De Beers lascia Londra, ma lancia una collezione dedicata a Londra.
Nella Divina Commedia, poema composto da Dante nei primi anni del 1300, è descritta la legge del contrappasso. Nella sua visita all’Inferno, per esempio, Dante descrive i dannati che devono subire il contrario della loro colpa o qualcosa di analogo: è, appunto, la legge del contrappasso. Per esempio, i lussuriosi, che in vita si sono abbandonati alla tempesta del sesso, all’Inferno sono travolti da una bufera. Il contrappasso era una concezione accettata nella cultura medioevale. Ma potrebbe essere stata adottata anche dal colosso De Beers, la più grande azienda mondiale di diamanti. De Beers, infatti, che anni fa è stata acquistata dal gruppo Anglo American, ha deciso di lasciare la propria storica sede nel Regno Unito, a Londra, dopo quasi un secolo. A circa 300 impiegati e manager è stato comunicata la decisione di lasciare il 17 di Charterhouse Street, uffici da cui De Beers, una volta controllava il flusso di diamanti in tutto il mondo. La mossa ha chiuso un’epoca iniziata nel 1889, quando Cecil Rhodes, primo presidente della società, ha iniziato l’invio di diamanti dal Sud Africa per un gruppo di dieci commercianti londinesi. Che cosa c’entra questo con Dante e il contrappasso? È semplice: mentre lascia i suoi uffici nella capitale britannica, l’azienda ha lanciato una collezione che si chiama London by De Beers. Strano, no? In ogni caso, la collezione presenta una serie di gioielli composti (ovvio) da diamanti, che sono intitolati a cinque famosi luoghi della città: Albert Bridge, Battersea Light, Elizabeth Tower, London Eye, il percorso del Tamigi. Forse è un contrappasso, ma con molti carati. Giulia Netrese