I gioielli di Percossi Papi, che hanno ereditato la tradizione barocca di Roma ♦
Per il Seicento di Bernini il palcoscenico erano piazze e chiese. Per gli anni Duemila il palcoscenico è quello del cinema. Soprattutto se si sta a Roma, la capitale del cinema italiano. Diego Percossi Papi, con il suo laboratorio vicino al Pantheon, nel cuore della Roma barocca, è salito nel 1968 sul palcoscenico della gioielleria e, allo stesso tempo, dei set di Cinecittà. Lavorando, appunto, anche con l’industria cinematografica per i gioielli di scena.

Segnala lui stesso le sue collaborazioni più prestigiose: film come Rossini! Rossini (directed by Mario Monicelli, starring Philippe Noiret and Jacqueline Bisset), The Elective Affinities (directed by Paolo and Vittorio Taviani, starring Isabelle Huppert), Francesca e Nunziata (directed by Lina Wertmüller, starring Sophie Loren), Alatriste (directed by Agustín Díaz Yanes, starring Viggo Mortensen), Luisa Sanfelice (directed by Paolo and Vittorio Taviani, starring Laetitia Casta), Elizabeth: The Golden Age (directed by Shekhar Kapur, starring Cate Blanchett), che ha vinto il premio Oscar per i costumi.
Ma non pensiate che il suo lavoro sia quello di lavorare per il cinema. La sua principale attività: i suoi gioielli sono elaborati, barocchi, sembrano essere nati per stare sotto gli stucchi degli antichi palazzi romani, con elaborati fregi, delicate volute, gocce e grottesche. Un viaggio nel tempo quanto mai attuale.







