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Novità e più Oriente per Fope

Il brand Fope è un acronimo di Fabbrica Oreficeria Preziosi Esportazione. E, in effetti, l’azienda orafa italiana quotata sul listino Euronext Growth Milan è molto attiva all’estero. L’ultima mossa è la costituzione della società Fope Japan G.K., con sede a Tokyo e nata per curare lo sviluppo commerciale del mercato giapponese. La società è controllata da Fope Japan (80%) e da SwissPrimeBrands (20% ), partner del Gruppo veneto che ha curato fino a oggi la distribuzione dei prodotti Fope in Giappone. Poche settimane prima Fope aveva annunciato l’apertura di una nuova boutique monomarca nel prestigioso mall Seibu a Kuala Lumpur (Malesia). L’oro di Fope, insomma, fa rotta sempre di più verso l’Oriente. Una strategia che ha dato i suoi frutti: nel 2023 Fope ha ottenuto ricavi netti consolidati a 66,8 milioni di euro, con una crescita di 4,61 milioni (+7,4%) rispetto al 2022.

Bracciale in oro giallo e pavé di diamanti della collezione Eka
Bracciale oro giallo e pavé di diamanti della collezione Eka

Bracciale oro giallo della collezione Eka
Bracciale oro giallo della collezione Eka

Risultati allineati alle aspettative di budget elaborate ad inizio 2023 tenendo conto di una congiuntura economica a livello internazionale complessa e confermata da indicatori che hanno segnato dei rallentamenti in particolare nel secondo semestre. Nel corso del 2023 il mercato italiano si è distinto per le ottime performance di vendita, generate sia dalla boutique di Venezia che in generale dai nostri concessionari e favorite dalla buona presenza in Italia di turisti stranieri. La politica di copertura sui fabbisogni di oro ha neutralizzato le fluttuazioni delle quotazioni dell’oro e il margine primario delle vendite non ha subito scostamenti rispetto ai valori di budget. La visione per il 2024 è positiva e di ulteriore crescita.
Diego Nardin, amministratore delegato di Fope

Diego Nardin
Diego Nardin

Intanto, il brand di gioielleria non rinuncia ad aggiungere novità alle sue collezioni. Una, piuttosto importante, è programmata per settembre. Nel frattempo, Fope ha rinnovato una delle sue collezioni iconiche, Eka. Il nome in sanscrito significa uno. E, infatti, Eka è stata la prima collezione a cui è stata applicata la tecnologia brevettata Flex’it, che consente flessibilità dei gioielli grazie a micro molle d’oro nascoste all’interno di bracciali, anelli e collane. Ora la linea Eka diventa più grintosa e trasversale grazie a una maglia dove i chicchi d’oro si enfatizzano abbracciandosi l’uno con l’altro. Dal 2024 le collane esistono nelle varianti morbida ed elastica, arricchite della preziosa chiusura con diamante a pulsante D-click.

Bracciale in oro bianco e diamanti neri Eka Tiny
Armband aus Weißgold und schwarzen Diamanten aus der Eka Tiny-Linie

I gioielli dell’anno del Drago

Che cosa hanno in comune Rihanna, Adele, Emma Stone, Rupert Grint, Reese Witherspoon, Ryan Reynolds, Cillian Murphy e Khaby Lame? Sono tutte celebrity nate sotto il segno del Drago, secondo l’oroscopo cinese. Per gli appassionati di astrologia, dal 10 febbraio 2024 al 28 gennaio 2025 è l’anno del Drago. Un animale mitologico che è stato spesso uno dei soggetti preferiti dei gioiellieri. Tanto che c’è chi, come Roberto Coin, che ha lanciato una collezione speciale dedicata proprio al drago.

Un gioiello speciale di Mikimoto in oro 18 carati, perle South Sea e rubini
Un gioiello speciale di Mikimoto in oro 18 carati, perle South Sea e rubini

Non sorprende che secondo lo zodiaco cinese i draghi siano associati alla forza. Ma anche alla salute (avete mai sentito parlare di un drago che si ammala?). Inoltre, i nati sotto questo segno possono avere dalla loro parte armonia e fortuna. Pare che in Cina ci sia anche chi cerca di far nascere i propri figli proprio negli anni del drago e per questo ogni 11 anni, quando torna questo segno, si contano più nascite. Il Drago era anche il segno dell’Imperatore cinese e dell’elemento maschile Yang. Infine, è un simbolo di potere e ricchezza. Tanti buoni motivi, insomma, per scegliere un gioiello ispirato a questo segno, con la speranza che la fiducia nel Drago sia ben riposta.

Bracciale Shanghai in oro giallo e diamanti. Copyright: gioiellis.com
Bracciale Shanghai in oro giallo e diamanti by Carrera Y Carrera. Copyright: gioiellis.com
Ciondolo con drago in oro rosa, tsavoriti e diamanti
Ciondolo con drago in oro rosa, tsavoriti e diamanti by Alexandra Abramczyk
Anello Empress Wu Dragon, in oro e lapislazzulo
Anello Empress Wu Dragon, in oro e lapislazzulo di Wendy Brandes
anello realizzato in bronzo, smalto nero smerigliato a mano, incisioni realizzate a mano raffiguranti un Dragone di 12Pm
Anello realizzato in bronzo, smalto nero smerigliato a mano, incisioni realizzate a mano raffiguranti un Dragone di 12Pm

Marco Bicego tra Grammy e Academy

Mentre Serena Williams ai Grammy Awards 2024 sceglieva gli orecchini Marco Bicego della collezione Lunaria, il brand veneto ha inaugurato la seconda edizione della sua Academy, finalizzata a formare nuovi talenti in ambito produzione e lavorazione specializzata del gioiello. Si tratta di un percorso formativo che unisce lezioni in aula, training strutturato e coaching individuale in azienda volti all’inserimento di nuove figure professionali specializzate e perpetuare l’eccellenza della tradizione orafa italiana.

Lavorazione artigianale dei gioielli Marco Bicego
Lavorazione artigianale dei gioielli Marco Bicego

Anche questa seconda edizione è stata realizzata in collaborazione con Gi Group, multinazionale italiana del lavoro, che ha gestito le fasi di talent attraction, recruiting e assessment dei candidati. La formazione dell’Academy viene erogata presso la Scuola Arte e Mestieri di Vicenza, dipartimento della Fondazione Centro Produttività Veneto, che vanta una lunga tradizione nell’area dell’artigianato artistico e che si è affermata, nel corso del tempo, come la più autorevole istituzione formativa rivolta alla professionalizzazione artistica e artigiana del vicentino, in particolare nel settore oreficeria.
Incisione con il bulino millerighe
Incisione con il bulino millerighe

Il percorso formativo, della durata complessiva di quattro mesi, si articola in una serie di corsi teorici e pratici nell’ambito dell’incisione a mano, dell’incastonatura e incassatura delle pietre e della lavorazione orafa a banco. Al termine del periodo di formazione di 80 ore in aula e laboratorio, le risorse selezionate inizieranno un percorso di inserimento e di training on‐the‐job di 480 ore direttamente in azienda. L’obiettivo è formare figure professionali altamente specializzate, i cosiddetti talenti del fare, da inserire in azienda dove il processo produttivo è interamente verticale, end‐to‐end: dalla fusione dell’oro al controllo qualità. Tutti i gioielli Marco Bicego sono creati nell’atelier di Trissino (Vicenza), sono realizzati in oro 18 carati, incisi a mano con l’antica tecnica del bulino millerighe o realizzati con l’esclusiva tecnica del coil, e montano gemme accuratamente selezionate.

Sono fermamente convinto che l’artigianato vada preservato, il nostro Made in Italy è un marchio di eccellenza che ci viene riconosciuto a livello internazionale. Servono competenze oramai rare e savoir‐faire molto alto, soprattutto nel lusso. Nella nostra azienda si continua una tradizione orafa centenaria, ancora in‐house, e di questo sono estremamente orgoglioso.
Marco Bicego, fondatore e direttore creativo del brand

Marco Bicego. Copyright: gioiellis.com
Marco Bicego. Copyright: gioiellis.com

I 24 brand di Jewellery Geneva

Sono 24 i brand di gioielleria che parteciperanno alla terza edizione di Jewellery Geneva. L’evento è programmato dal 9 al 15 aprile in concomitanza con Watches and Wonders e focalizzato sull’alta orologeria che è organizzato al Palexpo della città svizzera, e con Haute Jewels Geneva, che coinvolge altrettante Maison della gioielleria e si svolge al Fairmont Hotel. Non tropo distante da Jewellery Geneva, che si svolge anche quest’anno nell’Hotel President di Quai Wilson 47, a pochi passi dalla maggior parte dei migliori hotel.

Hotel President. Copyright: gioiellis.com
Hotel President. Copyright: gioiellis.com

Jewellery Geneva è organizzato da H2 Eventi di Howard Hauben, che ha ricoperto il ruolo di capo di Europa Star e ha editato dal 1985 al 2016 Basel Tribune, il quotidiano ufficiale di Baselworld, con quattro edizioni pr ogni fiera, stampando durante la notte e distribuendo circa 10 mila copie durante quello che era l’evento fieristico più importante del mondo. Hauben ha anche creato, fondato e diretto il famoso Couture Show di Las Vegas e ora dirige un altro appuntamento per la gioielleria, il Centurion che si svolge a Phoenix, in Arizona.
Jewellery Genva 2023
Jewellery Genva 2023. Copyright: gioiellis.com

A Jewellery Geneva 2024 parteciperanno Anan Jewels, Artexpo, Artur Scholl, Bloch, Busatti Milano, Damaso, Di.Go Srl/Valentina Callegher, Hasbani Gioielli, Heinz Mayer, Hulchi Belluni, Isabellefa, Italgold Valenza 1967, J Jewels Milano, Jewels By Jacob, K Di Kuore, Luca B, Matthia’s & Claire, Misani, Nader Kash, Nanis, Rf Jewels, Schreiner, Solo Collection, Staurino, Tirisi, Zydo.

Jewellery Geneva 2023 booth
Jewellery Geneva 2023, espositori. Copyright: gioiellis.com

Pandora passa a oro e argento riciclato

Gioielli in oro e argento realizzati senza utilizzare metalli estratti dalla terra: Pandora ha deciso il grande passo verso una produzione più sostenibile. Non sarà un percorso facile, visto che il brand danese di gioielleria è il più grande del mondo in termini di volumi. In ogni caso Pandora ha deciso di utilizzare esclusivamente oro e argento riciclati e fusi per ricavare il materiale necessario per la sua gioielleria. L’estrazione dei metalli richiede più energia e risorse rispetto al riciclo: per l’argento il riutilizzo equivale a un terzo rispetto a quella dell’argento estratto, mentre per l’oro sono emesse meno dell’1% delle emissioni di carbonio prodotte dall’estrazione. In questo odo, calcola Pandora, saranno prodotte 58.000 tonnellate di Co2 in meno all’anno.

Anello Love argento riciclato
Anello Love in argento

Il risparmio per l’ambiente, stima sempre Pandora, equivale al consumo annuale di elettricità di 11.000 case o alla guida di 6.000 automobili in tutto il mondo. Nel 2020, Pandora ha fissato l’obiettivo di approvvigionarsi di argento e oro riciclati al 100% entro il 2025, e l’azienda annuncia di aver raggiunto il traguardo prima del previsto. Pandora prevede di realizzare tutti i nuovi gioielli con argento e oro riciclati al 100% a partire dalla seconda metà del 2024. Nel 2023, il 97% dell’argento e dell’oro utilizzati per i gioielli Pandora era già riciclato.

I metalli preziosi possono essere riciclati all’infinito senza perdere di qualità. L’argento estratto secoli fa è come nuovo e il miglioramento del riciclo può ridurre significativamente l’impronta climatica dell’industria della gioielleria.

Fusione di metallo riciclato
Fusione di metallo riciclato

Alexander Lacik, Ceo di Pandora

Alexander Lacik, President & Chief Executive Officer Pandora
Alexander Lacik, President & Chief Executive Officer Pandora

I fornitori del brand danese hanno dovuto modificare le proprie attività per approvvigionarsi solo di materiali riciclati certificati secondo la Responsible Jewellery Council Chain of Custody, uno degli standard più severi del settore. Per molti di loro questo ha comportato l’introduzione di nuovi processi e attrezzature per garantire la completa separazione dei metalli estratti e riciclati lungo l’intera catena di fornitura, compresi lo smistamento, la fusione e la produzione. Più di cento dipendenti di Pandora sono stati coinvolti nel lavoro di transizione.
Argento riciclato
Argento riciclato

Oggi meno del 20% dell’offerta mondiale di argento proviene da fonti riciclate, in genere da oggetti elettronici dismessi, vecchi gioielli, argenteria, scarti di produzione e altri rifiuti industriali. Una volta raccolto, l’argento riciclato viene sottoposto a un processo di raffinazione in cui vengono eliminate le impurità e il metallo viene rifuso per essere riutilizzato.

Oro riciclato
Oro riciclato

Cena più anello con Voodoo Jewels

Il voodoo è un’antica religione praticata da alcune popolazioni africane del Benin, Togo, Ghana e Nigeria, che è stata esportata in diversi Paesi delle Americhe. Ma, in un certo senso, ha attecchito anche a due passi dal Vaticano. Voodoo Jewels è un brand di gioielleria nato a Roma nel 2002 su iniziativa di Livia Lazzari. Il nome deriva dall’idea che gli oggetti della religione voodoo sono considerati magici. E anche i gioielli possono avere un influsso sugli essere umani, a patto di crederlo. Le creazioni Voodoo Jewels, inoltre, proprio come i talismani sono tutte realizzate su ordinazione, a chilometro zero.

Livia Lazzari
Livia Lazzari

Per San Valentino 2024, però, il brand di gioielleria fa un ulteriore salto di fantasia con una alleanza gastronomica con i fratelli Christian e Manuel Costardi, chef piemontesi con ristoranti a Torino e Vercelli. L’iniziativa è davvero originale: un pacchetto speciale del costo di 450 euro che comprende l’anello solitario Red Love Letter di Voodoo Jewels e una cena per due con menu degustazione, più abbinamento vini al ristorante Scat_to in Piazza San Carlo, a Torino.
Ristorante Scat_to, Torino
Ristorante Scat_to, Torino

L’abbinamento anello e cena è previsto da sabato 10 febbraio fino a sabato 17 febbraio. Sul sito di Voodoo Jewels e nel ristorante Scat_to si potrà acquistare la Gift Card cartacea speciale da regalare. «Come tutte le Love Letter che abbiamo scritto fino a oggi, questo dono è un pensiero d’amore che non conosce limiti e che speriamo arrivi il più lontano possibile», commenta Livia Lazzari. «Perché ho scelto proprio Scat_to? perché la bellezza è trasversale e la ricerca che viene fatta dai fratelli Costardi qui è la stessa che faccio io per realizzare i miei gioielli e, non per ultimo, il buon cibo è espressione d’amore». In occasione della collaborazione sarà allestito un pop-up di Voodoo Jewels all’interno del ristorante Scat_to, parte del complesso Gallerie d’Italia: un corner studiato dove per tutto il weekend 10-11 febbraio sarà possibile acquistare anche altri gioielli del brand.
Livia Lazzari con l'attrice Martina Pinto
Livia Lazzari con l’attrice Martina Pinto

Livia Lazzari, founder Voodoo Jewels
Livia Lazzari, founder Voodoo Jewels

Anno d’oro per Bros Manifatture

Brosway, Pianegonda, Rosato e S’Agapò, a cui si aggiungono Bros Cinturini e Dhiva packaging: marchi del gruppo Bros Manifatture, che hanno contribuito a un buon risultato del gruppo di gioielleria marchigiano. I ricavi della società nel 2023 sono aumentati complessivamente del 10% rispetto all’anno precedente. Lo scorso anno è stato cruciale anche per lo sviluppo internazionale, in particolare negli Usa.

Beatrice Beleggia assieme al padre Lanfranco Beleggia, fondatore di Bros Manifatture
Beatrice Beleggia e Lanfranco Beleggia, fondatore del gruppo Bros Manifatture

Nel dettaglio, secondo il consuntivo di Bros Manifatture, Pianegonda, brand di gioielleria in argento che punta sul design, ha registrato un incremento del 34% rispetto al 2022. Lo storytelling del brand privilegia partnership che ne rafforzino la percezione in ambito di cinema, moda e design grazie anche alla nuova collezione Assoluto scelta ed indossata da celebrities di tutto il mondo.
Bracciale rigido in argento
Bracciale rigido aperto in argento della collezione Assoluto di PIanegonda

Rosato punta storicamente sui charm personalizzabili e collezioni complete di gioielli disegnate in linea con le tendenze del momento. Il marchio ha visto una crescita del 20% nell’ultimo anno, anche grazie ad una forte strategia comunicativa. Rosato 4Good è il progetto attraverso cui il brand supporta campagne di sensibilizzazione sociale.
Rosato, gioielli della collezione Gemma indossati
Rosato, gioielli della collezione Gemma indossati

Brosway punta tutto su gioielli colorati e dallo spirito giovane ed ha aperto al mercato Usa e ha fatto registrare una crescita dell’8%. Infine, S’Agapô, gioielleria fashion, ha riscontrato un aumento delle vendite del 4% grazie al marketing di supporto su piattaforme social come Tik Tok e Instagram.
Broswa Italia, Las Vegas store
Broswa Italia, Las Vegas store

Bros Manifatture impiega circa 300 persone tra dipendenti e collaboratori, distribuisce i suoi brand in 30 Paesi nel Mondo, con 10.000 punti vendita e con una crescita costante sia in Italia che all’Estero grazie, anche, alla partecipazione alle più importanti fiere internazionali di settore del 2024 come Atlanta Market, Inhorgenta Munich, JCK show di Las Vegas e VicenzaOro.

S'Agapò collezione Chunky
S’Agapò, collezione Chunky

GemGenève torna e punta sull’opale

Appuntamento per giovedì 9 maggio con l’ottava edizione di GemGenève, che si concluderà domenica 12 maggio. L’evento che riunisce operatori nella gioielleria vintage, di design e nel settore delle grandi gemme si svolgerà sempre al Palexpo, padiglione 1. Il salone ha già ricevuto l’adesione, per ora, di oltre 180 espositori selezionati (erano 210 lo scorso anno). GemGenève, aperto al pubblico, si svolgerà in concomitanza con la Geneva Luxury Week e le grandi vendite all’asta di gioielleria. L’evento si propone anche in questa edizione di presentare un mix di business e di cultura del gioiello, come anticipa il direttore, Mathieu Dekeukelaire.

GemGenève talk. Copyright: gioiellis.com
GemGenève talk. Copyright: gioiellis.com

A maggio 2024, per esempio, GemGenève ospiterà un’esposizione interamente dedicata all’opale. I dettagli organizzativi prevedono una conferenza stampa mercoledì 8 maggio alle ore 11:00, preceduta da una visita guidata dell’esposizione alle 10:00. L’anteprima si terrà lo stesso giorno a partire dalle ore 14:00. La cerimonia avrà inizio alle ore 18:00. Sarà nuovo anche l’allestimento: i designer di Autre Idée per nobilitare il padiglione 1 del Palexpo hanno pensato al tema Viaggio e Movimenti.

Le pietre preziose e il design di gioielli sono per noi di primaria importanza, come anche lo spirito di unione e la sinergia all’interno della comunità internazionale dei commercianti di pietre preziose e di gioielli antichi, dei designer e degli appassionati del settore.
Thomas Faerber, Cofondatore di GemGenève

Thomas Faerber. Copyright: gioiellis.com
Thomas Faerber. Copyright: gioiellis.com

GemGenève 2023. Copyright: gioiellis.com
GemGenève 2023. Copyright: gioiellis.com

Vicenzaoro pronta ad allargarsi

Aumento del 3% delle presenze. Contatti media totali oltre i 230 milioni. Visualizzazioni dei profili degli espositori sulla piattaforma online B2B circa 260mila (+30% rispetto a gennaio 2023). Il bilancio di Vicenzaoro January sembra roseo. E ora Ieg, la società che organizza la più prestigiosa fiera europea del gioiello, si appresta a investire 60 milioni per ampliare gli spazi in vista del prossimo appuntamento, fissato dal 6 al 10 settembre 2024. I 70 anni, insomma, Vicenzaoro non li vive male.

Visitatori a Vicenzaoro
Visitatori a Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com

Il bilancio dell’edizione di gennaio indica anche in 141 i Paesi del mondo presenti a Vicenza con espositori o buyer, in crescita dai 136 del 2023: il 53% dall’Europa, il 9,3% dal Medio Oriente. Poi, Asia (10,5%), Turchia (8%), Nord America soprattutto per gli Usa (7,2%), America Latina (5,1%), Africa (4,9%). Per singoli Paesi l’incremento maggiore è stato per Cina (+188%), Giappone (+44%), Colombia (+38%), Brasile (+36%) e Francia (+25%). La gioielleria, d’altra parte, vive un momento positivo, anche se si fa strada qualche ombra legata soprattutto alle tensioni internazionali.
Vicenzaoro January. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro January. Copyright: gioiellis.com

C’è anche una novità: dal prossimo anno (2 al 4 settembre 2025) Ieg ha previsto un nuovo appuntamento internazionale: The Vicenza Symposium che eredita l’esperienza del Santa Fe Symposium, chiuso nel 2022: un evento nato a metà degli anni Ottanta, con l’obiettivo di approfondire i temi della produzione di gioielli.
Vicenzaoro January, ingresso. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro January, ingresso. Copyright: gioiellis.com

Gismondi 1754 si consolida

Risultati in linea per il gruppo Gismondi 1754. Nel 2023 la società di gioielleria ha totalizzato ricavi complessivi pari a 14 milioni di euro, lo stesso risultato dell’anno precedente, particolarmente positivo. Dal momento della quotazione in Borsa all’Euronext Growth Milan nel 2019, la società genovese fatturava 5,69 milioni di euro. L’incremento, insomma, è stato notevole. il 2023 è stato un anno a due velocità: le vendite del quarto trimestre 2023 sono state di 3,7 milioni, con una flessione del 15%, rispetto corrispettivo periodo 2022. Un calo 637.733 euro), spiega l’azienda, è imputabile principalmente a una contrazione delle vendite sul Wholesales Europa del quarto trimestre e delle special sales del quarto trimestre che hanno invece ben performato nei trimestri precedenti. Che è all’incirca anche il trend dell’intero settore della gioielleria.

Il bracciale Marea, simula le onde del mare
Il bracciale Marea di Gismondi 1754, che simula le onde del mare

Le vendite Wholesale Europa su base annua hanno mostrato una crescita del 29%, passando da 3 milioni euro a quasi 4 milioni. In Usa le vendite sono aumentate da 1,8 milioni a 2,2, con un incremento del 18%. Un segnale positivo arriva dal franchising di Doha, inaugurato il 21 dicembre 2023, che ha registrato vendite pari a 463.714 euro. L’azienda, inoltre, l’anno passato ha acquistato Vendorafa e Hyperion Lab.
Orecchini di alta gioielleria di Gismondi 1754
Orecchini di alta gioielleria di Gismondi 1754

Il 2023 conferma sostanzialmente l’ottimo risultato dell’anno precedente in un difficile scenario generale. La situazione geopolitica già instabile, si è aggravata col conflitto Hamas-Israele, e i recenti sviluppi nel Mar Rosso. Abbiamo inoltre assistito a un contrappeso di quello che molti analisti hanno chiamato Revenge Shopping, ovvero l’ottimismo che ha portato a una entusiasmante corsa agli acquisti nel dopo pandemia. Seppur non abbiamo ripetuto l’incremento di fatturato degli ultimi anni, considero il 2023 come un anno fondamentale nello sviluppo del nostro Gruppo. Un’importanza data dalla preparazione di un terreno fertile per guardare con fiducia e solidità al futuro. L’acquisto del brand Vendorafa, della fabbrica Hyperion Lab e l’apertura del nostro franchising a Doha, sono infatti tutti brillanti lampi che illuminano il nostro percorso. Segnali positivi che in questi giorni riscontriamo anche nell’interesse manifestato a VicenzaOro per i nostri due brand Gismondi 1754 e Vendorafa.
Massimo Gismondi, Ceo di Gismondi 1754

Massimo Gismondi. Copyright: gioiellis.com
Massimo Gismondi. Copyright: gioiellis.com

I premiati del Progol3D Design Contest

A Vicenzaoro una giuria composta da esperti di Progold, Bulgari e Platinum Guild International, ha selezionato i premiati del Progol3D Design Contest. Sono risultate vincitrici a pari merito Giulia Noascone dell’Istituto Europeo di Design di Torino e Asia Roccazzella di LAO-Le Arti Orafe di Firenze. La giuria pubblica ha decretato invece vincitore Christophe Darreau dell’Haute Ecole de Joallerie di Parigi. Al contest hanno partecipato oltre 150 i progetti disegnati da 74 studenti di sette scuole provenienti da sei Paesi. Il tema identificato per il 2024 è stato B-Evolution, il gioiello ispirato all’universo industriale visto attraverso gli occhi di Bulgari.

Christophe Darreau, Giulia Noascone, Asia Roccazzella
Christophe Darreau, Giulia Noascone, Asia Roccazzella

Sul palco anche Damiano Zito, amministratore delegato di Progold, Donatella Fici, direttore Innovazione e Sviluppo prodotto Bulgari Roma, Tai Wong, direttore Innovazione e Sviluppo prodotto Platinum Guild International, Daniela Bulgarelli, coordinatrice del Corso di Design del Gioiello e Accessorio allo Ied-Istituto Europeo di Design di Torino, Michela Ferraro, Jewellery expert and educator at Birmingham institute of Jewellery, Fashion and Textiles.

Anello di Asia Roccazzella
Anello di Asia Roccazzella
Anello di Giulia Noascone
Anello di Giulia Noascone
Anello di Christophe Darreau
Anello di Christophe Darreau

Diamanti naturali o sintetici? Una ricerca svela che…

I diamanti sintetici, definiti di solito come cresciuti in laboratorio, sono una truffa o un’opportunità per il consumatore? Dipende. La spinosa questione divide da qualche anno il mondo della gioielleria. E alcuni, persino un brand come De Beers, ha finito per scegliere salomonicamente di vendere tutti e due. L’argomento è caldo ed è stato affrontato durante uno dei talk organizzati a Vicenzaoro January. I risultati di una inchiesta di Format Research ha gettato benzina sul fuoco.

Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio
Anello in oro giallo e diamanti di laboratorio

La ricerca è stata compiuta su un campione significativo di consumatori italiani, con focus sulla percezione tra sintetico e naturale. Lo studio è stato rivolto a cittadini di età superiore ai 25 anni che negli ultimi tre anni hanno acquistato un diamante (naturale o sintetico) o che avrebbero desiderato acquistarlo. Le interviste ai consumatori (200 casi) sono state effettuate tramite Sistema CAWI (Computer Aided Web Interview) nel periodo compreso tra il 18 e il 22 dicembre 2023. Le interviste qualitative alle gioiellerie (34 casi) sono state effettuate tramite Sistema CATI (Computer Aided Web Interview) nel periodo compreso tra il 2 e l’11 gennaio 2024.
La presentazione della ricerca
La presentazione della ricerca

Primo dato: il 27,5% dei consumatori che hanno acquistato almeno un gioiello negli ultimi tre anni ha optato per un diamante. Oltre il 35%, invece, desiderava acquistare un diamante, ma ha successivamente rinunciato all’acquisto: la rinuncia è stata causat principalmente per l’eccessivo costo dei diamanti (77,5% dei casi). Sempre la ricerca ha stabilito che l’86,5% dei consumatori è a conoscenza dei diamanti sintetici o ne ha sentito parlare. I consigli da gioiellieri, di esperti del settore (42,2%) e ricerche online su siti web specializzati (38,5%) sono i principali canali attraverso i quali i consumatori hanno acquisito informazioni sui diamanti sintetici.

Tra chi ha acquistato un diamante, l’80% ha scelto una gemma naturale, il 20% una pietra sintetica. Il 55% di chi ha acquistato un diamante naturale lo ha fatto perché le pietre hanno un valore duraturo per il loro carattere di rarità e unicità e il 42,5% perché conservano e aumentano il loro valore nel tempo. Tra l’altro, è anche quello che pensa l’88,2% dei gioiellieri intervistati.

Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio
Controllo del reattore al plasma CVD che produce diamanti ​​in laboratorio di De Beers

I motivi principali per cui i consumatori hanno acquistato diamanti sintetici sono sostanzialmente due: è impossibile notare a occhio nudo la differenza con una gemma naturale (60%) e il prezzo più accessibile (50,5%): erano ammesse risposte multiple.

E i gioiellieri? Il 23,5% degli intervistati vende i diamanti sintetici. DI questi, il 14,7% afferma di venderli in quantità limitata rispetto ai diamanti naturali. Il 76,5%, invece, non vende diamanti sintetici. Dall’indagine risulta anche che nove diamanti su dieci venduti in Italia dalle gioiellerie nell’ultimo anno sono diamanti naturali. Il restante 10% delle vendite, invece, riguarda i diamanti sintetici. I gioiellieri italiani hanno anche una pessima opinione dei diamanti sintetici: circa il 53% delle gioiellerie considera il diamante sintetico un «falso», in quanto creato in laboratorio. E oltre l’85% dei gioiellieri ritiene che il diamante sintetico non rappresenti il futuro del diamante.

Pierluigi Ascani
Pierluigi Ascani

Secondo oltre il 73% dei gioiellieri, infine, molti clienti hanno una conoscenza limitata riguardo alla differenza tra diamanti naturali e sintetici ma tendono a preferire i diamanti naturali per ragioni tradizionali o emotive. «Il consumatore non è in grado di distinguere tra diamante sintetico e naturale. A fare la differenza possono essere solo la professionalità, l’etica e la capacità di racconto del gioielliere», ha commentato Pierluigi Ascani di Format Research.

Stefano Andreis
Stefano Andreis

Il quadro che emerge dalla ricerca condotta per l’Osservatorio Federpreziosi Confcommercio offre, in effetti, molti spunti di riflessione. Se negli Usa il diamante sintetico sembra prendere sempre più spazio, in Italia e, forse, in Europa, la gemma di laboratorio non ha ancora attecchito. «Volendo partire dal punto di vista del gioielliere, dalla lettura dei dati sembra prevalere la convinzione che solo il professionista gioielliere possa essere punto di riferimento per il cliente», è il commenti di Stefano Andreis, presidente di Federpreziosi. «Il cliente oggi è piuttosto informato, ma spesso le operazioni di marketing non aiutano a fare chiarezza. Chi è pronto ad acquistare un diamante, tuttavia, ha in genere fatto la sua scelta etica; spetta poi al gioielliere guidare il cliente verso la scelta migliore», è l’analisi di Steven Tranquilli, direttore di Federpreziosi .
Steven Tranquilli
Steven Tranquilli

E secondo il presidente dell’Associazione Italiana Gemmologi Rinaldo Cusi, «per conoscere e saper raccontare il diamante occorre muoversi tra Scienza e Storia, così da essere in grado di fare le appropriate distinzioni ed attribuire il corretto valore simbolico». Infine, il gioielliere e gemmologo Davide Bolzoni ritiene importante insistere sulla corretta terminologia quando si parla di diamanti naturali e sintetici: «È importante farsi comprendere con chiarezza dai propri clienti, evidenziando le opportune differenze, per esempio tra artificiale e sintetico, senza annoiarli, ma con precisione ed equilibrio. Questo vale quando si parla di caratteristiche fisiche così come di temi etici e sostenibilità. Accuratezza e capacità di suscitare emozioni devono essere al pari parte del racconto». D’accoro Loredana Prosperi, direttrice del Laboratorio dell’IGI-Istituto Gemmologico Italiano, secondo cui «la storia dei diamanti sintetici nasce nel lontano 1954, lo stesso anno in cui nacque la Fiera Orafa di Vicenza, ed è interessante ripercorrerne le tappe per scoprire come fin dall’inizio la professionalità del gioielliere fosse di fondamentale importanza nell’orientare correttamente i consumatori. Oggi più che mai anche su temi etici e di sostenibilità».
Rinaldo Cusi
Rinaldo Cusi

Loredana Prosperi
Loredana Prosperi
Davide Bolzoni
Davide Bolzoni

Torna Milano Fashion&Jewels

A Milano è iniziato il conto alla rovescia per la nuova edizione dell’evento dedicato all’accessorio moda, all’abbigliamento e al gioiello. Milano Fashion&Jewels è in programma a Fieramilano (Rho) da domenica 18 a mercoledì 21 febbraio. Brand affermati, giovani start up e designer italiani e stranieri, presenteranno le loro collezioni. Per la prossima edizione la manifestazione conferma la sua collaborazione con Poli.Design, con l’obiettivo di mettere in luce i trend attuali e quelli upcoming grazie a due spazi incentrati sulla ricerca e le visioni di avanguardia anche oltre il confine nazionale.

Malù, collezione nuova nuances Jungles
Malù, collezione nuova nuances Jungles

In questo ambito, Visionaires è una mostra ideata come contenitore di idee, spunti e riflessioni che mette sotto i riflettori le proposte più originali, rispetto ai temi indagati ed emersi nell’edizione settembre 2023. Design Direction, invece, con il suo percorso multimediale, si presenta come focus per scoprire e conoscere i trend del prossimo biennio del gioiello e dell’accessorio moda. L’evento fieristico presenta anche due novità: la presenza di uno sportello dedicato alla sostenibilità a cura di Cna Federmoda sulle nuove normative dedicate alla raccolta differenziata dei prodotti tessili e Beauty&Lifestyle, sezione esperienziale dedicata agli accessori beauty. Rinnovato anche il calendario di talk, workshop e momenti di confronto.

Homi Settembre 2022
Milano Fashion&Jewels. Copyright: gioiellis.com

Le previsioni 2024 per la gioielleria

L’industria italiana del gioiello brilla come quello che produce. I dati della quinta edizione dell’Inchiesta congiunturale promossa da Club degli Orafi Italia – Intesa Sanpaolo, presentati a VicenzaOro, sembrano a prima vista dolci come il miele per le imprese: nel 2023 è salito al 44% (dal 39% di giugno) la percentuale di chi dichiara un fatturato in crescita. L’inchiesta è stata realizzata tra novembre e dicembre 2023 su circa 30 imprese del settore.

Vicenzaoro logo
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Il 2024 si apre, però, con maggiore incertezza, a causa del rallentamento dell’economia in molti Paesi e delle tensioni geopolitiche. E e si considera l’indice di produzione Istat, si nota un progressivo peggioramento nel corso del 2023, con una media dei primi dieci mesi un leggero calo (-1,4%), comunque più contenuto del dato del sistema moda (-6,6%).

I dati di questa quinta edizione dell’inchiesta congiunturale confermano che il settore orafo, pur nelle incertezze nel panorama economico globale, dimostra una capacità di risposta unica sul panorama produttivo italiano. In previsione del rallentamento dell’economia internazionale, soprattutto nella prima parte dell’anno, sarà cruciale per le Aziende del comparto concentrarsi sul potenziamento della propria competitività attraverso investimenti mirati. Questo approccio strategico consentirà di cogliere la ripresa della domanda e di mantenere una presenza robusta sui mercati internazionali.
Giorgio Villa, Presidente del Club degli Orafi Italia

Giorgio Villa
Giorgio Villa

L’indice Istat del fatturato nel periodo gennaio-ottobre 2023 mostra per l’oreficeria una crescita dell’8,5%, meglio del sistema moda (+3,3%) e del totale manifatturiero (-0,1%). Un risultato messo a segno soprattutto grazie all’export pur in un contesto di domanda mondiale stabile (+0,3% in quantità), le esportazioni italiane di gioielli in preziosi si sono attestate a 6,8 miliardi di euro, in crescita in valore del +12,3% e con una tenuta nelle quantità (+0,9%). In sostanza: aumenta di poco il numero di gioielli o semi lavorati venduti, ma a un prezzo maggiore. Bisogna aggiungere, però, che l’aumento è anche il riflesso dell’inflazione.

Lo scenario di riferimento risulta condizionato dal rallentamento complessivo che si sta manifestando anche per questo settore che però ha mostrato negli ultimi anni una buona capacità di risposta alle crisi, frutto anche del percorso di rafforzamento competitivo. Pur in un contesto più incerto, sarà determinante sostenere la propensione a investire per rafforzare il livello di innovazione ed efficienza dei processi; questi fattori dovranno convivere e massimizzare i punti di forza del settore come l’artigianalità e la flessibilità delle produzioni.
Stefania Trenti, Industry and Local Economies Research, Intesa Sanpaolo

Giorgio Villa, presidente del Club degli Orafi Italia e Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo sul palco di Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com
Giorgio Villa, presidente del Club degli Orafi Italia e Stefania Trenti, Responsabile Industry Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo sul palco di Vicenzaoro. Copyright: gioiellis.com

I mercati che sono andati meglio sono (a sorpresa) quello cinese e turco, due economie che non attraversano il loro momento di migliore forma. In dettaglio: crescono gli Stati Uniti (+6,3%) e Francia (+14,2%), ma soprattutto Svizzera (+43,6%), hub logistico delle maison del lusso, Turchia (+59,5%) e Cina (+16,7%). Altri numeri: nel 2022, l’Italia si è confermata il primo esportatore europeo del settore, con 8,2 miliardi di euro, e il quinto a livello mondiale, con una quota pari al 10,1%, in miglioramento rispetto all’8,3% del 2019.

VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com
VicenzaOro January. Copyright: gioiellis.com

Per il 2024 le attese degli operatori mostrano una maggior prudenza, soprattutto per le imprese più piccole, mentre per le imprese medio-grandi permane un 50% di rispondenti che si aspetta un fatturato in crescita. A conferma del peggioramento nelle attese sulla domanda, anche l’indice di produzione Istat evidenzia un progressivo rallentamento nel corso del 2023 che porta il dato dei primi 10 mesi a registrare un leggero calo (-1,4%), comunque più contenuto rispetto al sistema moda (-6,6%).

Lavorazione di gioielleria nell'atelier Crieri
Lavorazione di gioielleria nell’atelier Crieri

Al via Vicenzaoro January

Le esportazioni italiane di gioielleria nei primi nove mesi del 2023 sono aumentate dell’11,3%, a oltre 8 miliardi di euro, nonostante il rallentamento nel terzo trimestre 2023 (+4,2% rispetto al 13,7% del secondo trimestre e al 16,2% del primo). La fotografia di Federorafi su elaborazione del Centro Studi Confindustria Moda e dati Istat segnano il contesto in cui si apre la settantesima edizione di Vicenzaoro January – The Jewellery Boutique Show (19-23 gennaio). L’evento organizzato da Ieg presenta, per l’occasione, un logo dedicato all’anniversario e una mostra iconografica tra i padiglioni in Fiera. Questa edizione registra oltre 1.300 brand espositori da 37 Paesi. A Vicenzaoro si affiancano T.Gold, dedicata alle tecnologie per il gioiello, e la quinta edizione di VO Vintage, evento aperto al pubblico di appassionati di orologi e gioielli vintage.

Vicenzaoro 2023
Vicenzaoro 2023

Al centro c’è sopratutto il business: il 40% dei buyer proviene dall’estero, in tutto oltre 500 i buyer ospitati grazie al supporto della rete degli uffici di Ice (agenzia statale per l’export).I principali mercati di destinazione dei gioielli o di semilavorati sono la Svizzera (15% del totale, +31,2% sullo stesso periodo del 2022), Stati Uniti (13,4%, +5,3%) e Francia (10,2%, +15,8). In calo, invece, Germania, Regno Unito, Sud Africa, Canada mentre continua ovviamente la discesa verso Russia e Ucraina (-24,6%). Nei primi nove mesi del 2023 il dato cumulato del fatturato delle imprese italiane è cresciuto dell’8,1%.

Vicenzaoro 70 logo
Vicenzaoro 70 years logo
Vicenzaoro September 2023, espositori
Vicenzaoro September 2023, espositori

 

Il Progol3D Design Contest con Bulgari

Nuova edizione del concorso internazionale rivolto alle più importanti scuole di design del mondo di gioielleria. A promuovere l’iniziativa è Progold, azienda vicentina specializzata nella produzione e commercializzazione di leghe e madre leghe per gioielleria. Obiettivo: spingere il settore orafo e la gioielleria verso un futuro più sostenibile grazie all’utilizzo di tecnologie innovative.

Damiano Zito
Damiano Zito, amministratore delegato di Progold

Per l’edizione 2024, l’ottava, la competizione potrà avvalersi di una partnership prestigiosa: Bulgari. La Maison Romana scende in campo accanto a Progold per sostenere la creatività, la competenza tecnica, e l’opportunità di crescita che questo contest rappresenta per le giovani generazioni. Il tema identificato per il 2024 sarà B-Evolution, una nuova nuova vita per il gioiello ispirata all’universo industriale visto attraverso gli occhi di Bulgari. Un inno al potere della creatività che fonde movimento e innovazione in un pezzo unico di artigianato. Ai partecipanti al Progol3D Design Contest si chiede di presentare disegni o immagini digitali di un gioiello pensato per essere prodotto interamente attraverso la stampa 3D. I progetti devono interpretare nuovi modi di pensare alla gioielleria e favorire il progresso: ecco perché la competizione fornisce alla comunità dei designer un’eccellente opportunità per visualizzare idee orientate all’innovazione nell’ambito della produzione orafa del futuro.

L’ottava edizione vedrà anche il consolidarsi di una collaborazione avuta anche nell’edizione precedente, quella con Platinum Guild International ente internazionale che ha a cuore lo sviluppo e la condivisione di conoscenze tecnologiche per innovare il settore della gioielleria in platino nonché di promuoverne l’utilizzo e la commercializzazione. A partecipare saranno oltre 150 progetti disegnati da 74 studenti di sette scuole provenienti da sei Paesi. La giuria tecnica è composta da esperti di Progold, Bulgari e Platinum Guild International, che selezionerà i vincitori che avranno l’opportunità di vedere realizzata la propria idea.
La premiazione del design contest è prevista il 21 gennaio in occasione di Vicenzaoro presso la sala Palladio – Hall 8 – alle ore 15.30.

Giovani designer a Vicenzaoro con The8

Assieme a VicenzaOro January si fa strada il nuovo progetto The8, dedicato agli allievi di Ied di Roma e Torino. Il concorso è stato promosso da Labigem, Laboratorio Italiano di Gemmologia, nel 2023. L’idea è quella di promuovere iniziative per legare formazione e industry, con il proposito di scoprire e dare una vetrina internazionale ai nuovi talenti del gioiello.
I due curatori del progetto sono di spicco: Alessia Crivelli e Alessio Boschi. Il progetto The8 quattro giovani designer emergenti che esporranno nella Design Room (Hall 7) di Vicenzaoro con l’obiettivo di per legare formazione e industry del gioiello.

Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com
Alessio Boschi. Copyright: gioiellis.com

I giovani selezionati sono Igor Quagliata, 26 anni, diploma allo Ied di Roma, che compone superfici colorate in titanio, pietre preziose e combinazioni di oro a contrasto. Altra giovane designer è l’iraniana Roshanak Payrovi, che dopo il master in Design del gioiello ad Arezzo ha approfondito la tecnica del micromosaico al punto da farne la sua cifra stilistica nel gioiello. Antonia Ascolillo, allieva allo Ied di Roma punta su texture e rivestimenti metallici di superfici organiche ispirate ai tessuti cellulari e Juan Sebastian Plah Galindo, colombiano di 22 anni, con radici ora a Milano e vincitore nel 2023 della Digital Jewelry Week (riservato ai designer under 35 e promosso, tra gli altri, da Vicenzaoro) si ispira alla città colombiana di Cartagena de Indias.
Floweye, Antonia Ascolillo
Floweye, Antonia Ascolillo

The8 coinvolgerà ogni anno tutte le scuole professionali, università o master di Design del Gioiello, che presenteranno studenti e progetti più interessanti. Risultati comunicati nell’edizione di settembre del salone di Ieg per avviare il processo di sponsorizzazione e di valorizzazione dei partecipanti selezionati.

Antonia Ascolillo
Antonia Ascolillo
GIoiello di Juan Sebastian Plah Galindo
Gioiello di Juan Sebastian Plah Galindo
Juan Sebastian Plah Galindo
Juan Sebastian Plah Galindo
Igor Quagliata
Igor Quagliata
Gioiello di Igor Quagliata
Gioiello di Igor Quagliata
Roshanak Payrovi
Roshanak Payrovi
Anello di Roshanak Payrovi
Anello di Roshanak Payrovi

Il programma di Vicenzaoro January

Conto alla rovescia per la nuova edizione di Vicenzaoro January. Un’edizione speciale, visto che la fiera dedicata alla gioielleria compie 70 anni. L’evento orgsanizzato da Ieg è in programma da venerdì 19 a martedì 23 gennaio alla Fiera a Vicenza, assieme a da T.Gold (macchine per l’oreficeria) e da VO Vintage, l’evento aperto al pubblico dedicato all’orologeria e alla gioielleria d’epoca (19-22 gennaio). Come nelle edizioni precedenti il programma comprende appuntamenti, workshop, interventi di esperti. Il programma completo si trova qui.
E, come sempre, il Trendvision Jewellery + Forecasting, Osservatorio indipendente di Ieg diretto da Paola De Luca, che esplora le tendenze del settore. Quest’anno Trendvision sarà accompagnato da Mariella Milani, giornalista Rai, Lucia Silvestri, Creative Director Bulgari, Alessia Crivelli, direttore della omonima Maison e founder di Mani Intelligenti Foundation, e Amedeo Scognamiglio, uno dei due fondatori di Faraone Mennella e Amedeo’s Jewelry.

Vicenzaoro January 2023. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro January 2023. Copyright: gioiellis.com

In programma anche un talk sulla creatività del gioiello con Assogemme, la creativ director Olga Corsini. Gioielleria e business saranno al centro di un evento con Isabella Traglio, Executive Board Member e Head of R&D Vhernier, Claudia D’Arpizio, Bain & Co., Stellene Volandes, Editor in Chief Town & Country, Randi Udell, London Jewelers, Corinne Dauger, consulente e accademica. L’arte orafa milanese, è invece il focus dei Gem Talk organizzati in collaborazione con IGI, Istituto Gemmologico Italiano. In campo anche le competenze narrative da utilizzare in gioielleria con i Retail Talk di Federpreziosi Confcommercio, in particolare nella vendita di diamanti.

Vicenzaoro 70 logo
Vicenzaoro 70 years logo

Club degli Orafi e Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo presenteranno anche per questa edizione la fotografia del settore orafo italiano, con numeri e analisi. Non manca quella che è ormai immancabile in qualsiasi evento: una riflessione sulla sostenibilità del settore. Le pratiche responsabili sono al centro dei seminari organizzati da Cibjo, la Confederazione internazionale della gioielleria, in collaborazione con soggetti come la Watch & Jewellery Initiative 2030, World Gold Council e Platinum Guild International, con la partecipazione di esperti del lusso come Kering e Cartier. Condivisione di buone pratiche e partenariati all’insegna della tracciabilità in primo piano con il gruppo multinazionale Fine Euro BV e la technology company Everledger.

Vicenzaoro, visitors. Copyright: gioiellis.com
Vicenzaoro, visitors. Copyright: gioiellis.com

Sempre a Vicenzaoro è in programma il Jewelry Technology Forum, in collaborazione con Legor Group (21 gennaio) con la partecipazione di docenti, ricercatori ed esperti internazionali nei campi della metallurgia, delle gemme, delle nuove tecnologie del gioiello e delle certificazioni. La blockchain come arma contro la contraffazione sarà invece il tema dell’evento in collaborazione con la digital agency Art&sofT.

yoko london vicenzaoro copyright gioiellis
Vicenzaoro, Yoko London. Copyright: gioiellis.com

Fissata la data della Milano Jewelry Week

Nel 2024 la Milano Jewelry Week tornerà dal 15 al 20 ottobre. La manifestazione, patrocinata da Comune di Milano e Cna Federmoda, nel 2023 ha collaborato con partner quali Aol (Associazione Orafa Lombarda), Acj (Association for Contemporary Jewellery), Hrd Antwerp e Antico (Associazione Nazionale Tutela il Comparto Oro). L’evento organizzato da Prodes vuole valorizzare le diverse sfaccettature del settore del gioiello. Come sempre sono invitati buyer, designer, galleristi, appassionati e media nazionali e internazionali.

Galleria Irene Belfi © Giorgia Ionita
Galleria Irene Belfi © Giorgia Ionita

Il programma prevede numerosi eventi diffusi in differenti location, tra mostre a tema, presentazioni di collezioni in anteprima, performance, incontri con la stampa, cocktail party e workshop. La Scuola Galdus sarà ancora la sede espositiva del Talent Show, organizzato in collaborazione con Rossana Ricolfi, Coordinatore, Referente e Docente Tecnico della Scuola Orafa Galdus, e Andreia Gabriela Popescu, Senior Lecturer presso Assamblage School e artista di gioielli contemporanei. In questo contesto, scuole e accademie internazionali hanno l’opportunità di presentare le creazioni dei loro giovani talenti. Una giuria valuterà le opere, premiando gli studenti più meritevoli: potranno vincere l’accesso gratuito a corsi di alta formazione offerti da scuole internazionali di gioielleria.
Orecchino indossato di Ying Chen Chen, uno dei designer presenti alla MIlano Jewelry Week
Orecchino indossato di Ying Chen Chen, uno dei designer presenti alla MIlano Jewelry Week 2023

The Jewelry Hub si svolgerà all’interno della ex Pelota è l’evento dedicato a un centinaio di brand internazionali, per presentare e vendere nuove creazioni, collezioni o pezzi unici. Ogni autore ha l’opportunità di comunicare ai visitatori la propria unicità e identità.
Mostra Artistar Jewels 2019
Artistar Jewels 2019

Artistar Jewels è arrivata alla decima edizione, ed è uno degli eventi principali della Milano Jewelry Week 2024. Organizzata nella prestigiosa location di Palazzo Bovara, la mostra seleziona oltre 200 artisti e designer i cui lavori sono pubblicati sul canale di vendita online overjewels.com e inclusi nel volume Artistar Jewels, presentato durante la Milano Jewelry Week e distribuito nelle principali librerie italiane e europee. Inoltre, è inviato a 5 mila importanti contatti del settore in tutto il mondo: buyer, galleristi, boutique di lusso, fashion stylist. L’obiettivo del progetto è mettere in luce il talento e la creatività degli artisti.
Palazzo Bovara, Artistar Jewels 2022
Palazzo Bovara, Artistar Jewels 2022

Il 16 ottobre 2024, si svolge la MJW Awarding Night, cerimonia di premiazione, dove vengono assegnati oltre 30 riconoscimenti agli artisti e i brand che si sono distinti per originalità, tecnica e design. Inoltre, per quanto riguarda il progetto Artistar Jewels, sono annunciati i tre artisti vincitori, selezionati da una giuria di esperti.

Presidente cercasi per il RJC

Cercasi presidente che si occupi della sostenibilità nell’industria del gioiello. Se siete interessati, potete rivolgervi al Responsible Jewellery Council, l’organizzazione leader a livello mondiale nella definizione di standard di sostenibilità per il settore. Il nuovo presidente dovrà sostituire David Bouffard, che lascerà il 30 aprile 2024 dopo sei anni. L’identikit del nuovo presidente, in grado di guidare il team e i membri del consiglio verso il futuro, comprende una visione chiara del panorama in evoluzione dell’intera catena di fornitura, dalla miniera alla vendita al dettaglio, di alta gioielleria e orologeria.

Lavorazione di gioielleria nell'atelier Roberto Coin
Lavorazione di gioielleria nell’atelier Roberto Coin

La nomina del nuovo presidente RJC si svolge come un’elezione speciale e in modo separato dalle elezioni del consiglio principale dell’organizzazione. La ricerca si concluderà sabato 27 gennaio, mentre la votazione si svolgerà a febbraio 2024 e il nuovo presidente di RJC sarà eletto a marzo, quando inizierà il passaggio di consegne con Bouffard.

È stato un onore servire come presidente dell’RJC per quasi sei anni: un’esperienza davvero gratificante dato che sono stato coinvolto nell’RJC sin dall’inizio, con Signet come membro fondatore. L’intero team e il consiglio di amministrazione hanno trasformato RJC da un’organizzazione composta da 14 membri fondatori quando è stata lanciata nel 2005, a un’organizzazione che sta crescendo forte con oltre 1.700 membri fino ad oggi. Mentre siamo alla ricerca di un nuovo presidente, sono fiducioso che RJC abbia la migliore leadership per questa nuova era nel direttore esecutivo Melanie Grant, che vanta oltre 20 anni di esperienza ed è considerata a livello internazionale una delle principali autorità nel campo della gioielleria.
David Bouffard

David-Bouffard
David-Bouffard

RJC è stata costituita nel 2005 da 14 marchi e istituzioni finanziarie di alto livello con l’obiettivo di trasformare la sostenibilità da un aspetto secondario a un’importante forza trainante del cambiamento. Oggi contiamo oltre 1.700 aziende associate in 71 Paesi.
Melanie Grant
Melanie Grant, executive director RJC