Un gioiello che utilizza un vetro non è considerato prezioso. Niente di più sbagliato. Perché il vetro in gioielleria è un materiale nobile, che ispira creatività e passione. Lo testimonia una mostra (23 aprile-16 ottobre) organizzata al Museo del Bijou di Casalmaggiore. Il titolo non lascia equivoci: Vetro. Gioielli italiani tra 800 e 900. L’esposizione, curata da Bianca Cappello, raccoglie oltre 300 pezzi tra gioielli d’autore e documenti d’epoca che hanno utilizzato questo forte fragile materiale: lunghi e colorati sautoir di inizio secolo, bracciali in stile Dèco, murrine millefiori, gioielli in micro mosaico romano realizzati per il Grand Tour, grandi collier multifilo e collarette realizzate con minuscole conterie da abbinare agli abiti da cocktail sartoriali degli anni Sessanta.
Ancora: orecchini a bouquet degli anni Cinquanta, bijoux anni Sessanta stile figli dei fiori ispirati ai nativi americani, cristalli degli anni Ottanta, fino alle creazioni sperimentali di grandi designer e artisti. Prima dell’avvento della plastica, il vetro era considerato il materiale per eccellenza nella creazione di gioielli, una sorta di simbolo dell’evoluzione sociale della donna: da angelo del focolare a flapper, da signorina della buona società a donna in carriera, da figlia dei fiori a eterea minimalista.
Dalla preistoria a oggi, il gioiello di vetro è stato capace di muoversi al passo con il linguaggio, l’ingegno e l’estetica della società riuscendo sempre a raccontarla e a mostrarne le caratteristiche. Il vetro nel gioiello è fragile e indistruttibile al tempo stesso, è un materiale che racconta l’altissimo livello raggiungibile con l’artigianato artistico e che, negli ultimi due secoli, è entrato da protagonista nei gioielli del sistema moda, così come nel gioiello di ricerca e in quello di design.
Bianca Cappello, curatrice della mostra
Il vetro è un materiale difficile da ottenere e da lavorare tanto che nella storia era considerato un segreto di pochi maestri e per tale motivo da essi gelosamente conservato. Tra Ottocento e Novecento, a seguito del processo di industrializzazione, il vetro ha diversificato la sua identità: da una parte un prodotto di finissimo e altissimo artigianato oggetto di sperimentazione tecnica e artistica per gioielli di lusso e ricercati, dall’altra un articolo industriale per il grande pubblico usato in gioielli a basso costo. L’allestimento della mostra è stato progettato e realizzato dalla designer iraniana Sogand Nobahar, rielaborando vetro di recupero.
Agli inizi del XX secolo la perla di vetro diventa accessorio indispensabile nell’abbigliamento elegante e seducente della donna moderna e si riappropria di quel fascinosissimo ruolo avuto nel corso dei secoli, da Cleopatra a Elisabetta Gonzaga.
Augusto Panini, co-curatore della mostra
Vetro. Gioielli italiani tra ‘800 e ‘900
a cura di Bianca Cappello e Augusto Panini
Dal 23 aprile al 9 ottobre 2022 – inaugurazione sabato 23 aprile ore 15.30
Museo del Bijou
Via Porzio 9, 26041 Casalmaggiore (Cremona)
Orari di apertura: dal martedì al sabato: 10.00-12.00 / 15.00-18.00; domenica e festivi: 15.00- 19.00.
Ingresso mostra e museo: intero € 3,00; ridotto € 2,50. Gratuito per le scolaresche e i possessori dell’Abbonamento Musei Lombardia.
Distanze: 25 km da Parma, 40 da Cremona e Mantova, 140 da Milano.
Telefono: 0375 284424 205344
Catalogo
Bianca Cappello, Augusto Panini, Gioielli di Vetro dalla Preistoria al III Millennio, Antiga edizioni, 300 pagine, testo in italiano con oltre 300 immagini a colori. Formato 24×30 cm, cartonato. Prezzo di copertina 39 euro