Baselworld

Lusso flessibile con Novecentonovantanove


Si chiama Novecentonovantanove: il numero è il nome di un’azienda di Firenze specializzata in bracciali e collane tubogas (ma non solo).

Nel 1999, a Firenze, è nato un nuovo brand di gioielleria: dopo lungo e acceso dibattito l’accordo è stato trovato su un nome che ricorda l’anno di nascita, Novecentonovantanove. Un numero che è facile da ricordare, così come è semplice rammentare lo stile scelto per i prodotti dell’azienda che fa ora capo a Enzo Lazzerini: il classico tubogas. Cioè quei gioielli in oro formati da coppie di strisce a incastro, con una forma che ricorda, appunto, i tubi flessibili per il gas.

Bracciale tubogas in oro rosa con diamantj
Bracciale tubogas in oro rosa con diamantj

La particolarità di questa lavorazione consiste nel fatto che collane o bracciali non richiedono saldatura. È stato un tipo di gioiello popolare durante la fine degli anni 1930 e 1940. L’idea riflette anche la necessità di sopperire alla scarsità di oro durante la Seconda Guerra Mondiale. I bracciali o collane tubogas di 999 non differiscono dal modello classico: realizzati in oro, spesso accostato sullo stesso pezzo nelle diverse tonalità giallo, bianco e rosa. In alcuni casi i gioielli sono impreziositi da diamanti, come nelle collezioni di maggiore impatto.
Monica Battistoni

Linea Multifili di 999
Linea Multifili di 999
Bracciale tubogas in oro rosa e diamanti
Bracciale tubogas in oro rosa e diamanti
Bracciali 999
Bracciali 999
Bracciale e anello in oro e diamanti
Bracciale e anello in oro e diamanti

Bracciali in oro bianco e rosa con diamanti
Bracciali in oro bianco e rosa con diamanti

Niessing, il signore degli anelli

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Il Bauhaus rivive nei gioielli di Niessing: la raffinata semplicità di un design d’autore ♦

La Germania è il Paese dove è nato il Bauhaus. E quel movimento di design razionalista scaturito dal lavoro di Walter Gropius e colleghi negli anni Trenta, continua a essere fonte di ispirazione in tutto il mondo e, ovviamente, anche in Germania.

Così una Maison tedesca che ha oltre 140 anni di storia, negli anni Settanta ha costruito la sua sede secondo i dettami del Bauhaus e coltiva una passione per quel design genialmente semplice anche per i suoi gioielli. Niessing, azienda con base a Vreden (Renania Settentrionale-Vestfalia, al confine con l’Olanda) è addirittura sinonimo di design. I suoi anelli rotondi, con un semplice diamante fermato all’interno della banda d’oro è di una semplicità esemplare, ma anche molto difficile da realizzare. E anche l’oro non è un qualsiasi metallo giallo a 18 carati.

Niessing Spannring in versione oro giallo e diamante
Niessing Spannring in versione oro giallo e diamante

Una raffinata formula, Aura, permette a Niessing di proporre un oro che sfuma in diverse tonalità, oppure che ha una dominante di colore dal verde, al rosa, al giallo, al bianco, al rosso. Come nella versione del suo iconico anello volta battezzato Lucia. Nome che allude anche alla capacità di donare luce, con il diamante taglio brillante a piena vista, fermato con una sinuosa variante della banda d’oro. Che anche in questo caso è proposto in diverse sfumature di colore. E che sarebbe piaciuto anche a Gropius, probabilmente. Oppure nella collezione Mirage, gioco di illusioni, gioielli super leggeri in oro e platino, che ha ricevuto il German Design Award e il RedDot: Best of the Best: un disegno quasi ipnotico che rende omaggio alla geometria.  

Bracciale Colette in oro giallo
Bracciale Colette in oro giallo
Anello Colette in oro giallo e diamanti
Anello Colette in oro giallo e diamanti
Anello Colette in oro rosa
Anello Colette in oro rosa
Collana con pendente Wave in oro giallo e diamanti
Collana con pendente Wave in oro giallo e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti
Orecchini in oro bianco e diamanti

Anello Spannring in oro bianco e diamanti
Anello Spannring in oro bianco e diamante







Bijan & Co, gemme per regine

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I gioielli degni di regine di Bijan & Co, brand di New York ♦︎

Si definisce un brand specializzato in gioielli maestosi, adatti a una regina. Per una volta, la descrizione non è eccessiva. Bijan & Co., a New York, è un’azienda che raccoglie gioielli di marche note o ignote, ma tutte di grande valore. Grandi collane di diamanti e pietre preziose, orecchini imponenti per dimensione e valore, bracciali degni di una maharani: sono pezzi che possono costare decine di migliaia di dollari e, in qualche caso, superare il milione.

Collana con turchesi
Collana con turchesi

Pezzi eccezionali che l’azienda a conduzione familiare e guidata da Eliot Elihu riesce a reperire sul mercato e a rivendere in tutto il mondo, specialmente nei Paesi in cui il numero di zeri che seguono una cifra è meno importante. La qualità dei gioielli proposti è definita «museale». Sono pezzi, cioè, che non solo hanno un valore per quantità e dimensione, cioè per il numero di carati delle pietre, ma anche per la loro qualità che si colloca al massimo livello. I gioielli che il brand mostra ogni anno sono lì a dimostrarlo.  

Spilla di diamanti a forma di palma
Spilla di diamanti a forma di palma

Anello con tre smeraldi
Anello con tre smeraldi

Collana con diamanti e smeraldi a goccia
Collana con diamanti e smeraldi a goccia

Orecchini con diamanti e smeraldi
Orecchini con diamanti e smeraldi
Collana con diamanti e smeraldi di Bijan & Co
Collana con diamanti e smeraldi di Bijan & Co
collana rubini diamanti
Collana con diamanti e rubini
Collana con diamanti e smeraldi taglio smeraldo
Collana con diamanti e smeraldi taglio smeraldo
Collana con diamanti fancy
Collana con diamanti fancy







Baselworld addio




Era facile prevederlo. Ma ora c’è la conferma ufficiale: Baselworld è ufficialmente una fiera defunta. Anche se gli organizzatori comunicano semplicemente che si tratta di una pausa di riflessione. Una pausa molto lunga, però. Un comunicato del Gruppo Mch, società che organizza (o, meglio, organizzava) la grande fiera di orologerie e gioielleria, spiega che «gli organizzatori di Baselworld hanno deciso di dedicare più tempo al lancio del nuovo concept. Baselworld, prevista per la primavera del 2022, non avrà quindi luogo». La decisione segna anche il fallimento del progetto dell’amministratore delegato Michel Loris-Melikoff, che ha quindi deciso di lasciare l’azienda.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

La decisione, che non deve essere stata facile, «si basa da un lato sull’esperienza acquisita dal Pop Up Event ai Geneva Watch Days e su intense discussioni con produttori e rivenditori. Dall’altro, tiene conto del fatto che è particolarmente difficile lanciare un nuovo concept per un nuovo segmento target a causa del rinnovato aggravamento della situazione covid e della connessa incertezza tra i clienti». La verità, però, è più dolorosa: a Ginevra dal 30 marzo al 5 aprile si terrà regolarmente Watches and Wonders, con i grandi marchi del settore, oltre a una selezione di brand della gioielleria che si sono organizzati autonomamente per un evento parallelo che si chiama Haute Jewels Geneva.

Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Negli ultimi mesi abbiamo studiato in dettaglio il nostro ecosistema di orologi, gioielli e gemme e abbiamo acquisito importanti spunti dalle discussioni con i principali rappresentanti del settore. La conclusione è che esiste il mercato per una piattaforma B:B:C, che riunisce produttori di medie dimensioni e specializzati con rivenditori indipendenti. Ma le loro esigenze devono essere analizzate in modo più dettagliato. Ciò significa che dobbiamo avere molto più tempo per raggiungerla.
Beat Zwahlen, CEO del Gruppo MCH

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

La società svizzera anticipa quindi che «nei prossimi mesi un team interdisciplinare del Gruppo Mch analizzerà i segmenti target e, in stretto scambio con produttori e rivenditori, approfondirà le loro esigenze di marketing e transazione. In questo contesto, particolare attenzione sarà dedicata alle ultime tendenze del marketing e della distribuzione in vista del periodo post-pandemia, in particolare l’internazionalizzazione e la digitalizzazione. L’obiettivo rimane quello di creare valore aggiunto per il business della comunità nei suoi mercati di riferimento con il marchio Baselworld, ancorato a livello internazionale, e piattaforme innovative».

Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019, scale mobili. Copyright: gioiellis.com

La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com







I piccoli cerchi di Liliana Guerreiro

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Liliana Guerreiro, il piacere del design in Portogallo ♦

Anni fa ha vinto il Best Piece of Jewelry Award all’Inhorgenta di Monaco grazie al suo speciale design: un intreccio di fili e minuscoli cerchi che formano gioielli in oro e diamanti. Ma non solo. Come nella collezione Elementos, che utilizza l’elemento del filo in modo innovativo e piccoli tondi che compongono una sorta di puzzle, oppure Malha (che si ispira ai reliquiari tradizionali dell’Ottocento), Cheio de Ramo (uso ironico della filigrana) e Fio, con il filo d’oro oppure in argento dorato utilizzato in diverse combinazioni di spessori, materiali (oro e argento) e tre texture.

Orecchini in oro 19 carati e diamanti
Orecchini in oro 19 carati e diamanti

Un’altra particolarità riguarda il materiale che utilizza: oro a 19 carati (invece del solito a 18 carati), ma anche argento completamente ossidato. Liliana Guerreiro è una delle designer portoghesi di gioielli più note. È nata Viana do Castelo, Minho (nord del Portogallo), terra con una storia secolare nella produzione di gioielli. Il suo lavoro si ispira a una delle tecniche artigianali più tradizionali, la filigrana.

Anello in argento ossidato
Anello in argento ossidato
Anello in oro e diamanti
Anello in oro e diamanti
Anello a maglia in oro 19 carati
Anello a maglia in oro 19 carati
Fede nuziale in oro 19 carati
Fede nuziale in oro 19 carati
Mono orecchino in oro 19 carati
Mono orecchino in oro 19 carati
Orecchini in oro 19 carati
Orecchini in oro 19 carati







Primi passi per la nuova Baselworld




Primi passi di Baselworld II. A Ginevra, quindi lontano dalla sua sede originaria, ma in contemporanea con i Geneva Watch Days, si è tenuto il suo primo pop-up event, cioè una conferenza stampa di presentazione del nuovo spirito Baselworld, con dieci brand indipendenti e un programma. L’evento fa parte della preparazione a Baselworld 2022, che si svolgerà a Basilea dal 31 marzo al 4 aprile 2022.

Sono raccolti dieci marchi di orologi (Claude Meylan, IceWatch, AHCI rappresentati da Ludovic Ballouard e David Candaux, BA111OD Watch Concept, Bomberg, Furlan Marri, Ikepod, Riskers e Sinn Spezialuhren) tutti scelti per il loro profilo indipendente, le loro dimensioni e il loro posizionamento distintivo sotto il nuovo banner Baselworld, e partecipando al nuovo concept per mostrare le loro novità.

Incontro a Ginevra per la nuova Baselworld
Incontro a Ginevra per la nuova Baselworld

L’idea della nuova Baselworld, messa a punto dall’amministratore delegato, Michel Loris-Melikoff, comprende sia la presenza fisica sia quella online. L’idea è quella di animare la community tutto l’anno 24 ore su 24, sette giorni su sette. Il primo incontro dovrebbe essere il debutto di una moltitudine di eventi live e virtuali che si svolgeranno sulla nuova piattaforma digitale, che sarà attivata nell’autunno del 2021. Contenuti originali, eventi, networking, connessioni sono nuovi strumenti, per l’industria, che sono stati sviluppati e che saranno messi a disposizione dei marchi per ottimizzare il loro pubblico e il loro business, tutto l’anno, oltre ai punti di incontro fisici.

L'evento di Ginevra preparatorio per Baselworld
L’evento di Ginevra preparatorio per Baselworld

A Ginevra, intanto, il programma ha previsto una festa di apertura, cocktail happy hour, aftershow e festa di chiusura. È stata prevista anche uno streaming del colloquio tra l’amministratore Loris-Melikoff e Jean-Christophe Babin, Ceo di Bvlgari, nonché con Aurel Bacs, consulente senior di Phillips in associazione con Bacs&Russo, oltre a una serie di tavole rotonde su temi di attualità come la blockchain demistificata con Gaetano Cavalieri, Presidente della Cibjo, la Confederazione Mondiale della Gioielleria, le cui associazioni membri in più di 45 Paesi comprendono più di 7 milioni di persone coinvolte nei settori mondiali della gioielleria e delle pietre preziose, l’aumento di Cpo (Usato Certificato, Orologeria e Gioielleria), Le donne in orologeria e l’arte del collezionismo. Gran parte sarà replicato su larga scala a Baselworld 2022.

Michel Loris Melikoff
Michel Loris Melikoff







Baselworld torna nel 2022. Ma diversa




Torna Baselworld. La più grande fiera della gioielleria e dell’orologeria, però, sarà diversa. Quanto diversa? Il punto è proprio questo: ci sono ancora, per forza di cose, molti aspetti indefiniti, come ha spiegato in un incontro online Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato dell’evento, che è gestito dalla società svizzera Mch.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

L’ultima edizione di Baselworld è stata quella del 2019. Ma è stato un evento in scala ridotta rispetto al passato, dopo una lunga serie di addii da parte dei grandi marchi. Il motivo? Soprattutto i costi diventati ormai insostenibili: per un’azienda la presenza a Baselworld poteva significare una spesa di oltre 1 milione di euro, come ha ammesso lo stesso manager. Ai costi esorbitanti si è aggiunta tanta concorrenza e, soprattutto, la diffusione della comunicazione via internet. Ok, non è la stessa cosa rispetto a un contatto diretto con il produttore o la visione dell’oggetto. Ma agevola i contatti e, soprattutto, non costa quasi nulla. Soprattutto, uno spazio fisico in fiera ora si potrà ottenere per circa 20 mila euro, che scendono a 5 mila per partecipare alla sola piattaforma digitale.

Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Motivi che hanno indotto Baselworld a una profonda riflessione, che si è allungata anche a causa del covid. Tanto che a un certo punto Mch aveva deciso di eliminare del tutto il marchio Baselworld. Decisione per fortuna modificata. Ora la fiera torna. Quando? Tra il 31 marzo e il 4 aprile 2022: in sostanza però sembra manchi ancora un accordo con Watches and Wonders, come si chiama ora Fhh, evento che si tiene a Ginevra ed è riservato all’alta orologeria. L’idea è di coordinare i due eventi, come era già in programma nel 2020. L’incertezza testimonia anche come l’opera di convincimento al ritorno a Baselworld delle aziende sarà lunga e faticosa. Secondo quanto ha spiegato Loris-Melikoff, il nuovo Baselworld sarà principalmente una piattaforma B2B nel segmento del lusso di fascia media. Un concetto che modifica profondamente la filosofia seguita fino a qui, che privilegiava marchi come Chopard, Rolex o Bulgari. Tutte aziende che hanno deciso di lasciare l’evento nella città svizzera.

Secondo quanto spiegato, il concetto futuro combina le tendenze del mercato del marketing dell’esperienza con le esigenze dell’intera comunità nel segmento medio e alto dell’industria dell’orologeria, della gioielleria e delle pietre preziose.

Business a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Business a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Dopo che la pandemia di coronavirus ha bloccato Baselworld negli ultimi due anni, ci siamo presi molto tempo per parlare con i nostri partner ed espositori. Una cosa è diventata molto chiara: il marchio deve rimanere, ma deve cambiare radicalmente.
Michel Loris-Melikoff

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Nelle intenzioni, il nuovo Baselworld sarà meno glamour e più una piattaforma su cui i piccoli produttori di orologi e gioielli e i commercianti di pietre preziose potranno presentare i loro prodotti e i rivenditori avranno un efficiente e un facile accesso alla diversità dei produttori. Non solo: diventerà anche una piattaforma digitale, integrata da eventi dal vivo, che sarà disponibile per l’industria della gioielleria, degli orologi e delle gemme 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, in tutto il mondo.

Il talk show di apertura di Baselworld 2019
Il talk show di apertura di Baselworld 2019

La piattaforma digitale sarà lanciata in autunno, e dovrebbe essere un forum di scambio tra tutti i rappresentanti rilevanti dell’industria, del pubblico e dei media a Baselworld 2022. L’obiettivo è utilizzare nuovi strumenti per la creazione di contenuti, per consentire il massimo un’esperienza fornendo l’opportunità di espandere la propria rete e scambiare informazioni sulle ultime tendenze. Sarà la prima piattaforma indipendente che unisce eventi digitali e live.

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com

Secondo Loris-Melikoff, tutti si incontreranno sulla piattaforma: i marchi, i produttori, i rivenditori, i fan e i media. “Offriremo condizioni e prezzi interessanti per tutti i marchi che vogliono beneficiare di questa piattaforma unica”, assicura il manager. Infine, il nuovo orientamento di Baselworld è in linea con la strategia del Gruppo Mch, «confermata dal nuovo consiglio di amministrazione. Si concentra su piattaforme per comunità in ecosistemi selezionati (internazionali o nazionali), la fornitura di soluzioni di marketing esperienziale con supporto olistico per i clienti in tutto il mondo e la gestione delle infrastrutture del gruppo a Basilea e Zurigo».

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com






 

Oro, diamanti e GioMio

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Oro, diamanti e la sobria eleganza di GioMio, frutto della fantasia di Georges Sabbagh ♦︎

Il nome forse sound Italy, ma è nato ad Anversa, capitale europea dei diamanti, dall’iniziativa di un designer, Georges Sabbagh, di origine greca. Lui, però, ama l’Italia e tifa Ferrari. GioMio propone gioielli in oro e diamanti. Lo stile è riconoscibile: i gioielli sono in gran parte realizzati in oro rosa o bianco, con un contorno di diamanti, spesso con una pietra centrale più grande contornata da altre più piccole, oppure con un pavé che contribuisce a sottolineare la brillantezza mantenendo più contenuto il prezzo.

I gioielli sono realizzati ad Anversa da artigiani locali, mentre i gioielli sono prodotti e realizzati dallo stesso fondatore del brand.

Anello in oro bianco e diamanti
Anello in oro bianco e diamanti

Anche se il tema dominante è quello dell’oro e di piccoli diamanti, i gioielli non sono monotoni. Ci sono collezioni, come Diamond Blossom, che riescono a esprimere una personalità leggera ed elegante. Questa collezione, per esempio, riproduce le forme naturali dei rami e dei fiori pronti a sbocciare per la primavera.

Bracciale in oro bianco e diamanti
Bracciale in oro bianco e diamanti
Collana in oro rosa e diamanti
Collana in oro rosa e diamanti
Orecchini flessibili in oro rosa e diamanti
Orecchini flessibili in oro rosa e diamanti
Orecchini a cerchio in oro rosa e diamanti
Orecchini a cerchio in oro rosa e diamanti
Anello flessibile in oro bianco e diamanti
Anello flessibile in oro bianco e diamanti

Anello in oro rosa e diamanti
Anello in oro rosa e diamanti







Le antiche radici di Kohinoor

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La secolare tradizione della gioielleria indiana vive nella storia di Kohinoor Jewelers ♦︎

Tante coincidenze fanno una prova: Agra è la città indiana dove si trova un gioiello dell’architettura, il Taj Mahal. E Agra è anche la sede di Kohinoor Jewelers, nome che ricorda il Koh-i-Noor, uno dei più grandi diamanti tagliati al mondo, del peso di 105,6 carati: pietra estratta in India e per secoli di proprietà di vari regnanti indiani, e infine portata in Gran Bretagna nel 1849, dove ora è parte dei gioielli della corona. Insomma, Kohinoor Jewelers ha le carte in regola per rappresentare il tradizionale mondo indiano della gioielleria.

Fondata da Brij Gopal Mathur nel 1862, Kohinoor Jewelers punta al meglio. La maggior parte della sua produzione è in perfetto stile indiano: opulento, ricco di oro giallo.

Orecchini con ametista intagliata e diamanti
Orecchini con ametista intagliata e diamanti

La famiglia, in effetti, ha una storia che affonda le radici nell’antica India: i Kohinoor erano tradizionalmente vicini ai Mughal di Delhi. I loro antenati si trasferirono ad Agra nel 1857 con l’ultimo imperatore Mughal, Bahadur Shah Zafar, nella vecchia città murata di Mughal Agra. Questa tradizione antica, ora interpretata con forme più moderne, è la base della gioielleria di Kohinoor, che propone anche pezzi eccezionali, come la collana Himalayan Waterfall, con zaffiri e acquamarine che sembrano davvero un fresco torrente di acqua. Margherita Donato

 

Anello in oro giallo con smeraldi
Anello in oro giallo con smeraldi
Anello Splash in oro bianco, diamanti e zaffiri multicolori
Anello Splash in oro bianco, diamanti e zaffiri multicolori
Pendente in oro bianco e diamanti della collezione Zodiac
Pendente in oro bianco e diamanti della collezione Zodiac
Orecchini in oro giallo e diamanti della collezione Zodiac
Orecchini in oro giallo e diamanti della collezione Zodiac
Orecchini in oro bianco, diamanti bianchi e neri, agata
Orecchini in oro bianco, diamanti bianchi e neri, agata
Himalayan Waterfall, collana con zaffiri, acquamarina, morganite
Himalayan Waterfall, collana con zaffiri, acquamarina, morganite






In viaggio con Garaude

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Il viaggio di Garaude: i gioielli di un francese attraverso i sentieri che portano a oriente, fino al Giappone ♦

Garaude, ovvero, la gioielleria francese più scanzonata, non vicina ma non lontana da Place Vendôme presenta ancora una volta quello che è la sua specialità: i gioielli con pietre colorate e fantasia latina. Tutto nasce da un viaggio negli anni Settanta di François Garaude in Brasile, quando era studente di architettura e appassionato velista. Ma la musica e i colori di Salvador de Bahia, la scultura autoctona, e le miniere di smeraldi gli hanno cambiato la vita.

Anello in oro rosa 18 caratic con 2 indicoliti e 3 rubelliti circondate da 155 diamanti
Anello in oro rosa 18 caratic con 2 indicoliti e 3 rubelliti circondate da 155 diamanti

Un altro viaggio negli Stati Uniti è servito ad apprendere le nozioni di gemmologia e le tecniche della gioielleria. Dieci anni dopo, Garaude è tornato in Francia per lavorare con qualche grande Maison, forte della sua apprezzata ricerca di pietre sui mercati asiatici: rubini, zaffiri, ma anche giada nelle diverse tonalità, una pietra che ama ancora oggi non solo nella classica tonalità verde imperiale, ma anche bianca, grigia, nera, lavanda. È invece delle 50 sfumature di grigio, ha collezionato le 42 sfumature dello spinello, dal rosso all’arancio, dal rosa al viola. Dopo tanta esperienza e lavoro, nel 2010 ha fondato la sua Maison Garaude (con l’aiuto della figlia Jeanne). L’anello Bisanzio o la collezione dedicata al pittore giapponese Hokusai testimoniano ascendenze raffinate, uno stile tra Oriente e Occidente, un design originale. E il viaggio del designer continua.

Anello girevole in oro com spinello rosso e diamanti
Anello girevole in oro com spinello rosso e diamanti
Pendente in oro annerito 18 carati, con quattro acquamarina e uno spinello rosso
Pendente in oro annerito 18 carati, con quattro acquamarina e uno spinello rosso
Anello in oro 18 carati annerito, 4 pietra di luna e un cabochon di rubellite
Anello in oro 18 carati annerito, 4 pietra di luna e un cabochon di rubellite
Collana Medicis in oro 18 carati annerito, con 8 spinelli, 8 zaffiri naturali non riscaldati e 72 diamanti
Collana Medicis in oro 18 carati annerito, con 8 spinelli, 8 zaffiri naturali non riscaldati e 72 diamanti
Bracciale Byzance in oro bianco e rosa con acquamarina
Bracciale Byzance in oro bianco e rosa con acquamarina
Bracciale rigido in argento com quattro gemme di giada
Bracciale rigido in argento com quattro gemme di giada

Anello in oro rosa, titanio e 667 spinelli rosa per 13,97 carati
Anello in oro rosa, titanio e 667 spinelli rosa per 13,97 carati







Maria Kovadi, gioielli senza confini

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I gioielli di Maria Kondakova-Kaltsidis e della sua Maison, Maria Kovadi ♦︎

La sua storia è ricca, come indica il suo nome: Maria Kondakova-Kaltsidis. È una designer con origini russe e greche, che vive e lavora a Zurigo. Non solo: i suoi gioielli sono realizzati in Italia, mentre lei ha studiato a Londra al Central Saint Martins, e in America, al Gia. Insomma, Maria è una persona con una cultura e un’esperienza internazionale. Per semplicità ha chiamato la sua Maison con il nome di Maria Kovadi e la sua missione è realizzare gioielli originali, spesso pezzi unici. Ha fondato il suo brand nel 2007, ma il debutto sul palcoscenico della gioielleria importante è avvenuto con Baselworld 2016. Prima ha anche vinto il premio Lonmin Design Innovation Award in platino.

La designer si è innamorata del mondo del design del gioiello in Italia, dove sono realizzati i suoi gioielli.

Orecchini in oro 18 carati su misura con zaffiri multicolori e tormaline paraiba
Orecchini in oro 18 carati su misura con zaffiri multicolori e tormaline paraiba

Lo stile è eclettico: a pezzi più tradizionali si affiancano gioielli come quelli della collezione Tell me, che comprendono parole e brevi frasi spiritose. Ma anche un bracciale polsino ricamato con oro, diamanti e fili di seta. Insomma, mondi diversi uniti sotto lo stesso brand. È proprio quello che ci si aspetta da una designer con una eredità multipla. Alessia Mongrando

Collezione Tell me, orecchini in oro bianco con diamanti e labradorite
Collezione Tell me, orecchini in oro bianco con diamanti e labradorite
Anello in oro con micromosaico e smeraldo
Anello in oro con micromosaico e smeraldo
Orecchini in oro giallo e rosa con diamanti
Orecchini in oro giallo e rosa con diamanti
Collana cone pendente in oro, diamanti brown e micromosaico
Collana cone pendente in oro, diamanti brown e micromosaico
Orecchini in oro, diamanti, calcedonio, zaffiri
Orecchini in oro, diamanti, calcedonio, zaffiri

Anello in oro 18 carati com diamanti e labradorite
Anello in oro 18 carati com diamanti e labradorite

Anello in oro bianco e zaffiri rosa
Anello in oro bianco e zaffiri rosa

Orecchino in oro e citrino a forma di conchiglia
Orecchino in oro e citrino a forma di conchiglia
Orecchino You Love Me, oro e rubini
Orecchino You Love Me, oro e rubini







La ex Baselworld (forse) torna a giugno




Mentre Vicenzaoro ha cancellato la data di marzo per slittare a settembre, la ex Baselworld punta su giugno. Ma con molti punti interrogativi. Il Gruppo MCH, società che organizza l’evento di Basilea, che era stato cancellato dopo il forfait dei brand più importanti e messo all’angolo dal covid, tornano in pista e hanno programmato l’erede di Baselworld per giugno. In realtà l’evento non si chiamerà più Baselworld, ma HourUniverse, e spera di attirare perlomeno il mondo dell’orologeria che non partecipa a Watches & Wonders (ex SIHH), evento di Ginevra dedicato ai top del mercato delle lancette e che era programmato dall’8 al 12 aprile, ma che è stato a sua volta cancellato. HourUniverse era in origine previsto a Basilea, parallelamente a Watches & Wonders, ma il perdurare dell’epidemia ha convinto gli organizzatori della ex Baselworld a posticipare l’evento.

La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea
La cupola aperta che sovrasta la piazza che unisce i padiglioni della Fiera di Basilea

Al momento la nuova data non è stata ancora determinata, ma l’idea è quella di fissare l’appuntamento per HourUniverse a metà giugno, anche se non è escluso che si verifichi un ennesimo rinvio. D’altra parte, anche Reed Jewelry Group ha deciso di rinviare il JCK Las Vegas. L’ultima Baselworld si è svolta nel 2019, tra abbandoni e polemiche dopo l’addio di Rolex, Tudor, Patek Philippe, Chanel e Chopard: i big avevano annunciato l’idea di creare un proprio evento, ma non è seguita poi nessuna decisione.

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Baselworld, visitatore avvinghiato a due modelle
Baselworld, visitatore avvinghiato a due modelle







Antonio Papini, non solo oro




I gioielli in oro e diamanti firmati Antonio Papini, gioielleria toscana ♦

Oro classico: catene, grosse, in oro giallo o rosa, e qualche volta bianco. E, magari, diamanti ed ebano: Antonio Papini è un’azienda che ha compiuto il mezzo secolo di vita ed è cresciuta un po’ discosta dalle aree classiche dove si è sviluppata la gioielleria in Italia. La sede, infatti, è a Empoli, una cittadina vicino a Firenze. Dal 1987, precisano alla Antonio Papini, l’azienda ha sviluppato l’attività di produzione segnata dal pusher di fabbrica 995 FI. Tanto per dire che dietro il brand c’è un’impresa consolidata nel panorama dell’oreficeria italiana. La sua produzione è indirizzata soprattutto all’export.

Orecchini pendenti in oro giallo e diamanti
Orecchini pendenti in oro giallo e diamanti

Nessun volo pindarico per questi gioielli che racchiudono lo stile semplice, ma efficace per chi vuole indossare un gioiello d’oro, visibilmente d’oro. Ma anche con l’aggiunta di personalità, come nel bracciale in cui i segmenti del gioiello si torcono e il metallo e lavorato all’interno in una sorta di rete, mentre gli elementi sono legati da anelli con pavé di diamanti. Le grandi catene, però, non sono mai banali. Possono piacere a chi ama da sempre questo genere di gioielleria, ma anche ai rapper di successo. Lavinia Andorno

Collana con anelli ovali
Collana con anelli ovali
Orecchini in oro giallo a goccia
Orecchini in oro giallo a goccia
Orecchini in oro rosa con pavé di diamanti
Orecchini in oro rosa con pavé di diamanti
Collana in oro rosa con pavé di diamanti
Collana in oro rosa con pavé di diamanti
Collana a catena in oro giallo 18 carati e diamanti
Collana a catena in oro giallo 18 carati e diamanti
Bracciale in oro giallo 18 carati
Bracciale in oro giallo 18 carati

Bracciale tubogas con pavé di diamanti
Bracciale tubogas con pavé di diamanti







Addio Baselworld, arriva Hour Universe




Hour Universe. Il post Baselworld è (anche) un gioco di parole. Hour, parola inglese che indica l’arco temporale di 60 minuti, assomiglia anche a our, nostro. Un universo, insomma, che allude al concetto di tempo, quello misurato dagli orologi. Dopo il clamoroso suicidio di Baselworld, la più blasonata fiera dedicata alla gioielleria e all’orologeria, la società organizzatrice Mch ha cambiato tutto.

Rendering di Hour Universe
Rendering di Hour Universe

Hour Universe si volgerà a Basilea dall’8 al 12 aprile 2021, covid permettendo. La nuova iniziativa è descritta come una piattaforma ibrida per la comunità di orologi, gioielli e pietre preziose con un’offerta digitale moderna per tutto l’anno, combinata con gli incontri fisici in fiera. L’evento dal vivo programmato e inclusivo ha l’obiettivo di facilitare il networking e fornire un’esperienza basata sulle esigenze di espositori e visitatori.

Mch promette anche un nuovo concetto di ospitalità basato su prezzi equi e supportato dall’industria alberghiera locale. Proprio i costi esorbitanti per la partecipazione a Baselworld sono stati il deterrente che ha messo in crisi la fiera.

Uno degli allestimenti a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Uno degli allestimenti a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Hour Universe riuscirà a convincere i grandi gruppi che hanno abbandonato Baselworld? Non sarà facile. I big del settore del lusso non solo hanno detto addio, ma hanno anche organizzato altri eventi. Hanno salutato Baselworld aziende come il Gruppo Lvmh, con brand che comprendono Tag Heuer, Hublot e Zenith e la Maison Bvlgari, oltre a Rolex, Tudor, Patek Philippe, Chanel e Chopard, Swatch e tanti altri, compresi grandi marchi della gioielleria. Molti parteciperanno a Watches & Wonders Geneva, manifestazione che ha anche portato il format in Cina. Altri marchi organizzeranno eventi per conto loro. Insomma, la strada per Hour Universe sembra in salita.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019
Il booth di Jacob a Baselworld
Il booth di Jacob & Co a Baselworld

Sfilate a Baselworld 2019
Sfilate a Baselworld 2019







Cancellata anche GemGèneve




Un’altra fiera della gioielleria cade sul campo della battaglia al covid. È GemGèneve, l’evento che negli anni scorsi si è svolto in maggio e che per il 2020 era programmato dal 1 al 4 novembre, ovviamente a Ginevra. Ne ha dato notizia, a sorpresa, su Forbes Anthony DeMarco, un giornalista specializzato nel settore della gioielleria.

Il PalaExpo che ospita GenGenève
Il PalaExpo che ospita GenGenève

Quella programmata a novembre sarebbe stata la terza edizione di GemGèneve, che aveva registrato già un buon numero di adesioni. Ma a spingere gli organizzatori Ronny Totah e Thomas Faerber a cancellare la data è stata la situazione di incertezza causata dall’epidemia: restrizioni di viaggio e precauzioni di tipo sanitario non sono certo propedeutici a una buona riuscita di una fiera. A differenza di quanto è avvenuto per Baselworld, però, gli organizzatori hanno fatto sapere che tutti i 145 espositori attesi saranno rimborsati (le aziende che partecipano a una fiera versano in anticipo il costo dello spazio espositivo). Una decisione che causa perdite consistenti agli organizzatori ma che, di sicuro, lascia una buona impressione alle aziende che dovevano partecipare a GemGèneve. L’unico evento in programma legato alla gioielleria, quindi, rimane Voice VicenzaOro (12-14 settembre).

Thomas Faerber
Thomas Faerber
Ronny Totah
Ronny Totah

Lo spazio riservato alla Head. Foto: G.Maillot
Lo spazio riservato alla Head. Foto: G.Maillot







Baselworld nelle mani di Murdoch jr.




Baselworld, la ex regina delle fiere dedicate alla gioielleria e all’orologeria, potrebbe essere salvata da Murdoch jr. Lupa Systems, società di investimento gestita James Murdoch, figlio del magnate dei media Rupert Murdoch, ha infatti offerto circa 100 milioni di franchi svizzeri (pari a circa 93 milioni di euro o 106 milioni di dollari Usa) per rilevare una quota di Mch Group, la società che è proprietaria del marchio Baselworld. Si tratterebbe, secondo indiscrezioni, di una proposta di acquisto tra il 30% e il 40% dell’azienda: l’offerta potrebbe salvare la società svizzera, che dopo la débacle di Baselworld, cancellata definitivamente, rischia la sopravvivenza.

James Murdoch. Foto: Rob McDougall
James Murdoch. Foto: Rob McDougall

L’agenzia di stampa Bloomberg, infatti, prevede una diminuzione del giro d’affari di Mch di circa 180 milioni per il 2020, visto che anche Art Basel è stata annullata a causa del covid-19. Non tutti i soci di Mch, però, sono d’accordo ad accettare la proposta di Murdoch jr. Il vertice della società fieristica, per contro, sembra favorevole ad accettare l’ingresso del figlio dello Squalo (era soprannominato così a Wall Street il padre Rupert). Secondo il vertice della società di Basilea, l’offerta di Murdoch jr. potrebbe essere l’ultimo treno “prima che sia troppo tardi”.

Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Ingresso a Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com







Baselworld cambia nome e format




Ascesa e caduta di Baselworld. E ora anche la stessa Mch group ammaina la bandiera e ammette: Baselworld è definitivamente defunta. Ma tornerà sotto un altro nome, forse con un format diverso. La più grande fiera mondiale dei gioielli e degli orologi, fino a tre o quattro anni fa, è stata cancellata non solamente per il 2021, ma per sempre. È un nome che irrita, che comunque non attira più. A rivelarlo è stato un portavoce della fiera al magazine online WatchPro. Intenzione che traspariva dalle dichiarazioni anticipate al magazine australiano Jeweller da Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato dell’evento.

Modelle di Jacob & co con i gioielli della Maison, a Baselworld 2018
Modelle di Jacob & co con i gioielli della Maison, a Baselworld 2018

Le cose sono cambiate radicalmente nelle ultime settimane, specialmente nelle industrie dell’organizzazione di eventi. Siamo stati tra i primi – con hotel, ristoranti e attività di intrattenimento – ad affrontare il duro impatto della pandemia, e probabilmente saremo gli ultimi a riprenderci.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff

Il nome di Baselworld verrà quindi abbandonato. Ma la società non demorde e ha anticipato una consultazione con 600 potenziali espositori per lanciare un evento completamente nuovo già il prossimo anno. Al momento non sono note date, format e neppure il nome di Baselworld 2 o come si chiamerà.

Intanto, prosegue l’operazione per rimborsare gli espositori che avevano versato depositi per la fiera di quest’anno. Non è facile. Nonostante le rassicurazioni, infatti, sembra che i termini della questione non siano ancora stati del tutto appianati. Gli espositori hanno tempo fino al 31 maggio per richiedere i rimborsi, che saranno versati, promette Mch, entro dieci giorni lavorativi.

Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright: gioiellis.com







Baselworld cancellata anche per il 2021




La sentenza di morte era scritta. Ed è stata eseguita. Mch Group, la società che organizza Baselworld, ha cancellato la data del prossimo evento, programmato dal 28 gennaio al 2 febbraio 2021. La fiera, prevista a fine aprile 2020, quest’anno è saltata a causa del coronavirus, ma il decesso di quella del prossimo anno è stato decretato dal virus dei costi. E dalla fuga dei principali brand dell’orologeria, da Rolex a Patek Philippe, fino al gruppo Lvmh.

Baselworld 2017
Baselworld 2017

Risolto anche il nodo dei rimborsi alle aziende che avevano prenotato per la fiera del 2020, annullata. I grandi gruppi avrebbero accettato un rimborso inferiore all’85% proposto da Baselworld, e avrebbero così favorito il rimborso alle aziende più piccole. MCH Group e il Comitato degli espositori svizzeri hanno infatti raggiunto un accordo per quanto riguarda questo spinoso aspetto.

Modelle nel booth di Jacob & co a Baselworld. Copyright: gioiellis.com
Modelle nel booth di Jacob & co a Baselworld. Copyright: gioiellis.com

“Accolgo con favore l’atteggiamento costruttivo dei rappresentanti del gruppo MCH, che ci ha permesso di trovare una soluzione equilibrata”, testimonia Hubert J. du Plessix, presidente del Comitato degli espositori svizzero e direttore di Rolex. “Vorrei anche ringraziare Patek Philippe, Rolex, Tudor, Chanel, Chopard, Hublot, Zenith e Tag Heuer, che, in uno spirito di solidarietà con il settore nel suo insieme, hanno concordato un rimborso inferiore, in modo che altri espositori possano trarre vantaggio da condizioni migliori.”

E dopo? La storia di Baselworld è davvero definitivamente finita? Naturalmente l’ultima parola non è ancora stata scritta. Mch Group sta valutando se pensare o, meglio, ripensare la formula di Baselwolrd per proporla per il 2022. Non sarà facile, ma non è detto che sia impossibile. Dipenderà anche dall’andamento dell’economia mondiale e dal successo della formula Watch & Wonders di Ginevra, dove si sono dati appuntamento per il prossimo anno i grandi marchi dell’orologeria.

Baselworld 2019
Baselworld 2019

Insieme agli espositori e ai visitatori, stiamo lavorando intensamente per chiarire e discutere i requisiti e le opzioni per le nuove piattaforme. Prenderemo una decisione sui possibili formati di follow-up entro l’estate e forniremo quindi informazioni sul nuovo concetto e sulla pianificazione.
Michel Loris-Melikoff, amministratore delegato di Baselworld

Michel Loris-Melikoff
Michel Loris-Melikoff. Copyright: gioiellis.com







Débacle Baselworld, lascia anche Lvmh




Se mai qualcuno avesse avuto dubbi, è arrivato il colpo di grazia a Baselworld. L’esecuzione capitale ha la forma di un comunicato del gruppo Lvmh. Le manifatture orologiere svizzere del Gruppo Lvmh, che comprendono Tag Heuer, Hublot e Zenith e la Maison Bvlgari, hanno preso atto dell’abbandono di Baselworld da parte di Rolex, Tudor, Patek Philippe, Chanel e Chopard, recita la nota ufficiale del gruppo francese. «In questo contesto di evidente indebolimento di rappresentatività dell’industria orologiera svizzera, i brand della Divisione e la Maison Bvlgari hanno deciso di annullare a loro volta la partecipazione alla Fiera per preservare la propria immagine e le relazioni con clienti e media. Non prenderanno dunque parte all’edizione 2021 di Baselworld. Le quattro Maison stanno valutando diversi format di eventi per presentare, nel 2021, le proprie strategie e le novità di prodotto sia ai loro partner commerciali che alla stampa internazionale. La Divisione Orologi LVMH da una parte e Bvlgari dall’altra si pronunceranno sui propri progetti futuri nelle prossime settimane, in base ai loro rispettivi obiettivi».

La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com
La piazza di Baselworld. Copyright: gioiellis.com

Siamo molto dispiaciuti di dover abbandonare questo appuntamento più che centenario, al quale le nostre Maison erano fedeli. È comunque evidente che, in queste condizioni, dobbiamo reagire rapidamente e mettere a punto altre strategie. Abbiamo l’opportunità di reinventare il formato e il contenuto di uno dei momenti chiave del nostro anno orologiero, che rappresentava una grande sfida commerciale e una leva strategica per l’influenza dei nostri marchi. In questa prospettiva, faremo ogni sforzo per essere presenti con le altre prestigiose Maison che si incontreranno a Ginevra nell’aprile 2021, per soddisfare così le esigenze dei nostri partner e clienti e offrire loro un’esperienza unica.
Stéphane Bianchi, CEO Divisione Orologi Lvmh

L'area del marchio Zenith
L’area del marchio Zenith

Insomma, i pilastri di quella che era la più grande fiera dedicata alla gioielleria e all’orologeria si sgretolano. Difficile pensare, al momento, a una Baselworld priva dei suoi marchi che attiravano migliaia di visitatori e buyer da tutto il mondo. Ora il business degli orologi è concentrato su Ginevra. E la gioielleria? Seguirà il trend dei marchi delle lancette?

Bulgari a Baselworld 2019
Bulgari a Baselworld 2019

Riunire l’intera industria orologiera svizzera in un unico luogo, Ginevra, la capitale storica dell’orologeria e in un’unica data, è una grande opportunità per rilanciare finalmente un settore indebolito da troppe divisioni e interessi divergenti rispetto al resto del settore lusso di cui Bvlgari è protagonista e che progredisce molto più rapidamente. Non vediamo l’ora di andare a Ginevra nell’aprile 2021, anche se dobbiamo ancora definire le modalità della nostra partecipazione, che preciseremo nelle prossime settimane. Siamo inoltre lieti di non dover compensare, come nel 2020, l’assenza di Fiere orologiere istituzionali, che quest’anno ci ha costretto a prendere iniziative utili a breve termine ma non strategiche a medio termine.
Jean-Christophe Babin, Ceo del Gruppo Bvlgari

Jean Christophe Babin con Carla Bruni Sarkozy (da Twitter)
Jean Christophe Babin con Carla Bruni Sarkozy (da Twitter)

Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com
Baselworld 2019. Copyright gioiellis.com

Il booth di Jacob a Baselworld
Il booth di Jacob & Co a Baselworld







Le armi ammazza-virus della Fiera di Hong Kong




Fiere di gioielleria: mentre Baselworld si spegne e sono state cancellate il Couture e il Jck di Las Vegas, Hong Kong International Jewellery and Diamond Show tenta di partire per la terza volta, assieme all’evento gemello Gem & Pearl Show. Il coronavirus ha sconvolto i programmi del mondo della gioielleria. La fiera di Hong Kong, originariamente prevista per marzo e poi slittata a maggio, è stata riprogrammata dal 3 al 6 agosto 2020.

Hong Kong International Jewellery Show
Hong Kong International Jewellery Show

Ma lo spettro del coronavirus potrebbe influire sulla partecipazione di buyer ed espositori. Per rassicurare entrambi, gli organizzatori puntano su rigide misure di sicurezza sanitaria. Per esempio, i visitatori che entreranno negli spazi dell’AsiaWorld-Expo dovranno passare attraverso un’installazione che controlla la loro temperatura e igienizza i vestiti e gli oggetti trasportati. Per riuscire a eliminare i pericolosi coronavirus, vestiti di visitatori e personale e superfici nel centro conferenze saranno sterilizzate utilizzando un sistema a raggi ultravioletti, che può impedire la crescita di microbi fino a 12 mesi. Inoltre, saranno purificata l’aria e i locali con un disinfettante liquido ad ampio spettro, che uccide virus e batteri. Insomma, sarà come guardare gioielli in un ospedale.

Hong Kong International Jewellery and Diamond Show
Hong Kong International Jewellery and Diamond Show

La skyline di Kong Kong
La skyline di Kong Kong

hongkong
La fila per accreditarsi all’Hong Kong International Jewellery Show







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