Salma Hayek

Pomellato così così

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Salma Hayek, moglie di François Pinault, è ora anche collega del magnate francese del lusso fondatore del gruppo Kering: l’attrice è, infatti, il nuovo volto di Pomellato, azienda italiana della gioielleria acquistata dall’impero parigino giusto due anni fa. Salma sostituisce l’algido volto di Tilda Swinton, che provocava un brivido (di freddo) anche in pieno agosto. Il compito della nuova testimonial, ritratta voluttuosamente tra le trasparenze di una piscina di Los Angeles da Mert e Marcus, è anche quello di scaldare le vendite dell’azienda famosa per gioielli come gli anelli Nudo, oppure per il brand Dodo.

Secondo quanto emerge dai bilanci della società, infatti, di strada da fare ce n’è parecchia. Gli ultimi conti disponibili sono quelli relativi al 2013 (il bilancio 2014 non è ancora stato redatto). E basta scorrere le colonne di numeri per notare come la situazione dell’azienda fondata nel 1965 da Pino Rabolini, condotta da Andrea Morante e presieduta da Jean Marc Duplaix sia bisognosa di un’iniezione di ottimismo. Intendiamoci, niente di drammatico, ma la crisi che avvolge parte del mondo della gioielleria non lascia fuori l’azienda, che da un punto di vista amministrativo al momento in cui ha depositato i conti era divisa in due realtà: Pomellato spa, la società operativa, e la controllata Pomellato Europa.

I conti della prima parlano chiaro: i ricavi nel 2013 sono scesi da 120,5 milioni di euro a 117,7 milioni, con un calo del -2,37%. Ma peggio ha fatto il margine operativo lordo (cioè quello che determina il risultato finale): il Mol, infatti, è sceso da 23,6 milioni a  19,6, con una diminuzione di quasi il 17%. In contrazione anche il cash flow, cioè i quattrini cassa: al 31 dicembre 2013 Pinault ha trovato 10,3 milioni di euro, contro 13,4 di un anno prima. Una situazione che ha fatto precipitare l’utile, calato da 10,5 milioni a 6,7 (-35,5%). In compenso sono aumentati i debiti, da 1,7 a 2,5 milioni: in ogni caso, una cifra bassa rispetto al livello dei ricavi e dello stato patrimoniale dell’azienda. Situazione diversa per Pomellato Europa, che è una società di più modeste dimensioni. La controllata della casa madre, adibita all’attività commerciale, ha chiuso con una perdita di quasi mezzo milione di euro rispetto a un utile di 413 mila euro dell’anno precedente, con ricavi per 11,4 milioni. Insomma, gioielli d’oro, ma conti un po’ meno preziosi. Federico Graglia

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Andrea Morante
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