Dopo aver reso un omaggio all’Oceano Pandora celebra la frutta. Quella di stagione, ovviamente. L’estate porta in tavola i regali della natura, che si tramutano i elementi componibili, quelli da aggiungere a collane e bracciali del brand danese. Ecco qui, quindi, i nuovi charm dedicati all’anguria, che utilizza pavé di zirconia cubica rossi e verdi, oppure ciliegie in smalto. C’è anche la fragola, anche questa con zirconi colorati. Prezzi: anguria pavé 59 euro, Ciliegie 49 euro, Fragola 59 euro.
Pandora sulle onde
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Pandora è diventato uno dei colossi mondiali della gioielleria anche grazie alla sua incessante capacità di rinnovare le collezioni. Presenta gioielli sempre nuovi, ma senza introdurre innovazioni balzane o troppo sorprendenti per le sue affezionate e numerose clienti. Anche perché il concetto base di Pandora risiede proprio nella possibilità di comporre, pezzo dopo pezzo, il gioiello più adatto al proprio gusto (e portafogli). Per l’estate 2016, quindi, ecco gli elementi componibili Gocce Scintillanti, la clip Eleganza Luccicante, il ciondolo Stella Marina o il pendente Pappagallo Tropicale. Sono tutti presentati in una estiva colorazione verde o, come specifica il brand danese, tonalità menta. I diversi elementi, da aggiungere a collane o bracciali in argento, sono arricchiti da pietre di zirconia cubica «Puresse Cut», per accrescere la luminosità del bijou. Come sempre i prezzi sono molto leggeri: il pappagallo costa 45, la stella marina 65, il charm in vetro di Murano 39 e la clip 39 euro.
Gregg Ruth sempre più Pink
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Gregg Ruth al Jck di Las Vegas ha deciso di presentare nuovi pezzi di una delle sue più famose collezioni: Baby Pink. Dove i baby sono diamanti rosa, montati su anelli che hanno un prezzo che oscilla dai 10.000 ai 90.000 dollari. I diamanti colorati sono una sua specialità: lei è una designer e produttore di alta gioielleria, con sede a New York. Ha abituato i suoi clienti in tutto il mondo alle sue incredibili serie di gioielli che hanno al centro soprattutto diamanti colorati, di prima qualità. I prezzi sono, dunque, in linea con la qualità dei gioielli proposti. L’idea di puntare sui fancy diamond risale al 1995. In breve la società è diventata un leader del settore, in particolare per i pink e gli yellow. Poi, sono arrivati gli altri colori, sempre più rari: i diamanti verdi, blu. E, infine, si sono aggiunte le altre classiche pietre preziose: smeraldo, rubino, zaffiro. Gregg Ruth ama i colori decisi, saturi. È una specie di marchio di fabbrica: un gioiello con diamanti che escono con il suo benestare sono sicuramente visibili e riconoscibili. Come i nuovi Baby Pink. Giulia Netrese
Sottomarino Swarovski
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Uno Swarovski per l’estate. Sott’acqua. La Maison austriaca con 120 anni di storia alle spalle, specializzata in cristalli e gemme, rinnova ogni anno le sue proposte. Le collezioni studiate per l’estate 2016 sono colorate, vivaci, appariscenti. Ecco, per esempio, due delle linee novità: la collezione Enchanted e Efflorescence. La prima fa parte della collezione Sea Of Sparkle di Swarovski. È caratterizzata dal metallo rodiato sfumato nei colori dell’arcobaleno e da cristalli Swarovski multicolor: un omaggio alla vita nelle acque dei mari tropicali. La collezione Efflorescence è un tripudio di anemoni dal carattere pungente (per la loro forma) e opulento. E anche questa allude al mondo sottomarino. I prezzi: per la collezione Enchanted collana a 599 euro, bracciale a 399, anello a 349. Per la collezione Efflorescence collana a 599 euro, bracciale a 399, anello a 349. Lavinia Andorno
Le 37 perle regine di Parigi
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Sembra che un’asta di gioielli sia un flop se non registra un record, magari per un diamante dal colore sorprendente. Non è così. Vendite come quella organizzate da Christie’s a Parigi il 1 giugno, dove erano presenti lotti «normali», cioè anche gioielli di raffinata fattura, ma senza quella unicità che attira l’attenzione dei media, sono interessanti per capire gli umori del mercato dei gioielli (quindi anche per un’ipotetica valutazione di quello che avete a casa) e, allo stesso tempo, per osservare qualche bel pezzo di gioielleria fino a quel momento conservato in qualche cassaforte. In questo caso, l’asta di gioielli parigina ha riservato il maggior successo a una collana, venduta per 385.000 euro. Ma la notizia non è il prezzo strappato, quanto il fatto che sia una semplice collana composta da 37 perle. Perfette, per carità, ma pur sempre semplici perle. Un anello solitaire con un grosso diamante da 20 carati è stato battuto per 237.900 euro, mentre un paio di orecchini con diamanti da 5 carati hanno totalizzato 205,500 euro. Molto apprezzata una collana di smeraldi con perle d’oro parzialmente smaltate: ha richiamato 107,100 euro. Superiore alle stime il valore attribuito agli orecchini Coquillage di Suzanne Belperron di cui abbiamo già parlato qui. Sono stati venduti per 85.500 euro rispetto alla stima di 40-60.000 della vigilia. Federico Graglia
Boccadamo, monetine a Las Vegas
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A Las Vegas, le monetine non mancano: finiscono sempre nelle slot machine che riempiono gli hotel. Ora, però, ci sono anche quelle made in Italy. Ma non sono euro, piuttosto sono quelle di Boccadamo, che arricchiscono uno dei bracciali della nuova collezione. Sono monetine da bijoux, intendiamoci, così come le perle formate da cristalli di rocca che sono inserite a fianco. L’azienda è specializzata in monili in argento e fashion bijoux, con l’ampio utilizzo di tecnica galvanica ed elementi Swarovski: opera però da una posizione decentrata rispetto alle aree storiche dell’oreficeria italiana. L’impianto di produzione dei gioielli avviene, infatti, a Frosinone, nel Lazio. Il salto dalla lavorazione dell’argento alla produzione delle proprie linee di gioielli risale, invece, al 2006, giusto dieci anni fa. Da allora il brand ha seguito la propria filosofia di collezioni rinnovate di continuo, con bijoux a prezzi accessibili a tutti, ma con una buona qualità del prodotto. Al Jck di Las Vegas Boccadamo porta, quindi, le novità che vedete nelle immagini. Rudy Serra
Michael Kors per tutti
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Michael Kors si è imposto negli ultimi anni come uno degli stilisti di riferimento per un certo pubblico, che ha un certo gusto, con un certo successo. Insomma, è una certezza se vuoi essere cool. Proprio per questo da tempo il brand ha diversificato la propria proposta estendendola anche ai gioielli, a quella fashion jewellery che piace specialmente a un pubblico giovane anche perché offre accanto a design e brand un prezzo che è alla portata di tutte le tasche. I bijoux firmati Michael Kors non fanno eccezione: acciaio in colore oro rosa, cristalli al posto dei diamanti, per un prezzo che oscilla intorno ai cento euro di media. Raggiungibile anche per una ragazza giovane o per il portafogli di un ragazzo che vuole fare un regalo senza bruciarsi l’uscita serale. Ma non sono bijoux solo per under 21: anzi, anche questa linea per la primavera-estate 2016 è portabilissima anche da chi di anni ne ha di più. Ecco le immagini e i prezzi della nuova collezione firmata dallo stilista americano e realizzata da Fossil. Alessia Mongrando
Primavera da Incanto per Zoppini
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Zoppini, brand fiorentino di bijoux a prezzi accessibili, propone una primavera con Incanto. Si chiama così, infatti, la collezione con linee sottili, forme arrotondate, volumi ridotti al minimo. Metallo, placcature e cristalli Swarovski sono la base per realizzare ciondoli e bracciali in bronzo elettroformato, tutti in Soft Touch, cioè morbidi al tatto. Sugli anelli, per esempio, sono poste quattro pietre Swarovski allineate, mentre la lunga collana a cinque maglie alterna materiali, elementi e consistenze differenti. La collezione Incanto è disponibile in due tonalità: champagne, con Swarovski Golden Shadow e acquamarina, con pietre Swarovski Metallic Blu. Prezzi: a partire da 49 euro.
Geometrie francesi con Marion Vidal
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Parigi è la città dei gioielli, ma anche dei bijoux di alta gamma. Come quelli di Marion Vidal, che ha individuato uno suo stile per proporre a prezzi tutto sommato contenuti il suo design. Perché nel suo atelier di Avenue Trudaine quello che vende è soprattutto l’originalità del suo disegno. Che ricorda un po’ quelle costruzioni di legno che piacevano ai bambini di una volta (ora sono sempre di plastica). Per questa sua inventiva ha vinto il Gran Premio della creazione della città di Parigi nel 2010. Ha anche collaborato con Christofle, altra maison che punta sul design. I materiali che utilizza sono giada, diaspro e ossidiana, ma anche corda e tessuto. I suoi collier, che piaceranno a chi ama uno stile molto essenziale, moderno, nordico, sono composti da pochi elementi, ma non passano inosservati.
Marion Vidal, nata a Montpellier, dice di «seguire un approccio non convenzionale alla gioielleria. Con un filo conduttore: il dialogo tra colori e materiali che sono utilizzati in blocchi geometrici, con un gioco creativo tra rigidità e flessibilità, resistenza e fragilità, equilibrio e rottura». Prezzi: dai 200 ai 500 euro di media. Alessia Mongrando
Essenza per tre da Morellato
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Morellato tintinna in primavera: il brand veneto che si colloca in un segmento di mercato che definisce come bridge (cioè ponte tra bijoux e gioielleria), propone tre pezzi per l’estate della collezione Essenza. Le hit proposte sono un pendente rodiato in argento con dettagli Pvd rose gold, orecchini rodiati in argento con dettagli Pvd rose gold, e un bracciale rigido rodiato in argento con dettaglio Pvd yellow gold. Tutti e tre i pezzi hanno un prezzo di 89 euro.
In asta un altro diamante blu
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Non si sono ancora spente le luci sul record dell’Oppenheimer Blue, diamante eccezionale venduto per 57,7 milioni di dollari, che ecco arrivare un altro blue da urlo. Ed è sempre Christie’s a guidare la danza con la prossima asta di Magnificent Jewels di New York, il 9 giugno (segnatevi la data in agenda). Questa volta il pezzo top è il diamante Cullinan Dream, di 24.18 carati, il più grande diamante blu intenso fancy offerto in asta. È stato estratto dalla miniera di Cullinan in Sudafrica, nota come la miniera Premier. È la pietra più grande dei quattro diamanti blu tagliati dal diamante grezzo originale di 122.52 carati, scoperto nel 2014. È la stessa miniera in cui, nel 1905, è stato trovato un pazzesco diamante da 3.106,75 carati, il Cullinan I, conosciuto anche come la Star of Africa. È il più grande diamante bianco lucido scoperto, e ora riposa al sicuro della Torre di Londra assieme ai gioielli della corona d’Inghilterra. Il Cullinam blue che arriva in asta è di tipo IIB e ha un peso particolarmente elevato. La maggior parte dei diamanti blu intenso fancy, infatti, pesa meno di 1 carato: 24.18 carati è quindi una dimensione eccezionale. La classificazione come tipo IIb lo rende ancora più raro: a questo genere di diamanti manca una forma cristallina simmetrica e rappresentano meno della metà dell’1 per cento di tutti i diamanti che si trovano in natura. Quanto cosa un diamante del genere? La stima oscilla tra 23 e 29 milioni di dollari.
Non sarà l’unico pezzo forte all’asta. Sono in catalogo anche gioielli di Bulgari, Cartier, Tiffany & Co, Graff, e Van Cleef & Arpels. Federico Graglia
Anello, scegliere tra 19 fedi top
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I gioielli hanno sempre giocato un ruolo decisivo nelle relazioni, non solo dal punto di vista più frivolo, come uno dei doni più apprezzati che un uomo può fare una donna, ma anche sotto un aspetto molto più profondo, di unione tra due persone. Ecco perché la scelta dall’anello nuziale da condividere con il compagno di vita non dovrebbe essere presa alla leggera. Quindi meglio classica, stile francesina o mantovana? Oro giallo, rosa o platino? Liscia, satinata o con diamanti? Voi che cosa preferite? Ecco una selezione del meglio che c’è in commercio con i prezzi. Ecco 19 anelli da scegliere, prezzi aggiornati a gennaio 2016. M.d.B.
Sotheby’s record con Unique Pink
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Nelle Olimpiadi del gioiello, che vedono pochi concorrenti in gara, un nuovo record del mondo se lo è aggiudicato Sotheby’s: a Ginevra la vendita di Magnificent Jewels and Noble Jewels, a Ginevra ha realizzato 175 milioni di dollari (per gli amanti delle classifiche, il precedente record era di 160.9 milioni, nel maggio 2015). Non solo, il tanto atteso Unique Pink, diamante rosa Fancy Vivid estremamente raro, da 15,38 carati, taglio a pera, è stato venduto per 31,5 milioni, con un prezzo per carato di 2.052.094 dollari. Davvero tanto. Il diamante, d’altra parte, è considerato un pezzo straordinario.
Raggiante David Bennett, presidente della Divisione Internazionale Gioielli di Sotheby’s: «Esattamente un anno dopo aver impostato il record mondiale per una vendita di gioielli, Sotheby’s Ginevra ha alzato la barra ancora una volta con una grande vendita e un grande risultato per l’Unique Pink. È difficile immaginare un diamante che illustri meglio il termine pink vivid di questa straordinaria pietra. Il colore è semplicemente sorprendente e, per le sue dimensioni, è nella mia esperienza davvero unica. Abbiamo deciso di curare una vendita che avrebbe parlato ai collezionisti di oggi e la risposta è stata travolgente. Conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che quando si ha il materiale giusto, la domanda è forte». Il bilancio della vendita di Ginevra è positivo: l’83% dei lotti è stata venduta, tre lotti sono andati oltre i 10 milioni di dollari. Sei lotti oltre 5 milioni. Da notare anche un acquisto online (Lot 462, un paio di orecchini di diamanti rosa) per 6 m milioni di dollari: le vendite via internet sono salite del 41% rispetto al 2015. Il 25% dei partecipanti proveniva dall’Asia.
Altri pezzi notevoli: una spilla con diamante Fancy Intense Blu di 6,64 carati ha raggiunto 13, 6 milioni. Un ciondolo di diamanti Fancy rosa, 18,51 carati, è stato venduto per 9,5 milioni. Ma i record in questa occasione sono stati molti (li specifichiamo nelle didascalie delle immagini). Federico Graglia
Pandora al mare
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Il filone della riscoperta dell’Art Deco continua a fare proseliti: ora è la volta di Pandora. Il brand danese dice di «reinterpretare il trend del surrealismo e gli influssi Art Deco» con un anello a fascia che si ispira al mare. Nome dell’anello: Oceano. È composta da quattro piccole fasce in argento su cui sono incastonate sei pietre di zirconia cubica Puresse Cut, in una sfumatura di verde, color menta, che in realtà si riferisce a bolle dell’acqua marina. Ci sono, inoltre, i bracciali composti da ciondoli in vetro di Murano sfaccettato, clip con pietre incastonate nei toni del verde e dell’azzurro. Oceaniche anche loro. Prezzo: l’anello in argento Sterling 925 costa 119 euro. Alessia Mongrando
Stroili raddoppia i diamanti
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Una nuova montatura di Stroili per anelli, bracciali e collane. L’idea è quella di far brillare di più i diamanti. Ecco di che cosa si tratta ♦
Un diamante brevettato per Stroili. O, meglio, una nuova montatura circolare che comprende otto griffe, ideata per rifrangere di più i raggi della luce e fare in modo che la pietra risulti più grande e brillante. La innovazione si traduce nella Diamazing Collection. Si tratta di gioielli che, grazie alla astuta invenzione di Stroili, fanno apparire i diamanti doppi rispetto alla loro reale dimensione, con l’effetto ottico di dilatazione visiva delle sue misure. La collezione è composta dai classici anelli solitari, rivière, trilogy, girocollo e orecchini, più un bracciale tennis. Ecco i prezzi (le cifre sono riferite alla vendita online, che attualmente è proposta con uno sconto del 30%): un paio di orecchini in oro bianco e diamanti costa tra 250 e 680 euro. Per un anello con tre diamanti si va dai 300 euro ai 1.400. Per un solitaire si oscilla da 200 euro ai 2.600, in proporzione con la grandezza del diamante. Per le collane con pendente si parte da 240 euro per arrivare a 540. Rudy Serra
Lalique Vibrante
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Dal 1860 Lalique è diventato un mito: artigiano e gioielliere, dopo aver lavorato per Jacta, Cartier e Boucheron, il fondatore René Lalique ha aperto bottega sulla Place Gaillon, a Parigi (ne abbiamo già parlato qui). La Maison, alla fine dell’Ottocento, è poi passata all’arte dello smalto e del vetro, in alcuni casi impreziosito da pietre preziose. Ma non ha mai dimenticato la sua origine, la gioielleria, risorta in grande stile nel 2012. Un secolo e mezzo dopo il debutto, cioè ora, ecco che Lalique propone nuovi orecchini, anelli e collane che prendono ispirazione dagli anni Venti. Gioielli in cristallo, bijoux di lusso. Ma accanto a gioielli con diamanti e oro. Le nuove quattro nuove linee di gioielli sono in stile Art Déco, con predominanza di geometrie e linee forti, assieme a colori decisamente moderni, come il violetto. Le collezioni si intitolano Vibrante, Icône, Charmante e Gourmande, ognuna con un differente accento, anche se con il medesimo stile. Ecco alcuni dei pezzi più interessanti delle nuove collezioni. Giulia Netrese
Arriva la collana al contrario
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In gioielleria torna prepotentemente il collier e in questa scia ecco delle collane che si travestono da grandi colletti. Quasi corazze le definisce il brand Avril8790, creato da Francesco Menci e Maria Elena Sanarelli. La primavera estate 2016, secondo i due designer, è all’insegna di queste Inverted Necklace, collane metalliche ma morbide come una stoffa, da indossare rovesciate, cioè con l’apertura portata frontalmente. Come il colletto di un abito, appunto. La maglia è resa 3D dalla tecnica embossed, le diverse nuance del metallo vanno dall’oro chiaro al rutenio. Sono consigliate da abbinare alle t-shirt. Prezzo: a partire da 370 euro.
L’estate Celeste di Dori Csengeri
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Torna l’estate e torna anche Dori Csengeri con la collezione Celeste. La designer israeliana, regina del sautoir, resta fedele alla sua formula per confezionare bracciali, orecchini e pendenti composti da elementi di passamaneria, perle, pietre cabochon. E sente l’arrivo della stagione calda e propone turchesi, tocchi di rosso, sfumature dorate. Insomma, i colori vivaci che si addicono alla stagione calda e agli abiti leggeri. In questo caso i materiali utilizzati per la collezione Celeste sono cabochon turchesi, cristalli e cupchains Swarovski, perle in vetro e Miyuki, che poi sono perline prodotte in Giappone. Indossati con l’abbinamento giusto questi bijoux fanno il loro effetto. I prezzi (li trovate tutti nelle didascalie): si parte dai 120 euro per gli orecchini più semplice, fino ad arrivare ai 1840 euro per il collier più grande. Alessia Mongrando
Il dolce marmo di Pietraquadra
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Gioielli e pietre estratte da miniere lontane sono un classico binomio. Ma molti scordano che anche l’Italia ha una pietra amata e apprezzata in tutto il mondo: il marmo. Perché, quindi, non utilizzare questa pietra per realizzare gioielli? Non poteva che essere una designer nata a Carrara, Valeria Eva Rossi, a pensarci. Cresciuta ai piedi delle Apuane, dove si trovano le cave del marmo utilizzato da Michelangelo e Bernini, si è laureata in Architettura a Firenze. Ha vissuto alcuni anni in Francia, ma la nostalgia delle bianche rocce l’ha riportata in Italia con una sua creatura: Pietraquadra stone jewels. Gioielli disegnati su misura per il marmo, realizzati anche con l’ausilio di materiali inusuali, come la passamaneria, «mentre il metallo diventa l’estensione della pietra stessa, in un gioco di equilibri sempre perfetti», racconta. «Desideravo una scelta cromatica che avesse un forte potere evocativo e comunicativo, ho scelto esclusivamente marmi Bianchi e Neri: l’accostamento delle due tonalità evoca la doppia essenza delle cose e il dualismo intrinseco nell’uomo. Come nella filosofia orientale Yin e Yang, anche nella cultura occidentale, il nero e il bianco rappresentano il dualismo di tutte le cose». Artigiani esperti con specialità diverse lavorano la materia prima, che si sposa con l’argento e il tessuto della più antica fabbrica di passamaneria d’Europa, che ha sede a Torino.
Dato che il marmo italiano è apprezzato in tutto il mondo, Valeria Eva ha presentato le sue collezioni non solo in Italia, ma anche alla New York Fashion Week 2015, nello showroom Rosenthal Sambonet Usa, e in una mostra collettiva di designer italiani. E anche in Cina, dove la designer vive parte dell’anno.
Da marzo 2016 Pietraquadra ha anche uno showroom nel centro storico di Torino.
A proposito, oltre al marmo della Apuane, «i gioielli utilizzano anche il Nero Belgio, il Portoro o Giada di Portovenere, dal colore nero intenso e brillante con venature dorate», spiega Valeria Eva.
Domanda. Come ti è venuta l’idea di gioielli in marmo?
Risposta. Materia sorprendente, non solo perché se sapientemente lavorata dà vita a capolavori unici che tutti conosciamo, racchiude in sé una storia antichissima che gli conferisce una nobiltà incomparabile. Questa storia nasce in un tempo remoto ed è la lunga storia di un materiale che per formarsi ha attraversato diversi stadi evolutivi e il cui inizio è il mare. Ecco allora, che si può guardare il marmo al di là dell’immagine codificata che abbiamo e apprezzarlo, oltre che per la sua bellezza, per la sua preziosità attribuitagli da questo prodigioso processo di genesi. Il mio lavoro parte da una premessa, cioè dalla magia della creazione di questa pietra, e la volontà di trasformare il marmo in un gioiello è il desiderio di riconoscergli e far conoscere questa speciale preziosità, che deriva dalla sua stessa natura e si esplica a prescindere dalla scala dell’opera. Anzi, ritengo che questo particolare potenziale venga accresciuto dal rapporto più personale che si crea con un oggetto che indossiamo, piuttosto che con qualsiasi altro oggetto.
D. I gioielli non sono un po’ troppo pesanti da indossare?
R. Assolutamente no. Ma sono consapevole che quando si pensa al marmo si è abituati a pensare a un materiale pesante, duro, freddo, per astrazione direi maschile, più legato a grandi opere, alla scultura e all’architettura, più che ad oggetti di design e ancor meno al gioiello, contraddistinto da altri attributi. Ho affrontato questo progetto cercando, innanzitutto, di capire limiti e possibilità di questo materiale, in particolare per ottenere quelle caratteristiche di leggerezza, portabilità e una sorta di morbidezza, che sono proprie un gioiello, tutte qualità in apparente contrasto con la durezza connaturata a questa materia. L’intento era di conseguire delle tridimensionalità lievi, (tridimensionalità perché il materiale è di per sé tridimensionale e tale deve rimanere, lievi perché che la leggerezza è una caratteristica base di un gioiello) e di grande impatto visivo e percettivo. In altre parole, volevo creare delle piccole sculture che fossero piacevoli alla vista e al tatto ed avessero un disegno semplice e perfetto, quindi ho scelto delle forme archetipe, universalmente conosciute: il cerchio in particolare, ma anche il quadrato, declinato anche in rettangolo, che divengono matrice, unità di base da cui ricavare, comporre i vari gioielli delle collezioni.
D. Sono prodotti artigianali?
R. La lavorazione manuale è molto importante: conferisce ai singoli pezzi due caratteristiche fondamentali: l’unicità e una particolare gradevolezza al tatto, che personalmente chiamo morbidezza. Ritengo importante evidenziare come il connubio marmo-seta sia risultato una piacevole esperienza sensoriale: a pelle il marmo si scalda acquistando la stessa temperatura del corpo ed assume una pesantezza lieve, come il tocco di una mano e la seta, sembra completare questa sorta di abbraccio.
D. Dove si possono acquistare?
R. Il mio showroom si trova a Torino, nel centro storico, in via Bogino 9 nel cortile interno di Palazzo Graneri della Roccia. E poiché ho creato dei gioielli in Portoro, i gioielli Pietraquadra si trovano anche a Portovenere nella boutique La Balestra, nei carruggi tra le mura storiche e nel Grand Hotel Portovenere. Mi piacerebbe molto se trovassero un luogo anche in Toscana, in Versilia in particolare, proprio per lo stretto legame del materiale col territorio. Ma una volta, qualcuno mi disse: nessuno è profeta in patria.
D. Quanto costano?
R. L’intervallo di prezzo va dai 130 ai 300 euro circa.
Pandora al fiore di loto
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Il fiore di loto ha ispirato filosofi, poeti, pittori. Ma anche molti gioiellieri. Ora alla lista degli ammiratori di questi petali che profumano d’Oriente si aggiunge Pandora. Il brand danese, più trendy che mai, propone una collezione ispirata al fiore simbolo dell’Asia per la sua collezione Colori d’Oriente. Il loto è rivisto in stile minimal grazie alla combinazione di fiori esotici e stampe della tradizione asiatica. Il charm con pendente Fiore Orientale, in argento Sterling 925 è realizzato con petali stratificati, senza perdere il tipico design Pandora. C’è anche il ciondolo in vetro di Murano (ma non è così fragile come si potrebbe pensare) con un effetto traslucido offerto dallo smalto rosso cremisi applicato a mano, con in più una pietra di zirconia cubica, per offrire l’idea della rugiada. Il charm è si presenta in due colori diversi, secondo l’angolatura in cui viene osservato. Prezzi: versione in argento Sterling 925: 45 euro, in vetro di Murano 39 euro. Margherita Donato