zaffiri

I gioielli della corona di Olanda

Anche i reali di Olanda possono vantare un buon numero di gioielli importanti. Ecco quali sono ♦

Maxìma di Olanda anni fa era stata inserita dalla rivista Time tra le 100 persone più influenti al mondo per il suo impegno sociale. E sembra proprio una donna fortunata: ha sposato un principe, è diventata regina, dopo che nel 2013 Beatrice d’Olanda ha abdicato a favore del figlio Guglielmo Alessandro. Maxima Zorreguieta Cerruti, argentina di nascita, ha così avuto anche accesso a una delle collezioni di gioielli più ricche d’Europa. È un patrimonio accumulato nei secoli e mantenuto intatto grazie a una brillante soluzione: quella di far confluire i pezzi più importanti in una fondazione. E se i membri femminili della famiglia possono usufruirne in base al ruolo dinastico, alcuni di questi preziosissimi gioielli sono riservati unicamente alla regina regnante o consorte. Come, appunto, la regina Máxima , che a un anno dall’incoronazione ha dimostrato grande abilità nel modificarli e indossarli. Perché si tratta di diademi smontabili e rimontabili come collane e bracciali e viceversa. Ecco come, partendo proprio dalla tiara di diamanti zaffiri indossata nel giorno dell’incoronazione.

Maxìma d’Olanda con la tiara e gli orecchini della parure di zaffiri
Maxìma d’Olanda con la tiara e gli orecchini della parure di zaffiri

Sapphire Parure. Realizzata nel 1881 per la regina Emma, la tiara, che fa parte della Sapphire Parure, ha 655 diamanti sudafricani di 242 carati complessivi con un taglio brillante e 33 zaffiri del Cashmere di 155 carati. Uno zaffiro centrale a taglio cuscino circondato da due zaffiri più piccoli e da cinque diamanti per lato è l’elemento centrale, indossabile anche separatamente come spilla. Per renderla più leggera la nuova regina elimina sostituisce i tre diamanti montati a forma di giglio sulla sommità e li sostituisce con un unico grande diamante. Il girocollo di questa parure invece, è stato indossato come tiara aggiungendo sulla sommità cinque elementi costituiti da uno zaffiro centrale, circondato da diamanti in una montatura a forma di rombo.

Maxìma d’Olanda con la collana della parure di zaffiri indossata come tiara
Maxìma d’Olanda con la collana della parure di zaffiri indossata come tiara

Tiara di diamanti. Dono di nozze della regina Emma nel 1879, era in origine sormontata da tre stelle di diamanti a 12 punte. Ora è composta da tre diamanti centrali che possono essere sostituiti da rubini.

Dettaglio della tiara con 34 diamanti taglio rosa
Dettaglio della tiara con 34 diamanti taglio rosa

Tiara di diamanti taglio rosa. Tiara formata da una fila di 34 grossi diamanti i incastonati su una placca di platino (chaton) secondo una moda in voga nella metà del XIX secolo, che può essere usato come diadema o una collana.

Maxìma d’Olanda con la tiara di 34 diamanti taglio rosa
Maxìma d’Olanda con la tiara di 34 diamanti taglio rosa

Tiara della Regina Anna. Appartenuta alla Gran Duchessa Anna Pavlovna di Russia, moglie di Guglielmo II d’Olanda, è composta da diamanti e sette perle a forma di pera che pare risalgano al 1600.

Maxìma d’Olanda con la tiara delle perle antiche
Maxìma d’Olanda con la tiara delle perle antiche

Tiara delle margherite. Trasformata più volte, inizialmente aveva sulla sommità cinque perle tonde circondate ciascuna da dieci diamanti taglio brillante, in modo da formare una margherita, appunto. Nel 2002 al posto dei fiori vennero inserite delle stelle tramandate dalla regina Emma, seconda moglie di Guglielmo III. I gioielli a forma di stella erano popolari nel tardo XIX secolo, e fu Sissi l’imperatrice Elisabetta d’Austria a decretarne il successo usandole come fermagli nei capelli.Maxìma le ha volute per il giorno del suo matrimonio.

La tiara delle margherite
La tiara delle margherite

Tiara Mellerio. Fa parte di una parure costituita da una collana, un bracciale e una spilla con rubini e diamanti in grande quantità: 385 gemme nella tiara, 425 nella collana e 135 nel bracciale.

La tiara Mellerio con bracciali e orecchini
La tiara Mellerio con bracciali e orecchini

Tiara Wurttenberg. È un diadema con un intricato disegno di diamanti e perle che formano volute e gigli, sormontati da due file di perle a forma di goccia: sei nella parte inferiore e cinque in quella superiore, entrambe sono rimovibile e per questo sono possibili quattro versioni: con o senza perle, con la prima o seconda fila. È sempre stata la preferita dell’ex regina Beatrice, che dal giorno del suo matrimonio in poi l’ha portata in tutte le occasioni ufficiali.

Dettaglio della tiara Wurttenberg
Dettaglio della tiara Wurttenberg
Maxìma d’Olanda con la tiara di tre diamanti centrali sostituibili con i rubini
Maxìma d’Olanda con la tiara di tre diamanti centrali sostituibili con i rubini
Dettaglio della tiara delle margherite-stelle
Dettaglio della tiara delle margherite-stelle
La tiara dele perle antiche senza perle
La tiara dele perle antiche senza perle

Tutto sullo zaffiro

Le cose da sapere sullo zaffiro, una delle gemme preziose più amate, oltre che pietra del mese di settembre ♦

Lo zaffiro è sempre stato associato al romanticismo e alla regalità. Non a caso uno dei più famosi è il St. Edward’s Sapphire, che risale al 11 ° secolo ed è montato sulla Corona imperiale, uno dei gioielli della corona del Regno Unito, mentre un esempio più attuale è l’anello di fidanzamento con uno zaffiro da 18 carati donato dal principe Carlo a Lady Diana Spencer, passato una generazione più tardi dal figlio William a Kate Middleton. Lo zaffiro da un punto di vista gemmologico è un corindone (se è rosso si tratta di un rubino).

Anello a fascia in oro bianco 18 carati, pavé di diamanti e zaffiro ovale
Anello a fascia in oro bianco 18 carati, pavé di diamanti e zaffiro ovale

Gli zaffiri naturali sono pietre preziose molto utilizzate in gioielleria. Ma non ci sono solo le pietre naturali: sempre più spesso sono utilizzati zaffiri creati sinteticamente in laboratorio, anche per scopi industriali o decorativi. Lo zaffiro è una pietra molto dura: raggiungono il 9 sulla scala di Mohs, che misura la durezza delle gemme. Questa pietra è, quindi, il terzo minerale più duro al mondo, dopo il diamante che raggiunge il 10 e la moissanite a 9.5). Per questo gli zaffiri sono utilizzati anche come componenti ottici, vetri ad alta resistenza, orologi da polso, wafer elettronici molto sottili, come substrati isolanti nell’elettronica, circuiti integrati e Led blu.

Anello con zaffiro del Madagascar, oro, diamanti
Tamara Comolli, anello con zaffiro del Madagascar, oro, diamanti

Il colore. La tinta classica dello zaffiro va dal blu molto pallido al profondo indaco, e ha la gradazione più apprezzata nel color fiordaliso, non troppo pastello e non troppo navy blu. Ma lo zaffiro si trova anche in una gamma di colori naturali, grigio, giallo, rosa pallido, arancio, verde, viola e marrone. Questi zaffiri sono classificati come fancy, e alcuni tra questi sono rarissimi, per esempio i Padparadscha (in singalese significa fiore di loto), di un intenso rosa-arancio. Le zone classiche in cui si trovano gli zaffiri sono le miniere di Ceylon, Birmania (Mogok), Madagascar e, in misura minore, Cambogia (Pailin), Cina, Kenya, Laos, Nigeria, Tanzania, Thailandia, Usa (Montana) e Vietnam. Fino agli anni Settanta l’Australia copriva il 70% della produzione mondiale ma la qualità non era premiata dal mercato perché queste gemme erano troppo scure o troppo verdi.

Anello con zaffiro di 25 carati su titanio. Copyright: gioiellis.com
Anello con zaffiro blu di 25 carati su titanio by Ena Iro. Copyright: gioiellis.com

Come scegliere. Secondo il Gia (Gemological Institute of America) uno zaffiro ha generalmente un prezzo più abbordabile rispetto a un rubino, uno smeraldo o un diamante. La qualità migliore è quella che non presenta inclusioni: secondo il criterio standard a distanza di 15 centimetri non devono essere visibili a occhio nudo. Ma c’è sempre l’eccezione: alcune inclusioni, microscopiche e battezzate fiore, latte o seta, possono conferire un aspetto quasi vellutato, che ne accentua la bellezza e di conseguenza anche il valore. Bisogna tenere conto anche della varietà stellata, che cha inclusioni aghiformi di rutilo: in pratica, formano una stella sulla superficie della gemma, che risultano più evidenti grazie a un buon taglio, e appaiono come sei o 12 raggi equidistanti e dritti.

Un anello con zaffiro Padparadscha, simile a quello della principessa Eugenia
Un anello con zaffiro Padparadscha, simile a quello della principessa Eugenia

I tagli. Quelli più comuni sono a cuscino e ovali, ma sotto 1 carato si trovano agevolmente anche zaffiri con taglio brillante, smeraldo e princesse. Ma prima di scegliere è fondamentale esaminare la pietra sotto luci diverse ricordando che gli zaffiri blu assumono un aspetto migliore sotto una luce fluorescente, mentre i rubini preferiscono un luce a incandescenza.

Anello Sinopé in oro bianco, diamanti, zaffiro e tanzaniti
Cartier, anello Sinopé in oro bianco, diamanti, uno zaffiro Ceylon a forma di 5.03 carati e lapislazzuli
Anello con zaffiro Art Déco
Anello Art Déco con zaffiro
L'anello di fidanzamento di Kate Middleton
L’anello di fidanzamento di Kate Middleton con zaffiro blu
Anello con zaffiro rosa ovale e diamanti. Prezzo: 56.000 dollari
Anello con zaffiro rosa ovale e diamanti
Anello Serpente, con zaffiri invisible setting e zaffiro ovale
Anello Serpente, con zaffiri invisible setting e zaffiro taglio ovale

Sotto un antico mare con Chiara Passoni




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Ora i gioielli del mare hanno dei gioielli in più. Ma non sono anemoni colorati, delfini che saltano sulle onde o coralli che arrossano atolli esotici. I nuovi gioielli del mare o, meglio, dedicati agli oceani, sono quelli di Chiara Passoni. Non sono, però, semplici gioielli ispirati al regno di Nettuno. Perché Chiara Passoni ha con il mare un rapporto simbiotico: probabilmente se potesse abiterebbe in una conchiglia come la Venere del Botticelli. Per anni la designer milanese ha solcato i mari di tutto il mondo. Sopra e sotto. Su imbarcazioni grandi e piccole e come sub, nel profondo del mari. E nella sua rete ha raccolto una passione assoluta per il mondo marino oltre che, più in generale, per gli equilibri naturali. Questa sintonia si è tradotta nei suoi gioielli.

La sua Jurassic capsule collection va anche oltre: abbraccia la natura in un arco temporale ultramillenario, anzi, preistorico.

Anello Africa Queen collection
Anello Africa Queen collection

I gioielli, infatti, sono realizzati utilizzando denti fossili di megalodonte, il grande antenato dello squalo. Denti fossili che sono pezzi unici, uniti a zaffiri e brillanti, oro e argento. La designer tiene a sottolineare anche che su ogni gioiello sono incise le parole “Respect Your Nature”. In tutto sono 12 pezzi, dalla collana al bracciale, con diamanti e sfumature di zaffiri. I gioielli sono declinati in diverse tonalità: dal blu al rosa fino al nero. Ogni pezzo ha così una (lunghissima) storia ed è diverso dagli altri: dagli abissi alla gioielleria di oggi, è una traversata durata milioni di anni.

Anello con rubini cabochon e diamanti
Anello con rubini cabochon e diamanti
Bracciale Kundalini in legno e diamanti
Bracciale Kundalini in legno e diamanti
Dente fossile Megalodon, uno squalo preistorico estinto 5 milioni di anni oro bianco e brillanti
Dente fossile Megalodon, uno squalo preistorico estinto 5 milioni di anni oro bianco e brillanti

Bracciale galuchat con diamanti
Bracciale galuchat con diamanti

Bracciale rigido in oro bianco 18K, argento 925, zaffiri blu, brillanti. Denti fossili di: Carcharinus Plumbeus, nome comune squalo delle secche. epoca Pliocene-Miocene, circa 5 milioni di anni fa. Ritrovamento presso Bone Valley Group, Venice, Florida (USA). Carcharoides Catticus, epoca Miocene, circa 5-10 milioni di anni fa. Ritrovamento presso Antwerp, Belgio
Bracciale rigido in oro bianco 18K, argento 925, zaffiri blu, brillanti. Denti fossili di: Carcharinus Plumbeus, nome comune squalo delle secche. epoca Pliocene-Miocene, circa 5 milioni di anni fa. Ritrovamento presso Bone Valley Group,Venice, Florida (USA). Carcharoides Catticus, epoca Miocene, circa 5-10 milioni di anni fa.Ritrovamento presso Antwerp, Belgio

Collana in oro 18k, argento 925, zaffiri neri, brillanti. Dente fossile Carcharocles Megalodon (h.60x50), Pliocene-Miocene, circa 4 - 7 milioni di anni fa. Ritrovamento Contea di Beaufort, Carolina del Sud (Usa)
Collana in oro 18k, argento 925, zaffiri neri, brillanti. Dente fossile Carcharocles Megalodon (h.60×50), Pliocene-Miocene, circa 4 – 7 milioni di anni fa. Ritrovamento Contea di Beaufort, Carolina del Sud (Usa)






Amore prezioso per Leo Pizzo




Amore è una parola italiana conosciuta in tutto il mondo, al pari di altri termini popolari come mamma o, se preferite, pizza. L’amore è universale, non ha confini, non ha età, non ha colori. Ma ha una forma riconosciuta da tutti, il cuore. L’organo che serve a far circolare il sangue nelle vene è anche quello che batte più in fretta quando le emozioni travolgono la mente. Leo Pizzo, maison italiana di Valenza, queste cose le sa benissimo e per questo ha concepito la collezione Amore, che utilizza la eterna silhouette del cuore per simboleggiare la passione di coppia.

Anello in oro bianco e diamanti bianchi a forma di cuore
Anello in oro bianco e diamanti bianchi a forma di cuore

La collezione Amore è realizzata in oro e utilizza anche diamanti taglio brillante accostati a pietre preziose come gli zaffiri rosa per completare pavé che ricoprono interamente la superficie del gioiello. I cuori sono leggermente bombati, con un volume che contribuisce a rendere visibile la tridimensionalità del gioiello. La collezione Amore comprende anelli, orecchini e pendenti legati a una doppia catena in oro bianco.

LEO PIZZO anello zaffiri diamanti scaled

Orecchini in oro bianco e pavé di diamanti e zaffiri rosa
Anello in oro rosa con diamanti bianchi e zaffiri rosa
Orecchini a forma di cuore in oro bianco e pavé di diamanti
Orecchini in oro bianco e pavé di diamanti

Collana con pendente in oro bianco e pavé di diamanti
Collana con pendente in oro bianco e pavé di diamanti







Anello Tiffany, mystery setting e trilogy




Le tre tecniche della gioielleria che dovete assolutamente sapere se non volete fare brutte figure. La prima è… ♦

Ci sono gioielli che hanno segnato un’epoca. Che sono stati copiati, imitati, e resi famosi da personaggi famosi. Insomma, pietre miliari della storia della gioielleria che bisogna assolutamente conoscere. Sono quei gioielli che sono stati realizzati con una tecnica o una forma che si deve conoscere, se non volete fare figuracce. Tra le tante tappe della gioielleria ne abbiamo selezionate tre.

1 La montatura Tiffany

Inventata nel 1866 da Charles Tiffany e dalla sua squadra di gemmologi, divenne ben presto uno standard industriale per gli anelli di fidanzamento: sei punte di platino (griffe) che come artigli spuntano dalla base dell’anello e lo sostengono in maniera quasi invisibile in modo da riflettere il massimo della luce. L’alternativa tradizionale, che è ancora utilizzata, è l’anello con quattro griffe. Le sei griffe, però, possono essere più piccole e sottili, in modo da far risaltare la pietra e bloccarla in modo più accurato. Semplice, ma geniale.

Disegno montatura Tiffany anello con diamante
Disegno montatura Tiffany anello con diamante
Anello con solitario montato a griffe Tiffany
Anello con solitario montato a griffe Tiffany

2 La montatura invisibile (mystery setting)

Brevettata da Van Cleef & Arperls nel 1933, consiste nel tagliare dei piccoli solchi paralleli lungo le cinture delle pietre verso il basso e porle una a una, su una rete di oro o platino. In pratica, è la gemma stessa a essere inserita in questa struttura e a tenere ferma la pietra vicina, con un gioco a incastro che può valere anche 300 ore di lavoro per una spilla. Il sistema è utilizzato principalmente per rubini e zaffiri, mentre lo smeraldo con le sue inclusioni rende alquanto rischiosa questa operazione perché potrebbe disintegrarsi se tagliato male. Solo nel 1990 è stato sviluppato questo setting anche per i diamanti. Ma le tecniche avanzate di oggi con la modellazione software rendono economicamente proibitiva questa lavorazione, non solo per il costo della mano d’opera, ma anche per l’eccessivo materiale di scarto. Nonostante questo, lo stile mystery setting è utilizzato ancora da maestri della gioielleria, come Jar.

Bracciale con rubini e diamanti con tecnica mystery setting di Van Cleef & Arpels
Bracciale con rubini e diamanti con tecnica mystery setting di Van Cleef & Arpels
Mistery
Spilla Van Cleef & Arpels, zaffiri Mistery setting e pavé di diamanti rotondi

3 L’anello Trilogy

In questo caso non si tratta di un brevetto o una di tecnica speciale, ma di una delle campagne di marketing più riuscite del settore: i tre diamanti montati a griffe o incastonati su una fede non erano certo una novità, ma nel 1990 De Beers li ha proposti con campagna pubblicitaria ideata dall’agenzia americana J.W. Thompson. Lo slogan era: «presente, passato, futuro», declinato in circa 2000 filmati pubblicitari ed è rimasto nella mente dei consumatori, tanto da spingere tutti i gioiellieri del segmento sposa a tenere nel proprio catalogo un modello simile.

Anello trilogy di De Beers
Anello trilogy di De Beers

Anello trilogy in oro bianco e diamanti
Anello trilogy in oro bianco e diamanti di Damiani







L’allegra fantasia di Zorab

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Anelli ispirati ad animali, pietre preziose, gioielli ricchi di colori: sono le creazioni di alta gioielleria di Zorab, un marchio con sede a Bangkok e vendite in tutto il mondo ♦

Sono tante le Maison dai nomi altisonanti che affidano segretamente buona parte della loro produzione di gioielli agli artigiani di Bangkog. Si sa, ma non si dice. Non sorprende, quindi, che Zorab, azienda con sede nella capitale della Tailandia, riesca a produrre gioielli che non hanno nulla da invidiare a quelli di grandi firme del mondo della gioielleria. A fondare questo marchio, visto di recente anche allo show di Las Vegas, sono stati Zohrab & Arsina Istanboulian, quasi 40 anni fa. Oggi a mandare avanti il brand sono i loro figli Henri, Liza e Hooman.

Anello a forma di toro in oro e gemme
Anello a forma di toro in oro e gemme

Obiettivo dichiarato di questi virtuosi dei gioielli, in cui c’è un forte utilizzo di pietre preziose, è proporre un gioiello «non noioso». Un’alta gioielleria, ma non convenzionale, che renda allegra chi la indossa, insomma. Sono pezzi unici che si ispirano spesso, in teoria, alla natura. In pratica, si ispirano alla capacità di creare gioielli con una forte impronta cromatica e una minuziosa arte dell’incasso. Forse questi gioielli si potrebbero definire opulenti, dato che non c’è freno alla possibilità di combinazione tra metallo e pietre. Per intenderci: la Maison impiega 150 artigiani per realizzare le sue collezioni, interamente prodotte in-house. Zorab non deluderà chi è in cerca di un paio di orecchini o di un anello dai toni accesi e luminosi.

BRacciale in oro e palladio, con diamanti bianchi e gialli, zaffiri verdi e arancio, gemme colorate
BRacciale in oro e palladio, con diamanti bianchi e gialli, zaffiri verdi e arancio, gemme colorate
Orecchini in oro e platino, con spinelli viola e diamanti gialli
Orecchini in oro e platino, con spinelli viola e diamanti gialli
Anello con rubellite e zaffiri
Anello con rubellite e zaffiri
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello con topazio e zaffiri blu
Anello in oro con ametista di oltre 20 carati e diamanti
Anello in oro con ametista di oltre 20 carati e diamanti

Anello Serpente con tormaline rosa e diamanti
Anello Serpente con tormaline rosa e diamanti







Nella new age con Ark

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Ann Korman, designer di Los Angeles tra gioielleria e misticismo indiano con il suo brand Ark ♦︎

Prendete giornalismo, yoga e gioielli: mischiate il tutto e aggiungete spiritualità orientale. Poi, liberate la vostra creatività. È nato così Ark, il brand di gioielleria fondato da Ann Korman a Los Angeles. Una storia che ha, appunto, questi elementi di partenza: la designer, che ha lavorato per molte testate del gruppo Condé Nast, ha fatto un viaggio in India. Ed è stato il suo guru spirituale a incitarla a seguire il suo destino, cioè le sue passioni. Tre anni dopo Ann ha lanciato la sua linea di gioielli, novembre 2016. Due anni dopo era già in vendita su Moda Operandi. Il guru, pare, aveva ragione.

Anello Aura Lalita Viola, in oro, smalto trasparente e zaffiro al centro
Anello Aura Lalita Viola, in oro, smalto trasparente e zaffiro al centro

Il design è sempre stato il pallino di Ann Korman: dopo la laurea in pittura alla Cornell University, ha conquistato il Master in Belle Arti, ha lavorato nelle gallerie d’arte di New York e, infine, come fashion editor per alcune riviste. Allo stesso tempo, si è incamminata sulla strada della meditazione, dello yoga e, come se non bastasse, ha studiato gemmologia e yoga, Kabbalah e nutrizione, induismo e arti orafe. Il risultato di questo mix new age sono i gioielli delle sue collezioni, alcuni dei quali vedete in questa pagina, che riflettono almeno in parte la collezione delle sue passioni. I prezzi dei suoi gioielli vanno in media da 1500 a 12.000 dollari.

Orecchini Dreamweaver Orange Aura, con smalto trasparente e oro riciclato
Orecchini Dreamweaver Orange Aura, con smalto trasparente e oro riciclato
Anello in oro riciclato e spinello viola
Anello in oro riciclato e spinello viola
Anello in oro e pavé di diamanti
Anello in oro e pavé di diamanti
Rose Aura Shakti Huggies in oro e smalto trasparente
Rose Aura Shakti Huggies in oro e smalto trasparente
Pendente con smalto trasparente, zaffiro rosa e oro riciclato
Pendente con smalto trasparente, zaffiro rosa e oro riciclato

Anello in oro e zaffiri
Anello eternity in oro e zaffiri







Ayva, colori da manager




I nuovi gioielli di Priyanka Kedia, fondatrice di Ayva, regina delle composizioni con piccole gemme ♦

Responsabile per la distribuzione strategica delle scorte, per l’implementazione di nuovi strumenti e processi, per la gestione degli ordini, per le proiezioni dell’inventario, per la domanda e la produzione. Ancora: responsabile per l’identificazione delle scorte a rischio… Come può una manager esperta di logistica trasformarsi in una designer che propone orecchini e anelli di squisita fatture? Dovete chiederlo a Priyanka Kedia, fondatrice di Ayva, nata e cresciuta in una famiglia di gioiellieri a Mumbai, in India, ma diventata manager a San Francisco, California. Insomma, dopo aver sperimentato la via al successo in ambito business, nel 2015 ha deciso di seguire il richiamo delle tradizioni di famiglia.

Anello impilabile in oro 18 carati con diamanti e zaffiri gialli
Anello impilabile in oro 18 carati con diamanti e zaffiri gialli

Che l’hanno aiutata, è presumibile, a scegliere, disporre, realizzare gioielli indiscutibilmente attraenti. Collezioni che, a sentire la ispiratrice del brand, hanno un’affinità con lo stile europeo e un design italiano. Il risultato sono gioielli in cui spiccano sempre pietre colorate, in particolare diamanti accanto a tormaline, zaffiri di diversi colori, ametiste. Le pietre sono montate con disegni piacevoli e regolari a formare pezzi leggeri, in cui il colore forma piacevoli orecchini, collane e anelli. Niente male per una donna che fino a poco tempo fa si occupava dell’efficienza dei magazzini.

Anello doppio dito in oro 18 carati con diamanti, zaffiri gialli e bianchi, tormalina
Anello doppio dito in oro 18 carati con diamanti, zaffiri gialli e bianchi, tormalina

Anello impilabile in oro 18 carati con diamanti e zaffiri rosa
Anello impilabile in oro 18 carati con diamanti e zaffiri rosa

Pendente in oro 14 carati con diamanti e citrino
Pendente in oro 14 carati con diamanti e citrino
Orecchini Lola in oro con diamanti e tormalina verde
Orecchini Lola in oro con diamanti e tormalina verde

Collana in oro con diamanti e ametista
Collana in oro con diamanti e ametista

Orecchini in oro 14 carati con ametista e diamanti
Orecchini in oro 14 carati con ametista e diamanti

Anello in oro 14 carati con ametista e quarzo fumé
Anello in oro 14 carati con ametista e quarzo fumé







L’alta gioielleria fiorisce con La Fleur

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I pezzi di alta gioielleria firmati da La Fleur Jewels. Made in Bangkog, difficile indovinarlo, però ♦︎

Dire che La Fleur Jewels non esiste è probabilmente sbagliato. Ma provate a cercare traccia dell’azienda su Internet: perderete tempo. Dietro La Fleur Jewels, con sede a Bangkog, c’è uno dei tanti produttori di gioielli per conto terzi, per le tante grandi Maison europee e americane che progettano in patria e poi fanno realizzare in Tailandia le parti più complesse, più delicate, più microscopiche dei gioielli che sono poi assemblati a casa e, così, acquistano il diritto di essere classificati come Made in… Dopo questa premessa, basta osservare i lavori con la tecnica di mystery setting, cioè con l’incastonatura senza griffe di piccole pietre una accanto all’altra, per capire che il marchio La Fleur è ben rodato in questo tipo di lavorazione.

Anello con zaffiro giallo
Anello con zaffiro giallo

E, imparato lo stile, l’azienda ha deciso di produrre pregevoli gioielli con questo marchio che profuma di lingua francese. Sono pezzi di alta gioielleria: se invece del marchio La Fleur avessero quello di qualche altra big della gioielleria nessuno avrebbe nulla da ridire. E, tecnica a parte, anche il disegno di spille, pendenti e anelli ricorda quello di altri gioielli con altri marchi. Ma chi bada alla sostanza, e qui ce n’è parecchia, forse non farà caso a tutto questo.

Collana in oro bianco con zaffiri blu
Collana in oro bianco con zaffiri blu
Anello a due dita in oro bianco, setting di rubini, diamanti
Anello a due dita in oro bianco, setting di rubini, diamanti
Orecchini in oro 18 carati, con zaffiri e diamanti
Orecchini in oro 18 carati, con zaffiri e diamanti
Orecchini a sfera in oro bianco, zaffiri, diamanti
Orecchini a sfera in oro bianco, zaffiri, diamanti
Orecchini a orchidea in oro giallo, zaffiri, diamanti
Orecchini a orchidea in oro giallo, zaffiri, diamanti

Spilla ballerina con diamanti e rubini. Per realizzarla sono necessari due mesi di lavoro
Spilla ballerina con diamanti e rubini. Per realizzarla sono necessari due mesi di lavoro







Diamanti? Vi spiego come evitare cattivi acquisti




Diamanti, rubini, smeraldi, zaffiri: quanto valgono? Come riconoscerli? C’è chi li compra per farsi perdonare qualcosa, chi per passione, chi come investimento in un bene rifugio. Qualunque sia la motivazione, il parere di un esperto è fondamentale. Soprattutto perché quando si tratta di diamanti esistono dei parametri che sono una sorta di listino di base per la quotazione, ma nel campo delle gemme colorate, come smeraldi, rubini e zaffiri la faccenda non è semplice. A che cosa stare attenti e quali criteri adottare per la scelta, lo spiega Pio Visconti, docente dell’Istituto Gemmologico Italiano, consulente di molti enti regionali e titolare del Centro analisi gemmologiche di Valenza. La prova che sia un insigne gemmologo, sta nel fatto che la sua perizia è citata come garanzia nei cataloghi delle aste, in caso di una sua certificazione del gioiello. «Come valutare una pietra? Se dovesse comprare un Rolex va dal concessionario autorizzato o si rivolge al conoscente che l’ha acquistato in metropolitana?», spiega in questa intervista a Gioiellis.com.

Pio Visconti in tenuta da golf
Pio Visconti in tenuta da golf

Domanda. Quale delle famose quattro C carati (carat), colore (colour), chiarezza (clarity) e taglio (cut), è più importante nella scelta di un diamante?

Risposta. Il criterio che deve prevalere, secondo me, è il taglio. Certo peso, colore e chiarezza sono importanti, ma poiché la spesa per una pietra IF di 40 punti e una Vs2 di 70 punti magari è abbastanza simile, rimane il fatto che il diamante quando è incastonato deve brillare sulla montatura, deve essere una montagna di luce, come dicevano gli antichi, e questo lo si ottiene solo con un buon taglio.

Fedi eternity in diamanti
Fedi eternity in diamanti

D. Ma chi non è del settore come fa a capire se si tratta di un buon lavoro? Si affida al suo senso estetico?

R. Nel certificato si leggono dei numeri che si riferiscono ai valori della tavola, ossia della parte superiore, per esempio 57%, e all’altezza della corona 14%. Al cliente non dicono nulla e per questo a fianco è scritto il giudizio dell’analista: ottimo, buono, medio, sia come proporzioni sia come accuratezza. In definitiva, io consiglierei un diamante tagliato in maniera ottima, perché gli altri criteri sono legati al prezzo.

D. Che cosa fare se la certificazione non esiste?

R. Le faccio io una domanda: se dovesse comprare un Rolex va dal concessionario autorizzato o si rivolge al conoscente che l’ha acquistato in metropolitana?

Anello Legends of Africa con diamanti bianchi e smeraldi
Anello Legends of Africa con diamanti bianchi e smeraldi

D. Molti marchi conosciuti ci tengono a evidenziare l’utilizzo esclusivo di diamanti certificati, ma non c’è il rischio di ricevere il certificato di un’altra gemma? 

R. Tutto può succedere, però rovinarsi la reputazione per un comportamento poco trasparente per gemme di poco valore non vale la pena, tanto più che basta poco a trasformarsi in una catastrofe commerciale. In casi di pietre molto rare, il diamante è sigillato con il suo certificato all’interno, addirittura negli ultimi dieci anni è sempre più frequente la richiesta dell’incisione del numero di certificato sulla cintura della pietra stessa.

D. La corsa alla certificazione non dipende anche dalla notevole evoluzione tecnologica nella produzione diamanti sintetici che derivano sì dal carbonio, ma realizzati in laboratorio, e dall’aumento del numero di pietre naturali modificate dall’uomo per farle sembrare più belle. Il Gemological Institute of America(Gia), ha addirittura messo a punto un software 3D per smascherare i falsi. Funziona? 

R. È uno strumento in più, ma da solo non basta. Il lavoro del gemmologo è quello di identificare l’autenticità della pietra con una strumentazione adatta. Inoltre, esiste un listino prezzo di massima per ognuna delle 4 C, poi il valore preciso è determinato dalla domanda e dall’offerta. I commercianti addirittura possono valutare la pietra senza nemmeno vederla perché, appunto, fa fede il certificato. Le cose invece, si complicano terribilmente con le pietre di colore: nessun ente certificatore al mondo è riuscito a identificare in maniera seria parametri che possano suggerire il valore di uno smeraldo, di un rubino e uno zaffiro. E per le pietre semipreziose è ancora peggio.

Esame di un diamante a un precedente Dubai Jewellery Show
Esame di un gioiello com diamante

D. Si dice che la provenienza delle gemme ne determini la qualità. È vero che i rubini più belli sono birmani, così come gli smeraldi devono essere colombiani?

R. È una semplificazione: si sa che un rubino birmano solitamente ha delle caratteristiche cromatiche eccezionali perché è di un bel rosso vivo, brillante, senza saturazioni di bruno o di viola, quasi la tonalità delle auto Ferrari per intendersi. Questo non vuol dire che pietre simili non si possano trovare anche nei giacimenti di altri Paesi, ma sicuramente sono più rare. Per esempio quelli tailandesi hanno un’ottima trasparenza, ma anche una sfumatura violacea, per una piccolissima saturazione blu. Lo stesso vale per gli smeraldi: alcuni esemplari, magnifici per colore e trasparenza ossia con caratteristiche tipiche dei berilli colombiani, sono stati scoperti in Brasile. Gli zaffiri del Kasmhir sono di un blu incomparabile, ma rarissimi, mentre quelli di Ceylon sono più chiari ma più caldi e, ancora, quelli del Siam sono di una tonalità molto intensa.

D. Se la provenienza non garantisce la qualità, che dire del taglio?

R. Le pietre colorate hanno dei sistemi cristallini più complicati del diamante, quello che conta è una buona simmetria e un’uniformità colore vista dall’alto, perché di profilo questo non si otterrà mai. Per questo un taglio non perfettamente centrato è accettabile negli smeraldi, rubini e zaffiri. Al contrario, è inaccettabile in un diamante.

Rubino birmano color sangue di piccione non riscaldato da 6,41 carati, montato su un anello in oro giallo e bianco di 18 carati, circondato da diamanti, progettato da Forms
Rubino birmano color sangue di piccione non riscaldato da 6,41 carati, montato su un anello in oro giallo e bianco di 18 carati, circondato da diamanti, progettato da Forms

D. E si torna sempre al taglio…

R. Sfruttare al massimo sia il peso che il colore della gemma dipende dall’abilità del tagliatore: gli zaffiri australiani molto scuri con un sovratono verdastro e per questo poco amati, sono solitamente tagliati abbastanza sottili per evitare di accentuarne la cupezza. Invece, quelli Ceylon dalla tonalità molto bella, ma poco intensa hanno un padiglione molto più ampio per rafforzarne il colore.

D. Ma allora il criterio di scelta per queste pietre è il colore?

R. Sì, deve essere il più puro possibile, rispecchiare l’idea di verde o rosso o blu che abbiamo. Ovviamente, non devo vedere inclusioni a occhio nudo, magari posso aiutarmi con occhiali da una diottria o due, perché le imperfezioni ne abbassano il valore. E se capita di voler fare shopping durante un viaggio, prima di comprare una pietra meglio passare prima da un ente certificatore del luogo.

Anello Margot con zaffiro taglio pera e diamanti
Anello Margot con zaffiro taglio pera e diamanti

D. Quali sono le contraffazioni più comuni e quelle più dannose economicamente? Si sente spesso parlare di smeraldi «No Oil» come segno di autenticità. Vale anche per rubini e zaffiri? 

R. Tra tutti i trattamenti quello citato è più innocuo e anche più antico: Plinio accenna nei suoi scritti che per rendere più belli gli smeraldi era sufficiente metterli a bagno nell’olio. Le microfratture impregnate di resina: quelle sì che sono gravi. Per gli zaffiri il metodo più clamoroso, che riduce di un decimo il valore è la termodiffusione, ossia la colorazione blu di un corindone naturale, ma completamente incolore. Risultato? Una gemma da 70 euro trattamento compreso, potrebbe essere valutata anche 1.200 euro. Mentre le radici di rubino, chiamate così perché opache, sono rubini di bassissima qualità che, con una tecnica molto sofisticata, ricevono infiltrazioni di vetro. In genere sono al piombo per aumentare l’effetto, in modo da rendere i rubini completamente trasparenti. In pratica, una pietra di 4 carati il cui costo al commercio fatica superare i 100 dollari, assume lo stesso aspetto estetico di una da 5mila dollari.

D. Quindi l’ente certificatore garantisce l’autenticità e l’origine del prodotto?

R. Sì, verifica se è naturale o sintetico e, nel primo caso, se ha subito dei trattamenti. Grazie alle inclusioni, che sono delle tracce della roccia nella quale la pietra si è formata, è possibile risalire alla zona geografica. Sul valore c’è una forbice molto ampia legata al commercio, alla moda, alla percezione personale. Monica Battistoni

Pietre di colore: zaffiro, rubino, rubellite e zaffiro giallo
Pietre di colore: zaffiro, rubino, rubellite e zaffiro giallo






 

Leonori al top




L’alta gioielleria di Leonori, una Maison italiana che sta alla pari con le big ♦︎

A Forlì, Emilia Romagna, a due passi dalle spiagge delle Riviera Adriatica, Cesare Boccalatte riesce a proporre alta gioielleria. E non si tratta di un modo di dire. A realizzare anelli con fantastici smeraldi, diamanti e zaffiri è la Leonori Gioielli una Maison che è stata fondata da Agostino Leonori nel 1962. Maestro gioielliere, Leonori ha studiato nella Scuola Orafa di Valenza, la culla dell’alta gioielleria italiana, e ha lavorato per oltre 20 anni in aziende del settore.

Anello doppio con diamanti e zaffiri gialli
Anello doppio con diamanti e zaffiri gialli

Imparati i segreti del mestiere, è tornato nella natia Forlì dove ha aperto una piccola bottega di gioielleria. Racconta la storia dell’azienda che l’attività è proseguita con i figli Cesare, Lucio e Daniela. Hanno allargato e promosso l’attività, e attirato l’attenzione di clienti in Italia e all’estero. Cesare, in particolare, qualche anno più tardi ha intessuto relazioni in tutto il mondo per importare diamanti da Tel Aviv, smeraldi dalla Colombia, rubini dalla Birmania e zaffiri dal Ceylon. Una eccellenza che punta molto sul mercato estero (per esempio, con la presenza all’International Jewellery London), grazie ai suoi gioielli che stallo alla pari con quelli delle grandi Maison. Come potete vedere da queste immagini.

Anello con rubino e diamanti
Anello con rubino e diamanti
Leonori Gioielli, anello in oro bianco con diamanti e smeraldo ovale da 2,09 carati
Leonori Gioielli, anello in oro bianco con diamanti e smeraldo ovale da 2,09 carati
Collezione Peonia, anello con diamanti e zaffiri rosa
Collezione Peonia, anello con diamanti e zaffiri rosa
Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi
Anello della collezione Giardini Segreti, in oro rosa e zaffiri
Anello della collezione Giardini Segreti, in oro rosa e zaffiri
Anello con diamanti e smeraldi taglio a goccia
Anello con diamanti e smeraldi taglio a goccia
Anello con diamanti bianchi e gialli
Anello con diamanti bianchi e gialli
Collana con diamanti e zaffiro taglio a pera
Collana con diamanti e zaffiro taglio a pera
Bracciale con zaffiri e diamanti
Bracciale con zaffiri e diamanti
Anello con smeraldi e zaffiro
Anello con smeraldi e zaffiro







Il nuovo bracciale a colori di Picchiotti

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Picchiotti è una delle grandi Maison italiane di alta gioielleria. Fondata nel 1967 da Giuseppe Picchiotti, si è affermata per l’alta qualità dei suoi gioielli e per uno stile riconoscibile. Tra parentesi: questo articolo non è frutto di un rapporto commerciale con Picchiotti, ma è un libero giudizio. La premessa serve semplicemente per spiegare che l’alta o la fine gioielleria dell’azienda di Valenza (Italia) ha assunto negli anni caratteristiche ben precise. Ma, come in tutte le storie, ogni tanto spunta qualche novità.

Bracciale in oro con zaffiri, inserti in ceramica
Bracciale in oro con zaffiri, inserti in ceramica

A Vicenzaoro September, infatti, Picchiotti ha presentato in anteprima larghi bracciali rigidi che rappresentano un nuovo percorso stilistico. I bracciali sono realizzati in oro, con un grande zaffiro centrale giallo, e inserti di ceramica bianca o nera, racchiusi da bande d’oro che disegnano un arabesco. Altri zaffiri colorati, rosa e blu, punteggiano la superficie. Insomma, un gioiello che, accanto al lusso, punta sulla vivacità e forse una donna giovane, che ama il colore e un abbigliamento più sportivo. O semplicemente è attratta dai gioielli originali e di qualità.

Il retro del bracciale
Il retro del bracciale

Sempre a Vicenzaoro, la Maison ha presentato anche più tradizionali anelli della collezione Xpandable, sistema brevettato che ha la caratteristica di adattarsi alla dimensione delle dita. Gli anelli sono del genere eternity con diamanti taglio baguette di classe D e F (la migliore qualità), oppure con 18 rubini taglio smeraldo allineati, e contornati da diamanti taglio baguette. Classica alta gioielleria firmata Picchiotti.

Bracciale in oro, zaffiri, inserti in ceramica bianca
Bracciale in oro, zaffiri, inserti in ceramica bianca

Anello di diamanti con diamante centrale taglio smeraldo
Anello di diamanti con diamante centrale taglio smeraldo

Anello della collezione Xpandable con diamanti
Anello della collezione Xpandable con diamanti

Anello della collezione Xpandable con 18 rubini e diamanti
Anello della collezione Xpandable con 18 rubini e diamanti







Il mito ottomano di Sevan Biçakçi

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Dalla Turchia i gioielli che hanno ereditato il fascino dell’impero ottomano di Sevan Biçakçi ♦

Chiedete a un gioielliere di quale collega contemporaneo acquisterebbe un gioiello: la risposta potrebbe essere Sevan Biçakçi. Sarà perché questo designer ha uno stile talmente unico da non poter essere paragonato a nessun altro, sarà perché il suo intaglio su materiali traslucidi, eseguito con strumenti da dentista, è talmente accurato da lasciare senza parole, fatto sta che il gioielliere di origine armena piace molto. Persino a chi ha uno stile minimalista.

Anello in oro giallo e bianco, argento e zaffiro blu
Anello in oro giallo e bianco, argento e zaffiro blu

Nei suoi incredibili anelli è solito riprodurre i monumenti di Istanbul, la Basilica di Santa Sofia, la Moschea Blu, il palazzo Topkapi, la Cisterna Basilica, le effigi dei sultani e le divinità, ma anche fiori, uccelli, frutta e insetti. Infatti, nel fondo di acquamarine, quarzi, smeraldi, zaffiri e altre gemme sono incisi cupole, petali, becchi, tutte miniature che fluttuano nella trasparenza della pietra taglio cabochon montata sul gambo dell’anello riccamente cesellato in oro, argento e smalto. Insomma, c’è tutta la tradizione artistica bizantina e ottomana dell’impero turco, una sorta di macchina del tempo che a guardarla sembra di stare nelle pagine del libro scritto da Orhan Pamuk, Il mio nome è rosso, ambientato nella Istanbul del Cinquecento.

I suoi gioielli sono un mito per tutto il mondo e hanno conquistato un posto d’onore anche nelle vendite di Barneys New York.

Anello in oro giallo, argento e diamanti neri
Anello in oro giallo, argento e diamanti neri

La serie di anelli con la Basilica di Santa Sofia lo ha fatto conoscere in tutto il mondo, ma la vera notorietà, soprattutto negli Stati Uniti e tra le star di Hollywood arriva grazie a Gwyneth Paltrow, che indossa spesso una sua collana con un lucchetto, uno dei temi più riconoscibili di Biçakçi, che è anche uno dei simboli della cultura turca. Usato per chiudere le recinzioni attorno alle tombe, rappresentava la promessa di buone azioni in cambio di un trattamento misericordioso per i propri cari, e portarlo al collo significava ricordare l’impegno rendendo preziosa la persona che lo indossa. E poi i pugnali stilizzati (il nome Biçakçi in turco significa lama) sui bracciali fatti con maglie di metallo come le armature degli antichi guerrieri e altri decori tipici del mondo mussulmano dove ha un posto importante anche la calligrafia.

Anello in oro 24 carati, argento, perla barocca, diamante
Anello in oro 24 carati, argento, perla barocca, diamante

Nel suo atelier di cinque piani vicino al Gran Bazar e quindi a due passi da tutti gli edifici più importanti della capitale turca, l’orafo con i suoi collaboratori, dieci persone, produce al massimo 500 pezzi l’anno, perché il lavoro d’incisione richiede parecchio tempo. Ma non solo: quella dell’intaglio sul fondo della pietra è una tecnica delicata, il rischio di crepe nella gemma è alto e se a fine giornata il risultato non è eccellente si butta via tutto. Per fortuna l’esperienza di tanti anni di lavoro, più di venti, consente di approcciare anche i materiali più preziosi senza troppo timore e creare oggetti ancora più tridimensionali e colorati. Come Jar non lavora su commissione e il prezzo si stabilisce solo a gioiello finito, anche se in media si va dai 2mila ai 10 mila fino a 30 mila dollari per un anello, e 3 mila dollari per una collana semplice.

Anello in oro 24 carati con diamanti e ametista
Anello in oro 24 carati con diamanti e ametista
Anello in oro 24 carati con diamanti e quarzo citrino
Anello in oro 24 carati con diamanti e quarzo citrino
Anello in oro 24 carati con quarzo e zaffiro
Anello in oro 24 carati con quarzo e zaffiro
Anello in oro 24 carati con quarzo e zaffiro
Bracciale in oro 24 carati, argento, diamanti, pietre semi preziose
Collana in argento e oro 24 carati con diamanti bianchi e neri
Collana in argento e oro 24 carati con diamanti bianchi e neri

Anello in oro 24 carati, argento, quarzo intagliato, diamanti
Anello in oro 24 carati, argento, quarzo intagliato, diamanti







Zaffiri neri per Suzanne Kalan

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È famosa soprattutto per due caratteristiche: l’utilizzo di diamanti bianchi o zaffiri colorati e per le pietre tagliate invariabilmente a baguette. Ora, però, Suzanne Kalan estende nelle sue collezioni una nuova variante: lo zaffiro nero. I primi gioielli, presentati proprio con l’inizio della primavera, sono studiati per essere impilabili, una caratteristica presente anche nelle passate collezioni. Ma, nelle intenzioni della designer americana di origini libanesi, il colore nero rende i gioielli potenzialmente indossabili anche dagli uomini.

Anello in oro giallo, zaffiri neri e diamanti
Anello in oro giallo, zaffiri neri e diamanti

Anche i nuovi gioielli sono pensati per pietre con taglio baguette, che Suzanne Kalan considera una forma molto contemporanea ma, allo stesso tempo, non legata a una moda del momento. Le pietre sono disposte sui gioielli in modo da apparire irregolari e asimmetriche. Gli zaffiri neri, inoltre, in alcuni casi sono abbinati a piccoli diamanti bianchi, che accentuano il contrasto. Una scelta condivisa anche da Patile, figlia della designer che da tempo ha affiancato la madre nella Maison di famiglia.

Bracciale in oro giallo e zaffiri neri
Bracciale in oro giallo e zaffiri neri

Bracciale tennis in oro giallo e zaffiri neri
Bracciale tennis in oro giallo e zaffiri neri

Anello in oro rosa e diamanti bianchi
Anello in oro rosa e diamanti bianchi

Anello in oro rosa e rubini
Anello in oro rosa e rubini
Anello in oro rosa e zaffiri multicolori
Anello in oro rosa e zaffiri multicolori

Bracciale in oro bianco e diamanti bianchi
Bracciale in oro bianco e diamanti bianchi







I cerchi di Carlo Barberis

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Cerchi, semplici tondi. Che diventano elaborati se alla forma geometrica si aggiungono colori e intrecci. La collezione Circle della Maison di Valenza Carlo Barberis è tra le più fresche ideate dai designer dell’azienda. La forma circolare, invece di costituire il volume del gioiello, è rappresentata semplicemente su due dimensioni, cioè sulla superficie, alternando diamanti a zaffiri, rubini o smeraldi. Il risultato è un originale pattern di pietre preziose che ricoprono gioielli dalla forma morbida, frutto dell’esperienza degli orefici della Carlo Barberis. Un’azienda che, in effetti, vanta una lunga esperienza nell’area di Valenza. Basti pensare che il marchio di fabbrica, 39 AL, è il più antico tra quelli del distretto orafo piemontese.

Bracciale con diamanti, zaffiri e smeraldi
Bracciale con diamanti, zaffiri e smeraldi

Risale al 1929, infatti, la nascita dell’azienda creata quando aveva 20 anni dal giovane Carlo Barberis (1909-1994) dopo il suo apprendistato. Il matrimonio con Valeria Boris, designer e figlia d’arte, ha segnato anche lo stile della Maison. Per oltre trent’anni, fino al 1975, Valeria Boris si è occupata delle collezioni dell’azienda, puntando proprio sull’utilizzo del colore attraverso le pietre preziose.

Anelli con diamanti, rubini e smeraldi
Anelli con diamanti, rubini e smeraldi

L’azienda è nota, tra il resto, per l’invenzione del lapidé, una tecnica di rifinitura con cui si applica al metallo il trattamento di spianatura e lucidatura utilizzato per le pietre. Il figlio di Carlo Barberis e Valeria Boris, Giovanni, ha poi proseguito la tradizione, assieme alla sorella Francesca. L’azienda è oggi giunta alla terza generazione, con il contributo di Francesco e Maria Barberis, figli di Giovanni. Ma lo stile e, soprattutto, la qualità sono rimasti.

Bracciali della collezione Circle
Bracciali della collezione Circle
Bracciale di Carlo Barberis
Bracciale di Carlo Barberis
Anello con diamanti e zaffiri
Anello con diamanti e zaffiri

Collana con diamanti e zaffiri
Collana con diamanti e zaffiri







Ortensie e papaveri con Stenzhorn

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Ortensie e papaveri: è difficile che questi due fiori così diversi possano essere riuniti in uno stesso mazzo, assieme alle margherite. La Maison tedesca Stenzhorn, però, li accomuna in due diverse linee che sono realizzate con gli stessi elementi: oro bianco, diamanti e rubini oppure zaffiri. Per questo, anche se la forma dei gioielli è per forza molto diversa, le mini collezioni, che fanno parte della collezione Floral, si assomigliano nell’ispirazione. Tutte e due, infatti sono composte da tre gioielli: collana, orecchini e anello.

Collana Hortensia in oro bianco, diamanti e rubini
Collana Hortensia in oro bianco, diamanti e rubini

Tutte e due le collezioni, Hortensia e Poppy, fanno parte delle proposte di alta gioielleria dell’azienda: sono gioielli elaborati, realizzati con cura e, naturalmente, venduti a un prezzo che riflette la qualità dei materiali impiegati oltre che la non semplice lavorazione. Gli orecchini papavero, per esempio, costano 72.000 euro. Per le collane si sale di prezzo. Ma chi desidera indossare un gioiello composto da diamanti e rubini che formano corone di fiori, probabilmente non ha al primo posto dei pensieri un conto in banca troppo magro.

Anello Hortensia con diamanti e rubini
Anello Hortensia con diamanti e rubini

Orecchini Papavero con diamanti e zaffiri
Orecchini Papavero con diamanti e zaffiri

Orecchini Papavero con diamanti e rubini
Orecchini Papavero con diamanti e rubini
Orecchini Hortensia con diamanti e rubini
Orecchini Hortensia con diamanti e rubini
Collana Papavero con diamanti e rubini
Collana Papavero con diamanti e rubini
Collana Margherita con diamanti e rubini
Collana Margherita con diamanti e rubini

Anello Papavero con diamanti e rubini
Anello Papavero con diamanti e rubini







I piccoli giardini di Pasquale Bruni

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Una delle novità di Pasquale Bruni riguarda la collezione che è stata lanciata quattro anni fa, a Baselworld 2016, ma che è stata ora rinnovata. I gioielli sono variazioni sul tema della collezione Giardini Segreti. Da quella collezione, infatti, è sbocciato lo spin-off Petit Garden. Foglie e fiori sono sempre il motivo dominante, assieme a diamanti piovuti come polline tra i petali di anelli e bracciali. Dopo il debutto in oro rosa e bianco, che può anche essere combinato assieme in un contrasto molto soft di colori, la collezione ha assunto ora le sfumature blu e rosa degli zaffiri, montati su oro rosa o bianco.

Orecchini con zaffiri rosa
Orecchini con zaffiri rosa

Sono gioielli eleganti, sempre piacevoli nella loro forma quasi tropicale, con le forme sinuose dei petali che accompagnano anelli oppure orecchini. La flora in formato gioiello di Pasquale Bruni ha tutta l’aria voler ottenere un posto d’onore sulle mani di chi indossa questa piccola grande continuazione della collezione Giardini Segreti. Stile e preziosa realizzazione sono sempre le stesse. Giulia Netrese

Bracciale con zaffiri rosa
Bracciale con zaffiri rosa
Choker con zaffiri rosa
Choker con zaffiri rosa
Collana Petit Garden con zaffiri blu
Collana Petit Garden con zaffiri blu
Anelli della collezione Petit Garden
Anelli della collezione Petit Garden

Orecchini Petit Garden con zaffiri blu
Orecchini Petit Garden con zaffiri blu







Black, Starr & Frost, il più antico gioielliere d’America

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Pochi lo sanno, ma il più antico gioielliere degli Stati Uniti non è Tiffany, ma Black, Starr & Frost. È stato fondato oltre 200 anni fa (nel 1810), e nel frattempo ha fornito splendidi gioielli ai nababbi americani: Rockefeller, Vanderbilt, Canegis, Guggenheim, ma anche al Principe di Windsor. La Maison è stata fondata a New York dall’argentiere Isaac Marquand, immigrato dalla Francia. Nel 1839, la gioielleria fu acquistata da Henry Ball, Erasmus Tompkins e William Black, e ribattezzata Ball, Tompkins & Black. Ma solo fino al 1851 quando divenne Ball, Black & Company. Infine, nel 1876 ha acquisito il suo nome attuale, Black, Starr & Frost.

Anello con smeraldo colombiano taglio pan di zucchero di 45 carati
Anello con smeraldo colombiano taglio pan di zucchero di 45 carati

Insomma, il brand si fregia del titolo di «primo gioielliere d’America» non a caso. Il brand, però, ora è di proprietà di Alfredo J. Molina, conosciuto anche come uno dei primi tre gemmologi del mondo. E ha sede a Phoenix, in Arizona. La linea di gioielli più prestigiosa si chiama collezione del Presidente. Sono gioielli realizzati con i materiali più preziosi: platino, oro 18 carati, e diamanti con peso tra 0,33 e 53.58 carati.

Anello con zaffiro blu di 44,88 carati taglio cuscino e diamanti
Anello con zaffiro blu di 44,88 carati taglio cuscino e diamanti
Collana a cascata con zaffiri blu per 75,85 carati e diamanti per 51,24 carati
Collana a cascata con zaffiri blu per 75,85 carati e diamanti per 51,24 carati
Collana con smeraldi e diamanti
Collana con smeraldi e diamanti

Collana di 68 rubini birmani  sangue di piccione e diamanti
Collana di 68 rubini birmani sangue di piccione e diamanti







Morphée Joaillerie è Prêt-à-Briller

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Un personalissimo giardino fiorito, con piccoli coleotteri che fanno la spola tra un petalo e l’altro. È il soggetto della nuova collezione del brand francese Morphée Joaillerie. La collezione, per la verità, ha un nome più modaiolo: Prêt-à-Briller. Come avviene in un giardino, l’idea della collezione è quella di utilizzare in modo naturale i gioielli, per esempio raggruppandoli in piccoli preziosi mazzi, oppure di disseminarli sul copro, per esempio con diversi piccoli orecchini sullo stesso padiglione auricolare. Il coleottero, realizzato in oro bianco annerito 9 carati e labradorite, diventa così quel tocco in più che rende la combinazione più in sintonia con la natura.

Orecchino Cherry Blossoms in oro bianco 9 carati con diamanti
Orecchino Cherry Blossoms in oro bianco 9 carati con diamanti

I gioielli sono tutti in oro 9 carati con l’aggiunta di diamanti oppure di zaffiri colorati: blu, gialli o rosa, secondo il fiore rappresentato. Morphée Joaillerie è una creatura di Pamela Hastry, designer nata a Bruxelles (Belgio), ma che risiede e lavora a Parigi. Ha una formazione internazionale: dopo il corso di design industriale all’Università di Kingston (Inghilterra), ha poi frequentato l’Istituto Europeo di Design a Roma, dove ha scoperto le sottigliezze dei gioielli, in particolare attraverso l’arte del disegno.

Orecchino coleottero e orecchino in oro bianco e diamanti
Orecchino coleottero e orecchino in oro bianco e diamanti
Orecchini non ti scordar di me con zaffiri blu
Orecchini non ti scordar di me con zaffiri blu
Orecchino a bottone in oro giallo 9 carati e zaffiri gialli
Orecchino a bottone in oro giallo 9 carati e zaffiri gialli
Anelo scarabeo in oro bianco annerito 9 carati e labradorite
Anelo scarabeo in oro bianco annerito 9 carati e labradorite
Anello in oro rosa 9 carati e zaffiri rosa
Anello in oro rosa 9 carati e zaffiri rosa

Anello a fiore grande Buttercups in oro giallo 9k con zaffiri gialli
Anello in oro giallo 9 carati e zaffiri gialli







I diamanti liberi di Glik




Dal Brasile a New York, aspirate pietre preziose e mobili di Moritz Glik

Per Moritz Glik (non fatevi ingannare dal nome tedesco-polacco: è un gioielliere di origine brasiliana. In Brasile ha iniziato come disegnatore di scarpe, ma vive a New York dagli anni Novanta), non c’è niente di più magico dello scintillio di diamanti liberi di muoversi sotto due castoni trasparenti che usa per i pendenti, vale a dire il vetro zaffiro. In verità Chopard ci aveva già pensato con gli orologi nel 1976 e ha ripreso il concetto anche successivamente, ma Glik ci ha messo il suo e con un forte senso del design ha creato Kaleidoscope, una collezione continua che ha vinto il Couture Show per due anni consecutivi.

Anello in oro rosa con diamanti e zaffiri bianchi
Anello in oro rosa con diamanti e zaffiri bianchi

All’inizio lo stile prevedeva un motivo minimalista modellato su metallo brunito e montato a filo. Il passo successivo sono state le montature retrò. Ora è il turno delle forme tondeggianti in oro rosa e giallo opulento con pavé di pietre che incorniciano diamanti di tutti i colori, zaffiri di varie tonalità, smeraldi e rubini lucidi o grezzi. Tutti i pezzi sono realizzati interamente a mano nel suo studio di New York, se e alcuni assumono una forma precisa solo quando indossati, tutti danno l’illusione di diamanti che fluttuano nell’aria. La collezione Kaleidoscope, per esempio, è composta da ciondoli, anelli, bracciali e orecchini che racchiudono diamanti sciolti e pietre colorate all’interno di un cristallo zaffiro bianco, in modo che si muovano con chi li indossa. Alessia Mongrando

Orecchini in oro giallo com diamanti neri, zaffiri bianchi, tormaline
Orecchini in oro giallo con diamanti neri, zaffiri bianchi, tormaline
Bracciale in oro giallo con smeraldi e smalto nero
Bracciale in oro giallo con smeraldi e smalto nero
Pendente in oro giallo e diamanti gialli
Pendente in oro giallo e diamanti gialli
Anello con zaffiro rosa e diamanti
Anello con zaffiro rosa e diamanti
Anello in oro rosa con smeraldi e smalto nero
Anello in oro rosa con smeraldi e smalto nero
Pendente in oro rosa com rodolite viola e zaffiri bianchi
Pendente in oro rosa com rodolite viola e zaffiri bianchi






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