Cartier

Tutto sul platino

Volete acquistare un anello di platino? Ecco quello che dovete sapere sul platino, uno dei metalli più preziosi utilizzati in gioielleria, in particolare per gli anelli. Insomma, meglio oro o platino? ♦

«Lo preferisce in oro o in platino?». È una delle domande classiche che si sente rivolgere chi va dal gioielliere per acquistare un anello, in particolare per il fidanzamento o il matrimonio. Chi non è un esperto finisce per scegliere il metallo meno costoso: l’oro. Ma conoscere le caratteristiche di quello che è il più raro e nobile materiale, il platino, potrebbe portare a fare una scelta diversa.

Bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice
Neil Lane, bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice

Caratteristiche. Il nome del platino deriva dal termine spagnolo platina, che è letteralmente tradotto in «piccolo argento». È un metallo molto raro. E quindi è anche molto più costoso dell’oro. Si trova assieme a minerali di nichel e rame, principalmente in Sud Africa, dove è concentrata l’80% della produzione mondiale. Ma grandi depositi di platino sono presenti anche nello Stato del Tamil Nadu, in India.

La corona realizzata per la regina Elisabetta , moglie del re Giorgio VI, la Regina madre: ha la cornice in platino
La corona realizzata per la regina Elisabetta , moglie del re Giorgio VI, la Regina madre: ha la cornice in platino

Gioielli in platino. Il platino è uno dei metalli meno alterabili: ha notevole resistenza alla corrosione, anche a temperature elevate, ed è quindi considerato un metallo nobile. In gioielleria il platino è utilizzato per la sua duratura ed eleganza. È morbido, duttile e facilmente lavorabile, ma è anche forte e resistente. Per questo, per esempio, è molto apprezzato nei gioielli che contengono pietre preziose: le griffe in platino sono più sicure di quelle in oro. Inoltre, il colore si sposa bene con la purezza dei diamanti. Spesso è utilizzato in lega con altri metalli, come l’iridio, osmio, palladio, rodio e rutenio, ma in questo caso deve essere segnalato. Se acquistate un gioiello in platino fate attenzione che abbia la sigla «Plat»: significa che il platino è puro almeno al 95%. La cornice della corona della regina Elisabetta, conosciuta anche come la Regina madre, fabbricata per l’incoronazione come consorte del re Giorgio VI, è realizzata in platino. È stata la prima corona britannica a essere realizzata con questo particolare metallo.

Henrich and Denzel, bracciale e anello in platino
Henrich and Denzel, bracciale e anello in platino

Storia. Il platino era conosciuto già dagli antichi Egizi: gli storici hanno appurato che una sacerdotessa commissionò a un artigiano geroglifici in platino sul suo sarcofago. E oggi, 2500 dopo, i disegni sono perfettamente intatti. Anche Re Luigi XVI (fine 1700) amava i gioielli in platino. E alcuni dei diamanti più famosi del mondo sono stati inseriti in una struttura in platino, come il diamante Hope. Poiché si trova naturalmente nelle sabbie alluvionali di vari fiumi, è stato usato per la prima volta dai nativi precolombiani del Sud America per produrre artefatti. Fu menzionato negli scritti europei già nel XVI secolo, ma fu solo quando Antonio de Ulloa pubblicò un rapporto su un nuovo metallo di origine colombiana nel 1748 che iniziò a essere studiato dagli scienziati.

Chaumet, tiara in platino e diamanti
Chaumet, tiara in platino e diamanti

Come si pulisce il platino? Anche se il platino è un metallo particolarmente resistente, è necessario provvedere alla pulizia di tanto in tento. Il metodo migliore resta sempre quello di immergere l’anello o il bracciale in una ciotola con acqua calda, ma non bollente, in cui avrete sciolto qualche goccia di sapone liquido neutro. Dopo aver lasciato per una decina di minuti il gioiello a bagno, sciacquate, e poi strofinate delicatamente (specialmente se ci sono anche pietre) con uno spazzolino da denti con setole morbide. Poi, asciugate con un panno in microfibra: cotone o lana possono lasciare residui attaccati al gioiello se questo non è perfettamente liscio. Un altro metodo consiste nel mettere a bagno il gioiello di platino in una recipiente di acqua con l’aggiunta di bicarbonato di sodio. Dopo qualche minuto si versa mezzo bicchiere di aceto: l’acqua per reazione inizierà a produrre bolle. Dopo 10 minuti sciacquare il gioiello in acqua fredda.

Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Anello solitario in platino e diamante con il Tiffany Setting
Cartier, solitario in Platino e diamanti
Cartier, solitario in Platino e diamanti
Luois Vuitton: fede in platino della collezione Empreinte, ispirata ai chiodi dei bauli con solitario incastonato. Prezzo 1890 euro
Louis Vuitton: fede in platino della collezione Empreinte, ispirata ai chiodi dei bauli con solitario incastonato
Bracciale di platino con diamanti e rubini venduto per 149mila dollari
Bracciale con diamanti e rubini venduto per 149mila dollari
Anello in platino con diamanti del 1950 circa. Base d'asta: 1500 euro
Anello con diamanti del 1950 circa

Tutto sull’ametista

La pietra di febbraio è l’ametista. Ma piace anche negli altri 11 mesi dell’anno. Scoprite le qualità dell’ametista in questo articolo ♦
Da sempre ritenuta una sorta di talismano, Sumeri e Babilonesi ed Egiziani indossavano amuleti di ametista per protezione, mentre per gli antichi cinesi era un materiale con cui conservare spezie, balsami e unguenti di guarigione. In natura questa varietà di quarzo si trova all’interno di masse pietrose e cave, geodi, che contengono raggruppamenti di cristalli. Uno dei più famosi è quello scoperto in Brasile nella zona di Rio Grande Sol, 30 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza completamente rivestiti da cristalli di ametista, talmente grande da dover essere scavato a terra. L’ametista è anche la pietra del mese di febbraio.

Orecchini con ametista e diamanti
Orecchini con ametista e diamanti by Michele della Valle

Colore La gamma è davvero notevole, va dal rosa pastello al viola intenso con tante tinte intermedie, come l’esemplare lavanda o lilla, battezzato Rose de France, o la tonalità più scura quasi bluastra dalle sfumature rosse o rosa tipica delle pietre provenienti dalla Russia, le cui miniere sono ormai esaurite. Poi ci sono le ametiste dell’Uruguay e dell’Arizona con un violaceo-blu profondo, quelle dello Zambia porpora chiaro. Tutte devono il loro colore a impurità ferrose. Alcune sono bicolori, dorate e violacee, prendono il nome di ametrina, e sono composte da quarzo citrino e ametista. Altre ancora, sono verdi e sono battezzate prisiolite.

Anello con ametista e diamante al centro
Aaron Basha, anello con ametista e diamante al centro

Provenienza. Sono molte le fonti minerarie, praticamente si estrae in quasi tutto il mondo, ma i produttori più importanti sono Brasile, Uruguay, Madagascar e Zambia. Pietre di buona qualità si trovano anche negli Stati Uniti, in Corea del Sud e Austria.

Anello Sissi con agata intagliata e ametista
Anello Sissi di Sanalitro con agata intagliata e ametista

Valutazione. Fino al 18 ° secolo era considerata una gemma preziosa tanto quanto un diamante, uno zaffiro, uno smeraldo o un rubino. Gli esemplari più pregiati provenivano dai Monti Urali della Russia, ma la scoperta di grandi giacimenti in Brasile e in altri Paesi ha fatto diminuire drasticamente il prezzo. Attualmente il criterio principale di valutazione è il colore: quanto più è intenso e uniforme maggiore è la qualità. Attenzione alle sfumature, non devono essere né marroni né tantomeno grigie.

Anello in oro bianco, diamanti, ametista e agata di Voga Gioielli
Anello in oro bianco, diamanti, ametista e agata di Voga Gioielli

Purezza. È una gemma di tipo II, quindi può presentare leggere inclusioni visibili a occhio nudo. Ma se il colore scuro le nasconde, diventa più difficile che siano celate nelle varietà rosa, lavanda o verde. La gemma di ametista trova spesso in grandi dimensioni, può arrivare anche a 20 carati, ed è quasi sempre naturale perché il trattamento termico e quindi il costo su una pietra così conveniente non ha senso.

Anello in oro rosa, rubellite e diamanti
Anello in oro rosa, rubellite e diamanti
Collana vinage in oro e argento con ametista
Collana vinage in oro e argento con ametista
Anello con ametista di 81 carati, 2014
Anello con ametista di 81 carati, 2014
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite di Shaun Leane
Anello Aurora in oro, ametista, rodolite di Shaun Leane

 

Collane regolabili

Collane regolabili, collane con un nodo, collane con il laccio: ecco perché scegliere questo tipo di gioiello ♦

Quasi sempre lunga e sottile, a volte molto preziosa, la collana di questo tipo è tornata di moda. Ma, in realtà, è mai stata dimenticata? In ogni caso, è una buona notizia per chi ama i gioielli sexy, visto che la sua forma evidenzia il contorno del corpo con un drappeggio delicatamente appoggiato sul decolleté. Le collane regolabili hanno un vantaggio evidente: si adattano alla superficie e alla dimensione del corpo di chi le indossa. Non solo. Una collana regolabile cambia anche forma e può essere indossata in diversi modi secondo l’abbigliamento e la circostanza.

Leggi anche: come scegliere la collana

Collana Aria indossata
Nanis, collana Aria indossata

È necessario fare attenzione alla scelta della collana regolabile. Al momento dell’acquisto è meglio verificare se il meccanismo che consente di variare la lunghezza della collana sia davvero efficiente e, soprattutto, non risulti essere troppo delicato: sarebbe deludente dover portare la collana al gioielliere per far riparare il sistema di blocco.

Collana con pendente cone inserto in pelle
Collana con pendente cone inserto in pelle di 12PM

Un altro aspetto importante è quello di utilizzare la collana regolabile in modo appropriato. Un gioiello di questo tipo è interessante proprio perché si adatta a corpo e abito, ma prima di scegliere la lunghezza della collana fate diverse prove davanti allo specchio, per stabilire quale sia davvero la misura giusta: dopotutto, avete scelto un gioiello di questo tipo proprio per questo.

Collana indossata Magnetica System
Collana indossata Magnetica System di Breil allungabile

Certo, dipende da come la si porta perché in origine non erano altro che un lungo filo d’oro o di perle, più o meno spesso e largo, senza alcuna chiusura, da girare più volte intorno al collo, oppure da annodare semplicemente o con un fermaglio regolabile da posizionare in un punto strategico. Come il gioiello vintage di Cartier, datato 1965, realizzato con maglie tonde piatte e un fermaglio a forma di goccia, oppure il lungo doppio filo di perle di Chanel anni Ottanta.

Collana in diamanti e smeraldi, indossata a Baselworld
Collana in diamanti e smeraldi di Jacob & Co, indossata

I modelli del passato convivono benissimo accanto alle versioni nuovo millennio con loghi e motivi iconici rivisitati, mentre un posto tra i più lussuosi spetta a Bulgari con il suo famoso serpente in diamanti, smeraldi turchesi, presentato alla Biennale degli Antiquari del 2012. Che, appunto, dimostra come questo tipo di collana non sia mai scomparsa del tutto, ma di sicuro ora, soprattutto oltreoceano è un must have. Ecco una selezione dei pezzi più interessanti. 

Collana in oro bianco e giallo con diamanti e smeraldi
Antonini, collana in oro bianco e giallo con diamanti e smeraldi
Collana della collezione Zyp
Tirisi, collana della collezione Zyp
Cartier, collier a forma di coccodrillo in oro bianco, diamanti e smeraldi
Cartier, collier a forma di coccodrillo in oro bianco, diamanti e smeraldi
Collana Marble Marquetry con diamanti e zaffiri
Harry Winston, collana Marble Marquetry con diamanti e zaffiri
Salvini, collana regolabile della collezione Daphne
Salvini, collana regolabile della collezione Daphne
Autore, Best in Pearls con una collana di perle dei Mari del Sud
Autore, Best in Pearls con una collana di perle dei Mari del Sud
Pendente con smeraldo colombiano del peso di circa 16 ct montato su collana in oro bianco 18 carati con diamanti taglio brillante del peso totale di circa 6,10 carati. Lunghezza collana 44 cm (chiusura regolabile)
Pendente con smeraldo colombiano del peso di circa 16 ct montato su collana in oro bianco 18 carati con diamanti taglio brillante del peso totale di circa 6,10 carati. Lunghezza collana 44 cm (chiusura regolabile)

I gioielli belli ma strani

I gioielli più sorprendenti: dal guanto con diamanti alle manette con pavé ♦

Gioielli strani. Non ci sono solo le classiche collane con perle, oppure l’anello con solitario: designer e gioiellieri ogni tanto si lasciano andare a incredibili fantasie. Per esempio, che direste di un guanto tempestato di brillanti? C’è, ed è stato ideato da Jacob & co. Oppure potrebbero piacervi degli auricolari rosa con cristalli Swarovski. Nel caso, ci ha pensato un brand indiano che si chiama iWave. Oppure, ancora, i sandali infradito con gemma di cristallo proposti qualche anno fa da Tamara Comolli.

Flip flop con gemma intagliata, by Tamara Comolli
Flip flop con gemma intagliata, by Tamara Comolli

C’è, poi, il capitolo scarpe: gli stilisti si sono sbizzarriti a creare scarpe che sembrano gioielli o gioielli che sembrano scarpe, fate voi. Un esempio: le calzature firmate Casadei, con cristalli Swarovski. Oppure quelle di Ruthie Davis che sono piaciute, dicono, a Beyoncé, Penelope Cruz, Jennifer Lopez, e Lady Gaga. Forse il gioiello più sorprendente, però, è rappresentato dal paio di manette tempestate di brillanti firmato qualche anno fa dal gioielliere svizzero de Grisogono, che però adesso non c’è più.
Bulgari, collier ispirato alla marijuana in oro bianco, diamanti, smeraldi
Bulgari, collier ispirato alla marijuana in oro bianco, diamanti, smeraldi

Se escludiamo che siano utilizzate da poliziotti con la mania del lusso, nasce il sospetto che siano destinate agli appassionati di 50 sfumature di grigio. Meno inconsueto come oggetto, ma altrettanto prezioso è, invece, lo spry per profumo ornato con in geko composto da piccoli smeraldi colombiani, che si arrampica su rami disegnati da diamanti. Qualcuno, invece, alzerà il sopracciglio di fronte al choker-collare per cani di cuoio e oro, con pendente a forma di osso: è firmato Chopard ed è destinato ad animali di compagnia di alto lignaggio.
Chopard, collare per cani in oro e cuoio
Chopard, collare per cani in oro e cuoio

Un po’ fuori dal comune, bisogna ammetterlo, è stata anche la penna Grace Kelly di Montblanc, tempestata di diamanti e zaffiri rosa: chissà che cosa si può scrivere con un oggetto del genere. Sembra più tradizionale, ma non lo è, la gonna di Titan Industries, con disegni formati da zirconia cubica e cristalli Swarovski: attente a sedervi, però. Non poteva mancare la tecnologia: un copri iPad colorato di cristalli per sentirsi al passo con la tecnologia.

Anello della collezione My Secret Glass in oro, vetro zaffiro, opale, diamanti. Copyright: gioiellis.com
Anello della collezione My Secret Glass in oro, vetro zaffiro, opale, diamanti di Dreamboule. Copyright: gioiellis.com
Anello hamburger in oro rosa, diamanti champagne, zaffiri, tsavorite, rubini
Anello hamburger in oro rosa, diamanti champagne, zaffiri, tsavorite, rubini by Nadine Ghosn
Guanto con 17 carati di diamanti by Jacob & co
Guanto con 17 carati di diamanti by Jacob & co
Auricolari con cristalli di Swarovski
Auricolari con cristalli di Swarovski
Manette con diamanti bianchi e neri proposta dalla maison di Ginevra De Grisogono (che ora non c'è più)
Manette con diamanti bianchi e neri proposta dalla maison di Ginevra De Grisogono (che ora non c’è più)
La penna Montblanc Grace Kelly con gemma
La penna Montblanc Grace Kelly con gemma

I gioielli di Barbie

Vi piace il colore rosa? Volete indossare gioielli rosa? Cercate una collana rosa? O un bracciale? Oppure… Ecco tante idee ♦
Sono tanti i motivi per indossare dei gioielli rosa, il colore preferito di Barbie. Il primo motivo è che è sicuramente adatto a questa stagione. Il secondo motivo è che la sua tonalità, persino quella venata da una sfumatura di grigio, dona a qualsiasi tipo di pelle. E già questo basterebbe a convincere chiunque. Ma c’è un altro aspetto a fare da incentivo e viene dall’inglese: think pink! che tradotto letteralmente significa pensa positivo. E in effetti un bel rosa brillante è una sferzata di energia, uno sprone al buon umore. Così, sebbene in italiano molti dei nomi delle nuance abbiano perso la loro molteplicità di significati, ancora in alcune lingue nelle locuzioni più comuni caratterizzano precisi stati d’animo. Quindi, anello, orecchini oppure bracciale abbiano pure delle pietre colorate, sfaccettate o cabochon, traslucide od opache. Purché siano rosa.

Anello in oro bianco con diamanti e zaffiri rosa
Nigaam, anello in oro bianco con diamanti e zaffiri rosa

Il rosa è anche un colore positivo. Prende il nome dal fiore profumato che ha lo stesso nome. Ma forse non sapete che è nato abbastanza di recente: il nome rosa è statu utilizzato per la prima volta per indicare una sfumatura di colore solo alla fine del 17° secolo. In Occidente (in particolare Europa e Stati Uniti), il rosa è il colore associato a concetti di fascino, gentilezza, sensibilità, tenerezza, dolcezza, infanzia, femminilità e romanticismo. Se la tonalità è molto chiara, è associata a castità e innocenza. Al contrario, un rosa carico fa pensare a erotismo e seduzione.

Petit Joli, anello in oro rosa, calcedonio e diamanti
Petit Joli, anello in oro rosa, calcedonio rosa e diamanti by Pasquale Bruni

La storia del rosa

Si potrebbe scrivere una storia del colore rosa. Ma, senza dubbio, la massima popolarità l’ha raggiunta a metà circa del Settecento, quando i colori pastello divennero molto di moda in tutte le corti d’Europa. Il colore rosa, in particolare, era molto apprezzato da Madame de Pompadour (1721-1764), amante del re Luigi XV di Francia, che indossava spesso vestiti che combinavano azzurro e rosa. Non solo: aveva una particolare tonalità di rosa creata apposta per lei dalla fabbrica di porcellana di Sevres, pare con piccole aggiunte di blu, nero e giallo.

Madame de Pompadour
Madame de Pompadour

Le pietre rosa

Ma parliamo di gioielli: oltre all’oro rosa, avete una vasta scelta di pietre che hanno sfumature in rosa. La più preziosa, e costosissima, è senza dubbio il diamante. Quelli di tonalità rosa sono contesi alle aste per milioni di dollari. Ma per fortuna ci sono tante altre pietre che hanno anche questa tonalità di colore nel loro repertorio: quarzo, zaffiro, topazio mistico, granato rodolite, morganite, kunzite, granato Malaya, tormalina, spinello, opale, zircone, perla rosa, pietra di luna, corallo, smithsonite, pezzottaite, rodocrosite e rhodonite. Non avete che il problema di sceglierne una.

Tiffany, anello Sugar Stacks di Paloma Picasso in oro rosa 18 carati con pavé di zaffiri rosa.
Tiffany, anello Sugar Stacks di Paloma Picasso in oro rosa 18 carati con pavé di zaffiri rosa.
Tamara Comolli, braccialetto Mikado Romance in oro rosa con quarzi, e morganite rosa.
Tamara Comolli, braccialetto Mikado Romance in oro rosa con quarzi, e morganite rosa.
Vhernier, orecchini Eclisse in oro bianco con rhodonite, cristallo di rocca, madreperla e diamanti
Vhernier, orecchini Eclisse in oro bianco con rhodonite, cristallo di rocca, madreperla e diamanti
Collezione Millebolle, anello in oro rosa, diamanti grigi, rodolite. Anello oro rosa, diamanti grigi, quarzo rosa
Minù, collezione Millebolle, anello in oro rosa, diamanti grigi, rodolite.
Anello oro rosa, diamanti grigi, quarzo rosa
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Anello con diamante rosa di 8,42 carati, fancy rosa intenso, taglio brillante, ma «modificato rettangolare», chiarezza VVS1. AI lati due diamanti baguette
Alessio Boschi, collezione Naturalia anello Peony con morganite centrale
Alessio Boschi, collezione Naturalia anello Peony con morganite centrale
Van Cleef & Arpels, orecchini Papillons in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti
Van Cleef & Arpels, orecchini Papillons in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti
Etho Maria, bracciale La Serpentine in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti brown
Etho Maria, bracciale La Serpentine in oro rosa con zaffiri rosa e diamanti brown
Mary Ching, Wing, in oro rosa e zaffiri
Mary Ching, Wing, in oro rosa e zaffiri
Anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore
Daniela Villegas, anello Thalessa, in oro rosa 18 carati, tormalina, zaffiri, tormalina bicolore
Brumani, Baobab collection Rosé, anello con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Brumani, Baobab collection Rosé, anello con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Irene Neuwirth, orecchini a forma di rosa in opale inciso, rhodocrosite tagliata a goccia e diamanti.
Irene Neuwirth, orecchini a forma di rosa in opale inciso, rhodocrosite tagliata a goccia e diamanti.
Olive
Larkspur & Hawk, collana con topazi rosa sfaccettati
Yoko London, anello con perla barocca rosa e pavé di diamanti
Yoko London, anello con perla barocca rosa e pavé di diamanti
Chantecler, orecchini Capri in oro rosa con ametista, fosfosiderite, zaffiri rosa e diamanti
Chantecler, orecchini Capri in oro rosa con ametista, fosfosiderite, zaffiri rosa e diamanti
Marie-Hélène de Taillac, orecchini in oro giallo con due tipi di quarzi rosa da 45 carati complessivi e due spinelli rosa più scuro
Marie-Hélène de Taillac, orecchini in oro giallo con due tipi di quarzi rosa da 45 carati complessivi e due spinelli rosa più scuro
Sutra, anello in oro rosa con diamanti e spinelli rosa e viola
Sutra, anello in oro rosa con diamanti e spinelli rosa e viola
Brumani, Baobab collection Rosé, orecchini con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa
Brumani, Baobab collection Rosé, orecchini con diamanti, quarzo e tormaline brasiliane rosa

Gioielli a forma di mughetto

Mughetto, Pianta erbacea (Convallaria maialis) della famiglia Convallariacee. Ma, soprattutto, uno dei fiori profumati di maggio. E non a caso il delicato mughetto ha ispirato molti gioiellieri. Ecco, quindi, un po’ di gioielli che sono ispirati al mughetto: un fiore che ha insospettabili proprietà afrodisiache. Eppure è anche un fiore associato spesso alle cerimonie di matrimonio, perché per alcuni è simbolo di purezza e castità.

Fulco Verdura, spilla in ogiallo e bianco con
Fulco Verdura, spilla in oro giallo e bianco con perle

Infatti, quando si parla di fiori in gioielleria e non solo, e si pensa subito alle rose. Ma anche il mughetto ha ispirato bellissimi oggetti. In epoca pagana questo fiore simboleggiava la felicità e per questo era considerato un portafortuna, mentre nel Medioevo il mughetto era utilizzato anche come amuleto, associato alle celebrazione di maggio, inizio del mese dei fidanzamenti. Ma è forse più sorprendente il risultato di uno studio condotto tempo fa dall’Azienda ospedaliera universitaria di Padova: sembra che gli uomini, che avrebbero una maggiore capacità olfattiva rispetto alla categoria femminile, siano in grado di riconoscere una sostanza chimica organica, battezzata bourgeonal, se emanata dalla pelle delle donne. E questa fragranza, molto simile a quella del mughetto, è uno dei fattori scatenanti l’attrazione maschile.

Dior Joaillerie, collier Diorissimo
Dior Joaillerie, collier Diorissimo

Ed è proprio in epoca vittoriana, con la tradizione dei gioielli sentimentali, che il fiore diventa uno dei motivi più rappresentati con un significato però legato alla sua epoca, ossia il romanticismo. Da allora più o meno tutti i grandi gioiellieri si sono cimentati nel tema e hanno creato spille, orecchini e collane più o meno realistiche ispirate al fiore di bosco. Ecco una selezione dei pezzi più belli che tutte le donne vorrebbero portare anche a dicembre, senza essere superstiziose o in cerca di fidanzato.

Cartier, spilla anni 50 in platino, diamanti taglio baguette e perle
Cartier, spilla anni 50 in platino, diamanti taglio baguette e perle
Spilla epoca Edoardiana in platino, oro giallo , diamanti e perle
Spilla epoca Edoardiana in platino, oro giallo , diamanti e perle
DellaValle
Michele della Valle, collana con diamanti taglio rotondo e tsavoriti
Suzanne Syz, orecchini in oro bianco e giallo con 18 perle Akoya, 554 zaffiri viola, 152 granati verdi, 330 diamanti e 356 smeraldi
Suzanne Syz, orecchini in oro bianco e giallo con 18 perle Akoya, 554 zaffiri viola, 152 granati verdi, 330 diamanti e 356 smeraldi
Tiffany, spilla in platino, diamanti e perle
Tiffany, spilla in platino, diamanti e perle
Tiffany, spilla in oro giallo e opale nero
Tiffany, spilla in oro giallo e opale nero
Lalique, orecchini in oro bianco con 76 diamanti, 6 zaffiri gialli, 6 zaffiri rosa, 6 zaffiri arancio, 6 quarzi rosa
Lalique, orecchini in oro bianco con 76 diamanti, 6 zaffiri gialli, 6 zaffiri rosa, 6 zaffiri arancio, 6 quarzi rosa
Van Cleef & Arpels, bracciale in oro con zaffiri, diamanti e tsavoriti
Van Cleef & Arpels, bracciale in oro con zaffiri, diamanti e tsavoriti

Storia della Pantera di Cartier

Storia della Pantera di Cartier, la più famosa icona della grande Maison francese. Ecco tutte le cose da sapere sulla preziosa Panthère ♦

Perché i gioielli (e gli orologi Cartier) utilizzano spesso l’icona della Pantera, che è diventata il segno di alcune famose collezioni? Il fascino della Panthère ha origine nel 1914, con un quadro. A quel tempo, come ha raccontato l’esperta Sabrina Doerr, l’azienda parigina era gestita da Louis, Jacques, e Pierre Cartier (la Maison era stata fondata nel 1847 dal nonno, Louis-François Cartier).

Una spilla della serie Panthère di Cartier con diamanti gialli, onice e smeraldi
Una spilla della serie Panthère di Cartier con diamanti gialli, onice e smeraldi

Quell’anno Louis chiese pittore francese George Barbier di creare un dipinto ad acquerello da utilizzare come invito a una mostra di gioielli. La Dame à la Panthère raffigura una donna vestita elegantemente con una pantera ai suoi piedi. Il piccolo quadro ha avuto successo, tanto che da quel momento Cartier ha iniziato a utilizzare il disegno del felino.

George Barbier, «La Dame à la Panthère»
George Barbier, «La Dame à la Panthère»

Secondo Geo Cramer, esperto di Cartier, «agli inizi del XX secolo i grandi felini erano in voga per esprimere la femminilità: questi animali erano visti come la massima espressione della donna». Personaggi che animavano le notti parigine, come la marchesa Luisa Casati, che aveva adottato dei ghepardi nella sua casa di Venezia (ora sede del Guggenheim), confermano il fascino che esercitavano i super gatti nell’alta società. In ogni caso, nel 1914 segna la prima pantera di Cartier: un orologio che ha una superficie maculata. La pantera è stata completamente raffigurata per la prima volta su un beauty case di proprietà di Jeanne Toussaint, direttrice della gioielleria Cartier dal 1933, considerata la Coco Chanel dei gioielli.

Bracciale Panthère di Cartier con con acquamarina cabochon da 71,45 carati
Bracciale Panthère di Cartier con con acquamarina cabochon da 71,45 carati

Un rapporto di lavoro tra Jeanne Toussaint (1887-1976) e Louis Cartier era iniziato quando lei aveva 31 anni. Cartier era stato intimorito dalla sua bellezza, dallo spirito spensierato, e dall’aura di grandezza. Toussaint ha svolto un ruolo importante nel rendere la collezione Panthère de Cartier l’icona che è diventata, tanto che lei stessa è stata soprannominata La Panthère. Nel 1927, un designer di nome Peter Lemarchand si è unito al team di Cartier. Molto abile, ha osservato le pantere allo zoo fino a che, in collaborazione con Toussaint, è stato in grado di tradurle in disegni per realizzare gioielleria. Lemarchand ha giocato un ruolo importante nel rendere la pantera la leggenda che è oggi. In questo periodo compaiono le prime spille raffiguranti gli animali.

Anello Panthère di Cartier in oro bianco, diamanti e uno zaffiro rosa
Anello Panthère di Cartier in oro bianco, diamanti e uno zaffiro rosa

Nel corso degli anni molte celebrità e personaggi dell’alta società sono diventati estimatori della collezione Panthère de Cartier. Attrici come la messicana Maria Felix, l’ereditiera americana Barbara Hutton, o la Duchessa di Windsor, sono state tra le appassionate delle pantere della Maison parigina. Nel 1948, per esempio, il terzo marito Wallis Simpson, il principe Edoardo, duca di Windsor, ha chiesto Cartier di creare una spilla pantera tridimensionale per la moglie. Il risultato è un gioiello in oro giallo punteggiato con smalto nero con cabochon taglio smeraldo. Questa spilla ha anche segnato una pietra miliare nella storia del Panthère de Cartier: è stata la prima volta in cui il felino è stato rappresentato in tre dimensioni. Un anno dopo, nel 1949, i Windsor hanno comprato un’altra spilla pantera tridimensionale, questa volta realizzata con diamanti e onice montati in platino, su uno zaffiro cabochon da 152 carati. Non solo: la duchessa di Windsor ha acquistato altri pezzi della collezione Pantera negli anni successivi.

Classica Panthèere in oro, diamanti, platino, onice, smeraldi di Cartier
Classica Panthèere in oro, diamanti, platino, onice, smeraldi di Cartier

Anche Daisy Fellowes, mondana, ereditiera, direttore della rivista di moda americana Harper Bazaar, era anche una fan della pantera di Cartier: a suo tempo ha comprato una spilla di diamanti e zaffiro, con il felino nella posizione della pecora che simboleggia l’ordine cavalleresco del Toson d’Oro. Nel 1958 la Pantera ha invece conquistato la principessa Nina Aga Khan (Nina Dyer, modella anglo-indiana sposata con il principe Sadruddin Aga Khan). L’Aga Khan ha acquistato diversi elementi della collezione Panthère de Cartier, tra cui una spilla, un braccialetto con le estremità a forma di teste di pantera, e un braccialetto d’oro scanalato progettato con elementi che possono trasformarsi in orecchini. E la storia continua ancora. Nel 2014 Cartier ha celebrato i 100 anni di Panthère de Cartier con una serie di 56 pezzi di gioielleria e una mostra a Parigi, al Grand Palais.

L'orologio-gioiello da polso Panthère Tropicale. Due punti focali del bracciale sono due acquamarine ottagonali per un totale di 12,71 carati e due tormaline blu ottagonali per un totale di 20,58 carati in varie tonalità. Sono accompagnati da onice e diamanti a taglio brillante incastonati in corallo arancione, tutti montati in oro giallo
L’orologio-gioiello da polso Panthère Tropicale. Due punti focali del bracciale sono due acquamarine ottagonali per un totale di 12,71 carati e due tormaline blu ottagonali per un totale di 20,58 carati in varie tonalità. Sono accompagnati da onice e diamanti a taglio brillante incastonati in corallo arancione, tutti montati in oro giallo
Collier Panthère di Cartier
Collier Panthère di Cartier
Spilla Panthére di Cartier
Spilla Panthére di Cartier, oro bianco, diamanti, onice, smeraldi
Spilla Panthere di Cartier. Stima: 280-320.000 dollari
Spilla Panthère di Cartier in oro, onice e smeraldi
Anne Hathaway con bracciale Panthère di Cartier
Anne Hathaway con bracciale Panthère di Cartier
Jeanne Toussaint
Jeanne Toussaint

Le Voyage Recommencé di Cartier

In viaggio con Cartier. Ma è un viaggio simbolico, che rimanda alla storia della Maison che fa capo al gruppo Richemont. Il viaggio è anche attraverso le frontiere dell’alta gioielleria. E Cartier ha presentato a Firenze, una delle più famose mete turistiche, la tappa del suo itinerario, che non si è mai interrotto. Per questo la nuova collezione di alta gioielleria si chiama Le Voyage Recommencé. Firenze è anche la patria dell’architettura classica del Rinascimento. E la nuova collezione si ispira molto alle geometrie dell’architettura, con gioielli che mostrano una raffinata scelta di volumi. Un’idea che appare subito chiara in pezzi come l’anello Ondule, con al centro un diamante grigio-viola.

Anello Ondule, in oro bianco, pavé di diamanti e un diamante grigio-viola al centro
Anello Ondule, in oro bianco, pavé di diamanti e un diamante grigio-viola al centro

Le Voyage Recommencé conta oltre 80 nuovi gioielli, frutto della cura estetica di Jacqueline Karachi , High Jewellery Creative Director di Cartier. Il viaggio attraverso la storia della Maison passa anche attraverso una nuova interpretazione di simboli, come la celeberrima panthère, che è avvinghiata al centro di una collana. Il felino è utilizzato per la collana Panthère Givrée, dove gli occhi con piccoli smeraldi sono circondati da diamanti e acquamarine, con piccoli lapislazzuli che fanno da raccordo.

Collier Panthère GIvrée, con diamanti, acquamarina, lapislazzuli
Collier Panthère Givrée, con diamanti, acquamarina, lapislazzuli

Sono molti i gioielli dal fascino eccezionale. La collana Claustra gioca con una ardita combinazioni di trafori applicata con il bianco dei diamanti e il nero dell’onice, una delle combinazioni classiche di Cartier. Il tocco extra è un diamante taglio briolette da 4,02 carati. La collana Sama ha richiesto un attento lavoro di progettazione per assemblare i diversi componenti. Il risultato è una collana che sembra composta da onde del mare che si infrangono su uno zaffiro Ceylon da 19,27 carati. Ma in realtà il mare non c’entra: il gioiello è ispirato ai dervisci danzanti.

Collana Sama, con diamanti e uno zaffiro Ceylon da 19,27 carati
Collana Sama, con diamanti e uno zaffiro Ceylon da 19,27 carati

Sempre in Toscana, ma in Lucchesia, Cartier scintilla con la sua storia in una mostra con più di 350 pezzi a Villa Reale di Marlia. La selezione esclusiva di pezzi di alta gioielleria Cartier è stata allestita secondo le scelte di Patricia Urquiola, architetto e decoratrice che ha di recente riadattato i locali della Maison in rue de la Paix, a Parigi.

La collana Claustra con diamanti e onice. Al centro un diamante taglio briolette da 4,02 carati
La collana Claustra con diamanti e onice. Al centro un diamante taglio briolette da 4,02 carati
Collana Girih con smeraldi dello Zambia e turchesi intagliati
Collana Girih con smeraldi dello Zambia e turchesi intagliati
Collezione Le Voyage Recommencé
Collezione Le Voyage Recommencé
La mostra di gioielli Cartier a Villa Reale di Marlia
La mostra di gioielli Cartier a Villa Reale di Marlia

I gioielli dell’Art Nouveau

Tornano sotto i riflettori i gioielli Art Nouveau, che in Italia si chiama stile Liberty, ma con lo stile eclettico dei primi anni del Novecento negli Usa, oppure un barocco rivisitato, o un insieme di fantasie che mischiano stili diversi: collane, spille e orecchini di un secolo fa sono una strana combinazione tra eccesso e innovazione. Rispetto al gusto ottocentesco, nei gioielli del primo scorcio del secolo scorso si vedono le influenze più consistenti del gusto artistico dell’epoca.

René Lalique, spilla Art Nouveau Libellules, con aquamarina, smalto e diamanti
René Lalique, spilla Art Nouveau Libellules, con aquamarina, smalto e diamanti

Le ghirlande di Cartier, i ricami, i fiori di Boucheron e Chaumet, i richiami all’antico Egitto o all’Oriente, sono tra gli aspetti più appariscenti. Novità raggiunte anche grazie a innovazioni nella lavorazione, come l’utilizzo più frequente del platino, un metallo resistente, che ha permesso di acquisire in leggerezza, con gioielli che sono diventati meno pesanti e più resistenti rispetto a quelli in argento. Ma nella scelta di un gioiello che ha cento anni bisogna fare attenzione: a quel tempo i metodi di lavorazione erano differenti da quelli attuali, che sono aiutati dalla tecnologia.

Tiara art nouveau di Philippe Wolfers con spilla a forma di pavone
Tiara art nouveau di Philippe Wolfers (1858–1929), argentiere, gioielliere, scultore e designer belga, con spilla a forma di pavone

Anche la scelta delle pietre era meno scientifica di quella di oggi, per non parlare del trattamento delle gemme, che ora riesce a valorizzare pietre che allora erano utilizzate allo stato naturale: opache, tagliate in modo un po’ approssimativo a brillante, a rosa, a goccia e a cabochon, a cui si sono aggiunti poi forme come calibré e briolettes. Eppure i gioielli tra la fine dell’Ottocento e gli Anni Ruggenti segnano una svolta e conservano un grande fascino. Tanto che ora sono tornati a essere al centro dell’attenzione anche sul mercato, tra case d’aste e antiquariato.

Spilla con corallo, diamanti e smalto di Janesich, 1930
Anello art nouveau con acquamarina, granati e smalto di Georges Fouquet

Ma quali sono le caratteristiche dei gioielli Art Nouveau? Bisogna premettere che gli artisti e gli artigiani della gioielleria di quel periodo volevano distinguersi prima di tutto dalla produzione di massa, che iniziava ad affacciarsi sul mercato prpoprio a quel tempo. Per questo i gioielli Art Nouveau sono caratterizzati da una raffinata lavorazioen artigianale. Ancora oggi si ricordano designer e gioiellieri famosi come René Lalique, Louis Comfort Tiffany e Karl Fabergé. I loro gioielli sono stati copiati e persino le grandi industrie di oggetti o della moda si sono ispirati a questi maestri del design.

Collana con ametista, giada e oro disegnata da Julia Munson sotto la direzione di Louis Comfort Tiffany nel 1906
Collana con ametista, giada e oro disegnata da Julia Munson sotto la direzione di Louis Comfort Tiffany nel 1906

A loro volta, i creatori di gioielli in stile Art Nouveau sono stati affascinati dall’arte di Cina e Giappone, che in Occidente erano espressioni artistiche ancora poco conosciute. Elementi naturali come animali, insetti o fiori sono stati associati a creature mitiche come i draghi. E, come negli acquarelli realizzati in Cina e Giappone, l’Art Nouveau ha privilegiato i colori pastello.

Pendente di collier Art Nouveau in oro e smalto, con viso di donna e glicine
Pendente di collier Art Nouveau in oro e smalto, con viso di donna e glicine

I gioielli Art Nouveau hanno anche privilegiato la figura femminile. Non dimentichiamo che nell’era Vittoriana una donna non poteva mostrare in pubblico neppure una caviglia. L’Art Nouveau non ha avuto timore, per reazionre, di valorizzare il corpo femminile senza censura, spesso in figure associate a personaggi della mitologia o fantastici. Anche la gioielleria ha tenuto conto di questo aspetto.

Collana Lucertola, Francia Art Nouveau, 1900, in bachelite e metallo
Collana Lucertola, Francia Art Nouveau, 1900, in bachelite e metallo

Il più famoso creatore di quel periodo è stato il designer di vetri e orafo francese René Lalique (vissuto tra il 1860 e il 1945). Utilizzava colori tenui e volumi con curve sinuose, pietre semipreziose, ambra, madreperla, e materiali inconsueti come il guscio di tartaruga, il corno, perle barocche.

René Lalique
René Lalique
Pendente a forma di delfino di James Cromar Watt. Smalto, oro, opale e perle
Pendente a forma di delfino di James Cromar Watt. Smalto, oro, opale e perle
Spilla a forma di rana in oro, diamanti, opali e rubini
Spilla a forma di rana in oro, diamanti, opali e rubini
Spilla in alessandrite, diamanti e smalto Art Nouveau, circa 1900, Marcus & co
Spilla in alessandrite, diamanti e smalto Art Nouveau, circa 1900, Marcus & co
Uovo con cestino di fiori per lo zar Nicola firmato Peter Carl Fabergé
Uovo con cestino di fiori per lo zar Nicola firmato Peter Carl Fabergé

Gioielli come uova di Pasqua




Pasqua è una festività che in Occidente è anche sinonimo di uova. Ma le uova non sono solo sono un ingrediente per i piatti tipici di questo periodo. La la forma ovale è stata utilizzata nella storia dell’arte come simbolo di rinascita, di maternità, di natura che si rinnova. E ricorre spesso anche nella gioielleria, in particolare sono celeberrime le preziose uova prodotte da Fabergé. Il grande gioielliere russo, il cui marchio è tornato a vivere da qualche anno (dal 2012 è entrata a far parte del gruppo Gemfield), ha prodotto 50 uova imperiali, create apposta per gli zar.

Il motivo cinese della Gazza blu e bianca è realizzato in titanio e oro bianco e giallo 18 carati, con un pavé di oltre 500 gemme, delicati rami di alberi in oro bianco incastonati con diamanti e tormalina Paraiba. Una perla conch diventa un uovo su un nido d'oro giallo. Il pezzo è stato ispirato dall'antico motivo a fiori e uccelli blu e bianco su un piatto di porcellana a forma di cerchio del National Museum of History di Washington, DC, nonché alle opere di Giuseppe Castiglione, missionario gesuita e pittore del corte imperiale cinese
Spilla di Anna Hu. Il motivo cinese della Gazza blu e bianca è realizzato in titanio e oro bianco e giallo 18 carati, con un pavé di oltre 500 gemme, delicati rami di alberi in oro bianco incastonati con diamanti e tormalina Paraiba. Una perla conch diventa un uovo su un nido d’oro giallo. Il pezzo è stato ispirato dall’antico motivo a fiori e uccelli blu e bianco su un piatto di porcellana a forma di cerchio del National Museum of History di Washington, DC, nonché alle opere di Giuseppe Castiglione, missionario gesuita e pittore del corte imperiale cinese

Oggi valgono milioni, sono custodite spesso in musei e rare collezioni private di tutto il mondo. Il Museo Fabergé di San Pietroburgo, aperto nel 2013, custodisce il famoso primo uovo che era di proprietà dell’imperatrice Feodorovna. Sette uova imperiali, però, sono in realtà ancora disperse. Ma se le uova di Fabergé sono famose, e continuano a essere prodotte come gioielli con la nuova gestione, in gioielleria ce ne sono anche altre. Alcune molto preziose, come la spilla d’oro firmata Cartier, mentre altre uova sono gioielli meno raffinati, ma pur sempre adatti a essere abbinati al giorno di Pasqua.

Uovo con gemme di Kristen Malan
Uovo con gemme di Kristen Malan

Naturalmente, non è detto che ci si debba fermare a un semplice gioiello. Perché non festeggiare la Pasqua con un diamante a taglio ovale? I diamanti con questa forma, in realtà, non sono esattamente simili a un uovo naturale, ma sono simmetrici. Le due aree più lunghe, quindi, sono perfettamente identiche. Lo stesso vale per altre gemme tagliate con la forma ovale. I diamanti a taglio ovale sono considerati tra i più eleganti e, se montati su un anello, tendono a far sembrare le dita più lunghe e affusolate: un aspetto da tenere in considerazione.

Anello con diamante ovale di oltre 43 carati
Anello con diamante ovale di oltre 43 carati
Collana in oro rosa 18 carati, composta da 206 perle di smeraldo dello Zambia, diamanti rotondi e con taglio princess by Fabergé
Collana in oro rosa 18 carati, composta da 206 perle di smeraldo dello Zambia, diamanti rotondi e con taglio princess by Fabergé
Nido composto a mano con un uovo d'oro e due uova di porcellana
Tiffany, nido composto a mano con un uovo d’oro e due uova di porcellana
rina limor
Rina Limor, orecchini in argento con zaffiri
Bibi van der Velden, orecchini in oro e avorio di mammuth
Bibi van der Velden, orecchini in oro e avorio di mammuth
Raro uovo per lo zar Alessandro firmato Peter Carl Fabergé
Raro uovo per lo zar Alessandro firmato Peter Carl Fabergé
Pendente di Jean-Schlumberger per Tiffany, con oro e diamanti
Pendente di Jean-Schlumberger per Tiffany, con oro e diamanti
Pendente di Fabergé con diamanti, smeraldi e acquamarina
Pendente di Fabergé con diamanti, smeraldi e acquamarina






Cartier con Snapchat per il nuovo Tank Française




Orologi Cartier in versione digital. L’occasione è la nuova versione dell’orologio Tank Française della Maison francese. È uno dei segnatempo più famosi di Cartier che, per la promozione ha deciso di utilizzare la piattaforma Snapchat con una Portal Lens. Il risultato è un messaggio immersivo basato sulla realtà aumentata, che porta gli utenti di Snapchat nel cuore dell’universo del brand. Attraverso l’app gli utenti sono trasportati a Parigi e viaggiare nel tempo, fino al 1917, sul ponte Alexandre III. Muovendo lateralmente lo smartphone, è possibile toccare con mano l’atmosfera parigina e scoprire le diverse versioni dell’orologio, sia maschili che femminili. Basta cliccare sui periodi seguenti, prima il 1936, poi il 1977, fino al 2023, per scoprire i modelli che hanno segnato la storia dell’iconico orologio di Cartier. La nuova versione del Tank francese appare alla fine e, inquadrando il polso con il proprio smartphone, è possibile provarlo.

Cartier Tank Francaise nel 1917
Cartier Tank Francaise nel 1917

I tempi cambiano ma l’eleganza rimane immutata: questo è ciò che abbiamo cercato di esprimere in modo immersivo grazie alla nostra partnership con Snap, che mette la realtà aumentata al servizio della scoperta del nuovo Tank Française.
Arnaud Carrez, Senior Vice President e Chief Marketing Officer di Cartier

Orologio Tank Française, modello grande, movimento meccanico a carica automatica. Cassa in acciaio. Corona poligonale in acciaio ornata di uno spinello sintetico cabochon. Quadrante argentato, lancette a forma di gladio d’acciaio azzurrato, vetro zaffiro. Bracciale in acciaio. Dimensioni della cassa: 36.7 mm x 30.5 mm, spessore: 10,1 mm. Impermeabile fino a 30 metri
Orologio Tank Française, modello grande, movimento meccanico a carica automatica. Cassa in acciaio. Corona poligonale in acciaio ornata di uno spinello sintetico cabochon. Quadrante argentato, lancette a forma di gladio d’acciaio azzurrato, vetro zaffiro. Bracciale in acciaio. Dimensioni della cassa: 36.7 mm x 30.5 mm, spessore: 10,1 mm. Impermeabile fino a 30 metri

Le finiture realistiche permettono di apprezzare visivamente anche i più piccoli dettagli della nuova versione del celebre orologio, che si reinventa e resiste alla prova del tempo grazie all’intelligenza del suo design. Lanciato nel 1996, il Tank Française ha debuttato con un cinturino in metallo in perfetta armonia con la cassa, diventando subito parte della grande famiglia Tank. Un design in metallo monoblocco che Cartier sta radicalizzando con questa nuovissima versione.
Cartier Tank Francaise, 1936
Cartier Tank Francaise, 1936

Oltre 250 milioni di persone interagiscono ogni giorno con la realtà aumentata su Snapchat. Grazie alla nostra tecnologia si aprono possibilità creative mai immaginate prima, rendendo l’industria del lusso ancora più personale, accessibile e pratica. Cartier continua a sfidare i limiti della creatività e dell’innovazione, offrendo agli utenti di Snapchat un modo coinvolgente per scoprire le diverse declinazioni del suo iconico orologio e provarlo al proprio polso, utilizzando la realtà aumentata.
Geoffrey Perez, Head of Global Luxury di Snap

Cartier Tank Francaise, 1977
Cartier Tank Francaise, 1977

Il logo Snapchat-Cartier
Il logo Snapchat-Cartier







Faraone Casa d’Aste: diamanti e un bracciale di Cartier al top




Un singolo diamante non montato su anello è stato il top lot della vendita organizzata da Faraone Casa d’Aste a Milano. I gioielli, assieme a orologi e luxury good hanno totalizzato un totale per 1,2 milioni di euro, per circa il 105% del valore delle stime. Un bilancio positivo, quindi, che sommato a quello dell’asta che si è tenuta a maggio, segna +35% rispetto al risultato delle due aste in presenza del 2021. Protagonista è stato un diamante di 3,41 carati, stimato 30.000 euro e aggiudicato per 50.000. Spicca anche una una coppia di spille con zaffiri e diamanti vendute a 13.000 euro, ma con una stima di 5.000. Un anello solitario in oro bianco, con diamante rotondo taglio a brillante di 3,12 carati è stato battuto per 26.000 contro i 18.000 della stima, e una spilla in oro rosa 9 carati, ma con smeraldo ottagonale di 12,20 carati, è arrivata a 12.000 euro contro i 1.500 di partenza.

Diamante taglio brillante di 3,41 carati
Diamante taglio brillante di 3,41 carati

Venduti bene anche un anello in platino con smeraldo colombiano minor oil del peso di 3,60 carati, contornato da diamanti (24.000), e un girocollo a doppio filo di perle naturali d’acqua salata (27.000), un bracciale rigido in oro giallo e bianco e diamanti (20.000) e un anello in platino firmato Sabbadini con diamante a cuscino di 8,45 carati, è aggiudicato per un valore di 78.000 contro i 50.000,00 della stima. Infine, un Open Bangle Chimere di Cartier in oro giallo partito da 8.000 euro è arrivato a 77.000.

Coppia di spille in platino e oro bianco 18 carati con diamanti navette, baguette e tapered per circa 6,80 carati. Al centro zaffiri carrè invisible set per  circa 5,20
Coppia di spille in platino e oro bianco 18 carati con diamanti navette, baguette e tapered per circa 6,80 carati. Al centro zaffiri carrè invisible set per circa 5,20
Open Bangle Chimere di Cartier in oro giallo
Open Bangle Chimere di Cartier in oro giallo
Spilla in oro rosa 9 carati con smeraldo ottagonale di 12,20 carati
Spilla in oro rosa 9 carati con smeraldo ottagonale di 12,20 carati
Anello in platino con smeraldo colombiano minor oil di 3,60 carati
Anello in platino con smeraldo colombiano minor oil di 3,60 carati
Anello con diamanti di 3,12 carati
Anello con diamanti di 3,12 carati

Bracciale rigido in oro giallo e bianco e diamanti
Bracciale rigido in oro giallo e bianco e diamanti







Gioielli online tra Panthère e Serpenti




Le aste di gioielli online sono diventate una vera rivoluzione per gli appassionati del genere. Consentono, infatti, di essere presenti virtualmente da ogni parte del mondo, E sarà così anche per la nuova asta online di Christie’s. I Jewels Online sono in vendita fino all’8 dicembre, con una selezione che comprende gioielli di diverso genere, dall’antico al contemporaneo, oltre a diamanti e pietre colorate. Il catalogo comprende gioielli di Maison e designer come Belperron, Boucheron, Buccellati, Bulgari, Cartier, David Webb, Harry Winston, Hermès, Oscar Heyman & Brothers, Raymond Yard, Taffin, Tiffany & Co., Van Cleef & Arpels e Verdura.

Bulgari, bracciale Serpenti in oro bianco e diamanti
Bulgari, bracciale Serpenti in oro bianco e diamanti

Oltre la metà della vendita è offerta senza riserva e sarà esposta durante la Christie’s Luxury Week presso le gallerie del Rockefeller Center di New York City dal 2 al 5 dicembre. Le attese maggiori sono per un diamante di colore D non montato del ragguardevole peso di 50,06 carati (stima 2-4 milioni di dollari). Tra i gioielli sono segnalati un anello Panthère di Cartier con zaffiri colorati, gemme multiple e diamanti (stima 40.000-60.000), e della stessa Maison gli orecchini Taj Mahal con diamanti (20.000-30.000). Un altro pezzo da collezione è un bracciale Serpenti con diamanti Bulgari (40.000-60.000). La vendita presenta anche pezzi provenienti da collezioni private, tra cui quelle di Susan Lasker Brody, della collezione David e Laura Finn, proprietà di Virginia Kraft-Payson e di Bourne Strassburger.

Orecchini Taj Mahal di Cartier in oro bianco e diamanti
Orecchini Taj Mahal di Cartier in oro bianco e diamanti
Anello eternity in oro bianco e diamanti di Van Cleef & Arpels
Anello eternity in oro bianco e diamanti di Van Cleef & Arpels
Spilla di Van Cleef & Arpels a forma di leopardo
Spilla di Van Cleef & Arpels a forma di leopardo
LOT 61 Van Cleef Arpels Onyx and Diamond Pendant and Necklace
Collana di Van Cleef & Arpels in oro, diamanti, onice
LOT 63 Van Cleef Arpels Lapis Lazuli and Gold Vintage Alhambra Necklace
Collana Alhambra di Van Cleef & Arpels in oro e lapislazzuli

Anello di Harry Winston con rubino e diamanti
Anello di Harry Winston con rubino e diamanti

Anello Panthère di Cartier in oro bianco, diamanti e uno zaffiro rosa
Anello Panthère di Cartier in oro bianco, diamanti e uno zaffiro rosa







I gioielli Anni 70 di Cipullo




I gioielli di Cartier firmati da Aldo Cipullo: gli anni Settanta sono un classico ♦

Dai bijoux e alle catene d’argento della Toscana agli altari dell’alta gioielleria di New York e Parigi: la storia di Aldo Cipullo è probabilmente irripetibile. Figlio di un fabbricante di componenti per la bigiotteria, come ce ne sono tanti tra Firenze e Arezzo, Aldo Cipullo si è trasferito a New York nel 1959, dopo aver imparato i segreti del mestiere dal padre. Ma la sua ragione di vita erano il design e i gioielli. Prima ha lavorato per Tiffany, poi per David Web. Ma la sua consacrazione a grande designer è avvenuta con Cartier, nel 1969, l’anno dello sbarco sulla luna.

Aldo Cipullo
Aldo Cipullo

Con la Maison francese Cipullo ha firmato alcuni dei pezzi che hanno segnato un’epoca, come il bracciale Love. L’idea: due fasce d’oro tenute insieme e strette al polso tramite un piccolo cacciavite. È uno dei primi gioielli considerati unisex. Per lanciare il bracciale, Cartier regala 25 braccialetti in due copie, per lui e per lei, ad altrettante coppie celebri, fra cui Elizabeth Taylor e Richard Burton. Liz lo indossa il Love nel film X, Y & Zee, e contribuisce al successo del gioiello.

Bracciale Love di Cartier disegnato da Aldo Cipullo
Bracciale Love di Cartier disegnato da Aldo Cipullo
Liz Taylor, con Richard Burton, indossa il bracciale Love
Liz Taylor, con Richard Burton, indossa il bracciale Love

Un’altra icona è il Cartier formato da un chiodo ritorto. E nel 1972 è la volta di un altro gioiello-icona, Juste un Clou. Un semplice chiodo piegato che infrange le convenzioni della gioielleria con una forma presa in prestito dal mondo degli utensili. Cartier rilancia il chiodo a più riprese, anche in nuove versioni con diamanti. Un successo che convince Cartier a consentire al designer di firmare le sue creazioni per Cartier, un onore che è stato l’unico a ottenere.

Il bracciale in oro rosa e diamanti Just un clou
Il bracciale in oro rosa e diamanti Just un clou

La contaminazione di oro e pietre semi preziose (come lapislazzuli, corniola, onice, giada), i grandi anelli che formano collane e orecchini, lo stile decisamente sintonizzato sugli anni Settanta, fanno della gioielleria firmata Cipullo un classico che continua a essere apprezzato. Il designer è scomparso nel 1984, a 48 anni, ma i suoi gioielli sono ancora prodotti e venduti.  Cartier ha dedicato a Cipullo una mostra retrospettiva nel 2012. Perché il suo mito dura ancora.

Bracciale per Cartier in oro, cristallo di rocca e onice
Bracciale per Cartier in oro, cristallo di rocca e onice
Orecchini per Cartier in oro, lapislazzuli e onice
Orecchini per Cartier in oro, lapislazzuli e onice
Collana per Cartier in oro e corniola
Collana per Cartier in oro e corniola
Collana in oro, crisoprasio e corallo
Collana in oro, crisoprasio e corallo
Orecchini del 1973 in oro, onice, corniola per Cartier
Orecchini del 1973 in oro, onice, corniola per Cartier
Juste un clou. Photo: Jean-Jacques Pallot © Cartier 2013
Juste un clou. Photo: Jean-Jacques Pallot © Cartier 2013






 

Bracciali-girocollo di Cartier con rubini all’asta Bolaffi




Le aste di gioielli a Milano aprono la stagione con due pezzi di pregio. Si tratta di una coppia di bracciali in rubini e diamanti realizzata negli anni Venti del Novecento da Cartier, in catalogo per la vendita di Aste Bolaffi. I due bracciali sono in platino, con 16 rubini di vari tagli alternati con maglie rettangolari incastonate a pavé di diamanti. I due bracciali possono essere uniti a formare un collier de chien, cioè un girocollo. Il peso stimato dei diamanti e di 6 e 8 carati, per i rubini si sale a 40 e 45 carati. Il bracciale più grande presenta la firma della maison, Cartier, punzoni francesi del platino e del fabbricante Gustave Renault. La base d’asta è di circa 200.000 euro.

Bracciali trasformabili in girocollo di Cartier, platino, diamanti e rubini
Bracciali trasformabili in girocollo di Cartier, platino, diamanti e rubini

L’asta di Gioielli di Aste Bolaffi, in programma il 13 ottobre all’Hotel Mandarin Oriental di Milano e il 14 ottobre in modalità internet live su astebolaffi.it, comprende anche un diamante taglio brillante non montato di oltre 13 carati, purezza VS2 (base 80 mila euro) e un girocollo rivière con 69 diamanti taglio brillante di 30 carati complessivi (lotto 281, base 55 mila euro).  Tra gli altri gioielli in catalogo figura anche un girocollo Bamboo Cartier con cofanetto originale e orecchini in pendant, un bracciale in oro tre colori di Pomellato e  la demi-parure anni Trenta composta da un pendente-spilla e da un paio di orecchini con diamanti taglio brillante di oltre 7 carati. Un antico bracciale ornato da smalti policromi con punzone dello Stato pontificio e bracciali dagli anni Trenta ai Cinquanta e gioielli firmati Tiffany&Co, Van Cleef & Arpels e Boucheron sono tra i quasi 500 pezzi in vendita.

Anello con zaffiro blu e diamanti
Anello con zaffiro blu e diamanti
Collier bamboo di Cartier
Collier bamboo di Cartier

Girocollo di diamanti rivière
Girocollo di diamanti rivière

Bracciali di Cartier. Il peso stimato dei diamanti e di 6 e 8 carati, per i rubini si sale a 40 e 45 carati
Bracciali di Cartier. Il peso stimato dei diamanti e di 6 e 8 carati, per i rubini si sale a 40 e 45 carati







Seaman Schepps story





Breve storia del grande designer americano Seaman Schepps, un maestro del colore ♦︎

Ci sono designer che hanno un successo clamoroso per un periodo più o meno lungo. E ci sono designer che entrano nella storia. Uno di questi è Seaman Schepps. Figlio di immigrati, è diventato famoso per i suoi gioielli in stile vintage. Dall’East Side di New York, alla fine dell’Ottocento Schepps si è trasferito in California, con un proprio un negozio a Los Angeles che vendeva anche oggetti d’antiquariato oltre ai gioielli. Nel 1931 è tornato a New York, dove finalmente ha conosciuto un buon successo con un negozio in Madison Avenue. Schepps, come molti americani di quel tempo, considerava l’Europa come il faro della creatività.

Anello di Seaman Schepps in oro e lapislazzuli
Anello di Seaman Schepps in oro e lapislazzuli

Quando ha visitato Parigi, quindi, ha studiato i gioielli di Verdura per Chanel, Suzanne Belperron, René Boivin e Jeanne Toussaint per Cartier. Questi grandi designer hanno contribuito alla crescita professionale di Schepps, che ha trovato la sua strada artistica: gioielli di grandi dimensioni, super braccialetti in stile retrò, molte pietre di colore. Non è stato un rivoluzionario della gioielleria, ma come un pittore che utilizza in modo originale i colori della tavolozza.

Collana con tormalina rosa, perle, zaffiri, diamanti
Collana con tormalina rosa, perle, zaffiri, diamanti

Le pietre erano spesso tagliate in modo irregolare, usava poco i diamanti, mentre preferiva pietre dai tono pastello come zaffiri azzurri, smeraldi, topazi gialli, citrini, quarzo rosa, giada, turchese e lapislazzuli. Insomma, ha rielaborato geometrie già utilizzate, come la croce maltese, ma con un suo stile. Il suo lavoro è continuato fino alla fine degli anni Sessanta. Poi, il brand Seaman Schepps è stato venduto a Jay Bauer e Anthony Hopenjam ed esiste ancora. Ma i gioielli originali del designer sono ancora molto ricercati. Cosimo Muzzano

Orecchini con rubini sintetici e diamanti
Orecchini con rubini sintetici e diamanti
Collana e orecchini di perle coltivate e diamanti
Collana e orecchini di perle coltivate e diamanti
Orecchini in oro 18 carati, e perle di rubino
Orecchini in oro 18 carati, e perle di rubino
Collana in quarzo avventurina, giada e rubini
Collana in quarzo avventurina, giada e rubini
Orecchini con conchiglia, oro, perle
Orecchini con conchiglia, oro, perle
Bracciale in oro, gemme e diamanti
Bracciale in oro, gemme e diamanti
Bracciale Rio, in oro 18 carati, platino, pietre colorate e diamanti
Bracciale Rio, in oro 18 carati, platino, pietre colorate e diamanti
Bracciale multigemma venduto da Christie's
Bracciale multigemma venduto da Christie’s
Spilla a forma di cornucopia con perle mobili, diamanti, smeraldo
Spilla a forma di cornucopia con perle mobili, diamanti, smeraldo
Bracciale anni Cinquanta venduto da Sotheby's
Bracciale anni Cinquanta venduto da Sotheby’s
Spilla floreale con citrini
Spilla floreale con citrini
Un giovane Seam Schepps
Un giovane Seam Schepps






Ci si può fidare dei gioielli in ceramica?




C’è da fidarsi a comprare un gioiello in ceramica? I gioielli in ceramica sono fragili? Ecco la risposta ♦

Tranquilli è durevole, molto resistente e incredibilmente leggera: l’uso della ceramica in gioielleria è una tendenza inarrestabile grazie alla tecnologia che permette oggi di ottenere un materiale resistente. Non temete che sia fragile: la nuova ceramica utilizzata in gioielleria è composta da una specie di nuovo acciaio che non ha niente a che fare con la fragilità dei vasi per i fiori o con le stoviglie per contenere il cibo (anche se ci sono piccoli produttori che usano ancora la ceramica tradizionale: fate attenzione). Per chi fosse dubbioso: questa ceramica è realizzata con carburo di titanio, un composto simile al carburo di tungsteno, impiegato nell’industria aerospaziale, nelle produzione di armi e di utensili. E l’aspetto più sorprendente è che si usura pochissimo: in pratica, la ceramica sembra sempre nuova.

Anelli della collezione Enlanced in oro rosa e ceramica
Anelli della collezione Enlanced in oro rosa e ceramica di Fawaz Gruosi

Non stupisce, quindi, che grandi marchi come Louis Vuitton, Chanel, Bulgari, Cartier e Gucci, de GrisogonoSolange Azagury-Partridge oppure Damiani e Demeglio lo abbiano scelto per dare alle loro creazioni, soprattutto ai gioielli icona senza tempo, una robustezza indistruttibile alleggerita dalla bellezza del design. Per esempio, nella linea B.Zero1 di Bulgari, negli anelli con il monogramma di Gucci, nelle fasce del motivo Trinity di Cartier e nel tema Clous di Louis Vuitton. Tutti pezzi intramontabili anche per la loro resistenza.

Anello in ceramica, oro rosa e zaffiri rosa
Anello in ceramica, oro rosa e zaffiri rosa by Shay

E Wallace Chan, uno dei più grandi gioiellieri-artisti, un paio di anni fa ha messo a punto una incredibile porcellana indistruttibile e cinque volte più dura dell’acciaio, un materiale che gli consente di creare gioielli, ma anche sculture, che non potrebbero essere realizzate con altri elementi. Un materiale molto diverso, insomma, dalla ceramica che si utilizzava per i gioielli in epoca vittoriana.

Wallace Chan, anello con ceramica e zaffiri
Wallace Chan, anello con ceramica e zaffiri

Aspetti positivi: i gioielli di ceramica tech non si graffiano, sono molto resistenti, si puliscono facilmente con acqua e qualche goccia di detersivo su un panno umido.

Aspetti negativi: non hanno lo stesso valore dell’oro e in caso di vendita sono meno quotati. Un anello in ceramica non può essere ridotto né allargato.

Bracciale in oro, zaffiri, inserti in ceramica bianca
Bracciale in oro, zaffiri, inserti in ceramica bianca by Picchiotti
Orecchini in ceramica
Orecchini in ceramica di Ming
Damiani_D. Icon, anello ceramica nera con pavé di diamanti
Damiani_D. Icon, anello ceramica nera con pavé di diamanti

Anello in oro, ceramica azzurra, diamanti taglio marquise
Etho Maria, anello in oro, ceramica azzurra, diamanti taglio marquise







Con Cartier il lusso passa da Istanbul




Nell’aeroporto di Istanbul nel 2021 sono transitati oltre 37 milioni di passeggeri. Nel 2022 saranno molti di più. Lo scalo internazionale è diventato l’ aeroporto più trafficato d’Europa e il secondo aeroporto del mondo in termini di traffico internazionale di passeggeri. Non stupisce, quindi, che Cartier abbia deciso di aprire una super boutique proprio nell’aeroporto di Istanbul. C’è, inoltre, una ragione di carattere geopolitico. Con lo stop al business in Russia, a causa della guerra in Ucraina, il turismo della upper class di Mosca passa per il Medio Oriente. E fa scalo nella principale città turca.

La boutique Cartier all'interno dell'aeroporto di Istanbul
La boutique Cartier all’interno dell’aeroporto di Istanbul

Cartier ha quindi giocato la sua partita. Ha stretto una partnership con la società che gestisce il duty free per aprire la più grande boutique di vendita al dettaglio indipendente del marchio. La boutique si trova in una area speciale dell’aeroporto di Istanbul, Luxury Watches & Jewellery Zone, assieme ai negozi monomarca di Bvlgari, Bottega Veneta, Céline , Dior, Fendi, Gucci, Hermès, Louis Vuitton, Prada e Saint Laurent. Lo store di Cartier si allarga su 130 metri quadrati e ha un design molto visibile, con una facciata alta 12 metri, progettata con elementi luminosi tridimensionali che brillano come l’oro. Uno stile che dovrebbe essere gradito ai clienti del Medio Oriente e dell’Est europeo.

Il ngozio, oltre ai gioielli Cartier, offre l’intera gamma di prodotti della Maison, come orologi e pelletteria, profumi e occhiali da sole. Assieme al colore rosso che caratterizza il brand, spicca il marmo chiaro. Un Icon Bar al centro mette in vetrina i pezzi più iconici e linee come Clash De Cartier e Santos, che reinterpretano i classici modelli Cartier.

L'interno della boutique Cartier
L’interno della boutique Cartier

Siamo lieti di aprire la più grande boutique Cartier nel settore dei viaggi al dettaglio con il nostro prezioso partner e operatore ATÜ Duty Free all’aeroporto di Istanbul. In Cartier, ci impegniamo continuamente per costruire la presenza in Turchia e non vediamo l’ora di far parte dei viaggi di tutti i viaggiatori in questo importante aeroporto internazionale.
Nicolas Martin, amministratore delegato di Cartier Turchia e Levant

La boutique all'aeroporto di Istanbul
La boutique all’aeroporto di Istanbul

Gioielli Cartier in esposizione
Gioielli Cartier in esposizione







Come riconoscere i gioielli Art Deco




I gioielli in stile Art Déco sono stati i protagonisti degli anni Venti e Trenta, ma sono stati riscoperti dalle grandi Maison. Sapete riconoscere un anello o una collana Art Déco? Ecco una veloce guida ai gioielli degli Anni Ruggenti ♦

I gioielli che andavano di moda un secolo fa sono di moda anche oggi. La gioielleria in quel periodo era scintillante, decadente e allo stesso tempo struggente. I disegni geometrici, l’accento su forme nette, colori spesso piatti, con uno stile architettonico e classico allo stesso tempo, hanno reso i gioielli Art Déco dei pezzi intramontabili. E non solo piacciono quelli originali, realizzati in quegli anni dalle grandi Maison, ma quello stile è continuamente fonte di ispirazione per i designer contemporanei.

Bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice
Neil Lane, bracciale stile art déco in platino, diamanti e onice

Come mai l’Art Deco ha successo oggi? Facciamo un passo indietro: nel mondo della gioielleria, gli anni 1920 e 1930 sono stati un periodo di genio frenetico e innovazione, di sorprendente ingegnosità. I grandi maestri gioiellieri come Cartier, Boucheron, Van Cleef & Arpels, Mauboussin e Lacloche hanno attinto l’energia creativa che si viveva a Parigi tra le due guerre. E stato un periodo di rottura con la tranquilla classica era della Belle Époque. Negli anni Venti i gioielli hanno scoperto nuovi motivi ornamentali, materiali insoliti e il colore, la forma e il movimento, sfidando le convenzioni. Hanno introdotto tonalità innovative e texture, ma anche l’utilizzo sorprendente del pezzo monocromatico. Libera fantasia Questa interpretazione del design del gioiello riflette la nuova libertà che hanno conquistato le donne dopo la fine della Prima guerra mondiale. Insieme con i loro corsetti, in quegli anni si sono ridotte inibizioni e restrizioni: potevano lavorare, guidare, bere alcol e fumare in pubblico. Cominciavano a viaggiare da sole, fare sport e ballare il Charleston. I loro vestiti e i loro gioielli hanno semplicemente tenuto il passo con il nuovo ritmo di vita.

Il collier art déco di Jean Fouquet con acquamarina e lacca
Il collier art déco di Jean Fouquet con acquamarina e lacca

Come un cocktail frizzante, i gioielli degli anni venti sono stati un miscuglio inebriante di ispirazioni e influenze. Un ponte tra la stilizzazione dei Ballets Russes che entusiasmavano Parigi e l’emozione della Jazz Age: velocità, corsa, il ritmo della macchina, Cubismo, arte africana, esotismo orientale. Queste influenze si sono riverberate anche sulle creazioni del lusso e del design. Uno stile che è finito per passare alla storia come Art Deco, dopo il 1925 Paris ExpositionInternationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes. Il ruolo di Cartier Questo stile ha un’evoluzione lenta. Si era andato formando anche per il lavoro di Cartier, che intorno al 1910 ha iniziato una maggiore stilizzazione dei motivi floreali, con composizioni composte da piccole gemme intagliate. Come la serie conosciuta come Tutti-frutti, tripudio di smeraldi, perle, rubini e zaffiri. Ora questi gioielli sono tra i più ricercati, grazie alle caratteristiche più tipiche dei pezzi Art Deco di Cartier. Forse non tutti sanno, tra l’altro, che l’idea di questo design è stata influenzata dai gioielli indiani, grazie ai rapporti di Cartier con un maharajah arrivato a Parigi per realizzare i gioielli tradizionali del suo Paese, ma rivisitati in stile moderno. L’accostamento di blu e verde, tratto dal tradizionale lavoro di smalto indiano, e tecniche come quella del gioiello-scultura, hanno giocato un ruolo vitale nello sviluppo dei gioielli Art Deco di Cartier.

Ancora oggi questo stile piace. Un braccialetto Tutti-frutti di Cartier è stato venduto per 1,4 milioni dollari da Sotheby. Ma l’esempio più famoso dello stile è il Collier Hindou, realizzato da Cartier nel 1936 per Daisy Fellowes, ereditiera dell’azienda di macchine per cucire Singer e collezionista ossessiva di gioielli. A Van Cleef & Arpels la stessa Daisy Fellowes nel 1926 e nel 1928 ha commissionato una coppia di braccialetti (o cavigliere) di ispirazione indiana: sono stati concepiti come una fascia profonda di diamanti disposti in uno schema geometrico, che ricorda un tappeto persiano, con una frangia lussureggiante di gocce di smeraldo.

Daisy Fellowes
Daisy Fellowes

Tagli nuovi ed esotismo In questo periodo le pietre sono state tagliate spesso a forma di piccoli quadrati o rettangoli oblunghi, messe insieme con un design elegante, con modanature, arrotondamenti o cabochon. Come nei famosi bracciali con fregio in stile egizio di Arpels, in cui le scene sono disegnate con gemme colorate dal taglio impeccabile. Anche Cartier non è stata immune dalla vena egizia, che ha fatto parte del clima di esotismo che si è allargato ai disegni di ispirazione persiana, cinese e giapponese, partita nei primi del Novecento. In alcuni casi i gioielli Cartier hanno perfino utilizzato, incorporandoli, frammenti di antichità del passato, come scarabei egizi o amuleti. Da questo esotismo anche arrivate le combinazioni audaci di colori, che sono una caratteristica sorprendente di gioielli Art Deco: il mix di blu e verdi, zaffiri con smeraldi, turchesi con lapis, il contrasto di corallo e onice, o corallo con smeraldi, diamanti e onice.

Anello Tiffany in onice
Anello Tiffany in onice

Viva il monocromo A metà degli anni 1920 è arrivato invece un cambio di passo, un mood alternativo, con colori monocromatici e composizioni in bianco e nero. Nel 1925 Tiffany ha proposto un anello con una superficie in onice, in segmenti neri, e diamanti. Uno schema che è stato favorito dal grande talento della stilista Suzanne Belperron, nel suo lavoro con Bernard Herz. La Belperron ha sintetizzato in un certo senso la nuova donna degli anni tra il 1920 e 1930. I suoi gioielli, come tutti i più bei pezzi Art Deco, sono stati al di là della moda del momento, che aveva adottato forme adeguate alla nuova silhouette femminile, cioè abiti meno disegnati per la «curva a esse» della donna edoardiana. In quegli anni i vestiti sono invece proposti con una linea filante, con una sagoma cilindrica, tubolare, corta, senza maniche. Magari con frange, perline o paillettes per la danza, mentre le acconciature vanno a la garçonne, con il taglio di capelli corto, che fa risaltare orecchini lunghi.

Spilla di diamanti e rubino, Van Cleef & Arpels , 1937
Spilla di diamanti e rubino, Van Cleef & Arpels , 1937

Cambia l’orizzonte Il design del gioiello anni Venti-Trenta era generalmente verticale. Le spille avevano perni lunghi, il jabot o cliquet doppia testa, indossate magari in un angolo del vestito inusuale, sulla cintura, sui cappelli cloche, vicino alla scollatura. E le collane erano in genere sautoir, cioè lunghi e sciolti fili di perline, spesso con un fiocco sensuale alla fine. Per le grandi ereditiere e mondane come Daisy Fellowes, la signora Harrison Williams o Barbara Hutton, questi gioielli favolosamente moderni e audaci facevano parte della loro personalità. Eppure, quelli che allora erano design audaci, sono diventati classici. Giulia Netrese 

Spilla art déco del 1925 con lapislazzuli, corallo, giada, onice, diamanti
Spilla art déco del 1925 con lapislazzuli, corallo, giada, onice, diamanti
Cartier, Art Déco. Bracciale Tutti Frutti con diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri
Cartier, Art Déco. Bracciale Tutti Frutti con diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri
Bracciale Art Dèco di Cartier, 1922. Corallo, onice, diamanti
Bracciale Art Dèco di Cartier, 1922. Corallo, onice, diamanti
Anello Art Deco con rubino e diamanti, circa 1930. Prezzo: 10.500 sterline
Anello Art Deco con rubino e diamanti, circa 1930
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Bracciale Art Déco con diamanti e rubini di Van Cleef & Arpels, 1940
Cartier, orecchini di diamanti tagliati a smeraldo e smeraldi a goccia, 1934
Cartier, orecchini di diamanti tagliati a smeraldo e smeraldi a goccia, 1934






 

Diamanti con taglio princess




I diamanti con il taglio princess, scelto anche da Emily Ratajkowski, sembra avere molti fan. Ecco perché ♦

Come sentirsi principesse? È facile, basta scegliere un anello con un diamante taglio princess, apprezzato anche da Emily-Ratajkowski. Gli anelli di fidanzamento con diamanti taglio princess, cioè squadrato (quadrato o rettangolare), hanno una storia recente. Questo tipo di taglio è stato introdotto solo nel 1960, ma codificato nel 1981 da Betzalel Ambar e Israel Itskowitz. In compenso è diventato subito popolare. Il motivo è semplice: rende molto. Un diamante taglio princess dovrebbe avere in media da 58 a 76 sfaccettature ma, quello che più importa, sembra più grande rispetto al classico taglio brillante (cioè rotondo). Anche la forma a piramide capovolta con i lati smussati ha una ottima resa sotto il profilo della riflessione della luce. Il rapporto considerato giusto tra i lati per una forma quadrata è compreso tra 1 e 1,05, mentre per la forma rettangolare è di 1 a 1,10-1,20.

Emily Ratajkowski con l'anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d'oro
Emily Ratajkowski con l’anello di fidanzamento: ha due diamanti taglio princess da 2 carati e un diamante a forma di pera a 3 carati su una fascia d’oro

Un altro vantaggio è che di solito le pietre tagliate in questo modo hanno anche un costo minore in proporzione, perché si spreca meno materiale dalla pietra grezza. In particolare, la forma princess mantiene circa l’80% del diamante grezzo, mentre il brillante rotondo ne conserva solo circa il 50%. Se poi attorno al diamante taglio princess se ne aggiungono altri piccoli, l’effetto è assicurato. Non a caso molte Maison propongono anelli da fidanzamento con diamanti tagliati in questo modo.

Anello in oro e platino con diamante
Anello in oro e platino con diamante taglio princess

Consigli per l’acquisto

Gli esperti consigliano di scegliere almeno un diamante con chiarezza VS2, colore H e, ovviamente, una pietra tagliata bene. Come si fa? Provate a tracciare una linea immaginaria che attraversa la pietra per la lunghezza, e osservate se le faccette sulla metà destra e sinistra hanno la stessa forma e dimensione. Poi, fate la stessa operazione in senso orizzontale e verificate se le facce opposte hanno la stessa dimensione. Osservate anche la parte inferiore e verificate che non ci siano incrinature nella pietra. E, naturalmente, indossate l’anello.

Anello di Cartier, collezione 1895. Prezzo: da 3500 euro
Anello di Cartier, collezione 1895. Prezzo: da 3500 euro
Anello di Vuitton in oro rosa con piccolo diamante taglio princess. Prezzo: 1150 euro
Anello di Vuitton in oro rosa con piccolo diamante taglio princess. Prezzo: 1150 euro
Anello Tiffany con diamante taglio princess. A partire da 10.800 euro
Anello Tiffany con diamante taglio princess. A partire da 10.800 euro
Anello di De Beers. Prezzo: 4350 dollari
Anello di De Beers. Prezzo: 4350 dollari
La proporzione dei diamanti taglio princess di diverse carature
La proporzione dei diamanti taglio princess di diverse carature

I diversi tagli dei diamanti
I diversi tagli dei diamanti







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