Pomellato

Tutto sull’acquamarina

Tutto quello che c’è da sapere su una delle gemme più amate dalla gioielleria: l’acquamarina, che è anche la pietra del mese di marzo ♦

L’acquamarina, pietra abbinata al mese di marzo, è una delle gemme più utilizzate in gioielleria: tutti i grandi marchi l’hanno inclusa nelle loro collezioni. Eppure è poco conosciuta dal grande pubblico che ne ignora la qualità e, soprattutto, le caratteristiche.

Anello Lyla's Bow con diamanti acquamarina brasiliana
Vania Leles, anello Lyla’s Bow con diamanti acquamarina brasiliana

Identikit. Trasparente e cristallina: non a caso si chiama acquamarina e brilla anche con poca luce. Una qualità che la rende una «stella» dell’alta gioielleria. Come lo smeraldo, è una pietra che appartiene alla famiglia dei berilli. La struttura, però, è molto diversa rispetto alla gemma verde: le impurità di ferro al suo interno le danno quel colore azzurro blu intenso, mentre cromo e vanadio tingono di verde lo smeraldo. Quasi sempre l’acquamarina è senza inclusioni: se comprare l’effetto stella o quello chiamato occhi di gatto diventa preziosissima. La durezza di questa pietra permette ai gioiellieri di sperimentare tagli innovativi e, infatti, è stata impiegata per la collana Corlor du Temps della collezione Peau d’Ane di Van Cleef & Arpels , per i gioielli del film Il Grande Gatsby disegnati da Tiffany, per il serpente di Bulgari acquistato da Justin Bieber durante l’asta benefica durante il Festival di Cannes.

Pomellato, bracciale Pom Pom in oro rosa e argento con 729 acquamarina taglio brillante per un totale di oltre 17 carati
Pomellato, bracciale Pom Pom in oro rosa e argento con 729 acquamarina taglio brillante per un totale di oltre 17 carati

Che cosa comprare. La gamma di colori di acquamarina è molto ristretta: azzurro, blu leggermente verdastro, blu verdastro, verde-blu, blu intenso. Le tonalità più rare sono il blu scuro e il blu leggermente verdastro. In generale, più intenso è il colore blu, maggiore valore ha la pietra, anche perché quelle più comuni tendono al verde chiaro.

Acquamarina allo stato naturale
Acquamarina allo stato naturale

Trattamento. L’acquamarina è un minerale che è quasi sempre oggetto di un trattamento per renderlo più gradevole. Gran parte dell’acquamarina allo stato naturale, infatti, ha una colorazione blu-verde. Per questa ragione la pietre viene riscaldata a una temperatura piuttosto alta. Questo procedimento può rimuovere il colore verdastro dal materiale e trasformare la tonalità della pietra in un piacevole azzurro intenso. Quindi se vi dicono che una acquamarina è assolutamente naturale non dovete crederci. Ma questo non toglie che il risultato si possa apprezzare.

Anello con acquamarina taglio cuscino, lato superiore . Titanio blu, acquamarina, zaffiri, quarzo capelvenere
Lydia Courteille, anello con acquamarina taglio cuscino, lato superiore. Titanio blu, acquamarina, zaffiri, quarzo capelvenere

Dove si trova. I giacimenti più noti di acquamarina sono quelli della zona di Minas Gerais, le cui gemme hanno un inconfondibile colore azzurro intenso. Sempre in Brasile c’è la miniera di Santa Maria de Itabira con pietre dal blu profondo, che piacciono tanto ai gemmologi . Altri giacimenti sfruttati su scala industriale si trovano negli Urali, in Nigeria, Madagascar, Mozambico e Pakistan. Di norma, il colore è saturo se pesano più di 5 carati, mentre le pietre più piccole sono più chiare, a eccezione di alcuni esemplari provenienti dal Madagascar, noti per una gradazione molto forte anche se sotto i 5 carati: per questo costano di più rispetto ad altre pietre dello stesso colore, ma superiori come dimensioni.

Sanalitro, anello con acquamarina e diamanti
Sanalitro, anello con acquamarina e diamanti
Schlumberger per Tiffany & Co. orecchini Seven Leaves con due aquamarine oval per un totale di 14,89 carati e diamanti taglio brillante
Schlumberger per Tiffany & Co. orecchini Seven Leaves con due aquamarine oval per un totale di 14,89 carati e diamanti taglio brillante
Orecchini in oro bianco, alluminio, argento, acquamarina
Hemmerle, orecchini in oro bianco, alluminio, argento, acquamarina
Spilla con acquamarina, oro bianco, diamanti
Naomi Sarna, spilla con acquamarina, oro bianco, diamanti
Anello in oro bianco, diamanti e acquamarina
Mirco Visconti, anello in oro bianco, diamanti e acquamarina
Orecchini Trilliant, con oro bianco, diamanti e acquamarina
Fadoua Hueb, orecchini Trilliant, con oro bianco, diamanti e acquamarina
Fraleoni, anello con acquamarina
Fraleoni, anello con acquamarina

 

Come scegliere catene gourmette

Sapete distinguere tra diversi tipi di catena? Non tutte le catene per gioielli sono uguali. Ecco come scegliere una catena.

La catena più utilizzata per i bracciali è la gourmette. Ma sapete che cosa è una gourmette? Ecco che cosa c’è da sapere su una delle più utilizzate catene per gioielli.

C’è catena e catena: nell’amore è un legame temuto e desiderato, nella gioielleria una delle forme più utilizzate per bracciali e collane. Ma, attenzione: non sono tutte uguali. Una delle forme più utilizzate è la gourmette o grumetta in italiano: per esempio, Pomellato, Roberto Coin e tanti altri marchi hanno dedicato delle collezioni a questo tipo di catena, ma un po’ tutti i gioiellieri hanno in catalogo catene di questo tipo. La catena gourmette ha un’origine antica. L’esemplare più antico mai scoperto di gourmette risale al 2500 a.C e fu realizzato con una tecnica chiamata coda di volpe, che è ancora molto attuale.

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Gourmette o grumetta maglie ovali intrecciate spesso diamantate in modo da appiattirle piatte lungo la superficie

Ma qual è la caratteristica di una gourmette? Rispetto a una normale catena quello che cambia è lavorazione. Per gourmette, infatti, si intende una catena per gioielli che ha gli anelli appiattiti, con lati lisci. In alcuni casi le superfici possono anche essere differenti: per esempio, da un lato della catena il metallo può essere lucido e liscio, dall’altro lato più ruvido e opaco. Ma non c’è una regola precisa.

Bracciale e anello in oro bianco e diamanti
Roberto Coin, bracciale e anello in oro bianco e diamanti

Spesso le catene hanno un piccola targhetta con inciso un nome, di solito quello della persona che indossa il gioiello. In altri casi, invece, è incisa una data, per esempio, quella della nascita. Ma la targhetta non è necessaria per un bracciale o collana a catena larga. Le gourmette sono spesso in argento oppure in oro bianco. L’oro giallo, più vistoso, è meno utilizzato (ma molto apprezzato da rapper, per esempio). La catena a gourmette è utilizzata principalmente per realizzare bracciali. Ma da tempo c’è chi ha deciso che può essere indossata benissimo come una collana: una stata scelta anche in questo caso di molti artisti del mondo musicale.

Madonna con grande catena al collo
Madonna con grande catena al collo

Come scegliere una catena

Le catene non sono tutte uguali. E non solo per la loro dimensione o per lo stile con cui sono realizzati i diversi anelli. Prima di acquistare una catena fate bene attenzione alla qualità del gioiello. La maglia deve essere morbida, piacevole da indossare. Deve essere il più possibile flessibile, senza snodi che si bloccano se devono essere piegati. Soprattutto, una catena non deve avere punte sporgenti che si possono agganciare al vostro abito (o magari a quello altrui). Alcune catene sono progettate per essere abbinate a ciondoli: un’idea che deve anche risultare comoda una volta indossato il bracciale o la collana.

Gioielli a forma di catena della linea Fraleoni Rainbow
Gioielli a forma di catena della linea Fraleoni Rainbow

Come pulire una catena?

Semplice: come tutti gli altri gioielli, cioè con acqua, un paio di gocce di sapone liquido e uno spazzolino da denti a setole morbide. Lasciare a bagno in una vaschetta per una decina di minuti e poi strofinare con lo spazzolino, infine risciacquare. Attenzione, però, che la catena non sia placcata o dorata con un bagno galvanico. In questo caso c’è il rischio di rovinare la superficie: meglio sciacquare il gioiello senza il pericolo di graffiarlo.

Gourmette di Cartier in or giallo
Gourmette di Cartier in or giallo
Kim Kardashian con maxi catena
Kim Kardashian con maxi catena gourmette
Gourmette di Pomellato
Gourmette di Pomellato
Lily Collins contagiata dalla maxi catena mania
Lily Collins contagiata dalla maxi catena mania

Alta gioielleria Pomellato ispirata a Milano

Nata nel 1967, contemporaneamente al successo delle grandi Maison italiane della moda, la milanese Pomellato ha scalato i gradini del successo portando in gioielleria il concetto di prêt-à-porter. Lusso, ma sobrio. Design, ma senza esagerare. Forme semplici ma non sempliciotte. Gioielli che sono piaciuti subito alle signore milanesi e, poi, a quelle delle altre città. negli anni la capacità di interpretare una moda senza eccessi ha scavalcato i confini italiani in parallelo con l’identificazione di Milano come una delle capitali mondiali del design. Pomellato una decina di anni fa è stata per questo acquistata dal gruppo francese Kering.

Anello Castello in oro rosa, diamanti, rubellite
Anello Castello in oro rosa, diamanti, rubellite

Da allora qualcosa è cambiato. Pomellato, grazie alla spinta del colosso parigino del lusso è stata portata sui mercati internazionali e, in parte, ha aggiunto alla sua sobrietà un sapore sempre più marcato di gioielli di alta gamma. Ora il direttore creativo, Vincenzo Cataldo, ha deciso di coniugare la linea di alta gioielleria, introdotta da tre anni, con l’eco delle radici del brand. La nuova collezione, per questo, è ispirata a Milano.

Orecchini Terrazza Duomo in oro giallo e diamanti
Orecchini Terrazza Duomo in oro giallo e diamanti

I pezzi della gamma, che uniscono le pietre preziose alla tradizione di design, prendono il nome di luoghi noti anche ai turisti, come il Duomo (la cattedrale neo-gotica) oppure il Castello della città, ma anche ai più moderni grattacieli. La collezione si compone di quattro linee: Vertical Landscapes, Contemporary Heritage, Creativity on Stage e Terrazza Duomo. Uno dei pezzi che colpiscono di più è probabilmente la collana Castello, composta da placche in oro rosa collegate da maglie tempestate di diamanti di diversa forma: oltre 28 carati tra gemme taglio brillante, baguette, princess e rotondi, più cinque rubelliti per 29 carati. Una catena, collegata al girocollo è rimovibile.

Catena body in oro rosa e diamanti
Catena body in oro rosa e diamanti
Collana con catena Lariat in oro e diamanti
Collana con catena Lariat in oro e diamanti
Collana Lirica, oro diamanti
Collana Lirica, oro diamanti
Girocollo Terrazza Duomo in oro rosa e diamanti
Girocollo Terrazza Duomo in oro rosa e diamanti
Orecchini Castello con diamanti e tanzanite
Orecchini Castello con diamanti e tanzanite
Orecchini Terrazza Duomo in oro bianco e diamanti
Orecchini Terrazza Duomo in oro bianco e diamanti
Orecchini Terrazza Duomo in oro rosa e diamanti
Orecchini Terrazza Duomo in oro rosa e diamanti

Gioielli in titanio: conviene acquistarli?




Gioielli in titanio: sono l’ultima frontiera della gioielleria. Belli, ma anche difficili da realizzare. Conviene acquistarli? ♦

Evviva il titanio, che da elemento chiave nell’industria aerospaziale è diventato sinonimo di audacia creativa e alta tecnologia nella gioielleria. A che cosa deve il suo successo? Alla leggerezza, innanzitutto: con un peso inferiore di un quinto rispetto all’oro permette grandi volumi e allo stesso comfort nell’indossabilità, specialmente per gli orecchini e i bracciali. Non solo: chi associa il titanio solo al suo triste colore grigio di origine sbaglia: questo metallo si può tingere in tonalità brillanti e piene, dal verde prato al rosso lacca, al viola intenso, al blu elettrico. Inoltre, qualsiasi sia il colore ottenuto mediante un processo di ossidazione, a differenza di quello che è realizzato con il processo galvanico su argento o altri metalli è molto più resistente: non sbiadisce con il tempo e non rischia di staccarsi. Ma questo non è l’unico vantaggio tecnico: la sua estrema resistenza consente di usare meno metallo rispetto all’oro e al platino per le montature e di realizzare dei pavé molto fitti.

Masterpiece 2019: due spille con diamanti e zaffiri blu su titanio
Cindy Chao, Masterpiece 2019: due spille con diamanti e zaffiri blu su titanio

Come si utilizza. Il titanio è utilizzato spesso per sottili e leggere architetture metalliche che servono a racchidure gemme. Non a caso la maggior parte dei gioielli in titanio sono letteralmente coperti di pietre. Uno dei primi a sperimentare questo materiale in gioielleria è stato Jar (Joseph Arthur Rosenthal) verso la fine degli anni Ottanta, e in occasione di una sua retrospettiva al Metropolitan Museum di New York, ha creato una collezione di gioielli in titanio e alluminio da vendere all’interno del museo a prezzi accessibili, dai 2 ai 5 mila dollari. Il fatto che sia però meno costoso dell’oro non deve trarre in inganno, la sua lavorazione richiede grande abilità e conoscenza tecnica, quindi può capitare che alcuni gioielli siano anche più cari dei loro cugini realizzati con metalli più nobili.

Wallace Chan, Cosmic Destiny. Spilla in titanio, diamanti e zaffiri
Wallace Chan, Cosmic Destiny. Spilla in titanio, diamanti e zaffiri

Gli estimatori. I gioielli in titanio, dunque, di solito sono abbelliti di pietre super preziose, come quelli di Wallace Chan, il gioielliere-filoso di Hong Kong, o della svizzera Suzanne Syz, che ha fatto del titanio la sua firma. E ancora i sinuosi trafori di Pomellato, che l’ha scelto per rinnovare la collezione Arabesque, o le delicate foglie del bracciale di Chopard con zaffiri blu, i colori magnetici della spilla a forma di fiore di Giovanni Ferraris o la leggera montatura della spilla di Michelle Ong, una delle poche persone a poter vantare un’amicizia con Jar. Ma c’è anche chi punta tutto sul design piuttosto che sulle pietre preziose, come la Maison italiana Vhernier.

Orecchini in titanio verde e diamanti di Jacob & Co
Orecchini in titanio verde e diamanti di Jacob & Co

Conviene acquistare gioielli in titanio? Il titanio, come metallo, costa meno dell’oro, ma è più difficile da utilizzare in gioielleria. Premesso questo, il valore di un gioiello in titanio non è determinato dal costo della materia prima. Se l’oro di un gioiello può essere fuso e rivenduto, la stessa cosa non può essere proposta per il titanio. Quando si acquista un gioiello in titanio, quindi, si sceglie il design, la firma della Maison, le gemme che compongono il pezzo. Non è detto che un gioiello in titanio sia più vantaggioso rispetto a un gioiello in oro o platino: dipende dalle pietre che lo compongono.

Anello farfalla della collezione Titanium
Giovanni Ferraris, anello farfalla della collezione Titanium

Come si pulisce il titanio? Oltre a essere leggero, il titanio è molto resistente: nessun problema per la pulizia che può essere eseguita con il solito mix di acqua tiepida, due gocce di sapone liquido e uno spazzolino da denti con setole morbide. Il problema, semmai, può essere la struttura del gioiello. Il titanio, come abbiamo spiegato, è utilizzato spesso per realizzare gioielli con hanno una forma particolarmente fantasiosa, spesso assieme a molte pietre preziose. Bisogna fare molta attenzione, quindi, a non rovinare la struttura del gioiello con una pulizia eccessivamente energica.  Monica Battistoni

Earcuff Nuri indossato
Boucheron, earcuff Nuri indossato. Titanio, oro giallo, acquamarina, berillo, tsavoriti, onice, lacca nera, zaffiri, diamanti, gialli e bianchi
Anello in oro, titanio, diamanti, ambra, granati, opale di fuoco, zaffiri
Lydia Courteille, anello in oro, titanio, diamanti, ambra, granati, opale di fuoco, zaffiri
Bracciale Calla in titanio e diamanti
Bracciale Calla di Vhernier in titanio e diamanti
Anello in titanio, diamanti e oro rosa
Syz Fireworks, anello in titanio blu, diamanti e oro rosa
Orecchini in titanio, diamanti e rubini
Fabio Salini, orecchini in titanio, diamanti e rubini
Collier a forma di piuma in titanio con diamanti e tormalina Paraiba
Moussaieff, collier a forma di piuma in titanio con diamanti e tormalina Paraiba
Jar, orecchini Geranium in titanio verde e rosso
Jar, orecchini Geranium in titanio verde e rosso
Chopard, bracciale Red Carpet Collection 2012 in titanio con 2.417 zaffiri blu
Chopard, bracciale Red Carpet Collection 2012 in titanio con 2.417 zaffiri blu
Michelle Ong, spilla Forbidden Fruit in platino e titanio con una tormalina rosa centrale
Michelle Ong, spilla Forbidden Fruit in platino e titanio con una tormalina rosa centrale
Michele Della Valle, spilla Bow in titanio con pavé di diamanti incolori taglio brillante
Michele Della Valle, spilla Bow in titanio con pavé di diamanti incolori taglio brillante
Suzanne Syz, orecchini Tie that knot in titanio e oro bianco con pavé di diamanti e berilli verdi blu taglio briolette
Suzanne Syz, orecchini Tie that knot in titanio e oro bianco con pavé di diamanti e berilli verdi blu taglio briolette






 

Bracciale Dodo con VeraLab

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Gioielli Dodo in versione plastica riciclata. Il marchio del gruppo Pomellato, nato nel 1994 con collezioni di gioielli ispirate (anche) alla natura, ha siglato un accordo con VeraLab, brand di cosmetica ideato da Cristina Fogazzi. Dalla collaborazione nasce così il bracciale in edizione limitata chiamato DoDo loves Fagiane. Il bracciale è realizzato nei toni del rosa con rondelle in plastica riciclata, intervallate da dettagli in argento da cui sporge una medaglietta in argento con pois a smalto rosa.

Il bracciale DoDo loves Fagiane
Il bracciale DoDo loves Fagiane

Il progetto, secondo il comunicato dell’azienda, nasce da una visione comune e da una condivisione di valori fra VeraLab e DoDo,  per dare un segnale sull’importanza della sostenibilità ambientale, sull’inclusività e sul rispetto della libertà di espressione personale. Cristina Fogazzi vanta su Instagram un seguito di oltre 940 mila follower.

La medaglietta del bracciale
La medaglietta del bracciale

Dettaglio del  bracciale DoDo loves Fagiane
Dettaglio del bracciale DoDo loves Fagiane







Le gioiellerie che chiudono in Russia




Il vero dramma è quello delle vite umane perse inutilmente, delle vite travolte, delle vite che non saranno più le stesse. Ma la guerra in Ucraina provoca anche un più piccolo, molto più piccolo, ma non per questo irrilevante, dramma legato ai posti di lavoro, in Occidente e in Russia, che saranno persi a causa di una stupida aggressività. Sia i russi sia gli occidentali fanno i conti con le sanzioni, inevitabili e annunciate per tempo, prima dell’invasione, che avranno un impatto sui conti delle aziende, per esempio quelle della gioielleria, oltre che sulle persone che ci lavorano. Il crollo del rublo e il blocco del servizio di carte di credito, infatti, ha indotto molte aziende della gioielleria a sospendere l’attività. Forse chiuderanno del tutto o riapriranno, se tutto finirà, ma chissà quando.

Boutique De Beers a Mosca
Boutique De Beers a Mosca

Al momento in cui scriviamo questo breve articolo, l’ultima insegna occidentale a chiudere la boutique a Mosca è stata Swarovski, mentre Tiffany è stata tra le prime ad abbassare la saracinesca, assieme a Vuitton. Altri lo hanno già fatto, altri seguiranno. L’elenco di Maison occidentali che hanno aperto una boutique a Mosca, San Pietroburgo o in altre città russe, è lungo. A Mosca, per esempio, hanno una boutique Chopard, Van Cleef & Arpels, Akillis, Piaget, De Beers, H. Stern, Stephen Webster, Carrera y Carrera, Mauboussin, Mont-Blanc, Dior, Chaumet, Pandora, Frey Wille, Cartier, Trollbeads, Vuitton, Thomas Sabo, Bulgari, Pomellato, Adamas, Damiani, Buccellati. Altre marche, come quelli Pasquale Bruni o Alcozer sono distribuiti in gioiellerie non di proprietà, oppure nei duty free degli aeroporti.

Boutique Damiani a Mosca
Boutique Damiani a Mosca

Secondo un’analisi che riguarda la gioielleria italiana condotta dall’Ice (l’organismo statale per l’export) in generale, il compratore russo è orientato verso la gioielleria di livello medio o medio-alto. Sempre secondo l’analisi, l’utilizzo quotidiano di anelli, orecchini, braccialetti e collane soprattutto nella capitale e nelle grandi città, è ormai visto come una forma di accessorio alla propria immagine, non necessariamente abbinato a indumenti di lusso o in occasione di eventi speciali. Gli articoli preferiti dalle donne russe sono anelli, catenine e orecchini; gli uomini preferiscono catenine e braccialetti, mentre spille e collier vengono acquistati da una minoranza della popolazione femminile, mentre i gioielli tipicamente maschili come gemelli e spille per cravatte sono poco richiesti. Negli ultimi anni, però, ha avuto successo più la gioielleria in argento che in oro, a causa del cambio rublo-euro sfavorevole. L’Italia (dati 2019) esporta verso la Russia gioielli per circa 77 milioni, la Francia circa 22 milioni, gli Stati Uniti 21 milioni e il Regno Unito 23 milioni. Chi esporta di più in Russia è però la Cina con oltre 88 milioni.

Boutique Tiffany a Mosca
Boutique Tiffany a Mosca

Boutique Cartier a Mosca
Boutique Cartier a Mosca







Come valutare il pavé dei vostri gioielli




Sapete giudicare il pavé del vostro gioiello? Il pavé è la tecnica più utilizzata nella gioielleria, eppure pochi la conoscono davvero. Leggete come valutare i pavé di pietre sui vostri gioielli ♦

Ci sono gioielli composti da gemme così vicine l’una all’altra da sembrare una superficie continua: ecco l’effetto di un pavé fatto a regola d’arte, che trasforma un fiore, un insetto o una forma qualsiasi in un oggetto dall’armonia unica. È il risultato di tante ore di lavoro e grande abilità tecniche. Certo, riconoscere quello migliore non è difficile, basta una certa sensibilità, ma capire perché è così speciale rende l’esperienza ancora più gratificante. Ecco una serie di esempi di alta gioielleria per imparare a conoscere questa tecnica: in fondo saperne un po’ di più aiuta anche a scegliere meglio e fare un acquisto consapevole.

Plumettes, bracciale in oro bianco e pavé di diamanti by Dior
Plumettes, bracciale in oro bianco e pavé di diamanti by Dior

La tecnica

Si scavano nel metallo dei fori conici dove inserire le pietre, successivamente bloccate (incastonate) con minuscole palline ottenute incidendo con uno scalpello (bulino) il materiale di scavo ai lati della pietra. È chiaro che si tratta di un lavoro, quello svolto a mano dall’incassatore, di estrema precisione. La minore distanza tra una pietra richiede una maggiore abilità e attenzione che fanno aumentare i costi di produzione. Viceversa spazi vuoti più ampi riempiti di queste palline indicano il contrario. Ma non solo: con l’affollamento intorno alla pietra spesso si ottiene un effetto di complessiva confusione che gli addetti ai lavori definiscono con il termine sporco.

Michele della Valle, spilla con pavé di zaffiri La Rose de Bourbon
Michele della Valle, spilla con pavé di zaffiri La Rose de Bourbon

La collezione Tubetto di De Grisogono è un esempio da manuale: i diamanti neri dell’anello qui sotto pur essendo di diverse dimensioni sono tutti sullo stesso piano. È l’abilità dell’incassatore a far sì che le gemme più grandi non sporgano troppo e quelle piccole rimangano in evidenza, per cui la profondità del solco deve essere calcolata al millimetro, operazione ancora più difficile quando sono di diverse misure. Inoltre, le minuscole palline che fissano le pietre sono quasi invisibili anche in foto come questa dove l’oggetto è molto ingrandito.

De Grisogono, anello collezione Tubetto con diamanti neri
De Grisogono, anello collezione Tubetto con diamanti neri

Ecco altri due esempi mirabili di incassatura invisibile, il Camaleonte di Vhernier e gli orecchini a stelle e strisce di Michele della Valle. Ottenere questo tipo di qualità è molto più difficile con i diamanti incolori su oro bianco, perché con le pietre colorate, se la base è buona, si può migliorare colorando il metallo. Inoltre, in questi due casi il pavé è continuo, non ha delle lastre di metallo che lo delimitano ma avvolge la montatura. Dettaglio che aumenta la difficoltà e il tempo di esecuzione.

Vhernier, spilla Camaleonte con pavé di diamanti bianchi, sugilite, giada nera, opale arlecchino, cristallo di rocca
Vhernier, spilla Camaleonte con pavé di diamanti bianchi, sugilite, giada nera, opale arlecchino, cristallo di rocca
Michele della Valle, orecchini american flag con zaffiri, spinelli e diamanti
Michele della Valle, orecchini american flag con zaffiri, spinelli e diamanti

Qui sotto è interessante notare la raffinatezza delle palline, sono in oro giallo o nero a seconda del colore delle pietre; nella seconda immagine invece, un tecnica mista: le punte su lastra ( dei cilindri applicati sul metallo al posto delle palline incise con lo scalpello) al centro e pavé ai lati.

De Grisogono dettaglio ciondolo
De Grisogono, dettaglio ciondolo

Altri esempi di altissima artigianalità tutta italiana: gli anelli Drapes di Palmiero con pietre di identica misura nonostante il drappeggio, e  il bracciale Pom Pom di Pomellato.

Palmiero anelli Drapes
Palmiero anelli Drapes
Pomellato, bracciale PomPom
Pomellato, bracciale PomPom

Infine, sempre di Pomellato un esempio di pavé questa volta preincassato nella linea Sabbia, dove può sembrare che in fase di progettazione si sia indicato nel software gli spazi necessari per poter posizionare le pietre e i pallini, senza quindi doverli eseguire a mano e ottenere questo preciso effetto. Monica Battistoni

Pomellato, anello Sabbia
Pomellato, anello Sabbia






Pomellato raddoppia La Gioia

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La collezione La Gioia di Pomellato, giunta alla seconda edizione (la prima è stata presentata nel 2020), si propone di essere soprattutto una gioia per chi la riceve in regalo. Ma non solo: la collezione è il secondo debutto della Maison italiana, che fa parte del gruppo Kering, nel mondo dell’alta gioielleria. Il direttore creativo, Vincenzo Castaldo, ha però evitato un approccio tabula rasa, cioè partendo da zero: La Gioia (significa la gioia in italiano) è un viaggio attraverso la storia del brand, ha spiegato. Ha scelto, invece, una continuità con la tradizione di Pomellato, con l’aggiunta di quei plus che fanno salire la collezione sul podio dell’alta gioielleria.

-Pomellato-
Collana T-Chain Haiku, in oro rosa, diamanti, turchese

Per esempio, con l’utilizzo delle catene in oro giallo e rosa, che sono state quasi un simbolo degli anni Ottanta e Novanta. In questo caso, però, le catene sono arricchite da tanzaniti, turchesi o diamanti, oltre a essere reinterpretate con motivi diversi. È il caso, per esempio, della collana T-Chain Haiku Turquoise, un pezzo unico in oro giallo e rosa 18 carati con pavé di diamanti, con la forma di antiche monete giapponesi, una delle quali scolpita nel turchese e una elaborata chiusura a T.

Collana in oro bianco, diamanti e tanzanite da 48 carati
Collana in oro bianco, diamanti e tanzanite da 48 carati

Anche per Pomellato il giallo dell’oro si colora di verde: la collezione prevede l’utilizzo esclusivamente di oro responsabile, di produzione al 100% locale e il riutilizzo di gioielli esistenti. Tutto interamente prodotto in Italia nel laboratorio orafo della Maison.

Collana a catena in oro rosa e diamanti
Collana a catena in oro rosa e diamanti
Collezione La Gioia: oro rosa, smalto, rubini, diamanti
Collezione La Gioia: oro rosa, smalto, rubini, diamanti
Sautoir cinese La Gioia
Sautoir cinese La Gioia

Orecchini con cammei e acquamarina
Orecchini con cammei e acquamarina







Pomellato in Cina con Tmall Luxury Pavilion




Pomellato in Cina con Tmall Luxury Pavilion, il marketplace digitale B2C del Gruppo Alibaba. La maison italiana di gioielli del Gruppo Kering ha firmato un accordo di collaborazione che prevede l’apertura del suo flagship store sulla piattaforma online. La partnership, secondo quanto comunicato, permetterà a Pomellato di consolidare ulteriormente la sua presenza nel mercato cinese, raggiungendo gli oltre 800 milioni di consumatori attivi su Tmall. In Cina, le vendite di oggetti di lusso (inclusi gioielli e orologi) raggiungeranno i 10 miliardi di dollari nel 2020. In un momento in cui i viaggi internazionali, fattore chiave per lo shopping di lusso, sono fortemente limitati, il consumo interno in Cina ha subìto un’impennata favorendo gli acquisti online di prodotti di lusso.

Anelli della collezione Nudo
Anelli della collezione Nudo

Sono molto felice di collaborare con Tmall, che rappresenta un esempio mondiale nel campo dell’e-business ed è una via d’accesso perfetta per un brand di lusso come Pomellato. I nostri gioielli non sono tradizionali, abbracciano le qualità tipicamente milanesi di stile italiano, design chic e tendenza. Abbiamo trovato il partner ideale per portare il nostro brand in Cina e raggiungere persone aperte e attente alla moda.
Stéphane Gerschel, Pomellato Global Brand Managing Director

Pomellato, per questo, passa attraverso la piattaforma Tmall per raccontare la sua storia di eccellenza orafa milanese e di know-how artigianale ai consumatori cinesi, in particolare alle giovani clienti donne under 35 di città come Shanghai, Pechino, Shenzhen, Guangzhou, Hangzhou e Nanjing. Pomellato nasce a Milano nel 1967 grazie all’intuizione dell’erede di una famiglia di orafi, Pino Rabolini, che da subito dato alla Maison un’identità forte e in linea con le ultime tendenze di moda. Ciò ha permesso al brand di crescere rapidamente sia nel mercato italiano che nel panorama della gioielleria internazionale. Pomellato proporrà nello store di Tmall le sue collezioni più iconiche come Nudo e Iconica.

Anelli della linea Iconica by Pomellato
Anelli della linea Iconica by Pomellato

Avere i colori e l’iconicità dei gioielli di Pomellato sulla nostra piattaforma è una prova del valore che i brand riconoscono a Tmall Luxury Pavillion e un motivo di orgoglio per noi e per il Made in Italy. L’alta gioielleria sta vedendo una forte crescita in Cina, c’è un chiaro desiderio da parte dei consumatori di investire in pezzi unici e di valore che durino nel tempo. Pomellato raffigura la sintesi perfetta di tutto questo. Essere al loro fianco per portare la maestria dell’artigianato italiano a tutti i clienti attuali e potenziali è una sfida emozionante.
Christina Fontana, Head of Fashion and Luxury at Tmall Luxury Division, Europe and US, Alibaba Group







I gioielli della Mostra del Cinema di Venezia 2020





La mascherina non è tutto. Sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia numero 77 sono ricomparsi gioielli indossati da star grandi e piccole. Naturalmente a distanza di sicurezza come previsto dalle misure anti pandemia. Ma l’importante è che i gioielli si possano ammirare, magari grazie allo scatto di un fotografo. Ed è quanto è avvenuto nelle occasioni ufficiali. A partire da Cate Blanchett, che scelta per presiedere la giuria, che ha esibito una collana girocollo di Pomellato.

Cate Blanchett con la collana di Pomellato
Cate Blanchett con la collana di Pomellato

L’attrice olandese Lotte Verbeck, vincitrice di diversi premi come migliore attrice, ha preferito invece i gioielli di Damiani per l’apertura del Festival di Venezia 2020. Lotte ha scelto di indossare l’orecchino Sunset Boulevard con diamanti bianchi e neri e l’anello Notte di San Lorenzo con diamanti bianchi e neri. In Damiani anche la top model Sofia Resing, con bracciale orecchini e anello Eden in oro bianco e diamanti. Damiani anche per la top model Frida Aasen, che ha indossato la parure, collana cocker, anello e bracciali della collezione Belle Epoque, e per la top model Sofia Resing, che ha scelto collana e anello della collezione Emozioni con opale.

Lotte Verbeck con gioielli Damiani
Lotte Verbeck con gioielli Damiani

La cantante italiana Elodie, invece, assieme a un abito firmato Versace ha scelto i diamanti della Maison parigina Messika. In particolare, ha indossato il famoso orecchino multiforme My Twin, associato al braccialetto My Twin Toi & Moi e al braccialetto Skinny. L’influencer bergamasca Paola Turani, invece, ha optato per gli orecchini Calypso della collezione di alta gioielleria Celestial Diamonds e il bracciale Sea King di Once Upon a Time, sempre di Messika.

Il bracciale Skinny indossato da Elodie
Il bracciale Skinny indossato da Elodie

Tra le celebrity sul red carpet anche la fidanzata di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez. Per lei i gioielli di Pasquale Bruni. All’arrivo, collana collezione Ton Joli in oro rosa 18 carati con agata bianca e verde, diamanti bianchi e diamanti champagne con anelli collezione Segreti di Luna in oro rosa 18 carati con pietra di luna e diamanti bianchi. Poi, la collana della collezione Lakshmi in oro rosa 18 carati con calcedonio rosa, pietra di luna e diamanti bianchi. E,  della stessa collezione, un anello in oro rosa 18 carati con calcedonio rosa, pietra di luna e diamanti bianchi. Della collezione Segreti di Luna, invece un anello in oro rosa 18 carati con pietra di luna e diamanti bianchi. E Pasquale Bruni anche per l’attrice e conduttrice televisiva Rocío Muñoz Morales, che ha indossato orecchini, bracciale e anello della collezione Look at me in oro bianco 18 carati e diamanti bianchi.

Georgina Rodriguez con i gioielli di Pasquale Bruni
Georgina Rodriguez con i gioielli di Pasquale Bruni

Con l’intento di catturare (virtualmente) non pubblico giovane, alla Mostra sono state coinvolte anche le influencer come Giulia De Lellis, ha indossato gioielli Salvini: la collana Sparkling in oro bianco e diamanti abbinata all’anello e gli orecchini in oro e diamanti taglio smeraldo della collezione Magia mix&match con il tennis Battito. Gioielli Salvini anche per la ex miss Italia Daniela Ferolla con collana e anello della collezione Cuori, e per la modella Catherine Poulain, che ha indossato collier e anello in oro bianco con diamanti della collezione Precious Loop.

Giulia De Lellis con gioielli Salvini
Giulia De Lellis con gioielli Salvini
L'attrice e conduttrice televisiva Rocío Muñoz Morales con gioielli Pasquale Bruni
L’attrice e conduttrice televisiva Rocío Muñoz Morales con gioielli Pasquale Bruni
Il braccialetto Skinny by Messika
Il braccialetto Skinny by Messika
Paola Turani indossa l'orecchino Calypso
Paola Turani indossa l’orecchino Calypso
Sofia Resing, con bracciale orecchini e anello Eden in oro bianco e diamanti Damiani
Sofia Resing, con bracciale orecchini e anello Eden in oro bianco e diamanti Damiani
Daniela Ferolla sfoggia i gioielli Salvini con la collana e l'anello della collezione Cuori
Daniela Ferolla sfoggia i gioielli Salvini con la collana e l’anello della collezione Cuori
Frida Aasen con gioielli Damiani
Frida Aasen con gioielli Damiani
Sofia Resing con gioielli Damiani
Sofia Resing con gioielli Damiani
Catherine Poulain con gioielli Salvini
Catherine Poulain con gioielli Salvini







Una app per la prossima vendita di Faraone Casa d’Aste




Il covid ha cambiato anche le modalità delle vendite all’asta. E le piattaforme digitali sono diventate un valido sistema per condurre a termine le vendite: anche Faraone Casa d’Aste si è allineata al nuovo trend e in occasione dell’asta a porte chiuse del 10 settembre lancia la sua nuova app, con l’obiettivo di facilitare l’incanto anche su smartphone. Il lancio dell’app segue all’interesse mostrato dagli acquirenti all’asta del 29 giugno, con utilizzo significativo dei dispositivi digitali. L’app di Faraone Casa d’Aste è gratuita e si scarica sull’Apple Store: dovrebbe semplificare l’accesso e l’acquisto durante l’asta e anche post.

Cusi, bracciale in oro giallo 18 carati e platino con diamanti taglio a brillante e huit huit del peso complessivo di circa 2,80 ct e zaffiri carré
Cusi, bracciale in oro giallo 18 carati e platino con diamanti taglio a brillante e huit huit del peso complessivo di circa 2,80 ct e zaffiri carré

La cronologia permetterà all’offerente di analizzare la sua attività nel corso del tempo, studiare con dettaglio i lotti che verranno battuti nelle aste future, richiedere info, segnalare i lotti preferiti monitorandoli grazie ad un sistema di notifiche, oltre ad avere un contatto costante e diretto con la casa d’asta attraverso il proprio iPhone e iPad.

Chantecler, orecchini con diamanti e rubini birmani no heat e diamanti
Chantecler, orecchini con diamanti e rubini birmani no heat e diamanti

All’asta del 10 settembre, in ogni caso, saranno battuti 113 pezzi di gioielleria, di Maison come Cusi, con un bracciale degli anni Cinquanta in platino e oro giallo con diamanti, Chantecler con un paio di orecchini con diamanti e rubini birmani no heat e una spilla con diamanti, perle e corallo. In catalogo si segnalano anche un anello in oro bianco con zaffiro rettangolare Ceylon no heat di 15 carati contornato da diamanti per un totale di 2,50 carati e un bracciale rigido in oro giallo e bianco con diamanti old-cut per 20 carati totali. Una collezione Foglie firmata Mario Buccellati è composta da bracciale rigido, collana e orecchini, mentre di Bulgari sono in vendita un bracciale con charms in oro giallo, un paio di orecchini tubo gas, un anello Bzero in oro bianco con scatola originale. In asta anche pezzi di Pomellato, Tiffany e oggettistica firmata Cartier corredati di scatola originale.

Bracciale della collezione Foglie di Mario Buccellati
Bracciale della collezione Foglie di Mario Buccellati

Anello in oro bianco con zaffiro rettangolare Ceylon no heat di 15 carati contornato da diamanti
Anello in oro bianco con zaffiro rettangolare Ceylon no heat di 15 carati contornato da diamanti

Bracciale firmato Bulgari in oro giallo e bianco 18 carat
Bracciale firmato Bulgari in oro giallo e bianco 18 carat







La Gioia di Pomellato




Pomellato è un marchio di gioielleria nato a Milano nel 1967. E Milano è la capitale italiana della moda. Anche per questo Pomellato si è caratterizzato per la sua gioielleria prêt-à-porter: lusso, ma indossabile sempre e a prezzi non stratosferici. Ma i tempi cambiano. Mezzo secolo dopo, Pomellato svolta. E presenta una collezione di alta gioielleria, cioè tutto il contrario del gioiello in oro, di design, ma alla portata di tutti. Beninteso: senza abbandonare le sue classiche collezioni di fine jewellery.

Collier Nudo, in oro giallo, peridoto e tanzaniti
Collier Nudo, in oro giallo, peridoto e tsavoriti

La collezione di alta gioielleria si chiama La Gioia ed è frutto del lavoro del direttore creativo Vincenzo Castaldo. Ma è anche un inevitabile approdo dopo che, sette anni fa, il marchio milanese è stato acquistato dal gruppo francese Kering.

Groumette Assoluta in oro rosa e 3.000 diamanti
Groumette Assoluta in oro rosa e 3.000 diamanti

Tra i pezzi della collezione spiccano le catene di dimensione maxi, assieme all’uso di pietre colorate, come vuole la tradizione dell’alta gioielleria. Ma senza abbandonare lo stile che ha caratterizzato Pomellato nei suoi più celebri gioielli. La collezione La Gioia, insomma, farà gioire chi è affezionato al marchio, ma si può permettere di spendere di più. E, naturalmente, sarà anche una gioia per la Maison, che sale su un nuovo palcoscenico.

Groumette Tango in oro e zaffiri di diversi colori
Groumette Tango in oro e zaffiri di diversi colori
Set in oro con rubini e zaffir rosa nella montatura sertissage
Set in oro con rubini e zaffir rosa nella montatura sertissage

Collana Nudo in oro rosa con diamanti, topazio blu sky e London, peridoto, topazio bianco, rodolite, ametista, quarzo lemon, granato orange
Collana Nudo in oro rosa con diamanti, topazio blu sky e London, peridoto, topazio bianco, rodolite, ametista, quarzo lemon, granato orange







Gioielli indiani all’asta a Milano con Il Ponte




Non è usuale un’asta che vede in primo piano dei gioielli indiani. Ma è proprio quello che prevede il programma della vendita organizzata dalla casa d’aste Il Ponte a Milano per il 2 luglio. In vendita ci sono circa 500 lotti tra i quali spicca un’inedita collezione frutto della raccolta di una viaggiatrice che, come una vera pioniera, ha acquistato anni fa gioielli indiani la cui caratteristica manifattura è esaltata da diamanti flat, decori con smalti, perle e gemme.

Spilla in oro bianco, platino, con diamanti rotondi baguette
Spilla in oro bianco, platino, con diamanti rotondi baguette

L’appuntamento prevede anche la vendita di gioielli di grandi maison italiane, tra cui Pomellato, Bulgari, Buccellati, Chantecler, Cusi, Damiani, Vhernier, oltre a marchi internazionali come Tiffany & Co e Van Cleef & Arpels. Una sezione dell’asta è dedicata ai gioielli antichi, tra i quali una doppia broche in oro bianco e platino rifinita con diamanti (lotto 886, stima 2.600-2.800 euro). Ancora, il catalogo dell’asta elenca gioielli con corallo, monili dal profumo di mare e atmosfere estive, con due collier a boules in corallo rosa (lotto 642, 3.300-4.500 euro di stima) e in corallo rosso (lotto 636, 1.600-1.600 euro di stima). Infine, tra i lotti ci sono anche diamanti e perle naturali.

Anello in oro giallo e argento con diamanti irregolari, rifinito sul gambo con diamanti rotondi. Diamante centrale a goccia
Anello in oro giallo e argento con diamanti irregolari, rifinito sul gambo con diamanti rotondi. Diamante centrale a goccia
Demi parure composta da collier de chien e orecchini pendenti in oro rosso 333/1000 e argento, diamanti irregolari flat e huit-huit, rifinito con frangia di perle nere pendenti
Demi parure composta da collier de chien e orecchini pendenti in oro rosso 333/1000 e argento, diamanti irregolari flat e huit-huit, rifinito con frangia di perle nere pendenti
Collana di corallo rosso
Collana di corallo rosso
Doppia broche in oro bianco e platino rifinita con diamanti
Doppia broche in oro bianco e platino rifinita con diamanti
Lunga collana in boules di corallo rosa
Lunga collana in boules di corallo rosa
Pomellato, lunga catena in oro bianco e giallo trasformabile in collier
Pomellato, lunga catena in oro bianco e giallo trasformabile in collier
Doppia broche in oro bianco e platino rifinita con diamanti
Doppia broche in oro bianco e platino rifinita con diamanti







Le magie minerali di Pomellato

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Pomellato rinnova la serie di anelli della collezione Armonie Minerali per festeggiare i suoi primi 50 anni ♦︎

Pomellato rinnova la collezione Armonie Minerali per celebrare i 50 anni di vita. Con l’esperienza del maestro gemmologo Constantin Wild la nuova collezione presenta pietre insolite con taglio cabochon, che hanno una striscia con pavé di pietre preziose incastonate in senso trasversale: diamanti, smeraldi, zaffiri, rubini.

Anello in oro rosa con rodocrosite e rubini
Anello in oro rosa con rodocrosite e rubini

La nuova serie ha anche una ispirazione specifica, sono considerati un Ritratto dell’azienda: 50, uno per ogni anno di vita della Maison. Gli anelli utilizzano pietre come turchese, diaspro, malachite, lapislazzuli, agata, rodocrosite. Il segreto della collezione sono i raffinati abbinamenti tra le diverse pietre. Oltre agli anelli sono disponibili anche pendenti con lo stesso stile. Per esempio, metà opale, metà cachalong divisi da una striscia di zaffiri.

Anello in oro rosa, calcedonio   attraversato da una striscia di zaffiri blu
Anello in oro rosa, calcedonio
attraversato da una striscia di zaffiri blu

La collezione è divisa in tre linee dedicati all’arte, al design e alla musica. E non manca un riferimento a Milano, la città dove è nata Pomellato (che adesso fa parte del gruppo Kering) e che è anche una delle capitali del design, con le citazioni di storici architetti del Dopoguerra, come Gio Ponti, Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti e Aldo Rossi.

Anello con malachite e smeraldi
Anello con malachite e smeraldi
Anello con occhio di tigre e zaffiri arancio
Anello con occhio di tigre e zaffiri arancio
Anello ispirato alle Dolomiti con opale, cachalong e zaffiri blu
Anello ispirato alle Dolomiti con opale, cachalong e zaffiri blu

Anello ispirato a Madama Butterfly in oro rosa, agata bianca e grigia, diamanti
Anello ispirato a Madama Butterfly in oro rosa, agata bianca e grigia, diamanti







Gioielli all’asta con Bolaffi




Bulgari, Cartier, Pomellato… Tanti gioielli all’asta autunnale di Bolaffi a Milano ♦︎

Assieme alle foglie colorate di giallo, alle castagne e ai primi freddi l’autunno segna il ritorno delle grandi aste di gioielli. Anche a Milano. Giovedì 17 ottobre, per esempio, è programmata l’incanto autunnale di gioielli di Aste Bolaffi. Il catalogo è composto da 590 lotti provenienti da privati, con gioielli d’epoca, a partire dalla fine del Settecento, fino ai giorni nostri, includendo creazioni delle più rinomate maison internazionali.

Anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari
Anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari

Top lot dell’asta è un anello con diamante taglio rotondo di circa 13,70 carati firmato Bulgari in scatola originale (lotto 590): l’importante caratura della gemma, unita alla firma, ne fanno il lotto di punta dell’asta con una stima base di 108.000 euro. Sempre della Maison romana sono due orologi-gioiello da donna a serpente in maglia tubo gas: un raro esemplare satinato degli anni Sessanta (lotto 585, base 6.000 euro) e uno degli anni Settanta con quadrante a goccia (lotto 534, base 5.000 euro).

Bracciale-orologio in oro di Bulgari
Bracciale-orologio in oro di Bulgari

Tra i pezzi all’asta si sono anche dei Cartier datati tra gli anni Settanta e i Novanta, come il bracciale in oro giallo alla schiava formato da una teoria di pantere con occhi in smeraldi (lotto 589, base 5.500 euro), il bracciale rigido in diamanti e zaffiri e il girocollo in oro e diamanti, entrambi con teste di pantere (lotti 580 e 581, basi 3.000 e 6.000 euro). Tra i gioielli firmati si segnalano anche le creazioni di Orisa, Pomellato e Sant’Agostino.

Cartier, bracciale in oro giallo alla schiava formato da una teoria di pantere con occhi in smeraldi
Cartier, bracciale in oro giallo alla schiava formato da una teoria di pantere con occhi in smeraldi

Da segnalare anche lo smeraldo di circa 3 carati, eccezionale per intensità di colore e trasparenza, montato su un antico anello (lotto 448, base 10.000 euro) e l’anello in zaffiro blu non trattato di 22 carati, proveniente dallo Sri Lanka (lotto 561, base 12.000 euro). Infine, oltre a un’ampia scelta di gioielli contemporanei, sono in catalogo numerosi diamanti di varie carature, tra cui una coppia taglio Vecchia Miniera rispettivamente di 4,20 e 3,40 carati montati su orecchini (lotto 499, base 5.000 euro), e vari gioielli d’epoca dalla raffinata manifattura, come la spilla-orologio in diamanti di Musy Torino (lotto 446, base 2.000 euro) e la borsetta da sera Boucheron in onici, diamanti e perle (lotto 366, base 3.000 euro).

Asta Bolaffi
Giovedì 17 ottobre 2019, ore 11
Hotel Mandarin Oriental, via Andegari 9 – Milano
Esposizione
Bolaffi, via Manzoni 7 – Milano
Da sabato 12 a lunedì 14 ottobre (domenica inclusa), ore 10-18
Martedì 15 e mercoledì 16 su appuntamento





Anello con smeraldo di circa 3 carati
Anello con smeraldo di circa 3 carati

Bracciale in diamanti e gemme coral reef di Santagostino
Bracciale in diamanti e gemme coral reef di Santagostino
Anello in zaffiro blu non trattato di 22 carati, proveniente dallo Sri Lanka
Anello in zaffiro blu non trattato di 22 carati, proveniente dallo Sri Lanka
Spilla-orologio in diamanti di Musy Torino
Spilla-orologio in diamanti di Musy Torino







Tutto sulla tormalina




Tutto quello volete sapere sulla pietra più di moda: la tormalina. Verde, blu o rossa, è la gemma del momento. Ecco una veloce guida alla tormalina, che è anche una delle pietre del mese di settembre ♦

Spesso confusa con altre pietre, perché può avere colori diversi, la tormalina è caratterizzata da un’ampia gamma di tonalità e sfumature. Non a caso il suo nome deriva parola senegalese turmali, usata per indicare la corniola e le pietre di colori diversi provenienti dallo Sri Lanka. La varietà di tormalina principale usata in gioielleria è quella che la classificazione del minerale definisce come Elbaite, che è anche un sinonimo per indicare le tormaline verdi. Sono molto utilizzate anche la Rubellite, di colore rosso o rosa, e la rarissima Indicolite, dal blu intenso e lucentezza eccezionale.

Pomellato, anello Pom Pom con tormaline verde foresta, verde menta e diamanti
Pomellato, anello Pom Pom con tormaline verde foresta, verde menta e diamanti

Caratteristiche La tormalina è una pietra dicroica: ogni cristallo, in genere molto allungato, ha diversi colori (uno scuro e uno chiaro), che mutano intensità secondo l’angolo di osservazione.  Sapete da dove arriva il nome tormalina? Deriva dalla parola singalese thoramalli o tōra-molli. È una parola che è applicata a un gruppo di pietre rinvenuto nello Sri Lanka. Infatti questa pietra è arrivata in Europa con le navi della Compagnia Olandese delle Indie Orientali per soddisfare la richiesta di gemme colorate.

Chopard, anello Red Carpet 2013 con tormalina turchese Paraiba
Chopard, anello Red Carpet 2013 con tormalina Paraiba

Colori Sono tanti e con diverse tonalità. Le pietre più ricercate sono le tormaline Paraíba, dall’omonimo giacimento in Brasile, anche se il nome è usato per gemme di diversa provenienza come il Mozambico e la Nigeria, quando hanno questa gamma di tonalità: blu caraibico, blu pavone, blu neon, verde rame, neon acquamarina, azzurro, turchese generati dalle tracce di cromo. Un oligoelemento, il cromo, che dà il nome a pietre di un verde intenso che si trovano in Tanzania, sebbene il colore in questo caso sia dato anche dalla presenza di vanadio. Un blu di eccezionale saturazione, lucentezza e purezza è quello della rarissima tormalina Indicolite. Ci sono, poi, la Rubellite con i suoi toni che vanno dal rosa al rosso vivido, la tormalina Anguria o Cocomero, vera meraviglia della natura, perché bicolore: il centro è rosso, circondato da uno strato esterno verde, o viceversa.Ma ci sono tanti altri colori: la tormalina gialla o giallo scuro si chiama anche dravite perché è estratta a Drave, in Carinzia (Austria). La tormalina elbaite si chiama così perché estratta nell’isola d’Elba, in Italia e può avere diverse sfumature, dal grigio al verde al rosato. Anche se in realtà la tormalina nel 95% dei casi ha un colore nero o brunastro: si chiama schorl.

Harry Winston, anello pezzo unico con tormalina Paraiba taglio cabochon e diamanti
Harry Winston, anello pezzo unico con tormalina Paraiba taglio cabochon e diamanti

Come pulire la tormalina. La tormalina è una pietra abbastanza dura: è tra i 7 e i 7.5 gradi sulla scala di Mohs (il diamante è a 10). È una durezza considerata giusta per l’utilizzo in gioielleria. Attenzione però a non lasciare a lungo la tormalina troppo vicina a una fonte di calore: potrebbe alterarsi e perfino rompersi. Ma la pietra si può tranquillamente pulire con acqua calda e una goccia di sapone, mentre ci sono pareri discordi sull’uso di ultrasuoni e pulitori a vapore.

Tormalina Elbaite proveniente dalla miniera Cruziero di Santa Maria do Suaçuí, nella regione Minas Gerais in Brasile
Tormalina Elbaite proveniente dalla miniera Cruziero di Santa Maria do Suaçuí, nella regione Minas Gerais in Brasile

Dove si trova I giacimenti più importanti sono in Afghanistan, Pakistan, Russia, Birmania, Sri Lanka e Stati Uniti (California e Maine). Molti paesi africani sono di recente diventati grandi produttori di tormalina, in particolare Madagascar, Namibia, Mozambico, Tanzania, Nigeria e Malawi.

Anello con tormalina fucsia e diamanti
Anello con tormalina fucsia e diamanti

Valutazione Non è una cosa semplice data la quantità di varietà e colori. La prima cosa da fare è esaminare la pietra alla luce del sole: una gemma verde sotto una lampadina a incandescenza potrebbe apparire quasi nera, mentre una rosa o rossa sembrare grigia o marrone. Se anche sotto una luce artificiale mantiene i suoi toni naturali, è probabile che sia una pietra con una colorazione pregiata. Ma, attenzione, il colore primario deve essere predominate al 70-75%. Il resto della percentuale è ovviamente una sfumatura, ossia un colore secondario che, però, potrebbe cambiare secondo l’illuminazione, naturale o artificiale. Inoltre, non esiste una regola generale sulle dimensioni e sui prezzi: alcune tormaline si trovano solo in piccoli formati e sono utilizzate come perline a un costo risibile, mentre altre sono più facilmente disponibili in 10 o più carati. Nella valutazione si tiene conto anche della sua purezza, che rientra in tutti e tre i gradi definiti dal Gia (Gemological Institute of America, ovvero il più noto centro di ricerca e di apprendimento di mineralogia degli Stati Uniti): se la tormalina verde di solito è classificata di tipo I, ossia con una leggera inclusione visibile a occhio nudo, le pietre blu, arancioni, gialle, multi-colore (eccetto la varietà anguria) e alcuni esemplari rosa sono in genere moderatamente incluse con una purezza II, mentre quelle rosse, rosa e anguria appartengono alla terza categoria dove è lecito aspettarsi evidenti inclusioni come appare dalle foto qui sotto. La tormalina normalmente non è sottoposta a trattamenti termici e se accade questo non ne influenza il valore.

Anello con tormalina cabochon su oro bianco, pavé di tormaline e diamanti
Martin Katz, anello con tormalina cabochon su oro bianco, pavé di tormaline e diamanti
Anello con tormalina e oro 18 carati
Irene Neuwirthm, anello con tormalina e oro 18 carati
Anello con tormalina menta e tanzanite su oro bianco
Paolo Costagli, anello con tormalina menta e tanzanite su oro bianco
Anello in oro giallo, diamanti e tormalina cabochon
Elke Berr, anello in oro giallo, diamanti e tormalina verde cabochon

Tormalina watermelon. Copyright: gioiellis.com
Tormalina watermelon. Copyright: gioiellis.com







Pomellato, 50 anni di gioielleria Iconica



La collezione Iconica di Pomellato per festeggiare i primi 50 anni della Maison milanese ♦︎

A 50 anni, oggi, si è ancora giovani. Questo non vuol dire che si debba prendere alla leggera la data che segna il passaggio nel secondo mezzo secolo di vita. Ma, dato che il modo migliore per mantenersi giovani è fare attività, che sia lavoro o sport, Pomellato ha deciso di ricordare i suoi primi 50 anni nella maniera che sa fare meglio, cioè con nuovi gioielli. La collezione che segna la data fatidica si chiama Iconica e rispetta lo stile della Maison milanese fondata nel 1967 da Pino Rabolini e passata nel 2013 sotto le insegne del Gruppo francese Kering. Volumi arrotondati, superfici lisce, disegno moderno ma non esasperato: i nuovi anelli, nuovi bracciali a catena e pendenti sono in oro bianco o oro rosa, circondati in alcune versioni da diamanti. Insomma, niente di meglio che ribadire la propria personalità in vista di riprendere il cammino. Margherita Donato




Pomellato, anelli della collezione Iconica
Pomellato, anelli della collezione Iconica
Catene e pendenti della collezione Iconica
Catene e pendenti della collezione Iconica

Pomellato, bracciali a catena in oro
Pomellato, bracciali a catena in oro







Gioielleria, bilanci tra oro e piombo



I bilanci della gioielleria non sono tutti d’oro secondo l’analisi di Pambianco ♦︎

Il 2016 non è stato un anno d’oro per la gioielleria, ma neanche troppo negativo. Un giro di telefonate informali sembra indicare, però, che il 2017 possa chiudersi con un bilancio più positivo. Il polso al settore della gioielleria e oreficeria lo ha tastato Pambianco, gruppo della consulenza specializzato nel settore del lusso.

La tabella pubblicata da Pambianco
La tabella pubblicata da Pambianco

Nella sua analisi, oltre a certificare un tracollo per il settore della orologeria (difficoltà testimoniate anche a Baselworld), Pambianco ha messo sotto la lente i bilanci dei maggiori gruppi della gioielleria. Risultato: qualche risultato positivo, come Pomellato, che grazie alla cura e alle sinergie del gruppo Kering ha aumentato il fatturato dell’11,5%, Unoaerre che è cresciuta del 7,9%, Damiani (+4,8%) o Morellato (+2,8%). Bene anche Chrysos, che produce anche il brand Officina Bernardi: ha visto salire le vendite del, 5,4% a 56,3 milioni. Ma si registrano cali anche consistenti: per esempio, Asolo Gold, specializzata nella produzione di catene, ha visto scendere i ricavi del 28,2% a 80,5 milioni di euro. Tra i marchi famosi per il design, Marco Bicego è sceso del 4,5% nonostante il buon andamento all’estero a 47,4 milioni, mentre per Roberto Coin la flessione è stata del 4,7%, a 46 milioni. Limatura (-0,5%) anche per Stroili Oro, acquista dal gruppo francese Historie d’Or nell’estate 2016. Federico Graglia





Damiani, anello della collezione Margherita
Damiani, anello della collezione Margherita

Unoaerre, bracciale in bronzo dorato Venus
Unoaerre, bracciale in bronzo dorato Venus
Morellato, collane con pendenti
Morellato, collane con pendenti

Officina Bernardi, orecchini in argento rodiato
Officina Bernardi, orecchini in argento rodiato







Catene per scatenarsi



A Vicenza in mostra 80 gioielli che hanno come protagonista la catena. Per chi vuole scatenarsi… ♦

Ci sono catene che legano e ci sono catene che liberano. Ci sono anche catene che piacciono. Quelle che sono utilizzate in gioielleria, per esempio, sono catene desiderate, specialmente se  bracciale o collana diventano originali, oggetti preziosi con una precisa identità. È partita da questa considerazione, forse, Alba Cappellieri nel curare la mostra Intrecci Preziosi. La catena tra funzione e decorazione al Museo del Gioiello di Vicenza (27 ottobre 2017-25 marzo 2018). Sotto i vetri delle bacheche del primo museo permanente dedicato alla gioielleria ci sono 80 catene che dalla fine del Settecento a oggi hanno segnato tappe nella manifattura orafa.

«La catena stringe, lega, sostiene, decora, racchiude simbologie universali, allude all’idea affascinante della circolarità, è un ornamento senza confini, né cronologici, né geografici, che attraversa la storia del costume come dell’arte, dell’oreficeria e della moda», commenta Cappellieri, che è anche docente di Design del Gioiello al Politecnico di Milano. «Le catene hanno tradizionalmente una duplice interpretazione: nell’accezione negativa sono i segni della schiavitù umana, mentre in positivo rappresentano la bellezza e il prestigio sociale e come tali sono state rappresentate dai più grandi pittori della storia dell’arte per simboleggiare valori universali come l’onore, la fedeltà, l’amore».

In mostra sono presenti una selezione di catene realizzate in Veneto, fin dal Rinascimento,, e pezzi realizzati sia artigianalmente, sia industrialmente, da importanti aziende orafe italiane, come Fope, Franco Pianegonda, Marco Bicego, Mattioli, Nanis, Pasquale Bruni, Pesavento, Pomellato, Roberto Coin, Unoaerre, Vendorafa Lombarda, Vhernier. E accanto alla firma delle Maison, ci sono i lavori di designer come Giampaolo Babetto, Francesca Braga Rosa, Emma Francesconi, Stefania Lucchetta, Stefano Marchetti, Carla Riccoboni, Barbara Uderzo, Daniela Vettori, Alberta Vita.

Il Museo del Gioiello, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello, è frutto dell’impegno di Ieg in partnership con il Comune di Vicenza nel promuovere l’universo culturale dell’oreficeria e della gioielleria italiana, settori in cui Italian Exhibition Group è riconosciuta player di livello mondiale grazie alla Manifestazione internazionale VicenzaOro. Federico Graglia




Emma Francesconi,, Trifora, collana in titanio
Emma Francesconi,, Trifora, collana in titanio
Alberta Vita, collana Quadrati in argento
Alberta Vita, collana Quadrati in argento
Vhernier, Doppio Senso, catena in oro bianco e diamanti, jet
Vhernier, Doppio Senso, catena in oro bianco e diamanti, jet
Daniela Vettori, Legami Preziosi, collier in oro, fatto a mano
Daniela Vettori, Legami Preziosi, collier in oro, fatto a mano
Unoaerre, bracciale in oro giallo
Unoaerre, bracciale in oro giallo
Stefano Marchetti, collana in argento
Stefano Marchetti, collana in argento
Roberto Coin, Retri collection, bracciale in oro bianco e diamanti
Roberto Coin, Retri collection, bracciale in oro bianco e diamanti
Pomellato, collana Victoria in oro rosa
Pomellato, collana Victoria in oro rosa
Pianegonda, Liquid Emotion, collana in argento
Pianegonda, Liquid Emotion, collana in argento
Pesavento, Plvere di sogni, collana in argento, lucidato bronzo rosa
Pesavento, Plvere di sogni, collana in argento, lucidato bronzo rosa
Pasquale Bruni, collana Make Love in oro bianco e diamanti
Pasquale Bruni, collana Make Love in oro bianco e diamanti
Nanis, bracciale in oro e diamanti
Nanis, bracciale Trasformista in oro e diamanti
Mattioli, collezione Puzzle, modello Bikini in oro rosa e madreperle fuxia
Mattioli, collezione Puzzle, modello Bikini in oro rosa e madreperle fuxia



Marco Bicego, collana
Marco Bicego, collana
Stefania Lucchetta, Aspera 50 in bronzo placcato oro
Stefania Lucchetta, Aspera 50 in bronzo placcato oro
Francesca Braga Rosa e Ludovico Vianello, Our of office, collana con graffette in ottone
Francesca Braga Rosa e Ludovico Vianello, Our of office, collana con graffette in ottone
Giampaolo Babetto, Collana in oro giallo
Giampaolo Babetto, Collana in oro giallo
Vendorafa, collana Lace, in oro, ametista, peridoto, rodolite, topazio rosa, diamanti
Vendorafa, collana Lace, in oro, ametista, peridoto, rodolite, topazio rosa, diamanti






Stéphane Gerschel da Bulgari a Pomellato



Chi è Stéphane Gerschel, nuovo global brand managing director di Pomellato ♦︎

Da Lvmh a Kering. Da Bulgari a Pomellato. Anche nello sport i campioni cambiano squadra: perché non dovrebbe accadere anche nella gioielleria? Quindi non è così strano che Stéphane Gerschel sia il nuovo global brand managing director di Pomellato. Il manager, con dna francese e formazione negli Stati Uniti (ha un Master in legge alla Università di Miami) è stato direttore della comunicazione internazionale di Bulgari per quattro anni, dal 2013 al 2017. A Milano affianca Sabina Belli, Ceo della griffe di preziosi fondata da Pino Rabolini nel 1967. Nonostante sia relativamente giovane, Gherschel ha una lunga carriera alle spalle. È stato vice presidente global communication a L’Oreal e vice presidente International Communications di Veuve Clicquot. Tra l’altro, per il brand di champagne ha scritto anche un libro di cucina, The Season of Veuve Clicquot, con i menù personalizzati dai cuochi più importanti del mondo. Poi, è arrivata Bulgari. E con Pomellato il suo brand di riferimento si sposta da Roma a Milano.




Stéphane Gerschel con la pr Marilyn Heston
Stéphane Gerschel con la pr Marilyn Heston
stephane
Stéphane Gerschel al lancio della

pomellato RitrattoCollection family has a wide range of color from the deep shades of London Blue topaz and amethyst to the softer hues of pink of the rose quartz

Stéphane Gerschel (da Instagram)
Stéphane Gerschel (da Instagram)







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