di creare. Al centro, i materiali del gioiello in quel periodo di grande libertà creativa, con il fenomeno del bijou e del gioiello artistico, di cui la scuola di Padova è esempio. Le visite si svolgeranno la domenica pomeriggio tra le 16.30 e le 18.00, il 24 marzo, 28 aprile, 26 maggio e 30 giugno (da prenotare). Prezzo ridotto per tutti i visitatori che esibiscono il biglietto della mostra in Basilica e agevolazioni per i residenti a Vicenza e provincia. Il museo è il primo in Italia dedicato esclusivamente all’arte orafa e gioielliera.

Corona della Madonna di Monte Berico
Corona della Madonna di Monte Berico

A maggio il programma prevede anche un ciclo di visite organizzato con il Museo Diocesano di Vicenza per conoscere i gioielli di arte sacra patrimonio della città: la corona e il pettorale della Madonna di Monte Berico, santa protettrice di Vicenza, due capolavori dell’arte orafa vicentina realizzati nel 1900 a partire da gioielli preesistenti di grande valore, donati in segno di devozione dalle famiglie del capoluogo. Le visite sono in programma domenica 5 e 19 maggio, alle 10, con partenza dal Museo Diocesano, dove sarà possibile ammirare i tesori che hanno ispirato le due creazioni: il Reliquiario della Sacra Spina (XIII-XIX secolo), il Calice della chiesa di Santa Corona(XVII secolo), e la Croce astile della Cattedrale (XV secolo) a cura dei servizi educativi del Museo Diocesano di Vicenza. Il gruppo si sposterà poi al vicino Museo del Gioiello per ammirare corona e pettorale, con il commento esperto di Stefano Soprana, che ne ha curato il restauro, titolare della storica gioielleria Soprana, collocata sotto la Basilica Palladiana, dove prima sorgeva la bottega del maestro Angelo Marangoni, che realizzò in origine le due opere.
Attività didattiche e laboratori per bambini
Attività didattiche e laboratori per bambini

Continuano anche nel 2024 le attività didattiche e i laboratori per tutte le età, per esplorare il processo di progettazione e creazione del gioiello. Per le famiglie sono in programma tre laboratori: sabato 30 marzo tutti alla scoperta dei misteri delle pietre con l’incontro interattivo Minerali: materie preziose, domenica 28 aprile è la volta di Il mio mosaico prezioso, mentre domenica 26 maggio si terrà il laboratorio Eco-gioielli, centrato sul tema del riciclo e sui materiali riutilizzati.
Per gli adulti che desiderano cimentarsi nella creazione di gioielli sono in programma quattro workshop con la designer orafa Barbara Uderzo, i cui gioielli sono stati esposti in gallerie d’arte e musei internazionali, come La Triennale di Milano, il Museo delle Arti Decorative di Berlino, il Victoria & Albert Museum di Londra. Gli incontri, tutti di domenica, saranno dedicati alle diverse espressioni del gioiello: il 23 marzo il laboratorio Ripetere e agganciare: dal modulo alla collana, il 14 aprile Intrecciare e ribattere: dal filo di metallo all’anello, il 12 maggio Sagomare e ribattere: dai forma al tuo bracciale e il 23 giugno Piegare, infilare, legare: realizza i tuoi orecchini con i colori dell’estate. Il Museo del Gioiello partecipa anche alla Notte dei Musei, sabato 18 maggio, con attività dedicate.
Workshop, Museo del Gioiello
Workshop, Museo del Gioiello

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