I Giardini di Kalahari, una straordinaria parure di Chopard nata da un diamante di 342 carati ♦
Ogni tanto i diamanti riservano un brivido supplementare. Sono quelli che entrano nella storia come pietre particolarmente grandi, belle, importanti. In seguito danno il nome a gioielli che accendono la fantasia e si trasformano in un mito. È il caso di Queen of Kalahari di Chopard. È il nome di un diamante grezzo dalle notevoli dimensioni: 342 carati. Il nome è quello del deserto che circonda la miniera Karowe, in Botswana, dove è stato estratta questa pietra eccezionale. Chopard ha poi tagliato il diamante in 23 pietre, tra cui cinque di oltre 20 carati. Il risultato è una parure da brivido: Il Giardino di Kalahari. Il designer della collezione si è sbizzarrito: tra lo scintillio dei gioielli si trova una rassegna dei possibili tagli riservati alla regina delle pietre. Ci sono, per esempio, un diamante taglio brillante da 50 carati, un altro con taglio a cuore di 26 carati, uno a forma di pera di 25 carati, uno con taglio smeraldo di 21 carati, e uno con cushion-cut da 20 carati certificato. Inutile aggiungere che anche trasparenza e purezza sono ai massimi livelli.
Basta guardare le immagini del risultato, cioè i gioielli che sono costati mesi di lavoro (3.200 ore per la precisione), per capire che è valsa la penda della fatica. Il pezzo più wow è una collana con diamanti a forma di petalo, ornata da un fiore staccabile, a cui è possibile appendere uno, due o tre pendenti. Gli orecchini non sono da meno. La collezione è stata presentata da Caroline Scheufele, co-presidente del marchio, uno dei pochi big rimasti a conduzione e proprietà famigliare. Giulia Netrese
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