diamanti - Page 2

Diamanti al cubo da A. Link

La Maison americana A.Link, specializzata nella pietra più amata dalle donne: i diamanti ♦︎

Diamanti, diamanti, diamanti: c’è chi i gioielli li ama solo se ruotano attorno alla pietra preziosa più amata. Ed è questa la storia di A.Link, una società di New York specializzata in gioielli con diamanti. Fa solo quello dal 1904. È stata fondata da Adolph Link, gioielliere di Vienna emigrato negli Usa, che ha portato il gusto amato dai ricchi europei della Belle Epoque in una nazione che stava crescendo velocemente. A oltre un secolo di distanza, l’azienda è ancora a conduzione familiare, gestita a New York da Jeffrey Link e Douglas Sills.

Collana di diamanti di A.Link
Collana di diamanti di A.Link

Passata la boa dei 110 anni, festeggiati nel 2014 con un premio di Jck per un anello You and Me, continua a proporre la sua ricetta che sembra avere un successo eterno: diamanti, diamanti e ancora diamanti, ma con certificato di provenienza ed lavorazione sostenibile. Adolph Link, pare, è stato il primo a studiare e a campionare i diamanti per ottenere qualità uniformi delle pietre. In questo modo i gioielli creati hanno una omogeneità e, ovviamente, un valore molto più certo. L’azienda vanta anche una particolare capacità nella scelta del taglio. Insomma, se vi piacciono i diamanti, da A.Link ne trovate a sazietà.

Bracciale tennis in oro rosa e diamanti
Bracciale tennis in oro rosa e diamanti
Orecchini a bottone in oro bianco e diamanti
Orecchini a bottone in oro bianco e diamanti
Pendente Eclipse
Pendente Eclipse
Set con diamanti baguette, montatura in platino. Questo anello ha vinto il premio del 2014 JCK Jewelers nella categoria Platinum per vendita al dettaglio meno di 10.000 dollari nei Jck Awards 2014
Set con diamanti baguette, montatura in platino. Questo anello ha vinto il premio del 2014 JCK Jewelers nella categoria Platinum per vendita al dettaglio meno di 10.000 dollari nei Jck Awards 2014
Bracciale di diamanti e platino, per un totale di 10 carati
Bracciale di diamanti e platino, per un totale di 10 carati
Collana per Forevermark, diamanti e oro bianco
Collana per Forevermark, diamanti e oro bianco
Bracciale Bubble con fermaglio, oro bianco e diamanti
Bracciale Bubble con fermaglio, oro bianco e diamanti
Orecchini a forma di goccia, diamanti e oro bianco
Orecchini a forma di goccia, diamanti e oro bianco

Che cosa sono i carati?

Di quanti carati è il vostro diamante? E di quanti carati è, invece, il vostro anello d’oro? Per chi non è un esperto di gioielleria o non conosce le regole base del mondo dei gioielli, i carati sono un gran pasticcio. I carati, l’unità di misura utilizzata per pietre preziose e perle, infatti, sono una cosa completamente diversa dai carati che si riferiscono all’oro. Lo sapevate? In lingua inglese è tutto più facile: i carati che misurano i diamanti iniziano con la lettera C mentre quelli per l’oro iniziano con la K. In altre lingue, invece, si scrive allo stesso modo ed è tutto più complicato.

Ecco, quindi, perché bisogna fare attenzione a non confondere i diversi concetti: i carati dei diamanti (oppure di rubini, smeraldi, zaffiri eccetera) con i carati che sono relativi all’oro. Ecco come distinguere i due diversi carati.

Diamante a cuore di Recarlo
Diamante a cuore di Recarlo

I carati delle pietre

Il carato (l’abbreviazione è ct) è un’unità che indica la massa di una pietra o di una perla. Si utilizzano i carati per comodità, dopo che per secoli ogni Paese si regolava in modo diverso. Per chi commerciava in diamanti o altre pietre era difficile, quindi, regolarsi. A Firenze, per esempio, l’unità di misura base equivaleva a 197,2 milligrammi, mentre a Londra era di 205,49. Dopo tante discussioni, alla fine, nel 1907 è stato deciso di adottare come misura del carato 200 milligrammi. Un singolo carato, quindi, equivale a un quinto di 1 grammo.

Anello con diamante bianco ovale da 31,82 carati
Anello con diamante bianco ovale da 31,82 carati

Ora sapete esattamente quanto pesa il diamante che avete al dito: dividete per cinque il numero di carati e avrete il peso in grammi. O, più facilmente, in milligrammi, visto che non è frequente indossare un diamante che pesa 5 carati (e quindi 1 grammo). proprio per questo il carato è divisibile in 100 punti di 2 milligrammi.

Anello di Van Cleef & Arpels a forma bombata con diamanti
Anello di Van Cleef & Arpels a forma bombata con diamanti

A proposito, perché il carato si chiama così? L’origine pare sia legata ai semi di carruba. La parola carato deriva dall’arabo qīrāṭ قيراط, che però è deriva dal greco kerátion κεράτιον, che indica i semi di carruba. E questi semi erano utilizzati anticamente per pesare i gioielli, grazie alla loro forma sempre regolare. Poi il termine carato è stato utilizzato in Italia e, in seguito, nel resto del mondo. L’utilizzo della unità di misura carato per pesare i diamanti risale al 1570.

Selezione dei diamanti nel laboratorio di Antwerp (Anversa)
Selezione dei diamanti nel laboratorio Tiffany di Antwerp (Anversa)

I carati dell’oro

I carati di diamanti, pietre preziose e perle si riferiscono al peso. I carati dell’oro, invece, indicano la percentuale di metallo giallo presente in un gioiello, la sua purezza. Il termine carato è prevalso tra i tanti sistemi adottati in passato e, in particolare, sulla misura di libbre e once, che sono ancora utilizzati per il peso dell’oro, del platino o dell’argento. Perché questa confusione, quindi? Semplice: l’origine antica della parola è la stessa, cioè i carati utilizzati per misurare i materiali preziosi.

Nel caso dei carati che si riferiscono all’oro, però, indicano i millesimi di quantità di oro (o altri metalli preziosi) contenuta in una lega. Il massimo, per quanto riguarda l’oro, è 24 carati. Non troverete mai oro a 25 o più carati. I 24 carati indicano che l’or è al 100% puro. I 24 carati sono la base per calcolare il resto (sempre per l’oro). I gioielli a 18 carati, quindi, sono al 75% d’oro. Si calcola così: 18 : 24 = 0,75. Analogamente, un gioiello con oro al 14% significa che contiene poco più della metà di oro, il resto sono altri metalli (14 : 24 = 0,58).

Anello a fascia in oro 22 carati
Anello a fascia in oro 22 carati

I carati d’oro possono essere indicati, in alcuni casi, anche con il numero che si riferisce alla percentuale (il risultato della divisione aritmetica). Per esempio, l’oro a 18 carati può essere indicato anche con la sigla 750, quello a 14 carati con 583 e così via. Se, ancora, in un gioiello leggete il numero 375 sappiate che equivale a 9 carati.

I carati si utilizzano anche per l’argento. Quello sterling, per esempio, contiene il 92,5% di argento e il 7,5% di altri metalli, generalmente rame. È indicato generalmente come argento 925.

Anello Wave Stacking in oro 24 carati
Menē, anello Wave Stacking in oro 24 carati
Anello Bahia in oro 18 carati e diamanti
Anello Bahia in oro 18 carati e diamanti
Anello in oro rosa 14 carati
Anello in oro rosa 14 carati
Anello in oro rosa 9 carati e diamante ice
Anello in oro rosa 9 carati e diamante ice
Anello in argento satinato e lucido
Anello in argento 925 satinato e lucido

I diamanti si chiamano Bloch

Della famiglia Bloch di Anversa si conosce poco. Eppure da mezzo secolo anni Bloch è una delle gioiellerie più quotate del Belgio, ma con un largo raggio d’azione. Non a caso Anversa è la capitale europea dei diamanti e la famiglia Bloch con i diamanti ha confidenza da parecchi decenni. L’azienda è guidata dall’amministratore delegato, Leslie Bloch, mentre managing director è Mickey Bloch. Tutto in famiglia, insomma, in un’atmosfera di totale discrezione. E anche la sede, in via Vestingstraat 59, nel quartiere dei diamanti della città, è assolutamente anonima.

Orecchini a cerchio con diamanti
Orecchini a cerchio con diamanti

Hanno un’immagine precisa, invece, le collezioni di gioielli di alta gamma, progettate e realizzate ad Anversa, che riassumono lo stile della gioielleria che si è sviluppato nella città fiamminga. La lavorazione esclusivamente con artigiani altamente qualificati e con pietre di alta qualità, con diamanti incolori oppure fancy, sono nello stile più classico e tradizionale possibile. Classici solitaire, ancora più classici anelli con pietra preziosa, oppure a banda infinity, orecchini a bottone, eccetera. Non manca la qualità, è assente qualsiasi idea stravagante.

Orecchini con diamanti e zaffiri blu
Orecchini con diamanti e zaffiri blu
Orecchini a bottone in oro bianco e diamanti
Orecchini a bottone in oro bianco e diamanti
Anello infinity in oro giallo e diamanti
Anello infinity in oro giallo e diamanti
Anello in oro bianco con diamanti, zaffiro rosa e smeraldo
Anello in oro bianco con diamanti, zaffiro rosa e smeraldo

La filosofia acquatica di Ondyn

I gioielli di Ondyn, vincitrice al Couture Design Awards nella categoria Best in Diamonds Below $40,000 Retail.

Ondyn, creatura della newyorkese Tara Maria Famiglietti, ha origini lontane. Il padre di Tara ha creato abiti e scarpe su misura per Eric Clapton, Mick Jagger, John Lennon e Jimmy Hendrix. Sua madre e sua zia erano proprietarie della Boutique Menage a Trois in Madison Avenue,New York, e disegnavano abiti per Diana Ross, Bianca Jagger, Barbara Streisand e Diane von Furstenberg. Lei, la fondatrice di Ondyn, ha iniziato a creare gioielli all’età di vent’anni. La sua Maison di gioielleria contemporanea utilizza diamanti e oro a 14 o 18 carati, accompagnato da diamanti incastonati a formare lunghi fili che servono a collane, anelli oppure orecchini.

Anello con sirena in oro 14 carati e diamanti
Anello Siren in oro 14 carati e diamanti

Tara si è laureata in design di gioielli al Fashion Institute of Technology di New York, ha collaborato con alcuni dei grandi nomi dell’industria della moda per creare pezzi che sono stati venduti in boutique esclusive e grandi magazzini in tutto il mondo. Accanto ai gioielli coltiva anche un’altra passione: il mare. Per un certo periodo la designer ha vissuto in barca a vela, viaggiando attraverso la Costa Azzurra, la Costiera Amalfitana, le Isole Baleari, la Costa Africana e i Caraibi. E non a caso il suo brand si chiama Ondyn (nome che assomiglia alla parola italiana onda, cioè wave). E, dopotutto, anche New York è una città di mare.

Anello Avalon in oro 14 carati e diamanti
Anello Avalon in oro 14 carati e diamanti
Bracciale Magisterial in oro 14 carati e diamanti
Bracciale Magisterial in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Eminence in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Eminence in oro 14 carati e diamanti
Orecchini con frange in oro 14 carati e diamanti
Orecchini con frange in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Dalliance in oro 14 carati e diamanti
Orecchini Dalliance in oro 14 carati e diamanti
Collana Zen in oro 14 carati e diamanti
Collana Zen in oro 14 carati e diamanti

 

Graff in giallo a Parigi

Sunrise: A Celebration of Graff Yellow Diamonds. Chi ama i diamanti gialli sa già a quale porta bussare. Ma non è quella del flagshipstore di Londra, dove a sede Graff, uno dei brand più famosi per la sua offerta di gioielli con diamanti, anche nella versione yellow. Il gioielliere britannico ha scelto invece lo store di Parigi in Rue Saint-Honoré per esporre in una breve mostra la sua collezione di diamanti gialli. Accanto a pezzi storici, Graff ha proposto anche una novità: una eccezionale collana di alta gioielleria.

Sunrise Graff Yellow Diamond Necklace
Sunrise Graff Yellow Diamond Necklace

Si tratta di una collana che vale una cifra a sette zeri ed è composta da un diamante a forma di pera giallo intenso fancy da 30 carati, estremamente raro, accompagnato da altri 138 carati di diamanti gialli e bianchi. Oltre a essere un gioiello estremamente prezioso, la collana è anche frutto di una lunga lavorazione. Ogni elemento è stato creato con un attento lavoro artigianale con l’obiettivo di far risaltare la pietra centrale. Graff è una Maison famosa per i suoi diamanti gialli, come quello chiamato Stella di Bombay, acquistato nel 1974, una storica pietra gialla tagliata e lucidata da Graff utilizzando tecniche innovative per il tempo. Oppure Delaire Sunrise, diamante da 118,08 carati, oppure il Golden Empress, diamante color miele da 132,55 carati.

Collana composta da un diamante a forma di pera giallo intenso fancy da 30 carati, estremamente raro, accompagnato da altri 138 carati di diamanti gialli e bianchi
Collana composta da un diamante a forma di pera giallo intenso fancy da 30 carati, estremamente raro, accompagnato da altri 138 carati di diamanti gialli e bianchi
La lavorazione del ciondolo della collana
La lavorazione del ciondolo della collana
Orecchini Sunrise Graff Yellow
Orecchini Sunrise Graff Yellow
Lavorazione della collana di Graff
Lavorazione della collana di Graff

Diamanti sempre più artificiali per De Beers

Se il colosso dei diamanti, quello che ha coniato il claim “un diamante è per sempre” sceglie di fare concorrenza a sé stesso, c’è qualcosa di strano. De Beers cinque anni fa aveva lanciato a sorpresa il brand di diamanti sintetici Lightbox. Adesso l’azienda, che è controllata dal gruppo minerario Anglo American, rilancia. In sostanza, il brand più famoso per i suoi diamanti, visto che estrae dalla terra quasi il 30% della produzione globale, spingerà sui diamanti creati in laboratorio, che costano meno.

Punto luce di Lightbox
Punto luce con diamante di laboratorio Lightbox

Alla base della scelta c’è il prezzo in calo dei diamanti naturali. Anche se molti credono che le gemme più desiderate dalle donne siano un investimento sicuro, che nel tempo acquista sempre più valore, il prezzo dei diamanti è sceso di circa il 20% dai massimi di febbraio 2022. Nel frattempo, India e Cina producono un sempre maggior numero di diamanti sintetici, creati in laboratorio, a prezzi sempre più bassi. Una concorrenza spietata. Per chi non lo sapesse, i diamanti prodotti in laboratorio sono chimicamente indistinguibili da quelli naturali, anche se un’accurata analisi può determinare l’origine artificiale delle gemme. A occhio nudo, però, nessuno è in grado di percepire la differenza.

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
Impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Proprio per questo la quota totale di diamanti sintetici in pochi anni è passata da circa il 2% a quasi il 10% del totale secondo alcuni esperti. E, allo stesso tempo, il loro prezzo è sceso del 60%. Ma non è tutto, perché secondo alcune stime, forse ottimistiche, se si guarda al settore del gioielli (cioè a quei diamanti che non sono utilizzati per l’industria) le vendite di anello, orecchini o collane con gemme artificiali sarebbe vicina al 50%. Probabilmente la percentuale si riferisce al segmento di gioielli con diamanti nello specifico mercato americano e non alla totalità. Ma anche se è difficile capire quanto queste stime corrispondano alla realtà, tutti concordano che le vendite di gioielli con diamanti di laboratorio è in forte aumento. E le mosse di De Beers sembrano solo un prendere atto della realtà. Anche sul fronte industriale le cose non vanno meglio: il Global Rough Diamond Price Index, relativo alle pietre grezze, è in ribasso del 18% rispetto al massimo storico che aveva toccato a febbraio 2022.

Al Cook, Ceo De Beers
Al Cook, Ceo De Beers

De Beers ha quindi creato una linea di prodotti premium, Finest, con diamanti di laboratorio certificati allo stesso modo di quelli naturali. In effetti, anche i diamanti artificiali possono essere di differente qualità. La certificazione si basa sugli stessi criteri utilizzati per i diamanti naturali, con le classiche 4C. Un ulteriore passo di De Beers è la promozione con azioni di marketing di anelli di fidanzamento con diamante solitario creato in laboratorio, per ora negli Usa. Quasi una bestemmia per chi ama i diamanti naturali, creati nel profondo della terra milioni di anni fa. E dire che De Beers al debutto del brand Lightbox aveva sottolineato le differenze incolmabili tra diamanti naturali e artificiali.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

La guerra dei diamanti

Finora l’embargo sui diamanti russi non ha funzionato troppo. In futuro, però, le cose potrebbero cambiare e il prezzo delle gemme più amate dalle donne diventerebbe inevitabilmente più alto. La guerra in Ucraina scatenata dalla Russia aveva già provocato, nel 2022, l’annuncio di un embargo contro le esportazioni di Alrosa, colosso statale russo dei diamanti. Ma, nei fatti, le pietre preziose sono continuate a giungere anche in Occidente, per la difficoltà di tracciare le gemme. I diamanti grezzi, infatti, sono venduti in Paesi come l’India o la Tailandia, che non aderiscono allo stop deciso dai Paesi Occidentali alle pietre russe. La sola Europa nel 2022 ha importato diamanti russi per 1,4 miliardi di euro. Una cifra considerevole, anche se in calo rispetto agli 1,8 miliardi del 2021.

Expertise in un laboratorio Tiffany
Expertise in un laboratorio Tiffany

Qualcosa potrebbe cambiare dopo il G7, la riunione dei maggiori Paesi industrializzati, se non si tiene conto della Cina. In Giappone i capi di Stato dei Paesi del G7 avrebbero deciso di stringere di più i controlli per ridurre una delle fonti di reddito dello Stato russo. E la Gran Bretagna ha annunciato che lascerà subito fuori dai confini i diamanti russi, assieme ad altri metalli che sono esportati da Mosca. La Russia è oggi il maggior produttore al mondo di diamanti. Il problema, però, è come controllare il mercato delle pietre, che passa in gran parte attraverso canali difficili da sorvegliare.

Anversa: acquisti di un buyer
Antwerp (Anversa): acquisti di un buyer

Dove spariscono le tracce dei diamanti

L’ostacolo maggiore deriva dai passaggi legati alla lavorazione. Mentre i diamanti estratti sono facilmente controllabili, anche grazie al Kimberley Process, un percorso che certifica la provenienza delle gemme, proprio per evitare che possano finanziare Paesi o fazioni in guerra, il problema viene dopo. Il taglio e la lucidatura delle pietre grezze può far sparire le tracce della provenienza. Inoltre, l’idea di un vero embargo vede contrari quei Paesi, come Israele o Belgio, che sono i maggiori centri in cui si tagliano i diamanti.

Diamanti taglio brillante
Diamanti taglio brillante. Copyright: gioiellis.com

Chi ha tutto da guadagnare da uno stop ad Alrosa sono, invece, i produttori di gemme create in laboratorio, che possono beneficiare da un inevitabile aumento di prezzo dei diamanti naturali. I diamanti sintetici, che chimicamente sono uguali a quelli estratti in miniera, costo già ora molto meno di quelli naturali. Se il divario di prezzo salisse ancora il vantaggio sarebbe maggiore.

Lavorazione dei diamanti alla Dimexon, India
Lavorazione dei diamanti alla Dimexon, India
Esame di diamanti ad Anversa
Esame di diamanti ad Anversa

Il Bulgari Laguna Blu venduto da Sotheby’s per 25 milioni

Un diamante blu da 25 milioni di dollari. È quanto ha pagato un anonimo acquirente al telefono, per il Bulgari Laguna Blu, battuto all’asta da Sotheby’s a Ginevra. La vendita di Magnificent Jewels ha totalizzato 85 milioni di dollari, il valore più alto da maggio 2018 alla Geneva Jewellery Sales. Il diamante blu fancy-vivid da 11,16 carati è ora il più grande diamante blu in un gioiello Bulgari e la gemma più preziosa della stessa Maison mai offerta in vendita.

Bulgari Laguna Blu, 11,16 ct
Bulgari Laguna Blu, Fancy Vivid, 11,16 ct

Creato nel 1970 da Bulgari come anello, quando Bulgari stava emergendo come la casa di alta gioielleria italiana più influente e innovativa, diamante è una rarità: è un blu Fancy Vivid da 11,16 carati, tra le gemme più rare al mondo, è un gioiello firmato Bulgari, e non è modificato, il che significa che il suo taglio attuale, prodotto nel 1970, potrebbe essere ulteriormente migliorato con metodi di taglio moderni per liberare il suo pieno potenziale di gemma.
Quig Bruning, Head of Sotheby’s Jewels Americas
Quig Bruning, Head of Sotheby’s Jewels Americas

È stato un privilegio assistere al viaggio glamour ed emozionante del Bulgari Laguna Blu negli ultimi mesi, sapendo che è stato creato per la prima volta nel 1970, fino alla sua più recente apparizione al Met Gala dove ha abbagliato sul tappeto rosso, ambientato in un Bulgari su misura collana indossato da Priyanka Chopra Jones. Quindi, è un momento speciale vedere il viaggio di questo straordinario gioiello prendere ancora una nuova svolta, questa sera nella nostra sala d’aste, nelle mani del suo primo nuovo proprietario in oltre 50 anni. La vendita della Laguna Blu supera la straordinaria performance della nostra vendita Magnificent Jewels e Noble Jewels che ha visto pietre preziose colorate eccezionali, in particolare smeraldi e diamanti gialli, superare le loro stime elevate, in modo così spettacolare.Non c’è dubbio che l’alta gioielleria di alta qualità può ancora ottenere prezzi altissimi.
Olivier Wagner, responsabile della gioielleria, Sotheby’s Ginevra

Impressive Fancy Intense Pink and Fancy Deep Grayish Blue diamond ring
Impressive Fancy Intense Pink and Fancy Deep Grayish Blue diamond ring

Diamanti e gioielli

L’asta di Sotheby’s Geneva’s ha visto oltre la metà (53,4%) di tutti i lotti venduti al di sopra della stima massima e praticamente tutti i lotti venduti hanno raggiunto prezzi entro o superiori alle stime (97%).

Il Bulgari Laguna Blu è stato messo all’asta per ultimo nella seconda sessione dei Magnificent Jewels e Noble Jewels, dopo una serie di vendite spettacolari di gioielli firmati e pietre preziose eccezionali. Dopo una battaglia di offerte di quattro minuti tra tre offerenti telefonici e un offerente nella stanza, alla fine ha trovato un acquirente al telefono.

Harry Winston, Impressive padparadscha sapphire and diamond necklace
Harry Winston, Impressive padparadscha sapphire and diamond necklace

Le pietre preziose colorate, e in particolare i gioielli colorati firmati, hanno avuto una serata eccezionale con quasi un quarto di tutti i lotti venduti al di sopra di stime già elevate, guidate dalle vendite di gioielli con rubini, smeraldi, zaffiri e diamanti gialli e rosa. Per esempio, un anello Fancy Intense Pink e Fancy Deep Greyish Diamond è stato battutp per 11.7 milioni di dollari, acquistato da Diacore. La stessa azienda si è aggiudicata un altro anello Fancy Vivid Yellow Diamond, per 1,3 milioni.
Sapphire and diamond pendant
Sapphire and diamond pendant

Natural pearl and diamond necklace
Natural pearl and diamond necklace

6 cose da sapere sui diamanti colorati

I diamanti colorati, o fancy, sono le star delle aste internazionali. Ecco perché se avete un gioiello con un grande diamante colorato probabilmente siete ricchissimi ♦

I diamanti colorati, o fancy, sono le star delle aste internazionali, raggiungono stime altissime e, poi, spesso all’atto della vendita le superano. Certo, si tratta di esemplari straordinari per tonalità, purezza e peso, ma tutti i diamanti colorati sono abbastanza unici nel loro genere, anche quando si tratta di pietre da un carato: le impurità presenti all’interno le colorano in modi differenti durante il processo di formazione (per il verde si tratta di radiazioni, il blu è dato dal boro, il giallo e l’arancione dalle molecole di azoto che assorbono la luce blu).

Fancy Vivid Pink Diamond di 13,15 carati
Fancy Vivid Pink Diamond, 13,15 ct

La certificazione è un valido strumento, in quanto elenca tutti quei criteri, le 4 C, che ne determinano il valore. Una sorta di alfabeto di base di cui abbiamo già parlato, che nel caso delle gemme colorate assume significati diversi generati da altri fattori. Bisogna tenere conto che i diamanti possono avere più colorazioni insieme: alcune gemme sono pure, altre hanno un colore secondario, che gli conferisce una particolare sfumatura. E poiché il principali organismi di certificazione sono usano la lingua inglese un fancy greenish yellow diamond sarà una pietra gialla con una tonalità verde, mentre un light-yellow green diamond sarà verde con una leggera tinta gialla. Può creare confusione ma  il colore secondario nella dicitura viene prima di  quello primario.

Diverse sfumature di diamanti
Fancy diamonds

1 Il fattore R. Rarità: solo 1 su 10 mila pietre è colorata. A loro volta, i diamanti fancy sono divisi in tre gruppi: quelli marroni, grigi e gialli sono relativamente più comuni. Al secondo gruppo appartengono quelli con una tonalità più vivace di giallo e sfumature arancio. Nella terza, invece, si trovano quelli che hanno come colore primario l’arancione, il verde, il viola, il rosa e il blu: sono estremamente rari. Quindi, sebbene il colore secondario ne abbassi il valore, un diamante marrone puro sarà sempre più economico rispetto a un diamante rosa con un leggero tono marrone. Infine, c’è il diamante rosso, ma è una categoria a parte, che persino molti gioiellieri non hanno mai visto.

Il diamante rosso Moussaieff
Moussaieff red diamond

2 La quinta C. La fluorescenza, ossia la reazione cromatica della pietra all’irraggiamento di ultravioletti è in genere considerata un difetto e, quindi, incide sul prezzo. Ci sono, però, delle eccezioni: sulle pietre bianche dalla categoria H in su (la gamma del colore va da D, per le pietre completamente senza colorazione, a Z, quasi giallo) la fluorescenza diventa un vantaggio perché fa diventare le pietre più bianche. In quelle colorate è un aspetto irrilevante, a esclusione dei diamanti gialli, in cui deve essere nulla (nil) o leggera (slight).

De Beers, bracciale della linea Vulcan, con diamanti bianchi e fancy
De Beers, bracciale della linea Vulcan, con diamanti bianchi e fancy

3 Passaggi di carato. In linea generale il prezzo di un diamante da 1 carato è superiore del 25% al valore stabilito per una pietra da 0,90 carati della stessa categoria. La differenza aumenta con l’aumentare della qualità e raggiunge anche il 70% con un esemplare D Flawless. Nelle gemme colorate la cosa si complica: per esempio, un diamante rosa intenso da 0,50 carati può costare sei volte di più di un equivalente da 0.20 carati, perché il suo prezzo per carato è molto più alto e il peso in carati stesso è 2,5 volte superiore. Mentre nella fascia di colore più bassa, come il giallo pallido, la differenza non supera il 30%. Insomma, tutto dipende dall’intensità del colore.

Il diamante rosa Pink Star
Il diamante rosa Pink Star

4 Le inclusioni. Una parola che scoraggia la scelta di una pietra, nonostante abbia un bel colore. Secondo gli esperti, il migliore rapporto qualità prezzo si trova nella classificazione di chiarezza VS2. Ma questo vale per le pietre incolori. Invece, nel caso dei diamanti colorati SI1 e SI2, le inclusioni spesso sono invisibili ad occhio nudo. Insomma, perché pagare di più quando l’effetto estetico complessivo non è compromesso?

Collana con diamanti fancy
Collana con diamanti fancy brown

5 Il taglio. Negli esemplari incolori ha la funzione di ottenere il massimo della brillantezza. Invece, nel caso dei diamanti fancy il taglio serve per ottenere il massimo del colore, per esaltarlo. Un esempio: il taglio princess e rotondo, a causa del modo in cui riflettono la luce, ne attenuano il colore, mentre il taglio cushion o ovale esalta la tonalità. Per questo, i primi costano molto di più dei secondi, perché sono più rari. E quindi più ricercati.

Diamante Fancy Vivid Pinkish Purple VS1, taglio rettangolare, 2 carati
Diamante Fancy Vivid Pinkish Purple VS1, taglio rettangolare, 2 carati

6 La montatura. Anche un colore meno vivace si può valorizzare con una montatura. Per esempio, un diamante giallo pallido con le griffe in oro giallo, diventerà più intenso. Lo stesso vale per i diamanti marroni e rosa con l’oro rosa.

Fancy Vivid Bluish Green SI1 Rectangular-Shaped Diamond
Fancy Vivid Bluish Green SI1 Rectangular-Shaped Diamond

 

Il barocco marino di Massimo Izzo




I pezzi unici di Massimo Izzo, gioielliere e scultore di Siracusa ispirato alla tradizione e al Mar Mediterraneo ♦

Di Massimo Izzo ha scritto anche il New York Times. Da Siracusa a Manhattan la distanza è molta. Eppure la fama del gioielliere siciliano è come quelle onde che partono da un capo della Terra e attraversano tutti gli oceani. La metafora marina non è un caso: il gioielliere-artista è, infatti, un estimatore dei flutti e della natura celata sotto la superficie del mare. Gran parte delle sue creazioni, celebrate in tutto il mondo e vendute nelle due boutique di Siracusa e Milano, è dedicata o ispirata a quello che il mare offre. Recentemente Massimo Izzo è stato invitato dalla galleria Elisabetta Cipriani, a Londra, a creare una serie di opere seguendo la sua estetica originale e la superba maestria che avrebbero spinto ulteriormente la sua immaginazione e creatività. Il risultato sono sei anelli di grande impatto, realizzati con argento annerito, zaffiri e ipnotici opali.

Sciara, Blackened-silver, Australian opal, blue-sapphires ring
Anello con argento annerito, opale australiano e zaffiri blu

Una storia davvero sorprendente, quella di Izzo. Nato a Messina, ma cresciuto a Siracusa, racconta che a 14 anni era già affascinato dalla gioielleria. Prima di passare dalla scuola d’arte di Stato di Siracusa, dove ha seguito un programma sperimentale in oreficeria, al palcoscenico internazionale ha lavorato per Salvatore Cassone, il gioielliere più importante di Siracusa. Dopo aver imparato il mestiere fino in fondo, il designer siciliano ha spiccato il volo grazie a un ordine singolare: la incisione di un piatto d’argento in occasione della visita in città di Papa Giovanni Paolo II. Ha anche lavorato con un altro siciliano famoso, il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, che gli ha commissionato i gioielli indossati da Monica Bellucci nel film Malena.

Anello in argento brunito, zaffiri orange e opale di fuoco
Anello in argento brunito, zaffiri orange e opale di fuoco

I gioielli della collezione Mare sono realizzati in oro 18 carati e rappresentano polpi, ricci di mare, granchi, stelle marine. Tutti i pezzi sono una raffinata ed elaborata rapsodia di colori e forme, spesso utilizzando pietre preziose grezze: assomigliano più più a sculture che a bijoux. Il suo lavoro è stato accostato a quello di un altro grande gioielliere siciliano Fulco di Verdura, sebbene lo stile sia completamente differente. Certo, si può leggere nel lavoro di Izzo un profumo del barocco siciliano che ha dato un’impronta nell’architettura di interi quartieri delle città dell’Isola. Ed è uno stile che ha affascinato, secondo il suo racconto, anche Santo Versace, Tim Burton e JK Rowling. Non è difficile crederlo.

Guscio di riccio di mare dorato con diamanti
Guscio di riccio di mare dorato con diamanti
Anello per due dita Cut not Cut con diamanti taglio brillante e una acquamarina naturale brasiliana
Anello per due dita Cut not Cut con diamanti taglio brillante e una acquamarina naturale brasiliana
Collana con ciondolo della collezione I Gioielli del Mare. Oro bianco 18 kt, diamanti taglio brillante
Collana con ciondolo della collezione I Gioielli del Mare. Oro bianco 18 kt, diamanti taglio brillante
Orecchini con cavalluccio marino in oro rosa e diamanti
Orecchini con cavalluccio marino in oro rosa e diamanti
Collana con antico corallo di Sciacca, oro e acquamarina brasiliana
Collana con antico corallo di Sciacca, oro e acquamarina brasiliana

 

I diamanti di laboratorio sono sostenibili?

Sono meglio i diamanti naturali o quelli creati in laboratorio? Quali diamanti sono più sostenibili? E quali hanno un valore maggiore nel tempo? Domande che, presumibilmente, continueranno a essere di attualità anche nei prossimi anni. Perché soprattutto in Cina e in India si sono moltiplicate le fabbriche di diamanti creati con sofisticate macchine e a prezzi sempre più bassi. Inoltre, chi produce e vende diamanti sintetici, o di laboratorio, può sostenere che queste gemme siano del tutto identiche a quelle naturali, almeno sotto l’aspetto della composizione chimica. Dunque, chi ha ragione?

Lesotho Legend, grande diamante grezzo di 910 carati
Lesotho Legend, grande diamante naturale grezzo di 910 carati

I produttori di diamanti naturali sono preoccupati di fronte al diffondersi di gioielli realizzati con pietre create in laboratorio. Per questo il Natural Diamond Council, associazione che riunisce aziende come De Beers Group, Dominion Diamonds, Lucara Diamond, Petra Diamonds, RZM Murowa e Rio Tinto, ha deciso di spiegare le proprie ragioni. E di sfatare alcuni miti che accompagnano i diamanti di laboratorio. Sono risposte, dal punto di vista delle aziende minerarie, che contestano soprattutto l’idea che i diamanti sintetici siano green, amici dell’ambiente. Anche se non si può ignorare che proprio De Beers da qualche anno vende diamanti sintetici attraverso il marchio Lightbox Jewelry…
Vediamo quali sono gli argomenti del Natural Diamond Council.

Un diamante grezzo emerge dal reattore al plasma CVD
Un diamante sintetico grezzo emerge dal reattore al plasma CVD

I diamanti prodotti in laboratorio sono uguali a quelli naturali?
In realtà, spiega il Natural Diamond Council, i diamanti creati in laboratorio si possono distinguere dai diamanti naturali tramite l’utilizzo di strumenti di verifica professionali. I diamanti lab grown sono prodotti su larga scala in poche settimane, mentre quelli naturali hanno miliardi di anni, e presentano caratteristiche e modelli specifici legati al loro sistema di crescita (sono due i metodi per creare diamanti sintetici).

Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio di Grown Brilliance

I diamanti prodotti in laboratorio sono sostenibili?

Secondo il Natural Diamond Council, i diamanti prodotti in laboratorio replicano il processo naturale di creazione di diamanti, che richiede una considerevole quantità di energia elettrica, principalmente dalla rete nazionale. Oltre il 60% dei diamanti creati in laboratorio è prodotto in Cina e India, dove rispettivamente il 63% e il 74% delle reti elettriche è alimentata a carbone. Inoltre, la produzione di diamanti in laboratorio può richiedere temperature altissime che si avvicinano al 20% della temperatura della superficiale solare.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

I diamanti naturali significa sono una risorsa naturale limitata?
La formazione avviene nell’arco di milioni, talvolta miliardi di anni, e si verifica in zone limitate del manto terrestre, a temperature e pressioni estreme. Il recupero globale dei diamanti naturali ha raggiunto l’apice nel 2005, per poi decrescere del 30% nel corso degli ultimi 16 anni.

Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio
Anello trilogy in oro bianco con diamanti cresciuti in laboratorio

I diamanti creati in laboratorio si sono deprezzati negli ultimi anni?


Dal 2016 al 2023, il prezzo medio di un diamante creato in laboratorio da 1,5 carati è diminuito di oltre il 74%, insiste ancora il il Natural Diamond Council. Al contrario, anche se i prezzi dei diamanti naturali hanno subito fluttuazioni negli ultimi 35 anni, in media questi sono aumentati del 3% all’anno.

Diamante blu di laboratorio
Diamante blu di laboratorio

Estrarre diamanti naturali è eticamente sostenibile?


Grazie al Kimberley Process, voluto dalle Nazioni Unite e dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization), il commercio di diamanti grezzi, aggiungono i produttori di diamanti, è regolamentato per garantire che sia privo di conflitti. Il Responsible Jewellery Council (RJC) assicura un approvvigionamento responsabile attraverso certificazioni verificate da terzi. E marchi, rivenditori e gioiellieri, stanno implementando sempre più protocolli e politiche di approvvigionamento etico per garantire la trasparenza nelle loro catene di approvvigionamento.

Un impianto di produzione di diamanti sintetici
Un impianto di produzione di diamanti sintetici

L’estrazione di diamanti naturali nuoce all’ambiente?
Secondo il Natural Diamond Council i diamanti naturali contribuiscono a proteggere la biodiversità su un’area delle dimensioni delle città di New York, Chicago, Washington D.C. e Las Vegas messe assieme. De Beers Group, per esempio, lavora con Kelp Blue allo studio del potenziale delle alghe per immagazzinare carbonio, migliorando al contempo la salute marina. Diamond Route è una rete creata da De Beers Group per proteggere gli habitat naturali minacciati in Sudafrica e Botswana.

Miniera della Culinam
Miniera della Cullinan

I diamanti naturali sono nocivi per i Paesi in cui sono estratti?
Il settore dei diamanti naturali, dicono i produttori, supporta il sostentamento di 10 milioni di persone in tutto il mondo. Fino all’80% del valore del diamante grezzo resta nelle comunità locali sotto forma di acquisti locali, benefit occupazionali, programmi sociali, investimenti nelle infrastrutture, tasse, diritti e dividendi pagati dal settore ai rispettivi governi. Per i membri dell’NDC, l’85% di tutti gli approvvigionamenti è locale. E in Canada, l’industria dei diamanti naturali contribuisce al 24% del Pil totale nei territori nordoccidentali, dove 17 miliardi di dollari sono andati a imprese (NWT) e 7,5 miliardi di dollari a imprese di proprietà indigene (NWT).

La nuova miniera: l'impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali
La nuova miniera: l’impianto di produzione in Oregon di diamanti artificiali Lightbox (De Beers)

Diamanti di laboratorio per la Cenerentola di Pandora

Per chi qualche volta si è sentita come Cenerentola, ingiustamente tenuta in disparte, ma anche per chi semplicemente ama il personaggio della fiaba, che promette una rivincita sulle ingiustizie, Pandora propone nuovi charm. Anche in questo caso i ciondoli sono prodotti in licenza, frutto dell’accordo tra il colosso danese e il gigante del cinema californiano. Soggetto è, appunto, la fiaba di Cenerentola, che concorre a ricordare i cento anni del gruppo: il compleanno è fissato per il 16 ottobre 2023. In questa serie il cartone animato di Cenerentola è ricordato con zucca e carrozza magica.

Ciondolo Minnie, scarpe in oro 14 carati
Ciondolo Minnie, scarpe in oro 14 carati

Ma non solo, c’è anche Minnie che indossa delle scarpe d’oro. Non fa parte della fiaba, ma del mondo Diney sì. Ma la novità consiste anche nel fatto che ogni charm è realizzato con un diamante creato in laboratorio. L’utilizzo di pietre sintetiche, che hanno la stessa composizione chimica di quelle naturali, è una delle novità più recenti di Pandora. La Carrozza Incantata, per esempio, è in argento, rifinita a mano e caratterizzata da un motivo a vortice con lavorazione openwork. È proposta in in edizione limitata. Lo stelo e la portiera sono in oro 14 carati, il finestrino è decorato da un diamante creato in laboratorio. Sul retro della carrozza è incisa la scritta Disney 100. Prezzo: 169 euro.

Bracciale con Minnie
Bracciale in argento con Minnie
Bracciale con Carrozza incantata
Bracciale con Carrozza incantata
Ciondolo Minnie, retro
Ciondolo Minnie, retro

Ciondolo Minnie, scarpe in oro 14 carati
Ciondolo Minnie, scarpe in oro 14 carati

Carrozza incantata con dettagli in oro e scritta Disney100
Carrozza incantata con dettagli in oro e scritta Disney100

Com’è cresciuta Quercia Gioielli

♦︎

Non tutte le gioiellerie nascono nel centro di Parigi, Londra o New York. C’è anche chi crea e vende gioielli da un angolo della provincia, nel caso specifico a Varese. Diversamente da tante altre gioiellerie, però, Quercia Gioielli ha scelto di proporre anche anelli, orecchini e collier di produzione propria e di un buon livello.

Oro e diamanti sono utilizzati accanto a pietre come kunzite, acquamarina o peridoto.

Anello in orombianco con acquamarina, diamanti, zaffiri e smeraldi
Anello in orombianco con acquamarina, diamanti, zaffiri e smeraldi

Tutto nasce, secondo il racconto che presenta Quercia Gioielli, dalla passione per i gioielli del fondatore, Mauro Quercia. Una passione tanto potente da convincere il futuro gioielliere a trasferirsi a Valenza Po, dove frequenta l’Istituto d’Arte Benvenuto Cellini e si specializza all’Igi, l’Istituto Gemmologico Italiano.

Dopo gli studi necessari alla professione, nel 1998 Mauro Quercia ha iniziato la propria carriera occupandosi di selezione, taglio, e commercio di diamanti. E a 21 anni ha aperto una attività per la vendita di diamanti e gioielleria all’ingrosso. Da qui è partito il cammino che lo ha trasformato definitivamente in gioielliere. L’esperienza nella selezione delle pietre, infatti, è ben visibile nei gioielli dalla forma classica, che utilizzano pietre di colore con carature ragguardevoli.

Anello con tanzanite da 6,44 carati e diamanti
Anello con tanzanite da 6,44 carati e diamanti
Orecchini con morganite briolette e diamanti
Orecchini con morganite briolette e diamanti
Orecchini pendenti con quarzo citrino
Orecchini pendenti con quarzo citrino
Orecchini con rubellite e tormalina verde, diamanti
Orecchini con rubellite e tormalina verde, diamanti
Collana con pendente opale di fuoco
Collana con pendente opale di fuoco

L’orologio con più diamanti è Guinness World Record

Tre anni fa aveva lanciato l’anello con più diamanti al mondo. Oggi l’indiana Renani Jewels replica l’orologio che ha il maggior numero dei diamanti incastonati. Il segnatempo ja ricevuto la certificazione dal Guinness World Record, con 17.524 diamanti naturali tagliati a mano incastonati. L’orologio ha anche un nome: Srinika, ispirato all’antica mitologia indiana. Srinika significa fiore, che è nel cuore del dio Vishnu, significa anche Dea Lakshmi, la Dea Suprema della buona fortuna.

Srinika, l'orologio gioiello con 17.524 diamanti naturali
Srinika, l’orologio gioiello con 17.524 diamanti naturali

Ogni singolo diamante utilizzato è naturale, di colore EF e purezza VVS-VS. È anche arricchito con un diamante singolo solitario di 0,72 carati, colore D e purezza VVS. Inoltre, l’orologio e il maxi bracciale contiene 113 zaffiri blu naturali. L’orologio pesa 373,030 grammi e contiene 54,70 carati di diamanti. Il prezzo è su richiesta. L’anello da Guinness (Leggi anche L’anello record con 12.638 diamanti) è stato realizzato invece con 12.638 diamanti.

L’anello da Guinness con 12.638 diamanti
L’anello da Guinness con 12.638 diamanti
Il bracciale-orologio contiene anche 113 zaffiri blu naturali
Il bracciale-orologio contiene anche 113 zaffiri blu naturali

Aria mediterranea con la collezione Amalfi di Stenzhorn




Amalfi, piccola città italiana affacciata sul mare del Golfo di Salerno, circondato da spettacolari scogliere. Negli anni Venti e Trenta Amalfi è stata una popolare destinazione turistica per l’alta borghesia e l’aristocrazia britannica. Ma ha conservato il suo fascino, in Italia e all’estero, come suggerisce la collezione Amalfi firmata dalla Maison tedesca di gioielli alto di gamma Stenzhorn. Paesaggi, sapori, suggestioni dell’antica repubblica marinara (tra l’839 e il 1200 circa) sono stati la fonte di ispirazione della collezione.

Orecchini pendenti in oro bianco e diamanti della collezione Amalfi
Orecchini pendenti in oro bianco e diamanti della collezione Amalfi

La collezione si compone di collane, anelli e orecchini. Tutti i gioielli di Stenzhorn sono realizzati con preziosi rubini, zaffiri e smeraldi fino a splendenti diamanti. Le forme sono sinuose e allungate, con una geometria che ricorda i diamanti taglio marquise, come fossero occhi. Ma anche come le foglie degli alberi di limone, che si trovano ad Amalfi. I diamanti incastonati, invece, sono taglio brillante.
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Amalfi
Anello in oro bianco e diamanti della collezione Amalfi

Vi invitiamo a fare un viaggio con noi lungo le tortuose strade costiere della Costiera Amalfitana e scoprire le baie azzurre nascoste e i villaggi colorati. Con Amalfi, i clienti possono sentire la bellezza della natura, l’armonia, la leggerezza e la pace interiore che riflette questa regione.
Chris Stenzhorn, direttore delle vendite di Stenzhorn

Orecchini pendenti in oro bianco e diamanti
Orecchini pendenti in oro bianco e diamanti
Orecchini a lobo in oro bianco e diamanti
Orecchini a lobo in oro bianco e diamanti

Pendente in oro bianco e diamanti by Stenzhorn
Pendente in oro bianco e diamanti by Stenzhorn







Tutte le sfumature di P Hirani




La più nota azienda indiana specializzata in diamanti, oltre che in gioielli di alta gamma, è P Hirani. Fondata nel 1981 a Mumbai, P Hirani è un’azienda di tipo familiare oggi di proprietà di Jigar Hirani, mentre Darshit Hirani è il direttore. Specificare che l’azienda indiana si occupa di commerciare diamanti, però, non è sufficiente. Bisogna aggiungere che si tratta in buona parte di diamanti speciali, quelli colorati, i più ricercati. I diamanti cosiddetti fancy sono la specialità della casa. Proprio questa capacità di procurarsi e rivendere diamanti sfusi o montati su prestigiosi gioielli si è tradotta per P Hirani nella chiave del successo.

Anello con diamante giallo di oltre 6 carati e diamanti bianchi. Copyright: gioiellis.com
Anello con diamante giallo di oltre 6 carati e diamanti bianchi. Copyright: gioiellis.com

L’azienda è oggi presente in India, ma anche a Hong Kong e Dubai, anche grazie all’ampia gamma di gemme a disposizione, con ogni gradazione di colore e dimensioni di diamanti colorati. E si tratta sempre di gemme di oltre 1 carato, le più preziose. La serietà dell’azienda le consente, inoltre, di garantire l’autenticità del colore naturale di ogni pietra.

Alta gioielleria P Hirani con diamanti di diverse sfumature
Alta gioielleria P Hirani con diamanti di diverse sfumature
Anello con diamanti giallo, rosa e bianchi
Anello con diamanti giallo, rosa e bianchi
Anello con diamanti rosa e bianchi taglio a cuore
Anello con diamanti rosa e bianchi taglio a cuore
Anello con raro diamante blu, diamanti rosa e bianchi
Anello con raro diamante blu, diamanti rosa e bianchi
Orecchini con diamanti rosa, gialli e bianchi
Orecchini con diamanti rosa, gialli e bianchi







La sfida vincente di Nelson Jewelry




Da Hong Kong le collezioni di Nelson Jewelry, un gigante del settore ♦︎

Hong Kong è da tempo una delle capitali della gioielleria. Non solo perché nella città a Sud della Cina si tiene una delle più importanti fiere del settore, ma anche perché a Hong Kong è fiorita una attività prima artigianale e poi anche industriale legata al mondo del gioielli. La storia di Nelson Ho è esemplare. Nato in una famiglia di falegnami, Nelson decide di imparare la lavorazione artigianale di gioielli. Nel 1980 fonda Nelson Jewelery Arts in un ufficio di 50 metri quadri. Nel 1991 l’azienda ha già il primo ufficio all’estero.

Orecchini in oro e zaffiri rosa
Orecchini in oro e zaffiri rosa

Ora l’azienda è in tutto il mondo ed è diventata una potente realtà della gioielleria. È stato il primo a informatizzare tutta la filiera produttiva, ha ottenuto i certificati ufficiali di qualità sulla produzione. Insomma, Nelson Jewelry ha tutte le carte in regola per essere protagonista sulla scenda della gioielleria. Ma non solo. La Maison ha anche ottenuto riconoscimenti internazionali per il design dei suoi gioielli, come il JCK Jewelers ‘Choice Awards 2008 per la sua tecnica Invincible Setting. Insomma, i gioiellieri europei dovrebbero cercare di capire qual è la chiave del successo di Nelson. La Cina è vicina…

Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti
Anello con zaffiri verdi, gialli e orange
Anello con zaffiri verdi, gialli e orange
Anello in oro rosa con zaffiri orange
Anello in oro rosa con zaffiri orange
Orecchini con diamanti e zaffiri blu
Orecchini con diamanti e zaffiri blu
Orecchini in oro e zaffiri orange
Orecchini in oro e zaffiri orange
Bracciale con ametista, acquamarina, citrino, diamanti, quarzo lemon, peridoto, tormalina
Bracciale con ametista, acquamarina, citrino, diamanti, quarzo lemon, peridoto, tormalina







Una Marea di alta gioielleria con Gismondi 1754




Con la bella stagione si alzano le temperature, si torna al mare. E, per restare in tema, chi ama l’alta gioielleria può ammirare la nuova gamma Marea di Gismondi 1754. D’altra parte la Maison ha sede a Genova, una città marinara e il suo amministratore delegato, Massimo Gismondi, ama il mare, tanto che assieme a Marea ha lanciato la collezione Vela. I gioielli della linea Marea sono i top di gamma. Il pezzo forte è il bracciale in oro bianco, diamanti e tanzaniti. Appare subito chiaro il nesso ideale con il concetto di marea, con le gemme che ricordano le onde, mentre il ricamo dei diamanti simboleggia la schiuma che si forma con il rifrangersi dell’acqua sulla riva.

Il bracciale Marea, simula le onde del mare
Il bracciale Marea, simula le onde del mare

Il bracciale è un pezzo one-of-a-kind è composto con oltre 50 carati di diamanti, accanto a 31,14 carati di tanzanite blu-viola. Nel caso vi interessi, costa circa 350.000 euro. Il bracciale non è l’unico pezzo della linea: per ora c’è anche un anello è composto con lo stesso design e gli stessi materiali.

Il bracciale Marea, con diamanti e tanzanite su oro bianco
Il bracciale Marea, con diamanti e tanzanite su oro bianco

Anello Marea in oro bianco, diamanti e tanzaniti
Anello Marea in oro bianco, diamanti e tanzaniti







Antonini a New York annuncia la svolta verde




Da Milano a New York, passando da Piazza Italia. Un viaggio che Antonini, storico brand milanese, compie per allargare l’orizzonte del mercato. L’azienda per questo motivo ha siglato un accordo con Piazza Italia, società con base nella città americana che ha l’obiettivo di creare network per la distribuzione di prodotti italiani negli States. Il mercato americano è già, in effetti, un mercato di primaria importanza per i gioielli disegnati da Sergio Antonini, direttore creativo della Maison. Piazza Italia si propone come piattaforma per le aziende. Per esempio con eventi, come quello in programma dal 14 al 16. marzo, a cui parteciperà anche il brand di gioielli.

Collezione Anniversary 100
Collezione Anniversary 100

Credo molto in questo progetto, che permetterà ad Antonini di avere un ufficio e una vetrina permanente a New York nei bellissimi spazi di Piazza Italia in Madison Avenue e un canale privilegiato di dialogo con gli interlocutori che cercano il miglior made in Italy.
Diego Nardin, amministratore delegato di Antonini Milano

Diego Nardin, Ceo di Antonini Milano
Diego Nardin, Ceo di Antonini Milano

Antonini, inoltre, ha deciso di intraprendere la strada dell’eticamente corretto con la scelta di un fornitore di diamanti che non provengono da zone di guerra e di utilizzare per i propri gioielli sono un packaging con materiale riciclabile certificato e rivestito con laccatura di vernice naturale ad acqua.

Sergio Antonini
Sergio Antonini

Anello in oro e smeraldi della collezione Extraordinaire
Anello in oro e smeraldi della collezione Extraordinaire







Trasforma tuo marito (oppure il cane) in un diamante

/





Che ne dite di trasformare il vostro cane o gatto defunto in un diamante? E se a lasciarvi fosse, invece, vostro marito (o moglie)? Un’azienda propone, per tutti loro, di mantenere il prezioso ricordo dei compagni di tanti anni: trasformarli in gioielli. L’idea, non sorprende, è nata negli Usa, dove anni fa una un’azienda ha pensato di inaugurare il business di trasformare i parenti defunti, oppure gli animali di casa, in diamanti sintetici. La società si chiama LifeGem e ha sede a Chicago. La sua attività consiste nel trasformare i resti cremati in gemme indossabili, trasformando il carbonio contenuto nelle ceneri in (macabri) diamanti artificiali. Il costo dipende da quanti carati si vogliono ottenere dalle ceneri. Si parte da circa 2.000 dollari per salire fino a quasi 20.000. Per gli animali i prezzi sono più bassi.

Diamanti
Diamanti

Un’operazione che, fanno notare con discrezione, è stata adottata spesso per gli esseri umani: l’idea di infilarsi al dito la suocera, in effetti, per qualche donna potrebbe suonare come una vendetta allettante. “Una volta catturato, il carbonio viene riscaldato a temperature estremamente elevate in condizioni particolari. Nella rimozione della cenere, il processo elimina il carbonio dell’ex cane di casa e con l’aiuto della nostra tecnologia lo trasforma in diamante”, spiegano alla LifeGem. Il servizio è stato lanciato nel 2002. Da allora i clienti possono scegliere tra gemme di diversi colori, tagli, e selezionare l’impostazione per un ciondolo o un anello.
tomba di cane
Intendiamoci, non è un ricordino a buon mercato. Ma, pare, oltre 6.000 persone ha già chiesto di trasformare le care salme, compresi  gatti, cani, conigli, cavalli e persino un armadillo, in costosi gingilli. Come Katie Pilon, di Boston, che ha ora porta al dito il suo Meowy, amato gatto mutato in un bellissimo blu diamante blu.

Diamante prodotto da LifeGem
Diamante prodotto da LifeGem

Per la verità, le pratiche della società sono state messe in discussione, e qualcuno ha avanzato dubbi sulla serietà della LifeGem. Obiezioni respinte: “Kenneth Poeppelmeier, professore di chimica alla Northwestern University, ha sostenuto che non c’è ragione per cui il processo non dovrebbe funzionare, e Avrum Blumberg, professore di chimica alla DePaul University di Chicago, ha ammesso che è possibile fare un diamante di alta qualità dal carbonio contenuto in un essere umano cremato”, ribattono i sostenitori.

Diamante sintetico dopo il taglio e la lucidatura
Diamante sintetico dopo il taglio e la lucidatura

Tuttavia, è impossibile distinguere l’origine dei diamanti sintetici che, quindi, potrebbero avere origine da grafite ordinaria invece che dai resti dell’animale domestico. Ma, in fondo, non importa: quale ricordo migliore che essere associato a un diamante, che è per sempre?