Si chiama Hope (speranza in inglese) e c’è chi spera di venirne in possesso. Il grande spinello di taglio ottagonale, del peso di 50,13 carati, incastonato all’interno di griffe con diamanti taglio brillante, montati in argento e oro, può essere una spilla, un ciondolo, parte di un gioiello più grande. Di sicuro, però, questa gemma messa in asta da Bonhams (il 24 settembre) ha un a lunga storia alle spalle. Prende il nome da Henry Philip Hope (1774-1839), rampollo di una ricca famiglia anglo-olandese di mercanti e banchieri. Mr Hope era un collezionista con la passione per le gemme preziose. Così ha cominciato a formare la sua collezione intorno al 1800 e ha continuato a raccogliere pietre preziose fino alla sua morte nel 1839. La sua collezione è arrivata a comprendere 700 tra gemme e perle, catalogate dal gioielliere tedesco Bram Hertz. La raccolta è stata dispersa dopo la morte di Hope. Ma alcuni pezzi, come lo spinello circondato da diamanti (valutato 230-310mila dollari) sono riemersi dalle nebbie.
In ogni caso, vale la pena di raccontare qualcosa in più. La collezione Hope è stata conservata per anni in un mobile di mogano a 16 cassetti. Le pietre più grandi erano poste nei cassetti 14 e 16. Il primo cassetto conteneva vari tipi di perle. La grande perla barocca orientale, conosciuta come The Hope Pearl, è stata la perla naturale più grande conosciuta: misura 5 centimetri di lunghezza e 11,5 centimetri di circonferenza, pesa 85 grammi. Il secondo e il terzo cassetto contenenvano diamanti con colori che comprendevano arancione rossastro, rosa, brillanti tonalità blu-verde, e molti di giallo e marrone. C’erano anche 49 diamanti sfaccettati delle leggendarie miniere di Golconda (India), tra cui un diamante a taglio briolette di 14,25 carati che ha fatto parte dei gioielli della corona del Portogallo. Il più famoso è il diamante Hope, blu intenso di 45,52 carati che si trovava nel cassetto 16 e ora è custodito presso lo Smithsonian Museum di Washington. Ma non solo: Hope aveva nei cassetti uno zaffiro di circa 130 carati, uno smeraldo da 133 carati che una volta adornava il turbante di Tipu Sultan (un sultano indiano), e uno perfetto spinello da 50 carati. Federico Graglia