I leggendari gioielli di Alexander Reza sono ora anche all’Hotel Ritz di Place Vendôme, Parigi, a due passi dalla sua boutique: appena un paio di numeri di porta dopo. Il gioielliere raddoppia, insomma, l’occasione di incontrare i suoi fans. È una scelta inusuale, così come non capita tutti i giorni che un banchiere si trasformi in gioielliere: di solito è il secondo che è cliente del primo. Invece la storia di Oliver Reza va in questo modo: lavorava al livello più alto in una delle più esclusive banche d’affari, la francese Lazard, nella sede di New York. Ma, era il 2008, il padre di Oliver, il mitico Alexander Reza, gioielliere affermato tra un pubblico di fascia alta, si era ammalato. Il banchiere, allora, ha deciso di lasciare acquisizioni e fusioni societarie per occuparsi degli affari di famiglia: i gioielli, appunto. Da banchiere, però, ha conservato la capacità di analizzare il mercato in modo razionale: le pietre di un certo tipo sono diventate sempre più rare ed è sempre più difficile creare gioielli come una volta. Bisogna puntare, quindi, sulla rarità, sulla creazione di piccole opere d’arte. Pochi pezzi, ma preziosissimi, per un pubblico di appassionati (e facoltosi). La sua più grande opera, però, è stata la capacità di continuare il lavoro del padre, un gioielliere che ha fatto un pezzo di storia del lusso a partire dal 1950, data di fondazione della Maison. I suoi gioielli a spirale sono ancora realizzazioni orafe di eccezionale virtuosismo. Giulia Netrese
Galleria di alta gioielleria A. Reza, Hotel Ritz, 15 Place Vendome, Parigi








