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Addio a Baselworld anche per Rolex, Chopard e…




È la fine di un’era, quella di Baselworld. È accaduto quello che fino a tre o quattro anni fa sembrava impensabile. Forse la fiera tenterà un rilancio, non si sa: ma la grande kermesse dedicata a orologi e gioielli di sicuro non sarà più la stessa, se mai dovesse continuare a vivere.

Il cielo dal piazza che collega i padiglioni di Baselworld
Il cielo dal piazza che collega i padiglioni di Baselworld

Le più grandi aziende, capaci di attrarre visitatori e buyer da tutto il mondo, e cioè Rolex, Patek Philippe, Chanel, Chopard e Tudor, hanno annunciato il loro addio a Baselworld. In alternativa, le aziende proporranno un nuovo watch trade show, ma al Palaexpo di Ginevra. Si terrà da aprile 2021, insieme alla Fondation de la Haute Horlogerie, che organizza il salone Watches & Wonders (ex Sihh). Quest’anno le due manifestazioni, Baselworld e Watches & Wonders, sono state sospese a causa del coronavirus.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Siamo presenti a Baselworld fin dal 1939. Tuttavia, nonostante il nostro grande attaccamento a questo evento, vista la sua evoluzione e le recenti decisioni prese dal gruppo Mch abbiamo deciso di ritirarci e, in seguito delle discussioni avviate da Rolex, ci è sembrato naturale creare un nuovo evento con dei partner che condividessero la nostra visione e il nostro supporto continuo e incrollabile per l’orologeria svizzera.
Jean-Frédéric Dufour, Ceo di Rolex e board member di Tudor.

Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Giorni fa è nata una querelle a proposito dei costi già sostenuti: Baselworld, infatti, ha proposto di utilizzare l’85% del pagamento anticipato dagli espositori per la successiva fiera, fissata a fine gennaio 2021, mentre il 15% era da considerarsi a copertura dei costi sostenuti da Mch, la società che gestisce la fiera di Basilea. Una proposta che ha fatto insorgere le aziende e che ha portato alla forte decisione di abbandonare Baselworld al proprio destino.

Business a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Business a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

“L’obiettivo è offrire ai brand partner la miglior piattaforma professionale possibile, con una visione condivisa che permetta di affrontare le future sfide del mondo dell’orologeria. L’evento darà inoltre un’importanza cruciale alla competenza e alle innovazioni del settore, sia in Svizzera che a livello internazionale”, è scritto nel comunicato stampa delle aziende transfughe.

Oggi Patek Philippe non è più in linea con la visione di Baselworld: ci sono state troppe discussioni e problemi irrisolti che hanno minato la nostra fiducia. Dobbiamo rispondere alle esigenze legittime dei nostri rivenditori, dei clienti e della stampa di tutto il mondo. Questi devono essere in grado di scoprire i nuovi modelli dagli orologiai svizzeri ogni anno, in una volta, in un unico posto e nel modo più professionale possibile. Ecco perché, a seguito di un confronto approfondito con Rolex e in accordo con altri marchi partecipanti, abbiamo deciso di creare, tutti insieme, un evento unico a Ginevra, rappresentativo del nostro savoir-faire.
Thierry Stern, presidente di Patek Philippe

Mch Group, da parte sua, ha espresso “grande sorpresa e profondo rammarico”. Ma il danno, ormai, è fatto.

Interno di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Interno di Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Padiglione 1 di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Padiglione 1 di Baselworld. Copyright: gioiellis.com







Baselworld a rischio, scoppia la grana dei rimborsi




Il mondo non sarà più come prima a causa del coronavirus: per esempio, potrebbe non esserci più Baselworld. Una prospettiva esageratamente pessimista? Forse. Ma la cancellazione della grande fiera dedicata alla gioielleria e all’orologeria, che quest’anno era programmata per la fine di aprile, rischia di provocare il calo del sipario.

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019

Il problema è legato ai costi e ai rimborsi degli espositori che avevano prenotato gli spazi. Tutti pagati in anticipo e, secondo qualche gioielliere interpellato da gioiellis.com, prenotati anche per le molte pressioni da parte degli organizzatori di Baselworld. Il problema, però, è che ora la società organizzatrice, Mch Group, ha proposto alle aziende un rimborso parziale, come abbiamo scritto qui. In pratica, Baselworld ha proposto due alternative: impiegare l’85% di quanto versato come anticipo per la prossima edizione a gennaio 2021, mentre il 15% dovrebbe servire a ripianare le spese sostenute per l’organizzazione della fiera cancellata. Oppure, un rimborso del 30%, con il 40% come anticipo dell’edizione 2021 e il 30% perso, a copertura dei costi di Mch Group.

Nel booth di Tamara Comolli. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Tamara Comolli.
Copyright: gioiellis.com

Una proposta che molti espositori non vogliono accettare. Il quotidiano di Ginevra Le Temps, per esempio, ha pubblicato l’opinione del presidente del comitato degli espositori svizzeri, Hubert du Plessix, che è anche responsabile degli investimenti di Rolex, insomma, un pezzo da novanta. Il manager, senza giri di parole, ha chiesto il rimborso completo di quanto speso. E senza un accordo ha pronosticato la fine di Baselworld. Anche perché, ha aggiunto, la fine di gennaio (data prevista per Baselworld 2021), non garba né al settore della gioielleria né a quello dell’orologeria, che peraltro ha già registrato defezioni pesanti, come Bulgari e Swatch.

Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019

Baselworld 2019
Baselworld 2019







Quanto costa il rinvio di Baselworld




Il rinvio di una Fiera costa: a Baselworld hanno fatto i conti e stabilito quanto sarà la perdita per l’organizzazione e quanto sarà sopportato dalle aziende espositrici. Ecco la suddivisione: la società organizzatrice svizzera offre di far slittare l’85% del costo per Baselworld 2020 a Baselworld 2021. Il restante 15% rimarrà a Mch Group, la società che controlla la manifestazione fieristica, per compensare parzialmente i costi già maturati). In alternativa, gli espositori possono chiedere un rimborso in contanti fino al 30% delle commissioni, mentre il 40% sarà destinato a Baselworld 2021.

La sala stampa a Baselworld
La sala stampa a Baselworld

La precisazione risolve i dubbi di molti espositori, ma certo non farà piacere perdere dal 15% al 30%, secondo quale opzione sarà scelta dalle aziende di gioielleria e orologeria. D’altra parte, anche per la società fieristica il danno è notevole. L’organizzazione di Baselworld, precisa un comunicato, coinvolge un team di 25 persone che lavorano tutto l’anno, assieme a partner interni ed esterni per la pianificazione, il coordinamento, la costruzione, la commercializzazione. E questo si traduce in un impegno finanziario prima dell’evento stesso. Inoltre, la sospensione dell’evento è stata decisa quanto la maggior parte delle spese per la preparazione a Baselworld 2020 era già stata effettuata. Infine, la società fieristica ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma digitale globale, che dovrebbe essere online prima dell’estate.

Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld
Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld

Siamo tutti insieme e per questo motivo ci impegniamo a supportare i nostri espositori nel miglior modo possibile in questi tempi turbolenti. Offriamo condizioni senza precedenti, che vanno ben oltre gli obblighi contrattuali (termini e condizioni generali) e sono molto più generosi della stragrande maggioranza di programmi europei simili che hanno dovuto essere cancellati o rinviati. Sembrava essenziale compiere questi significativi sforzi finanziari. Auguro a tutti noi un ritorno al più presto possibile.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019







Anche il Couture 2020 salta per il covid-19




Come Baselworld, anche Couture 2020 di Las Vegas, grande evento mondiale per la gioielleria, è stato cancellato. Anche l’Antique Jewelry & Watch Show e la GemFair Las Vegas dell’American Gem Trade Association, tutti eventi in programma per la prima settimana di giugno, sono stati annullati a causa del covid-19. L’annullamento del Couture in programma dal 1 al 5 giugno al Wynn Las Vegas era nell’aria. L’evento slitta al prossimo anno, dal 3 al 7 giugno 2021, sempre al Wynn.

Gioielli al Couture di Las Vegas
Gioielli al Couture di Las Vegas

La cancellazioni segue il rinvio di Jck Las Vegas (dal 2 al 5 giugno) e Luxury, organizzati da Reed Jewelry Group. Al momento non sono ancora state annunciate le prossime date dei due eventi. Per rimanere in tema, anche il congresso annuale dell’American Gem Society ha seguito lo stesso destino ed è finito in quarantena. La decisione di rinviare il Couture non è certo positiva neppure per i grandi gruppi della gioielleria, che non trovano un palcoscenico per presentare le proprie novità. D’altra parte, la maggior parte delle aziende del settore hanno chiuso l’attività in attesa che cessi l’epidemia.

Premiazione al Couture di Las Vegas
Premiazione al Couture di Las Vegas

Wynn, Las Vegas, dove si svolge il Couture Show
Wynn, Las Vegas, dove si svolge il Couture Show

Padiglione Italia al Jck
Padiglione Italia al Jck di Las Vegas







Baselworld cancella la fiera per il 2020




Baselworld salta un giro: niente fiera di gioielleria e orologeria a Basilea per il 2020. La fiera era programmata dal 30 aprile al 5 maggio, ma è stata rimandata al 28 gennaio 2021 e fino al 2 febbraio per motivi di sicurezza sanitaria e a seguito del divieto di eventi pubblici e privati su larga scala, spiega un comunicato di Mch, la società che organizza Baselworld . Solo che il divieto delle autorità svizzere, al momento, è limitato al 15 marzo, quindi un mese e mezzo prima dell’inizio di Baselworld. Non è però malizioso supporre che la decisione sia stata agevolata anche dallo scarso entusiasmo, per usare un eufemismo, di molte aziende del settore. Da notare anche che la nuova data si scontra con VicenzaOro January 2021, già programmata dal 22 al 27 gennaio. Un bel pasticcio.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Come abbiamo già scritto, la data spostata a inizio maggio, per farla quasi coincidere con il Watches & Wonders Geneva (come si chiama ore il Sihh) dedicata all’alta orologeria, ha infatti indispettito molti marchi, che avevano visto complicarsi la programmazione e la vendita stagionale delle collezioni. Marchi come Bulgari, Gucci, Swatch e Jacob & co avevano deciso di disertare l’evento. L’epidemia di Covid-19, insomma, in un certo senso risolve una situazione spinosa.

Baselworld 2019
Baselworld 2019

Siamo profondamente dispiaciuti di aver dovuto posticipare l’evento come previsto a causa del coronavirus, in piena considerazione delle esigenze del settore dell’orologeria e della gioielleria per poter beneficiare della piattaforma per lo sviluppo i loro affari. Questa decisione è stata ancora più difficile alla luce di tutti gli aspetti positivi raggiunti attraverso l’ascolto e il dialogo negli ultimi mesi, che hanno portato a nuovi concetti e nuove soluzioni, che hanno attratto gli espositori a tornare e quelli nuovi a cui aderire. Abbiamo registrato una crescita incoraggiante in tutti i settori; orologeria, gioielleria, commercio di pietre preziose e perle, nonché nel settore tecnico. Rinviando lo spettacolo al gennaio 2021, abbiamo trovato una soluzione che consente all’industria e a tutti i nostri clienti di evitare di perdere un anno intero e allo stesso tempo di ripristinare i loro calendari per l’inizio dell’anno, un periodo favorevole alla presentazione dei loro nuovi prodotti, nuove tendenze e presa di ordini. Questo rinvio consentirà inoltre a Baselworld di continuare a sviluppare e apportare nuovi formati e soluzioni, nonché miglioramenti al nuovo concetto che proponiamo.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Anche se Baselworld, in ogni caso, fa sapere di non aver avuto altra scelta se non quella di prendere una decisione in fretta, in quanto tutti i preparativi, in particolare, la costruzione delle sale e degli stand era prevista già per la prima settimana di marzo. Appuntamento al prossimo anno.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com







Bulgari diserta Baselworld, ma tornano le imprese tecniche





Il settore delle fiere di gioielleria e orologeria, e in particolare Baselworld, continua a cambiare. Evoluzione Involuzione? Probabilmente la risposta definitiva è rimandata a prossimi due anni. Nel frattempo per la fiera della città svizzera arrivano buone e cattive notizie. Sempre che il corona virus non si abbatta come un flagello anche sulla Svizzera (la fiera dedicata alla telefonia di Barcellona, per esempio, è stata sospesa).

Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

L’ultima notizia negativa, in particolare, è la decisione di Bulgari, del gruppo Lvmh, di disertare il prossimo appuntamento (30 aprile – 5 maggio). Anche se altri marchi del colosso francese del lusso, come TAG Heuer, Hublot e Zenith continuano a partecipare a Baselworld. E per il 2021, ha fatto sapere il Ceo di Bulgari, Jean-Christophe Babin, è tutto da decidere.

Per bilanciare questa notizia negativa, Baselworld fa sapere che, in compenso, il settore tecnico torna ad affacciarsi alla fiera. Nel 2018 era completamente assente. Si tratta di aziende attive nella produzione di componenti e movimenti, fabbricazione di macchine e strumenti, fornitori di attrezzature professionali, fornitori di servizi post-vendita, ricerca e sviluppo. Torneranno 30 grandi aziende, che saranno d’ora in poi raggruppate nella Hall 2.0.

La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea
La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea
Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019

Il settore tecnico è tornato a Baselworld. Sono molto lieto di ricostruire legami di fiducia con le aziende di un settore professionale che è vitale per l’orologeria e la gioielleria. Il lavoro non è finito. Baselworld è il principale raduno industriale mondiale ed è fondamentale migliorare il ruolo di tutti i suoi attori. Intendo ripristinare il settore tecnico nella giusta posizione, accompagnato da una visione a lungo termine della sua presenza e dalla promozione delle sue attività a tutta la comunità.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Tra le aziende che saranno presenti a Baselworld ci sono Witschi Electronic, Le Temps Manufactures, Centagora, ALCO, Studex of Europe, Lampert Werktechnik, Komet Jewellery, Niqua, Town Talk Polish, Badeco, Geneva Prod. Un padiglione dell’associazione Watch Part of Germany vedrà presenti Bauer-Walser e Aristo Vollmer, Bates Techno Polisage, il gruppo TBRP con le società e i marchi Tena Butty, Robur, Schwartzmann Fisseau-Cochot e Pouget-Pellerin, Bijoutil, Ernst & Friends, Petitpierre, BECO Technic, Benchalist, Ferdinand Eisele xextra4 Sistemi di etichettatura, Technofinish, SSP Politool ASIC-SA e Eitan Industries.

Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com







Dolce & Gabbana debuttano a Baselworld





Buon colpo messo a segno da Baselworld: alla fiera di gioielleria e orologeria approda un marchio di prestigio, Dolce & Gabbana. Dopo il forfait di Gucci, insomma, un altro marchio della moda, che ha deciso di puntare di più su orologi e gioielleria, parteciperà alla fiera che quest’anno si svolge dal 30 aprile al 5 maggio. Dolce & Gabbana troverà posto nella prestigiosa Hall 1.0.

Uno dei pezzi di alta gioielleria firmati Dolce & Gabbana
Uno dei pezzi di alta gioielleria firmati Dolce & Gabbana

Siamo lieti di dare il benvenuto a Dolce & Gabbana a Baselworld e di iniziare a lavorare insieme. Stiamo iniziando un processo creativo che consentirà a Dolce & Gabbana di esprimere non solo la sua unicità ai 80.000 visitatori previsti, ma anche per beneficiare del programma che stiamo mettendo in atto per mantenere viva la comunità internazionale durante tutto l’anno, digitalmente e fisicamente. Perché questa è precisamente la nostra visione di una piattaforma di esperienze: consentire ai marchi di essere unici nella loro presentazione al loro pubblico mentre beneficiando delle reti e del potente pubblico di Baselworld.
MichelLoris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

È la prima volta che il gruppo italiano e il suo management internazionale saranno presenti in fiera con le nuove proposte di gioielli e orologi, frutto di anni di ricerca e sviluppo tecnico, e con le creazioni uniche delle collezioni Alta Gioielleria e Alta Orologeria. Il marchio Dolce & Gabbana ha già partecipato a Baselworld in passato, ma attraverso un partner autorizzato per le collezioni di orologi e gioielli create per un pubblico giovane.

Alta orologeria Dolce & Gabbana
Alta orologeria Dolce & Gabbana

Siamo entrati in punta di piedi nel settore dell’orologeria e della gioielleria sapendo che non sarebbe stato facile. Il lavoro di ricerca è stato lungo e duro, ma ne è valsa la pena. È un mondo molto affascinante in cui abbiamo portato i nostri valori: l’amore per l’artigianato, l’arte del fatto a mano, l’attenzione ai dettagli e la scrupolosa scelta dei materiali.
Domenico Dolce

Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com

Nei mesi scorsi Dolce & Gabbana ha già presenta creazioni di alta gioielleria e alta orologeria la cui ispirazione è ispirata dall’innovazione combinata con i molti riferimenti del patrimonio mediterraneo delle sue origini e l’accuratezza ingegneristica dei meccanismi svizzeri, così come con il suo movimento proprietario interamente assemblato a mano dai maestri orologiai di Ginevra.

Stefano Gabbana e Domenico Dolce
Stefano Gabbana e Domenico Dolce

Questo mondo rappresenta una sfida entusiasmante. Ogni obiettivo che abbiamo raggiunto ci ha insegnato che c’è sempre di più da imparare, che nulla è impossibile quando è la passione che guida tutto. Oggi siamo felici di prendere parte a questo importante internazionale evento.
Stefano Gabbana

La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Baselworld sarà un acceleratore per la nostra attività. Michel Loris-Melikoff e il suo team sono stati in grado di ascoltare le nostre esigenze proponendo un concetto innovativo che corrisponde alla nostra ambiziosa strategia di sviluppo. Siamo molto lieti di partecipa alla più grande fiera commerciale del mondo e alla più grande, ampia e unica piattaforma di community globale e sfrutteremo tutte le opportunità per trarne vantaggio.
Alfonso Dolce, CEO di Dolce & Gabbana

Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com







Addio Baselworld, Gucci getta la spugna





Un altro brutto colpo per Baselworld: se ne va anche Gucci. Nella fiera di Basilea, programmata quest’anno dal 30 aprile al 5 maggio, il brand del gruppo Kering non ci sarà. E lascerà due spazi vuoti, visto che l’anno scorso il marchio ha occupato aree espositive distinte nella Hall 1.0, una per i gioielli e l’altra per gli orologi.

Orologi in esposizione a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Orologi Gucci in esposizione a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Gucci, quindi, allunga la lista dei marchi scontenti, in particolare della scelta di posticipare la data della fiera, oltre che dei costi connessi all’allestimento fieristico: ristoranti e hotel di Basilea hanno la fama di avere prezzi poibitivi. E, mentre la presenza di Rolex e dei marchi del gruppo Lvmh è confermata, hanno dato forfait aziende come Breitling, Swatch, de Grisogono, Pasquale Bruni, Jacobs& Co, oltre a molti marchi di minori dimensioni.

Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Gucci non ha voluto argomentare il motivo della decisione. Baselworld, in ogni caso, ha ammesso che l’idea di posticipare la fiera così in avanti per legarla al Sihh, che nel frattempo ha cambiato nome in Watches & Wonders Geneva, evento dedicato all’alta orologeria, non sarà replicata: nel 2021 Baselworld si dovrebbe tornare a fine marzo o inizio aprile. Ma il verbo va usato al condizionale.

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Certo, è difficile che la fiera di Basilea torni ai 2.000 espositori di una decina di anni fa. Ed è ancora più difficile dire se potrà essere di nuovo il centro mondiale dell’orologeria: Baselworld, infatti, era principalmente una vetrina di orologi svizzeri quando il designer di gioielli britannico Stephen Webster iniziò a esporre, nel 1999. Nei successivi 12 anni lo hanno seguito tanti altri marchi, prima che iniziasse un declino che, forse, non è ancora finito.

La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com







Guerra delle fiere di gioielleria: torna Pasquale Bruni, ma…





Pasquale Bruni torna a partecipare a un evento assieme ad altri gioiellieri. Ma non si tratta di VicenzaOro e neppure di Baselworld. Il gioielliere di Valenza, che circa un anno fa ha deciso di interrompere le consuete presenze nelle due grandi fiere europee della gioielleria, ha invece deciso di aderire a Haute Jewels Geneva, assieme a Yoko London (che è il promotore dell’iniziativa), Crivelli, Roberto Coin, Sutra, Bayco, Etho Maria e Stenzhorn.

Modella con gioielli di Pasquale Bruni
Modella con gioielli di Pasquale Bruni

La sorpresa riguarda sia la modalità, sia la scelta della data. Haute Jewels Geneva, infatti, si terrà dal 26 al 28 aprile, in coincidenza con il Sihh, la manifestazione dedicata all’alta orologeria che si svolgerà sempre nella città svizzera dal 26 al 29 aprile. Non solo. Haute Jewels Geneva precederà di pochissimo Baselworld (30 aprile – 5 maggio).

Collana di Yoko London esposta a Haute Jewels Geneva 2019
Collana di Yoko London esposta a Haute Jewels Geneva 2019

E proprio questa concentrazione di eventi ha consigliato a GemGenève, altra fiera di alta gioielleria, di posticipare quest’anno le date all’autunno (5-8 novembre). Haute Jewels Geneva, partito lo scorso anno con la presenza di sole quattro aziende (Yoko London, Crivelli, Roberto Coin e Sutra) quest’anno raddoppia. L’idea è quella di non creare una semplice mini-fiera, ma di mostrare i gioielli in un’atmosfera più intima e rilassata: si svolgerà, infatti, nella sala da ballo del Fairmont Grand Hotel Geneva (ex Grand Hotel Kempinski) dalle 10 alle 20.

Vetrina a GemGenève
Vetrina a GemGenève

Baselworld, visitatore avvinghiato a due modelle
Baselworld, visitatore avvinghiato a due modelle

VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com







Baselworld riparte da gemme e perle





Baselworld si rilancia con gemme e perle: previsto un aumento del 50% degli espositori ♦︎

Baselworld, la grande fiera dedicata a orologeria e al mondo dei gioielli, riparte da pietre preziose e perle. Forse un po’ a sorpresa, infatti, gli organizzatori hanno annunciato un aumento del 50% degli espositori di gemme e perle per la prossima edizione, del 2020, che si svolgerà dal 30 aprile al 5 maggio.

Zaffiri e rubino
Zaffiri e rubino

L’aumento, spiega la società condotta Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld, è il risultato delle misure adottate dopo la consultazione con le parti interessate del settore, nonché della decisione di trasferirsi dal padiglione 3 al padiglione 2. La nuova sede è più centrale e consente a tutti gli espositori di essere raggruppati in un unico spazio circolare allo stesso livello, al piano terra, con accesso sicuro alla luce naturale attraverso la sua rotonda. Grazie a un’integrazione più centrale nel piano espositivo generale, accesso diretto da Messeplatz e Hall 1, è ottimizzato per i flussi di visitatori: professionisti del settore, clienti finali e media.

Perle nere
Perle nere

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare la più grande confederazione internazionale dell’industria della gioielleria, delle pietre preziose e delle perle (CIBJO) e in particolare il suo presidente Dr. Gaetano Cavalieri, per averci supportato attivamente nella riorganizzazione del settore e per averci permesso di ridistribuire la presenza dei suoi membri su Baselworld .
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Baselworld, spiegano ancora gli organizzatori, ha riqualificato queste aree per renderle molto più spaziose, integrando al contempo le aree di ospitalità e reception con bar e lounge ideali per il networking. Per la prossima edizione del 2020, gli espositori di questo settore hanno ora la possibilità di scegliere se realizzare costruzioni chiavi in ​​mano o costruire i propri stand. Una nuova offerta che soddisfa le aspettative degli espositori, unita al controllo pragmatico dei costi, ora consente un posizionamento più competitivo, per un migliore ritorno sugli investimenti.

Baselworld 2019
Baselworld 2019







Un Community District per Baselworld





Baselworld introduce il Community District, spazi multipli per i brand. E convince Maurice Lacroix a ritornare ♦︎

Si chiama Community District l’idea per rilanciare Baselworld. Lo ha annunciato Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato della grande fiera dedicata a orologeria e gioielleria che il prossimo anno si svolgerà dal 30 aprile al 5 maggio 2020. Il Community District si presenta come uno spazio situato nel cuore della grande Hall 1.0 e che riunirà marchi diversi, presumibilmente dell’orologeria. I booth, di grandi dimensioni, accoglieranno due o tre marchi assieme: una soluzione che dovrebbe consentire di contenere i costi.

2020 TheCommunityDistrict
Il rendering del nuovo Community District

Il primo marchio ad accogliere l’opportunità del nuovo spazio comune è il brand svizzero Maurice Lacroix, che tornerà quindi a Baselword dopo un anno di assenza. Il nuovo spazio basterà a convincere le aziende? E che cosa cambierà per i brand di gioielleria? Sono domande che dovranno avere una risposta.

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019

La trasformazione di Baselworld non sarà intrapresa esclusivamente da noi. Insieme a tutti i nostri espositori, che provengano dal mondo dell’orologeria, della gioielleria, delle pietre e delle perle, indipendentemente dal loro dimensioni, concepiremo soluzioni adattate e avvieremo il cambiamento. Il 2020 è un primo passo. Con la creazione del Community District, dopo aver ascoltato e avviato con i marchi, abbiamo messo in moto il passaggio dal tradizionale modello da B a B a una piattaforma di esperienze per l’intera comunità. Una comunità che comprende tutti, dai rivenditori e distributori, ai media, ma anche ai collezionisti, ai clienti finali e agli appassionati. Attenti alle esigenze dei marchi, abbiamo voluto presentare proposte chiavi in ​​mano personalizzabili che soddisfino le loro esigenze e esigenze, in particolare per coloro che hanno reti di distribuzione estese, mentre sviluppano grandi aree di esperienza per il grande pubblico.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld





Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Sfilate a Baselworld
Sfilate a Baselworld

Ingresso a Baselworld 2019
Ingresso a Baselworld 2019

La consegna del Guinness a Baselworld. Al centro, Aaron Shum e il direttore generale di Baselworld, Il direttore generale Michel Loris-Melikoff
La consegna del Guinness a Baselworld. Al centro, Aaron Shum e il direttore generale di Baselworld, Il direttore generale Michel Loris-Melikoff

Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld
Nel booth di Alessio Boschi a Baselworld







Baselworld spostato a inizio aprile





Baselworld cambia ancora data: dal 2021 si terrà la prima settimana di aprile, anticipa Michel Loris-Melikoff ♦︎

Le lancette degli orologi nel 2021 saranno spostate all’indietro di tre settimane. Non si tratta, però, di una originale interpretazione dell’ora legale. È, invece, una giravolta di Baselworld, la grande fiera di orologeria e gioielleria che si tiene in primavera a Basilea. Baselworld è un punto di riferimento per le grandi aziende di segnatempo, ma anche di gioielli. La fiera, però, da anni vive una crisi che ha ridotto il numero dei partecipanti. Per cercare di invertire la tendenza, lo scorso anno l’amministratore delegato, Michel Loris-Melikoff, ha annunciato che per il 2020 la data dell’esposizione sarebbe slittata al 30 aprile (con chiusura il 5 maggio), oltre un mese dopo l’abituale periodo in cui si svolge l’evento, a metà marzo.

Uno degli allestimenti a Baselworld 2019
Uno degli allestimenti a Baselworld 2019

Il cambio di data è stato deciso per creare una sinergia con Sihh, la fiera di alta orologeria che fino al 2019 si svolgeva a fine gennaio. Nel 2020, invece, il Sihh si terrà dal 27 al 29 aprile, con l’obiettivo dichiarato di concentrare in un unico viaggio in Svizzera la trasferta per i buyer dell’orologeria. Lo slittamento, però, ha creato malumori e problemi specialmente a molte Maison italiane della gioielleria, come ha rilevato gioiellis.com.

Orologi in esposizione a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Orologi in esposizione a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Leggi anche: Andrete a Baselworld? Mini sondaggio

Molti gioiellieri ritengono che la data decisa per Baselworld crei parecchi problemi: è troppo a ridosso delle vacanze estive e crei ritardi tra la ricezione degli ordini e la produzione delle collezioni. E anche tra i produttori di orologi non sono mancate le proteste: Breitling, uno di quei membri del comitato di Baselworld, ha lasciato Basilea, mentre il gruppo Lvmh, che era presente a Ginevra a fianco del Sihh, ha trasferito il suo evento a Dubai.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Ecco perché, quindi, Michel Loris-Melikoff ha confidato al magazine specializzato WatchPro  che dal 2021 la fiera di Baselworld sarà spostata ancora, questa volta tre settimane prima. Quindi presumibilmente nel 2021 si terrà nella prima settimana di aprile. Una data convincente per le aziende della gioielleria? “È tutto molto complicato”, ha confessato il manager. E se lo è per la fiera, figurarsi per le aziende che partecipano.

Trovate l’intervista originale cliccando qui.





La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea
La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea

Foto con modelle. Copyright: gioiellis.com
Foto con modelle. Copyright: gioiellis.com

Il booth di Coronet. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Coronet. Copyright: gioiellis.com







A Baselworld un hub per start-up

Baselworld stringe un accordo con Luxury Venture per favorire le imprese di gioielleria e orologeria innovative ♦︎

AAA nuove idee per fiere di gioielleria cercansi. Se sui giornali si pubblicassero ancora i brevi testi per la ricerca di personale o altro (qualcuno se ne trova ancora, ma pochi) le aziende che organizzano eventi legati al mondo dei gioielli potrebbero tentare questa strada. In mancanza, le grandi fiere della gioielleria cercano strade diverse. VicenzaOro, per esempio, ha pensato di allargare il campo d’azione a gioielleria e orologeria da collezione con l’esperimento di Vo Vintage. Baselworld, invece, percorre una strada diversa e guarda al mondo dell’innovazione.

Baselworld 2018
Baselworld 2018

La grande fiera di Basilea, infatti, ha annunciato di avere stretto una partnership con il gruppo Luxury Venture. L’obiettivo: sviluppare congiuntamente un ecosistema internazionale per le start-up nei settori dell’orologeria, della gioielleria e delle industrie connesse per plasmare il futuro del lusso attraverso l’innovazione, la digitalizzazione, la sostenibilità e l’imprenditorialità.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Luxury Venture Group, infatti, è un incubatore, un acceleratore e una piattaforma di capitale di rischio con sede in Svizzera. La mission è aiutare le start-up del lusso che combinano impatto e profitto con innovazione, creatività, sostenibilità e responsabilità sociale.

L’obiettivo di Luxury Venture è selezionare, promuovere e investire in start-up del lusso in qualsiasi parte del mondo. Per esempio, attraverso un concorso, il Luxury Venture Innovation Awards, e poi con programmi di accelerazione fino a tre mesi per le start-up selezionate. Un programma eccitante per le aziende di gioielleria? Lo dirà il tempo.

Baselworld 2019
Baselworld 2019

Intanto, secondo l’amministratore delegato di Baselworld, Michel Loris-Melikoff, la partnership “colma un importante divario e si adatta perfettamente al nuovo posizionamento di Baselworld 2020 come piattaforma di esperienza”. Come si concretizza l’accordo? Nei programmi a Baselworld del prossimo anno, Luxury Venture Day riunirà start-up di lusso, investitori, distruttori e università, creando un nuovo ecosistema dinamico nel settore del lusso con un focus su orologi e gioielli. E la fiera presenterà numerose innovazioni e aree di esperienza che faranno da acceleratore per le start-up e forniranno nuovi impulsi al settore.

Appuntamento a Baselworld dal 30 aprile al 5 maggio 2020.

Sfilate a Baselworld 2019
Sfilate a Baselworld 2019







Andrete a Baselworld? Mini sondaggio





Parteciperete a Baselworld? Ecco il risultato del mini sondaggio di gioiellis.com tra le aziende a VicenzaOro ♦︎

Parteciperete a Baselworld? Abbiamo posto la domanda a una trentina di aziende presenti a VicenzaOro, con un mini sondaggio che non ha certo l’ambizione di essere esaustivo, ma allo stesso tempo può indicare quali sono gli umori tra i protagonisti della gioielleria. Il risultato? La lettura è positiva o negativa secondo da quale punto di vista si considerano le risposte. Se dovessimo riassumere il senso generale, è che prevale un senso di incertezza: mah, forse, ci stiamo pensando, vedremo, non abbiamo ancora deciso. Sono state di questo tono una buona parte delle risposte, anche se non sono mancati i decisi sì e no.

Ingresso a Baselworld 2019
Ingresso a Baselworld 2019

Per esempio c’è chi, come Yoko London o Fope ha assicurato che alla prossima fiera di Basilea saranno presenti. Ma altri hanno preferito rimandare la decisione. Uno dei fattori che rendono incerti, hanno spiegato diversi protagonisti del settore a Gioiellis.com (con la promessa dell’anonimato), è lo spostamento della data di oltre un mese. La fiera di Basilea, infatti, per il 2020 ha fatto slittare l’inizio della fiera al 30 aprile per coordinarsi con il Sihh di Ginevra. E c’è a chi questo cambiamento non piace. Altri gioiellieri, invece, hanno detto di essere in attesa di capire quali saranno i cambiamenti annunciati da Michel Loris-Melikoff, managing director dell’evento, nella conferenza stampa di chiusura dell’ultima edizione.

Certo, la notizia che un altro big della gioielleria, Jacob & co, ha deciso di disertare la fiera della gioielleria di Basilea non ha contribuito a incentivare la voglia di partecipare.

Risultati del sondaggio
Numero degli intervistati: 29
Sì, torneremo sicuramente: 7 (24,1%)
Non abbiamo intenzione di partecipare: 10 (34,5%)
Forse, siamo indecisi: 12 (41,4%)





Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019, booth nella grande hall. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, booth nella grande hall. Copyright: gioiellis.com

Il booth di Jacob & co a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Jacob & co a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Il booth di Palmiero a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Palmiero a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Verdi Gioielli a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Verdi Gioielli a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Nel booth di Yoko London a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Yoko London a Baselworld. Copyright: gioiellis.com







Il bilancio di VicenzaOro September è…





Il bilancio di VicenzaOro September è positivo, assicura la società organizzatrice, Ieg ♦︎

VicenzaOro September è terminata, ma i bilanci, probabilmente, sarà bene continuare a farli anche nei prossimi mesi. Certo, se andrete a leggere sulla grande maggioranza dei giornali specializzati, sulla quasi totalità dei siti di (scarsa) informazione, per non parlare dei celebrati blog, cioè hobby di lusso pagati dalle aziende che scioccamente vi investono, troverete sempre il copia e incolla dei comunicati delle aziende. Non chiamatela informazione, please. Nel caso specifico, troverete il comunicato stampa di Italian Exhibition Group, azienda che per sua fortuna si è affidata alle abili ed esperte competenze di Barabino & Partners, la società che cura la comunicazione anche per VicenzaOro.

VicenzaOro September 2019
VicenzaOro September 2019

Questa lunga premessa serve a introdurre l’argomento. Perché le grandi fiere europee dedicate alla gioielleria (ma il discorso si potrebbe allargare) vivono un momento poco positivo? Per non dire disastroso se si considera la ex leader del settore, Baselworld, alle prese con una valanga di disdette. VicenzaOro, da questo punto di vista, se la cava meglio della rivale svizzera. Meglio, ma non certo ai livelli degli anni d’oro. Basterebbe contare gli assenti illustri, da grandi Maison come Pasquale Bruni o Chimento (ormai da anni fuori gioco), a piccole società come Garavelli, per comprendere come al di là delle cifre ufficiali, spesso inutilmente trionfalistiche, anche VicenzaOro faccia i conti con una certa disaffezione.

Il booth di Yoko London. Copyright: gioiellis.com
Il booth di Yoko London. Copyright: gioiellis.com

Intendiamoci: Ieg non c’entra nulla. Anzi, bisogna dare atto alla società di organizzare al meglio possibile l’evento. Gli spazi ridisegnati, a differenza di quanto è avvenuto a Baselworld, non hanno dato l’idea di un ridimensionamento, che pure c’è stato. E la girandola di eventi collaterali hanno arricchito come sempre l’esperienza di VicenzaOro September. Il problema, infatti, non è legato a un deficit manageriale. Ma alla fine il giudizio vero spetta solo alle aziende partecipanti, che vanno in una fiera per business, non per turismo.

Nel booth di Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com

Ieg indica in “circa 1300 i brand presenti” a VicenzaOro September, esattamente come lo scorso anno. Brand, non aziende: il numero di chi ha acquistato uno spazio manca da qualche edizione.

Dato positivo indiscutibile è, invece, la crescita del 10% di operatori esteri, arrivati da 117 Paesi del mondo: un dato, spiega Ieg, che è “in linea con il trend già eccezionalmente positivo delle ultime due edizioni e attesta la capacità di fare sistema” di Ieg nella promozione e crescita di un settore sempre più orientato all’export. Alla percentuale manca, però, il numero reale su cui si basa la percentuale.

Ingresso a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Complessivamente la crescita degli operatori esteri è stata guidata dal Middle East (+23%), dal Nord America (+22%), dalla Russia e Ucraina (+19%) e dall’Asia (+18%) con un particolare incremento del Giappone (+43%). L’Europa, che rimane il bacino di operatori più numeroso a Vicenzaoro (pesa il 59%), è rimasto stabile con segnali di particolare positività da Portogallo (+51%), Romania (+28%) e Austria (+9%). Durante i cinque giorni di manifestazione sono stati oltre 500 i buyer ospitati a Vicenza da tutto il mondo, grazie al supporto del ministero dello Sviluppo Economico attraverso l’Ice, l’ente italiano per il commercio con l’estero. Anche per quanto riguarda gli operatori italiani non è stato comunicato nessun numero.

Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com
Gioielli esposti a VicenzaOro. Copyright: gioiellis.com

Da registrare la sigla di un accordo di Ieg con Assocoral, l’associazione dei produttori di Coralli e Cammei, per la valorizzazione del distretto campano. Siglato in apertura di VicenzaOro anche l’accordo con Afemo, associazione produttori macchine per l’oreficeria, per la promozione del settore. E da ricordare anche il bis dell’area T-Evolution, l’anima tecnologica e innovativa dell’esposizione.

Nel booth di Roberto Demeglio. Copyright: gioiellis.com
Nel booth di Roberto Demeglio. Copyright: gioiellis.com







Lvmh prenota Baselworld 2020




Il gruppo Lvmh parteciperà alla prossima fiera di Baselworld, così come Rolex ♦︎

Una notizia importante per i 81.200 visitatori che nel 2019 sono andati a Baselworld, ma soprattutto per gli espositori indecisi se tornare nella grande fiera dedicata a orologeria e gioielleria. Il gruppo Lvmh, infatti, ha confermato che sarà presente alla prossima edizione, quella del 2020. Il colosso francese del lusso sarà quindi in pista con i marchi Bulgari, Hublot, Tag Heuer e Zenith, che si troveranno ancora nei quattro enormi stand all’ingresso del padiglione 1. È probabile che il direttore della fiera, Michel Loris-Melikoff, abbia tirato un sospiro di sollievo, dato che buona parte delle presenze a Baselworld è condizionata dai grandi marchi. Anche Rolex ha confermato la presenza a Baselworld 2020 e, anzi, occuperà anche lo spazio lasciato libero da Breitling con Tudor, che invece ha scelto di cambiare aria.

Ma la fiera svizzera guarda ancora più avanti e sta studiando a nuovi concetti e formati per il 20121.

Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019

Sosteniamo Michel Loris-Melikoff e il suo team nel loro progetto per ridefinire e rinnovare il concetto di questo grande evento per l’industria orologiera svizzera

Stéphane Bianchi, Ceo Lvmh Watchmaking Division e Ceo di Tag Heuer

Da parte sua, Loris-Melikoffl ha detto che supporterà ogni marchio Lvmh nella progettazione di formati di esposizione innovativi per la loro presenza nel 2021 e oltre. L’obiettivo è “lasciare che ogni Maison esprima la propria creatività e offra un’immersione di marca eccezionale”. Sembra, insomma, che in cambio della conferma i grandi gruppi abbiano ottenuto di avere maggior peso nella scelta dei format espositivi. Sarà così anche per i gioiellieri?





Baselworld 2019
Baselworld 2019

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com
Visitatori a Baelworld 2019. Copyright: gioielli.com

L'area Media a Baselworld 2019
L’area Media a Baselworld 2019







Il lusso di Carlton per tutti

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Carlton Jewelry, nata in Portogallo, propone gioielli veri, ma a prezzi abbordabili. Ecco le prime due collezioni, Leaf e Lisbon ♦

A Coimbra, città medioevale del Portogallo, dicono di aver studiato il report di una delle più famose società di consulenza, McKinsey. Gli analisti della società hanno previsto che nel 2020 sul mercato della gioielleria cresceranno in maniera esponenziale i brand capaci di offrire gioielli tra 500 e 1500 euro. Ed è quello che si propone di fare Carlton Jewellery, guidata da Carlos Góis in una famiglia di gioiellieri portoghesi nell’antica città che nel Medioevo è stata la capitale del Paese.

Collezione Leaf, orecchini in oro rosa e diamanti
Collezione Leaf, orecchini in oro rosa e diamanti

La sfida di Góis, che ha studiato economia, è inserirsi in quella fascia di mercato dove spesso si trovano gioielli che non hanno alle spalle una Maison con un marchio forte. Carlton, insomma, ha grandi ambizioni: proporre in Europa gioielli di qualità, ma a un prezzo accessibile. Le collezioni presentate a Baselworld seguono questa filosofia. Leaf, che si ispira ovviamente al mondo vegetale, oppure Lisbon Lights, che utilizza anche piccoli diamanti come fossero le luci del grande ponte in metallo per illuminare anelli, collane e bracciali. Lavinia Andorno




Collezione Leaf, orecchini in oro bianco e diamanti
Collezione Leaf, orecchini in oro bianco e diamanti
Collezione Leaf, orecchini in oro bianco e diamanti
Collezione Leaf, orecchini in oro bianco e diamanti
Collezione Leaf, anello in oro giallo e diamanti
Collezione Leaf, anello in oro giallo e diamanti
Collezione Leaf, anello in oro bianco e diamanti
Collezione Leaf, anello in oro bianco e diamanti
Collezione Leaf, anello in oro giallo e diamanti
Collezione Leaf, anello in oro giallo e diamanti
Collezione Leaf, pendente in oro rosa e diamanti
Collezione Leaf, pendente in oro rosa e diamanti
Collezione Lisbon, orecchini in oro giallo e diamanti
Collezione Lisbon, orecchini in oro giallo e diamanti
Collezione Lisbon, orecchini in oro rosa e diamanti
Collezione Lisbon, orecchini in oro rosa e diamanti
Pendente in oro bianco
Pendente in oro bianco
Collezione Lisbon Lights, orecchini
Collezione Lisbon Lights, orecchini
Collezione Lisbon Lights, pendente in oro rosa
Collezione Lisbon Lights, pendente in oro rosa

Collezione Lisbon Lights, anello in oro bianco
Collezione Lisbon Lights, anello in oro bianco







Diamanti e libertà nella nuova collezione di Messika

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Diamanti e gioielli eccezionali trasportati nel selvaggio West: è la collezione Born to Be Wild di Messika ♦︎

Finora, Born to Be Wild è stato il titolo di una canzone storica degli Steppenwolf, molto nota anche per aver fatto parte della colonna sonora del film Easy Rider. Ma d’ora in avanti, però, Born to Be Wild sarà associata anche all’alta gioielleria. E, con un link inconsueto, un’alta gioielleria sfoggiata nel selvaggio West americano.

La regina dei diamanti, Messika, ha deciso di chiamare così la sua impressionante collezione, presentata a Baselworld 2019 in un allestimento a tema.

Messika, linea Black Hawk collection
Messika, linea Black Hawk collection

Tanto che un servizio fotografico ambienta la eccezionale collezione negli spazi di solito riservati (nei film) a incursioni dei nativi indiani, cowboy al galoppo, banditi in fuga eccetera. La collezione è molto ampia e prevede al suo interno diverse linee, come Snake Dance, Black Hawk, Diamond Catcher, Shaman Shield, Sun Tribe, Wild Moon.

Messika, Black Hawk
Messika, Black Hawk

Curiosamente, sembra che questi super gioielli si trovino a proprio agio in mezzo agli spazi naturali, ai colori forti e alla natura selvaggia. È un contrasto simile, ma opposto, a quello che si prova quando un elemento della natura, per esempio un animale feroce, è trasportato in un ambiente civilizzato.

Collana e bracciale Black Hawk
Collana e bracciale Black Hawk

Mi piace viaggiare, allontanarmi … Con Born to be Wild, ho voluto infondere uno stato mentale che alluda a una sensazione di fuga. Tra fantasia e immaginazione, il deserto agisce sull’umanità come un grande rivelatore, vivendo e superando se stesso. Il deserto nordamericano, più di ogni altro, lascia senza parole; farti sentire come nessuno e qualcuno allo stesso tempo …
Valérie Messika

Diamond Catcher collection
Diamond Catcher collection
Diamond Catcher chandelier earrings
Diamond Catcher chandelier earrings
Snake Dance Collection
Snake Dance Collection
Shaman Shield Collection
Shaman Shield Collection
Collana della Shaman Shield Collection
Collana della Shaman Shield Collection
Collane e anello della Shaman Shield Collection
Collane e anello della Shaman Shield Collection
Collane e orecchini della Shaman Shield Collection
Collane e orecchini della Shaman Shield Collection
Shaman Shield Earrings
Shaman Shield Earrings
Snake Dance Collection
Snake Dance Collection
Collana della Snake Dance Collection
Collana della Snake Dance Collection
Snake Dance mini Hoops
Snake Dance mini Hoops
Orecchini della Snake Dance Collection
Orecchini della Snake Dance Collection
Sun Tribe Collection
Sun Tribe Collection
Anello della Sun Tribe Collection
Anello della Sun Tribe Collection
Wild Moon Collection
Wild Moon Collection
Wild Moon earrings
Wild Moon earrings
Collier della Diamond Catcher Collection
Collier della Diamond Catcher Collection
Collier orecchino e bracciale della Diamond Catcher Collection
Collier orecchino e bracciale della Diamond Catcher Collection
Diamond Catcher ring
Diamond Catcher ring

Jacob verso Infinia e oltre

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Jacob & Co lancia la nuova collezione Infinia: perle, turchesi, coralli, oppure rubini, zaffiri e smeraldi ♦︎

Verso l’infinito e oltre, esclamava Buzz Lightear in Toy Story. Verso Infinia e oltre, dicono invece le fans della Maison di New York. Mister Jacob Arabo, che all’età di 14 è emigrato dal lontano Uzbekistan negli Usa e ha creato un brand famoso in tutto il mondo, a Baselworld ha presentato la collezione Infinia. Come è facile da comprendere, il nome allude al concetto di Infinito. Un po’ come la vanità femminile.

La collezione Infinia è disponibile in perle e turchese, coralli e diamanti.

Orecchini con diamanti, perle, turchesi, corallo su oro bianco
Orecchini con diamanti, perle, turchesi, corallo su oro bianco

I disegni circolari della collezione, un po’ ipnotici, simboleggiano un ciclo senza fine (forse un amore infinito? Sognare è bello). Pietre e perle si trovano in un set in oro bianco 18 carati. Infinia comprende orecchini e anelli in due diverse dimensioni, grandi e più piccoli. I gioielli sono disponibili anche con perle e una variante di zaffiri, rubini o smeraldi cabochon.

Jacob è il gioielliere preferito di tanti celebrity, cantanti e artisti nel mondo hip-hop e rap, in cui è conosciuto come “Jacob the Jeweler”. Il suo nome ricorre spesso nelle nelle canzoni rap di Jay-Z, Nas e altri rapper. Chissà se apprezzeranno anche la collezione Infinia? Lavinia Andorno





Anello della collezione Infinia con diamanti, perle, turchesi, corallo su oro bianco
Anello della collezione Infinia con diamanti, perle, turchesi, corallo su oro bianco

Il booth di Jacob a Baselworld
Il booth di Jacob & Co a Baselworld
Orecchini con perle, zaffiri per 6 carati e diamanti
Orecchini con perle, zaffiri per 6 carati e diamanti
Orecchini con perle, rubini per 6 carati e diamanti
Orecchini con perle, rubini per 6 carati e diamanti

Orecchini con perle, smeraldi per 5 carati e diamanti
Orecchini con perle, smeraldi per 5 carati e diamanti







I gioielli d’arte di Palmiero

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L’arte incontra il gioiello con la collezione 2019 di Palmiero, pezzi di alta scuola ♦︎

Quando l’arte incontra il gioiello? Scritta così è una domanda che affiora quando si osserva una collezione o un singolo pezzo di gioielleria, in particolare quelli di alta gioielleria. Dunque, quando l’arte incontra il gioiello? Quando un bracciale, un anello o una collana possono essere considerati opere d’arte? È la stessa domanda che si è posto chi gioielli che sono opere d’arte li disegna e li produce, Carlo Palmiero, uno dei nomi blasonati della gioielleria made in Valenza, Piemonte, Italy. Infatti il gioielliere ha intitolato la sua collezione, presentata a Baselworld 2019, proprio così: Quando l’arte incontra il gioiello (senza punto di domanda). Ma la risposta è: sì, la incontra.

Perché questi gioielli possono essere considerati come piccole (per dimensioni) opere d’arte?

The Curious Parrot: spilla in diamanti bianchi, neri e colorati, zaffiri e pietre semipreziose su oro bianco
The Curious Parrot: spilla in diamanti bianchi, neri e colorati, zaffiri e pietre semipreziose su oro bianco

Innanzitutto si tratta di pezzi unici. Non sono imitabili, hanno un loro inconfondibile stile, per essere realizzati hanno bisogno di manualità esperta, come quella di un pittore che colora con il pennello. E, ancora, sono indiscutibilmente frutto della creatività. E, oltre al design dell’oggetto, anche la scelta delle pietre è frutto di una attitudine creativa: sono diverse e uniche per la loro purezza e la loro qualità. Diamanti bianchi, neri, cognac, azzurri, verdi, gialli, viola, zaffiri che sfumano come colori su una tela in blu, rosa, gialli, topazi reali, tanzaniti, rubelliti, opali, servono a Palmiero come i colori sulla tavolozza. Alessia Mongrando

The Curious Parrot: collier con spilla staccabile in diamanti bianchi, neri e colorati, zaffiri e pietre semipreziose su oro bianco
The Curious Parrot: collier con spilla staccabile in diamanti bianchi, neri e colorati, zaffiri e pietre semipreziose su oro bianco
Tissage Collection: anello in diamanti bianchi e smeraldi su oro bianco
Tissage Collection: anello in diamanti bianchi e smeraldi su oro bianco
Tissage Collection: anello in diamanti bianchi su oro bianco
Tissage Collection: anello in diamanti bianchi su oro bianco
Dancing Soul: collana con anima flessibile, anello e orecchini in diamanti bianchi e zaffiri blu su oro bianco
Dancing Soul: collana con anima flessibile, anello e orecchini in diamanti bianchi e zaffiri blu su oro bianco
Embracing Flowers: anelli in oro bianco e oro rosa con diamanti bianchi, zaffiri colorati e rubellite, tanzanite e ametista centrali
Embracing Flowers: anelli in oro bianco e oro rosa con diamanti bianchi, zaffiri colorati e rubellite, tanzanite e ametista centrali
Galaxy Collection: orecchini in diamanti bianchi e blu su oro bianco
Galaxy Collection: orecchini in diamanti bianchi e blu su oro bianco

Galaxy Collection orecchini in diamanti bianchi e colorati su oro bianco
Galaxy Collection: orecchini in diamanti bianchi e colorati su oro bianco







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