Bloody Mary, collier del 1986
Bloody Mary, collier del 1986

(Italiano) Damiani in pista con le debuttanti

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Damiani al Gran Ballo delle Debuttanti, sotto le volte della Reggia della Venaria Reale, vicino a Torino. La 21esima edizione della tradizione serata viennese importata negli anni Novanta (su volontà del Notaio Claudio Limontini, presidente del Comitato organizzativo), vedrà il 14 novembre il valzer di una ventina di giovani ragazze scelte tra quelle che maggiormente si sono distinte per attività e studi. Le debuttanti (forse) avranno come cavalieri i Cadetti della Marina Militare. Che c’entra Damiani in tutto questo? Be’, sarà lo sponsor della serata e fornirà alle giovani fanciulle un pendente della linea Damianissima. E al termine della serata verrà estratto un pendente della collezione Damianissima in oro e diamanti tra i partecipanti alla lotteria. Ma i gioielli della Maison risplenderanno anche nella Galleria Grande della Reggia, dove saranno esposte alcune delle creazioni della Maison: Juliette, Belle Epoque, Gomitolo, ma anche alcuni dei 18 Oscar della Gioielleria, eccezionali opere orafe che sono state premiate con il Diamonds International Award. Ricevere uno di questi premi è il maggior riconoscimento cui l’azienda orafa possa aspirare e Damiani è l’unica ad averne vinti 18.

Tra questi, alla Reggia della Venaria Reale di Torino, sarà possibile ammirare il collier Spaziale, Oscar mondiale della gioielleria nel 1988, che si distingue per il contrasto dei materiali e per l’avveniristica purezza di linee. Le fasce a scomparsa sono in platino satinato e oro giallo, quest’ultimo intessuto di 646 diamanti dal taglio a brillante e 476 diamanti dal taglio a baguette.

Blue Moon, Oscar mondiale della gioielleria nel 1996. Una mezzaluna, antichissimo motivo orafo e simbolo onirico per eccellenza, è  la fonte d’ispirazione di questi orecchini dedicati al sogno e disegnati da Silvia Grassi Damiani. La parte in oro giallo rappresenta il profilo lunare, su cui brillano 13,9 carati di diamanti montati in oro bianco, che sembrano sospesi nel vuoto: la loro disposizione è solo all’apparenza irregolare, ma in realtà la collocazione su piani diversi è pensata per creare un gioco di chiaroscuro che rievoca le macchie lunari e suggerisce un’idea immaginaria di profondità.

Oppure Bloody Mary, Oscar mondiale della gioielleria nel 1986, un collier, che ricorda gli antichi collari d’abiti principeschi. Una lavorazione molto impegnativa ha modellato l’oro come onde, sulle quali sono incastonate le pietre. L’esito finale è di stupefacente plasticità, l’aderenza al collo è del tutto naturale come se Bloody Mary altro non fosse che l’opera di un sarto estroso, quando invece è il frutto diuna raffinatissima tecnica, che per ben dodici mesi ha impegnato i migliori maestri orafi e incastonatori. Gioielli che potranno essere ammirati anche dal pubblico domenica, giorno in cui La Venaria è aperta ai visitatori.

Bloody Mary, collier del 1986
Bloody Mary, collier del 1986
La Galleria Grande della Reggia di Venaria
La Galleria Grande della Reggia di Venaria
Collier Spaziale di Damiani
Collier Spaziale di Damiani

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