Delusione (breve) da Tiffany

Scivolone da Tiffany. O, se preferite, delusione da Tiffany. La grande maison della gioielleria ha registrato una giornata-no a causa dei suoi conti: ha aumentato il fatturato e, per paradosso, la Borsa l’ha punita. Il gioielliere della Quinta strada famoso anche per il film con Audrey Hepburn, Colazione da TIffany, ha infatti annunciato risultati in crescita, ma sotto le stime degli analisti.
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Risultato: il titolo è iniziato a crollare, per poi risalire e recuperare terreno. Tiffany è il secondo gruppo di gioielli al mondo, dopo il colosso elvetico Financiere Richemont. Nel 2013 ha annunciato ricavi in aumento del 6%, oltre 4 miliardi di dollari (però a «solo» +5,1%, 1,3 miliardi nel trimestre dei regali di Natale), e profitti al di sotto delle attese a causa di costi maggiori sia per gli affitti dei negozi che per il personale. Come se non bastasse, Tiffany ha sborsato 460 milioni di dollari di risarcimento nei confronti di Swatch, dopo aver perso una causa. L’utile è calato del 56% a 181 milioni di dollari. Tuttavia, escludendo il risarcimento a Swatch sarebbe incrementato del 15% a quota 481 milioni di dollari. E il 2014? La maison ha annunciato di aspettarsi un aumento degli utili dell’8-9%. Una cifra che farebbe felici quasi tutte le imprese. Eppure Wall Street non sembra accontentarsi. F.G. 

L'interno del negozio Tiffany sulla Quinta Strada, a New York
L’interno del negozio Tiffany sulla Quinta Strada, a New York

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