Intervista: parla mr Tarì

Parla Mr Tarì. Cioè Vincenzo Giannotti, da settembre alla guida del consorzio di 400 imprese che ha stabilito alle porte di Caserta il quartier generale. Centro di produzione orafa sui generis, ora il Tarì (il nome deriva dall’antica moneta di Amalfi) compie 20 anni. Il consorzio rappresenta un valore non da poco: il giro d’affari delle aziende che ne fanno parte, peraltro non solo napoletane, è di circa 850 milioni. Il compleanno spinge Giannotti a rilanciare quello che è non soltanto un sodalizio commerciale e a delineare i progetti per il futuro. A partire, spiega a Gioiellis.com in questa intervista, dai rapporti con Fiera Vicenza, che ha appena siglato un matrimonio con OroArezzo: «Il discorso con VicenzaOro, dopo l’accordo siglato a gennaio, va avanti. Facciamo parte della stessa famiglia: è chiaro che come Paese dobbiamo lavorare nella stessa direzione». Giannotti, che è appena tornato da VicenzaOro Dubai, è convinto della necessità di coordinare le forze: «La scommessa sul mercato degli Emirati e dell’Oriente e dintorni è stata giusta. Certo, alla seconda edizione non si può pretendere che la partita sia già stata vinta, ma la direzione è quella e bisogna andare avanti».

Evolution

D’altra parte, aggiunge Giannotti, tutto si evolve. Anche il Tarì è nato due decenni fa sulle basi di un semplice bisogno di sicurezza, di un luogo dove poter lavorare in un’area difficile, come quella della Campania, senza subire furti o rapine. Da Forte Apache, però, il Tarì si è trasformato in qualcosa di molto più complesso: un centro di scambi e di servizi business to business. «A partire dalla formazione: i nostri corsi per orafi e tecnici dell’orologeria sono un successo, che testimonia come il lavoro in questo settore possa dare uno sbocco sicuro a tanti giovani», chiosa il presidente del Tarì. La scuola, che ha 25 anni, precede in effetti anche la nascita del consorzio.

Fieri di essere in fiera

Un capitolo importante è quello delle fiere. Giannotti ha molto apprezzato il lavoro dell’ex viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, ora spostato dal governo a Bruxelles «ma credo che la strategia che riguarda il comparto fieristico resti immutata», commenta. E per il futuro? Avanti tutta con l’internazionalizzazione: «È un compito istituzionale che ci siamo dati. E le fiere di gioielleria Mondo Prezioso sono inserite nel calendario internazionale degli eventi di maggior rilievo». Due gli appuntamenti della rassegna, con la partecipazione delle 400 aziende interne e di 80 espositori esterni, il primo è fissato dal 29 aprile al 2 maggio, con la partecipazione di operatori esteri anche da Cina, Corea del Sud, Giappone e Paesi del Mediterraneo. Mondo Prezioso sarà replicato con la sessione autunnale (7-10 ottobre). A questi due capisaldi si aggiungono una edizione di Bijoux, fiera dedicata al gioiello fashion, e due eventi speciali specializzati alle vendite sul «pronto» (12-13 giugno), e sulle collezioni estive (27-28 novembre).

Oro rosso

Il lavoro è lungo e punta alla valorizzare la specificità della gioielleria italiana. Per quanto riguarda il Tarì, anche della tradizione orafa napoletana. Quella del corallo, per esempio: «Non escludo di sollecitate una campagna di informazione per rendere giustizia alla lavorazione di questo materiale, un’eccellenza dell’area campana», anticipa il numero uno del consorzio. E non a caso Assocoral, l’associazione che raccoglie i produttori di corallo di Torre del Greco, ha nominato il presidente del gruppo Roberto Giannotti portavoce del comitato promotore del progetto per il riconoscimento del corallo come patrimonio dell’Unesco. Chissà che la rinascita di Napoli non parta anche dall’oro rosso del mare.

Vincenzo Giannotti
Vincenzo Giannotti
Il Tarì di Marcianise (Caserta)
Lavorazione orafa al Tarì
L'interno del Tarì
L’interno del Tarì
Il Tarì di Marcianise (Caserta)
Il Tarì di Marcianise (Caserta)

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