Gismondi 1754, una lunga storia tra cerchi concentrici e il palcoscenico con Jane Fonda ♦︎
È il 19 settembre 2017: Jane Fonda agli Emmy Awards indossa una impressionante parure di diamanti e smeraldi. La firma è quella di un gioielliere di Genova, Gismondi 1754. Che per poco ha rischiato di perdere questo palcoscenico globale: il set di gioielli Rugiada, progettato dal proprietario e designer della Maison ligure, Massimo Gismondi, il giorno prima della cerimonia, era ancora in Italia. Dopo l’approvazione finale a Portofino, la collana e gli orecchini abbinati sono stati inviati alla storica boutique di Genova per l’ultimo controllo e la procedura di assicurazione, prima di portarli negli Stati Uniti, dove la star di Hollywood l’ha finalmente indossato. Per realizzare questi gioielli ci sono volute 600 ore di lavoro e l’impegno di dieci artigiani.
La storia della gioielleria ligure parte da lontano. Inizia con Gio Batta Gismondi, nel 1754, di professione orafo a Genova. Di padre in figlio, la bottega orafa ha continuato l’attività, inizialmente con la specializzazione in argenteria e oreficeria religiosa. Fino al 1995, quando Massimo Gismondi è entrato in azienda assieme allo zio. Nel 2011 ha deciso però di separarsi, pur rimanendo in buoni rapporti, per puntare sulla gioielleria di lusso. Ed è così che Gismondi 1754 è diventato un marchio di gioielli di lusso con boutique a Portofino, Sankt Moritz e Londra. Diplomato in gemmologia nel 1994, Gismondi specializzato in gioielli con diamanti, perle e pietre di colore. Ma predilige anche il puro design del gioiello, come testimonia una delle sue ultime collezioni, Aura, giocata sulla geometria di cerchi concentrici in oro, smalto e diamanti. Giulia Netrese







